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COMUNICATO STAMPA.

Nel corso del Consiglio provinciale di questa settimana i Verdi anticipano una mozione per incentivare l’aumento e la cura degli alberi nei nostri paesi e centri urbani. Città più verdi e alberate sono più vivibili e resilienti al cambiamento climatico.

L’estate appena iniziata ci ha già dato qualche assaggio di temperature record. Le previsioni degli esperti sul cambiamento climatico ci dicono che questi picchi saranno sempre più frequenti. Per questo dobbiamo attrezzare le nostre città affinché restino vivibili anche con temperature estreme. I concetti chiave per questo tipo di adattamento sono: rendere le superfici il più permeabili possibili, predisporre piani per il caldo con misure urbanistiche apposite e, soprattutto, creare città verdi!

Piantare e proteggere gli alberi nei centri urbani, sia nelle aree residenziali, che in quelle industriali, significa proteggere anche la popolazione. Gli alberi infatti fungono da filtro per le polveri presenti nell’aria, regolano la temperatura, danno benessere a chi vive e lavora. Diverse città in Europa si stanno muovendo proprio per migliorare e aumentare le superfici alberate. “Tanti sono gli esempi virtuosi a cui ispirarsi, partendo per esempio da Vienna o Monaco – dichiara Hanspeter Staffler, primo firmatario della mozione – non dobbiamo inventarci niente e prendere misure concrete in questo senso non è solo possibile ma assolutamente necessario”. Le energie e le risorse devono essere spese in uguale misura sia per proteggere al meglio gli alberi esistenti, sia per piantarne di nuovi in modo sostenibile.

Per questo i Verdi chiedono alla Giunta provinciale di

  • censire il patrimonio arboreo dei nostri centri abitati
  • tenere conto dei cambiamenti climatici nella scelta delle nuove piantumazioni
  • avviare una campagna di sensibilizzazione e formazione per assessore/i e dipendenti comunali sull’importanza e cura degli alberi per la salvaguardia del clima
  • premiare i comuni virtuosi
  • elaborare un regolamento apposito collegato alla legge territorio e paesaggio

Qui la mozione completa.

 

 

Sabato 1° luglio 2023 si è tenuta presso Casa Kolping la seconda assemblea dei Verdi di quest’anno. Dopo la presentazione dei primi sei il 22 aprile 2023, è stato ora il momento di ulteriori 4 candidat* che vanno così a completare la squadra di punta della lista. Eccoveli:

Giulio Angelucci: mediatore e conciliante, non è facile da confondere e ha una grande determinazione. Da più di 25 anni attivo nella agenzia per l’ambiente, ha una memoria anche storica di molte delle vicende ambientali del nostro territorio. Accanto al lavoro tecnico è sempre stato attivo nell’associazionismo, prima in ambito sportivo, nel nuoto (presidente della FIN provinciale) e poi nel terzo settore proponendo strumenti per il benessere psicofisico della persona, tra i quali la narrazione autobiografica. “Mi candido perché ritengo necessario che le mie competenze tecniche siano messe al servizio dei valori che dovrebbero reggere la relazione dell’uomo con la sopravvivenza del pianeta tutto. Ho detto, in un’altra occasione, che non viviamo di economia, viviamo dei frutti della terra; Ma le parole economia ed ecologia, contengono la stessa radice eco che significa casa, dopodiché una parla di nomos, ovvero di regole, l’altra parla di logos, pensieri, idee o ancora il discorrere. Chi si è occupa di eco-psicologia ma anche chi si occupa di diritto sa che prima del nomos della norma viene il logos, l’idea. Entrambe devono coesistere in una relazione permanente, così come la tecnologia e la sopravvivenza del pianeta.”

Madeleine Rohrer: direttrice della Federazione Ambientalisti dell’Alto Adige. È stata assessora alla mobilità, ambiente e urbanistica di Merano durante il mandato del primo sindaco Verde dell’Alto Adige. In precedenza, aveva lavorato diversi anni per la Commissione internazionale per la protezione delle Alpi (CIPRA). Nel 2021, alle ultime elezioni comunali di Merano, ha ottenuto il maggior numero di voti tra tutti gli eletti con 1.689 preferenze. Oggi è capogruppo della lista Rösch/Verdi nel Consiglio comunale di Merano. “L’Alto Adige si trova a un bivio: vogliamo intraprendere con coraggio il cammino verso la vetta e con lungimiranza garantire una reale sostenibilità e un’equa distribuzione della ricchezza? Oppure vogliamo continuare inciampare su un sentiero apparentemente facile, perché abbiamo perso di vista la visione d’insieme e il nostro obiettivo – e stiamo ancora aspettando una comoda funivia? Io voglio percorrere il cammino verso la cima. È faticoso e richiede coraggio. Ma so che le cittadine e i cittadini altoatesini sono pronti per questo percorso ripido e per un nuovo panorama. Con la mia candidatura voglio dare un contributo per scoprire questo coraggio in noi stessi”.

