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ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE.

Seit Jahrzehnten wirbt die Tiroler Timmelsjoch-Hochalpenstraße AG mit der Höhe des Timmelsjoches, die mit 2509 m Seehöhe angegeben wird. Die metergenaue Angabe verbirgt aber den Umstand, dass die wirkliche Passhöhe etwas niedriger liegt. Kartografisch dürfte sie nur 2474 m betragen, sodass man sich erstaunt nach den Gründen fragt, weshalb die Angabe auf Schildern am Pass und auf Websites (www.meranerland.org; www.suedtirol-it.com) um 35 m höher und damit über die 2500 m gehievt wird. Man muss nicht soweit gehen wie der Tiroler Blogger Markus Wilhelm, der die 2509 m Seehöhe als “touristische Hochstaplerei” geißelt, wohl aber sollte ein wenig Korrektheit einkehren. Ein Grund für die Höhenverschiebung liegt gewiss darin, dass der dem Himmel nahe “Timmel” so die Passhöhe der Großglockner-Hochalpenstraße um 4 m übertrifft und damit einen österreichischen Rekord markieren will. Ein Anziehungsgrund auch für die zahlreichen Biker, deren Zahl mit 80.000 Motorrädern nur wenig unter den 106.000 gezählten PKW lag und deren Dröhnen im Passeiertal weithin hörbar ist.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

  1. Kann sie mit Hilfe geografischer Karten und der Landesämter die genaue Höhe offiziell fixieren?
  2. Kann sie dafür sorgen, dass auf Südtiroler Seite die geschönte Angabe korrigiert wird?
  3. Wird es heuer auf den Pässen verstärkte Kontrollen gegen Lärm und Raserei geben?

Bozen, 15.06.2021

Landtagsabgeordnete
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler
Riccardo Dello Sbarba

 

Hier könnt ihr die Antwort der Landesregierung lesen.

ORDINE DEL GIORNO al disegno di legge provinciale n. 85/21.

Il sostegno alla cinematografia è di grandissima importanza in Alto Adige, sia da un punto di vista culturale che economico. La realizzazione di un progetto cinematografico è un’attività dispendiosa, che richiede un notevole impiego di risorse e va preparata con cura. Poter contare sui finanziamenti è quindi di fondamentale importanza. Di solito ci sono tre appuntamenti all’anno, i cosiddetti call, nei quali è possibile richiedere contributi per le produzioni cinematografiche. Le risorse messe a disposizione da parte della Provincia per il primo call del 2021 erano di gran lunga inferiori rispetto a quelle degli anni precedenti. A ciò si è poi aggiunto l’annullamento del secondo call, per il quale non è stata prevista una data alternativa.
Per i cineasti ciò equivale a una catastrofe. In questo modo viene meno la possibilità di pianificare i progetti e laddove non è possibile programmare un film, questo finirà per non essere realizzato.
Soprattutto la disdetta improvvisa del secondo call ha disorientato chi lavora nel settore. Questo esempio illustra quanto la continuità sia importante per la cinematografia e per la cultura, motivo per cui essa non può semplicemente essere interrotta.
In una provincia come l’Alto Adige la continuità dei contributi va garantita anche in periodi di crisi, magari concedendo importi più bassi.

Per questi motivi il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano incarica la Giunta provinciale

di adeguare la relativa legge e/o i relativi regolamenti di esecuzione, in modo da garantire la continuità dei contributi alla cinematografia senza interromperla.

BZ, 15.06.2021

Consiglieri provinciali
Brigitte Foppa Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler Hanspete

 

ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE.

