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INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITA’.

Attualmente dei 6 Comprensori della nostra Provincia che nel 2018 avevano attivato gli SPRAR / SIPROIMI, solo 3 (Burgraviato, Val Venosta e Valle Isarco) proseguiranno per il triennio successivo.
Da ca. 230 posti in Provincia quindi si scenderà a circa 90. Il nuovo Decreto Immigrazione approvato dal Governo riattiva e rifinanzia il sistema, ribattezzandolo “SAI” (Sistema di accoglienza e integrazione) e lo articola in due livelli di prestazioni: il primo dedicato ai richiedenti protezione internazionale, il secondo per l’integrazione di chi è già titolare di protezione. Il nuovo sistema Sai prevede finanziamenti al 100% (non più al 95%) dal 2021 al 2029.

Si chiede:

  1. Alla luce di quanto previsto dal novo sistema SAI, e dei finanziamenti statali disponibili, non ritiene la Provincia che i comprensori dovrebbero proseguire (in tutto o almeno in parte) i progetti che stanno per chiudere entro dicembre 2020?
  2. Se sì, quali passi si intende fare in questa direzione?
  3. Se invece si intende mantenere la chiusura dei progetti prevista a fine 2020, per quali motivi? Si ritiene che non ce ne sia più bisogno? In questo caso, quali dati sostengono questa scelta?

Bolzano, 16 novembre 2020

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITA’.

Ogni inverno vengono offerti ricoveri di emergenza a persone senza tetto. Quest’anno le misure anti Covid impongono la riduzione all’indispensabile di contatti interpersonali e i movimenti all’aperto. Conclusione: ogni persona senza tetto dovrebbe avere posti dove soggiornare, dormire e nutrirsi 24 ore su 24. Nella città di Bolzano le associazioni stimano in oltre 100 le persone senza tetto.

Si chiede:

  1. Come valuta la Provincia il fabbisogno di accoglienza per senza tetto, sia per l’alloggio che per il vitto, nei diversi comuni per questo inverno, tenendo conto delle misure anti Covid?
  2. Come ritiene la Provincia di coprire il fabbisogno, sia per l’alloggio che per il vitto? Si chiede una risposta distinta per i diversi centri urbani della provincia dove il fabbisogno e il relativo servizio sono previsti, specificando con cura il caso Bolzano dove il fenomeno è più acuto). Si chiede inoltre che nella risposta vengano indicate le soluzioni previste distintamente per l’alloggio (indicando le misure per la notte e per il giorno) e per il vitto.
  3. Di chi saranno a carico i costi? Della Provincia, dei comuni, o quanto dell’una e degli altri?

Bolzano, 15 novembre 2020

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITA’.

Per far fronte all’emergenza Covid la Provincia c’è bisogno di nuovo personale, soprattutto in campo sanitario. Ci è stato però riferito di casi in cui persone disponibili per incarichi a tempo, ad esempio misurare la temperatura all’ingresso degli ospedali, non hanno potuto lavorare per mancanza di attestato di bilinguismo, nonostante avessero una certificazione europea in lingua 2 e una maturità in madrelingua. Mancava quindi l’esame (un atto puramente burocratico per accertare la madrelingua!) davanti alla commissione bilinguismo che tuttavia, proprio a causa delle misure anti Covid, o ha sospeso gli esami, oppure ha una lunga lista d’attesa per l’ammissione alle prove.

Si chiede:

  1. Dato il bisogno di personale, e dato che l’ufficio bilinguismo a causa dei lockdown funziona a singhiozzo, non ritiene la Giunta che, per assunzioni legate all’emergenza Covid, possano venire considerati sufficienti i titoli equipollenti attestanti la conoscenza delle due lingue (ad esempio certificazioni europee in una lingua e titoli di studio nell’altra lingua)?
  2. Se sì, cosa intende fare la Giunta per attuare questa misura di buon senso? E se no, perché?

Bolzano, 14 novembre 2020

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITA’.

La demolizione dell’hotel Post a Dobbiaco ha riacceso la discussione sulla necessità di tutelare questo edificio così importante per l’identità della cittadina Pusterese. Il tema fondamentale da approfondire è quello delle ragioni per cui un edificio meritevole di tutela a parere dello stesso Heimatpflegeverband non sia stato inserito negli insiemi tutelati della cittadina. E se adesso si possa ridurre in qualche modo il danno, ad esempio conservando almeno la facciata.

Si chiede:

  1. E’ mai stata proposta la tutela culturale per l’hotel Post di Dobbiaco o il suo inserimento negli insiemi tutelati? Se è stata proposta, per quali ragioni non è stata approvata?
  2. La Provincia ha mai dato pareri o preso in qualche modo posizione sulla eventuale messa sotto tutela del Post di Dobbiaco? Se sì, quando si è espressa e come?
  3. Dobbiaco si è data una tutela degli insiemi? Se sì, quali sono gli insiemi tutelati a Dobbiaco?
  4. Ritiene la Giunta importante che dell’hotel Post venga conservata almeno la facciata storica, modificando in parte il progetto del nuovo complesso? Se sì, cosa intende fare al Giunta per raggiungere questo obbiettivo?

Bolzano, 14 novembre 2020

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

A 10 anni dalla tragedia del treno della Val Venosta, quando una frana causata da un guasto a un impianto d’irrigazione provocò la morte di 9 persone, la maggioranza ha smantellato la sua stessa legge, fatta subito dopo quell’incidente, che prevedeva l’obbligo di predisporre piani periodici di manutenzione e controllo sugli impianti di irrigazione. Con la modifica approvata oggi gli impianti obbligati a fare un piano di sicurezza e a eseguire delle misure di controllo passano dagli attuali 3000 a meno di 70 (settanta!) e questi pochi hanno 15 anni di tempo per mettersi in regola.

La motivazione principale portata dai “consiglieri contadini” della SVP firmatari della modifica di legge (Vallazza, Locher e Noggler) è stata quella della sburocratizzazione a favore dei piccoli contadini. Quello che ci preme far notare è che l’assessorato all’ambiente, con i tecnici in prima fila, ha sempre espresso parere negativo su queste modifiche e che in aula l’assessore competente Giuliano Vettorato si è espresso contro il disegno di legge ed è stato messo in minoranza dalla SVP. “Non è la prima volta che capita, che la SVP metta in minoranza assessori della stessa giunta e ribalti le posizioni degli uffici tecnici della Provincia” commenta Riccardo Dello Sbarba, autore della relazione di minoranza.

“È un fatto grave che in nome della sburocratizzazione la maggioranza si limiti a eliminare gli obblighi per la sicurezza, senza proporre nessuna alternativa per tutelare la sicurezza della popolazione” conclude Dello Sbarba.

Qui anche il risultato della votazione nominale.

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

Secondo quanto da lui affermato nel corso del Consiglio provinciale, l’assessore Schuler intende avviare una sorta di contratto con la popolazione sul tema dell’agricoltura e per questo ha fatto bocciare la proposta di legge presentata dal Gruppo Verde per una Svolta ecologica.

“Una risposta di questo tipo ci lascia totalmente insoddisfatti, perché così il dibattito in aula viene interrotto e viene trasferito in strada.” Commenta il consigliere Hanspeter Staffler, primo firmatario della proposta. Il Consiglio provinciale serve proprio a discutere a fondo quei temi che coinvolgono la salute delle persone e dell’ambiente.

I Verdi hanno presentato il disegno di legge per una Svolta ecologica ormai due anni fa ed è stato trattato solo oggi. La proposta prevede a grandi linee che si proceda con decisione nei prossimi 10 anni a una maggiore ecologizzazione dell’agricoltura e che venga ridotto l’uso di pesticidi chimico-sintetici. Inoltre, una delle nostre scuole d’agraria dovrebbe dedicare la formazione all’agricoltura biologica.

Tredici consiglieri hanno votato a favore della legge per una Svolta ecologica. Grazie ai voti di SVP, Lega e dei Freiheitlichen la legge però è stata bocciata. “In questo modo l’Alto Adige ha mancato una grande opportunità, quella di diventare pioniere dell’agricoltura ecologica entro il 2030 e di porre dei nuovi parametri per la salute della nostra popolazione” conclude deluso Hanspeter Staffler.

BZ, 12/11/2020

Cons. Prov.
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

DISEGNO DILEGGE PROVINCIALE N. 71/21.

In linea teorica tutti abbiamo il diritto alla libertà e quello di decidere della nostra vita. Ci sono però casi e situazioni in cui questo diritto è limitato. La forma più radicale di questo tipo di limitazione è la carcerazione, per cui sulla base di una sentenza di tribunale viene decretata la privazione della libertà personale.

Ci sono però anche altre strutture in cui di fatto si arriva o si può arrivare a una limitazione dell’autodeterminazione della singola persona: stiamo parlando di ospedali, case di cura, strutture per lungodegenti, istituti psichiatrici o centri per persone con disabilità ecc. E i diritti umani vanno garantiti anche in situazioni in cui la libertà personale è limitata.

In Austria la vigilanza sul rispetto dei diritti umani in tutte le strutture in cui vivono persone la cui libertà personale è in qualche modo limitata è affidata ad apposite figure garanti. Queste figure sono previste per legge e il loro lavoro è strettamente coordinato.

Dal 1° luglio 2012 la Difesa civica austriaca è deputata anche alla tutela e alla promozione dei diritti umani. “Insieme a sei Commissioni regionali – si legge nel sito Volksanwaltschaft.gv.at – la Difesa civica controlla tutte le strutture in cui avviene una privazione o una limitazione della libertà personale, come ad esempio gli istituti penitenziari, ma anche le case di cura. Il controllo si estende anche a istituzioni e programmi dedicati a persone diversamente abili e simili. (…) L’incarico costituzionale per la tutela dei diritti umani come “meccanismo di prevenzione nazionale” si basa su due importanti atti giuridici delle Nazioni Unite. Da un lato l’“OPCAT” (il Protocollo opzionale contro la tortura o altre punizioni crudeli, disumane o degradanti) e dall’altro la Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità.”

Nel 2012 l’Italia ha ratificato il Protocollo OPCAT, che all’articolo 3 prevede l’istituzione di uno o più meccanismi nazionali di prevenzione:

 

Art. 3

Ogni Stato Parte stabilisce, designa o mantiene, a livello nazionale, uno o vari organismi che realizzano visite per la prevenzione della tortura e di ogni altro trattamento o pena crudeli, inumani o degradanti (d’ora in poi denominato “meccanismo nazionale per la prevenzione”).

In Austria per il controllo preventivo del rispetto dei diritti umani la Difesa civica nomina una commissione che effettua regolarmente delle visite in istituti penitenziari, caserme, istituti psichiatrici, case di cura e di riposo, centri affidi, case di accoglienza per minori e strutture per persone con disabilità.

Come ci ha riferito il difensore civico austriaco, Dr. Günther Kräuter, nel corso di una conferenza organizzata dalla nostra difensora civica nell’agosto 2016 in Consiglio provinciale, durante queste visite sono state constatate spesso violazioni dei diritti umani. Allo stesso tempo, il solo fatto che venissero svolte queste visite, con relative relazioni su quanto osservato, ha comportato una maggiore presa di coscienza della problematica, e quindi un miglioramento generale della situazione. Questo anche grazie alla possibilità che hanno le commissioni di avanzare proposte migliorative, creando così un dialogo tra le varie strutture e la Difesa civica.

All’interno della Repubblica austriaca il Vorarlberg ha intrapreso una via tutta sua delegando detti compiti al suo difensore civico, che ha nominato un’apposita commissione per i diritti umani. Vedi qui.

In Italia e nella nostra provincia la materia è solo in parte disciplinata per legge. Per quanto riguarda gli istituti penitenziari è prevista la figura del/della garante dei detenuti, che in Alto Adige deve essere ancora istituita, e a tal fine attendiamo un’apposita legge provinciale.

Per quanto riguarda i diritti di bambini e adolescenti c’è il/la garante per l’infanzia e l’adolescenza, tra i cui compiti istituzionali rientrano la vigilanza sul rispetto dei diritti umani e di altri accordi internazionali che interessano i minori. L’articolo 23 della legge provinciale 9 ottobre 2020, n. 11 recita:

(1) La o il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, di seguito denominato la o il Garante, salvaguarda e garantisce i diritti dei giovani sanciti dall’ordinamento internazionale, nazionale, regionale e provinciale e, in particolare, dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo, fatta a New York il 20 novembre 1989, dai suoi protocolli opzionali, fatti a New York il 6 settembre 2000, e dalla Convenzione europea sull’esercizio dei diritti del fanciullo, fatta a Strasburgo il 25 gennaio 1996, ratificati e resi esecutivi dall’Italia rispettivamente con
legge 27 maggio 1991, n. 176, con legge 11 marzo 2002, n. 46, e con legge 20 marzo 2003, n. 77.

 (2) In particolare, la o il Garante:

  1. vigila sull’applicazione nel territorio provinciale delle convenzioni di cui al comma 1 e delle altre convenzioni internazionali ed europee e sull’applicazione e l’attuazione della normativa statale, regionale e provinciale a tutela dei diritti dei giovani; promuove la conoscenza e l’affermazione dei diritti individuali, sociali e politici dei giovani, assumendo idonee iniziative finalizzate alla loro concreta realizzazione; promuove iniziative per sensibilizzare, anche in collaborazione con enti pubblici e privati, i giovani, le famiglie, gli operatori e la società in generale verso i problemi dell’infanzia e dell’adolescenza e i diritti dei giovani;

(…)

  1. segnala ai servizi sociali o all’autorità giudiziaria situazioni suscettibili di richiedere interventi immediati di carattere assistenziale o giudiziario in materia di tutela dei minori;
  2. segnala alle competenti amministrazioni pubbliche fattori di rischio o di danno derivanti a giovani da situazioni ambientali carenti o inadeguate dal punto di vista igienico-sanitario, abitativo e urbanistico.

 

Invece per gli adulti la cui libertà personale è limitata, non esiste questo controllo preventivo. Al pari del/della garante per l’infanzia e l’adolescenza, il difensore civico/la difensora civica sarebbe naturalmente destinato/destinata a svolgere questa funzione di controllo preventivo del rispetto dei diritti umani, ma non ha (ancora) ufficialmente ricevuto un mandato in tal senso. Purtroppo, nemmeno la nuova legge provinciale del 9 ottobre 2020, che disciplina gli organismi di garanzia, contiene questo mandato. Tra i compiti della Difesa civica non viene elencato il controllo preventivo del rispetto dei diritti fondamentali all’interno di determinate strutture, e neppure si trovano indicazioni che potrebbero essere interpretate in tal senso.

Con il presente disegno di legge s’intende quindi colmare questa lacuna legislativa, aggiungendo ai compiti della Difesa civica la facoltà di svolgere questo controllo preventivo, in modo da completare la sua sfera d’azione.

Nel contempo si intende anche dare un chiaro segnale per favorire la sensibilizzazione nei confronti dei diritti di tutte le persone e promuoverne il rispetto.

 

Contenuto degli articoli 1 e 2:

Con l’articolo 1, comma 1, si va quindi ad aggiungere il controllo preventivo del rispetto dei diritti umani ai compiti già svolti dalla difensora civica/dal difensore civico. In pratica con ciò le/gli si affida l’incarico di visitare regolarmente strutture come gli ospedali, le case di riposo e di cura, le strutture per lungodegenti, gli istituti psichiatrici, i centri per persone con disabilità ecc., per verificare la situazione esistente e offrire assistenza.

Col comma 2 si prevede che la difensora civica/il difensore civico possa nominare commissioni indipendenti che la/lo accompagnino e sostengano nello svolgimento del controllo preventivo del rispetto dei diritti umani. Le strutture sono tenute a fornire tutta la documentazione necessaria, e la difesa civica deve, per parte sua, tenere conto delle esigenze delle varie strutture.

Con l’articolo 2 (Norma finanziaria) sono previsti 20.000 euro l’anno per coprire i costi dovuti all’attività delle commissioni, a carico del bilancio del Consiglio provinciale.

 

 

Bolzano, 12.11.2020

Cons. prov.

Brigitte Foppa

 

Qui potete scaricare il  disegno di legge completo e il parere del Consiglio dei Comuni.

 

COMUNICATO STAMPA.

Qual è la differenza tra il primo lockdown in primavera e quello “più leggero” che ci stiamo preparando ad affrontare? “Ah sì! Questa volta dobbiamo andare a lavorare e contemporaneamente occuparci dei bambini chiusi in casa” – così si potrebbe riassumere in maniera laconica la prospettiva che aspetta i genitori di bambine/i in età prescolare e scolare viste le nuove misure annunciate per far fronte ai contagi.

La consigliera Foppa ha fatto presente la problematica al presidente Kompatscher già in seguito ai primi annunci sulle nuove misure portati in Consiglio provinciale il 10 novembre. Se il servizio di assistenza d’emergenza viene limitato ai genitori che lavorano in ambiti rilevanti per il sistema, la cosa può diventare un problema enorme per gli altri genitori.

Le associazioni dei genitori hanno rizzato subito le orecchie e fatto presenti le grandi difficoltà che verrebbero provocate da queste misure.

Il Presidente Kompatscher ha offerto ai gruppi in Consiglio provinciale di accogliere le loro proposte da inserire nel pacchetto di interventi legati all’emergenza covid.

Il Gruppo Verde ha accolto la proposta e chiede alla Giunta di mettere a disposizione il servizio emergenziale di assistenza a tutti i bambini e le bambine i cui genitori lavorano. A coloro che a causa delle chiusure devono restare a casa e che hanno esaurito le ferie, deve essere garantito un periodo di aspettativa.

Ulteriori proposte del Gruppo Verde riguardano tra le altre cose la riduzione di materiali usa e getta negli acquisti; inserire anche il/la “partner” tra le persone che è consentito incontrare; un atteggiamento flessibile sui “confini provinciali”, soprattutto nelle aree di confine; sostegno psicologico e logistico da mettere a disposizione di persone anziane, sole e con disabilità.

Questa settimana verrà discussa in Consiglio anche la mozione Verde che propone l’istituzione di un servizio di prestito di attrezzature elettroniche per scolare/i costretti alla didattica a distanza. Possiamo superare questa fase difficile e drammatica solo con una comunicazione chiara e con uno sguardo a 360° su tutta la popolazione.

11.11.2020

Cons. prov.
Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba, Hanspeter Staffler

CONFERENZA STAMPA 09/11/2020.

Questa settimana il Consiglio provinciale tratterà il disegno di legge presentato dai Verdi per avviare con decisione una “Svolta ecologica 2030 nella nostra agricoltura”. Il clima, la biodiversità, i consumatori e le consumatrici ce lo chiedono ormai da tempo: “È ora di svoltare e di puntare su modalità di coltivazione con un minore uso di pesticidi chimico-sintetici, più rispettose dell’ambiente e della salute” sostiene con forza il primo firmatario Hanspeter Staffler.

Purtroppo, la riforma agraria approvata da poco in Europa (CAP) è deludente e molto lontana dalle esigenze di un vero European Green Deal, come invece si era sperato. Però questo non vuol dire che a livello regionale non si possa agire in maniera diversa. L’Alto Adige può (e deve) avere un ruolo trainante ed esemplare per una vera svolta ecologica in ambito agricolo.
Iniziamo dalla formazione delle giovani e dei giovani agricoltori: il disegno di legge prevede che le nostre scuole professionali di agraria, per l’economia domestica e agroalimentare aprano al più presto un corso di studi dedicato all’agricoltura biologica.

E poi definiamo dei piani concreti che prevedano la graduale ecologizzazione dell’agricoltura e la diminuzione passo passo dell’uso di pesticidi nei prossimi 10 anni. Siamo ancora in tempo, ma non abbiamo tempo da perdere!

Con questo disegno di legge vogliamo contribuire a creare un Alto Adige con un ambiente sano e un’alta qualità della vita! Perché un’agricoltura ecologica deve essere il primo obiettivo per una buona strategia in difesa del clima, ma è anche una buona ancora in tempi di crisi sanitaria come quella che stiamo vivendo.

Bolzano, 09/11/2020

Cons. Prov.
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

CONFERENZA STAMPA 07/11/2020.

Ci risiamo. Con l’arrivo della stagione fredda il covid-19 ha ricominciato a diffondersi e i numeri di positivi e di ricoveri è salito in maniera vertiginosa. Le misure prese dalla Giunta provinciale intendono per ora lasciare aperte le scuole elementari e medie, ma ormai già molte classi sono state costrette alla quarantena e così alla didattica a distanza. Come si è sperimentato durante il lockdown in primavera, questo tipo di didattica è possibile, ma necessita di strumenti tecnologici di qualità. Non sempre le famiglie hanno a disposizione computer, stampante, scanner e, quando li hanno, molto spesso li devono condividere tra genitori in smart-working e figli/e in didattica online. I Verdi presentano nel prossimo Consiglio provinciale una mozione per aiutare famiglie in difficoltà con la tecnologia.

La crisi economica che già incombe rende ancora più difficile per le famiglie munirsi degli strumenti necessari per poter permettere ai figli e alle figlie di studiare e seguire le lezioni al meglio. Per questo riteniamo che un servizio di noleggio gratuito potrebbe essere una soluzione per mettere a disposizione di un grande numero di bambine/ii e giovani gli strumenti di cui hanno bisogno in caso di quarantena.

“L’idea ci è stata presentata da Marlene Pernstich, consigliera comunale Verde a Caldaro – spiega la prima firmataria Brigitte Foppa – e dal suo spunto sono nate una serie di proposte che i Verdi intendono portare in parte a livello provinciale e in parte a livello comunale. Tra le varie cose, un “service-desk” tecnologico potrebbe essere secondo noi un servizio apprezzato da famiglie e studenti.”

Anche altri consiglieri comunali, tra cui Markus Frei di Bressanone e Judith Kienzl di Renon, hanno preparato delle mozioni a livello comunale. Queste prevedono un help-desk gestito dal comune, a cui famiglie e studenti in quarantena o comunque obbligati alla didattica a distanza possano rivolgersi per avere sostegno tecnologico. Inoltre una persona di riferimento potrebbe fare da interfaccia tra scuola e casa, facilitando la comunicazione. Da solo non si salva nessuno. Anche in tempi di distanziamento fisico, Provincia e Comuni possono e devono muoversi in rete.

07/11/2020

Cons. prov.
Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba, Hanspeter Staffler
Cons. comunali
Marlene Pernstich (Caldaro), Judith Kienzl (Renon), Markus Frei (Bressanone)