Francesca Zucali. Psicologa psicoterapeuta, docente, esercita come libera professionista a Bolzano. È Referente per le attività psicosociali di C.R.I. Alto Adige, Vicepresidente dell’Ordine delle psicologhe e degli psicologi di Bolzano. Particolarmente dedita alla prevenzione. “Ho deciso di fare il passo verso la realtà politica, in quanto mi rendo sempre più conto di quanto urga un impegno e un apporto politico nel campo psicosociale. Non c’è salute senza salute mentale e la politica ha il dovere di monitorare i bisogni delle cittadine e dei cittadini, permettendo ai Servizi preposti di espletare iniziative atte a migliorare la salute mentale di tutta la collettività in forma sempre più preventiva. L’epoca dei tagli alla Sanità deve terminare al più presto, perché le persone stanno male, si sentono sole, non ascoltate e noi come Verdi possiamo fare la differenza, perché l’ambiente ha un valore fondamentale di fronte alla prevenzione della salute psico e fisica.”

Katja Renzler. Nata nel 1979, ha studiato anglistica e slavistica a Vienna, in Galles e a Klagenfurt; insegnante di inglese e scrittrice, ama la lingua, il teatro d’improvvisazione e il jazz. Attende con impazienza il momento in cui il rumore di una motosega non dovrà più essere inteso come promessa di salvezza dal bostrico e si potrà finalmente tornare a trovarlo fastidioso. “Mi candido per i Verdi alle elezioni provinciali perché è una falsità dire: “Tanto è già tutto deciso” – vale sicuramente la pena porsi delle domande e riflettere.”

A quest* si aggiungerà un candidato di Sinistra Italiana, tema sul quale è stato raggiunto un accordo nel corso dell’assemblea (approvato all’unanimità) Secondo tale accordo ci saranno sulla nostra lista (sotto il simbolo Verde) una candidata e un candidato di Sinistra italiana, uno dei quali sarà parte della squadra di punta.

Oltre alla squadra di punta, nel corso dell’assemblea sono stat* presentat* e votat* ulteriori candidature verdi:

Helmut Bologna. Nato 60 anni fa a Termeno e ivi residente. Lavora come direttore commerciale in un’azienda di Termeno. È sposato e ha due figli adulti. Nel 1995 ha fondato la Lista civica di Termeno insieme a un amico e ad altre persone. Per 13 anni è stato attivo in Consiglio comunale, ovviamente sempre all’opposizione. Attualmente è Presidente dell’associazione tiro a segno di Termeno. “Mi candido soprattutto per sostenere i Verdi Grüne Vërc. Perché con i Verdi? Innanzitutto, perché il mio cuore è sempre stato verde e poi perché è l’unico partito di cui ci si può fidare. E di chi ci si può affidare per contrastare il lobbismo dilagante e per portare avanti politiche sostenibili”.

Inge Mahlknecht. Mamma di due figli adulti, insegna da più di 40 anni economia aziendale e fa parte di diversi consigli di amministrazione. “Mi candido per i Verdi perché desidero dare un contributo costruttivo ai cambiamenti in atto, farmi carico di responsabilità per il futuro della nostra società e dare voce a persone di diverse generazioni. Mettendomi a disposizione su temi importanti come scuola, integrazione, clima e sanità intendo contribuire a portare un’immagine più positiva delle persone impegnate in politica. E per me tutto questo è possibile solo in una squadra fantastica come quella dei Verdi”.

Verena Stenico. Consigliera comunale per la Lista alternativa eco sociale a Bressanone, ha lavorato come amministrativa scolastica per 41 anni. “Mi candido perché voglio contribuire a portare avanti delle politiche che incentivino la parità di genere in ogni campo, attuino una scuola plurilingue, favoriscano il rispetto dell’ambiente nelle scelte in campo economico e turistico, contribuiscano a ridurre le diseguaglianze economiche dei cittadini”.

Pascal Vullo.  Ingegnere ambientale, esperto di energia e consulente. Viene dalla zona di Stoccarda, ha origini siciliane ed è altoatesino/Südtiroler da 10 anni. Al momento è consigliere di circoscrizione a Bolzano- Aslago- Oltrisarco. “Mi candido perché la transizione energetica in Alto Adige richiede la partecipazione dei Verdi al governo. Dobbiamo ridurre la domanda di energia ed espandere massicciamente le energie rinnovabili; e questo processo deve essere socialmente desiderabile.”

A queste candidature si aggiunge la consigliera di circoscrizione e fino a oggi referente e garante dei detenuti presso la casa circondariale di Bolzano Elena Dondio (come candidata indipendente), lo storico e consigliere comunale meranese Johannes Ortner e il consigliere comunale, nonché ex vicesindaco di Merano Andrea Rossi. Queste tre preziose candidature sono state presentate ai media nelle ultime settimane.

“Si può vedere quanto la nostra lista sia già bella forte e varia. Una conferma per noi di quanto il nostro impegno per la tutela del clima, per la natura, il paesaggio, l’equità sociale, per la cultura e la convivenza venga apprezzato e rifletta anche società. Stiamo crescendo e otterremo un risultato forte. Ci avviamo con coraggio verso questo periodo preelettorale e assumeremo delle posizioni chiare e un atteggiamento corretto – è il nostro stile, da sempre” dichiara la capolista Brigitte Foppa nelle sue parole conclusive.