Wanderer:innen berichten uns am 12. Juni 2021 von einer massiven Ausbringung von Gülle auf den Freiner und Jocherer Wiesen oberhalb der Stöfflhütte. Dabei müsste es sich um die Grundparzellen 2203 (grenzt direkt an riesiges Quellmoor) 2204 (in direktem Kontakt mit Quell/Niedermoor), 2205, 2206, 2208, 2217/3, 2225/4 und 2225/5 (letzte beide Parzellen großteils Moore) der Katastralgemeinde Latzfons handeln. Sämtliche Wiesen und Moore liegen zwischen 2000 und 2100 Höhenmeter und sind damit sensible und artenreiche Gebiete der subalpinen Höhenstufe. Güllewirtschaft auf subalpinen Wiesen und Mooren führt innerhalb von wenigen Jahren zur Zerstörung der dort heimischen Flora und Fauna, was laut Naturschutzgesetz verboten ist.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

1. Ist die Landesregierung in Kenntnis über die oben genannte massive Ausbringung von Gülle?
2. Erhalten die gülleausbringenden Landwirt:innen für die angeführten Wiesen Landschaftsprämien?
4. Gibt es in der Nähe der angeführten Gebiete Quellen oder Einzugsgebiete für Quellen?
5. Falls ja, wurden die Quellen auf erhöhte Nitratwerte hin untersucht?
6. Wurden die dort vorkommenden Moore auch mit Gülle gedüngt und in ihrem Bestand gefährdet?
7. Was will die Landesregierung unternehmen, um die Lebensräume der subalpinen Höhenstufe samt Flora und Fauna vor der schädlichen Ausbringung von Gülle zu schützen?

Bozen, 14.06.2021

Landtagsabgeordnete
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

COMUNICATO STAMPA.

I lavori della commissione di inchiesta sono giunti al loro termine, ma in questa vicenda gli interrogativi rimasti aperti sono ancora molti. Nella sua ultima seduta, la commissione ha esaminato la relazione firmata dal consigliere Locher, approvata con i soli voti della maggioranza. Si tratta di una mera apologia di quanto fatto dai vertici della sanità provinciale, senza contribuire minimamente a far luce sulle tante zone d’ombra di questa intricata vicenda.

“Oggi non posso che ringraziare di cuore tutti i membri della commissione di inchiesta, per il loro impegno e il lavoro svolto: abbiamo dimostrato che la politica sa anche collaborare e quasi 80, intense audizioni sono state un severo banco di prova. Non sono mancati i momenti di tensione, risolti comunque nel rispetto reciproco. Non posso non registrare però anche una certa delusione: ci sono ancora zone d’ombra sullo svolgersi dei fatti, le responsabilità sono emerse solo parzialmente e sono pesanti. Al termine dei lavori possiamo purtroppo parlare di un oggettivo fallimento organizzativo, coperto con reticenza nel momento di far luce su quanto accaduto. La strada verso una vera trasparenza nella politica e nella pubblica amministrazione è ancora lunga”, commenta il presidente della commissione di inchiesta Franz Ploner (Team K).

Brigitte Foppa (Verdi), ha elencato tre punti decisivi:

“In estrema sintesi, le tre cose che ho capito di questa vicenda:

  1. I vertici dell’Azienda sanitaria non hanno informato immediatamente il personale del problema relativo alle mascherine protettive, esponendo i/le dipendenti a un oggettivo pericolo. (“Un’anima pia ha inviato questa e-mail”)
  2. Si atteggiano a eroi, ma faticano ad ammettere gli errori. E/o non volevano creare panico… (“Avremmo dovuto distribuire i sacchi della spazzatura?”)
  3. Non è ancora chiaro come sia avvenuto il secondo ordine di Oberalp del valore di circa 25 milioni di euro. (“Era solo la mia lista dei desideri” – Marc Kaufmann)”

“La commissione di inchiesta aveva lo scopo di chiarire le responsabilità politiche e morali dello ‘scandalo delle mascherine’. Dopo che i dispositivi di protezione sono stati trovati difettosi, l’Azienda sanitaria avrebbe dovuto informare immediatamente i dipendenti per non mettere in pericolo la salute di tutti. La responsabilità di queste lacune e della deliberata segretezza è in primo luogo del direttore generale Florian Zerzer, che era stato informato del problema fin dall’inizio. Zerzer era anche coinvolto nei dubbi intrecci che circondano gli ordini dell’Oberalp. L’atteggiamento poco professionale del dottor Zerzer e il suo rifiuto di testimoniare davanti alla commissione la dicono lunga sul suo stile di gestione autoritario e indifferente alle critiche”, sostiene Sven Knoll (Stf).

