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COMUNICATO STAMPA

Sulla cultura la maggioranza in Consiglio provinciale non vuole aprire lo sguardo: infatti la coalizione SVP-Lega boccia la nostra proposta di eseguire un’indagine della situazione economica dell’industria culturale e creativa in Alto Adige, incentrandola sul numero delle imprese, sul fatturato dell’industria culturale e creativa nonché sul valore aggiunto lordo di questo settore.

La proposta era nata dalle problematiche sollevate dagli addetti ai lavori. Südtiroler Künstlerbund e Performing Artists South Tyrol infatti hanno dichiarato proprio in questi giorni ai politici e ai media con una lettera aperta, che c’è bisogno proprio di un’indagine sul valore aggiunto derivante dal settore culturale, inteso a 360 gradi.

Come al solito la giustificazione della Giunta per la bocciatura non è stata molto originale: “Facciamo già”. In questo caso quello che si fa già è uno studio che fa riferimento solo all’effetto dei contributi pubblici, non all’effettivo valore aggiunto complessivo del mondo dell’arte e della cultura. Ed è invece proprio di questo grandissimo valore che dobbiamo prendere coscienza. Non si tratta di giustificare la spesa pubblica, che a nostro giudizio non sarà mai grande abbastanza. Ridurre il mondo della cultura ai soli contributi pubblici non rende giustizia a un settore di importanza vitale per la salute delle nostre menti, delle nostre anime e anche per quella della nostra economia.

#noicisiamo e continueremo a impegnarci per il giusto riconoscimento di questo settore, che in questa crisi soffre forse anche troppo silenziosamente.

Bozano, 03/02/2021

Cons. prov.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

Ancora a novembre i Verdi avevano presentato in Consiglio provinciale una mozione per aiutare famiglie in difficoltà con gli strumenti tecnici necessari per permettere a ragazzi e ragazze una buona qualità della didattica a distanza. Non tutte le famiglie si possono infatti permettere un computer o un tablet per ogni figlio/a e/o genitore. In questi mesi è stato elaborato, in collaborazione con la SVP, un emendamento. La proposta è stata oggi approvata da una vasta maggioranza.

La crisi economica che già incombe rende ancora più difficile per le famiglie munirsi degli strumenti necessari per poter permettere ai figli e alle figlie di studiare e seguire le lezioni al meglio. Per questo riteniamo che un servizio di prestito gratuito per tablet e computer possa essere una soluzione per mettere a disposizione di un grande numero di bambine/ii e giovani gli strumenti di cui hanno bisogno in caso di quarantena. Le cifre dei contagi purtroppo ci confermano che questa modalità continuerà ad accompagnarci anche nei prossimi mesi. “In questi tempi difficili l’approvazione di questa proposta è un segnale positivo per la valorizzazione delle famiglie e un aiuto necessario“ commenta la prima firmataria Brigitte Foppa.

La parte deliberativa approvata recita come segue:

Il Consiglio provinciale incarica la Giunta provinciale:

  • di ampliare ulteriormente il servizio di noleggio da parte delle scuole dell’attrezzatura tecnica di base per le alunne e gli alunni che per un certo periodo devono seguire le lezioni da casa;
  • di fare in modo che tale servizio abbia il sostegno didattico e tecnico dei relativi interlocutori delle scuole, delle collaboratrici e dei collaboratori specializzati della Ripartizione pedagogica nonché delle tecniche e dei tecnici della Ripartizione 9, al fine di supportare le alunne e gli alunni nonché le famiglie che hanno difficoltà con le tecnologie digitali.

 

Bolzano, 03/02/2021

 

Cons. prov.

Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba, Hanspeter Staffler

 

COMUNICATO STAMPA.

Molto lentamente tutta Europa sta prendendo consapevolezza di quanto duramente la pandemia abbia colpito il settore della cultura e tutta la filiera a esso collegata. Uno studio europeo ha calcolato che nel 2020 le perdite economiche del settore culturale sono state di quasi 200 miliardi di Euro.