Nelle prossime settimane presenteremo altre persone che andranno ad arricchire la nostra lista. Il voto finale per la lista complessiva è previsto per il prossimo 26 agosto (data da confermare)

Nel pomeriggio in un workshop a porte chiuse, sempre presso la Casa Kolping, si è iniziato con la stesura del programma elettorale.

MOZIONE.

Negli ultimi anni le temperature estive hanno raggiunto un picco dopo l’altro. Le previsioni per quest’estate sono allarmanti: secondo meteorologi e meteorologhe, El Niño potrebbe portare a nuove temperature record. Le temperature estremamente elevate mettono da tempo a dura prova le persone e la natura. A lungo termine dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che tale tendenza peggiori di
anno in anno. Dobbiamo assolutamente adottare misure per contrastare il caldo e renderlo più sopportabile. I concetti chiave sono: deimpermeabilizzazione, terreni percolanti, piani per il caldo, misure urbanistiche e, soprattutto, città verdi! Quest’ultimo
concetto si può suddividere in diversi ambiti: ad esempio creare giardini pubblici, piantumare spazi urbani verticali, assicurare che lo spazio verde costituisca una certa percentuale dell’area urbana complessiva.

Come, per esempio, a Vienna: secondo dati del World City Culture Forum del 2013 e 2014, il 45% della superficie di Vienna è costituito da spazi verdi pubblici. Secondo il piano comunale del verde, anche città come Bolzano non sono messe male riguardo al verde pubblico. Questa è la teoria. In pratica, nei comuni bisogna combattere per ogni centimetro quadrato di verde pubblico. Si costruiscono continuamente nuovi edifici e continua l’impermeabilizzazione dei terreni; inoltre, secondo diversi studi, la durata di vita degli alberi recentemente
piantati nelle aree urbane è oggi più breve rispetto ad anni fa. Se riescono a farcela nonostante le condizioni avverse delle città (troppo poco spazio, suolo inadatto, agenti inquinanti, siccità, temperature troppo elevate) e se sono risparmiati dai parassiti, c’è comunque un rischio considerevole che vengano abbattuti per far posto a edifici, parcheggi, strade ecc.

Eppure, sono proprio gli alberi a determinare significativamente il clima nei paesi, nelle zone produttive e nelle città. Custodirli con cura è di fondamentale importanza. Nuove piantumazioni e salvaguardia del patrimonio arboreo esistente devono andare di pari passo. Gli alberi più vecchi si sono già “allenati” con successo a resistere a condizioni avverse: hanno resistito a parassiti, agenti inquinanti e al caldo, e si contraddistinguono per la loro robustezza; inoltre, con l’età hanno raggiunto determinate dimensioni. Soprattutto, l’estensione della loro
chioma è un beneficio per le comunità, in quanto dà ombra e rende più sopportabile l’estate. Garantire che non debbano soccombere a causa delle attività edili e che possano così continuare a essere utili torna a vantaggio della popolazione dei nostri comuni.

Anche per le nuove piantumazioni, è necessario tener conto di alcuni criteri. Ad esempio, da diversi anni a Monaco di Baviera le nuove piantumazioni vengano effettuate con particolare attenzione (seguendo il piano di sviluppo per gli alberi urbani pubblicato dall’Università di Amburgo nel 2019): fra l’altro, il terreno libero intorno a un nuovo albero deve avere una superficie di 24 m2 e una profondità di
1,5 m. La città di Monaco si serve di un elenco di alberi particolarmente adatti alla piantumazione.
Un’apposita “commissione per gli alberi” decide quali sia meglio piantare nei diversi siti. Ad esempio, si fa in modo che l’acqua piovana raggiunga facilmente gli alberi lungo le strade. Ciò avviene lasciando libera intorno agli alberi una porzione di terreno particolarmente grande, o dirigendo l’acqua piovana verso gli alberi stessi. Inoltre, sempre a Monaco, nelle aree residenziali marciapiedi e piste
ciclabili sono realizzati in leggera pendenza verso gli alberi, per dirottare l’acqua piovana negli incavi dove si trovano le piante.

Tali esempi dimostrano che sia nei centri abitati che nelle zone produttive, proteggere gli alberi significa proteggere anche la popolazione. Prendere misure concrete non è solo possibile ma assolutamente necessario. E le energie devono essere spese in uguale misura sia per proteggere al meglio gli alberi esistenti, sia per piantarne di nuovi in modo sostenibile.

Gli alberi filtrano le polveri presenti nell’aria, regolano la temperatura, danno benessere a chi vive e lavora nelle diverse località. Considerando l’andamento delle temperature nei prossimi anni, dobbiamo puntare su sistemi già sperimentati: soluzioni verdi e alberi da ombra, che rendano sopportabile questa estate calda e le successive.

