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Il posto paritario delle donne nella società è ancora tutt’altro che scontato. In Europa si osserva addirittura una tendenza a tornare indietro e diritti per cui si è tanto lottato sembrano essere messi in discussione. Che anche in Sudtirolo la strada sia ancora lunga lo dimostrano tre esempi recenti accaduti in Consiglio provinciale e in quello regionale.

  1. Proprio questa settimana il Consiglio provinciale ha approvata la legge sull’”Agricoltura sociale”. Uno dei nostri 21 emendamenti riguardava la rappresentanza delle donne (agricoltrici!) nel comitato tecnico per l’Agricoltura sociale: con la nostra proposta volevamo fissare che una delle persone rappresentanti il mondo contadino doveva essere una donna. La proposta è stata bocciata.
  2. Ad aprile abbiamo discusso la legge sui masi chiusi. Abbiamo chiesto che nella composizione delle commissioni per i masi chiusi per la presidenza e la persona sostitutiva venissero proposte due persone, una donna e un uomo. Inoltre abbiamo proposto una quota di un terzo per il totale delle posizioni di presidenza. Tutte queste proposte sono state bocciate.
  3. In Consiglio regionale abbiamo portato un disegno di legge per maggiore parità di genere nella composizione delle liste per le elezioni comunali. Almeno un terzo delle candidature effettive dovrebbe essere del genere meno rappresentato. Al momento il terzo previsto viene calcolato solo sul potenziale numero dei posti in lista. In Commissione la nostra proposta è stata bocciata. In aula la discussione è iniziata questa settimana ma ci sarà una seconda puntata a luglio.

I risultati delle votazioni si devono alla posizione della Giunta e dell’opposizione di destra. E dimostrano che siamo ben lontani da una giusta condivisione della responsabilità per il bene comune. La maggior parte degli uomini in Consiglio provinciale, in quello regionale, in commissione non si risparmiano mai il piacere di giocare la carta del potere della maggioranza maschile (25:10) – e a volte purtroppo anche con il supporto risoluto di alcune colleghe. È quasi disarmante osservare con quanta   meschinità ci si aggrappi alle poltrone perfino negli organi meno importanti. Generosità, apertura, uno spirito moderno dell’uguaglianza tra donna e uomo… nella nostra provincia sono merce sempre più rara.

 

Bolzano, 15.06.2018

Brigitte Foppa, Hans Heiss, Riccardo Dello Sbarba

Peccato per il corpo docente dell’Alto Adige!

Per poco, eppure è successo, l’introduzione di un bonus da 500 Euro (vedi mozione) per l’acquisto di materiale didattico, accessori informatici e per la frequenza di manifestazioni culturali è fallita oggi in Consiglio provinciale. 14 favorevoli contro 15 contrari. Un solo voto alla fine ha fatto la differenza.

Nel resto d’Italia la “Carta del docente” di 500 Euro è stata introdotta con la legge della „Buona Scuola“ nel 2015. Le/gli insegnanti possono spendere così ogni anno fino a 500 Euro in determinati negozi e nella loro qualificazione. Anche se in Alto Adige l’offerta di aggiornamento è molto più ricca rispetto al resto d’Italia, l’approvazione della mozione avrebbe portato un sostegno notevole al lavoro del personale docente. Non per nulla tutte le forze della minoranza hanno sostenuto unite la proposta.

È stata respinta, ma evidentemente ha avuto l’effetto di portare la Giunta a concedere un buono per l’acquisto di hard- e software. Supponiamo proprio prima delle elezioni.

Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba, Hans Heiss

Finalmente l’hanno capito anche a sud del Brennero: diminuire la velocità in autostrada anche di soli 15 km/h consente di abbassare le emissioni di ossido d‘azoto del 10%. I risultati della ricerca di BrennerLEC presentati ieri a Trento rafforzano quella che in Tirolo del Nord è un fatto da tempo acquisito: un limite di 100 km/h significa migliore qualità dell’aria, non solo per gli automobilisti, ma soprattutto per decine di migliaia di residenti lungo l’asse del Brennero.

Ancora di più: la riduzione del limite di velocità assicura un viaggio scorrevole, diminuisce le code e permette di procedere più rapidamente. Tutto il contrario dunque di quello che sostengono gli oppositori alla riduzione del limite di velocità.

Il limite dei 100 km/h diminuisce quindi le emissioni e rende più fluido il traffico – secondo i dati presentati da BrennerLEC, che sembrano confermare le esperienze in Tirolo. Il vertice sui transiti previsto per il 12 giugno deve assolutamente mettere all’ordine del giorno la riduzione del limite della velocità a 100 km/h e il primo a prendere questo impegno dovrebbe essere il Presidente Kompatscher, se davvero, come ha dichiarato, vuole fare sul serio.

Sul governo a Roma non incombono solo pressioni politiche. Dopo la recente sentenza del Lazio, l’8 giugno scade anche il termine per l’adozione di misure concrete per il miglioramento della qualità dell’aria. Siamo ansiosi di vedere come un eventuale governo pentastellato-leghista si comporterà su questa emergenza sanitaria, visto che gli adepti di Salvini in Parlamento e nelle Regioni hanno sempre fatto di tutto per opporsi a qualsiasi limite di velocità.

Mehr noch: Die reduzierte Höchstgeschwindigkeit sichert auch flüssigere Fahrt, mindert Staus und ermöglicht zügigeres Vorankommen. Völlig anders also, als Tempo-100-Gegner behaupten, erleichtert die Geschwindigkeitsreduzierung also sogar den Verkehr.

Der Lufthunderter senkt Emission und verflüssigt Verkehr – so die Erkenntnis der Forschungen von Brenner-LEC, die ganz auf der Linie der Tiroler Erfahrungen liegen. Der Transitgipfel am 12. Juni sollte diese Maßnahme „Tempo 100“ zügig auf die Agenda setzen, allen voran LH Kompatscher, der erklärtermaßen Ernst machen will. Und für die Regierung in Rom tickt nicht nur die politische Uhr: Nach dem jüngsten Gerichtsurteil von Latium sind konkrete Maßnahmen zur verbesserten Luftqualität bis zum 8. Juni fällig, auch wenn eine künftige Lega-Regierung dagegen bocken wird.

Hans Heiss
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

Bozen, 31. 5. 2018

Il nostro programma elettorale del 2013, nel capitolo sull’ecologia quotidiana, recitava così:

“L’ecologia è presupposto indispensabile per il benessere e la qualità della vita. Tutelare natura e biodiversità e garantire le basi della nostra esistenza come l’acqua e l’aria pulita sono da sempre al centro dell’impegno verde. Nulla costa di più che trascurare i principi ecologici. La domanda sui limiti della crescita è oggi più attuale che mai.

Ma anche il nostro comportamento e le nostre abitudini sono fattori importanti che consentono o meno di garantire un ambiente più sano e un futuro felice ai nostri figli e alle nostre figlie.”

Nel nostro programma del 2013 avevamo dedicato perciò ampio spazio alla vita quotidiana e ai gesti, piccoli e grandi, che le singole persone possono compiere per dare il proprio contributo alla tutela dell’ambiente. Oltre alle varie proposte per una mobilità più sostenibile e un uso dello spazio più equo e ambientalmente compatibile, avevamo elencato una serie di proposte che avremmo voluto mettere in atto se fossimo stati parte del governo della provincia.

In questi cinque anni abbiamo ripreso quindi alcune di queste proposte e le abbiamo trasformate in mozioni, emendamenti a leggi provinciali e ordini del giorno. Alcune sono state addirittura accolte. Un segnale che a volte anche dalle fila dell’opposizione si può portare avanti una politica efficace e costruttiva.

Le mozioni „Promuovere gli “Ecoacquisti“ e “L’acqua dal rubinetto oltre le macchinette” verranno discusse nei prossimi giorni in Consiglio Provinciale.

Di seguito trovate un elenco completo di tutte le nostre proposte accolte o meno negli ultimi quattro anni e mezzo:

La vita buona nell’economia

Per stipulare un patto con la grande distribuzione volto a ridurre gli imballaggi e diminuire a monte i rifiuti, soprattutto di plastica, alleggerendo la vita delle famiglie.

Per dare vita a una fiera che abbia come protagoniste le tante imprese orientate al bene comune, creando un tavolo di lavoro che le metta in rete e dia loro visibilità.

Per mettere sui siti della provincia, a disposizione di tutte le cittadine e dei cittadini, alle imprese e ai comuni, il sistema di calcolo dell’impronta ecologica.

Per una certificazione da assegnare a quei negozi che si impegnano a fare azioni contro il cambiamento climatico (a partire dalle porte chiuse per evitare sprechi di energia)

  • Economia del bene comune (presentata insieme ai cons. Köllensperger e Steger)accolta il 18.12.14
    Per promuovere in particolar modo quelle aziende e quei Comuni che aderiscono ai principi dell’economia del Bene comune.

 

Acqua, risorsa di vita

Per installare degli erogatori di acqua in tutte le strutture pubbliche (a fianco delle solite „macchinette“).

Per incentivare il  consumo di acqua del rubinetto, con “case dell’acqua” nei comuni, bottiglie a consumo nelle mense pubbliche e un marchio per gli esercizi che servono in tavola l’acqua del sindaco

Per far tornare nelle stazioni della provincia le fontanelle di acqua potabile.

 

La verità dei prodotti alimentari

Per pubblicare la provenienza delle carni sul menu esposto nelle mense pubbliche.

Per permettere l’uso del marchio Alto Adige/Südtirol solo per prodotti di provenienza locale o    per obbligare a segnalare la presenza di eventuali ingredienti non locali.

 

Stop allo spreco

Per mettere a disposizione dei contenitori ad-hoc per portarsi a casa gli avanzi di cibo dai ristoranti e per sensibilizzare contro lo spreco di cibo.

Per avviare un progetto pilota per istituire dei luoghi pubblici in cui poter scambiare avanzi di cibo.

 

Bio?-Logico!

Per far sì che la maggior parte degli alimenti serviti nelle mense pubbliche provenga da coltivazione biologica e/o regionale.

Per aumentare i fondi destinati alla ricerca sull’agricoltura biologica e per promuovere la formazione in agricoltura biologica a tutti i livelli scolastici e universitari.

Go Veggie/Vegan!

Per adeguare i piani dietetici delle strutture pubbliche alle indicazioni dell’OMS sul consumo di carne e per segnalare la presenza di cibi vegetariani e vegani sulle carte menu.

 

Recycling & Upcycling

Per dare nuova vita alle professioni e/o competenze volte a riparare oggetti, vestiti, scarpe ecc.

Per sviluppare strategie per rivalutare le tecniche di riuso e riparazione di oggetti.

 

Edilizia sostenibile

Per promuovere la costruzione di case di paglia e il necessario know-how in questo settore di edilizia sostenibile.

 

Per una buona vita in Alto Adige

Per far sì che l’Alto Adige Südtirol diventasse una regione-modello per gli stili di vita sostenibili, su imitazione delle città slow.

INTERROGAZIONE

La proposta di Salvini per il censimento di persone Sinti e Rom: chi dovrebbe effettuarlo?

Nel suo costante tentativo di polarizzare la cittadinanza, il Ministro degli interni ha proposto di fare un censimento di Rom e Sinti residenti in Italia secondo numero e nazionalità, e nel caso di mancata cittadinanza italiana di rimandarli nel Paese d’origine. Questo provvedimento nella migliore tradizione razzista sembra essere solo uno dei tanti passi verso la discriminazione della società italiana secondo diverse linee di demarcazione: cittadinanza, colore della pelle, background migratorio o appartenenza religiosa. Poiché nella nostra Provincia eventualmente potrebbe essere l’Istituto provinciale di statistica, secondo quanto sancito dall’art. 9 della legge 12/1996, a effettuare tali rilevamenti, sarebbe bene trovare le misure adeguate e nel rispetto dell‘Autonomia per evitare questo tipo di censimenti e tenercene ben distanti.

Pertanto poniamo le seguenti domande alla Giunta provinciale:

Chi dovrebbe effettuare un eventuale censimento dei gruppi Sinti e Rom in Provincia di Bolzano?
La Provincia di Bolzano, secondo quanto previsto dall’Autonomia, può reclamare le sue competenze primarie e rifiutarsi di procedere con l’esecuzione di tale censimento?
Bolzano, Bozen, 19. Juni 2018

Hans Heiss
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa

Grazie a Felix von Wohlgemuth per il suo commento online e per la sua lettera pubblicata sul „Dolomiten“ (22. giugno 2018, p. 8).

L´assemblea provinciale dei Verdi ha approvato la lista per le elezioni provinciali, che oltre alla tradizionale impronta ecologista aggiunge una forte anima sociale attenta ai diritti e al lavoro.

Garantire il pluralismo democratico, partire dal cuore ambientaista per garantire il diritto a un buon lavoro e alla giustizia sociale. Questo é il compito che i Verdi si sono dati per le prossime elezioni provinciali. A questo scopo sono riusciti a coinvolgere un bel gruppo di persone, che possono rapporesentare questi obbiettivi in modo credibile attraverso la loro biografia, la loro professionalistá e il loro impegno.

Ecco la lista approvata oggi dall´assemblea provinciale:

  1. Brigitte Foppa, 49, consigliera provinciale e co-portavoce dei Verdi, Montagna
  2. Riccardo Dello Sbarba, 63, consigliere e capogruppo in Consiglio provinciale, Bolzano
  3. Hanspeter Staffler, 52, direttore generale della Provincia, Malles
  4. Cornelia Brugger, 52, insegnante di scuola materna, consigliera comunale Brunico
  5. Tobias (Tobe) Planer, 43, co-portavoce dei Verdi e capogruppo in Consiglio comunale, Bolzano
  6. Markus Frei, 46, educatore, capogruppo consiglio comunale, Bressanone
  7. Chiara Rabini, 47, consigliera comunale incaricata per le questioni della migrazione, Bolzano
  8. Stefan Perini, 46, Direttore dell´Istituto promozione lavoratori, Chiusa, (indipendente)
  9. Evelyn Fink, Verdines, 24
  10. Michael Keitsch, Bolzano, 25
  11. Judith Kienzl, Renon, 34
  12. Olivia Kieser, Merano, 30
  13. Hannah Lazzaretti, Merano, 21
  14. Bertrand Risé, Renon, 25
  15. Benjamin Stötter, Vizze/Vipiteno, 33
  16. Pascal Vullo, Bolzano, 31
  17. Patrizia Gozzi, Bolzano, 52, insegnante di educazione fisica
  18. Corinna Lorenzi, 45, Bolzano, insegnante e vicepresidente consiglio di quartiere Europa-Novacella
  19. Brigitte Mair, 50, consigliera comunale Fié
  20. Luis Pardeller, 65, Rodengo, Funzionario di banca in pensione
  21. Eva Cäcilia Pixner, 50, Lana, Direttrice dell´ufficio vigilanza finanziaria della Provincia
  22. Renzo Rampazzo, 63, Soprabolzano, sindacalista
  23. Klaudia Resch, 49, Merano, manager
  24. Silvia Rier, 63, Castelrotto, impreditrice turistica
  25. Andreas Rossi, 61, Merano, vice sindaco
  26. Uli Spitaler, 45, Bozen, funzionaria provinciale e consigliera di quartiere Bolzano-centro
  27. Andrea Tomasi, 42, Leives, Coordinatore Casa Famiglia della Comunità Murialdo di Laives
  28. Felix von Wohlgemuth, 38, avvocato e consigliere comunale a Appiano.

Il resto della lista verrá nominato nella assemblea provinciale prevista per il 1 settembre prossimo.

Grazie al comitato dei/delle garanti che ha composto la lista: Karl Tragust, Hans Heiss, Erica Fassa, Tila, Mair, Patrizia Trincanato, Maria Laura Lorenzini.

ECT, il vertice dell’Euregio ha discusso sulla situazione del traffico di transito e del suo drammatico inasprimento e ha espresso un responso unitario: il carico di traffico pesante sull’autostrada ha superato da tempo i limiti dell’accettabile sia dal punto di vista legale che della salute. La slavina di traffico, sia quello pesante che quello individuale, aumentata ultimamente del 14% deve essere arginata.

Il blocco alternato del traffico e la richiesta di aumento del pedaggio sono solo prime misure. Alla base restano lo stop al traffico deviato e l’introduzione del numero massimo, che finalmente tutti e tre i governatori ritengono necessario – in primo luogo a favore della salute delle persone, ma anche contro il sovraccarico dell’autostrada.

Il vertice sul traffico di transito previsto per il 12 giugno 2018 deve diventare una piattaforma di richieste e proposte a cui dovrebbe aderire anche il nuovo gruppo dirigente della Camera di commercio. E la pressione e la voce delle cittadine e dei cittadini sono irrinunciabili per dare lo slancio necessario. In fin dei conti si tratta della loro salute della qualità di vita della nostra terra.

Il tema dell’alleggerimento del traffico è anche un test per il nuovo governo, il quale si è appena dichiarato “avvocato difensore dei cittadini”. Staremo a vedere se alla fine saranno i cittadini e le cittadine ad avere la meglio, oppure le lobby dei camionisti e del traffico su gomma, oppure se invece prevarrà la solita indifferenza ministeriale che lascia tutto com’è, a discapito di tutte e tutti noi.

Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss

Bolzano, 24/5/2018

Conferenza stampa II
DDL n. 151/18 „Territorio e paesaggio”

C’erano una volta… “Territorio e paesaggio”

Nuova legge urbanistica: le ragioni di una bocciatura.

Dopo una maratona durata 9 giorni in commissione legislativa, la nuova legge “Territorio e paesaggio” (151/18) arriva questa settimana in Consiglio provinciale. Riccardo Dello Sbarba nella sua Relazione di minoranza ha descritto il lungo processo legislativo e i nodi essenziali della legge. Conclusione: “L’attuale testo della legge non è affatto migliore della vecchia, al contrario! In certi punti, è perfino peggiore”.

Di seguito elenchiamo i principali difetti per quanto riguarda l’ambiente, il paesaggio, la politica sociale e gli aspetti tecnici della legge, aggiungendo in sintesi le nostre proposte.

Primo difetto: il paesaggio e l’ambiente in pasto alle lobby

Il paesaggio è il grande perdente in questa legge. La legge vigente dal 1970, coi suoi 34 articoli, tutela il paesaggio molto meglio di questo disegno di legge, che dedica al paesaggio solo 7 articoli e lo espone agli interessi delle lobby. Inoltre negli allegati le opere che si possono fare senza alcuna autorizzazione paesaggistica sono addirittura più numerose che nella legge nazionale.

Lo stesso vale per l’uso del suolo: concessioni ed eccezioni aprono innumerevoli scappatoie per un uso insostenibile del suolo, non solo dentro l’area insediabile, ma soprattutto fuori, nel verde agricolo e alpino. E questo sebbene lo scopo dichiarato della legge fosse la tutela del suolo vergine.
Con i nostri emendamenti in aula, cercheremo di difendere il paesaggio, di combattere la dispersione urbanistica e salvaguardare il suolo e il verde. Proponiamo, tra l’altro:

  • che venga mantenuta la tutela delle aree panoramiche e delle zone di protezione intorno ai parchi, eliminata dalla commissione;
  • che venga fissato un limite chiaro per il consumo di suolo (consumo-zero entro il 2050);
  • che vengano ridotti gli interventi “liberi” sul paesaggio;
  • che vengano eliminate le innumerevoli deroghe ed eccezioni.

Sulla reintroduzione del ruolo speciale di Bolzano capoluogo abbiamo presentato emendamenti fin dal giorno dopo la sua cancellazione in commissione.

Secondo difetto: una legge che crea ingiustizia sociale

L’uso del suolo ha conseguenze sociali immediate: chiunque possieda un terreno e possa cambiarne la destinazione a usi più redditizi (da bosco a verde agricolo, e da verde a edificabile), può realizzare enormi profitti. Chi non possiede né casa né terreni diventa più povero. Dalla legge urbanistica dipende anche se domani avremo un Alto Adige più giusto, o più ingiusto.

I lavori della commissione legislativa sono stati dominati da un solo gruppo di interesse: quello contadino. E prima, nelle trattative con la Giunta provinciale, le lobby economiche, in primo luogo il turismo, ma anche l’industria, sono riuscite a ottenere quello che volevano. Quella che avrebbe dovuto essere una legge delle cittadine e dei cittadini, è diventata la legge delle lobby.
Un alloggio a prezzo accessibile resta invece un pio desiderio. Le cose anzi peggioreranno, perché ci saranno meno aree disponibili per l’edilizia agevolata, mentre il famoso prelievo del “plusvalore di pianificazione” è stato ridotto ai minimi termini (con la totale esenzione per le categorie economiche) e l’articolo sugli alloggi a prezzo calmierato è una scatola vuota.

Terzo difetto: nessuna partecipazione

Il coinvolgimento della popolazione e non solo delle lobby è uno dei capisaldi dell’urbanistica contemporaneaMa il disegno di legge dà ancora più potere ai gruppi di interesse, agli investitori e ai proprietari di immobili. In commissione alcuni nostri emendamenti per maggiore trasparenza e informazione sono stati approvati, ma molti altri articoli sono stati peggiorati: ad esempio, le associazioni di tutela di ambiente e paesaggio sono state escluse dall’approvazione dei piani paesaggistici, oppure sono stati dati più poteri al sindaco e alla giunta comunale, togliendoli al consiglio comunale.

Con i nostri emendamenti in aula proporremo il rafforzamento dei processi partecipativi e la definizione di chiare regole per una urbanistica democratica.

Quarto difetto: resta l’incertezza del diritto

Non è stata mantenuta la promessa di presentare i ben 23 regolamenti di attuazione  insieme alla legge. Di conseguenza, il Consiglio provinciale è espropriato della funzione legislativa e nessuno può prevedere oggi quali conseguenze avrà la legge che dovremo approvare. Inoltre, il testo ha subito innumerevoli modifiche (ben 163 della stessa maggioranza nella commissione legislativa!) col risultato di riempirlo di contraddizioni, eccezioni e deroghe. Questa legge continuerà a offrire ampi margini di interpretazione e controversie senza fine.

La nuova legge non elimina la giungla del disordine urbanistico. Una legge così delicata, che mette in gioco interessi pubblici e privati, che distribuisce vantaggi e svantaggi e incide pesantemente  – e nel testo attuale negativamente – sia sull’ambiente che in campo sociale, non dovrebbe essere decisa sotto la pressione delle imminenti elezioni provinciali.
Inoltre, la legge entrerà in vigore solo nel 2020. Non ci risulta che sia mai esistita una legge che è entrata in vigore dopo quasi due anni! E in questo periodo opaco chi potrà cercherà di approfittare di questa transizione per speculare, costruire, ottenere cambi di destinazione e creare fatti compiuti.

Ci chiediamo dunque, se valga la pena approvare ora una legge che andrà in vigore solo nel lontano futuro. Abbiamo tempo per farne una migliore, subito agli inizi della prossima legislatura, con le elezioni alle spalle e non davanti al naso. Il materiale per una buona legge c’è già: le linee guida del 2015 erano positive e molte associazioni hanno portato buone idee in questi 4 anni di lavoro. Riprendiamole, concentrandoci sul bene comune, sulla tutela di natura e paesaggio e su una maggiore giustizia sociale.

Come Gruppo Verde, abbiamo presentato oltre 200 emendamenti per l’aula. Se la legge non cambia nei suoi punti essenziali voteremo contro.

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hans Heiss

Bolzano, 22 maggio 2018

Che il divieto di pubblicità elettorale da parte di associazioni di categoria desse fastidio a singoli partiti o candidate/i della maggioranza lo si sapeva. E oggi si è conclusa la lunga storia della legge regionale che lo sanciva. Con 30 voti contrari e 20 a favore è stato affondato il tentativo dei Verdi di tenerlo in vita.

Dal 1998 un legge regionale vietava la pubblicità elettorale nei 60 giorni precedenti alle elezioni. Poiché non erano previste sanzioni, per decenni tale divieto è stato bellamente ignorato. Con l’indignazione di tante cittadine e cittadini che vedevano in questo una distorsione della democrazia e la cementificazione di interessi particolari.

Nel corso della legislatura, il Gruppo Verde ha fatto suo il tema e ha presentato già nel 2015 un disegno di legge per inserire delle sanzioni. Con nostra grande sorpresa il disegno di legge passò al dibattito articolato in Commissione.

Nel frattempo il Consiglio provinciale ha approvato una nuova legge elettorale provinciale (LP 19 settembre 2017, n. 14). Nel corso dell’allora dibattito sia i Verdi che la Südtiroler Freiheit avevano provato inutilmente a trasferire il divieto di pubblicità elettorale per le elezioni provinciali. La maggioranza SVP-PD reagì quasi offesa e in ogni caso bocciò la proposta.

Purtroppo con la nuova legge elettorale provinciale è decaduta la vecchia legge regionale e così anche il divieto di pubblicità elettorale da parte delle associazioni di categoria.

Ora era rimasta un’unica possibilità per conservare il divieto di pubblicità elettorale nella nostra legislazione: Brigitte Foppa ha così tentato – invano – di salvare il divieto almeno per le elezioni comunali presentando un emendamento in Consiglio regionale.

E oggi è stata presa la decisione finale. La norma tanto mal sopportata non c’è più. La campagna elettorale è aperta. Per alcuni sarà sempre più facile rispetto ad altri.

Brigitte Foppa, Hans Heiss, Riccardo Dello Sbarba

Allegato il risultato della votazione in aula

Bolzano, 16/05/2018

I Verdi Grüne Verc hanno scelto un approccio partecipativo e aperto per la predisposizione della lista in vista delle elezioni provinciali 2018. Il cammino verso le candidature, democratico e vicino alla base, avverrà in tre tappe:

  1.  Un gruppo di garanti accompagna il processo. La prima tappa l’abbiamo già superata: l’Assemblea provinciale del 21 aprile ha scelto il Comitato di garanzia (vedi sotto), il quale ha il compito di visionare le proposte di candidate e candidati, comporre una prima proposta e sottoporla alla prossima Assemblea provinciale.
  2. Le nomine online o in forma scritta costituiscono una base decisionale stabile. La seconda tappa è attualmente in corso: il 16 maggio si apre la possibilità di nominare online una rosa di candidate/i ideali. Fino al 31 maggio 2018 si potranno inviare delle proposte su di un’apposita e sicura piattaforma online, ma anche in altre forme. Potranno partecipare gli/le iscritti/e e tutte le persone interessate che condividono i principi e i valori dei Verdi. Dopo la raccolta delle nomine dalla base, il Comitato di garanzia comporrà una prima proposta di lista, la quale verrà discussa e votata dall’Assemblea provinciale dei Verdi Grüne Verc il 9 giugno 2018. La lista così approvata non sarà ancora definitiva. Ci sarà ancora spazio per candidate e candidati last-minute.
  3. La lista definitiva: la terza e ultima tappa per le candidature si concluderà a fine agosto quando il Comitato di garanzia comporrà la lista definitiva, la quale verrà finalmente discussa e approvata dalla terza Assemblea provinciale il 1 settembre 2018 – all’inizio della fase calda della campagna elettorale.

Da chi è composto il Comitato di garanzia? I garanti che accompagnano il processo sono sei  persone indipendenti e di lunga esperienza: Erica Fassa, Hans Heiss, Maria Laura Lorenzini, Tila Mair, Karl Tragust e Patrizia Trincanato.

Le/i sei “sagge/i” visioneranno tutte le nomine online e contatteranno le persone proposte. Dopo la fase della “democrazia digitale”, in un secondo momento entra in gioco la “base verde”, primi fra tutti i nostri iscritti che hanno diritto di voto alle nostre assemblee provinciali. In ogni assemblea ci sarà la possibilità di iscriversi, senza grandi complicazioni.

Questo processo assicura in egual modo apertura e qualità: iscritte/i e interessate/i portano le loro proposte che poi vengono valutate dal Comitato di garanzia. Da sempre noi Verdi ci impegniamo per la democrazia e più partecipazione – in forme inusuali per il Sudtirolo, ma anche tanto appassionanti.

Bolzano, 16/05/2018