Nel corso di questi mesi hanno giustamente continuato a protestare in modo più o meno plateale (solo per fare alcuni esempi ricordiamo le danzatrici di flamenco in Spagna e il flashmob dei lavoratori dello spettacolo a Milano) artisti, musicisti, cantanti, critici d’arte, attori, attrici, addetti alle luci, gestori di sale cinematografiche, teatri, orchestre. Tanti di loro durante il lockdown hanno fatto di necessità virtù e hanno usato i social media per continuare a cantare, a suonare, a fare arte. Durante il concerto di Capodanno a Vienna con i Wiener Philarmoniker, Riccardo Muti si è fatto portavoce in Eurovisione dell’importanza della musica (e dell’arte) per la salute della nostra mente.

Nonostante questi importanti interventi, la cultura è e resta un settore sottovalutato in tutti i suoi aspetti, spesso ridotto a dimensioni hobbistiche e di tempo libero. Regolarmente viene taciuta la sua importanza economica.

Il Gruppo Verde ha riconosciuto questa mancanza e ha elaborato un pacchetto di proposte tra mozioni e disegni di legge che ci facciano rendere conto del valore della cultura. Tra questi un disegno di legge che intende rilanciare la prassi delle opere d’arte negli edifici pubblici e un altro che punta a rendere più accessibili le concessioni di incarichi pubblici ad artisti e artiste locali. La terza proposta è racchiusa in una mozione che chiede di misurare il valore monetario del panorama culturale in Alto Adige. Quest’ultima verrà trattata questa settimana in Consiglio provinciale e quindi la presentiamo meglio.

Perché ci sono però degli spiragli di luce e di consapevolezza all’orizzonte: già da alcuni anni la Germania fa analizzare gli indicatori economici dell’industria culturale e creativa tedesca. I risultati contenuti nel rapporto del 2019 sono incredibili: nel 2018 l’industria culturale tedesca ha prodotto all’incirca 100,5 miliardi di euro di valore aggiunto lordo, superando settori come l’industria chimica, l’approvvigionamento energetico o i servizi finanziari, e si attesta più o meno sulle stesse cifre dell’industria meccanica. In Germania solo l’industria automobilistica produce un valore aggiunto più elevato. Secondo uno studio realizzato dallo studio di consulenza Ernst & Young nel 2019 il settore culturale ha contribuito all’economia europea più dei settori delle telecomunicazioni, chimico e automobilistico insieme.

E in Alto Adige? Nella nostra Provincia i musei sono ancora tutti chiusi e le voci dal mondo della cultura e dell’arte spesso non sono ascoltate.

Il nostro patrimonio culturale e artistico è ricco. Quanto sia veramente ricco, ancora però non lo sappiamo. Quando si parla di contributi alla cultura, la maggior parte delle persone pensa a investimenti a perdere. Ma la realtà è ben diversa. Le cifre della Germania rendono l’idea dell’enorme valore economico della scena culturale.

La cultura è un settore vitale, per la salute delle nostre menti, ma anche per la salute della nostra economia. Noi Verdi Grüne Verc chiediamo con questa mozione che anche l’Alto Adige prenda coscienza del valore della cultura, soprattutto in questa fase di crisi così difficile per tutti. Chiediamo quindi di far eseguire un’indagine della situazione economica dell’industria culturale e creativa in Alto Adige, incentrandola sul numero delle imprese, sul fatturato dell’industria culturale e creativa nonché sul valore aggiunto lordo di questo settore. Ascoltando chi fa cultura, ovviamente.

Questo è solo il primo colpo. Perché non possiamo permettere che si continuino a trascurare l’arte e la cultura in questo modo. Noi faremo la nostra parte, in Consiglio provinciale, nelle commissioni legislative e ai tavoli di negoziazione: #noicisiamo

 

Bolzano 01/02/2021

 

Cons. prov.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

INTERROGAZIONE.