Pertanto, il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano incarica la Giunta provinciale:

  1. di censire il patrimonio arboreo nei centri abitati, al fine di individuarne l’importanza per la protezione del clima e di tutelarlo da abbattimenti sconsiderati;
  2. di selezionare a livello provinciale alberi da piantare lungo le strade e idonei alla salvaguardia del clima, con indicazioni per la loro messa a dimora e cura, affinché per le nuove piantumazioni si tenga conto dei cambiamenti climatici;
  3. di avviare una campagna di sensibilizzazione e formazione per assessori/assessore e dipendenti comunali sul tema “importanza e cura degli alberi per la salvaguardia del clima nelle diverse località”;
  4. di prevedere incentivi, ad esempio contributi o premi, per i Comuni che si siano dotati di una strategia per la cura e la piantumazione di alberi idonei a proteggere il clima;
  5. di porsi l’obiettivo di elaborare un regolamento di esecuzione della legge “Territorio e paesaggio”, che vincoli le amministrazioni comunali a servirsi degli alberi per proteggere il clima.

Consiglieri provinciali
Hanspeter Staffler Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba Riccardo Dello Sbarba

 

Anfrage zur aktuellen Fragestunde.

Im Falle der Primararztstellen, deren Wettbewerb vom Verfassungsgericht als nicht gesetzeskonform eingestuft wurde, ergeben sich auch Fragen nach der finanziellen Regelung des Problems. Es ist abzusehen, dass diesbezüglich einige Klagen auf das Land Südtirol zukommen werden.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

  1. Wir ersuchen um Übermittlung sämtlicher Gutachten der Verwaltung zu jenen Artikeln des LG 4/2017, in der die Neuregelung der Ernennung von Primar:innen geregelt ist. Inklusive die Gutachten der Verwaltung zu den dazugehörigen Beschlüssen und Dekreten.
  2. Aus welchem Fond werden Entschädigungen in der „Causa Primariate“ gezahlt?
  3. Klassifiziert sich der entstandene finanzielle Schaden als so genannter Schaden zum Nachteil für die öffentliche Hand („danno erariale“)?
    1. Falls ja, wer zeichnet hierfür konkret verantwortlich und übernimmt die finanzielle Haftung?
  4. Wie hoch ist die Summe der Prozesskosten, die in diesem Zusammenhang bereits entstanden sind?
  5. Wie hoch schätzt die LR die Höhe der Prozesskosten, die hier noch auf das Land zukommen könnten?
  6. Wie viele betroffene Personen haben bis dato gerichtlich Ansprüche angemeldet?
  7. Wie viele Personen haben potenziell die Möglichkeit, in der „Causa Primariate“ Klage zu erheben?

 

Bozen, 21.06.2023

 

Landtagsabgeordnete

Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

Anfrage zur aktuellen Fragestunde

Wir wurden von Bürger:innen darauf aufmerksam gemacht, dass man derzeit um vom Bahnhof Bozen zur Fußgängerunterführung Richtung Parkhaus Mitte bzw. Schlachthofstraße zu gelangen, einen sehr schmalen Gehsteig benutzen muss. Busse und Taxis kommen auf der Fahrspur mit relativ hohem Tempo entgegen. Es bestünde die Möglichkeit, über dem Bahnsteig zur Unterführung zu gelangen, doch seit Covid ist das betreffende Eingangstor verschlossen und somit müssen alle Fußgänger:innen auf besagten Gehsteig ausweichen.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

  1. Plant die Landesregierung, das erwähnte Eisentor wieder zu öffnen?
  2. Falls ja, wann wird dies geschehen?
  3. Falls nein, aus welchem Grund nicht und wie möchte man die Sicherheit der Fußgänger:innen für die genannte Passage verbessern?

Bozen, 21.06.2023

 

Landtagsabgeordnete

Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

 

Anfrage zur aktuellen Fragestunde

Seit Monaten weisen Studierende/Vertreter:innen der Freien Universität Bozen besorgt auf den überteuerten Mietmarkt in Bozen oder in Brixen hin, der die Miete einer Wohnung oder eines Zimmers erschwert, verteuert, oft sogar unmöglich gestaltet. Dies hat auch die frühere Vizerektorin, Stefania Baroncelli, beklagt, die darauf verweist, dass infolge von Bozens Inaktivität auch Mittel aus dem PNRR-Fonds, die für den Bau von Heimen für  Studierende zur Verfügung stehen, nicht beansprucht werden. Nun will die Landesregierung durch eine Änderung des Raumordnungsgesetzes ermöglichen, in Gewerbegebieten ein entsprechendes Heimangebot zu schaffen. Eine fragwürdige Lösung, da hier wohl auch Private die Chance wittern dürften, mit Landeshilfe ein sicheres Investment zu platzieren. Umso erstaunlicher, dass es die Universität selbst bisher unterlassen hat, ein Studentenwerk zu schaffen, wie es z. B. an der Universität Trient seit 1991 besteht. Dort stellt die „Opera Universitaria“ ein Angebot von 1100 Heimplätzen bereit, das zwar nicht hinreicht, aber einen wichtigen Sockel beistellt.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

  1. Kann die Freie Universität Bozen im Zusammenhang mit der Leistungsvereinbarung nicht dazu angeregt werden, ein „Studentenwerk“ nach dem Vorbild Trients zu schaffen?
  2. Könnte nicht freier Wohnraum im Landeseigentum, etwa im Institut der Englischen Fräulein in Brixen, für Heimplätze adaptiert werden?

Bozen, 21.06.2023

 

Landtagsabgeordnete

Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA

Andrea Rossi e Johannes Ortner sono in corsa per i Verdi alle elezioni provinciali del 22 ottobre. Al Centro di Cultura, l’ex vicesindaco di Merano e il Consigliere comunale spiegano i motivi della loro candidatura.

Johannes Ortner

Il Sudtirolo è la “heimat” di diversi paesaggi, dialetti e lingue in un’area relativamente piccola. Grazie al suo lavoro di freelance per radio e televisione, Johannes Ortner conosce la provincia di Bolzano come nessun altro. La conservazione del patrimonio culturale e naturale del Sudtirolo è una questione che gli sta molto a cuore.

Promuovere la regionalità e l’agricoltura sostenibile

“Rispetto ad altre regioni alpine, in Sudtirolo manca una stretta collaborazione tra gastronomia, turismo e agricoltura, grazie alla quale tutti e tre i settori potrebbero beneficiare l’uno dell’altro”, afferma Ortner. Se questi cicli economici fossero rafforzati, il termine “sostenibilità” potrebbe essere riempito finalmente di contenuti.

Prendere sul serio la protezione del paesaggio e del patrimonio architettonico

Anno dopo anno, elementi preziosi del paesaggio culturale sudtirolese vanno perduti a causa di “piccoli interventi bagatellari” (livellamento, drenaggio e rimozione dei muretti a secco). Ciò deve essere evitato e per questo abbiamo bisogno di una legge più severa in materia di protezione del paesaggio.
Allo stesso modo, il patrimonio architettonico deve essere protetto in modo più efficace. La ristrutturazione è spesso più rispettosa del clima rispetto alla demolizione e alla nuova costruzione. Gli edifici vuoti nelle zone industriali e nei centri di paesi e città devono essere risanati e tutti i comuni devono finalmente fare i loro compiti e designare zone di protezione degli insiemi. Anche la tutela del patrimonio storico e culturale deve essere ampliata e dotata di maggiori risorse finanziarie.

Pedaggio sui passi

Il territorio alpino è particolarmente sensibile al riscaldamento globale. Al fine di ridurre ulteriormente l’inquinamento ambientale e acustico sulle nostre montagne Ortner sostiene come misura concreta la riscossione di un pedaggio per il trasporto privato motorizzato. Le entrate potrebbero essere utilizzate per cofinanziare un attraente sistema di trasporto pubblico locale.

Andrea Rossi

“Credo che alle prossime elezioni provinciali ci sia in gioco più che mai il futuro di questa nostra terra: la scelta politica che ne conseguirà dirà in quale direzione vuole andare la nostra autonomia. Dirà quali strategie vorrà mettere in atto per affrontare le sfide che i modelli di economico e sociale sin qui seguiti ora ci pongono inesorabilmente dinanzi, dal cambiamento climatico alle emergenze sociali.

In una nuova e necessaria visione di autonomia che sia veramente e prima di tutto territoriale, dunque di tutti/e e a vantaggio di tutti/e, credo che vi debba essere la consapevolezza che l’Alto Adige Südtirol ormai non può più giocare da solo la partita del futuro. Un’agricoltura intensiva e un turismo spinto dall’ottica della quantità richiedono personale, qualificato o meno, che da soli non siamo più in grado di garantire. Una sanità vicina al territorio non può vivere solo attraverso le strutture: abbiamo bisogno di chi le renda efficaci ed efficienti. Una scuola che deve andare incontro obbligatoriamente a positivi processi di inclusione necessita di un maggior numero di docenti e di una loro qualificazione. Ma a tutto questo personale vanno garantiti vita dignitosa e lavoro soddisfacente, anche dal punto di vista del ritorno economico. Lo dobbiamo almeno ai nostri figli e alle nostre figlie che troppo spesso scelgono altre realtà, anche internazionali, non solo per gli studi, ma anche per la loro vita futura. I temi del costo della vita, della ricerca di alloggio, dell’adeguatezza delle remunerazioni e dell’efficacia dei servizi sono esperienze negative troppo frequenti per una parte importante della nostra comunità, specie quella che vive esclusivamente di lavoro dipendente. Temi che sono la quotidianità anche degli amministratori comunali, cui le persone in primis si rivolgono per avere politiche e interventi che le sollevino dai bisogni primari: casa, servizi, assistenza agli anziani e all’infanzia, vivibilità dell’ambiente urbano, trasporti, ecc.

Ho avuto l’opportunità di maturare un’esperienza di governo all’interno dell’amministrazione meranese, in qualità di vicesindaco della giunta Rösch, negli anni dal 2015 al 2020. Credo che questo mi consenta di candidarmi ora al consiglio provinciale con maggiore consapevolezza personale e di portare nella lista dei Verdi, in cui da sempre mi riconosco, qualche utile competenza. Gli ambiti di cui nello specifico mi sono occupato sono andati dalle politiche giovanili al decentramento, dai processi di partecipazione dei/lle cittadini/e alla vita pubblica al governo dei processi migratori, dallo sviluppo culturale cittadino alla scuola. In continuità, in molti casi, con ciò che ha caratterizzato la mia vita professionale: insegnante, promotore culturale, allenatore e dirigente sportivo. E seguendo da sempre un motto che mi accompagna e un principio. Devo entrambi alla persona e al modello umano e politico di Alexander Langer. “Pensare globale e agire locale”. Il primo, oggi più che mai attuale. “Perché si crei in Sudtirolo una società nuova dobbiamo persino avere il coraggio di accettare di essere chiamati traditori. Traditori, ma non transfughi.” Il secondo, la vera sfida di questa nostra amata terra.”

 

COMUNICATO STAMPA

I partiti popolari europei (PPE), tra i quali è presente anche la SVP, hanno fatto di tutto in queste settimane per bloccare in Commissione ambiente la proposta di legge per il ripristino della natura (Nature restoration law), una pietra miliare per la conservazione della natura in Europa.

Nell’ambito del Green Deal europeo, nel 2019 la Commissione europea aveva proposto una legge di ripristino della natura con l’obiettivo di rivitalizzare gli habitat degradati come le brughiere e le foreste per fissare più CO2 e rafforzare la biodiversità in pericolo. Con questa iniziativa, la Commissione europea intendeva reagire all’allarmante Rapporto mondiale sulla biodiversità, che ha prospettato una probabile estinzione di massa di piante e animali selvatici, nel caso agricoltura ed economia continuassero come prima.

In queste settimane il PPE, con la piena partecipazione dell’Eurodeputato SVP Herbert Dorfmann (vedi il risultato del voto in allegato), è riuscito a far bocciare la proposta in Commissione ambiente e i Verdi sudtirolesi esprimono il loro sconcerto per questa politica arretrata. Non solo le associazioni ambientaliste, ma ben oltre 3.000 scienziati avevano chiesto al Parlamento europeo di approvare a tutti i costi la legge per il ripristino della natura. Questa è infatti ritenuta indispensabile e decisiva per la protezione del clima e dell’ambiente.

Con questa decisione in Commissione ambiente, l’agricoltura intensiva continua a essere sostenuta, mentre le industrie di pesticidi e fertilizzanti continuano indisturbati nei loro affari. Bastava un solo voto per cambiare le sorti della legge e dare così il via alla svolta ecologica in Europa. Ora potrebbe invece accadere il contrario: la protezione del clima e della natura sarà trascurata.

A luglio la legge arriverà in plenaria, dove i giochi si riapriranno. Speriamo che la legge ottenga maggiore consenso.

Bolzano, Bozen, 29/06/2023

Landtagsabgeordnete
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

COMUNICATO STAMPA.

La situazione della casa, del mercato immobiliare e degli affitti in Alto Adige è ormai fuori controllo. La questione dell’abitare è diventata il problema numero 1 delle famiglie in Sudtirolo. I tentativi di riforma del settore da parte della Giunta sono stati a dir poco miseri se non controproducenti. I Verdi portano alcune proposte in Consiglio provinciale per iniziare a porre qualche rimedio.

In Alto Adige ci sono circa 60-70.000 appartamenti in più rispetto ai nuclei familiari. Su 239.000 abitazioni, 29.000 sono sfitte, pari al 12%.

Nonostante questo stock di appartamenti, le abitazioni in Alto Adige sono sproporzionatamente costose: secondo l’ASTAT 2020, la quota dell’abitazione rispetto alla spesa familiare in Alto Adige è stata di ben il 41%. Questo valore è aumentato dell’11% negli ultimi vent’anni.

A Bolzano, i giovani hanno bisogno di quasi una vita – 63,1 anni – per ripagare il mutuo di una casa. In alcuni comuni (i più colpiti sono quelli a più alta densità di posti letto alberghieri) i prezzi al metro quadro raggiungono quotazioni medie superiori agli 8.500 euro.

Per quanto riguarda l’affitto: solo circa la metà degli appartamenti in affitto sono dell’IPES e a canone provinciale. Questo non esaurisce neanche lontanamente la domanda. L’altra metà è affittata sul libero mercato. E non è per nulla accessibile a chi vive con uno stipendio medio.

Per molti giovani è estremamente difficile trovare un appartamento a un prezzo equo. “Ma se vogliamo essere una terra dove valga la pena vivere anche da giovani, deve essere possibile trovare un appartamento senza svenarsi” afferma la prima firmataria della mozione Brigitte Foppa.

Le “riforme” del settore abitativo e le innumerevoli modifiche ai regolamenti urbanistici provinciali non hanno portato alcun sollievo all’intera questione e per ora non sembra porteranno ad alcuna soluzione duratura.

Con una mozione, che anticiperemo nel prossimo consiglio provinciale a inizio luglio, chiediamo alla Giunta di:

  1. impegnarsi fermamente per garantire “un tetto sopra la testa” per tutte le persone che vivono e lavorano in Alto Adige
  2. fissare come obiettivo che per una famiglia la “casa a prezzi accessibili” non si debba spendere in media più del 33% delle spese complessive
  3. mettere ordine nella crescente confusione tra il settore sovvenzionato e il libero mercato
  4. istituire un osservatorio sulle case vuote
  5. monitorare in modo specifico lo sviluppo degli affitti a breve termine (airbnb, ecc.) e relazionare alla commissione legislativa competente
  6. sviluppare insieme al Consiglio dei comuni una strategia su come espandere gli alloggi comunali
  7. prevedere che per tutti i nuovi edifici privati, approvati sulla base di accordi urbanistici, il 20% sia riservato al mercato degli affitti a canone sovvenzionato.
  8. istituire una task force speciale che si occupi del fabbisogno di alloggi per le/gli studenti.

 

Bolzano, Bozen, 28/06/2023

Landtagsabgeordnete | Cons. prov.
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler
Riccardo Dello Sbarba

 

 

MOZIONE.

Nell’attuale periodo di crisi a più livelli, il tema della casa assume un’importanza sempre più drammatica. Inserendo le parole chiave “abitare in Alto Adige” nel motore di ricerca Google, risultano alcuni portali di agenzie immobiliari, segno di un ricco mercato immobiliare in provincia. Lo ha confermato anche l’assessore provinciale Schuler in una recente tavola rotonda, dichiarando che in Alto Adige le abitazioni sono circa 60-70.000 in più rispetto al numero di nuclei familiari. Dei 239.000 alloggi, 29.000 sono sfitti, vale a dire il 12%.

Nonostante questa disponibilità di immobili, abitare in Alto Adige è troppo costoso, in modo sproporzionato e assurdo. L’ASTAT nel 2020 ha rilevato che la percentuale della spesa di una famiglia per la casa raggiunge un impressionante 41%. Si tratta di un valore che negli ultimi vent’anni è aumentato dell’11%. Se a ciò si aggiungono i rincari di elettricità e riscaldamenti del 2022/23, si ottiene un importo che mostra come la metà delle spese di una normale famiglia altoatesina venga destinata alla casa. Questo dato non trova eguali in nessuna regione vicina all’Alto Adige.

I prezzi delle case in Alto Adige non sono più accessibili.

Anche lo studio della piattaforma italiana Ener2crowd fornisce nuove e allarmanti informazioni: secondo questa ricerca, a Bolzano i giovani e le giovani impiegano pressoché una vita intera – 63,1 anni – per estinguere il mutuo per la prima casa. Più che in ogni altra parte d’Italia. Heiner Oberrauch, presidente di Assoimprenditori Alto Adige, ha recentemente richiamato l’attenzione su questi dati.

Anche i diretti interessati riferiscono di somme quasi epiche per l’acquisto di una casa: si dice che in Alto Adige, una casa a schiera in un Comune di medie dimensioni (né in città, né nelle periferie di Bolzano o Merano) costi oggi 6-800.000 euro. Anche i prezzi al metro quadro in alcuni Comuni (i più colpiti sono quelli con il maggior numero di posti letto alberghieri) stanno superando in media gli 8.500 euro (Fonte: IPL). Si tratta, ovviamente, di cifre assolutamente insostenibili per la famiglia media altoatesina.

Resta l’opzione affitto. In Alto Adige, la percentuale di immobili di proprietà è molto alta (70%), e ciò è dovuto alle politiche abitative messe in atto dalla Provincia da decenni.

Le circa 51.000 abitazioni affittate sono suddivise nelle seguenti tipologie (dati della Ripartizione edilizia abitativa):
• 13.400 sono di proprietà dell’IPES
• 2.000 sono di proprietà di altri enti pubblici (Comuni, ecc.)
• 10.200 sono affittati a canone provinciale
• 25.350 sono affittati in regime privato.

Ciò significa che la metà delle case in affitto viene offerta sul libero mercato, cioè a un canone che nella stragrande maggioranza dei casi è probabilmente più alto del canone di locazione provinciale. Con la revisione della normativa del 2023, i 13.000 appartamenti dell’IPES sono stati resi accessibili anche al ceto medio, ma non è chiaro se il loro numero sarà sufficiente. Noi presumiamo piuttosto che si scatenerà una lotta tra i gruppi socialmente deboli e le famiglie meno povere – già prima della modifica legislativa, negli ultimi anni erano rimaste inevase centinaia di domande solo per Bolzano e Merano.

Il mercato degli affitti in Alto Adige è quindi estremamente compresso. Allo stesso tempo, la situazione per quanto riguarda gli affitti varia notevolmente ed è principalmente un fenomeno urbano. Mentre in città come Bolzano e Merano gli alloggi in locazione costituiscono il 31,4%, nei centri di medie dimensioni si tratta del 21,1% e nei Comuni rurali solo del 12% (IPL).

Nel 2017 l’IPL ha condotto un’indagine sulla casa e sullo stato delle locazioni in Alto Adige. Alla domanda su quali fossero i fattori determinanti per gli alti prezzi delle abitazioni in Alto Adige, l’89% degli intervistati e delle intervistate ha risposto che il tenore di vita generalmente alto nella nostra provincia influisce notevolmente sul costo degli alloggi. L’83% ritiene che anche gli alti standard qualitativi richiesti nell’edilizia costituiscano un elemento significativo. Altri fattori che secondo l’indagine influenzano i prezzi elevati: differenza tra aree urbane e rurali (80% dei consensi), sussidi pubblici (77%), turismo e mercato delle seconde case (74%), scarsa disponibilità di terreni edificabili (73%), concentrazione dell’offerta (67%) e condizioni morfologiche (64%). La scarsa disponibilità di immobili secondo i lavoratori e le lavoratrici incide in modo minore (47%).

Una seconda domanda dell’indagine dell’IPL riguardava il motivo per cui si sceglie di abitare in affitto invece che comprare una casa. Il motivo più frequente per cui si sceglie l’affitto invece dell’acquisto è la maggiore mobilità e la possibilità di cambiare alloggio in caso di nuove offerte lavorative (49% dei consensi). Il 48% indica esigenze familiari quali i figli o l’assistenza ai parenti. Il 42% degli intervistati e delle intervistate dichiara che sono determinanti i contratti di locazione difficilmente rescindibili da parte della proprietà. Le persone giovani sono le più propense a preferire l’affitto all’acquisto di un’abitazione.

È proprio quest’ultimo aspetto che viene ripetutamente sottolineato da anni dal Südtiroler Jugend¬ring, affermando che per molti giovani e molte giovani è estremamente difficile abitare a un prezzo equo e accessibile – sia per quanto riguarda il mercato degli affitti, sia rispetto alla costruzione, all’acquisto o alla ristrutturazione. La presidente Tanja Rainer recentemente (febbraio 2023) ha nuovamente ammonito: “Per i giovani e le giovani il mercato degli affitti è particolarmente importante. Deve essere possibile affittare un appartamento a un prezzo equo. Se non ci sono abitazioni a prezzi accessibili, i giovani non riescono rendersi autonomi. Inoltre, così perdiamo sempre più giovani che si trasferiscono all’estero, dove è più facile affittare a prezzi ragionevoli e il costo della vita è più basso. Faremo inoltre più difficoltà a reperire dall’estero i lavoratori di cui c’è urgente necessità, poiché anche questi ultimi dipendono dalla disponibilità di alloggi in affitto a prezzi accessibili” Inoltre, è necessario assicurarsi che ci sia sufficiente spazio abita¬tivo a prezzi accessibili per gli studenti e le studentesse, ad esempio per le abitazioni condivise.

Le “riforme” nel settore dell’edilizia abitativa e le innumerevoli modifiche alla normativa in materia urbanistica non hanno migliorato la situazione e non condurranno a una soluzione duratura. Anche l’introduzione della “super IMI” sulle abitazioni sfitte prevedibilmente darà scarsi risultati, poiché solo una minima parte delle case vuote sarà effettivamente messa a disposizione del mercato degli affitti. Al di là di slogan quali “abitazioni a prezzi accessibili”, siamo ancora ben lontani da un’edilizia abitativa a prezzi sostenibili.

Tutto ciò premesso, il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano incarica la Giunta provinciale

  1. 1. di impegnarsi con decisione ad attuare il principio “dare un tetto a tutte le persone che vivono o lavorano in Alto Adige”;
  2. 2. di fissare come obiettivo dell’”abitare a prezzi accessibili” che in Alto Adige in media non si debba spendere più del 33% del bilancio familiare per la casa;
  3. 3. di porre conseguentemente rimedio alla crescente confusione tra edilizia agevolata e libero mercato, e di fissare tutti i vincoli derivanti dalle agevolazioni edilizie ad almeno 20 anni senza prevedere alcun tipo di estinzione anticipata;
  4. 4. di istituire un osservatorio sugli immobili sfitti dedicato nello specifico allo sviluppo del mercato delle locazioni, che in collaborazione con le parti sociali sviluppi strategie per rendere accessibili le locazioni e ne monitori l’attuazione;
  5. 5. di monitorare in modo specifico lo sviluppo delle locazioni a breve termine (airbnb, ecc.) e di riferire in merito alla commissione legislativa competente; in materia dev’essere inoltre redatto un rapporto sulle soluzioni che diversi Paesi applicano per affrontare il fenomeno delle locazioni a breve termine rispetto a quelle a lungo termine per i residenti; su tale base andranno elaborate proposte per l’Alto Adige;
  6. 6. di sviluppare una strategia con il Consiglio dei Comuni su come implementare ed espandere l’edilizia abitativa dei Comuni;
  7. 7. di prevedere che in tutte le nuove costruzioni di soggetti privati approvate sulla base di convenzioni urbanistiche venga riservata una quota del 20% al mercato delle locazioni applicando il canone provinciale.
  8. 8. di istituire una task force specifica per il fabbisogno di alloggi per studenti e studentesse, al fine di garantire la tempestiva disponibilità di abitazioni per studenti e di individuare delle modalità per garantire che chi studia riceva un supporto anche nella scelta degli alloggi privati e delle soluzioni abitative condivise.

Bozen, 14.06.2023

 

Landtagsabgeordnete

Brigitte Foppa

Riccardo Dello Sbarba

Hanspeter Staffler