“Il fatto che le mascherine protettive acquistate non rispettino gli standard medici è imputabile alle aziende cinesi che hanno fornito merce al di sotto degli standard di mezza Europa. Il tentativo di insabbiamento e la tardiva comunicazione al personale sanitario, oltre ai gravi errori organizzativi – dall’ordine della merce ai misteri sul pagamento – sono inammissibili. Il direttore generale Zerzer e l’assessore Widmann ne dovranno rispondere”, sostiene Andreas Leiter Reber.

 “Traspare chiaramente anche dalla relazione della maggioranza come in Alto Adige manchi la cultura della trasparenza, la cultura dell’errore intesa come processo per il quale dagli errori è possibile imparare e migliorarsi. La relazione è una strenua difesa d’ufficio che forzatamente dipinge una realtà rosea nella gestione autonoma della pandemia, giustifica ogni errore in nome dello stato di emergenza e riesce addirittura a far passare come  provvidenziali gli scaldacollo del cugino dell’assessore, per salvarci e proteggere le vie respiratorie, in spregio di ogni elementare aspetto sanitario. Infine, non si può trascurare l’attacco ideologico alle istituzioni dello Stato, dalla Protezione Civile all’Inail, tanto per confermare la narrazione che vuole l’inefficienza dello Stato come giustificazione per nascondere ogni colpa, anche grave”, dichiara Diego Nicolini (M5S).

“Il Pd non intende formulare giudizi sui singoli dirigenti chiamati a testimoniare, che nel corso della pandemia hanno certamente dato il meglio sul piano dell’impegno e della professionalità. La valutazione riguarda piuttosto la gestione sanitaria e amministrativa di questa intricata vicenda, che ha fatto emergere gravissime carenze. Improvvisazione e insufficiente competenza nella gestione dell’emergenza rendono evidente la necessità di un ripensamento radicale dell’assetto dirigenziale e delle procedure di scelta dei vertici. Noi siamo da sempre sostenitori dell’autonomia, ma da questa vicenda emerge che la Provincia autonoma si comporta sempre più come un piccolo Stato e non sempre è un bene”, afferma Sandro Repetto (Pd).

“Innanzitutto vorrei ringraziare i miei colleghi per la buona collaborazione, è stato un lavoro interessante. Purtroppo però prevale la delusione per il risultato complessivo e la relazione firmata dalla sola maggioranza, che non rivela come sono andate le cose. L’obiettivo era quello di portare trasparenza, ma se questo fosse davvero stato l’obiettivo di tutti si sarebbe arrivati a una relazione finale comune. Purtroppo, ancora una volta, hanno vinto i giochi politici. Il valore della fiducia e una comunicazione onesta, trasparente e accurata a quanto pare non conta granché nei vertici dell’Azienda sanitaria e nella maggioranza. E alla fine, a farne le spese è il contribuente”, sostiene Josef Unterholzner (Enzian).

 

BZ, 14.06.2021

ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE.

