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E’ l’ultimo tra i tanti tentativi di riformare i processi partecipativi nella nostra provincia. Dopo un ping pong di un anno tra iniziative dei cittadini e delle cittadine (le cui proposte sono state bocciate dalla maggioranza politica) e i progetti di legge della stessa maggioranza (respinti dal voto popolare), la 1a Commissione legislativa ha deciso di intraprendere una strada completamente nuova.
La vecchia dialettica è stata messa da parte, insieme al conflitto maggioranza-opposizione. Magdalena Amhof e Brigitte Foppa hanno costituito un gruppo di lavoro che, insieme a cittadini e cittadine e, in una seconda tornata, con vari gruppi di interesse, ha raccolto e sistematizzato i desideri e le proposte per una più efficace partecipazione democratica.

La legge

A partire da questo processo le consigliere (cui nella parte finale è stato affiancato anche Sepp Noggler) hanno redatto un disegno di legge.

La legge riforma radicalmente la prassi democratica in Alto Adige attraverso le seguenti novità:

  1. Come strumenti di democrazia diretta sono previsti:
  • Il referendum abrogativo
  • Il referendum propositivo
  • La consultazione popolare
  • Il referendum confermativo (= il popolo decide su una legge prima che entri in vigore.
    Con la limitazione che vale solo per leggi che non sono state votate in Consiglio Provinciale con la maggioranza dei due terzi e se 300 promotori o 13 consiglieri provinciali lo richiedono)
  • La consultazione popolare sulle delibere della Giunta Provinciale.
    Con la limitazione che vale soprattutto per delibere di una certa entità (quindi con investimenti sopra i 25 milioni o costi correnti di 2,5 milioni annuali)
  1. Si abbassano le soglie di accesso, viene facilitata la raccolta di firme, si abbassa il quorum, si aumentano i rimborsi:
  • Il numero di firme necessario viene abbassato a 8.000 per tutti i tipi di referendum (dalle attuali max 13.000)
  • Per la raccolta delle firme ci si deve attenere alla legge nazionale, ma sarà possibile depositare la propria firma in tutti gli uffici dei Comuni.
  • Il quorum viene abbassato al 25% (dagli attuali 40%).
  • Il rimborso spese per la raccolta firme viene aumentato (dagli attuali 50 centesimi per firma a 1 Euro)
  • Sarà più facile anche capire su cosa si vota: Il quesito sarà formulato in modo chiaro e comprensibile.
  1. Si potranno istituire dei Consigli dei cittadini e delle cittadine. Saranno gruppi di min. 12 persone sorteggiate tra la popolazione per dare un parere su progetti esecutivi o di legge.
  2. In seno al Consiglio Provinciale sarà istituito l’ufficio per la partecipazione e la formazione politica che:
  • Ha il compito di informare in modo completo e corretto sui referendum in corso, di organizzare serate informative, di redigere l’opuscolo informativo che sarà mandato a tutte le famiglie.
  • Aiuta e sostiene i promotori di referendum, anche con consulenza legale.
  • Coordina le attività di formazione politica ed educazione alla cittadinanza attiva in provincia.

Mentre l‘altro processo partecipativo di questa legislatura, la Convenzione sull’autonomia, pur annunciata in pompa magna, è tristemente fallito, questo processo molto più modesto ha portato a un risultato rispettabile. È quindi la dimostrazione che le forme di partecipazione funzionano – se chi li porta avanti ci crede per davvero.

Ora il disegno di legge è in Consiglio.

Per diversi motivi è un banco di prova per la maggioranza, per il gruppo SVP (ma anche per il PD, se solo esistesse!) e per il Landeshauptmann.

Un nuovo tipo di politica – è stato detto

La grande promessa di Arno Kompatscher è stata quella di un nuovo modo di fare politica. Queste sono le parole esatte scritte nel programma elettorale SVP: “La nostra risposta è prendere più sul serio i cittadini e informarli. La formazione delle decisioni politiche non deve essere limitata a pochi. La politica riguarda tutti noi! (…) Accogliamo con favore gli strumenti della partecipazione civica e della democrazia diretta come complemento del processo decisionale della democrazia rappresentativa”.
Il loro motto elettorale era: “Conservare quel che c’è di buono, osare il nuovo”.

Di più: nella sua dichiarazione programmatica, il nuovo Presidente Kompatscher aveva dedicato la parte finale proprio al tema dei processi partecipativi. Ha anche parlato di un nuovo modo di scrivere le leggi. Voleva migliorare il lavoro del Consiglio e coinvolgere di più tutti i gruppi politici, oltre il confine tra maggioranza e opposizione.

Con l’eccezione della legge sulla democrazia diretta, è rimasto tutto lettera morta. Non c’è mai stata una pratica legislativa così confusa, affrettata e disorganizzata come in questa legislatura. Fino alla fine, non abbiamo capito se il caos legislativo  fosse dovuto a una cattiva gestione o se facesse parte di una strategia. Alternative queste l’una peggio dell’altra, che fanno fortemente dubitare sulla capacità di governo della Giunta provinciale.
Arno Kompatscher nella sua dichiarazione programmatica  parlò  anche di gruppi di lavoro ad hoc, da  istituire in Consiglio, composti da membri della maggioranza e dell’opposizione – un metodo nuovo che egli presentò come “particolare desiderio personale”.

Magdalena Amhof e Brigitte Foppa su questi punti hanno preso in parola il Landeshauptmann. Il Gruppo di Lavoro per la democrazia diretta è stato l’unico che è stato istituito in Consiglio e anche l’unico che ha prodotto un risultato. Le reazioni del Presidente a questo risultato, tuttavia, sono state sorprendenti. Ai media ha fatto sapere che il progetto non gli piace. Ad oggi, non vi è alcun segnale di sostegno da parte sua. Ciò indica fino a che punto si è allontanato dall’ Arno Kompatscher del 2013, sia in termini di contenuto (parola chiave: “politica di tipo nuovo”) che di metodo (gruppi di lavoro con nuovo strumento decisivo nel Consiglio). A rendere per buono quel che promise allora  – cosa che noi vogliamo credere.

Pertanto, la prossima settimana ci farà capire molte cose:
– Quanto è credibile la SVP come partito di governo.
– Come mantiene le sue promesse.
– Come gestisce la sua dialettica interna.
– Come si comporta con i e le componenti del suo gruppo.
– Quanto sono importanti le cittadine e i cittadini nel tempo che intercorre tra una elezione e.l’altra e quanto seriamente vengano presi i processi partecipativi.

E infine, saremo in grado di leggere qualcosa di molto speciale, vale a dire come il potere cambia non solo le opinioni, ma anche le persone stesse: questo dovrebbe essere l’argomento più convincente per rafforzare la democrazia diretta e la partecipazione.

Care amiche, cari amici,

L’Ecoistituto, STA (Strutture Trasporto Alto Adige), la Provincia ecc. rilanciano la bella iniziativa “L’Alto Adige pedala”.

Noi, come Gruppo Verde e Partito Verde partecipiamo e anche tu puoi esserci, iscrivendoti su www.altoadigepedala.bz.it e pedalando per i Verdi (per istruzioni vedi sotto).

Sarebbe fantastico se volessi partecipare alla nostra campagna online: condividi su twitter o Facebook una tua foto in bicicletta (per istruzioni vedi sotto).

Qui trovi alcuni testi che puoi semplicemente riprendere, se vuoi:

Per Facebook:

1) L’Alto Adige pedala – e anch’io. Condividi ora la tua foto per più biciclette in Sudtirolo. Qui puoi iscriverti: www.altoadigepedala.bz.it #greenmobilitybz #suedtirolradelt #altoadigepedala @verdigrüneverc

2) Io pedalo per @verdigrüneverc e tu? Partecipa a L’Alto Adige pedala! Iscriviti qui www.altoadigepedala.bz.it e scegli i Verdi. È semplice! #greenmobilitybz #suedtirolradelt #altoadigepedala

 

Per Twitter:

1) L’Alto Adige pedala – e anch’io. Condividi ora la tua foto per più biciclette in Sudtirolo. Qui puoi iscriverti: www.altoadigepedala.bz.it #greenmobilitybz #suedtirolradelt #altoadigepedala @GrueneVerdiVerc  @oekoinstitut_bz

 

2) Io pedalo per @GrueneVerdiVerc  e tu? Partecipa a L’Alto Adige pedala! Iscriviti qui www.altoadigepedala.bz.it e scegli i Verdi. È semplice! #greenmobilitybz

#suedtirolradelt #altoadigepedala @oekoinstitut_bz

Istruzioni per l’iscrizione:

L’iscrizione è semplice e veloce:

  • Vai su: altoadigepedala.bz.it
  • Clicca su Partecipa e vinci
  • Clicca su Nuova registrazione
  • Dopo aver inserito i tuoi dati puoi passare alla seconda fase: scegliere l’organizzazione per cui pedalare. Qui trovi sotto La mia organizzazione i Verdi Grüne Verc
  • Sarebbe davvero bello se ci scegliessi e pedalassi con noi J

 

Istruzioni per postare l’immagine:

Fatti una foto sulla tua bicicletta, oppure fotografa semplicemente la tua bici e condividi l’immagine su Facebook. Se rendi il post pubblico e usi questi hashtag (#greenmobilitybz #suedtirolradelt #altoadigepedala) diventiamo un mare di pedalatori digitali e allo stesso tempo sosteniamo l’iniziativa dell’Ecoistituto J. Alla fin fine è bello andare in bici, no?

Preambolo I Verdi del Sudtirolo/Alto Adige s’impegnano a creare nella loro terra una convivenza amichevole e pacifica tra gli uomini e con la natura, incoraggiano e sostengono numerose persone e iniziative in questo intento, fungono da supporto, catalizzatori di idee e fattore aggregante per i cambiamenti necessari nel Sudtirolo/Alto Adige, si oppongono ai politicanti e agli speculatori disposti a svendere ambiente, risorse umane, dignità e libertà, intendono costruire una rappresentanza politica credibile e coraggiosa nelle istituzioni locali onde facilitare e accelerare il recupero morale e la riforma politica nonché offrire ai loro concittadini la possibilità di affidare in buone mani la responsabilità di governo locale. La pace tra gli uomini, un ritrovato equilibrio dell’uomo con la natura, l’avvio di misure concrete per favorire la necessaria svolta ecologica, l’amicizia tra i gruppi linguistici del Sudtirolo/Alto Adige, rapporti sociali equi e solidali, la difesa e l’ampliamento di democrazia e diritti umani, l’impegno della comunità locale per la pace e la giustizia nel mondo (sia attraverso i rapporti di buon vicinato e una più stretta cooperazione fra le regioni dell’arco alpino, sia a livello globale, anche tra Nord e Sud, Est e Ovest) sono tra gli obiettivi essenziali dell’impegno dei Verdi del Sudtirolo/Alto Adige. I Verdi dedicheranno particolare attenzione al diritto alla diversità e alla tutela contro ogni discriminazione che se ne facesse derivare. I Verdi intendono adoperarsi affinché in molti/e nascano la voglia e la disponibilità a impegnarsi attivamente nella politica a favore della collettività, ovvero nella ricerca di soluzioni sostenibili, democratiche, eque e nonviolente ai bisogni e ai conflitti nella società. Le persone attive nel movimento politico dei Verdi del Sudtirolo/Alto Adige s’impegnano a mettere le loro forze al servizio di questi obiettivi, senza ricercare vantaggi personali e nello spirito della solidarietà reciproca. Sono pronte a interagire quanto più possibile e aperte agli obiettivi, gli orientamenti e le questioni che stanno a cuore dei movimenti e delle persone a cui i Verdi si sentono idealmente legati e da cui comunque ricevono impulsi importanti. (Testo secondo Alex Langer) I Verdi del Sudtirolo/Alto Adige si considerano una forza politica che cerca il dialogo, il contatto e la stretta collaborazione con le liste civiche e con le iniziative che perseguono scopi simili, se possibile sostenendole attivamente.

Art. 1 Parità dei sessi e rappresentanza delle lingue e culture 1. I Verdi del Sudtirolo/Alto Adige riconoscono, secondo lo spirito degli articoli 2, 49 e 51 della Costituzione, la necessità di una rappresentanza paritaria delle donne e degli uomini, si impegnano a rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla piena partecipazione politica delle donne nonché a garantire un’adeguata rappresentanza di tutte le lingue e le culture esistenti in Sudtirolo. 2. I Verdi del Sudtirolo/Alto Adige si ispirano a questo principio in ogni loro iniziativa e, in particolare, nella composizione dei propri organi e nella formazione delle liste elettorali. Essi riconoscono e rispettano il pluralismo delle opzioni culturali e delle posizioni politiche al loro interno come parte essenziale della loro vita democratica, e riconoscono pari dignità a tutte le condizioni personali, quali il genere, l’età, le convinzioni religiose, le disabilità, l’orientamento sessuale, l’origine etnica.

Art. 2 Denominazione, sede e simboli dei Verdi del Sudtirolo/Alto Adige 1. I Verdi del Sudtirolo/Alto Adige si presentano verso l‘esterno con la denominazione VERDI – GRÜNE – VËRC (VGV) e hanno la loro sede a Bolzano, in via Bottai, n. 5. La sede legale potrà essere trasferita con delibera del Direttivo provinciale in deroga alle procedure di modifica statutaria di cui all’articolo 6, comma 3, lettera h), del presente statuto. 2. I Verdi del Sudtirolo/Alto Adige si presentano alle elezioni con il seguente simbolo: una colomba della pace bianca su fondo verde contornata dalla scritta “VERDI – GRÜNE – VËRC“. Detto simbolo è allegato in forma grafica al presente Statuto. In casi particolari i Verdi nelle forme previste dai successivi commi, si riservano la facoltà di modificare e/o integrare il simbolo suddetto o di combinarlo ad altri simboli.

Art. 3 Struttura organizzativa e modalità di voto 1. Gli organi dei Verdi del Sudtirolo/Alto Adige sono: a) l’assemblea provinciale b) il coordinamento provinciale c) il direttivo provinciale e) i gruppi tematici d) i gruppi territoriali f) le assemblee comprensoriali g) il forum dei comuni h) i revisori/le revisore dei conti i) il collegio di conciliazione e garanzia 2. Fatta eccezione per le votazioni riguardanti persone fisiche, tutte le decisioni degli organi deliberativi vengono assunte con voto palese, salvo che il 5% degli/delle iscritti/e presenti non richieda il voto segreto. Art. 4 Adesione ai Verdi 1. Tutte le cittadine e tutti i cittadini, maggiori di 16 anni, indipendentemente dalla loro cittadinanza possono iscriversi ai Verdi del Sudtirolo/Alto Adige, aderendo così al presente statuto ed ai regolamenti interni. 2. La partecipazione alle votazioni interne nonché il diritto di voto attivo e passivo in tutti i livelli organizzativi del movimento sono riservati agli/alle aderenti. Sono esclusi da questa regola i membri del collegio di conciliazione e garanzia e i revisori/le revisore dei conti. Tutte le iscritte e gli iscritti hanno diritto di: 2.1 partecipare alla determinazione dell’indirizzo politico dei Verdi del Sudtirolo/Alto Adige 2.2 esercitare il proprio voto ed essere candidate/i nell’elezione degli organismi dirigenti 2.3 conoscere le determinazioni dei gruppi dirigenti ed avere accesso a tutti gli aspetti della vita democratica interna 2.4 partecipare all’attività ed all’iniziativa politica dei Verdi del Sudtirolo/Alto Adige e dei suoi gruppi territoriali e/o tematici 2.5 ricorrere agli organismi di conciliazione e garanzia secondo le norme stabilite dal presente statuto 3. L’iscrizione è a titolo personale. Aderente ai Verdi è chi sostiene i Verdi del Sudtirolo/ Alto Adige versando una quota annuale stabilita, riconoscendo con ciò lo Statuto dei Verdi del Sudtirolo/Alto Adige. Tutte le iscritte e gli iscritti hanno il dovere di: 3.1 contribuire alla discussione, all’elaborazione della proposta ed all’iniziativa politica 3.2 contribuire al sostegno economico dei Verdi del Sudtirolo/Alto Adige 3.3 rispettare il presente statuto ed i regolamenti interni le cui violazioni possono dare luogo alle sanzioni previste (v. art. 7, comma 4, lettera k) 3.4 favorire la partecipazione e l’adesione di altre cittadine ed altri cittadini ai Verdi del Sudtirolo/Alto Adige. 4. L’adesione secondo il punto 3 cessa nel caso che la quota annuale non sia stata corrisposta entro i termini fissati dal direttivo provinciale. Contro la cessazione dell’adesione la persona interessata può ricorrere al collegio di conciliazione e garanzia di cui all’art. 13 del presente Statuto.

Art. 5 Verdi nei comuni 1. Nei comuni i Verdi si candidano: a) con uno dei simboli di cui all’art. 2 b) con un altro simbolo a loro scelta. 2. La struttura organizzativa a livello comunale delle liste ai sensi del comma 1. lettera a) è regolata ai sensi dell’art 9. 3. L’appartenenza delle liste ai sensi del comma 1 lettera b) ai Verdi del Sudtirolo/Alto Adige è subordinata al loro riconoscimento come idealmente affini ai Verdi ai sensi dell’art. 110, comma 2 c). 4. La struttura organizzativa a livello comunale delle liste ai sensi del comma 1 lettera b) è libera e si adegua alle esigenze locali.

Art. 6Assemblea provinciale 1. Almeno una volta all’anno i Verdi del Sudtirolo/Alto Adige si riuniscono in un’assemblea provinciale convocata pubblicamente. 2. L’assemblea è abilitata a deliberare a prescindere dalla consistenza numerica degli/del¬le aderenti presenti. Essa è aperta a degli ospiti, mentre il diritto di voto attivo e passivo è riservato agli/alle aderenti. La presenza e la partecipazione di eventuali minoranze politiche sono comunque garantite. 3. L’assemblea provinciale ha le seguenti competenze: a) definisce gli indirizzi di politica generale b) elegge il/la portavoce provinciale o due portavoce provinciali, di cui almeno una donna, aventi pari diritti c) elegge nove delegati/delegate per il coordinamento provinciale d) elegge il/la presidente del collegio di conciliazione e garanzia e) elegge gli/le eventuali delegati/e e rappresen¬tanti negli organi di organizzazioni e iniziative alle quali i Verdi del Sudtirolo/Alto Adige aderiscono a livello istituzionale f) elegge i revisori/le revisore interni/e dei conti g) stabilisce le modalità di definizione delle liste delle candidature alle elezioni provinciali, politiche ed europee e le approva h) modifica lo statuto: è necessaria una maggioranza di due terzi dei presenti con diritto di voto i) assume tutte le decisioni importanti che non competono espressamente ad altri organi j) su proposta del coordinamento provinciale approva le eventuali modifiche al simbolo ed alla denominazione del partito; è necessaria una maggioranza di due terzi dei/delle presenti con diritto di voto; k) su proposta del coordinamento provinciale e sentito il gruppo territoriale interessato delibera su sospensione e commissariamento dello stesso: è necessaria una maggioranza di due terzi dei/delle presenti con diritto di voto; 4. Il Direttivo provinciale fissa lo svolgimento e le regole per le votazioni durante l’assemblea provinciale. È comunque sempre prevista la maggioranza assoluta dei presenti regolarmente iscritti per l’approvazione degli atti che impegnano il partito. Va inoltre sempre garantita la possibilità di presentare documenti di voto fino alle ore 12.00 del giorno antecedente l’assemblea. Per la composizione degli organi non esecutivi e l’elezione di delegati, ove la discussione in assemblea sia su documenti politici contrapposti, si adotta il criterio proporzionale sulla base dei voti ottenuti da ciascun documento. 5. Il 20% degli/delle aderenti può chiedere per iscritto la convocazione di un’assemblea provinciale straordinaria indicando gli argomenti da trattare. Entro 60 giorni il direttivo provinciale dovrà quindi indire l’assemblea provinciale. Essa è abilitata a deliberare con la presenza di almeno 60 aderenti. Il testo di eventuali proposte di modifiche statutarie deve essere allegato alla convocazione.

Art. 7 Coordinamento provinciale 1. Il coordinamento provinciale dura in carica due anni. È composto da:

a) i/le portavoce provinciali b) i consiglieri/le consigliere provinciali c) gli assessori/le assessore comunali d) i/le nove delegati/delegate eletti/e dall’assemblea provinciale e) i/le portavoce o i/le viceportavoce di ogni gruppo tematico f) i/le portavoce dei gruppi territoriali e comprensoriali g) i deputati/le deputate al parlamento italiano e al parlamento europeo h) un/a rappresentante del forum dei comuni i) il/la capoufficio dell’ufficio verde.

2. L’appartenenza al coordinamento provinciale è efficace se il membro soddisfa i requisiti ai sensi dell’art. 4, comma 3. 3. Le dimissioni di un membro comportano automaticamente il subentro del suo sostituto/della sua sostituta oppure, in sua mancanza, del primo/della prima dei non eletti. 4. Il coordinamento provinciale si riunisce mensilmente. Esso:

a) definisce le linee programmatiche e l’o-rientamento politico-strategico b) elegge tra i propri membri tre rappresentati/e nel direttivo provinciale c) ratifica l’istituzione dei gruppi tematici e territoriali e ne nomina i /le rispettivi/e portavoce su proposta dei singoli gruppi. La mancata ratifica deve essere motivata. d) si occupa della pianificazione finanziaria e definisce il budget e) approva il rendiconto annuale e l’operato del direttivo provinciale f) determina le eventuali indennità di carica e il loro ammontare g) decide in merito alle questioni che per motivi di urgenza non possono essere demandate all’assemblea provinciale h) su richiesta provvede a riconoscere liste libere in quanto idealmente affini ai Verdi del Sudtirolo/Alto Adige i) decide riguardo all’utilizzo dei simboli di cui all’art. 2 e sottopone all’assemblea provinciale le eventuali proposte di modifica del simbolo e/o della denominazione del partito j) decide eventuali adesioni a raggruppamenti politici che vanno al di là delle semplici alleanze elettorali e provvede a eleggere i propri rappresentanti nei relativi organi k) provvede ad affrontare, in prima istanza, le controversie in ordine al mancato rispetto del presente Statuto e dei regolamenti interni ed è titolare delle applicazioni delle sanzioni previste: ammonimento scritto, sospensione ed esclusione l) propone all’assemblea provinciale provvedimenti di sospensione o commissariamento dei gruppi territoriali. m) apporta i necessari adeguamenti allo statuto che dovessero essere richiesti o derivanti da disposizioni di legge.

Art. 8 Direttivo provinciale e portavoce provinciali 1. Il direttivo provinciale dura in carica per due anni; è costituito da: a) i/le portavoce provinciali b) i tre delegati/le tre delegate dal coordina¬mento provinciale c) un/a rappresentante del gruppo verde in consiglio provinciale d) il/la capoufficio dell’ufficio verde. 2. Il direttivo provinciale nomina al proprio interno il tesoriere/la tesoriera, o lo/la coopta dall’esterno. In questo caso il tesoriere/la tesoriera ha diritto di voto solo per delibere di carattere finanziario. 3. Il direttivo provinciale si riunisce ogni due settimane. Esso: a) sovrintende alle attività ordinarie b) promuove e coordina l’attività dei singoli organi e provvede all’attuazione delle loro de¬liberazioni c) coordina e sostiene l’attività dei gruppi territoriali ed in generale delle liste di cui all’art. 5 comma 1 lettera b). d) tiene i contatti con i gruppi tematici e) si occupa della gestione finanziaria, nomina il revisore esterno/la società di revisione e assume il personale f) elabora campagne tematiche e progetti politici a media e lunga scadenza g) sostiene nella sua attività il/la rappresentante del forum dei comuni h) coordina le campagne elettorali purché il coordinamento provinciale non abbia deciso diversamente i) è responsabile per l’assistenza agli/alle aderenti j) istituisce gruppi a progetto. 4. Le deliberazioni del direttivo provinciale sono valide con la presenza di almeno quattro componenti tra cui uno/una dei/delle portavoce. In caso di parità il voto del/della presidente risulta determinante. 5. L’appartenenza al direttivo provinciale è efficace se il membro soddisfa i requisiti ai sensi dell’art. 4, comma 3. 6. Il direttivo provinciale provvede a darsi un regolamento interno. 7. I/le portavoce provinciali sono autorizzate singolarmente alla rappresentanza politica verso l’esterno. Si coordinano costantemente tra loro e con il rappresentante del gruppo verde in consiglio provinciale. 8. La rappresentanza legale dei Verdi del Sud¬tirolo/Alto Adige è assunta dal/la portavoce che è stato/a eletto/a con più voti o in caso di parità di voti dal/la più anziano/a. L’altro portavoce ne fa il vice. 9. I/le portavoce convocano le sedute del direttivo provinciale e del coordinamento provinciale in base ai rispettivi regolamenti interni e le presiedono. 10. Il periodo d’incarico dei/delle portavoce provinciali corrisponde a quello del direttivo provinciale.

Art. 9 Gruppi territoriali e tematici 1. I gruppi sono il luogo primario intorno al quale le/gli iscritte/i partecipano alla vita dei Verdi del Sudtirolo/Alto Adige. I gruppi possono essere territoriali o tematici. Le attività dei gruppi sono aperte a tutti/e, il diritto di voto attivo e passivo è riservato alle/agli aderenti. 2. Ogni gruppo territoriale si dota di un proprio regolamento interno approvato dall’assemblea provinciale nel quale devono essere definiti tra l’altro gli organi e le relative modalità di elezione. I regolamenti devono prevedere in ogni caso che i gruppi abbiano una assemblea delle/degli iscritte/i, un/una portavoce e il/la sua vice o due co-portavoce. 3. Il/la portavoce ha la rappresentanza politica del gruppo territoriale e convoca le assemblee delle/degli iscritte/i. 4. Nel regolamento interno sono fissate anche le modalità di scioglimento e chiusura dei gruppi territoriali. Sospensione e commissariamento sono deliberati dall’assemblea provinciale su proposta del coordinamento provinciale. 5. Le assemblee dei gruppi territoriali decidono la composizione delle liste per le elezioni comunali e circoscrizionali e le alleanze politiche in accordo con il coordinamento provinciale. 6. Il tesoriere/la tesoriera propone al coordinamento provinciale il criterio di ripartizione delle risorse ai gruppi territoriali, con criteri di solidarietà tenendo in considerazione la contingente presenza di eletti/e ed amministratori/amministratrici nei gruppi. 7. I gruppi tematici si organizzano liberamente e si danno un regolamento interno. Le linee programmatiche da loro elaborate indicano l’indirizzo del partito in merito al settore di loro competenza. Le modalità della loro comunicazione e rappresentanza verso l’esterno sono concordate con il coordinamento provinciale. 8. Ogni due anni i gruppi tematici eleggono fra gli iscritti e le iscritte di cui all’Art. 4 comma 3 i/le portavoce, una/o dei quali rappresenta il gruppo tematico nel coordinamento provinciale. 9. I/le portavoce sono da ritenersi eletti se l’assemblea è stata regolarmente convocata e l’ordine del giorno regolarmente notificato, e se all’elezione hanno partecipato almeno 10 iscritti/e con diritto di voto.

Art. 10 Assemblea comprensoriale e portavoce comprensoriale 1. I Verdi dei sette comprensori (Val Venosta, Merano-Burgraviato, Val Pusteria, Val d’I¬sarco, Oltradige-Bassa Atesina, Ladinia, Bolzano città-Bolzano e circondario) si organizzano liberamente secondo le rispettive esigenze e condizioni locali. 2. Una volta all’anno l’assemblea comprensoriale vota fra gli aderenti il proprio/la propria portavoce comprensoriale e il relativo sostituto/la relativa sostituta o due co-portavoce, una/o dei quali rappresenta il proprio comprensorio anche in seno al coordinamento provinciale. 3. Il/La portavoce comprensoriale risulta eletto/a qualora l’assemblea sia stata indetta pubblicamente con relativo ordine del giorno e almeno 10 aderenti ai Verdi abbiano partecipato alla votazione. 4. Nel suo comprensorio il/la portavoce comprensoriale funge da coordinatore/coordinatrice e da persona di riferimento. Su questioni relative al comprensorio è autorizzato/a a prendere posizione a nome dei Verdi. 5. Il 10% degli/delle aderenti di un comprensorio, ma comunque non meno di 10 persone, può chiedere per iscritto la convocazione di un’assemblea comprensoriale straordinaria indicando gli argomenti da trattare. Entro 20 giorni il/la portavoce comprensoriale dovrà quindi indire l’assemblea comprensoriale che è validamente costituita ed è abilitata a deliberare con la presenza di almeno 20 aderenti.

Art. 11 Forum dei comuni 1. Il forum dei comuni è una periodica occasione di incontro e di scambio di idee fra i/le rappresentanti dei Verdi e i/le rappresentanti delle liste vicine ai Verdi, nell’ambito del quale verranno anche coordinate le iniziative sovracomunali. 2. Componenti del forum sono: a) tutti i consiglieri e tutte le consigliere comunali, tutti gli assessori e tutte le assessore, tutti i sindaci e tutte le sindache, nonché i/le Consiglieri/e di Circoscrizione eletti/elette nelle liste dei Verdi del Sudtirolo/Alto Adige. b) tutti i consiglieri e tutte le consigliere comunali, tutti gli assessori e tutte le assessore, tutti i sindaci e tutte le sindache, nonché i/le Consiglieri/e di Circoscrizione aderenti ai Verdi del Sudtirolo/Alto Adige che sono stati eletti/state elette in una lista civica. c) tutti i consiglieri e tutte le consigliere comunali, tutti gli assessori e tutte le assessore tutti i sindaci e tutte le sindache, nonché i/le Consiglieri/e di Circoscrizione, eletti/elette in una lista civica che dichiarano di riconoscersi nella politica dei Verdi. 3. Nella riunione costituente, e in seguito dopo ogni nuova elezione del Coordinamento provinciale, il forum elegge al suo interno, fra gli/le aderenti dei VGV un/a portavoce o due co-portavoce, una/o dei quali rappresenta il forum nel Coordinamento provinciale. 4. Il forum si riunisce almeno tre volte all’anno oppure su richiesta di dieci suoi membri ordinari e viene convocato dal suo/dalla sua rappresentante nel direttivo provinciale. 5. La riunione costituente è convocata dai portavoce dei Verdi del Sudtirolo/Alto Adige VGV.

Art. 12 Eletti/elette nelle istituzioni 1. Gli eletti/le elette verdi nelle istituzioni lavorano liberamente e senza vincolo di mandato. 2. Tutti gli eletti/tutte le elette, con riferimento al loro incarico (a livello comunale, provinciale…), sono autorizzati/e a prendere posizione pubblicamente a nome dei Verdi del Sudtirolo/Alto Adige. 3. Previo accordo contribuiscono finanziariamente all’organizzazione dei Verdi del Sudtirolo/Alto Adige e dei gruppi territoriali. 4. Le/gli eletti ed i nominati aderenti ai Verdi del Sudtirolo/Alto Adige si impegnano a rispettare il codice di autoregolamentazione per le candidature approvato dalla Commissione Parlamentare Antimafia ed a collaborare lealmente con gli organismi del partito per affermare le scelte programmatiche e gli indirizzi politici comuni. 5. La formazione delle liste deve rispettare i principi di pluralismo e della differenza di genere; le liste non coerenti con i precedenti principi non sono ammissibili. 6. Il coordinamento provinciale integrato dalle/i portavoce dei gruppi territoriali, comprensoriali e tematici propone i criteri per la definizione delle candidature per le elezioni europee, nazionali, regionali, provinciali e comunali.

Art. 13 Collegio di conciliazione e garanzia 1. Il collegio di conciliazione e garanzia ha il compito di raggiungere, in caso di controversie all’interno dei Verdi del Sudtirolo/Alto Adige, una conciliazione. Solo nel caso che ciò non fosse possibile, il collegio prende una decisione definitiva. Comunque viene garantito il sistema del contraddittorio. 2. Il collegio di conciliazione e garanzia deve raggiungere una conciliazione o decisione entro tre mesi dalla sua convocazione, nel caso di bisogno di ulteriori indagini entro sei mesi. 3. Il collegio di conciliazione e garanzia è composto da tre membri, di cui uno/a è eletto/a dall’assemblea provinciale per due anni, che funge da presidente. Ognuna delle controparti nomina un membro del collegio, una all’atto della convocazione del collegio e l’altra entro quindici giorni dall’avviso della convocazione. Nel caso che le controparti non nominino un/a loro rappresentante nel collegio, sarà il/la presidente dello stesso a provvedervi. Il/la presidente non può ricoprire altra carica istituzionale all’interno dei Verdi. Se necessario il direttivo provinciale può affiancare al collegio un/a giurista che però non ha diritto di voto. 4. Il collegio svolge funzioni di garanzia relative alla corretta applicazione dello statuto e dei regolamenti. Ogni iscritta/iscritto può presentare ricorso, in prima istanza, al coordinamento provin-ciale, ed in seconda e definitiva al collegio, in ordine al mancato rispetto del presente statuto e dei regolamenti. Vanno in ogni caso assicurati il diritto alla difesa ed il rispetto del principio del contradditorio.

Art. 14 Revisori/e dei conti interni ed esterni 1. L’assemblea provinciale elegge due revisori/e contabili che durano in carica due anni. 2. I revisori/le revisore devono verificare la correttezza e l’idoneità del bilancio e poi stilare un rapporto da sottoporre al coordinamento provinciale. 3. In base alla normativa vigente sulla trasparenza dei partiti politici un revisore contabile esterno iscritto all’albo o una società di revisione verifica nel corso dell’esercizio: la regolare tenuta della contabilità sociale, la corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili, la corrispondenza del bilancio di esercizio alle risultanze delle scritture contabili e degli accertamenti eseguiti e il rispetto delle norme che li disciplinano. Il revisore contabile esterno/la società di revisione esprime un giudizio sul bilancio di esercizio secondo quanto previsto dalla normativa in materia. Il revisore esterno/la società di revisione viene nominato/a dal direttivo provinciale.

Art. 15 Finanziamento Il partito si finanzia attraverso: a) quote degli/delle aderenti b) contributi degli eletti/delle elette nelle istituzioni c) erogazioni liberali in denaro d) sovvenzioni da enti pubblici e privati e) proventi da pubblicazioni e iniziative varie f) sovvenzioni ai partiti e rimborso di spese elettorali g) prestazioni a titolo di volontariato h) donazioni i) lasciti.

Art. 16 Criteri per la gestione economico-finanziaria e patrimoniale 1. Annualmente il tesoriere/la tesoriera provvede alla redazione del bilancio consuntivo di esercizio in conformità della normativa speciale in materia di partiti politici, composto dallo stato patrimoniale, dal conto economico e dalla nota integrativa, corredato da una relazione sulla gestione. Il bilancio consuntivo e il bilancio consolidato sono approvati dal coordinamento provinciale entro il 15 giugno. 2. Il bilancio consuntivo di esercizio viene pubblicato sul sito dei Verdi dell’Alto Adige/Sudtirolo, entro quindici giorni dalla sua approvazione da parte del Coordinamento provinciale unitamente al giudizio sul bilancio annuale emesso dalla società di revisione. 3. Il tesoriere/la tesoriera viene eletto/a dal Direttivo provinciale con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei suoi componenti. 4. Il tesoriere / la tesoriera dura in carica due anni. 5. Nell’ipotesi in cui, per qualsiasi causa, egli/ella cessi dalla carica prima del termine, il Direttivo provinciale nomina un nuovo tesoriere / una nuova tesoriera. 6. Il tesoriere/la tesoriera è responsabile dell’organizzazione amministrativa, patrimo¬niale e contabile del partito. 7. Il tesoriere/la tesoriera è responsabile dello svolgimento di tutte le attività di rilevanza economica, patrimoniale e finanziaria e svolge tale funzione nel rispetto del principio di trasparenza e di economicità della gestione, assicurandone l’equilibrio finanziario. Il tesoriere/la tesoriera è abilitato/a a riscuotere i finanziamenti pubblici e i rimborsi elettorali. 8. Il tesoriere/la tesoriera è inoltre responsabile del rispetto delle vigenti normative sulla protezione dei dati personali nelle modalità richiamate dal Provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali n. 107 del 6 marzo 2014 e delle eventuali successive modificazioni del medesimo provvedimento, nonché di quelle eventualmente previste dalla normativa di volta in volta vigente.

Art. 17 Scioglimento del partito 1. Lo scioglimento del partito avviene in un’assemblea provinciale convocata pubblicamente a questo scopo. 2. Lo scioglimento del partito è da considerare accettato, nel caso che in questa assemblea provinciale a) una maggioranza dei due terzi degli/delle iscritti/e ai Verdi del Sudtirolo/Alto Adige, oppure b) i quattro quinti degli aventi diritto al voto presenti votano a favore dello scioglimento. 3. In questo caso l’assemblea provinciale decide anche del patrimonio che dovrà essere devoluto a scopi benefici. Art. 18 Entrata in vigore dello Statuto e norme transitorie 1. Il presente statuto ed eventuali emendamenti entrano in vigore immediatamente dopo l’approvazione da parte dell’assemblea provinciale. 2. Con l’entrata in vigore dello statuto cessano di esistere tutte le cariche e funzioni con esso incompatibili. 3. Il coordinamento provinciale nomina i le suoi/sue delegati/e nel direttivo provinciale entro 2 mesi. Finché il direttivo provinciale non è costituito in modo completo le sue competenze vengono assunte dai/dalle portavoce provinciali insieme al rappresentante del gruppo verde in consiglio provinciale. 4. Entro 3 mesi i regolamenti interni previsti dallo statuto devono essere emanati oppure aggiornati, se questi sono già vigenti ma ci fosse bisogno di adattarli allo statuto emendato. In caso di controversia, fa fede il testo uf?ciale in lingua italiana. Il presente Statuto è stato: approvato dall’assemblea provinciale del 17.02.1996 modificato dall’assemblea provinciale del 28.02.1999 modificato dall’assemblea provinciale del 06.03.2004 modificato dall’assemblea provinciale del 25.01.2009 modificato dall’assemblea provinciale del 23.03.2013 modificato dall’assemblea provinciale del 01.02.2014 modificato dall’assemblea provinciale del 31.07.2014

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Ben dieci importanti emendamenti dei Verdi approvati dal Consiglio provinciale (cui se ne aggiungono altri due già approvati in commissione). La riforma resta problematica, ma qualche passo avanti è stato fatto, tramite il reciproco ascolto tra maggioranza e gruppo Verde. Valorizzato il territorio e l’integrazione tra politiche sociali e sanitarie. Applicata all’Azienda sanitaria i principi della parità di genere. Ridimensionata l’onnipotenza del direttore generale a vantaggio della autonomia e della professionalità di chi lavora nei settori della sanità clinica e dell’assistenza.
In particolare, questi sono stati gli emendamenti approvati dal Consiglio: Articolo 12: anche alla Azienda Sanitaria verrà applicata la legge sulla parità di genere (almeno 1/3 degli incarichi al genere meno rappresentato). Importante in un settore dove le donne sono tante e portano un sapere su cura e salute che è benefico. Articolo 24: completamente riscritto l’articolo sulla assistenza sul territorio, con un emendamento congiunto firmato da noi del gruppo Verde insieme con la assessora Stocker. Viene precisato chi e con quali servizi deve garantire l’assistenza sanitaria sul territorio. È la prima volta nella storia del consiglio provinciale che un intero articolo viene sostituito da un emendamento firmato da maggioranza e un gruppo di opposizione. Articoli 27 e 28, approvati 8 emendamenti con i quali i comparti della sanità e dell’assistenza ricevono più autonomia e responsabilità. L’onnipotenza del Direttore Generale viene ridimensionata a vantaggio di chi lavora nei comparti della sanità e dell’assistenza. Tutte le nomine dirigenti (e sono numerose) nei comparti della sanità e dell’assistenza, infatti, non li fa più il direttore generale da solo, ma si limita a ratificare le proposte che per i propri rispettivi settori fanno il direttore sanitario e la direttrice dell’assistenza. In questo modo viene valorizzata la professionalità e la responsabilità di questi due settori e il direttore generale ha un ruolo di ratifica giuridica di quanto sanità e assistenza propongono. A queste modifiche approvate in aula, si aggiungono altri due emendamenti verdi già approvati in commissione. Entrambi riguardano il rapporto tra sanità e sociale, tra ospedali e territorio. Grazie al primo emendamento, nella “Conferenza dei presidenti delle comunità comprensoriali” ci saranno anche due dirigenti dei servizi sociali comprensoriali, più il direttore della ASSB di Bolzano. Grazie al secondo emendamento, sarà obbligatorio coordinare la programmazione sanitaria e quella sociale a livello provinciale, per ottenere una vera politica sociosanitaria sul territorio. Restano dubbi sulla soluzione “un ospedale, due sedi”, tema su cui noi Verdi avevamo presentato un emendamento che prevedeva una “clausola di garanzia” per la qualità e la continuità delle sedi minori. Purtroppo su questo non c’è stato accordo. Le perplessità dunque restano, ma abbiamo dimostrato che il lavoro politico serio, prima in commissione e poi in aula, può portare a importanti risultati. Mai come questa volta si può dire che la legge “è stata fatta in Consiglio”.

Riccardo Dello Sbarba, Brigitte Foppa, Hans Heiss
Bolzano, 7 aprile 2017

Martedì 24/7/2018 i Verdi discutono con Thomas Waitz (Deputato austriaco al Parlamento europeo), Urban von Klebelsberg (per 30 anni amministratore dell’Abbazia Novacella) ed Elda Dalla Bona (Gaslein – Gruppo di acquisto solidale) sul futuro dell’agricoltura in Alto Adige.

La domanda centrale è la seguente: Quale visione di agricoltura sostenibile per il mondo della politica, della produzione e del consumo?

Modera: Brigitte Foppa
Dove: Cusanus Akademie – Bressanone
Quando: martedì 24/7/2018 ore 20:00

Ti aspettiamo!

Con la grande manifestazione di piazza tenutasi ieri in reazione agli attentati di Parigi, diretti chiaramente contro la libertà di espressione e contro la minoranza ebraica, i cittadini e le cittadine francesi insieme alla società solidale europea hanno dato prova di un contegno davvero convincente. Decisione, calma, rivendicazione decisa dei valori europei di pace, giustizia e libertà, ma soprattutto di tolleranza e pluralismo. Lotta mirata contro gli estremismi e il terrorismo, ma non con leggi dure e repressive, poiché è sufficiente l‘applicazione di quello che già c‘è. Tolleranza e spazio per ogni religione, ovviamente Islam incluso, e ricerca accurata sulle cause della correlazione tra terrore e fanatismo religioso. Più importante del controllo militare di possibili sospetti sono la prevenzione e oculate politiche di integrazione e di convivenza che in Francia non sono prive di difetti e mancanze. Per l’Alto Adige, la lezione di Parigi ci insegna questo:

  • La nostra provincia ha alcuni problemi di sicurezza, ma i rischi di terrorismo sono minimi. Per questo allarmismi e false paure sono assolutamente fuori luogo.
  • Le comunità di religione musulmana della provincia sono pacifiche, come ha detto chiaramente l‘imam di Bressanone, ma per una reciproca conoscenza sono necessarie occasioni di dialogo e confronto più frequenti.
  • Sui temi relativi all‘integrazione e alla convivenza la politica e la società della nostra provincia sono ancora agli inizi. L‘assessore Achhammer, anche se con buone intenzioni, ma oberato dai troppi impegni, non ha fatto di questo tema una priorità. È ora che questa situazione di stallo cambi: bisogna migliorare la misera legge sull’integrazione e impostare e attuare in maniera mirata un programma pluriennale.

La sicurezza è un tema importante per il Sudtirolo, ma l‘impegno per i diritti di libertà e giustizia, per garantire apertura e diversità lo è ancora di più. In questo senso la nostra terra deve ancora affrontare grandi sfide e dovrà fare ancora qualche sforzo. Come atto simbolico di solidarietà i Verdi pubblicheranno qui giornalmente per una settimana una caricatura di Charlie Hebdo.

Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba, Hans Heiss

Bolzano, 12/01/2015

Oggi la prima commissione ha trattato il disegno di legge sul volontariato. Si trattava di adeguamenti alla riforma statale del tutto condivisibili.

Per noi si è creata così la possibilità di presentare una proposta per inserire dei permessi specifici per permettere ai dipendenti provinciali di frequentare dei corsi di formazione necessari alle attività di volontariato. La Consigliera Foppa ha presentato un emendamento in tal senso. Ecco il testo presentato:

Dopo il nuovo articolo 10/ter della legge provinciale n.11 del 1 luglio 1993 viene inserito il seguente articolo:

“Art. 10/quater – Corsi di formazione e aggiornamento –
1. Al personale provinciale viene riconosciuto il diritto a prendere dei permessi specifici per poter attendere a corsi di formazione e di aggiornamento utili e/o necessari allo svolgimento competente e corretto di attività di volontariato.
2. L’entità e le modalità vengono definite con delibera dalla Giunta provinciale.”

La discussione in commissione come al solito si è bloccata sui cosiddetti “privilegi dei dipendenti provinciali” e sul pericolo di abuso di queste possibilità (secondo Sepp Noggler). La proposta è stata sostenuta invece dalle consigliere SVP Amhof e Stirner. Sarebbe bastato un solo voto per avere la maggioranza (a parità di voti infatti, il voto delLa presidente vale doppio).

Siccome però Noggler, Tschutschenthaler, Urzi e Oberhofer hanno votato contro e Dellemann con Atz Tammerle si sono astenuti, il risultato 3:4:2 non è stato sufficiente.

Possiamo tirare un sospiro di sollievo… il pericolo che i/le dipendenti provinciali usino i permessi di formazione per le attività di volontariato per farsi un giro di shopping è scampato.

 

Secondo una valutazione realistica dell’amministratore del BBT Konrad Bergmeister il contenzioso tra il consorzio Porr AG-Condotte e la ditta concorrente Strabag sul lotto di 18 km Pfons-Brennero posticiperà l’inaugurazione del tunnel dal previsto 2027 al 2029. Noi Verdi siamo da sempre scettici, se non contrari, alla realizzazione del BBT, poiché i tempi di realizzazione, i costi, gli effetti del trasferimento sono sottoposti a fin troppi rischi. E queste notizie confermano le nostre valutazioni.

Ricordiamo: già a maggio 2006 la conclusione del BBT era pronosticata ufficialmente per il 2015 e abbiamo dovuto riconoscere positivamente quando il nuovo amministratore Bergmeister aveva fatto un’iniezione di realismo, spostando subito i pronostici per l’apertura al 2022. Poi si è arrivati al 2027. E ora tutto viene spostato al 2029.

In tutto ciò però il peso del traffico di transito sulle persone residenti lungo l’asse del Brennero cresce a dismisura. Il rilascio della concessione per la A22 (annunciata per l’estate) sarà il banco di prova per la Giunta provinciale: il Presidente Kompatscher, in questo caso, ha già annunciato il divieto di transito dei mezzi pesanti sulle strade statali, così come un aumento graduale del pedaggio. Poiché la realizzazione del BBT si allontana sempre più, provvedimenti concreti diventano sempre più urgenti e necessari.

Bolzano, 9.07.2018

Cons. prov.
Hans Heiss
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

Rispetto die limiti di velocità sull’autostrada del Brennero.

“L’autostrada del Brennero è un Killer per la salute della popolazione. 44.000 persone vivono nel corridoio all’interno del quale vengono regolarmente superati i limiti di legge sulle emissioni di ossido di azoto“. (Riccardo Dello Sbarba). Con la mozione „Introduzione del sistema Tutor in A22“ (online) dovranno essere introdotti controlli più efficaci per far rispettare i limiti di velocità vigenti. In questo modo si potrà ridurre almeno un po’ le emissioni nocive e il rumore.

La mozione è stata approvata con il seguente testo:

La giunta provinciale viene impegnata: „ad eseguire una rilevazione immediata degli effettivi superamenti dei limiti di velocità nel tratto altoatesino dell’autostrada del Brennero e a presentarne i risultati in Consiglio provinciale nella sessione di settembre 2018; a presentare quindi le misure previste per far rispettare i limiti di velocità vigenti; a valutare anche la possibilità di adottare sull’autostrada del Brennero il sistema “Tutor” per la rilevazione della velocità media in un tratto di autostrada.”

 

Esenzione della tassa automobilistica per veicoli ecologici.

Nella nostra mozione: “Bollo auto: più proteggi il clima, meno paghi” (online) viene proposta una riduzione dalle tasse automobilistiche che non emettono più di 95 g/km di CO2. L`esenzione prevista per le autovetture ibride ed ecologiche deve essere permanente, cioè applicata per tutta la “vita” del veicolo, in modo da ridurre anche il bisogno di comprare continuamente una nuova auto. “Così l’acquisto di auto ecologiche viene reso possibile anche a quegli strati sociali che con i soli propri mezzi non se lo potrebbero permettere”, ha detto la prima firmataria della mozione, Brigitte Foppa.

La mozione è stata approvata con il seguente testo:

“La giunta provinciale viene impegnata:

  1. a verificare se sia possibile stabilire una riduzione del bollo auto per le autovetture le cui emissioni non superano 95 g di CO2 per chilometro, secondo l’obiettivo stabilito dall’Unione Europea entro il 2021;
  2. a verificare inoltre sia possibile esentare dal bollo auto le autovetture ibride e quelle ecologiche anche dopo i primi 3 ovvero 5 anni”.

Un testo contraddittorio e deludente, che sarà di nuovo modificato ancor prima che possa entrare in vigore (2020)

Con una maggioranza di appena tre voti (17 sì e 14 no) il Consiglio provinciale ha approvato oggi la discussa Legge “Territorio e paesaggio”. Il gruppo Verde ha preso sul serio il lavoro su questa fondamentale legge.

La Giunta provinciale ha voluto per forza approvare una legge che resta incompiuta. Nonostante il lungo periodo di gestazione (4 anni), al testo presentato in Consiglio provinciale sono state apportate ben 189 modifiche in commissione e ancora ben 68 in aula.

In totale: 257 modifiche firmate in gran parte da esponenti della maggioranza: un record!

Noi Verdi abbiamo ottenuto l’approvazione di una 30 nostri emendamenti, ma ciò non cambia nulla allo spettacolo offerto da una Svp in cui si è scatenata la lotta tra lobby.

Ad avere la meglio sono state le lobby economiche, tra cui soprattutto contadini e albergatori, cioè le due categorie che possono mettere le mani sulle aree naturali, sul verde agricolo e alpino. E questo già dice tutto.

  • Il paesaggio sarà meno tutelato di quanto non lo sia con la vecchia legge;
  • All’uso del suolo non viene posto un freno e perfino all’ultimo momento dalla maggioranza sono venuti emendamenti (Widmann) che premiamo l’affarismo e indeboliscono il concetto di “confine dell’area insediabile”;
  • Il diritto alla casa a prezzi ragionevoli non è garantito. Nella maggioranza è anzi emersa una forte corrente che vorrebbe abbandonare la vecchie politica dell’edilizia sociale, per affidare il problema casa al solo mercato. La legge lascia irrisolto questo punto e sulla edilizia pubblica è contraddittoria, con l’aggravante che la nuova indispensabile legge sull’edilizia agevolata (competenza Tommasini), promessa entro breve, è stata rinviata a chissà quando, chissà con quale Giunta e quale maggioranza.

Come gruppo Verde ci siamo battuti in ogni modo per migliorare la legge e diversi risultati li abbiamo ottenuti, prima in commissione e poi ancora in aula, dove:

  • alloggi a prezzi calmierati: siamo riusciti a sostituire completamente il generico articolo precedente con un testo che precisa cosa ciò in concreto vuol dire: 6,7€ al m² per gli affitti e solo la copertura dei costi per le vendite;
  • associazioni per l’ambiente e il paesaggio: abbiamo garantito la loro voce nella pianificazione,
  • beni paesaggistici tutelati: abbiamo ampliato l’elenco (es: punti panoramici);
  • trasparenza: siamo riusciti a rendere obbligatoria una discussione in Consiglio provinciale (con parere della competente commissione) sul regolamento di attuazione più importante, quello sui criteri per i piani comunali e l’area insediabile.

Nel complesso però la legge resta un cantiere aperto, che lascia un vuoto legislativo di almeno 3 anni e mezzo: un anno e mezzo per l’entrata in vigore (1.1.2020) e più altri due anni per i piani comunali. In questo “vuoto” chi ha soldi e buoni avvocati potrà dare l’assalto al territorio e ai comuni.

Comunque di una cosa siamo certi: nel 2019, ancor prima che entri in vigore, il nuovo assessore all’urbanistica rimetterà di sicuro le mani sulla legge appena approvata, cambiandola di sana pianta.

Dunque più che una legge, oggi il Consiglio ha approvato una bozza da consegnare alla prossima legislatura. O forse solo un quaderno di appunti.

Bolzano, 08.06.2018

Consiglieri provinciali
Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss
Brigitte Foppa