In provincia di Bolzano esistono numerose grandi dighe costruite per alimentare impianti idroelettrici. La sorveglianza sulle dighe, detta “guardiania”, è una delle misure atte a garantire la loro sicurezza e la prevenzione di possibili incidenti che possono avere – la storia lo insegna – conseguenze catastrofiche. Tradizionalmente la guardiania è stata gestita con risorse interne dai grandi concessionari: sostanzialmente con personale dipendente specializzato a questo scopo. Da un po’ di tempo, tuttavia, questa funzione in diversi paesi d’Europa viene spesso “esternalizzata”: in altre regioni italiane viene affidata a ditte o cooperative esterne, in alcuni casi per gran parte della giornata a vigilantes e non a personale specializzato. In alcuni paesi europei si sperimenta la guardiania affidata a agricoltori di terreni confinanti.

Si chiede:

  1. Come sono classificate in provincia di Bolzano le dighe realizzate a scopo idroelettrico e quali sono gli standard di sicurezza richiesti?
  2. Qual è il soggetto responsabile della sicurezza delle dighe, quali funzioni di controllo hanno le istituzioni pubbliche e come le svolgono?
  3. Per quali tipologie di dighe è prevista la funzione di “guardiania” e come si deve svolgere
  4. A chi è affidata in provincia di Bolzano la “guardiania” delle dighe per le quali questa funzione è prevista? In particolare, a quale tipo di personale è affidata? Se vi sono modalità e affidamenti diversificati per lo svolgimento di questa funzione, si prega di specificarlo.
  5. Quali sono le fonti normative delle risposte alle precedenti domande?

Bolzano, 1 febbraio 2021

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

 

Qui potete scaricare la risposta dell giunta.

INTERROGAZIONE.

L’articolo 4 della legge 9/2018 “Territorio e paesaggio” prevede la nomina nella Commissione comunale per il territorio e il paesaggio di 6 esperti/e in varie materie, scelti/e dal “Registro degli/delle esperti/e” (art. 9). Le nuove commissioni sono nate all’insegna della prevalenza dell’aspetto tecnico su quello politico, che invece era molto presente nelle vecchie commissioni comunali.  Tuttavia, potrebbe capitare il caso che una persona che è stata eletta in consiglio comunale sia anche un/a tecnico/a iscritto/a al registro degli/delle esperti/e. In questo caso un comune (il suo o un altro) può nominarlo/a nella nuova Commissione?

Si chiede:

  1. Un/a consigliere/a comunale che è anche iscritto/a al registro degli/delle esperti/e di cui all’art.9 della legge n. 9/2018, può essere nominato/a come esperto/a nella Commissione comunale per il territorio e il paesaggio dello stesso comune in cui è consigliere/a comunale, o c’è una incompatibilità? E nel caso che la persona ricopra anche la carica di assessore/a nello stesso comune, c’è incompatibilità?
  2. Un/a consigliere/a comunale che è anche iscritto/a al registro degli/delle esperti/e di cui all’art.9 della legge n. 9/2018, può essere nominato/a come esperto/a nella Commissione comunale per il territorio e il paesaggio in un comune diverso da quello in cui è consigliere/a comunale? E nel caso che la persona ricopra anche la carica di assessore/a, (sempre di un comune DIVERSIO) c’è incompatibilità?

Si chiede di specificare nelle risposte 1 e 2, su quale normativa esse trovano fondamento.

 

Bolzano, 27 gennaio 2021

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

 

Qui potete scaricare la risposta della giunta.

MOZIONE.

In Germania il ministero federale dell’economia edell’energia (BMWi) incarica ogni anno due aziende esterne di analizzare gli indicatori economici dell’industria culturale e creativa. In questo studio rientrano per esempio il numero di imprese, il fatturato oppure il valore aggiunto lordo del settore. Il conseguente rapporto di monitoraggio dell’industria culturale e creativa fornisce informazioni sulla posizione della cultura rispetto ad altri settori, e dove vi è eventualmente necessità di agire.

