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COMUNICATO STAMPA.

Domani 12/2/2020 a Trento, il Consiglio Regionale tratterà il disegno di legge presentato dal Gruppo Verde con cui si propone di inserire una adeguata rappresentanza di genere anche nelle commissioni consiliari dei comuni.

A un mese dalla Giornata internazionale per i diritti delle donne i Verdi riportano all’attenzione dell’aula regionale la necessità di prevedere una rappresentanza adeguata di uomini e donne anche nelle commissioni comunali. La composizione di queste commissioni, infatti, non è ancora stata adeguata alla normativa statale sulla parità di genere. “È una mancanza grave a cui va posto rimedio in fretta – commenta la prima firmataria Brigitte Foppa – c’è bisogno dello sguardo di uomini e di donne sul mondo, se lo si vuole capire e ancor più, se lo si vuole amministrare e far crescere bene”.

A giugno la commissione legislativa regionale aveva bocciato la proposta ridotta al minimo sindacale. Stiamo a vedere come si svilupperà il dibattito in aula.

 

BZ, 11.02.2020

COMUNICATO STAMPA.

Questa mattina 11.2.2020 il Gruppo Verde ha portato in 4° commissione legislativa il disegno di legge per il “Ripristino del diritto di ricorso per prestazioni di assistenza economica sociale”. Questo diritto vigeva nella nostra provincia fino al 2014, quando, con una modifica alla legge 13/1991, è stato tolto. Da allora i nostri cittadini e le nostre cittadine non possono più presentare ricorso contro la riduzione o negazione di prestazioni di assistenza economica. Eppure, la possibilità di ricorrere in via amministrativa contro le decisioni delle autorità è un principio fondamentale dello Stato di diritto, a maggior ragione in ambiti in cui le persone non si possono permettere costose azioni legali.

Anche altri membri della commissione legislativa hanno sostenuto la proposta, perché si tratta di un diritto fondamentale, soprattutto per quelle persone che non si possono permettere di ricorrere al TAR. Nel dibattito è stata importante la voce del rappresentante degli Arbeitnehmer Renzler, il quale ha dichiarato di voler votare a favore del disegno di legge. “E anche la minoranza era unita a sostegno della proposta” racconta la prima firmataria Brigitte Foppa. Vista la situazione scottante in fase di voto, la maggioranza si è aggrappata a una scusa giuridica, posticipando il voto alla prossima seduta: a quanto pare si ha bisogno della copertura finanziaria. “Eppure è sempre necessaria, come abbiamo visto già per altri disegni di legge. Oppure viene richiesto il parere della ripartizione finanze. Penso che, reinserendo il diritto al ricorso non si crei un aumento di spesa. Ad ogni modo il regolamento interno dovrebbe dare delle indicazioni chiare in merito, per evitare giochini politici in futuro. Spero proprio che gli Arbeitnehmer rimarranno dalla parte dei più deboli anche nella prossima puntata” conclude Foppa.

 

BZ, 11.02.2020

INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITÀ.

Per la pulizia degli argini dei fiumi, primo tra tutti l’Adige, vengono abbattute diverse essenze arboree, tra cui le piante di acacia (Robinia pseudoacacia). Questo rappresenta un grave problema per le famiglie di api. L’acacia, infatti, oltre a trattenere bene il terreno con le sue radici particolarmente tenaci, è una pianta preziosa per questi insetti in quanto la sua fioritura segue quella del melo, in un periodo altrimenti povero di fioriture: rappresenta, pertanto, per alcune settimane l’unica fonte nutrizionale. La mancanza di nutrimento porta ad un indebolimento delle colonie di questi insetti e viene meno il loro importante ruolo nell’impollinazione. Ciò preoccupa gli apicoltori: a noi sono arrivate segnalazioni dalla Bassa Atesina.

Si chiede:

  1. Tra i criteri con cui viene svolto il lavoro di pulizia degli argini dei fiumi, ce ne sono in particolare per quanto riguarda la cura delle specie vegetali in rapporto al ciclo nutrizionale delle api?
  2. E’ possibile e sensato tra questi criteri introdurne uno che preveda di preservare lungo gli argini gli esemplari più grandi di acacia (in tutto o almeno in parte) al fine di nutrire le api in un periodo che non offre a questi insetti molte altre alternative?
  3. Questo nuovo criterio sarebbe adatto a tutto il territorio provinciale oppure indicato particolarmente per alcune zone, come la Bassa Atesina da cui ci sono pervenute le segnalazioni?

Bolzano, 10 febbraio 2020

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

Qui potete scaricare la risposta della giunta.

INTERROGAZIONE.

Visto il grande afflusso di progetti per nuove zone turistiche o ampliamenti di hotel esistenti, nell’estate 2019 la Giunta provinciale ha annunciato un “moratorium” a partire dal 31 agosto.

Si chiede:

  1. Quali sono i termini esatti del “moratorium”, o comunque della restrizione, fissato dalla giunta provinciale a partire dal 31 agosto 2019 per la presentazione di progetti per nuove zone turistiche o per ampliamenti di hotel? Da quella data non venivano più accettati progetti, per tutti o per certe categorie di comuni, oppure i progetti potevano essere presentati, ma sarebbero stati esaminati a partire da una certa data, magari dopo l’entrata in vigore della nuova legge “Territorio e paesaggio”, oppure quale altra limitazione accompagnava l’annuncio dello “stop”?
  2. DALLA APPROVAZIONE DELLA NUOVA LEGGE “TERRITORIO E PAESAGGIO” FINO AL 31 AGOSTO 2019, quanti progetti sono stati presentati per nuove zone turistiche o di ampliamenti di hotel esistenti?
  3. Sempre per i progetti presentati FINO AL 31 AGOSTO 2019, per quali comuni tali progetti sono stati presentati? Si chiede un elenco in cui per ciascun comune si specifica:
  • Il numero di progetti presentati (se più di uno)
  • Il numero di letti in più previsto dai progetti
  • Quanto suolo in più dovrebbe essere consumato se tali progetti venissero realizzati.

Bolzano, 06 febbraio 2020

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA

Approvata all’unanimità dal Consiglio provinciale anche la mozione dei Verdi relativa al progetto di tunnel sotto il Passo dello Stelvio. Il Consiglio provinciale si esprime chiaramente contro ogni forma di tunnel con treni navetta al servizio di auto e camion.
Da anni la Regione Lombardia spinge per la realizzazione di un tunnel sotto lo Stelvio tra la Val Venosta e la Valtellina. Le lobby economiche della Lombardia e lo stesso governo regionale leghista puntano a un tunnel stradale sul quale la Provincia di Bolzano si è sempre detta contraria. Recentemente però una società demoscopica al servizio della Regione la Lombardia ha “testato” con una indagine d’opinione svolta in Alta Venosta l’escamotage di un tunnel ferroviario, ma al servizio del traffico su gomma.

Come modelli per lo Stelvio, nell’indagine vengono citati i due servizi di treno navetta già operativi in Svizzera, quello del Sempione e quelle di Vereina. Questi sistemi hanno la possibilità di trasportare diversi tipi di veicolo su gomma, compresi i mezzi pesanti, con una capacità notevole: al Sempione per esempio sono stati 1,2 milioni i mezzi trasportati via treno-navetta nell’anno 2015.

Il Gruppo Verde ha chiesto quindi alla Consiglio provinciale di esprimersi chiaramente contro questa variante in cui la ferrovia viene usata da foglia di fico per favorire il trasporto su gomma. “Il trasporto su rotaia deve servire a una mobilità sostenibile e non come magnete per attirare nuovo traffico privato su strada, sia leggero che pesante – commenta il primo firmatario Riccardo Dello Sbarba – L’obiettivo di certi ambienti lombardi è quello di realizzare il vecchio progetto di una nuova via di transito stradale transalpino tra Ulm e Milano, che affogherebbe l’Alta Venosta in un mare di tir”.

Il Consiglio provinciale ha dunque approvato all’unanimità la parte impegnativa della mozione verde, che impegna la Provincia “a respingere ogni ipotesi di collegamento ferroviario tra l’Alta Val Venosta e la Valtellina che preveda il trasporto sul treno di auto, camion, bus e di ogni altro tipo di veicolo su gomma”.

Bolzano, 05.02.2020

COMUNICATO STAMPA.

Il Gruppo Verde ha portato in Consiglio provinciale questa settimana una mozione sul traffico sui Passi dolomitici volta a rilanciare il progetto #DolomitesVives. Tra le richieste c’era la chiusura graduale dei Passi dolomitici più trafficati ai mezzi privati (separatamente secondo tipologia di mezzo e orario) a partire dal 2020 e di rinforzare parallelamente l’offerta con i mezzi pubblici.

Il dibattito ha reso evidente che esiste consenso generale sulla necessità di agire. Per questo la SVP ha deciso di sostenere la mozione verde e si è resa disponibile a elaborare insieme un emendamento condiviso.

#Dolomitesvives verrà davvero rilanciato nel 2020 – e così anche le prime misure per il rafforzamento del trasporto pubblico.

“Naturalmente la versione originale della nostra mozione prevedeva misure molto più offensive, ma sappiamo anche che la Realpolitik deve partire dal consenso su ciò che è fattibile. Si tratta di una giusta direzione e dei passi  intermedi per percorrerla”, commenta la prima firmataria Brigitte Foppa. La mozione emendata prevede anche di fare pressioni a Roma insieme alla provincia di Trento e alla Regione Veneto per rendere legislativamente possibili dei reali interventi per una regolamentazione del traffico sui Passi intorno al Gruppo Sella. È un buon inizio e una base importante su cui possiamo costruire. La mozione è stata approvata all’unanimità. Il nostro lavoro continua a portare frutti e noi non molliamo.

CONFERENZA STAMPA

Muoversi in un territorio sensibile come il nostro, tra valli e montagne, è sempre stata una sfida. Le nostre montagne sono attrazione turistica, ma anche luogo di incontro e di transito. Il trasporto delle persone e delle merci è di vitale importanza e la gestione dei flussi, così come quella delle conseguenze negative dei transiti, come l’inquinamento atmosferico e acustico, ha bisogno di politiche coraggiose rivolte al futuro.

Mozione n. 170/19: Stelvio, no a un tunnel a servizio del traffico su gomma

Da anni la Regione Lombardia spinge per la realizzazione di un tunnel sotto lo Stelvio tra la Val Venosta e la Valtellina. Le lobby economiche della Lombardia e lo stesso governo regionale leghista puntano a un tunnel stradale che aprirebbe un nuovo collegamento veloce tra Milano e Ulm, tra la Lombardia e il Sud-Ovest della Germania.
La Provincia di Bolzano si è sempre detta contraria all’ipotesi di un tunnel stradale, ma adesso la Lombardia si è inventata un nuovo escamotage, quello di un tunnel ferroviario al servizio del traffico su gomma.
In un sondaggio effettuato in Alto Adige per conto di “Infrastrutture Lombarde” (società di Regione Lombardia) sugli effetti socioeconomici dell’eventuale nuovo traforo dello Stelvio, quella di un tunnel per un treno-navetta per auto, bus e camion viene presentata agli intervistati come la soluzione preferita, presentandola come ecologica e sostenibile. Ma gli esempi già realizzati in Svizzera (e citati nell’indagine) dimostrano il contrario. “Con vagoni navetta per auto e camion il tunnel ferroviario diventerebbe un vero magnete di nuovo traffico di attraversamento su gomma nell’Alta Venosta” commenta il primo firmatario Riccardo Dello Sbarba.
Noi Verdi Grüne Vërc chiediamo quindi che la Provincia parli finalmente chiaro con la Regione Lombardia, dicendo apertamente che l’Alto Adige rifiuta qualsiasi tipo di tunnel al servizio della strada e del traffico su gomma, anche se questo – per un breve tratto – sale su un treno per oltrepassare lo Stelvio.

Mozione n. 135/19: Verso la chiusura al traffico sui passi dolomitici e sulle strade di montagna molto trafficate

Le Dolomiti sono il più grande patrimonio paesaggistico e naturale dell’Alto Adige-Südtirol. Il riconoscimento da parte dell’Unesco è motivo di orgoglio e di attrazione per tantissime persone alla ricerca di pace, bellezza e anche di esperienze mozzafiato. Il grande afflusso di turisti in alta stagione comporta però molti disagi non solo per la popolazione locale, ma anche per le turiste i turisti stessi: code, rumore, inquinamento. Da molti anni si chiede perciò di intervenire per ridurre non solo gli effetti di un eccesso di traffico, ma anche le cause stesse – quindi di limitare in qualche modo il transito sui passi dolomitici.
Nel 2017 e nel 2018 era stato lanciato il progetto #DolomitesVives, un progetto pilota con cui, si è cercato di contingentare il traffico sul Passo Sella nei mesi estivi. Il monitoraggio realizzato dall’Eurac aveva rilevato risultati interessanti quanto prevedibili: il livello di rumore percepito nei giorni di chiusura del traffico era la metà rispetto a quello dei giorni di traffico non regolamentato. Un inizio promettente, ma poi interrotto dalla nuova Giunta. Il percorso iniziato deve invece essere ripreso immediatamente, e anzi ampliato. Con la mozione che presentiamo questa settimana in Consiglio si chiede proprio questo, che da una fase pilota si arrivi alla progressiva chiusura dei passi al traffico privato, nei mesi dell’alta stagione estiva, potenziando i mezzi pubblici. “Solo così si smette di spostare il traffico da un giorno all’altro o da un passo all’altro,” afferma la prima firmataria Brigitte Foppa. “Sappiamo che la strada è lunga, quindi proponiamo dei passaggi intermedi, come l’istituzione di un Tavolo di lavoro e la chiusura per categoria di veicolo e a ore, tenendo in considerazione chi ci abita e chi ci lavora.”
Il Presidente Kompatscher e la sua Giunta continuano a parlare di sostenibilità. L’assessore Alfreider parla ogni giorno sui media di mobilità sostenibile, facendosi fotografare su ogni mezzo di trasporto esistente. Ma è su questi progetti concreti che intendiamo misurare la loro sincerità e serietà nell’affrontare le sfide che ci porterà il cambiamento climatico e la qualità di vita nella nostra terra.

Bolzano, 03.02.2020

Cons. prov.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

MOZIONE (TESTO SOSTITUTIVO)

Chi percorre le strade dell’Alto Adige con occhi e orecchie bene aperti noterà le strade intasate, il rumore e il traffico congestionato, non solo sulle strade principali, ma anche nelle località in cui la gente – venendo da lontano o neanche poi tanto lontano – si reca normalmente alla ricerca di relax, e che conosce e apprezza come tranquille: stiamo parlando delle nostre montagne e in modo particolare delle Dolomiti. Questi luoghi hanno comprensibilmente un fascino che va ben al di là dei confini della nostra provincia. Proprio per questo dobbiamo sempre tenere presenti i motivi per i quali la gente viene in questo ambiente naturale unico nel suo genere. Sicuramente non lo fa per passare ore bloccata nel traffico e alla fine subire inquinamento atmosferico e acustico quasi come a casa propria. E nei periodi di alta stagione anche (o soprattutto) gli abitanti devono sopportare disagi che da tempo hanno già superato i limiti del sostenibile
Urgono provvedimenti per ridurre in misura consistente il traffico sui passi dolomitici. Negli ultimi anni timidi progetti pilota con limitazioni del traffico sono stati avviati nell’ambito dell’iniziativa #Dolomitesvives. Nel 2017 il passo Sella è stato chiuso al traffico privato per 9 giorni in tutto, più precisamente i mercoledì di luglio e agosto dalle 9 alle 16.
Nel 2018, dal 23 luglio al 31 agosto, il traffico dei veicoli a motore sul passo Sella era leggermente limitato nei giorni da lunedì a venerdì dalle 9 alle 16.
Lo studio “#DOLOMITESVIVES Vivere un’esperienza naturale sulle Dolomiti“, pubblicato dall’Eurac sul progetto del 2017, ha fornito risultati interessanti. Nei mercoledì di cui sopra tra le 9 e le 16 si è registrato un livello di rumore di circa 10 decibel inferiore a quello rilevato nei giorni in cui il traffico non era regolamentato. Secondo l’Eurac questa riduzione viene percepita dall’orecchio umano come equivalente a un dimezzamento del rumore.
Questo progetto è sicuramente stato un buon inizio. Una misura veramente efficace sarebbe la chiusura estiva al traffico di tutti i passi dolomitici e delle strade di montagna molto trafficate, per evitare che il traffico si sposti semplicemente su altri giorni della settimana o su altre rotte.
Il Gruppo Verde ha già chiesto più volte l’introduzione di queste misure, ma finora purtroppo senza alcun risultato.
Il 27 giugno 2019 il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha richiamato l’attenzione con una sua dichiarazione. Intervenendo a margine di una celebrazione per il decennale del riconoscimento delle Dolomiti quale patrimonio dell’umanità, il presidente ha affermato che per raggiungere l’obiettivo della sostenibilità servono “scelte coraggiose”. Ciò significa che intende lavorare “per la chiusura dei principali passi delle Dolomiti ai mezzi a motore durante il periodo culminante della stagione turistica estiva”.
È veramente tempo di agire e decidere con coraggio in tal senso. Vogliamo quindi prendere in parola il presidente della Provincia e ribadire il suo appello. Sapendo che per raggiungere la meta sono necessari dei passi intermedi, proponiamo quindi una strategia.

Pertanto il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano incarica la Giunta provinciale:

  1. Istituire un Tavolo di lavoro con le rappresentanze della popolazione locale, le associazioni di categoria, le associazioni ambientaliste, gli esperti del settore e le rappresentanze politiche, al fine di riattivare il progetto #Dolomitesvives già a partire dall’estate 2020, e di ampliarlo successivamente.
  2. Come passo successivo avviare la limitazione del traffico dei passi Sella, Gardena, Erbe, Mendola, Costalunga, Giovo e Palade, nel senso di una regolamentazione per ore e tipo di veicolo, seguendo le valutazioni del bisogno e nel rispetto delle persone che abitano e lavorano nelle zone limitrofe.
  3. Di potenziare contemporaneamente la rete dei mezzi pubblici su queste strade affinché i territori di montagna restino accessibili con modalità rispettose dell’ambiente.

Bozen, 01.02.2020

Consiglieri Provinciali
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

Dialogare è importante. Il Gruppo Verde ne ha trovato ennesima conferma il 31 gennaio 2020, quando i Consiglieri provinciali Brigitte Foppa e Riccardo Dello Sbarba hanno incontrato il Presidente di Assoimprenditori Alto Adige.

Per l’Alto Adige l’industria è un fattore economico importante: il settore manifatturiero produce il 25% del PIL complessivo, che arriva a oltre il 30% se si considerano anche i servizi ad esso collegati. L’industria inoltre garantisce lavoro stabile e ben pagato (il 90% delle persone che vi lavorano – ha raccontato Giudiceandrea – ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato, arricchito in molti casi da accordi integrativi aziendali e territoriali). Giudiceandrea ha sottolineato che l’industria altoatesina è impegnata nella sfida della sostenibilità, della riduzione dei consumi energetici e dello sviluppo delle energie rinnovabili e si trova di fronte al bisogno crescente di personale qualificato, spesso proveniente da tutta Europa. “La sostenibilità per noi va in ogni caso intesa nelle sue tre accezioni: ambientale, sociale ed economia”, ha sottolineato Giudiceandrea.
Questi sono dati di grande importanza e altrettanto significativi sono i punti d’incontro con le idee e le politiche sostenibili ed ecologiche. Innovazione e sviluppo nelle modalità e nei processi produttivi offrono ancora ampi spazi d’azione per quanto riguarda la tutela del clima. E su questi temi i Verdi e le associazioni ambientaliste avranno il mondo dell’industria dalla loro parte. Un altro tema che accomuna Verdi e mondo dell’industria riguarda lo sviluppo e la tutela di forme di lavoro sostenibili. Da ultimo l’incontro si è concentrato anche sul costante bisogno di rinnovamento nella società e nella convivenza. Senza apertura e plurilinguismo non c’è sviluppo – concludono unanimi Giudiceandrea, Foppa e Dello Sbarba.
“Continueremo a dialogare!” di questo ne sono certi.

BZ, 31.01.2020

MOZIONE.

Da anni in provincia di Bolzano esistono diverse guest card molto apprezzate dai turisti. Queste carte turistiche consentono non solo di usufruire di diversi vantaggi e dell’ingresso gratuito in musei e strutture per il tempo libero, ma anche di viaggiare gratuitamente sui mezzi di trasporto pubblico di tutta la provincia. L’idea di fondo, del tutto lodevole, a cui si ispira questa iniziativa è quella di consentire a chi trascorre le proprie ferie nella nostra provincia di spostarsi con i mezzi pubblici anziché con l’auto privata.

In 13 casi su 17 (situazione aggiornata al 2017) le guest card sono finanziate dagli operatori turistici attraverso una tassa fissa sul pernottamento, che viene corrisposta per ogni ospite (compresi i bambini di età inferiore ai 6 anni) e per ciascun pernottamento presso le strutture convenzionate, indipendentemente dal fatto che il servizio venga utilizzato o meno. Il volume di utilizzo è davvero considerevole: nel 2016, 1,125 milioni di turisti hanno utilizzato una card finanziata con la tassa di pernottamento. Il contributo degli esercizi alberghieri
ammontava a 9,9 milioni di euro. Soprattutto le strutture che si rivolgono a una clientela attenta all’ambiente e al turismo sostenibile sono ben liete di contribuire ai costi della card perché così vengono incontro alle aspettative dei loro ospiti.

Tuttavia non mancano le critiche:

  • in provincia esistono ben 17 tipi di card con condizioni e durata diverse.  Alcune non sono valide in tutti i periodi dell’anno e per tutto il territorio provinciale. Sarebbe invece interessante se la card fosse valida per tutta la provincia e lungo tutto l’arco dell’anno. Un esempio lo troviamo poco distante da noi: nella vicina provincia di Trento, la Trentino Guest Card è valida in tutti i comprensori. Essa consente di utilizzare liberamente i mezzi di trasporto pubblici. In Val di Fiemme ci si è spinti addirittura oltre: grazie a un aumento dell’imposta di soggiorno di 1 euro, gli impianti di risalita sono inclusi nella card
  • La tassa di pernottamento indifferenziata penalizza quelle strutture, come le pensioni, che praticano prezzi ridotti, in quanto la percentuale dell’imposta è molto più alta rispetto agli hotel di categoria superiore (ad esempio, 1 euro, a fronte di un prezzo di 50 euro per la mezza pensione, equivale al 2% mentre su un prezzo di 100 euro si paga solo l’1% – in pratica la struttura più economica paga il doppio di quella più costosa!), Il finanziamento tramite l’imposta di soggiorno che già viene riscossa sarebbe più sensato e, se applicata in maniera differenziata, anche più equo. In alternativa a questa proposta, la tassa di pernottamento potrebbe essere mantenuta, ma differenziata per categoria.

Vi sono inoltre ripetute lamentele, ultimamente anche da parte delle rappresentanze dei lavoratori dipendenti, per il fatto che le tourist card causano il sovraffollamento degli autobus al punto che i conducenti non permettono più alle persone che devono andare a lavorare di salire a bordo. Queste ultime devono quindi ricorrere all’auto con conseguenze negative dal punto di vista ecologico e sociale. Inoltre i pendolari pagano per ogni chilometro percorso con i mezzi pubblici, mentre i turisti viaggiano gratis. Questo fatto è percepito come un’ingiustizia e genera sempre più spesso malcontento.

In seguito alla deliberazione del Consiglio provinciale con cui è stato deciso di gestire il trasporto pubblico locale tramite una società in house della Provincia, ci sono buone probabilità che le carte turistiche possano essere riviste in un’ottica di sostenibilità ecologica e sociale.

Pertanto il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano incarica la Giunta provinciale

  1. di elaborare una strategia unitaria volta ad offrire una carta turistica valida in tutta la provincia di Bolzano e lungo tutto l’arco dell’anno;
  2. di provvedere al finanziamento delle carte turistiche mediante l’imposta di soggiorno scaglionata a seconda della categoria della struttura ricettiva;
  3. in alternativa al punto 2, di applicare la tassa di pernottamento in maniera differenziata in base alla categoria della struttura ricettiva.

BZ, 30.01.2020

consiglieri provinciali
Brigitte Foppa Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler Hanspeter Staffler