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COMUNICATO STAMPA.

Le ambizioni panrusse di Putin e le loro conseguenze, stavolta per l’Ucraina, sono spaventose.

Stiamo assistendo alla invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Non c’è modo di definirlo altrimenti: si tratta di un attacco su larga scala.

Come sempre il prezzo di questi deliri di onnipotenza sono pagati da chi non ha nessuna colpa: la popolazione civile in Ucraina e migliaia di parenti sparsi in tutto il mondo. Comprese tantissime persone che vivono e lavorano in Alto Adige.

Care Ucraine e cari Ucraini, l nostro pensiero e la nostra solidarietà sono per voi in queste ore drammatiche.

Dopo il fascismo, il nazismo e due guerre mondiali, l’Europa è nata come progetto di pace.

Il desiderio e la promessa di pace e prosperità ci tiene uniti come europei.

La pace è un bene inestimabile e prezioso.

Niente sarebbe peggio di una guerra nel nostro continente.

Fa tremare il solo pensiero che improvvisamente una guerra europea possa essere considerata possibile.

 

Bolzano, 24/02/2022

 

Cons. prov.

Brigitte Foppa

Riccardo Dello Sbarba

Hanspeter Staffler

ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE.

Bezüglich der Verbindung der Skigebiete Rosskopf und Ladurns wird derzeit getüftelt. Es gibt eine erste Machbarkeitsstudie für die Verbindung der beiden Schigebiete Rosskopf und Ladurns mittels Schwebebahn. Es liegt aber auch eine zweite Machbarkeitsstudie für die Verbindung der Schigebiete Rosskopf und Ladurns mittels Schwebebahn und zusätzlich die Verbindung des Schigebietes Rosskopf mit dem Bahnhof Gossensass vor. Medienberichten zufolge wäre diese Variante ein Anliegen des Landes. De facto würde das eine Verdoppelung des Skigebietes Rosskopf bedeuten.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

1. Wie stehen die Grundeigentümer:innen zur Verbindung des Skigebietes mit dem Bahnhof Gossensass?
2. Wieso ist die Verbindung des Schigebietes Rosskopf mit dem Bahnhof Gossensass ein Anliegen des Landes, da der Bahnhof Sterzing bereits jetzt gut mit öff. Verkehrsmitteln erreichbar ist?
3. Was sind die Überlegungen dieser Einschnitte in noch unbebautes Gebiet?
4. Was sind die nächsten konkreten Schritte im Verfahren um dieses Problems?
5. Wann wird die endgültige Entscheidung getroffen werden?
6. Wie fügt sich dieses Projekt in die Nachhaltigkeitsstrategie der Landesregierung ein? Wir ersuchen um die Überlegungen die hierzu angestellt worden sind.

Bozen, 23.02. 2022

Landtagsabgeordnete
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

COMUNICATO STAMPA.

Ieri 21 febbraio 2022 la terza commissione ha approvato il disegno di legge per l’aumento dell’IMI sulle case sfitte. Il disegno di legge è passato grazie al voto favorevole dei Verdi.

I Verdi Grüne Verc hanno votato a favore del disegno di legge sull’innalzamento dell’IMI discusso ieri in terza commissione. Politicamente si tratta di un segnale che va nella giusta direzione.

Con l’innalzamento dell’IMI si intende dare una risposta alla carenza di case in affitto. Siamo consapevoli che la legge presenta diverse debolezze. Per prima cosa disponiamo di una base di dati molto debole della situazione delle case sfitte e vuote, o meglio, si sa quante siano, ma non se ne conoscono i motivi. Questi possono essere i più diversi: sono vuote perché sono in procinto di essere risanate, oppure perché sono oggetti di speculazione, o perché sono un investimento di risparmio familiare, o anche perché vengono usate come Airbnb, ecc. Inoltre, la proposta di legge non sembra essere molto matura e non si sa se la misura proposta sia davvero efficace.

Per migliorare il disegno di legge il Gruppo Verde propone di introdurre un monitoraggio sull’effettività della misura tassativa e un osservatorio delle case sfitte e vuote.

Si tratta di una legge che va nella giusta direzione per trovare una soluzione al tragico problema della casa nella nostra provincia. La nostra proposta integrativa potrebbe renderla ancora più efficace. “Secondo noi – ha affermato Hanspeter Staffler in conclusione di dibattito – è meglio un piccolo segnale nella giusta direzione piuttosto che il miraggio di una legge complessa e dettagliata che però potrebbe non arrivare mai in trattazione”.

Bolzano, 22/2/2022

Cons. prov.
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

COMUNICATO STAMPA.

Oggi Lilli Gruber, Joseph Zoderer e Reinhold Messner vengono insigniti dell’onorificenza del Tirolo.

Ad essere onorati in questo modo sono tre sudtirolesi speciali. Tutti e tre sono persone che hanno osato mettere in dubbio certezze solide della società sudtirolese. Hanno percorso strade nuove. Hanno aperto dibattiti dolorosi e importanti.

Scrivere delle difficoltà della convivenza dell’Alto Adige-Südtirol pluriculturale, rompere i tabu del passato e della storia recente, anzi, far conoscere le problematiche connesse ad essa anche fuori dei confini della Provincia – con questo e con gli altri loro meriti gli onorificiati hanno messo in movimento la mentalità spesso rigida della nostra terra. Hanno avviato processi di denominazione, di discussione e di elaborazione. Processi difficili, verso i quali spesso regnava rifiuto e respingimento.

Tanto più importante è l’onorificenza di oggi, perché riconosce il valore di questi pionieri e pioniera per un Alto Adige, Sudtirolo, Südtirol moderno e aperto.

Siamo felici con loro.

 

I consiglieri provinciali verdi

Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba, Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

Dichiarazione linguistica nominativa: la riforma del 2005 non ha raggiunto l’obiettivo. Lo svelano i dati che il gruppo verde ha ricevuto dal tribunale. Eliminare le penalizzazioni per scegliere liberamente almeno la prima volta

La giornata internazionale della lingua madre che cade il 21 febbraio ci invita a fare qualche riflessione sulla convivenza tra gruppi linguistici e i suoi istituti, in particolare sulla discussa dichiarazione di appartenenza al gruppo linguistico. Dai dati emersi nella risposta a interrogazioni del Gruppo Verde in Consiglio provinciale emerge un quadro ancora problematico: nonostante la riforma del 2005 che doveva fare in modo che la dichiarazione fosse resa solo da chi ne ha effettivo bisogno, come vuole la legislazione europea e nazionale sui dati sensibili, i dati dimostrano che invece in Sudtirolo si fa ancora un censimento linguistico nominativo a tappeto, assolutamente sproporzionato.

Risulta infatti che in tribunale siano depositate quasi mezzo milione di dichiarazioni nominative, praticamente tutta la popolazione, mentre le persone che le utilizzano davvero sono meno di 9.000 all’anno, cioè appena il 2% di chi si dichiara (il dato delle dichiarazioni ritirate a fini di proporzionale si ricava nella risposta sottraendo dal numero di accessi all’ufficio competente il numero di persone che accedono per depositare la prima dichiarazione. E va tenuto conto che molti sono accessi plurimi di una stessa persona, quindi il numero complessivo di chi ritira la dichiarazione per usi di legge potrebbe essere più basso).

Com’è possibile?

Semplice. Nella norma di attuazione “riformata”, la commissione dei 6 inserì – su spinta dei rappresentanti Svp – così tante penalizzazioni per chi non si dichiara appena compiuta la maggiore età, che per non sbagliare la gente si dichiara in massa ugualmente, anche se non ne ha bisogno.

La conseguenza è che in questo modo, si fa ancora una rilevazione a tappeto di un dato sensibile che serve a una minoranza e non c’è quella proporzionalità richiesta dalle leggi sui dati sensibili.

“Da sempre ci battiamo affinché queste penalizzazioni vengano tolte. Con una mozione proponiamo una riforma della dichiarazione linguistica che renda libero il momento in cui fare la prima dichiarazione. Togliere ogni penalizzazione o svantaggio alla dichiarazione della madre lingua è indispensabile per far fare un passo avanti alla convivenza.” così il primo firmatario della mozione Riccardo Dello Sbarba.

Bolzano, 20/02/2022

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

Creare alloggi a prezzi accessibili, fermare il consumo di suolo, risanare il patrimonio edilizio: per raggiungere questi importanti obiettivi, è fondamentale mettere sul mercato gli alloggi sfitti. I prezzi salgono alle stelle anno dopo anno perché l’offerta di alloggi è scarsa. Ci sono studentesse e studenti che decidono di studiare altrove perché non riescono a trovare un posto dove abitare a Bolzano. Ci sono persone che hanno un lavoro fisso e sono costrette a vivere per strada. La situazione è drammatica. Allo stesso tempo, migliaia di appartamenti sono vuoti.

Sosteniamo il piano della giunta provinciale e del consorzio dei comuni di aumentare l’IMI sugli appartamenti sfitti. Chi affitta non viene colpito, chi lascia alloggi vuoti è incentivato ad affittare.

Sono poco giustificate le critiche di alcuni ambienti della Svp, della Lega e di Forza Italia, dinnanzi ad una situazione emergenziale. Con un mercato degli affitti saturo, non si può lasciare inutilizzato spazio abitativo prezioso. Siamo contenti che una delle nostre proposte dilunga data stia finalmente per essere attuata.

INTERROGAZIONE DI ATTUALITÀ.

La dichiarazione linguistica nominativa è stata riformata nel 2005, sulla spinta di una nuova normativa europea sui dati personali sensibili, che rendeva illegittima la loro raccolta “a tappeto”, stabilendo che essa doveva essere proporzionale all’effettivo uso. La riforma del 2005 conteneva però così tante penalità per chi non si dichiara subito, che alla fine tutti corrono a dichiararsi. Nel 2020 erano 474.250 le dichiarazioni depositate, ma quanti davvero ne hanno bisogno?  Nella risposta alla nostra interrogazione n. 1940/21 abbiamo appreso che l’ufficio del Tribunale è in grado di fornirci solo due dati: il numero di nuove domande (7067 come media 2013-2020) e il numero di accessi all’ufficio stesso (16.400 come media 2013-2020). Ma se gli accessi comprendono le nuove dichiarazioni, allora le persone che ritirano la dichiarazione per usarla sarebbero appena 9.000 (e magari le stesse più volte).

Si chiede alla Giunta provinciale:

  1. Il dato degli accessi all’Ufficio delle dichiarazioni linguistiche (vedi risposta alla interrogazione n.1940/21-XVI) comprende anche le persone che depositano la prima dichiarazione linguistica?
  2. Se sì, ciò vuol dire che ogni zanno su 475.000 persone dichiarate, solo circa 9000 hanno davvero bisogno della dichiarazione, cioè l’1,9% del totale. Questa percentuale, alla luce della normativa europea e nazionale sulla raccolta dei dati sensibili, non dimostra che la dimensione delle dichiarazioni depositate è sproporzionata rispetto al loro effettivo uso e necessità?

Bolzano, 18.02.2022

 

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITÀ.

All’aeroporto di Bolzano è ripresa l’attività di volo sulla nuova pista così ampliata:

Per i comuni di Bolzano, Laives, Vadena interessati dal Piano di Rischio (PdR) Aeroportuale, come da art. 707 del Codice della Navigazione, la modifica delle dimensioni della pista, con traslazione delle soglie della pista principale in direzione sud, porta con sé anche la traslazione delle superfici del PdR.

 

Si chiede alla Giunta provinciale:

  1. Dopo l’ampliamento della pista è necessario adeguare il piano di rischio aeroportuale e, contestualmente, l’impronta a terra delle zone di rischio negli strumenti urbanistici?
  2. Se sì, che cosa bisogna fare, chi lo deve fare e come intende procedere la Provincia?

 

Bolzano, 17.2.2022

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

MOZIONE.

La valutazione del rumore prodotto dagli aerei soprattutto nelle fasi di decollo e atterraggio è indispensabile per tutelare la salute della popolazione che vive nelle vicinanze di un aeroporto. La presente mozione ha lo scopo di ottenere finalmente l’attuazione anche per l’aeroporto di Bolzano della normativa vigente in materia.

Che a Bolzano in questo campo ci sia ancora molto da fare ce lo ha confermato lo stesso assessore all’ambiente rispondendo nella sessione di febbraio 2022 alla interrogazione su temi di attualità n. 8/02/22, “Aria e rumore: quali controlli sull’aeroporto?”.

Ecco, in sintesi, le domande e le relative risposte dell’assessore:

  • Domanda 1: “Vengono fatte rilevazioni sui livelli di rumore in relazione all’attività dell’aeroporto di Bolzano?”. Risposta: “Per quanto concerne l’inquinamento acustico non vengono effettuati rilevamenti fonometrici”.
  • Domanda 3: “Con quale frequenza vengono raccolti i dati?”. Risposta: “Attualmente non vengono raccolti i dati”.
  • Domanda 4: “Quante sono e dove sono collocate le centraline di rilevazione?”. Risposta: “Attualmente non sono istallate delle centraline”.
  • Domanda 5: “I dati sono pubblicati?”. Risposta: “Attualmente non ci sono dati disponibili”.

La mancanza di qualsiasi monitoraggio del rumore intorno all’aeroporto di Bolzano, riconosciuta apertamente dall’assessore competente, ha una spiegazione semplice: l’aeroporto non ha ancora il “piano acustico aeroportuale” previsto dalla normativa vigente. Tale piano è la condizione indispensabile per istallare una rete di monitoraggio del rumore e poi, grazie a questo sistema di controllo, individuare eventuali violazioni dei limiti di legge.

Nella risposta all’interrogazione lo stesso assessore ha indicato a quali norme occorre fare riferimento.

Il Decreto Ministeriale 31/10 /1997, “Metodologia di misure del rumore aeroportuale”, stabilisce che l’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC) istituisca, per ogni aeroporto aperto al traffico civile, una commissione presieduta dal competente direttore della circoscrizione aeroportuale e composta da un rappresentante per ognuno dei seguenti soggetti: Regione, Provincia e Comuni interessati, Agenzia per la protezione dell’ambiente, ENAV, vettori aerei, società di gestione aeroportuale.

Il testo che spiega tutte le procedure relative e la sequenza delle azioni da intraprendere è la circolare ENAC APT-26 del 3/7/2007, a cui naturalmente rimandiamo per ogni chiarimento.

I compiti della Commissione sono:

  • Classificazione dell’aeroporto in relazione all’inquinamento acustico prodotto, sulla base di parametri quali: estensione dell’intorno aeroportuale, estensione delle tre fasce di pertinenza dell’aeroporto, estensione delle aree residenziali che ricadono in tali fasce, densità abitativa in ciascuna fascia.
  • Definizione delle procedure antirumore per ogni aeroporto sulla base dei criteri generali definiti con il Decreto del Ministero dell’ambiente del 3 dicembre 1999, allo scopo di ottimizzare l’impronta di rumore dell’aereo al suolo al fine di tutelare al meglio la popolazione esposta;
  • Definizione delle fasce A, B e C di pertinenza dell’infrastruttura e dell’intorno aeroportuale, cui corrispondono dei limiti misurati in termini di LVA (livello di valutazione del rumore aeroportuale): in zona A l’indice LVA non può superare il valore di 65 dB(A), in zona B di 75 dB(A) e solo in zona C, quella più vicina alla pista e alle traiettorie di decollo e atterraggio, l’indice LVA può superare i 75 dB(A).

Da questa classificazione discendono poi le prescrizioni sulla destinazione d’uso delle aree. Fatte salve le attività e gli insediamenti esistenti all’entrata in vigore del Decreto 31 ottobre 1997, infatti, i piani regolatori generali comunali sono adeguati tenendo conto delle seguenti indicazioni per gli usi del suolo:

  • In zona A: non sono previste limitazioni.
  • In zona B: sono consentite attività agricole ed allevamenti di bestiame, attività industriali e assimilate, attività commerciali, attività di ufficio, terziario e assimilate, previa adozione di adeguate misure di isolamento acustico.
  • In zona C: sono consentite esclusivamente le attività funzionalmente connesse con l’uso ed i servizi delle infrastrutture aeroportuali.

In base a questo “Piano acustico aeroportuale”, la normativa vigente prevede che venga predisposto nell’intorno aeroportuale un sistema di monitoraggio in continuo che possa consentire il rilevamento di eventuali superamenti dei limiti e il collegamento di tale informazione con i dati e la traiettoria del velivolo che ha generato il superamento degli stessi.

Ciò permette di tenere sotto controllo il “clima” acustico nell’intorno aeroportuale ma, anche, di potere applicare sanzioni ai vettori per il non rispetto dei limiti o delle procedure antirumore.

Nel caso in cui venga riscontrato il superamento dei limiti di rumorosità consentiti dalla citata normativa vengono disposte delle restrizioni operative, con le quali viene limitato l’accesso di aerei che non rispettino i limiti di rumorosità prescritti.

 

Una recente pronuncia del Consiglio di Stato del 7 settembre 2004, ha sottolineato l’importanza e la sequenza di tali procedure, affermando che “…una volta intervenuta la perimetrazione delle fasce di rispetto, i limiti fissati da. D.M. 31 ottobre 1997 (all’interno delle fasce) e dal D.P.C.M. 14 novembre 1997 (all’esterno) diventano concretamente applicabili e può esserne verificato l’eventuale superamento. In assenza della perimetrazione delle fasce di rispetto dell’insediamento aeroportuale, non è possibile la verifica dell’eventuale superamento dei valori limite di immissione all’esterno del perimetro aeroportuale, in adempimento dell’obbligo di predisposizione dei piani di risanamento, di cui, all’art. 10, comma 5, della legge n. 447/1995”. (Consiglio di Stato, Sez. VI, 7 settembre 2004 (ud. 11/06/04), n. 5822/2004)

Concludendo, la procedura prevista dalla legge è questa:

  1. L’ENAC istituisce la commissione.
  2. La Commissione predispone il “Piano acustico aeroportuale”.
  3. In base al Piano viene realizzata la rete di monitoraggio del rumore.
  4. La rete di monitoraggio verifica il rispetto dei limiti del rumore, rileva e sanziona le eventuali violazioni a tutela della salute della popolazione.

Per quanto riguarda l’aeroporto di Bolzano, l’assenza di qualsiasi monitoraggio e la mancata istallazione della rete di centraline indica che la procedura indicata dalla legge e dalla stessa circolare ENAC APT-26 del 3/7/2007 non è stata attuata.

Visto l’attuale “rilancio” dell’attività dell’aeroporto di Bolzano con un numero crescente di linee, destinazioni e velivoli in decollo e atterraggio, è urgente attuare quanto prevede la normativa a tutela della popolazione che vive nei dintorni dell’aeroporto e lungo le rotte di decollo e atterraggio.

Il tema è stato posto con forza anche dal comune di Laives. Nella seduta del 16 febbraio 2022 il consiglio comunale di Laives ha approvato all’unanimità una mozione promossa dal gruppo verde che impegna la giunta comunale a “Intervenire ufficialmente presso la Provincia Autonoma di Bolzano e l’ENAC per ottenere la costituzione della prevista commissione aeroportuale”.

La Provincia deve assolutamente raccogliere tale appello e avviare le azioni conseguenti.

 

Tutto ciò considerato, il Consiglio provinciale impegna la Giunta provinciale:

  1. Ad attivarsi in ogni modo, intervenendo ufficialmente presso l’ENAC, per ottenere l’attuazione della circolare ENAC APT-26 del 3/7/2007 e fare in modo che sia istituita al più presto la prevista commissione aeroportuale affinché sia predisposto al più presto l’indispensabile “Piano acustico aeroportuale” previsto dalla normativa vigente.

 

Bolzano, 17.02.2022

 

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

 

MOZIONE.

La storiografia ancora è fortemente segnata da secoli di scrittura “al maschile”. Le donne, la loro funzione nella società, ma anche il loro ruolo negli eventi “storici” a lungo non sono state né viste, né raccontate. Negli ultimi decenni le storiche e gli storici stanno recuperando una memoria rimasta troppo a lungo dimenticata e nascosta, e sempre più nomi di donne memorabili emergono, trovando la loro giusta collocazione.

Questo recupero trova visibilità solo lentamente nello spazio pubblico. Questa arretratezza la notiamo ad esempio nella questione dell’odonomastica. Sappiamo che in Italia solo il 6% delle strade e piazze è dedicata a donne. A Bolzano la percentuale sale al 13%, ma resta sempre un grande squilibrio.

Oltre ai nomi delle strade, sono anche i monumenti a segnare lo spazio pubblico. Quasi tutti i monumenti e le statue che vediamo sulle piazze, nei viali, sugli slarghi, se rappresentano persone, rappresentano uomini.

Da una trasmissione televisiva abbiamo appreso che in tutta Italia sarebbero solo 148 statue dedicate a donne. Un numero ben esiguo, se pensiamo al grande ruolo che le donne hanno nella società e che hanno avuto nella storia.

Abbiamo provato a capire se nella nostra Provincia la situazione è migliore rispetto al resto d’Italia.

Alla nostra interrogazione del 24 novembre 2021 su quante fossero le statue dedicate a donne in Alto Adige, a quali donne fossero dedicate e dove fossero collocate, la risposta è stata “Ciò comporterebbe una ricerca approfondita”. Siamo quindi solo agli inizi di una storia ancora tutta da scrivere … e da rappresentare.

Sulla base della ricerca “Biografie di donne e nomi di strade” che unibz sta svolgendo in seguito a una mozione approvata dal Consiglio Provinciale ci sarà un elenco di donne meritevoli a disposizione dei Comuni altoatesini. Da questo si potrà trarre spunto per intitolare strade e piazze, ma anche per “arredare” lo spazio pubblico ricordando il valore e il lavoro delle donne nel passato e nel presente.

Tutto ciò considerato, il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano impegna la Giunta provinciale:

  1. Ad avviare una ricerca approfondita per rilevare la presenza di statue e monumenti dedicate a donne nei luoghi pubblici dell’Alto Adige.
  2. A indire, almeno un bando pubblico all’anno per la realizzazione di una statua o un’opera artistica permanente dedicata a personaggi femminili della storia o a temi/eventi storici in cui le donne siano protagoniste.
  3. A invitare il Consiglio dei Comuni a intitolare più frequentemente strade e piazze alle donne e ad arredare lo spazio pubblico anche con opere artistiche dedicate a donne.

il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano inoltre incarica la propria presidenza:

  1. Ad allestire, nel corso dei lavori di ristrutturazione dell’edificio del Consiglio Provinciale, uno spazio dove venga reso omaggio alle politiche del Sudtirolo che hanno contribuito alla sua storia.

 

Bolzano, 14/2/2022

 

Cons. prov.

Brigitte Foppa

Riccardo Dello Sbarba

Hanspeter Staffler