Secondo la definizione su cui si basano le analisi effettuate su incarico del BMWi, l’industria culturale e creativa comprende la musica, l’editoria, il cinema, la radio, gli spettacoli dal vivo e le arti visive, il design, l’architettura, la carta stampata, la pubblicità, i videogiochi/il software e altri settori come le biblioteche, gli archivi, i monumenti, gli orti botanici e l’intrattenimento.

I risultati contenuti nel rapporto per il 2019 sono strabilianti: nel 2018 l’industria culturale ha prodotto all’incirca 100,5 miliardi di euro di valore aggiunto lordo, superando settori come l’industria
chimica, l’approvvigionamento energetico o i servizi finanziari, e attestandosi più o meno sulle stesse cifre dell’industria meccanica. In Germania solo l’industria automobilistica produce un valore
aggiunto più elevato. Per quanto riguarda il numero degli occupati, l’industria culturale e creativa è incontestabilmente al primo posto. Nessun altro settore economico occupa un numero così alto di persone. Persino l’industria automobilistica e quella meccanica ne contano meno.

Questo calcolo del valore aggiunto è di fatto molto importante perché oltre a rilevare, sulla base di questi indicatori economici, lo stato dell’industria culturale e creativa nel suo insieme, prende anche in esame distintamente le varie aree di attività del settore.

Un grande problema che l’industria culturale ha da sempre è che molto spesso non viene percepita come un fattore economico a tutti gli effetti. I succitati numeri mostrano la realtà dei fatti ed evidenziano il “valore” oggettivo di questo settore. E anche in Alto Adige sono molti coloro che vivono di cultura. Per citare solo alcuni esempi, anche nella nostra provincia si visitano musei, si leggono libri, si guardano film, ma anche si costruiscono musei, si scrivono e vendono libri e si producono e girano film.

L’Alto Adige è una provincia culturalmente variegata. La nostra arte e la nostra scena culturale non devono temere confronti con altri paesi e altre regioni. Il nostro paesaggio è uno scenario ottimale per numerosi film. In provincia si contano sui 150 musei e spazi espositivi. Design, arte, architettura ecc. sono di qualità. Il rilevamento esatto del valore aggiunto prodotto in questo settore darebbe modo alla nostra provincia di istituire confronti ad alti livelli. Inoltre, un raffronto su scala internazionale potrebbe rivelarsi utile per valutare con quali altri territori possiamo competere. Per il settore culturale e creativo disporre di uno studio di questo tipo si tradurrebbe in una valorizzazione del comparto e nel contempo fornirebbe un supporto argomentativo per affrontare la questione della promozione e dei finanziamenti.

Il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano incarica quindi la Giunta provinciale

  1. di commissionare a una struttura indipendente un’indagine della situazione economica dell’industria culturale e creativa in Alto Adige; di incentrare l’indagine sul numero delle imprese, sul fatturato dell’industria culturale e creativa nonché sul valore aggiunto lordo di questo settore;
  2. di pubblicare i risultati dell’indagine all’interno di un rapporto comprendente gli indicatori economici;
  3. di coinvolgere per l’intera durata del progetto gli attori direttamente interessati nonché esperte ed esperti ovvero di raccogliere le loro richieste.

 

BZ, 30.06.2020

Consiglieri provinciali
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler
Riccardo Dello Sbarba

INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITÀ.

In risposta alla nostra interrogazione n. 1188/20 su Alperia, l’assessore ha riferito che nel piano industriale si punta a “potenziali aggregazioni territoriali, specialmente nel Nord Est”.

Si chiede:

  1. Quando Alperia parla di “potenziali aggregazioni territoriali”, intende alleanze o fusioni?
  2. Se intende alleanze, con chi e quali obbiettivi? Sono stati fatti passi concreti?
  3. Se intende vere e proprie fusioni, con chi e quali obbiettivi? Sono stati fatti passi concreti?
  4. Alperia ha ricevuto manifestazioni di interesse – considerando anche quelle considerate non interessanti – da parte di qualche società energetica fuori provincia per possibili fusioni?
  5. Al momento della costituzione di Alperia si era parlato di possibili fusioni con TIWAG e/o Dolomiti Energia: sono prospettive ancora attuali? E se sì, si sono fatti passi e quali?
  6. Se di fusioni non si parla, sono in atto o progettate sinergie con TIWAG e/o Dolomiti Energia?

