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COMUNICATO STAMPA.

Madeleine Rohrer è tra i/le candidati/e dei Verdi alle elezioni provinciali del 22 ottobre prossimo. Al Centro per la cultura a Merano, l’ex assessora comunale e attuale direttrice della Federazione Ambientalisti dell’Alto Adige ha spiegato oggi perché la nostra Provincia ha bisogno di coerenza e di coraggio per muoversi concretamente verso un futuro che sia sostenibile e che offra a tutti/e pari opportunità.

“L’Alto Adige è a un bivio. Abbiamo il coraggio di avviarci con convinzione e lungimiranza sul percorso, senza dubbio in salita, della sostenibilità e dell’equa distribuzione della ricchezza? Oppure preferiamo continuare a camminare su una strada apparentemente più facile che ci fa mancare tuttavia un obiettivo ormai imprescindibile per il nostro futuro? Con determinazione e convinzione io ho scelto il primo percorso: è faticoso e richiede coraggio, ma so anche che gli/le abitanti di questa nostra terra sono pronti ad affrontare questa strada per offrire, e costruire insieme, a questo nostro territorio una nuova e duratura prospettiva di sviluppo sostenibile”, afferma Rohrer.

“Madeleine Rohrer ha dimostrato competenza e fermezza negli impegni assunti in questi ultimi anni, sia come protagonista della politica comunale di Merano che come direttrice della più grande associazione provinciale in questo ambito”, ha sottolineato la capolista dei Verdi Brigitte Foppa. “Siamo molto felici di avere lei e le sue qualità nella nostra squadra”.

Il consigliere uscente Riccardo Dello Sbarba ha fatto riferimento all’esperienza maturata da Rohrer in materia di urbanistica: “Con Madeleine Rohrer anche in futuro natura e paesaggio dell’Alto Adige continueranno ad avere dalla loro parte una forte sostenitrice. Anche la sua esperienza di governo a Merano è in questo senso una qualità particolarmente preziosa”.

Il coraggio di stabilire priorità chiare

“Se vogliamo salvaguardare il futuro ambientale della nostra provincia e custodire le nostre preziose fonti di vita, dobbiamo ora, e prima che sia troppo tardi, avere il coraggio di stabilire priorità chiare. Dobbiamo lavorare per rendere il nostro territorio rispettoso del clima e pioniere nella costruzione di un futuro sostenibile. Non è più il tempo ormai dei piccoli passi o degli eventi fine a se stessi”, ha spiegato Rohrer. “L’Alto Adige e il suo habitat naturale, così come li conosciamo, non sono eterni e nemmeno capaci di resistere all’infinito ai danni che arrechiamo loro”.

“La natura ha bisogno del suo spazio, ma anche la distribuzione abitativa deve avere un suo equilibrio e una sua sostenibilità. Servono soprattutto soluzioni concrete per i giovani e le famiglie che in questo momento stiamo lasciando soli in un mercato immobiliare infernale”.

“Anche la riflessione e le azioni per un nuovo modello di mobilità sono parte integrante di un Alto Adige concretamente sostenibile. Ci blocchiamo nelle code e soffochiamo nei gas di scarico, eppure vengono costruite sempre più strade”, afferma Rohrer. “Dobbiamo osare qualcosa di nuovo e adottare contromisure attive. Un esempio concreto? Un ticket provinciale a costi molto limitati che valga per tutti i mezzi pubblici. Un’alternativa sostenibile ed economica per tutti/e che toglie traffico dalle arterie stradali e alleggerisce la vita delle persone”.

Una politica d’esperienza 

Alla presentazione presso il Centro della cultura di Merano erano presenti anche molti dei sostenitori di Rohrer, tra cui gli ex consiglieri provinciali Cristina Kury e Hans Heiss e l’ex sindaco di Merano Paul Rösch. Durante il mandato di quest’ultimo, tra il 2015 e il 2020, Rohrer è stata assessora comunale con deleghe a mobilità, ambiente e urbanistica, dopo aver lavorato per diversi anni presso CIPRA, la Commissione internazionale per la Protezione delle Alpi. Nel 2021, alle ultime elezioni comunali a Merano, ha ricevuto il maggior numero di consensi tra tutti gli eletti con 1.689 voti di preferenza. Oggi ricopre la carica di portavoce del gruppo consiliare della lista Rösch/Verdi nel consiglio comunale di Merano.

COMUNICATO STAMPA.

Il Consiglio Regionale ha trattato oggi il Disegno di legge del Gruppo Verde per impegnare i Comuni a trasmettere e conservare in rete le sedute dei Consigli comunali.

Le sedute dei Consigli comunali devono essere sempre accessibili per tutte le cittadine e tutti i cittadini che vi voglio assistere. È un principio fondamentale per la vita democratica di un comune. Garantisce trasparenza e sarebbe auspicabile che molte più cittadine e cittadini seguissero regolarmente quello che accade nelle assemblee dove vengono prese decisioni importanti per la vita di una comunità.

Negli ultimi anni, anche a causa della pandemia, i concetti di “porte aperte” e di “libero accesso al pubblico” sono cambiati molto. Oggi il “carattere pubblico” non può essere più limitato a una presenza fisica delle persone che assistono. Impegni familiari e lavorativi non consentono di essere presenti la sera, quando si svolge la maggior parte delle riunioni di un consiglio comunale. Tuttavia, molte persone sarebbero ugualmente interessate a seguire i lavori e lo farebbero da remoto se fosse disponibile una trasmissione in diretta streaming. Alcuni comuni lo prevedono già, altri no. In alcuni comuni ci sono consiglieri comunali che si vedono respingere costantemente le richieste di diretta streaming. “A quanto pare, in qualche Comune c’è chi preferisce avere meno pubblico possibile in ascolto. Non a caso per i gruppi di minoranza la vita è davvero molto difficile” ha commentato la prima firmataria Brigitte Foppa nel corso del dibattito.

A questa trasparenza mirava il disegno di legge presentato dai Verdi in Consiglio regionale. “Rendere conto davanti alla cittadinanza è un atto di trasparenza e di democrazia. E di sicuro aumenta anche la qualità del dibattito” conclude la consigliera Foppa.

La maggioranza ha bocciato il disegno di legge. La trasparenza aspetta tempi migliori.

 

Bolzano, Bozen, 21/06/2023

Landtagsabgeordnete | Cons. prov.
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler
Riccardo Dello Sbarba

 

COMUNICATO STAMPA.

L’estate è tempo di vacanze, ma anche di sovraccarico di traffico, inquinamento e rumore in tutta la provincia. In queste ultime settimane il Gruppo Verde ha posto alcune interrogazioni preoccupate alla Giunta su alcuni progetti e situazioni molto impattanti nel territorio della Bassa Atesina, che da tempo è al limite.

Nel “meridione” dell’Alto Adige vive più di un terzo degli abitanti di tutta la provincia e proprio qui si concentrano le infrastrutture più impattanti: autostrada, inceneritore, aeroporto, discarica, depuratore, centro di guida sicura. Su tutto questo vogliamo stare allerta perché ne va della qualità della vita di tutte le persone che qui vivono.

Le risposte che abbiamo ottenuto purtroppo non ci tranquillizzano.

  • Trasporto e smaltimento rifiuti. Nella discarica Ischia-Frizzi ogni anno arrivano 25.000 tonnellate di rifiuti ingombranti che vengono spezzettati e poi trasportati verso l’inceneritore. Questo comporta un traffico di mezzi pesanti notevole. I TIR che portano i materiali ingombranti, i TIR vuoti che se ne vanno, infine il ritiro del triturato per un totale di ca. un centinaio di passaggi di mezzi pesanti ogni settimana.
  • Trasporto persone via aereo. Da quando l’aeroporto è stato ceduto ai privati, la pista è stata allungata e il numero dei voli è aumentato. Non è certo una buona notizia per gli abitanti della Bassa Atesina, che per primi non hanno mai voluto questa infrastruttura (come tutto il resto della provincia che si è espressa chiaramente contro al referendum di 7 anni fa). Ora Gostner sigillerà un ulteriore ettaro di terreno per raddoppiare il parcheggio velivoli e aumenterà il numero di aerei di media-piccola dimensione. Fino a quando vogliamo continuare a chiedere alla gente della Bassa Atesina di sopportare e accettare i disagi comportati da un progetto di un’entità che non ha mai voluto?
  • Esercitazioni militari. Nelle ore notturne gli elicotteri militari prendono il volo senza nessuna restrizione, provocando un inquinamento acustico insopportabile e inspiegabile per la popolazione. Per il rumore provocato anche alle ore più tarde, capiamo dalla risposta dell’assessore che la giunta prende semplicemente atto. Tutte le interrogazioni e sollecitazioni pervenute negli ultimi anni su questo tema, a quanto pare, non sono ancora servite a nulla.
  • Centro di “guida sicura” (= pista per go-kart e motocross) su questo abbiamo una quarta interrogazione ancora in elaborazione.

La Bassa Atesina è al limite della sopportazione. Smettiamola di investire in progetti rumorosi e inquinanti e iniziamo seriamente a tutelare la salute delle persone che ci vivono!

 

Bolzano, Bozen, 21/06/2023

Cons. prov. / Landtagsabgeordnete

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

Riccardo Dello Sbarba

COMUNICATO STAMPA – COMUNICAT STAMPA.

Elide Mussner, candidata della testa di lista Verdi Grüne Vërc, fa seguito all’appello del 16/06/2023 del gruppo „Nosc Cunfin“, e prende posizione sul progetto dell’impianto della Forcella del Sassolungo:

Attualmente il turismo invernale nelle valli ladine è caratterizzato da una forte monocultura dell’industria dello sci, con cui sta in piedi o cade l’intera stagione. Una monocultura che ha bisogno della massa per funzionare economicamente: più sono i “bip” ai cancelletti degli impianti, più è alto il profitto. Questa massa di sciatori/trici è allo stesso tempo benedizione e condanna per le valli ladine: da una parte è motore economico, dall’altra è la causa principale del quotidiano black-out per la mobilità locale. La massa di sciatori da tempo non proviene più soltanto dagli alloggi in valle, il bacino va dalla val d’Isarco alla val Pusteria e oltre. La Sellaronda è la mecca per gli sciatori e la “vacca da mungere” a cui ambiscono operatori e operatrici turistiche di ormai tutta la provincia. Da decenni ormai i progetti di collegamento alla Sellaronda compaiono e scompaiono, rimanendo fantasmi in agguato. Così, tra l’altro, l’idea di collegare l’Alpe di Siusi e quindi la roccaforte turistica del Castelrotto, al Monte Pana aprendo il varco diretto verso la Sellaronda. Ambizioni che non sembrano tenere conto delle conseguenze sociali e ambientali per le valli ladine.

Anche l’impianto della Forcella del Sassolungo si inserisce in questo contesto. Attualmente è attivo soltanto durante la stagione estiva, utilizzato soprattutto da escursionist*, arrampicatori e arrampicatrici. Nella forcella del Sassolungo ci sono due rifugi, che da testimonianze dirette già ora sono confrontati con masse di persone di gran lunga superiori alle proprie capacità soprattutto in termini di spazio e di risorse. L’acqua scarseggia e in passato è stato necessario deviare ad una nuova falda per far fronte alla necessità crescente. Si aggiunge poi la paura che un potenziamento dell’attuale impianto andrebbe a spianare la strada per un’apertura invernale, trovandosi infatti in una posizione strategica per l’asse Alpe di Siusi/Monte Pana. Una prospettiva raccapricciante per un ambiente naturale così fragile e delicato, a cui anche i due rifugi non sembrano ambire.

Infine, il continuo aumento delle temperature medie nell’ecosistema Alpi procede a passo accelerato, con un attuale riscaldamento medio di ca. +2 gradi. Vari studi scientifici sullo sviluppo climatico a lungo termine mettono in discussione l’intera esistenza dell’industria sciistica nelle Alpi. In futuro lo sci come lo conosciamo oggi non esisterà più.

In questo contesto, di complessi intrecci sociali, economici e ambientali, un potenziamento dell’impianto della forcella del Sassolungo è assolutamente da evitare. Continuare a investire – anche soldi pubblici – nel potenziamento dell’infrastruttura sciistica, è un investimento cieco e conservativo, quando invece i tempi richiedono apertura a innovazione e diversificazione.

Un approccio davvero innovativo e in linea con gli obiettivi del piano climatico provinciale invece, sarebbe il mantenimento dell’attuale impianto, e se tecnicamente davvero impossibile, l’opzione di uno smantellamento andrebbe presa seriamente in considerazione passando per un processo partecipativo tra popolazione locale e i diversi stakeholder.

L’innovazione ecologica inizia da decisioni chiare e volte al futuro, spesso difficili, ma di cui abbiamo urgentemente bisogno se davvero vogliamo lavorare ad una trasformazione non solo ecologica, ma anche sociale ed economica per l’Alto Adige-Südtirol che lo renderà più resiliente e in forma per il futuro.

Elide Mussner, candidata ladina dla lista Verdi Grüne Vërc ala lites provinzieles, tól posiziun respet al apel dl 16/06/2023 fat dala grupa “Nosc Cunfin” sun l proiet dl mplant portamont dla sciorta dl Saslong:

Atualmënter ie l turism da inviern tla valedes ladines caraterisà da na monocultura sterscia dl industria dl schi cun chëla che duta la sajon sta mpé o toma. Na monocultura che á de bujën dla massa de jënt per funzioné economicamënter: de plu che i “bip” ie ai ciancei di mplanc plu che l profit crësc. Chësta massa de jënt che va cun i schi ie tl medemo tëmp benedizion y cundana per nosta valedes: da una na pert motor economich, dal autra la gauja prinzipiela dl black-out dla mubiltà dl luech. La massa de patins che va cun i schi ne stà bele da giut nia plu me dala strutures dla valeda, i vën da dlonch capró dala valeda de Isarch y de Puster y mo da plu dalonc. La Sellaronda ie la mecca per chiche va cun i schi y la “vacia da mëujer” a chëla che i/la operadëures dl turism de duta la provinzia uel tó pert. Nscila sauta da dejens urmei for inó ora proiec de cunliamënt cun la Sellaronda. Danter l auter l’idea for inò presënta de cunlië la Mont de Sëuc cun la Mont de Pana, giaurian nscila per Ciastel, chemun dassën turistich, n azes diret ala Sellaronda. Amibzions che ne semea nia tení cont dla conseguënzes sozieles y ambienteles per nosta nosta valedes.

Ënghe l mplant dla sciorta dl Saslong passenea drët bën ite te chësc dessëni. Al mumënt iel me atif ntan la sajon da instà, anuzà sëuradut da escursionisc y da arpizadëures. Tla furcela dl Saslong iel doi uties che bele sën á da ciampì cun la gran massa de jënt che ruva su y ie de gran longia de massa respet ala lerch y ala resorses. L ega mancia y tl passà án bele messù crì de nueva funtanes per vester boni de sustënì la nezessiteies. A chësta situazion se jonta mo la tëma che n putenziamënt dl mplant portamont pudëssa splané la streda per na giaurida ënghe nvernela. L mplant ie te na posizion strategica sun la linia Mont Sëuc/Monte Pana. Na perspetiva ncherscëula per n ambiënt naturel tan delicat. Na perspetiva che ënghe la doi uties ne semea nia ulëi sustenì. Lepró ruva pona mo duta la cuestion lieda al sciaudamënt climatich. La temperatures se auza tl ecosistema dla Elpes a n ritm drët aut, bele sën ons n sciaudamënt mesan de +2 degreies. I studies scientifics sëura l svilup climatich mët nchinamei n discusciun la esistënza ntiera dl industria dl schi tla Elpes ti proscimi dejens. Tl daunì ne jirons nia plu cun i schi schiche son usei ncuei.

Te chësc contest comples de ncrujeledes sozieles, economiches y ambienteles, ie n putenziamënt dl mplant portamont tla sciorta dl Saslong assolutamënter da astilé ora. Ji inant a nvestì – ënghe sicoldi publics – tl putenziamënt dla nfrastrutura dl schi ie n nvestimënt vierc y conservatif, canche i tëmps se damanda inveze giaurides de perspetives dl viers de inuvazion y diversificazion dla ufierta turistica da d’inviern. N var davëira inovatif y coerënt cun i obietifs dl plan climatich provinziel y cun l traviert de Gherdëina destinazion turistica sustenibla, fossa mantenì l mplant nscila sciche l ie sën. Sce chësc ne ie davëira nia puscibl tecnicamënter, po fossl da tó n cunsciderazion la puscibltà dl tó demez, opzion che mussëssa unì rujeneda ora tres n prozes partezipatif cun la popolazion lochela y i stakeholder.

La inuvazion ecologica scumëncia da decijions tleres, suënz értes, che cëla al daunì y al bën de duc. Òn da stramp de bujën de decijions inuvatives sce ulon davëira lauré a na trasformazion nia me ecologica, ma ënghe soziela y economica per n Südtirol plu resiliënt y sterch dan la desfides dl presënt y dl daunì.

Elide Mussner

 

COMUNICATO STAMPA.

In questi giorni, diverse associazioni e organizzazioni stanno commentando e prendendo posizione sulla bozza del piano climatico provinciale. Qualcuno potrebbe sorprendersi del fatto che i gruppi consigliari provinciali non si esprimano in merito. “Ed è davvero sorprendente, visto che il piano clima avrebbe dovuto essere redatto in modo partecipativo”, afferma Brigitte Foppa, capogruppo dei Verdi. È da molti anni che i Verdi denunciano il riscaldamento globale. Anche in questa legislatura, il gruppo Verde in Consiglio provinciale ha presentato tutta una serie di mozioni e disegni di legge con l’obiettivo di dare un contributo concreto alla tutela del clima a livello provinciale. “Ci sembra quindi particolarmente significativo che la Giunta stia discutendo di questo tema fondamentale con diverse parti interessate – in realtà è una buona cosa, se solo tutto questo non escludesse completamente il Consiglio provinciale. Non una sola presentazione, nessun dibattito, nessuna richiesta di feedback: su questa questione così importante, il confronto politico in Consiglio provinciale sembra avere zero importanza per la Giunta provinciale. Eppure, quando si è trattato di pari opportunità, abbiamo partecipato attivamente alla stesura del Piano, dando molti impulsi. Dopotutto, a noi preme il tema”, ha dichiarato Foppa.

Il Gruppo Verde in Consiglio provinciale ha comunque ottenuto la bozza del Piano clima e osserva che gli obiettivi sono ambiziosi, il che è positivo. Tuttavia, quello che resta discutibile è la parte attuativa. “Manca soprattutto una cosa: la rapidità. Vista l’estrema velocità con cui sta procedendo il riscaldamento globale, i numerosi “studi, concetti e gruppi di lavoro” previsti in ogni punto del piano non sono acceleratori, ma piuttosto dei riempitivi. I tempi sono molto brevi. Se vogliamo ridurre le emissioni di CO2 del 55% entro il 2030, ciò significa che dobbiamo procedere con una riduzione di circa l’8% all’anno. Quindi nel 2024 dovremo ridurre le emissioni dell’8% nel trasporto privato, del 5% nel trasporto merci, dell’8% nel riscaldamento fossile e dovremo aumentare del 3% l’agricoltura biologica, ecc. Affinché tutto ciò sia concepibile e realizzabile, sono necessarie misure precise che devono entrare in vigore immediatamente” dichiara la capogruppo verde. “Ma su come si riuscirà a sostituire i ca. 80.000 impianti di riscaldamento a gas e gasolio, o ad azzerare entro il 2040 il consumo netto di nuovi suoli e, soprattutto, su come si farà affinché tutto questo sia socialmente accettabile ed equo nel piano non c’è traccia. In noi si sta facendo strada l’idea che il Piano clima sia una promessa tanto grande quanto vuota,” conclude Foppa.

In questa legislatura non ci sarà una legge per la tutela del clima. I tempi sono stretti e saranno le elezioni a dirci se in futuro avremo o meno un governo per il clima in Sudtirolo.

Bozen, Bolzano, 20/06/2023

Cons. prov.
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler
Riccardo Dello Sbarba

I Verdi hanno presentato oggi un’atra candidata per le prossime elezioni provinciali. L’insegnante bolzanina Elena Dondio, dal 2021 garante dei detenuti presso la casa circondariale di Bolzano, si è messa a disposizione per una candidatura di sostegno.

“Ho deciso di candidarmi a queste elezioni provinciali con i Verdi, in quanto mi riconosco nelle lotte politiche che porto avanti personalmente da anni. Sono una militante Radicale e mi sono sempre impegnata attivamente per i diritti fondamentali delle persone, per i diritti degli animali e per delle politiche sociali basate su interventi di prevenzione, conoscenza e cura.

In particolare, ritengo necessaria la costruzione di una nuova struttura penitenziaria, in modo tale da poter reinserire le persone nella società attraverso il lavoro, creando una rete con tutte le associazioni territoriali e contribuire così a rendere il territorio più sicuro.” Questa la motivazione che ha portato Dondio ad accettare un posto nella lista Verde.

Il suo impegno per i diritti nelle carceri risale agli anni ’90 e da allora ha sempre cercato di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica verso le condizioni di vita di detenute e detenuti. Tra le varie iniziative citiamo quella del 2018 quanto ha presentato un’istanza per la costruzione del nuovo carcere di Bolzano nel più breve tempo possibile. “L’Articolo 27 della Costituzione italiana dichiara: le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Sulla base di questo principio di umanità il carcere di Bolzano deve al più presto attrezzarsi per migliorare le condizioni di vita dei detenuti, con un maggiore incentivo delle possibilità di lavoro fuori e dentro al carcere, con un riordino della medicina penitenziaria e un potenziamento dell’assistenza psicologica ed educativa”.

Dondio lavora inoltre da vent’anni come insegnante di seconda lingua nella scuola di lingua tedesca: “Credo sia arrivato il tempo di superare il sistema scolastico vigente nella nostra provincia con la creazione di una scuola plurilingue, in modo tale da poter dare gli strumenti necessari alle generazioni future per lo sviluppo di competenze linguistiche e comunicative, necessarie per affrontare il mondo del lavoro – dichiara – è tempo che questa richiesta, che viene da buona parte della società sudtirolese, venga finalmente ascoltata. Nella campagna elettorale che ci aspetta porterò avanti questa istanza con energia”.

Elena Dondio – biografia

Nata a Bolzano nel 1975 e ivi residente.
Laureata in Filosofia presso l’Università di Trento con tesi sulle “forme detentive e punitive, analisi sulla storia e la struttura carceraria da un punto di vista etico e giuridico”.
Ha frequentato presso la facoltà di Psicologia a Padova corsi in ambito clinico con indirizzo di comunità, sulle tossicodipendenze, sociali e dello sviluppo.
Dal 2001 lavora come insegnante di seconda lingua presso la scuola in lingua tedesca nella provincia autonoma di Bolzano.
Dal 2021 è Garante dei detenuti presso la casa circondariale per il Comune di Bolzano.

COMUNICATO STAMPA.

In conclusione della Seduta congiunta delle assemblee legislative di Trento, Bolzano e Tirolo abbiamo assistito a un gioco molto sporco quando si sono discusse le mozioni sulla mobilità. I presidenti di Province autonome e Land si erano messi d’accordo per sfruttare una possibilità prevista dal regolamento interno per affossare le mozioni sulla riduzione del traffico di transito. Il Regolamento prevede infatti – ma finora era un tabù – la possibilità di separare il voto tra le assemblee legislative. Nel caso delle mozioni odierne, ciò significa che le mozioni del Trentino e del Tirolo sulla riduzione del traffico sono state affossate dai consiglieri sudtirolesi (la maggioranza SVP-Lega). La mozione altoatesina sulla riduzione del traffico, invece, è stata affossata dai deputati trentini di Fugatti. “Le cose non erano mai state così perfide in Trentino”, hanno commentato i capigruppo dei Verdi dell’Alto Adige e del Tirolo, Brigitte Foppa e Gebi Mair, a proposito di questa nuova prassi. “Se vogliamo esprimerci contro le misure di politica dei trasporti che riguardano il traffico pesante in continuo aumento e il prevedibile traffico alternativo attraverso la Val Pusteria, allora dovremmo farlo con mente aperta e con un taglio chiaro, e non scaricando le responsabilità sul vicino”, hanno dichiarato i consiglieri Verdi. “Ho definito le decisioni odierne dell’Assemblea congiunta un “tradimento di Riva”, e le non-decisioni per parti separate lo sono ancora di più”, ha commentato il capogruppo tirolese Gebi Mair. “Dov’è lo sforzo comune contro la congestione del traffico? Noi Verdi ci battiamo coerentemente per questo su entrambi i lati del Brennero”.

“È ormai chiaro che l’ombra di Salvini non arriva più solo al Brennero, ma ora arriva anche fino a Kufstein. Anche per quanto riguarda i metodi. In ogni caso, nella campagna elettorale che ci attende misureremo tutte le promesse per la protezione del clima e la sostenibilità con il comportamento di voto in questa Assemblea congiunta”, conclude la capogruppo Brigitte Foppa.

 

Riva del Garda, 15.6.2023

Gruppo Verde in Consiglio provinciale

Grüner Landtagsklub Tirol

 

Foto da sinistra a destra: Riccardo Dello Sbarba, Zeliha Arslan, Gebi Mair,  Brigitte Foppa, Petra Wohlfahrtstätter, Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

“Non capisco”, la consigliera provinciale Brigitte Foppa è interdetta alla fine della sua visita a Ponte Adige dove ha incontrato alcune cittadine e cittadini. Di cosa si tratta: a Ponte Adige, vicino a Bolzano, si pensa che siano previsti importanti interventi nel settore della mobilità. Questi sono in parte legati al raddoppio dei binari della linea Merano-Bolzano, che potrebbe portare allo spostamento della stazione ferroviaria. C’è anche preoccupazione per l’inquinamento acustico che deriverebbe da un eventuale cantiere e per un possibile aumento del traffico ferroviario (anche di quello merci?), dato che le case nella tratta tra Ponte Adige e Casanova sono molto vicine ai binari e non si sa ancora se ci sarà una barriera antirumore.

“Le cittadine e i cittadini tirano a indovinare. Si trovano con i progetti in mano e si chiedono dove sarà la nuova stazione. È previsto un cavalcavia? Verrà realizzato il centro di mobilità per l’Oltradige? La gente non è stata informata di nulla”, afferma Foppa. A suo avviso, informazioni e partecipazione dovrebbero essere attivate all’inizio dei processi di pianificazione. In questo caso semplicemente non si è fatto nulla del genere. E quando i cittadini restano all’oscuro di tutto, diventa ancora più difficile trovare consenso.

“Ancora più amaro è il fatto che la parte più elaborata della bozza del Piano clima sia proprio quella dedicata al coinvolgimento dei cittadini e delle cittadine, eppure quando si tratta di attuarlo, viene dimenticato”, afferma Foppa. Il Gruppo Verde solleverà la questione nella sessione di luglio del Consiglio provinciale con una interrogazione di attualità (vedi allegato). Forse le cittadine e i cittadini di Ponte Adige otterranno le informazioni in questo modo.

 

Bolzano,  13/06/2023

Cons. prov. 

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

Riccardo Dello Sbarba

INTERROGAZIONE.

Questa interrogazione è disponibile solo in lingua tedesca.

ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE

In Sigmundskron/Bozen sorgt sich die Bevölkerung. Es geistern Projekte zur Umgestaltung der Mobilitätsinfrastrukur herum, in Zusammenhang mit der geplanten Verdoppelung der Gleise auf der Linie Meran-Bozen, aber auch mit einem möglichen Mobilitätszentrum für das Überetsch. Die Stimmung ist von Ratslosigkeit geprägt: Man weiß von nichts, man rätselt herum, was passieren wird.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

1. Stimmt es, dass eine Verlegung des Bahnhofs geplant ist? Wenn ja, wohin?
2. Stimmt es, dass 2 Bahnübergänge zwischen Sigmundskron und Kaiserau geplant sind? Wenn ja, wo?
3. Wird daran gedacht, die Gleise abzusenken, um die Höhen der Übergänge niedriger zu halten?
4. Im Vorprojekt ist von einem „Cavalcavia“ die Rede. Was ist damit gemeint?
5. Wird in Sigmundskron ein Mobilitätszentrum entstehen? Wenn ja, was ist geplant, und wo?
6. Sind neue Parkplätze geplant? Wenn ja, wie viele und wo?
7. Die Trasse zwischen Sigmundskron und Kaiserau ist technisch schwierig. Die Häuser stehen jetzt schon z.T. in wenigen Metern von den Gleisen entfernt. Was gedenkt man hier zu tun?
8. Wie werden Anrainer:innen während der Arbeiten und nach der Verdoppelung vor dem Lärm geschützt?
9. Ist auf der Bahnlinie BZ-Meran auch Güterverkehr geplant?
10. Warum wissen die Anrainer von gar nichts? Wann werden sie in die Planung miteinbezogen?

Bozen, 13.06.2023

Landtagsabgeordnete
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

Il 14-15 giugno si tiene a Riva del Garda la seduta congiunta delle assemblee legislative di Bolzano, Trento del Tirolo. Per l’occasione i Verdi portano una mozione co-firmata dai Verdi di Trento e di Innsbruck, nonché dalla Süd-Tiroler Freiheit, in cui chiedono di seguire congiuntamente l’esempio del Tirolo, attivando serie misure di riduzione del traffico lungo l’asse del Brennero.

L’estate è finalmente iniziata e con lei sono arrivati i picchi di traffico e le code infinite di camion e macchine. Da una parte tutti si disperano e concordano sul fatto che non si può più continuare così. A livello provinciale, da destra a sinistra nessuno osa più negare che il rumore e l’inquinamento dell’aria continuino ad aumentare e che la gente sia al limite della sopportazione.

Dall’altra abbiamo invece Salvini che continua ad attaccare l’Austria, minacciando in continuazione di avviare una procedura di infrazione presso l’Unione Europea, proprio perché l’Austria (e nello specifico il Land der Tirolo) ha il coraggio e la convinzione di attuare misure concrete di riduzione e contingentamento del traffico pesante:

  • Limite di velocità di 100 km/h: nel 2014, il Land Tirolo ha introdotto il cosiddetto “Lufthunderter” (cento all’ora per l’aria). Su alcune tratte, tra cui quella del Brennero, le multe per eccesso di velocità vengono calcolate in base alla legge sulla protezione dalle emissioni e non al codice della strada.
  • Divieto di circolazione notturna: su un determinato tratto dell’autostrada che attraversa la valle dell’Inn, alcuni tipi di veicoli pesanti (TIR e autoarticolati sopra le 7,5t) non possono circolare di notte.
  • Divieto di circolazione settoriale: in questo caso, su un determinato tratto dell’autostrada della valle dell’Inn, alcune merci (ad esempio rifiuti, ciclomotori, automobili, acciaio, ecc.) non possono essere trasportate su strada.
  • Sistema di contingentamento: in determinate giornate, approvate preventivamente dall’esecutivo del Land Tirolo, i mezzi diretti a sud vengono contingentati, cioè, il numero di TIR autorizzati al transito viene limitato in modo tale che possano attraversare la frontiera al massimo 300 TIR all’ora.

“Noi Verdi del Sudtirolo chiediamo da sempre che la nostra Provincia segua senza se e senza ma l’esempio del Tirolo – affermano Brigitte Foppa, Hanspeter Staffler e Riccardo Dello Sbarba – la seduta congiunta delle assemblee legislative a Riva del Garda è un’occasione nella quale la Giunta di Bolzano e quella di Trento possono dire chiaramente se intendono farlo o meno”.

Traffico, rumore, inquinamento non possono continuare a crescere all’infinito, sono i nostri stessi obiettivi climatici ad affermarlo. Continuare a lamentarsi non è nel nostro modo di fare, è ora di agire!

Bolzano, Bozen, 13.06.2023

Cons. prov.
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler
Riccardo Dello Sbarba