Am Montag, 07.06.2021 kam es beim Bozner Krankenhaus zu einem Unfall, bei welchem laut Medienberichten 15.000 Liter Dieselöl von der Notfall-Generatoranlage austraten. Die Dieselöl-Spuren waren auch Tage später noch in der gesamten Umgebung, und insbesondere in den Wassergräben zu sehen.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

  1. Wie kam es zum Dieselöl-Austritt am Bozner Krankenhaus?
  2. Wie und wann wurde dieser Unfall an die Bevölkerung und insbesondere an die betroffenen Anrainer:innen kommuniziert?
  3. Gibt es bereits Gutachten zum Ausmaß der Kontamination des umliegenden Erdreichs und der Gewässer?
  4. Wurden Sanierungsarbeiten in Angriff genommen? Wenn ja, von wem und wie sehen diese im Detail aus?
  5. Bis wann wird die Sanierung voraussichtlich abgeschlossen sein?
  6. Wie hoch sind die Kosten der Sanierung und wer wird diese bestreiten?

Bozen, 14.06.2021

Landtagsabgeordnete
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE.

Im Juni 2020 hat die Grüne Fraktion auf die tickende Zeitbombe von lecken Altölfässern und alten Batterien im Bereich des Biotops Hühnerspiel / Gemeinde Brenner hingewiesen und die zuständigen Behörden aufgefordert, rechtzeitig eine Sanierung in die Wege zu leiten.
Landesrat Vettorato hat daraufhin Techniker:innen der Umweltagentur beauftragt, die Situation vor Ort zu prüfen. Der Lokalaugenschein hatte ergeben, dass neben den kaputten Altölfässern das umliegende Erdreich bereits kontaminiert war. Daraufhin wurde eine Sanierung der Lokalität in Angriffe genommen, einige Fässer wurden auch schon abtransportiert, die Sanierungsarbeiten mussten allerdings witterungsbedingt unterbrochen werden.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

  1. Wurden die unterbrochenen Sanierungsarbeiten wieder in Angriff genommen?
  2. Bis wann wird die Sanierung voraussichtlich abgeschlossen sein?
  3. Wie wird mit dem kontaminierten Erdreich verfahren?
  4. Wie hoch sind die Kosten der Sanierung und wer wird diese bestreiten?

Bozen, 14.06.2021

Landtagsabgeordnete
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

MOZIONE.

L’articolo 13 dello statuto di autonomia prevede che “nelle concessioni di grande derivazione a scopo idroelettrico, i concessionari hanno l’obbligo di fornire annualmente e gratuitamente alle Province autonome di Trento e di Bolzano, per servizi pubblici e categorie di utenti da determinare con legge provinciale, 220 kWh per ogni kW di potenza nominale media di concessione”.

La legge provinciale n. 12 del 7 agosto 2017, all’articolo 6, prevede che tale energia gratuita “può essere destinata in tutto o in parte a utenze elettriche di qualsiasi categoria con decorrenza dal 1° gennaio 2018. Ciò avviene secondo criteri e modalità da stabilirsi con apposito piano approvato dalla Giunta provinciale”.

Con delibera n 1386 del 18 dicembre 2018 la giunta provinciale ha approvato il “bonus elettrico Alto Adige”, trasformando il concetto di “energia gratuita” in un rimborso in bolletta per tutti a prescindere dal reddito e dal patrimonio.

Di questo bonus, potranno usufruire tutti i cittadini residenti e titolari di un’utenza domestica nell’abitazione principale. Si tratta di circa 220.000 utenze. A finanziare questo progetto saranno i circa 11/12 milioni l’anno che i grandi concessionari devono pagare alla Provincia ogni anno in sostituzione dell’energia gratuita. Concretamente il bonus energia ammonterà a circa 54 € all’anno per ogni utenza, distribuiti in 6 rate nelle bollette bimestrali.

Un risultato piuttosto modesto, dunque: 9 € ogni due mesi, 15 centesimi al giorno. Per chi ha un alto reddito, si tratta di una cifra irrisoria e ininfluente; per chi invece percepisce redditi medio-bassi o si trova in grande difficoltà economica, una cifra così bassa non sarà di grande aiuto.