Bolzano, 24 gennaio 2021

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITÀ

In risposta alla nostra interrogazione n. 1188/20 sulle strategie future di Alperia, l’assessore ha riferito che nel piano One Vision 2020-2024 è previsto che “l’80% degli investimenti [sia] indirizzato ad almeno 10 obbiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite (UN SDGs)”. Ricordiamo che gli obiettivi approvati dall’Onu nella “Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile” sono in tutto 17.

Si chiede:

  1. Quali sono i 10 obbiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite (UN SDGs) in cui Alperia ha intenzione di concentrare l’80% dei suoi investimenti 2020-2024?
  2. Quali di questi 10 obbiettivi non rientrano “naturalmente ed ovviamente” nella attività tipica della società Alperia, anche se non fossero enunciati dall’Onu? In altre parole, si chiede quali obbiettivi in più rispetto alla sua attività tipica Alperia ha deciso di recepire dall’Agenda 2030 dell’Onu?
  3. In quali attività, progetti o operazioni di qualsiasi tipi si concretizzerà “l’80% degli investimenti indirizzato ad almeno 10 obbiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite”?

Bolzano, 24 gennaio 2021

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITÀ.

Nel fine settimana del 24 gennaio 2021 si è svolta la gran fondo Dobbiaco-Cortina. Dalle immagini si è notata una assenza di pubblico lungo il percorso ma un certo affollamento sia alla partenza che all’arrivo, mentre ci si chiede se è stata rispettata la distanza di sicurezza e l’uso di mascherine. Dalle immagini trasmesse in tv qualche dubbio sorge. Per non parlare della massa dei partecipanti.

Si chiede:

  1. In base a quali valutazioni è stato deciso di confermare la Dobbiaco-Cortina e chi ha preso questa decisione?
  2. Quali sono state le regole decise e le misure prese per ridurre il rischio di contagio da Covid in questa grossa manifestazione sportiva?
  3. Come è stata organizzato e da chi il controllo sul rispetto di tali regole?
  4. Sono state rilevate infrazioni alle regole anti Covid e se sì, quante, da parte di chi e di che tipo?
  5. In base all’esperienza fatta con la Dobbiaco-Cortina è possibile trarre qualche insegnamento per future manifestazioni sportive? Se sì, quali?

Bolzano, 24 gennaio 2021

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITÀ.

In risposta alla nostra interrogazione n. 1188/20 sulle strategie future di Alperia, l’assessore ha riferito che nel piano One Vision 2020-2024 è previsto un “focus di crescita incentrato sulla transizione energetica e clienti con investimento di oltre 500 milioni in interventi di risanamento energetico di edifici”. Noi Verdi abbiamo sempre sostenuto che il sostegno al risanamento di edifici dovesse essere uno degli impegni futuri dell’azienda energetica pubblica.

Si chiede:

  1. Questi clienti con investimento di oltre 500 milioni in interventi di risanamento energetico di edifici sono già acquisiti, oppure si tratta di un obbiettivo ancora da perseguire?
  2. Si tratta di risanamenti in edifici pubblici o privati? E’ possibile sapere dove e per quali edifici questi risanamenti verranno fatti?
  3. Qual è il modello predisposto da Alperia per questi casi, e in particolare – se esistono – per i clienti privati? Il progetto e i lavori sono compito del privato, o in parte vengono fatti anche da Alperia? Alperia anticipa l’investimento, che poi viene restituito nel tempo? Si chiede di esporre nei particolari il tipo di operazione progettata e il ruolo di Alperia.
  4. E’ prevista una campagna di informazione su questo progetto, in modo da attrarre clienti? Come si svolgerà?

Bolzano, 24 gennaio 2021

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler