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COMUNICATO STAMPA.

Il “Programma provinciale per lo sviluppo del turismo 2030+” (Land Tourism Development Concept 2030+, LTEK, un nome mostruoso come “dichiarazione di appartenenza al gruppo linguistico”) presenta molto bene, in un’analisi importante, lo stato attuale del turismo e le sue tendenze a lungo termine. Per quanto attenta sia l’analisi, altrettanto caute sono le raccomandazioni, che reagiscono debolmente alle necessità ecologiche e climatiche e non corrispondono alla necessaria inversione di tendenza del turismo.

Il Gruppo Verde in Consiglio provinciale evidenzia cinque punti critici:

  1. La necessità di un blocco dei letti viene riconosciuta. Garantita un’ulteriore crescita.

Secondo l’ultimo censimento ASTAT, l’Alto Adige conta 229.375 posti letto nel settore alberghiero e non, ai quali si aggiungono altri 10.000 posti letto già approvati, oltre a posti letto extra non conteggiati e altri posti letto degli Airbnb in rapida crescita con circa 4.000 alloggi. Ciò significa che la nostra provincia ha la più alta densità di alloggi di tutte le regioni alpine con più di 20 letti turistici per chilometro quadrato. Questo record a livello alpino è destinato a durare, poiché nei prossimi anni raggiungeremo un picco di 250.000 letti; anche con l’aiuto del meccanismo di distribuzione della borsa dei letti.

Quindi: il blocco dei letti, che noi Verdi chiediamo da 10 anni e che ora viene riconosciuto anche dalla politica regionale e da HGV, viene approvato – ovviamente dopo che la sovracapacità è stata raggiunta.

Si vuole cercare di porre dei limiti, però solo in seguito a un conteggio che deve ancora essere effettuato. Di fatto si cementificherà la situazione così com’è. In senso figurato: il cancello viene mezzo chiuso dopo che “le mucche sono già fuori dalla stalla”.

  1. Più letti significano un volume edile in costante crescita.

Nessun altro settore della società e dell’economia ha costruito più del settore turistico negli ultimi anni: Di anno in anno sono state costruite diverse centinaia di migliaia di m³. Ogni letto significa anche nuovo spazio costruito e suolo sigillato. Questo perché gli hotel e i resort vengono costruiti solo in parte nei centri abitati. Spesso li ritroviamo nel verde e in posizioni paesaggistiche privilegiate. Lo stop per i resort e le grandi strutture oltre i 140 posti letto è quindi benvenuto, ma non sufficiente.

Perciò: in futuro, altre a Comuni più sviluppati dal punto di vista turistico e a quelli più deboli si dovranno stabilire delle “zone di calma turistica”: Comuni cioè che fanno totalmente a meno di nuovi edifici turistici e che possono contare in cambio su bonus di finanziamento come “misura compensativa”.

  1. Stelle verdi come primo passo, obiettivo principale resta la giustizia climatica.

Secondo la raccomandazione del Programma di sviluppo turistico, le imprese dovrebbero ricevere una “Stella Verde” se rispettano speciali criteri ecologici, che non serve solo come classificazione ma ha anche un effetto come misura pubblicitaria.

Ancora meglio sarebbe una certificazione climatica, a cui le imprese dovrebbero gradualmente sottoporsi. Per ogni ospite e pernottamento si producono ca. da 40 a 100 kg di CO2 (a seconda del business, della qualificazione e della posizione). (La media di un cittadino sudtirolese è di 20 kg al giorno e dovrebbe essere ridotta a 4 kg!)

Pertanto, è prioritario registrare le emissioni di CO2 per azienda e prendere provvedimenti per ridurle. Diverse aziende in Alto Adige dimostrano già oggi che è possibile e che funziona. 

  1. Urlaub auf dem Bauernhof è un’importante fonte di reddito e un biglietto da visita – con un nuovo orientamento.

Il cosiddetto “Urlaub auf dem Bauernhof” è un segmento turistico di successo che unisce regionalità e qualità; rafforza l’agricoltura rurale e promuove il branding dell’Alto Adige con il fattore “autenticità”. Nonostante tutto il successo, queste aziende sono anche tentate dall’abuso, per sfruttare le scappatoie della pianificazione e i discutibili vantaggi fiscali.

Anche in questo ambito, in futuro il numero di aziende deve essere limitato. Deve essere perseguito da parte delle aziende turistiche l’acquisto di prodotti locali e biologici come

  1. Una nuova mobilità per un turismo migliore.

Turismo e mobilità sono legati a doppio filo. Arrivi e partenze “post-fossili” dei nostri ospiti sono solo agli inizi.

L’obiettivo rimane quello di puntare di più sul treno per gli arrivi e le partenze e di aumentare l’attuale misera quota di circa il 15% di arrivi con il trasporto pubblico del 2-3% all’anno. Anche per il trasporto pubblico locale senza fossili, tra snodi ferroviari e destinazioni, così come nel rispettivo luogo di residenza c’è grande spazio di sviluppo. Quando finalmente ci sarà la riduzione del traffico e il sistema di contingentamento dei mezzi sui passi dolomitici (solo: quando?), la tranquillità del nostro mondo montano potrà essere vissuta in modo molto più bello.