Invece di dare poco a tutti, compresi i ricchi, sarebbe preferibile concentrare il bonus sulle famiglie che davvero hanno bisogno. Riducendo la platea delle persone beneficiarie a quelle davvero bisognose, la somma spettante a ciascuna utenza diventerebbe più alta e costituirebbe un aiuto più significativo per chi ne ha davvero necessità.

Principi di giustizia sociale e di efficacia del sostegno suggeriscono dunque di fissare criteri di erogazione legati alla condizione economica delle famiglie beneficiarie. Ciò potrebbe essere realizzato utilizzando criteri già in vigore e calcoli già applicati per altri contributi provinciali, in modo che l’erogazione del bonus energia avverrebbe in modo semplice e senza ulteriori pratiche sia per le famiglie che per la Provincia.

Esistono infatti già oggi diverse prestazioni della Provincia che sono legate alla condizione economica delle persone beneficiarie e per queste prestazioni le famiglie devono già presentare la documentazione richiesta e la Provincia deve già fare i controlli dovuti. Ecco alcuni esempi: per l’Irpef regionale vige una no tax area di 35.000 €; per l’assegno provinciale al nucleo familiare esiste un tetto di 80.000 € calcolato sulla condizione economica della famiglia; anche per gli interventi di assistenza economico sociale viene rilevato il valore della situazione economica. Ma si potrebbero adottare anche criteri più semplici: per esempio fissare un tetto per il beneficio che corrisponde al reddito medio annuo delle famiglie calcolato dall’ASTAT.

La scelta del criterio viene affidata alla Giunta provinciale. Scopo di questa mozione è infatti quello di evitare la strada del contributo a pioggia che lo riduce a una cifra molto bassa e legare l’erogazione del bonus energia alla condizione economica dell’utenza beneficiaria, in modo da dare di più a chi davvero ne ha bisogno.

Tutto ciò considerato, il Consiglio provinciale impegna la Giunta provinciale:

a collegare, utilizzando se possibile criteri già in vigore per altri interventi provinciali, l’erogazione del bonus energia alla condizione economica delle utenze beneficiarie:

  1. fissando un tetto massimo di reddito al di sopra del quale il bonus non spetta
  2. e/o graduando il bonus in proporzione alla condizione economica delle utenze beneficiarie,
  3. destinando in ogni caso il bonus solo a persone titolari di un’utenza domestica per l’abitazione principale (prima casa), sia essa in affitto che in proprietà.

 

Bolzano, 11.06.2019

 

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

Oggi discutiamo in Consiglio provinciale il disegno di legge Noggler sulla democrazia diretta (sulla mutilazione della democrazia diretta, si potrebbe dire). Il firmatario della proposta ci aveva già provato in commissione legislativa a colpire al cuore la legge introdotta nel 2018 (Amhof, Foppa, Noggler), cioè abolendo il referendum confermativo sulle leggi provinciali. Questo punto è sempre stato una spina nel fianco del Presidente Kompatscher, fin dal 2018, e ora deve sparire. In commissione legislativa questo tentativo è stato scongiurato. L’opposizione, sostenuta dalla presidente Amhof, ha impedito la rimozione del referendum confermativo all’ultimo secondo.

Ora la questione si ripresenta in plenaria. Trentasei emendamenti sono stati presentati ieri. Anche da uno studio più ravvicinato, sembrava che il piano per affossare il referendum fosse stato abbandonato. Poi oggi, alle 12.30, un ultimo emendamento è stato messo sulla nostra scrivania: Il consigliere Vettori si è preso la briga di firmare un emendamento che ha dato fuoco alle polveri. L’ultima ruota del carro della maggioranza non ha avuto remore e si è prestata a fare il lavoro sporco. Siamo senza parole nel constare le modalità così scorrette di trattare gli strumenti e le aspettative democratiche.

Se questo emendamento passa, allora il referendum confermativo verrà abolito prima ancora di essere utilizzato una sola volta. Questo si chiama “aver paura della democrazia”. Vergognoso.

Bolzano, 11/6/2021
Cons. Prov.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

Come possiamo adattare lo spazio in cui viviamo ai bisogni delle persone che lo usano e che vi abitano? Gabu Heindl, architetta, attivista, autrice del libro “Stadtkonflikte, Radikale Demokratie in Architektur und Stadtplanung, Wien 2020” ha esposto moltissime idee e possibili soluzioni nel corso di un webinar organizzato dalle donne Verdi l’8 giugno scorso.

Gender planning significa che aspetti come genere, età, mobilità, background socioeconomico e ruoli sociali diventano centrali nella pianificazione, nell’edilizia sociale, nella realizzazione di strade, spazi pubblici, parchi, ecc.

La partecipazione e il coinvolgimento nella pianificazione è un prerequisito per riuscire a considerare quanti più aspetti possibili e necessari. Ma la partecipazione deve essere resa possibile, in modo che non vadano perse soprattutto quelle persone prive di potere o di lobby. Orari differenziati, assistenza per bambinƏ piccolƏ, quote di partecipazione sono solo alcuni dei modi per promuovere la partecipazione.

Togliere la pressione dai processi di pianificazione è importante, la pressione è uno strumento di potere, ma per i processi di partecipazione e di negoziazione si ha bisogno di tempo.

Fare cose piccole (a Vienna, per esempio, ci sono spazi verdi nei pressi dei parcheggi che facilitano la socialità, oppure la possibilità data a singole persone di rinverdire le aiuole intorno agli alberi) e non perdere di vista quelle grandi. Il bene comune è il senso stesso della democrazia. Questo è il compito della democrazia e della politica, non è l’obiettivo principale degli investitori. Per questo abbiamo bisogno di più consapevolezza nelle città e nei paesi di quanto valga per noi il nostro spazio, sul fatto che appartiene a tuttƏ noi e che nemmeno la proprietà privata esiste se discostata dallo spazio comune.

La grande affluenza e partecipazione alla discussione ha mostrato quanto sia attuale la questione, specialmente per consiglierƏ comunali che nei prossimi mesi dovranno lavorare sui piani di sviluppo territoriale.

Noi continueremo a studiare e a impegnarci per uno spazio gentile per tutte e tutti!

 

Grüne Frauen – Donne verdi 

COMUNICATO STAMPA.

Oggi in Consiglio provinciale il disegno di legge del Gruppo Verde per la limitazione del traffico aereo è stato respinto con 18 no, 14 sì e 2 astensioni. Nella discussione è stato da diverse parti sottolineato che, a maggior ragione adesso che la Provincia ha ceduto ai privati la società di gestione ABD, serve una regolamentazione per legge provinciale su ciò che con l’aeroporto si può o non si può fare. Anche il parere del Consiglio dei comuni sottolineava questa necessità. E una deliberazione della comunità comprensoriale Oltradige-Bassa Atesina del maggio del 2019 invocava con forza una legge provinciale sull’aeroporto.

L’assessore Alfreider, di solito molto attivo in nome della sostenibilità, non si è detto disponibile – come la sua Svp – non diciamo ad approvare, ma neppure a emendare o correggere il disegno di legge.

La votazione nominale (vedi allegato) ha stupito per i passi indietro dimostrati sia dai/lle rappresentanti del mondo contadino (in passato sempre contrari allo sviluppo dell’aeroporto) che dal rappresentante della Bassa Atesina all’interno della Svp: hanno tutti/e votato contro.

Molte/i consigliere/i hanno ricordato il risultato del referendum del 2016, dove una maggioranza di oltre il 70% ha votato no al piano di sviluppo presentato dal Presidente della Provincia. E adesso lo sviluppo cacciato dalla porta rientra dalla finestra dei privati – mentre l’aeroporto resta l’unica grande infrastruttura a non essere regolata con legge provinciale.
Non è un bel segnale per la sostenibilità, la democrazia e la certezza del diritto nella nostra provincia.

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler