HomeBuon climaLa situazione è (molto) seria, ma non (ancora) senza speranza.

La situazione è (molto) seria, ma non (ancora) senza speranza.

Discorso di Hanspeter Staffler sul bilancio 2022-2024.

Di seguito il riassunto in lingua italiana dell’Ufficio stampa del Consiglio provinciale:

Hanspeter Staffler (Gruppo verde) ha chiarito che in questi giorni si determina la politica dell’anno che verrà, e ha aggiunto che è necessario vedere quali cifre rispecchiano le affermazioni del presidente della Provincia. Il bilancio con 6,4-6,5 miliardi è positivo, anche grazie agli abili negoziati con il Governo, positivo è anche il lieve aumento dell’IRAP, ma le associazioni economiche si sono già fatte sentire: pretendono una grande fetta di questa torta. Per famiglia e sociale le risorse sono ancora piuttosto scarse, ma la sanità è finanziata. La mobilità fa la parte del leone, ma questo comprende anche la costruzione di strade e impianti di risalita, che intaccano lo spazio alpino. Se il presidente della Provincia dice che bisogna allontanarsi dalle infrastrutture, non si spiegano gli ingenti finanziamenti per queste infrastrutture.  Più opportuno sarebbe finanziare la rotaia, e urgenti sono le risorse per la linea Bolzano-Merano.

Il Landeshauptmann ha sostenuto la necessità di investire più nelle teste e nei servizi, ma questo è proprio ciò che la provincia potrebbe fare come datrice di lavoro, nell’ambito della contrattazione collettiva. I soldi non mancano, 1,1 miliardi vanno a beneficio di investimenti di vario tipo, nella immobilizzazione patrimoniale: questo importo è sopra la media europea, mentre gli stipendi di infermieri e sanitari sono al di sotto. L’equità finanziaria dovrebbe essere in primo piano, e chi lavora a favore della solidarietà dovrebbe essere adeguatamente retribuita: al contrario, c’è una redistribuzione di risorse, che vengono dal gettito fiscale di lavoratori e piccoli imprenditori, verso l’alto, verso investimenti e relativi contributi.

La crisi climatica è subdola, e il riscaldamento globale, di cui gli esperti avevano avvisato già 30 anni fa, si diffonde in tutto il pianeta, comportando grandi flussi migratori. Si imputa volentieri la responsabilità ad altri, come la Cina o il Brasile, ma anche se la provincia è piccola, deve fare il suo dovere, su tutti i livelli, a partire dal livello comunale. Se si parla di piani ma non si prevedono misure concrete, i nostri figli dovranno pagare il conto; il governatore ha detto nel suo discorso che ci devono essere anche dei sacrifici. L’Alto Adige ha i mezzi per affrontare una vera protezione del clima, ma interventi come la dispersione dei liquami o l’allungamento della pista dell’aeroporto intervengono pesantemente sulla biodiversità, e il concetto di ecocidio va considerato.

Tutto ciò che vive va rispettato, non solo i diritti umani ma anche quelli di fauna e flora, minacciate da interventi come quelli citati. essi andrebbero sanzionati, ma le attuali sanzioni sono insufficienti, a fronte di una buona legge di tutela della natura. In quanto alla politica per l’istruzione e per il settore sanitario, c’è tanta confusione: in entrambi i settori servono tante persone, ben istruite e formate. Gli insegnanti SONO il sistema dell’istruzione, e i sudtirolesi che ricordano le Katakombenschulen lo sanno bene. Lo stesso vale per gli infermieri, che sono il sistema sanitario, pertanto a queste persone che prestano servizi eccezionali va riconosciuto quanto fanno, anche dal punto di vista economico; invece, queste categorie devono lottare duramente per ogni centesimo. Bisognerebbe investire qui piuttosto che negli impianti di risalita iper-finanziati. Se ci si chiede perché, l’unica risposta logica è che si intendono commercializzare prestazioni pubbliche, sulla base di un grande piano liberale.

Tuttavia, questa provincia dispone di tutte le possibilità per assumersi le responsabilità, e questo fa nutrire speranza: “Abbiamo una grande chance”. Bisogna innanzitutto mettere uno stop al grande piano delle infrastrutture, comprese quelle previste in Val Pusteria, e investire le risorse nella rotaia, piuttosto che in rifugi avveniristici, grandi alberghi, olimpiadi, campionati mondiali. Bisogna poi porre fine al consumo del suolo per il turismo e l’artigianato., e smettere di trattare con particolare attenzione l’A22, nonché integrare nel Piano clima tutto il settore dell’agricoltura, in primis smettendo di acquistare foraggio da fuori e utilizzando solo quello prodotto in provincia.

Serve un check climatico per tutti gli investimenti e per tutte le leggi: vanno previsti un parere obbligatorio e una relazione annuale o biennale di monitoraggio, ovviamente indipendente, sull’andamento delle emissioni.  La relazione sulla biodiversità ha detto già nel 2019 che si era sull’orlo del baratro, e l’ONU aveva detto che si era davanti all’ultima possibilità per evitare il peggio: per agire in questo senso, l’Alto Adige dovrebbe utilizzare 220.000 € l’anno per la tutela di biodiversità e habitat naturali, e una somma simile dovrebbe essere messa a disposizione per contribuire alla riduzione di emissioni grigie in altri Paesi; va ecologizzata l’agricoltura, riducendo del 50% i capi di allevamento, va monitorato l’utilizzo dei pesticidi, ci vogliono iniziative per tutelare insetti, habitat, con una VERA transizione ecologica.

In quanto al coronavirus, è chiaro che all’inizio si navigava a vista, e i Verdi hanno anche sostenuto la Giunta, ed è emerso il lavoro incredibile di medici e infermieri, in un sistema che spesso era al limite ma  che ha superato le fasi più critiche. Questo ci dice che i Paesi con sistemi sanitari pubblici che funzionano bene sono riusciti ad affrontare la pandemia, mentre in posti come Lombardia o USA, dove molto si è investito nella sanità privata, la situazione è stata catastrofica: per questo, è importantissimo finanziare ulteriormente il sistema sanitario pubblico, e non quello privato.

Ancora non si conosce l’origine esatta del virus, la teoria del salto di specie sembra però quella più probabile, e una delle ragioni alla base di esso è la distruzione degli ecosistemi, con lo sfruttamento del mondo animale: una ragione in più per tutelare maggiormente la natura. Anche la mobilità frenetica di oggi, compresa quella turistica, ha contribuito alla diffusione del virus, e la mobilità turistica. Inoltre, la costruzione di strade impermeabilizza il suolo, e la produzione di veicoli richiede grande consumo di energia. In questi settori, l’Alto Adige non sempre può agire, ma può verificare dove è possibile intervenire. Il Covid ha evidenziato anche le ingiustizie del mondo: i Paesi ricchi hanno avuto il vaccino, quelli poveri meno. tuttavia, il divario cresce anche in Alto Adige, dove chi guadagna meno risente del costo della vita aumentato nell’ultimo decennio: i redditi dei dipendenti pubblici dovrebbero essere adeguati a quelli dell’economia privata, e al livello di reddito che c’è in Austria e Germania, investendo nelle persone.

Hanspeter Staffler, 15.12.2021

Author: Heidi

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