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COMUNICATO STAMPA.

Commento del gruppo consiliare dei Verdi sui negoziati di coalizione e sulla reazione alle proteste della società civile.

La coalizione di destra SVP–Fratelli d’Italia-Lega Salvini e Civica sta chiaramente prendendo forma. Si può ipotizzare che si raggiungerà rapidamente un accordo per “chiudere “.

Le numerose proteste, anche interne al partito di maggioranza , contro il superamento del limite da parte di questo governo, sono probabilmente percepite solo come un danno collaterale. Le dichiarazioni di Zeller, consigliere di Kompatscher, non lasciano spazio a dubbi.

Questo governo, che nasce per un rinnovamento dell’autonomia, è il progetto di Arno Kompatscher , che lo ha pianificato e preparato da molto tempo.

Lo ha presentato al direttivo del partito ed ha ottenuto una maggioranza a favore. Forse, sarebbe stato più conveniente per lui coinvolgere il Team K come foglia di fico. I liberali avrebbero “accreditato” l’ultradestra. Ma questo è solo un aspetto secondario. In realtà, il governatore provinciale era ed è interessato a Fratelli d’Italia e a un filo diretto con il premier Meloni.

La linea politica seguita in questi giorni è esemplare. Da un lato il Presidente Kompatscher afferma che non tradirà i valori della Svp ed i principi democratici, dall’altro Zeller parla di un patto con il diavolo.

Galateo, il probabile vice di Kompatscher, deve essere tenuto al guinzaglio. Vuole denunciare chiunque non chiami lui e il suo partito come lui preferisce.  Chiunque protesti viene sminuito e minacciato. Se il Presidente Kompatscher deve proclamarsi garante, questo è un chiaro segno di quanto , il futuro governo da lui voluto, sia paradossale.

 

Tutto questo non è una buona risposta alle elezioni del 22 ottobre. I cittadini di questa provincia hanno chiaramente rifiutato i “patti segreti e i litigi”.   Nel periodo precedente alle elezioni, i cambiamenti climatici, la carenza di alloggi ed il caro vita erano indicati come le preoccupazioni più urgenti dei cittadini in Alto Adige.

Non sembra che nessuna di queste preoccupazioni abbia trovato spazio nei dibattiti politici di questa settimana.

 

Bolzano, 20.12.2023

Cons. Prov.

Brigitte Foppa

Madeleine Rohrer

Zeno Oberkofler

La visita agli istituti di detenzione è un diritto dei consiglieri e delle consigliere provinciali e regionali, in ogni momento. Per questo, in questi giorni, una delegazione di consigliere e consiglieri fa visita alle case circondariali di Bolzano e Trento. Oggi, 16.12.2023, era la volta del carcere di Bolzano. Erano presenti le e i consiglieri regionali Brigitte Foppa, Madeleine Rohrer, Zeno Oberkofler (Verdi), Sandro Repetto (PD), Francesco Valduga (Campobase) e Paola Demagri (Movimento Casa Autonomia), accompagnati dall’avvocato Fabio Valcanover.

 

“Abbiamo visto ancora una struttura fatiscente, con un livello igienico tremendo,” raccontano i consiglieri Foppa, Rohrer, Oberkofler, Repetto, Valduga e Demagri dopo la visita. “Il carcere di Bolzano è sovraffollato. Invece dei previsti 88 detenuti ne ospita ben 114. Lo stato in cui versano le celle supera ogni immaginazione. In genere ci sono 4 detenuti in brandine piccole; l’angolo del gabinetto è anche l’angolo cucina. Come anche nelle visite passate, abbiamo notato che la carenza strutturale viene in qualche modo compensata dall’umanità e dall’impegno che dimostra il personale del carcere. Ma anche questo è pesantemente sotto organico: dei previsti 75 posti ne sono occupati solo 53 – e solo 33 persone svolgono servizio di turno, assumendosi un carico di lavoro assolutamente eccessivo, se pensiamo che si accumula una media di 30 straordinari al mese. Quindi riassumiamo: troppi detenuti e assoluta carenza di personale,” così i consiglieri.

 

La delegazione dei consiglieri è venuta a conoscenza, nel corso della visita, di una serie di interventi di risanamento della struttura che dovrebbero essere avviati in primavera, tra cui il rifacimento del tetto e della facciata. “Ci pare quindi ovvio che i lavori per il nuovo carcere non sono in vista. Sarà quindi importantissimo avviare dei lavori seri di risanamento e ristrutturazione sul carcere esistente. In merito a questo faremo delle richieste politiche in tal senso”, avvisano i consiglieri regionali e provinciali Foppa, Rohrer, Oberkofler, Repetto, Valduga e Demagri.

 

A questo si aggiunge la richiesta dell’istituzione di un Provveditorato Regionale dell’Amministrazione penitenziaria (per ora le carceri di Bolzano e Trento sono gestiti a livello del Triveneto), come già approvato con una mozione a prima firma Dello Sbarba in Consiglio Regionale il 24/01/2018, in modo da poter gestire in loco la difficile questione della detenzione. Inoltre, si deve tornare ad occuparsi della questione degli alloggi del personale di vigilanza carceraria, visto che la mancanza di alloggi a prezzo ragionevole sta alla base della carenza di personale. E resta pressante la questione della formazione e del reinserimento lavorativo dei detenuti. “Altrimenti il carcere resterà un posto dove chi esce saluta, già sapendo che ci tornerà presto; e questa è una sconfitta di tutta la società,” concludono i consiglieri.

 

Foppa, Rohrer, Oberkofler, Repetto, Valduga e Demagri continueranno a occuparsi del tema già sabato prossimo 23 dicembre, quando insieme all’avvocato Valcanover visiteranno il carcere di Trento.

COMUNICATO STAMPA. 

Numerose e numerosi le/gli interessate/i che hanno partecipato all’incontro con i nuovi consiglieri provinciali dei Verdi tenutosi negli spazi di MIND all’ippodromo.

 Ha recentemente aperto i suoi battenti MIND, il centro per le startup e l’innovazione sito presso le strutture dell’ippodromo di Merano: uno spazio che era stato voluto e improntato dalla giunta a guida Verdi della città. In questo luogo di imprenditorialità creativa, che ben si coniuga con la storia raccontata dalle mura che lo ospitano, i consiglieri comunali della lista dei Verdi, i/le tre nuovi/e membri del consiglio provinciale hanno incontrato e dialogato con più di 60 persone, tra simpatizzanti e interessati. Obiettivo: condividere l’analisi del recente voto provinciale e delle prospettive politiche cittadine. Conclusione: è forte la necessità, in provincia come a Merano, di un governo dalla chiara connotazione eco-sociale.

In questo senso, gli spazi di MIND non sono l’unica eredità politica dell’amministrazione comunale a guida Verdi di Merano. Tra gli altri successi dell’era Rösch si possono ricordare una nuova residenza sanitaria assistenziale per anziani con una mensa pubblica in pieno centro cittadino, il collegamento della rete di teleriscaldamento all’impianto a biomassa in zona Rabbiosi, la prima, a livello provinciale, strategia di adattamento di una comunità alle conseguenze del cambiamento climatico, i primi studi concreti per dare soluzione al problema della falda a Sinigo, la nuova scuola di musica in lingua italiana. “I cinque anni e più di amministrazione comunale Rösch hanno dimostrato che i Verdi sanno governare. Con idee e progetti come quelli citati, e altri ancora, abbiamo dimostrato di saper dare un impulso decisivo e di qualità allo sviluppo sociale e sostenibile della nostra comunità”, ha affermato Madeleine Rohrer, attuale consigliera provinciale ed ex assessora comunale di Merano. “Abbiamo bisogno di impulsi e visioni di questa natura di fronte alle conseguenze del cambiamento climatico e al progressivo allargamento del divario economico e sociale tra ricchi e poveri. E abbiamo bisogno di fare presto. Ecco perché i Verdi si candidano decisamente anche ad assumere un ruolo di responsabilità all’interno del futuro governo provinciale”.

“L’elezione in consiglio provinciale di una donna meranese è il risultato positivo del riuscito lavoro politico dei Verdi in città”, hanno sottolineato la consigliera provinciale Brigitte Foppa e il collega Zeno Oberkofler. “L’aumento di voti registrato dai Verdi dimostra che una concreta politica dalla chiara impronta eco-sociale sta incontrando un ampio consenso in questa nostra terra. Le persone vogliono un Alto Adige aperto, giusto e sostenibile. E noi vogliamo continuare a rappresentarlo vigorosamente all’interno del consiglio provinciale”.

Il focus della politica dei Verdi a Merano resta in primo luogo la trasformazione della città in una comunità a misura di famiglia, in tutte le sue componenti: dall’abbattimento delle barriere architettoniche all’ampliamento dei servizi di assistenza domiciliare e di assistenza all’infanzia. In secondo luogo, abitare a Merano deve tornare a essere economicamente sostenibile: il Comune non venda i suoi immobili ma li metta a disposizione come appartamenti in affitto o li ceda a IPES. “Le e i meranesi infine devono essere coinvolti nelle scelte su temi essenziali. Tra gli altri: come e verso quali obiettivi si andrà a sviluppare il futuro del turismo cittadino e il destino urbanistico delle aree dismesse delle ex caserme e della stazione ferroviaria”, hanno affermato in conclusione Julia Dalsant e Andrea Rossi, co-portavoce del gruppo consiliare dei Verdi in consiglio comunale.

Bolzano, 27/11/2023

 

Cons. prov

Madeleine Rohrer

Brigitte Foppa

Zeno Oberkofler

COMUNICATO STAMPA.

Accade troppo frequentemente, continua ad accadere: in Europa, in Italia, in Alto Adige. Le donne sono ancora vittime della violenza patriarcale. Nel peggiore dei casi, e drammaticamente non così di rado, vengono assassinate. Questa forma di omicidio ha purtroppo ormai una sua denominazione specifica: femminicidio. Una sua possibile definizione la fornisce l’Organizzazione Mondiale della Sanità: “l’uccisione consapevole di una donna proprio e in quanto donna”. Il portato finale e più atroce della cultura patriarcale nella quale siamo ancora immersi.

Il femminicidio tuttavia prende le mosse molto prima del suo atto finale: ha inizio attraverso le manifestazioni di altre forme di violenza, da quella verbale a quella fisica, a quella economica e sociale. Una precondizione questa confermata anche a livello locale da due dati. Il primo: nel corso del 2022 ben 130 donne nella nostra provincia hanno cercato aiuto, sostegno e rifugio nei centri ad esse dedicati. Il secondo: nel corso dello stesso anno tuttavia sono state ben di più (600 il loro numero) le donne che si sono rivolte ai centri di consulenza per situazioni di minaccia e soprusi. Un percorso dunque di maltrattamenti che ha inizio molto prima del manifestarsi degli episodi di ferocia e che fortunatamente non in tutti i casi sfocia in femminicidio. Vale comunque e ancor di più l’assunto che ogni atto di violenza contro le donne è un atto di troppo e che ogni femminicidio è una sconfitta per l’intera società civile.

Nonostante il numero allarmante di femminicidi in Europa, in Italia e purtroppo anche in Alto Adige, non c’è molta consapevolezza sulla realtà e la natura di questo fenomeno. La stessa definizione di “femminicidio” si è affermata soltanto di recente a livello internazionale. È stato comunque un primo passo assolutamente necessario: appena infatti è possibile dare un nome, attribuire una definizione a un fenomeno, ecco che questo diviene visibile, assume carattere di realtà e costringe ad affrontarlo. Ma non è sufficiente. Il fatto stesso che esistano più definizioni di “femminicidio” che tra loro differiscono anche in termini di sostanza, suggerisce come ci siano ancora lacune nella nostra consapevolezza circa il fenomeno. È giunto quindi improrogabilmente il momento di cambiare prospettiva e di agire di conseguenza, partendo da una domanda ineluttabile: come possiamo contrastare il femminicidio? Come dobbiamo affrontare questa situazione? Per poter dare una risposta che a livello normativo sia adeguata a soddisfare questi quesiti, è necessario un surplus di informazioni. “Abbiamo urgentemente bisogno di un’audizione specifica presso la competente commissione legislativa per raccogliere le necessarie informazioni e indicazioni di base da tradurre poi in concreti procedimenti sul piano politico. “Non appena saranno istituite le commissioni, dovremo urgentemente affrontare questo problema”, ha affermato Brigitte Foppa, portavoce del gruppo consiliare provinciale dei Verdi. “Proprio in quanto elette ed eletti dal voto popolare dobbiamo saper ascoltare e metterci nella condizione di apprendere da quelle organizzazioni e da quelle persone che su questo tema lavorano quotidianamente e con grande impegno e dedizione. Solo chi conosce davvero l’avversario, può combatterlo efficacemente”, concorda Madeleine Rohrer. Ma non è tutto: “C’è una generale carenza di istruzione e di conoscenza: da qui la necessità di un’educazione all’affettività e alla sessualità, adeguate ognuna a ogni età dello sviluppo, ma a partire dai bambini e dalle bambine più piccoli/e. Come società dobbiamo finalmente liberarci da questo sistema patriarcale”, ha concluso Zeno Oberkofler.

Ogni singolo femminicidio è uno di troppo. Ogni singolo femminicidio avrebbe dovuto essere l’ultimo. Eppure si ripetono quasi giorno dopo giorno. È giunto allora il momento di intraprendere un’azione sistematica contro questa tragedia e di farlo a più livelli. Il consiglio provinciale dovrebbe in questo senso dare il buon esempio e combattere decisamente il fenomeno con gli strumenti che gli sono propri, quelli legislativi. Perché su questo tema le cose non possono più andare avanti così.

 

Consiglieri provinciali

Brigitte Foppa

Madeleine Rohrer

Zeno Oberkofler

COMUNICATO STAMPA.

È un gruppo consiliare completamente nuovo quello che si è riunito per la prima volta il 25 ottobre 2023. La Consigliera provinciale Brigitte Foppa – l’unica già in Consiglio – ha accolto la nuova e il nuovo collega Madeleine Rohrer e Zeno Oberkofler sui gradini del Consiglio provinciale dicendo: “Inizia una nuova era!”

Il nuovo gruppo dei Verdi si è ringiovanito molto. Con la formula 25-40-55, Brigitte Foppa, Madeleine Rohrer e Zeno Oberkofler hanno un’età media di 40 anni e formano così il gruppo anagraficamente più giovane del Consiglio provinciale. L’opera di rinnovamento è riuscita, il futuro è ora.

Le/il consigliere hanno fatto una prima valutazione del voto e hanno iniziato a prepararsi per le consultazioni di novembre. “Già prima delle elezioni abbiamo annunciato la nostra disponibilità ad assumerci responsabilità di governo. Il risultato elettorale con +7.000 voti e la buona performance della prima non eletta Sabine Giunta dimostrano che il nostro elettorato ha condiviso questa direzione. Per la prima volta nella storia, la SVP è costretta fare una coalizione con un partner di lingua tedesca oltre a quello italiano previsto dallo statuto. Se Kompatscher vuole mantenere le sue promesse di sostenibilità, deve dare la preferenza a noi Verdi. Un governo di destra con i negazionisti del cambiamento climatico tra le fila degli eletti sarebbe fatale. L’alternativa è un governo di centro-sinistra con i Verdi”, dichiarano Foppa, Rohrer e Oberkofler.

“Sentiamo in continuazione che l’Alto Adige ha bisogno di un governo di destra per poter negoziare meglio a Roma. È un pensiero a dir poco assurdo. Secondo questa logica, tutte le regioni dovrebbero adattarsi al governo nazionale. Il fatto che si pensi così in una provincia autonoma è ancora più spaventoso. L’Alto Adige non ha bisogno di assecondare o servire nessuno, nemmeno un governo Meloni. Autonomia altoatesina significa anche agire nei confronti di Roma con fiducia e fermezza. L’impegno per l’autonomia non può e non deve finire in un atteggiamento simile”, rimarcano i Verdi.

Bolzano, 26/10/2023

Brigitte Foppa, Madeleine Rohrer, Zeno Oberkofler

COMUNICATO STAMPA.

Guardiamo a questa mattinata elettorale con un occhio che ride ed uno che piange. Siamo preoccupati:e per il generale spostamento a destra. Ci aspetta molto lavoro come forza di centro-sinistra.

Eppure guardiamo al nostro risultato personale con grande gioia. Con oltre 25.000 voti ed il 9% dei voti, è il miglior risultato elettorale della nostra storia.

Tradotto in consiglieri:e, significa più di tre mandati pieni; non è bastato per il quarto mandato realizzabile con i resti. Sabine Giunta è la candidata di lingua italiana più votata. Ha più voti di tutti i candidati italiani degli altri partiti. Lei stessa ha mancato per poco l’ingresso in consiglio provinciale. Questo fa male. Su questo possiamo crescere.

Abbiamo molto da festeggiare. La nostra candidata di punta Brigitte Foppa ha ottenuto il suo miglior risultato di sempre. Con oltre 11.700 preferenze, è una delle poche consigliere ad aver guadagnato voti. Con Madeleine Rohrer e Zeno Oberkofler, entrano in consiglio provinciale una consigliera ed un consigliere competenti e motivati. Il candidato Zeno Oberkofler, nelle prime ore del mattino è salito al terzo posto: con soli 120 voti ha superato Sabine Giunta.

In Ladinia in generale e in Val Gardena in particolare, siamo riusciti a ottenere un risultato sensazionale: in alcuni comuni un risultato oltre il 20% dei voti…

Siamo dispiaciuti che Hanspeter Staffler non sia più membro del consiglio provinciale, perché con Hanspeter il consiglio provinciale perde un consigliere competente, la cui esperienza era un valore aggiunto per il gruppo consiliare dei Verdi e per l’intera assemblea.

I prossimi colloqui di coalizione mostreranno in quale direzione si orienterà la nuova giunta. Negozieremo e continueremo ad essere una voce forte per la giustizia sociale e l’ambiente. Non vediamo l’ora di metterci all’opera. C’è tanto da fare.

COMUNICATO STAMPA

Raramente i Verdi dell’Alto Adige hanno avuto così tanta energia e voglia di vincere come in queste elezioni provinciali. Negli ultimi mesi le candidate e i candidati hanno dato il massimo. Venerdì 20 ottobre hanno chiuso la campagna elettorale a Bolzano con una festa. Purtroppo la prima giornata di pioggia di questo autunno ha costretto a spostare tutto dalla piazza al coperto.

Ospiti di spicco internazionali e interregionali come la l’europarlamentare Sarah Wiener, il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, la senatrice Verde Aurora Floridia con il collega Luigi Spagnolli e la consigliera regionale verde Cristina Guarda (che negli ultimi anni ha lottato ed è riuscita a impedire l’assurda pista da bob a Cortina!) hanno portato tutto il loro entusiasmo e supporto.

Alla conferenza stampa subito prima della festa, le capolista Brigitte Foppa e Sabine Giunta hanno sottolineato il momento storico di questa elezione. “Il tema della protezione del clima è urgente e non può essere rimandato. Prendiamo sul serio l’appello dei giovani e mettiamo al centro il cambiamento climatico. Serve un ripensamento radicale del bilancio provinciale per consentire di prendere una direzione davvero sostenibile. Lo abbiamo ripetuto durante tutta la campagna elettorale: solo una svolta climatica accessibile a tutte e tutti è una svolta che può avere successo”, afferma Brigitte Foppa sul tema centrale dei Verdi. Il clima è una delle principali preoccupazioni delle cittadine e dei cittadini sudtirolesi. I Verdi vogliono agire con proposte sulla mobilità (biglietto-clima con una tariffa forfettaria annuale per tutti i trasporti pubblici), sulla casa (alloggi a prezzi accessibili negli edifici nuovi, management degli alloggi sfitti), sull’energia, sulla tutela della natura e della biodiversità. “Molte persone constatano troppo poco impegno da parte della giunta a favore della natura. Lo abbiamo sentito in continuazione – racconta la capolista – e nella stessa frase di solito aggiungevano: questa volta votiamo Verde!”

Anche Sabine Giunta, seconda capolista, lancia l’appello a votare Verdi: “La questione delle pari opportunità nella società in generale e nell’istruzione in particolare è un problema irrisolto. Molte famiglie faticano ad arrivare a fine mese e soffrono di stress quotidiano e preoccupazioni economiche. Ci vuole un grande impegno politico per ottenere dei miglioramenti e noi ce ne faremo carico. Ci spinge un grande senso di giustizia e di equità”, ha dichiarato Giunta.

Brigitte Foppa, Sabine Giunta, Hanspeter Staffler, Zeno Oberkofler, Elide Mussner, Felix von Wohlgemuth, Giulio Angelucci, Madeleine Rohrer, Luca Di Biasio, Francesca Zucali, Katja Renzler, Roberta Rigamonti insieme a tutte le altre candidate e candidati della lista invitano le cittadine e i cittadini ad andare a votare domenica 22 ottobre, di barrare il simbolo dei Verdi e di indicare 4 preferenze. “Il tuo voto ai Verdi è in buone mani” questa è una promessa.

COMUNICATO STAMPA.

Durante la campagna elettorale i Verdi hanno messo sotto i riflettori il tema della scuola. I/Le candidat* Luca Bertolini, Luca Di Biasio, Sabine Giunta, Inge Mahlknecht, Giorgia Martinolli e Katja Renzler, provenienti dal mondo della scuola in lingua italiana e tedesca hanno organizzato degli incontri a Bolzano, Merano, Laives e Bressanone, cui sono intervenuti genitori, studenti, docenti per ascoltare le proposte dei Verdi sul tema del futuro della scuola e per contribuire con ulteriori stimoli. Tutti gli intervenuti concordano sui seguenti punti fondanti del programma elettorale dei Verdi.

  1. L’educazione e l’istruzione di bambini e bambine, ragazzi e ragazze, riguardano l’intera società e devono essere intesi veramente come un investimento per tutt* e non come una spesa, con un’attenzione particolare alle periferie e alle situazioni di fragilità e disagio.
  2. La scuola dell’infanzia è il primo gradino dell’istruzione scolastica. I tempi di lavoro e gli stipendi del personale docente nella scuola dell’infanzia devono essere rivisti per una maggiore sostenibilità e attrattività della professione. Il pasto in mensa durante il servizio deve essere gratuito.
  3. Bisogna assicurare rapidamente il ricambio generazionale del personale, agire su formazione (comune per le tre scuole) e stabilizzazione e aumentare i posti disponibili per il tirocinio.
  4. Le scuole soffocano a causa della burocrazia. Bisogna alleggerire e decongestionare la quotidianità scolastica per diminuire lo stress e i fenomeni di burn out.
  5. L’orario di lavoro e lo stipendio del personale della scuola devono essere adeguati agli standard europei e al costo della vita nella nostra provincia
  6. Tutte le istituzioni e i servizi che si occupano di bambin* e ragazz* devono lavorare in rete, per risparmiare denaro ed energia, assicurare il successo formativo e contrastare la dispersione scolastica e sostenere il principio di sussidiarietà fra genitori e servizi sul territorio.
  7. Il numero degli/delle alunn* nelle classi deve diminuire per consentire al personale un lavoro mirato su benessere ed apprendimento, anche tenendo conto di disabiità e talenti.
  8. La comprensione e la conoscenza della lingua e della cultura dei gruppi linguistici italiano e tedesco devono essere incentivate a partire dalla scuola e nel tempo libero, con la creazione di classi plurilingui su richiesta delle famiglie con docenti formati e con la promozione di associazioni/istituzioni interetniche (associazioni sportive, teatrali, musicali,…).
  9. La scuola deve formare cittadin* competenti, critici, che acquisiscono gli strumenti per imparare per tutta la vita, per sviluppare stili di vita sani, per vivere una vita piena e consapevole dei diritti propri ed altrui.
  10. La scuola deve rimanere il luogo sicuro in cui si sviluppano talenti e si impara la convivenza fra uguali in diritti, diversi per provenienza e capacità, aspirazioni e desideri di sviluppo.

COMUNICATO STAMPA.

È davvero solo acqua ghiacciata? Quando si parla di turismo invernale e della produzione di neve artificiale per l’innevamento delle piste da sci, la domanda sulle conseguenze che può avere questa prassi sorge legittima. Le risposte spesso sono vaghe e condizionate da conflitti di interesse.

“Io faccio parte di quella generazione che è nata con i cannoni da neve davanti alla porta”, dice Elide Mussner, candidata della squadra di punta dei Verdi Grüne Vërc alle elezioni provinciali, “la produzione di neve artificiale ormai fa parte della cultura del luogo e come spesso accade, si stenta a mettere in discussione ciò che si conosce da sempre. Ci dicono: la produzione di neve artificiale è la cosa più naturale, è solo acqua che viene prelevata, ghiacciata e poi di nuovo inserita nel ciclo naturale in primavera. Ma è davvero così?” Oggi più che mai, di fronte all’acuta crisi climatica e alle sue evidenti conseguenze, è importante dare risposte chiare a questa domanda. L’attuale monocultura invernale ha avuto una legittimità economica in passato, ha dato la spinta al boom economico, ha sostenuto le nostre valli in uno sviluppo importante, oggi però risulta essere un freno alla trasformazione economica di cui abbiamo bisogno, perché si continua a guardare al passato invece di guardare al futuro.

Il gruppo di lavoro chiamato in causa da Elide Mussner per cercare di dare una risposta chiara e scientificamente coerente a questa domanda, si è riunito durante l’estate 2023 per studiare ed esaminare ricerche scientifiche condotte sull’impatto della neve artificiale sul sottosuolo e sull’ambiente in generale. A capo del gruppo di lavoro l’ingegnere ambientale Gianluca Vignoli: “Lo scopo di questo lavoro è quello di porre delle basi chiare e scientifiche per un discorso costruttivo e trasformativo in riferimento allo sviluppo del turismo invernale.” Il Gruppo di lavoro ha esaminato diversi studi condotti sulle Alpi a diverse altitudini (tra i 1000 e i 2500m) il cui scopo era quello di capire gli effetti sul suolo, sulla vegetazione e sulla biodiversità dovuti all’innevamento artificiale, alla battitura delle piste e ai movimenti di terreno per la loro costruzione. I risultati parlano chiaro: l’innevamento artificiale dei terreni e la battitura delle piste impoveriscono il suolo, ritardano la vegetazione e aumentano il rischio di erosione. Effetti che non aiutano certo a proteggere il delicato equilibrio dell’ecosistema alpino in uno scenario di precarietà climatica: durante l’estate del 2023 lo zero termico è arrivato a oltre 5.000 m (Ansa.it), +13° gradi sono stati misurati sulla Marmolada (Repubblica.it) e stiamo vivendo ora un ottobre con temperature tardo-estive. Agli effetti sul terreno si aggiunge la criticità del massiccio consumo di energia del settore sciistico: il consumo di energia per l’industria dello sci, dal 2000 al 2020, è più che raddoppiato e ha raggiunto 134 milioni di kWh. Per il 2020 equivale al consumo energetico di 150.000 persone in un anno. Questa energia viene consumata durante l’inverno, quando la produzione da fonti rinnovabili (solare fotovoltaico, idroelettrico) è più bassa.

Di fronte all’evidente sfida climatica, la soluzione non può essere un continuo potenziamento dell’infrastruttura per la produzione di neve artificiale. È giunto il momento di guardare avanti e cercare nuove strade che permettano al turismo invernale di svilupparsi verso una diversificazione dell’offerta, che dovrà essere meno impattante, più responsabile verso l’uso delle risorse, più resiliente ai fenomeni climatici, più sostenibile sia dal punto di vista sociale che economico.

Questo studio vuole essere un contributo concreto a questa trasformazione che necessita di nuovi approcci, perché non si può mirare al cambiamento continuando a fare come si è sempre fatto. Abbiamo bisogno di un’economia turistica forte anche in futuro, un’economia d’impatto che riscriva gli equilibri economici nel rispetto del pianeta che ci ospita.

COMUNICATO STAMPA.

Oggi, 16 ottobre, è un giorno di festa per la mobilità pubblica. È il giorno in cui vengono finalmente affidati a un’impresa i lavori di costruzione della variante di Riga. L’ampliamento dell’infrastruttura ferroviaria su tutto il nostro territorio deve ora prendere ulteriore slancio: Madeleine Rohrer e Hans-Peter Niederkofler dei Verdi chiedono il raddoppio dei binari sulla linea Merano – Bolzano così come in Val Pusteria e che si proceda celermente per il bypass di Bolzano.

Il dibattito sulla costruzione della variante di Riga è durato per ben trent’anni. Ridurrà di 17’ il tempo di percorrenza dei treni nella tratta tra Bolzano e la Val Pusteria, eliminando la necessità di cambiare treno a Fortezza. “Il progetto ha molte madri e molti padri. I nostri ringraziamenti vanno soprattutto agli instancabili gruppi ambientalisti locali per il loro costante impegno”, ha affermato Hans-Peter Niederkofler. Gli altoatesini hanno diritto a una mobilità più sostenibile e a meno traffico. “Ecco perché vogliamo essere protagonisti nella scelte che determinano la mobilità, invece di subirle. Al territorio va dunque riconosciuto in questo ambito un ruolo attivo e propositivo: non è possibile lasciare la pianificazione nelle sole mani di RFI con le conseguenti attese di finanziamenti da Roma e/o da Bruxelles”, afferma Madeleine Rohrer.

Nel loro programma elettorale i Verdi chiedono quindi una ridistribuzione degli investimenti che non si concentri su più asfalto, ma realizzi invece infrastrutture indipendenti dal traffico su strada. Ciò si deve tradurre in progetti di interesse provinciale che possono essere attuati più rapidamente e attraverso i quali può essere concretizzata una mobilità di alta qualità. Tra questi ultimi figurano il raddoppio dei binari e la semplificazione del percorso della tratta tra Bolzano e Merano nonché il potenziamento della linea ferroviaria in Val Pusteria. Rohrer e Niederkofler definiscono urgente anche il bypass ferroviario a Bolzano. I lavori dovranno essere completati prima dell’apertura della galleria di base del Brennero per alleggerire i cittadini tra Cardano e Brozolo dal previsto aumento del traffico su rotaia. Il Piano provinciale per la Mobilità sostenibile prevede però il bypass di Bolzano soltanto per un periodo successivo al 2036, ovvero dopo il completamento della BBT.

“Il valore della variante di Riga è ormai un dato ampiamente riconosciuto da tutte le forze politiche. È ora il momento dunque di dare urgente avvio anche gli altri progetti ferroviari», affermano Rohrer e Niederkofler.