In conclusione: se il Programma di sviluppo turistico provinciale vuole essere un vero risolutore di problemi, deve essere più audace. Oltre alla minaccia dell’overtourism, la pandemia ha dimostrato che il turismo altoatesino soffre da tempo di un eccesso di capacità ricettiva.

Gli anni del turismo 2020 e 2021 hanno battuto record solo in estate, e il settore non può più contare su un’ulteriore crescita.

Meno letti e un’espansione contenuta metteranno il turismo al sicuro dalla concorrenza e dalla trappola del dumping e dalla carenza di manodopera.

Così tutti avranno qualcosa da guadagnare: turiste, turisti, operatrici e operatori turistici, la natura e il paesaggio, il clima – e chi in questa provincia ci abita, noi sudtirolesi.

 

Bozen| Bolzano, 21.12.2021

Cons. prov.

Brigitte Foppa

Riccardo Dello Sbarba

Hanspeter Staffler

ORDINE DEL GIORNO N. 13 ai disegni di legge provinciale n. 100/21, n. 101/21 e n. 102/21.

I “fondi olimpici” stanno arrivando in Alto Adige. Il gruppo consiliare dei Verdi ha già più volte riscontrato che questi fondi vengono destinati principalmente a progetti stradali, mentre il trasporto pubblico locale per ora rimane a mani vuote. Guardando poi ai progetti concreti a livello locale, si nota che spesso vengono realizzati in modo abbastanza controverso, come ad esempio a Dobbiaco:

Con la delibera n. 107/2021, la Giunta provinciale ha definito le caratteristiche tecniche della nuova strada di collegamento alla stazione ferroviaria di Dobbiaco, finanziata con fondi olimpici per un importo di 13 milioni di euro. Molti vedono questi progetti in modo critico, ma a lasciare perplessi i cittadini e le cittadine di questo Comune è soprattutto la questione se i 13 milioni di euro previsti per il progetto siano sufficienti.

L’attuale sottopasso ferroviario è stato costruito come collegamento da est alla zona artigianale Öden. Se però venisse preso in considerazione per gli spostamenti da Cortina a Brunico, il percorso includerebbe un incrocio e tre rotatorie, e l’aumento di traffico andrebbe a gravare sulla popolazione residente e sugli alberghi situati lungo la strada principale. Il sottopasso non è inoltre adatto
a volumi di traffico elevati.

A Dobbiaco sarebbe urgentemente necessario decongestionare l’area della stazione ferroviaria, che per il traffico è un collo di bottiglia. È più che dubbio se si potrà farlo attraverso il progetto attualmente in discussione.

Pertanto il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano incarica la Giunta provinciale:

1. di riqualificare con i “fondi olimpici” l’area della stazione ferroviaria di Dobbiaco nel modo seguente:
a. costruzione di un parcheggio sotterraneo,
b. collegamento di tale parcheggio sotterraneo al centro culturale,
c. sviluppo di un piano per la ciclomobilità,
d. riqualificazione e destinazione d’uso della rimessa,
e. migliore collegamento e progettazione tecnico-viaria delle fermate del Citybus e degli altri autobus;

2. di risanare e riqualificare il centro mobilità.

ORDINE DEL GIORNO N. 14 ai disegni di legge provinciale n. 100/21, n. 101/21 e n. 102/21.

Guardando alle prossime future diminuzioni e perdite di entrate, ma soprattutto all’aumento della spesa per numerose voci, in modo particolare per l’istruzione e la formazione, la sanità, il sociale e la cultura, nei prossimi anni serviranno nuovi margini di manovra per quanto riguarda le entrate e la riallocazione dei fondi. Per questo motivo, e dopo gli sforzi compiuti negli ultimi anni, urge provvedere a una generale revisione della spesa che richiederà proposte concrete. Noi intendiamo dare il nostro contributo e integrare le nostre nel modo seguente.

Una voce di spesa che potrebbe essere rivista senza grandi sforzi concerne il giardino vescovile di Bressanone, di cui è proprietaria la diocesi e  che il Comune di Bressanone ha in affitto dal
2008, facendone un uso temporaneo e stagionale. La lunga vicenda della progettazione è ben nota: abbiamo prima assistito all’avvio di un processo partecipativo, poi c’è stato un concorso da cui è
uscito un progetto vincitore, e infine nel 2017 la svolta con l’incarico affidato all’artista multimediale André Heller. La Giunta provinciale e la Curia proprietaria hanno sostenuto il Comune di Bressanone nella sua intenzione di affidare l’incarico al famoso artista. Per il progetto la Giunta provinciale ha stanziato 10 milioni di euro circa, di cui una parte importante è già stata assegnata al Comune di Bressanone.

Il tentativo intrapreso nel maggio 2020 dalla Giunta comunale di Bressanone di dare a Heller un incarico effettivo con affidamento diretto, e quindi senza gara, ha tuttavia suscitato proteste.
L’Ordine degli Architetti della provincia di Bolzano è ricorso al TAR di Bolzano che nella sua sentenza del novembre 2020 gli ha dato pienamente ragione. Secondo il TAR, l’incarico affidato a Heller non è una prestazione artistica singolare e unica, visto che già prima c’era stato un concorso per lo stesso progetto con quasi 100 partecipanti. Oltre a ciò, nella sentenza si riconoscono anche altri motivi di ricorso. Il Comune di Bressanone ha a sua volta presentato appello al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR. L’udienza avrà luogo nel dicembre 2021 e la pubblicazione della sentenza è prevista per l’inizio del 2022.

Se anche l’alta corte amministrativa dovesse riconoscere che l’incarico affidato dal Comune ad André Heller non è ammissibile, con ciò chiedendone l’annullamento definitivo, la Giunta provinciale dovrebbe far valere il suo potere. Potrebbe quindi sollecitare il Comune a rinunciare al progetto di risistemazione con un costo previsto (senza bonifica del terreno né costi accessori) di almeno 10 milioni di euro, per puntare su una variante più economica e più attenta alle esigenze della cittadinanza. L’idea di un giardino altamente attrattivo, disegnato da André Heller, che accanto agli abitanti possa attrarre folle di turisti, rientra in tempi pre-pandemici, va rivista per quanto riguarda gli obiettivi e i costi, e ormai risulta persino superata. In questo periodo di crisi pandemica e climatica stanziare una somma di questa entità contrasta con gli obiettivi di sostenibilità, prossimità alla cittadinanza, giustizia sociale e consapevolezza dei costi. Anche buona parte degli abitanti di Bressanone ha manifestato, con raccolte firme e flash mob, il proprio desiderio di vedere realizzata una variante più semplice e più vicina alla gente del progetto per la risistemazione del giardino. Per questi motivi la Giunta provinciale dovrebbe far valere la propria posizione negoziale ed esortare il Comune di Bressanone a puntare su una soluzione più sobria e più attenta alle esigenze della popolazione residente. Un notevole effetto di un cambiamento di programma sarebbe anche uno sgravio del bilancio provinciale di diversi milioni di euro.

Pertanto il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano incarica la Giunta provinciale,

  1. di attendere l’esito della sentenza del Consiglio di Stato, che verrà emessa a breve, per riprendere, in caso di annullamento dell’incarico ad André Heller, il dialogo con il Comune di Bressanone;
  2. di sollecitare il Comune di Bressanone, in caso di annullamento dell’incarico, a trovare una variante al progetto che sia più economica, più attenta alle esigenze della cittadinanza e più rispettosa del clima;
  3. di tagliare, se così fosse, in misura notevole e ancora da stabilire, i fondi di bilancio stanziati a tal fine;
  4. di imporre, anche in caso di conferma dell’incarico, una significativa riduzione dei costi.

 

Consiglieri provinciali
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

ORDINE DEL GIORNO N. 20 ai disegni di legge provinciale n. 100/21, n. 101/21 e n. 102/21.

Di recente l’ASTAT (ASTATinfo n. 54/09/2021) ha fornito informazioni sulle retribuzioni nel settore pubblico, focalizzandosi in particolare sulle scuole. Tra il 2014 e il 2019 le dipendenti e i dipendenti pubblici delle scuole hanno subito una perdita del salario reale pari al 2,5%. Probabilmente i contratti collettivi provinciali decentrati, conclusi di recente, hanno evitato un ulteriore allargamento della forbice, ma la perdita del salario reale degli anni passati non è stata compensata.

I fondi per la contrattazione collettiva del 2022 sono esigui o inesistenti: per quasi 10.000 insegnanti delle scuole elementari, medie e superiori sono stati stanziati 10 milioni di euro, che compensano a malapena l’inflazione del 2021. Per le insegnanti e gli insegnanti è doloroso constatare che il loro reddito annuo lordo è più basso rispetto a quello di altri dipendenti pubblici. Se un reddito baso perde ulteriormente potere acquisto, per i diretti interessati è molto grave.

I fondi messi a disposizione nella legge di stabilità provinciale del 2022 anche nel prossimo triennio non basteranno per adeguare il trattamento economico degli insegnanti a quello dei dipendenti
pubblici provinciali. Ciò rappresenta una violazione del protocollo d’intesa firmato a maggio dalla Giunta provinciale e dai sindacati della scuola. I fondi previsti nel bilancio non eliminano affatto le disuguaglianze degli scorsi anni, ma al contrario le perpetuano. L’obiettivo delle trattative a livello provinciale è sempre stato adeguare il trattamento economico degli insegnanti delle scuole statali a quello delle scuole provinciali, ma nel triennio 2019-2021 abbiamo assistito a una disparità di trattamento mai vista prima.

Per poter coprire retroattivamente il 2020 e il 2021, sarebbe stata necessaria l’immediato stanziamento di 38 milioni di euro.

Per questi motivi, il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano incarica la Giunta provinciale

di stanziare nel bilancio provinciale 2022-2024 la somma di 38 milioni di euro per la contrattazione collettiva a favore del personale scolastico delle scuole statali per gli esercizi finanziari 2022, 2023 e 2024.

Consiglieri provinciali
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Diego Nicolini
Maria Elisabeth Rieder

ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE.

Immer noch ist der praktische direkte Zugang vom Bahnsteig 1 zum Busbahnhof BZ gesperrt. Nutzer*innen der öffentlichen Verkehrsmittel besonders aus dem Unterland, Etschtal oder Burggrafenamt, die Anschlussbusse bzw. -züge erreichen müssen, empfinden das als Zumutung. Durch den Umweg werden offensichtlich Anschlüsse verpasst und es ist nicht einsichtig, warum die direkte Verbindung nicht mehr zugänglich sein sollte. Ein Jahr nach unserer ersten Anfrage in dieser Sache …

… richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

  1. Was ist die Begründung für die Schließung der Direktverbindung?
  2. Wird der längere Fußweg bei der Fahrplangestaltung berücksichtigt?
  3. Welche Anschlussverbindungen sind besonders problematisch?
  4. Wann wird der Direktzugang zum Busbahnhof wieder geöffnet werden?

 

Bozen, 16.12.2021

 

Landtagsabgeordnete

Brigitte Foppa

Riccardo Dello Sbarba

Hanspeter Staffler

Fine 2021. All’inizio di quest‘anno strano, il geniale fumettista Zerocalcare raffigurò il tremendo 2020, disegnandolo come un alunno che doveva scrivere sulla lavagna 100 volte “io sono stato cattivo”.

Dopo di lui arrivava questo nuovo anno 2021, sul quale tutti avevano posto le speranze. Infatti il nuovo anno di fronte a queste aspettative nel fumetto si lamenta, dicendo: Oè, mi mettete troppa ansia di prestazione.

Mi sono ricordata spesso, di quell’immagine a inizio anno, e lo voglio ricordare anche in questa sede.

Aveva ragione, Zerocalcare, che il 2021 era un anno foriero di problemi. Infatti oggi, con davanti il bilancio di previsione per i prossimi anni e tirando le somme di quello che era la politica e la società di questo anno passato, non vediamo un panorama positivo. Notiamo soprattutto nervosismo, tensione, divisione, rabbia, recalcitranza, regressione. Una polarizzazione orizzontale in una spirale che va impazzendo (vax, no-vax, no-novax, no-nonovax) e una polarizzazione verticale con spaccatura tra società e politica.

Si stanno spezzando molti fili.

Il nervosismo e il disorientamento divampa anche nella politica (o forse parte da lì). Notiamo una grande frenesia, una grand’ansia di fare, notiamo azioni strampalate (anche solo negli ultimi giorni:  l’ultima assurda pubblicità dell’IDM che è übergriffig persino verso un personaggio come Angela Merkel. O la Lex Griessmair. O il piano clima tutto pasticciato, mentre ripartono gli aerei sulla pista allungata….).

Forse si fanno già sentire le elezioni del 2023, in questa legislatura che non è mai iniziata e sembra non volere finire mai.

Fatto sta che sembra sia andata persa la bussola. Che tutti remino in tutte le direzioni e che la percezione è di caos e confusione, di un gran dispendio di energie senza che si vada da qualche parte. La guida politica di questa terra sembra spaccata, lacerata in guerre di piccolo cabotaggio, es ist eine Kleinkriegerei im Gange, und eine Kleinkrämerei.

In queste piccole invidie ci si perde, con le piccole insidie si perde.

Arriva giusto in tempo, come una replica fredda alla presentazione del Bilancio da parte del presidente Kompatscher, il report del Sole 24 ore sulla qualità della vita. Retrocessione del Südtirol, di 3 posizioni. E soprattutto non è un posto per donne (infatti ci pareva!).

Sembriamo una provincia che ce la mette tutta nell’apparire bella, pacifica, unita, prima della classe – ma poi dietro la facciata c’è un gran caos, una grande e nervosa fibrillazione.

Proviamo allora a fare ordine. Usiamo questa discussione sul Bilancio di previsione per ordinarci le idee. Il Landeshauptmann ha detto che dobbiamo superare i vecchi schemi di amici e nemici. Quindi vogliamo affrontare i grandi temi del momento in un’ottica di “amici critici”. Nelle organizzazioni l’amico critico ha una funzione molto importante. Speriamo lo sia anche la nostra.

Brigitte Foppa, 15.12.2021

 

Qui il riassunto in lingua italiana dell’ufficio stampa del consiglio provinciale:

La prima a intervenire è stata Brigitte Foppa (Gruppo verde), che ha innanzitutto evidenziato le aspettative che, un anno fa, si riversavano nel 2021, a fronte del panorama che oggi non è positivo: dominano nervosismo, divisione, rabbia  e polarizzazione orizzontale, tra vax-no vax, no-no-vax, e una spaccatura verticale tra societá e politica. c’è una grande frenesia in tanti campi, e forse si fanno già sentire le elezioni del 2023; ci si perde in piccole invidie, si perde con piccole insidie. Nelle classifiche sulla qualità della vita, il Südtirol retrocede di tre posizioni, e risulta non essere un posto per donne. La consigliera ha focalizzato i concetti del periodo: sostenibilitá, rinuncia, attenzione sociale, pandemia.

In quanto alla sostenibilità, Foppa ha ricordato il congresso organizzato 14 anni fa sul progresso sostenibile dall’amministrazione provinciale: ci si chiedeva come formare una società che promuovesse la sostenibilità come concetto centrale, puntando sulla formazione quale forza per il cambiamento, ma ora questo termine viene identificato come “un po’ amico dell’ambiente, ma senza che faccia male”, e viene utilizzato anche in maniera non idonea: appare non vincolante e meno problematico di altri concetti, come dimostra il fatto che la Giunta provinciale la utilizza come bella etichetta in numerose occasioni. Non basta rubare uno slogan ai giovani: sostenibilità è un triangolo armonioso di ecologia, economia e questioni sociali, aree che vanno messe sullo stesso piano. Questo è un passo avanti radicale che deve ancora essere tradotto in realtà, e i 17 obiettivi dell’ONU che fissano la direzione oggi sono le “norme di attuazione”. La sostenibilità è come la superficie di un tavolo che sta su 3 gambe, e sta dritto solo se le 3 gambe sono della stessa lunghezza, e qui entrano in gioco le priorità del bilancio. Questo vale per ogni famiglia: se si deve assegnare del denaro, si determineranno le priorità. Per quanto riguarda il bilancio provinciale, la prima cosa da determinare è ciò che è più importante per una società: i costi di gestione della sanità, dell’educazione, dei servizi sociali, dell’amministrazione.

Poi il resto, e infine gli investimenti, che, sarebbe auspicabile fossero classificati secondo i criteri di sostenibilità e di controllo del clima. In quanto alla rinuncia, per molti anni, i Verdi di tutto il mondo si sono occupati della questione dei limiti della crescita nel senso della protezione della natura e dell’ambiente, della protezione del clima. Soprattutto per quanto riguarda il riscaldamento globale, c’è sempre stato un discorso di rinuncia. Anche in Consiglio se ne è discusso molto, ma era normale votare contro anche piccole misure per la protezione del clima, come la chiusura delle le porte dei negozi. Nei primi anni, dal 2014 al 2019, c’è stato un silenzio radio sulla protezione del clima, quindi è tanto più importante che Kompatscher si sia lasciato scuotere, tanto più importante che la protezione del clima sta almeno cominciando ad apparire nell’agenda, ma a volte l’interesse appare solo apparente, nonostante anche lui usi spesso il termine rinuncia, senza però proporre soluzioni. In un dialogo con i nostri nipoti, dobbiamo fare in modo che non chiedano “perché non avete agito?” ma dicano “Come ci siete riusciti?”.  Le nostre 7 tonnellate di CO2 vanno ridotte a 1,5, e ognuno deve dare il suo contributo, a cominciare dall’agricoltura, un settore che rappresenta quasi 1/5 delle emissioni ma non è stato incluso nel Piano clima. Anche le cifre del turismo sono impressionanti:  circa il 10% delle emissioni provengono da questo settore, secondo il rapporto Eurac sul clima. Ogni singolo letto nel turismo è un fattore climatico difficile: è più che mai necessario eliminare  le perversioni, le esagerazioni, le assurdità. Mobilità, alloggio e cibo sono i prossimi grandi settori, e qui bisognerebbe prendere esempio dalla Germania. In quanto alla mobilità, Mario Draghi ci sta mandando sulla strada della mobilità pubblica ed elettrica quando i motori a combustione interna saranno vietati nel 2035 (che è ancora molto lontano): restano però il sovraffollamento dei pendolari sul mezzi pubblici e la fissazione per l’auto dell’altoatesino medio.

Qui non bisogna solo puntare su un trasporto pubblico migliore e più comodo, ma anche su un lavoro culturale ed esemplare. In quanto all’attenzione sociale, c’è un vero cambiamento climatico solo con la giustizia sociale: non per niente i giovani dei fridays for future parlano di “giustizia climatica”. Ci sono indicazioni di fratture che vanno prese sul serio: quasi 1/5 delle famiglie sono a rischio di povertà; con il più alto PIL pro capite d’Italia, c’è uno dei più alti oneri di credito per famiglia, e uno spaventoso tasso di suicidi; le donne hanno molteplici fardelli; i dibattiti sui salari degli ultimi anni sono più che giustificati, e mostrano anche quanto si sentano sottovalutati coloro che lavorano nell’assistenza, nel sostegno, nell’istruzione e nel servizio pubblico, settori che sono la base solida della performance economica. Perché il clamore contro l’aumento dell’IRAP è stato molto più forte delle dimissioni e della frustrazione di tanti dipendenti pubblici?  Per quanto riguarda la pandemia, ci si è abituati, e quello che prima era normale ora è inestimabile.

Prima c’era ancora una solidarietà di base all’interno della società, che ora si è rotta: la società si è divisa in vpro vax e no vax, e e l’isolamento forzato e continuo delle persone l’una dall’altra ha lasciato tracce profonde ed esposto bisogni profondi.I costruttori di ponti, i diplomatici e coloro che pensano nel mezzo non sono più ricercati, e nemmeno previsti, e questo preoccupa: “Questa è una delle ragioni per le quali chiediamo strategie di de-escalation – una delle quali è vaccinare e testare”. La consigliera ha concluso dicendo che il suo gruppo avrebbe agito diversamente se fosse stato al governo. “L’empatia, il livello degli occhi, l’ascolto sarebbero stati più efficaci che proclamare, decretare e prescrivere. Forse in questo modo avremmo raggiunto il consenso che è così necessario ora”. È necessario sentire le dinamiche della società, nominarle, bisogna riconoscere la spinta e dare una direzione: “E noi dobbiamo sorvegliare e rimanere fermi”.

Discorso di Hanspeter Staffler sul bilancio 2022-2024.

Di seguito il riassunto in lingua italiana dell’Ufficio stampa del Consiglio provinciale:

Hanspeter Staffler (Gruppo verde) ha chiarito che in questi giorni si determina la politica dell’anno che verrà, e ha aggiunto che è necessario vedere quali cifre rispecchiano le affermazioni del presidente della Provincia. Il bilancio con 6,4-6,5 miliardi è positivo, anche grazie agli abili negoziati con il Governo, positivo è anche il lieve aumento dell’IRAP, ma le associazioni economiche si sono già fatte sentire: pretendono una grande fetta di questa torta. Per famiglia e sociale le risorse sono ancora piuttosto scarse, ma la sanità è finanziata. La mobilità fa la parte del leone, ma questo comprende anche la costruzione di strade e impianti di risalita, che intaccano lo spazio alpino. Se il presidente della Provincia dice che bisogna allontanarsi dalle infrastrutture, non si spiegano gli ingenti finanziamenti per queste infrastrutture.  Più opportuno sarebbe finanziare la rotaia, e urgenti sono le risorse per la linea Bolzano-Merano.

Il Landeshauptmann ha sostenuto la necessità di investire più nelle teste e nei servizi, ma questo è proprio ciò che la provincia potrebbe fare come datrice di lavoro, nell’ambito della contrattazione collettiva. I soldi non mancano, 1,1 miliardi vanno a beneficio di investimenti di vario tipo, nella immobilizzazione patrimoniale: questo importo è sopra la media europea, mentre gli stipendi di infermieri e sanitari sono al di sotto. L’equità finanziaria dovrebbe essere in primo piano, e chi lavora a favore della solidarietà dovrebbe essere adeguatamente retribuita: al contrario, c’è una redistribuzione di risorse, che vengono dal gettito fiscale di lavoratori e piccoli imprenditori, verso l’alto, verso investimenti e relativi contributi.

La crisi climatica è subdola, e il riscaldamento globale, di cui gli esperti avevano avvisato già 30 anni fa, si diffonde in tutto il pianeta, comportando grandi flussi migratori. Si imputa volentieri la responsabilità ad altri, come la Cina o il Brasile, ma anche se la provincia è piccola, deve fare il suo dovere, su tutti i livelli, a partire dal livello comunale. Se si parla di piani ma non si prevedono misure concrete, i nostri figli dovranno pagare il conto; il governatore ha detto nel suo discorso che ci devono essere anche dei sacrifici. L’Alto Adige ha i mezzi per affrontare una vera protezione del clima, ma interventi come la dispersione dei liquami o l’allungamento della pista dell’aeroporto intervengono pesantemente sulla biodiversità, e il concetto di ecocidio va considerato.

Tutto ciò che vive va rispettato, non solo i diritti umani ma anche quelli di fauna e flora, minacciate da interventi come quelli citati. essi andrebbero sanzionati, ma le attuali sanzioni sono insufficienti, a fronte di una buona legge di tutela della natura. In quanto alla politica per l’istruzione e per il settore sanitario, c’è tanta confusione: in entrambi i settori servono tante persone, ben istruite e formate. Gli insegnanti SONO il sistema dell’istruzione, e i sudtirolesi che ricordano le Katakombenschulen lo sanno bene. Lo stesso vale per gli infermieri, che sono il sistema sanitario, pertanto a queste persone che prestano servizi eccezionali va riconosciuto quanto fanno, anche dal punto di vista economico; invece, queste categorie devono lottare duramente per ogni centesimo. Bisognerebbe investire qui piuttosto che negli impianti di risalita iper-finanziati. Se ci si chiede perché, l’unica risposta logica è che si intendono commercializzare prestazioni pubbliche, sulla base di un grande piano liberale.

Tuttavia, questa provincia dispone di tutte le possibilità per assumersi le responsabilità, e questo fa nutrire speranza: “Abbiamo una grande chance”. Bisogna innanzitutto mettere uno stop al grande piano delle infrastrutture, comprese quelle previste in Val Pusteria, e investire le risorse nella rotaia, piuttosto che in rifugi avveniristici, grandi alberghi, olimpiadi, campionati mondiali. Bisogna poi porre fine al consumo del suolo per il turismo e l’artigianato., e smettere di trattare con particolare attenzione l’A22, nonché integrare nel Piano clima tutto il settore dell’agricoltura, in primis smettendo di acquistare foraggio da fuori e utilizzando solo quello prodotto in provincia.

Serve un check climatico per tutti gli investimenti e per tutte le leggi: vanno previsti un parere obbligatorio e una relazione annuale o biennale di monitoraggio, ovviamente indipendente, sull’andamento delle emissioni.  La relazione sulla biodiversità ha detto già nel 2019 che si era sull’orlo del baratro, e l’ONU aveva detto che si era davanti all’ultima possibilità per evitare il peggio: per agire in questo senso, l’Alto Adige dovrebbe utilizzare 220.000 € l’anno per la tutela di biodiversità e habitat naturali, e una somma simile dovrebbe essere messa a disposizione per contribuire alla riduzione di emissioni grigie in altri Paesi; va ecologizzata l’agricoltura, riducendo del 50% i capi di allevamento, va monitorato l’utilizzo dei pesticidi, ci vogliono iniziative per tutelare insetti, habitat, con una VERA transizione ecologica.

In quanto al coronavirus, è chiaro che all’inizio si navigava a vista, e i Verdi hanno anche sostenuto la Giunta, ed è emerso il lavoro incredibile di medici e infermieri, in un sistema che spesso era al limite ma  che ha superato le fasi più critiche. Questo ci dice che i Paesi con sistemi sanitari pubblici che funzionano bene sono riusciti ad affrontare la pandemia, mentre in posti come Lombardia o USA, dove molto si è investito nella sanità privata, la situazione è stata catastrofica: per questo, è importantissimo finanziare ulteriormente il sistema sanitario pubblico, e non quello privato.

Ancora non si conosce l’origine esatta del virus, la teoria del salto di specie sembra però quella più probabile, e una delle ragioni alla base di esso è la distruzione degli ecosistemi, con lo sfruttamento del mondo animale: una ragione in più per tutelare maggiormente la natura. Anche la mobilità frenetica di oggi, compresa quella turistica, ha contribuito alla diffusione del virus, e la mobilità turistica. Inoltre, la costruzione di strade impermeabilizza il suolo, e la produzione di veicoli richiede grande consumo di energia. In questi settori, l’Alto Adige non sempre può agire, ma può verificare dove è possibile intervenire. Il Covid ha evidenziato anche le ingiustizie del mondo: i Paesi ricchi hanno avuto il vaccino, quelli poveri meno. tuttavia, il divario cresce anche in Alto Adige, dove chi guadagna meno risente del costo della vita aumentato nell’ultimo decennio: i redditi dei dipendenti pubblici dovrebbero essere adeguati a quelli dell’economia privata, e al livello di reddito che c’è in Austria e Germania, investendo nelle persone.

Hanspeter Staffler, 15.12.2021

Ordine del giorno ai Disegni di legge provinciali n. 100-101-102/2021

Ormai lo sanno tutte e tutti: la protezione del clima è un obiettivo che va perseguito con urgenza, con misure tempestive ed efficaci. Tra i vari ambiti, il settore dei trasporti su strada è uno dei principali emettitori di gas serra.

La Provincia di Bolzano ha in corso una gara per l’assegnazione dei servizi di trasporto pubblico extraurbani su gomma, la quale prevede che i servizi dovranno essere effettuati con veicoli non inferiori alla classe EURO VI e di età non superiore a 2 anni. In questa occasione tutti i partecipanti alle gare hanno offerto di effettuare i servizi con autobus diesel Euro 6.

Il bando di gara (Capitolato Tecnico art. 8) prevedeva che, “Qualora l’ente affidante prescriva l’uso di veicoli elettrici o alimentati a idrogeno o altre modalità tecnologiche innovative, l’affidataria si impegna a concordare con l’ente affidante le modalità di finanziamento per la parte eccedente gli investimenti previsti nel piano finanziario presentato in sede di offerta”; ciò significa che, una volta aggiudicato un servizio, la Provincia può prescrivere l’utilizzo di mezzi a con tecnologie innovative, ad esempio mezzi a trazione elettrica.

La Direttiva UE 2019/1161 del 20/06/2019 relativa alla promozione di veicoli puliti e a basso consumo energetico nel trasporto su strada stabilisce che degli autobus acquistati tra il 2/08/2021 ed il 31/12/2025, almeno il 45% deve essere pulito, di cui almeno il 50% a emissioni zero, mentre di quelli acquistati dal 01/01/2026 in poi almeno il 65% dovrà essere pulito, di cui almeno il 50% a emissioni zero.

Negli ultimi anni la tecnologia degli autobus elettrici ha fatto progressi importanti soprattutto dal punto di vista delle capacità energetiche delle batterie, per cui oggi gli autobus elettrici sono senz’altro in grado di servire le linee di trasporto pubblico extraurbane, anche in zone di montagna. Il costo del ciclo di vita di un autobus elettrico è oggi poi senz’altro comparabile con quello di autobus tradizionali a diesel, se si considera un periodo di 15 anni.

Gli autobus elettrici possono essere ottenuti anche attraverso la trasformazione di autobus usati a diesel, promovendo così il riutilizzo dell’usato e riducendo i costi della trasformazione energetica e l’introduzione di autobus elettrici consentirebbe l’utilizzo di energia elettrica verde prodotta localmente, dando così un importante contributo alla protezione del clima e all’economia regionale.

Il consiglio della Provincia autonoma di Bolzano impegna pertanto la Giunta provinciale:

  1. a garantire che gli autobus per il servizio di trasporto pubblico utilizzati dal nuovo concessionario siano elettrici o a zero emissioni. L’eventuale maggiorazione di spesa viene prevista nel bilancio provinciale 2022-2024.

 

Bolzano, 10/12/2021

 

Consiglieri Provinciali

Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

ORDINE DEL GIORNO N. 2 ai disegni di legge provinciale n. 100/21, n. 101/21 e n. 102/21

Grazie alla strategia di screening avviata nella prima fase, per cui sono stati effettuati test a tappeto in tutto il territorio, e grazie alla successiva campagna vaccinale, unita alla continuazione di quella di screening, si è riusciti ad abbassare notevolmente il numero dei contagi in Alto Adige. Nel corso dell’estate i test diagnostici effettuati sono stati ridotti a favore della campagna vaccinale portata avanti con grande decisione.

Ovunque il vaccino è il modo più efficace per uscire dalla pandemia. Nel contempo la diffusione del virus sta un’altra volta aumentando e si registra una nuova variante. La capacità di protezione delle prime due dosi di vaccino si va esaurendo prima del previsto, e anche i vaccinati si ammalano e possono diffondere il Covid. Per questi motivi è urgente tornare ad aumentare il numero di test effettuati. Attualmente l’offerta di test o tamponi è soprattutto rivolta alle persone che devono farli più di una volta a settimana per via del green pass (per esempio a inizio o fine giornata oppure con test rapido antigenico che è riconosciuto ai fini del green pass). In un periodo in cui il virus è tornato a diffondersi con rapidità sarebbe importante offrire e organizzare una rosa di possibilità di test a bassa soglia, a cui possa accedere l’intera popolazione, un po’ come è stato nella primavera 2021, comprendendo anche i test nasali e chiedendo eventualmente un contributo spese. In questo modo si riuscirebbe a individuare subito i nuovi positivi.

I vaccini e i test devono restare complementari, le due strategie non sono assolutamente in contrasto, anzi si completano a vicenda. Vaccinarsi e sottoporsi a test diagnostici consente alle singole persone di avere un atteggiamento responsabile nei confronti di se stessi e della società. Questi sono principi che vanno mantenuti e rafforzati.

Per questi motivi il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano impegna la Giunta provinciale

  1. ad organizzare, nelle varie parti del territorio provinciale, un’offerta di screening anti-Covid che sia diversificata e facilmente accessibile, e che metta a disposizione delle cittadine e dei cittadini, chiedendo eventualmente anche un contributo spese, test per varie finalità (e non solo ai fini del green pass);
  2. ad informare sull’importanza dei test a fini preventivi per contrastare la diffusione del virus;
  3. a stanziare le risorse necessarie nel bilancio triennale 2022-24.

Bozen, 30.11.2021

Consiglieri provinciali

Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

Oggi 13/12/2021 alle 10.30 decolla il primo volo dalla pista allungata dell’aeroporto di Bolzano. Con questo si compie il definitivo capovolgimento del risultato della consultazione popolare del 2016. All’epoca, il 70,6% dei votanti si era opposto al progetto di sviluppo dell’aeroporto promosso dal Presidente Kompatscher. L’idea prevedeva l’ampliamento dell’aeroporto con un aumento del numero di passeggeri, finanziato dalla mano pubblica. La gente, soprattutto in Bassa atesina e Oltradige, ma non solo, si era chiaramente opposta a questo “di più” – così come si era opposta allo stesso aeroporto diversi anni fa.

La speranza era che il risultato venisse colto nella sua interezza e che venisse preso come indicatore della strada da seguire. Purtroppo questo non è successo. La società aeroportuale è stata venduta e il piano di rafforzamento che la popolazione aveva rifiutato è stato attuato dai privati.

“Abbiamo spesso criticato questo assurdo modo di interpretare la democrazia e dobbiamo ripeterlo anche in questa occasione. Oggi è un brutto giorno per la democrazia nella nostra provincia, e un brutto giorno per il clima”, sottolineano i Consiglieri Verdi Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba e Hanspeter Staffler. Hanno sempre sostenuto gli sforzi per limitare il traffico aereo nella conca di Bolzano.
Soprattutto alla luce delle promesse sulla protezione del clima e la sostenibilità, l’espansione dell’aeroporto di Bolzano è una vera e propria presa in giro – dopo tutto, gli aerei sono noti per essere il mezzo di trasporto con le più alte emissioni di CO2.

I Consiglieri Verdi ricordano che hanno fatto diversi esposti alla Corte dei conti per far verificare se la svendita di ABD abbia provocato un danno alle casse della Provincia. Le indagini sono ancora in corso.

L’aeroporto di Bolzano, anche oggi, giorno dell’apertura della pista allungata, è in tutti i sensi un investimento a perdere per la nostra provincia, per il nostro clima e per la qualità di vita di tutte e tutti noi.

Bolzano, 13.12.2021
Cons. prov.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler