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Prima dichiarazione linguistica

MOZIONE.

Fin dalla sua “Relazione sull’attività 2014” la Difensora Civica Dott.ssa Gabriele Morandell ha sottolineato un problema legato alla normativa vigente relativa alla dichiarazione di appartenenza o aggregazione al gruppo linguistico.
La Difensora Civica riferisce di ricevere spesso lamentele per il fatto che i cittadini e le cittadine devono attendere 18 mesi prima che la loro dichiarazione di appartenenza al gruppo linguistico diventi valida. Il problema sorge per tutte le persone di età superiore ai 18 anni che non fanno la dichiarazione entro un anno dal raggiungimento della maggiore età e sono quindi escluse dalla partecipazione ai suddetti concorsi. Una piccola disattenzione ha quindi “conseguenze tanto drastiche per i progetti futuri dei giovani adulti coinvolti.” Si tratta di parole molto chiare della Difensora Civica che dovrebbero spingere la politica ad agire per eliminare queste anacronistiche penalizzazioni.
Esse trovano origine nella norma di attuazione sulla dichiarazione linguistica, cioè nel Dpr 752 del 1976 nel testo vigente, frutto di diverse riformulazioni. Tali riformulazioni sono state necessarie – è bene ricordarlo – per allineare le regole del censimento linguistico alle norme europee sulla tutale dei dati personali, che stabiliscono che la raccolta di tali dati sensibili (e l’appartenenza linguistica è uno di questi) avvenga in forma proporzionale allo scopo. Applicate al censimento linguistico, tali norme hanno imposto di superare l’obbligo della “dichiarazione a tappeto per tutti”, introducendo il principio che si deve dichiarare in modo nominativo solo chi ne ha affettivo bisogno per gli usi previsti dalla legge (proporzionale).
L’ultima riforma ha dunque reso anonima la dichiarazione fatta da tutti i cittadini e le cittadine ai fini puramente statistici e invece totalmente facoltativa la dichiarazione nominativa, che rilascia solo chi ne ha bisogno. Ma quando si può sapere di averne davvero bisogno? In coerenza coi principi fissati dalla norma riformata, ogni persona avrebbe diritto di decidere liberamente se e soprattutto quando rilasciare la propria dichiarazione linguistica, senza subire penalizzazioni. Ma così non è: l’articolo 20/ter del Dpr 752/1976 prevede che la dichiarazione nominativa si possa rilasciare una volta compiuti i 18 anni entro un anno. Se una persona lascia passare questo termine, essa sarà “punita” con una attesa di 18 mesi prima che la sua dichiarazione diventi efficace.
Non è giusto – come ammonisce la Difensora Civica – che spesso per una semplice dimenticanza (cosa che accade di frequente negli anni degli studi universitari), tante giovani persone vengano poi “punite” con un anno e mezzo di sospensione quando decidono di dichiararsi e così perdano importanti occasioni per il proprio progetto di vita. In questo modo una misura volta a combattere l’opportunismo di qualcuno (contro cui neppure l’attuale norma garantisce al 100%) provoca un’ingiustizia molto più grande a un numero molto maggiore di giovani persone “innocenti”.
Almeno la prima dichiarazione linguistica dovrebbe essere libera e la persona dovrebbe avere il diritto di scegliere liberamente il momento per dichiararsi la prima volta, senza subire penalizzazioni di sorta. Questa riforma corrisponderebbe meglio allo spirito della nuova norma di attuazione che prevede che la dichiarazione di appartenenza linguistica venga fatta solo da chi ne ha effettivo bisogno: cioè presuppone che ciascuna persona abbia il diritto di fare tale dichiarazione (almeno la prima volta) solo quando tale bisogno effettivo si presenta.
La normativa attuale spinge invece a dichiararsi a prescindere dal bisogno, anzi a priori e in assenza di tale bisogno, per il timore di poter subire svantaggi nell’eventualità che tale bisogno in futuro si presenti.

Tutto ciò considerato, il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano impegna la Giunta provinciale:

  1. A proporre alla Commissione dei 6 una modifica dell’articolo 20/ter del Dpr 752/1976, in modo tale che almeno la prima dichiarazione di appartenenza al gruppo linguistico possa essere resa nel momento liberamente scelto da ogni persona e, una volta resa, sia immediatamente efficace.
  2. A invitare i rappresentanti eletti dal Consiglio provinciale nella Commissione dei Sei ad attivarsi affinché l’articolo 20/ter del Dpr 752/1976 venga modificato in modo che la prima dichiarazione di appartenenza al gruppo linguistico possa essere resa nel momento liberamente scelto da ogni persona e, una volta resa, sia immediatamente efficace.

Bolzano, 30/09/2019

Consiglieri provinciali
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

Author: Heidi

Il Verde torna nel P
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1 COMMENT
  • Paolo / 6. Ottobre 2023

    Purtroppo è verissimo, seppur per colpa mia che non ho fatto la dichiarazione quando appena arrivata la lettera ora mi trovo a dover aspettare 18 mesi per avere questo documento, che è essenziale per il posto di lavoro che ho trovato. Quindi alla fine per una svista da parte mia mi trovo a dover scontare una punizione assolutamente esagerata, per 18 mesi non posso lavorare.

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