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COMUNICATO STAMPA

Durante il dibattito sul bilancio di oggi, il Consiglio regionale ha approvato una mozione del gruppo Verde che prevede che in futuro le barriere antirumore lungo la A22 siano progettate come “barriere antirumore fotovoltaiche”. In questo modo, si possono prendere diversi piccioni con una fava: In primo luogo, la tutela della popolazione dal rumore dell’autostrada. In secondo luogo, può essere generata energia pulita, senza sigillare nuove aree e quindi consumare ulteriore suolo. Inoltre, si dovrà esaminare se le barriere antirumore già esistenti possano essere dotate della “funzione aggiuntiva” del fotovoltaico. Un passo importante verso l’energia pulita. Buono per il clima e buono per le persone. Di più è quasi impossibile.

Bolzano, 10.12.2021

 

Cons. reg.

Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler
Lucia Coppola
Paolo Zanella

COMUNICATO STAMPA

In collegamento con la legge di bilancio della Regione, dopo una lunga contrattazione, Verdi, PD ed SVP hanno trovato un accordo per un ordine del giorno relativo alle infrastrutture di transito che riguardano la nostra Regione. La parte deliberativa dell’Ordine del Giorno nr. 2 “No alla Valdastico” è stata modificata (con le firma anche di Gerhard Lanz, Magdalena Amhof, Giorgio Tonini, Alessio Manica, Luca Zeni) e approvata. La Lega e lo stesso Presidente Fugatti hanno votato contro e sono rimasti in minoranza. Il testo approvato è il seguente:

Il Consiglio regionale del Trentino Alto Adige-Südtirol impegna la Giunta regionale:
“A intensificare il confronto sia all’interno della Regione sia con le autorità competenti a livello nazionale ed europeo sulle scelte strategiche in materia di infrastrutture di transito che riguardano la nostra Regione, al fine di ricercare possibili alternative a progetti di nuovi tratti autostradali in coerenza con gli impegni della difesa del clima, della tutela della salute della popolazione, dell’obiettivo prioritario di trasferire il traffico pesante su ferrovia lungo l’intero corridoio del Brennero e nel rispetto del Protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi che chiede di astenersi dalla  costruzione di nuove strade di grande comunicazione per il trasporto transalpino.”

Anche se redatto in termini più ampi, il testo così approvato è una smentita del progetto per la Valdastico, fortemente voluto dal Veneto e che, arrivando fino a Rovereto, porterebbe sulla A 22 e così in tutta la Regione Trentino Südtirol un ulteriore e massiccio traffico pesante.

Questo progetto impattante contrasta apertamente:

  • con la tutela della salute della popolazione, perché raddoppia le emissioni di ossidi di azoto e il rumore da traffico pesante sul nostro territorio
  • con la tutela del clima, perché raddoppia le immissioni di CO2 da traffico pesante sul nostro territorio
  • con l’obbiettivo di trasferire le merci su ferrovia lungo l’intero corridoio del Brennero
  • con la Convenzione delle Alpi, perché crea una nuova strada di grande comunicazione che incanala su gomma una rilevante quota di trasporto merci attraverso le Alpi.

La Valdastico è un’opera infrastrutturale insostenibile e che non va realizzata. E noi continueremo a vigilare ricordando costantemente alle maggioranze regionali e delle due province a essere coerenti con il testo approvato oggi in Consiglio regionale.

Bolzano, 10.12.2021

Cons. Reg.

Lucia Coppola
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler
Paolo Zanella

Ordine del giorno al Disegno di legge regionale n. 47/2021

Visto quanto previsto dal Disegno di legge regionale n. 47 “Bilancio di previsione delle Regione autonoma Trentino-Alto Adige-Südtirol” per gli esercizi finanziari 2022-2024 e dalla nota di aggiornamento al documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2021:

Bei Durchsicht des Klimaplans für Südtirol zeigt sich, dass beispielsweise im Bereich Photovoltaik noch Luft nach oben besteht. So sah ebenjener Klimaplan vor, den Ausbau von Photovoltaik bis zum Jahr 2020 auf die Leistung von 300 Megawatt anzuheben. Dieses Ziel wurde jedoch um ein Viertel unterschritten. In der überarbeiteten Version des Klimaplans, die allerdings bislang nur ein Entwurf ist, sind bislang keine neuen Ziele für den weiteren Verlauf des Ausbaus auf diesem Gebiet gesteckt worden. Allerdings war im Jahr 2010 – immer im Klimaplan – davon die Rede, dass man bis 2050 auf 600 Megawatt Leistung durch Photovoltaik (PV) kommen wolle.

Klimaneutralität ist ein großes Ziel für unsere Region, einiges an Arbeit liegt vor uns. Trentino-Südtirol hat bereits vorgelebt, wie es auf innovative Weise möglich ist, Strom aus erneuerbaren Energiequellen zu gewinnen. Dafür ist es nicht notwendig, zusätzliche Flächen zu versiegeln. Vielmehr kann und soll auf bereits Bestehendes zurückgegriffen werden.

Ein gutes Beispiel hierfür ist die Verkehrsinfrastruktur: Bereits heute gibt es entlang der Brennerautobahn im Trentino eine Lärmschutzwand, die ungefähr einen Kilometer lang- und die bei ihrer Errichtung als PV-Anlagen konzipiert worden ist. Eine solche Herangehensweise schlägt drei Fliegen mit einer Klappe, weil sie nicht nur den Autobahnlärm in Schach hält und erneuerbare Energie gewinnt, sondern dafür auf bereits verbaute Stellen zurückgreift. Zurzeit sind jedoch für die Brennerautobahn keine weiteren derartigen oder ähnlichen Projekte geplant.

Österreich geht sogar noch einen Schritt weiter: Weil die aktuelle Bundesregierung in ihrem Regierungsprogramm vorsieht, die Kapazität von Photovoltaik-Anlagen stark zu erhöhen, arbeitet man im Nachbarland intensiv an der konkreten Umsetzung. Ein Pilotprojekt befindet sich bereits in Betrieb („Die Autobahn als Sonnenkraftwerk“: https://www.ioeb-innovationsplattform.at/challenges/detail/die-autobahn-als-sonnenkraftwerk-mit-der-laermschutzwand-strom-produzieren/) und weitere werden folgen.

Ziel dieses Pilotprojektes ist es, die bereits vorhandene Lärmschutzwandinfrastruktur durch die modulare Anbringung von PV-Elementen zu „tunen“, um sie auch für die Stromgewinnung einsetzen zu können. Im Idealfall könnten in einem zweiten Moment Lärmschutzwände – wie im Trentino bereits geschehen – a priori als kleine Sonnenkraftwerke konzipiert werden. Andere Nachbarregionen wie Bayern beschreiten bereits ähnliche Wege.

Wie eingangs erwähnt liegt der entscheidende Vorteil in einer solchen Herangehensweise daran, dass man „auf bereits bebauter Fläche baut“. Dies ist ein Grundpfeiler von Umwelt- und Klimaschutz, der bei jedweder Maßnahme stets mitbedacht werden will.

Daher beauftragt der Regionalrat die Regionalregierung:

  1. Entlang der Brennerautobahn sowie entlang von Schnellstraßen der Region neue Lärmschutzwände – wo technisch und wirtschaftlich sinnvoll – prinzipiell als „Photovoltaik-Lärmschutzwand“ zu konzipieren.
  2. Zu prüfen, inwieweit bereits bestehende Lärmschutzwände entlang der Brennerautobahn mit der Zusatzfunktion Photovoltaik zur Energiegewinnung versehen werden können.
  3. Das Ergebnis der Prüfung von Punkt zwei dem Regionalrat innerhalb 12 Monaten nach Genehmigung dieses Beschlussantrags vorzustellen.

 

Bozen, 07.12.2021

Regionalratsabgeordnete

Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Lucia Coppola
Hanspeter Staffler
Paolo Zanella

 

Ordine del giorno Al Disegno di legge regionale n. 47/2021

Visto quanto previsto dal Disegno di legge regionale n. 47 “Bilancio di previsione delle Regione autonoma Trentino-Alto Adige-Südtirol” per gli esercizi finanziari 2022-2024 e dalla nota di aggiornamento al documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2021:

L’autostrada A31 della Valdastico, detta anche PiRuBi dai tre politici democristiani che la vollero fortemente (Piccoli-Rumor-Bisaglia) fu aperta nel 1976 e da allora è ferma a Piovene Rocchette.

Fin dall’inizio la Regione Veneto e la società che gestisce l’autostrada hanno proposto che l’A31 fosse prolungata a nord fino a sfociare in A22. È stato elaborato anche un progetto preliminare, che contemplava 6 ipotesi di tracciato indicando come privilegiato quello che prevedeva a Besenello l’innesto in A22.

Storicamente il progetto è stato avversato dalle Province autonome di Trento e Bolzano e da molte associazioni culturali e ambientaliste (tra cui Italia Nostra, WWF, e la Fondazione britannica “The Landmark Trust”). Negli ultimi anni il governo trentino ha mostrato e sta mostrando aperture verso diverse soluzioni che porteranno all’approdo della Valdistico Nord in Trentino.

Le motivazioni di chi si oppone al completamento a nord della A31 sono molteplici:

  • rappresenterebbe uno scempio ambientale per le valli del Leno o per qualla del Centa. Gallerie, viadotti, cantieri e traffico a impattare su aree fragili e incontaminate;
  • aprirebbe un nuovo corridoio per il traffico leggero e pesante dal nord-est italiano ultra industrializzato verso i mercati del nord Europa attraverso il Brennero, aggravando notevolmente i problemi di traffico sull’autostrada A22, che ha già raggiunto il limite di saturazione. A farne le spese sarebbe la salute di migliaia di persone che abitano lungo questo asse, soprattutto nel tratto che attraversa la provincia di Bolzano;
  • ciò rappresenta il contrario della politica seguita finora dalle due province e dall’intera Euregio Tirolo – Alto Adige -Trentino, che prevede la riduzione dei transiti su gomma sull’Autobrennero e il trasferimento delle merci e delle persone su rotaia attraverso l’ammodernamento e il potenziamento della ferrovia;
  • l’innesto di A31 in A22 non risolverebbe nemmeno i problemi di traffico della SS47 della Valsugana che è prevalentemnte costituito da mobilità interna e non di attraversamento.

Il lungo braccio di ferro tra Trentino-Alto Adige e Veneto ha avuto come tappa fondamentale la sentenza della Corte Costituzionale del 21 febbraio 2011 che ha ribadito che qualsiasi opera, atto o progetto dell’arteria non possa essere realizzato senza la preventiva intesa con la Provincia autonoma di Trento. Ciò per rispetto dello Statuto di autonomia e delle sue norme di attuazione.

Anche dopo questa sentenza, il Veneto aveva proseguito la sua pressione, approvando il progetto e ottenendo – il 10 agosto 2016 – il via libera del CIPE, cui è seguita la decisione della Società Autostrada A31 di dare avvio alla progettazione definitiva del 1º lotto funzionale dell’opera tra Piovene Rocchette e Valle d’Astico della lunghezza di 18,9 Km, interamente in territorio veneto.

Tuttavia, il 21 gennaio 2019, con la sentenza 00499/2019, il Consiglio di Stato, in ultimo grado di appello, ha annullato la delibera del CIPE del 10 agosto 2016 su un ricorso promosso dal Comune di Besenello, interessato in sede di progetto preliminare all’uscita e raccordo della Valdastico Nord con l’autostrada del Brennero. L’opera era stata dunque di nuovo fermata dall’iniziativa delle popolazioni e delle amministrazioni locali.

A inizio 2021 una Sentenza della Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della Holding A4 contro il Comune di Besenello in merito al progetto di prolungamento dell’A31-Valdastico Nord. Ha ritenuto infatti che il progetto sulla parte veneta dell’autostrada sarebbe “illogico e incongruente” senza un piano generale che comprenda anche l’eventuale tracciato trentino.

E’ stata così riconosciuta la legittimità della sentenza emanata dal Consiglio di Stato a gennaio 2019 che dava ragione al Comune di Besenello, il quale da sempre si è battuto contro un’opera considerata devastante sul piano ambientale e anti-economica.

Il 19 giugno 2020 la Provincia di Trento ha  adottato una delibera (n. 837) avente ad oggetto proprio il collegamento della Valdastico e che prevede l’avvio di una procedura di variante al Piano Urbanistico Provinciale (PUP) che ha lo scopo di inserire nella pianificazione provinciale la previsione del collegamento tra Veneto e Trentino, con sbocco possibile fino a Rovereto sud e che arriverà in Consiglio provinciale a Trento ad inizio 2022.

Il Consiglio regionale del Trentino Alto Adige-Südtirol impegna la Giunta regionale:

  1. ad opporsi al progetto di prolungamento verso Nord della A31 della Valdastico e al suo collegamento alla A22 del Brennero, qualsiasi sia il punto dell’innesto, poiché tale opera creerebbe un nuovo corridoio per traffico leggero e pesante dal nord est italiano verso nord attraverso il Brennero, lungo un asse già congestionato, con un pesante aggravamento dell’inquinamento e della minaccia alla salute delle popolazioni residenti in Trentino Alto Adige/Südtirol;
  2. a dare mandato a coloro che in rappresentanza della Regione siedono in enti, società e istituzioni, e innanzitutto ai propri rappresentanti nella società Autobrennero, di intraprendere ogni azione utile per opporsi al progetto di prolungamento verso Nord della A31 della Valdastico e al suo innesto nella A22 del Brennero, qualsiasi sia il punto dell’innesto.

Bolzano, 07.12.2021

Cons. reg.
Lucia Coppola
Riccardo dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler
Paolo Zanella

Emendamento all’Ordine del Giorno nr. 2 “No alla Valdastico”, Coppola ed altri al disegno di legge regionale Nr. 47/2021

La parte deliberante è così sostituita:

“A intensificare il confronto sia all’interno della Regione sia con le autorità competenti a livello nazionale ed europeo sulle scelte strategiche in materia di infrastrutture di transito che riguardano la nostra Regione, al fine di ricercare possibili alternative a progetti di nuovi tratti autostradali in coerenza con gli impegni della difesa del clima, della tutela della salute della popolazione, dell’obiettivo prioritario di trasferire il traffico pesante su ferrovia lungo l’intero corridoio del Brennero e nel rispetto del Protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi che chiede di astenersi dalla  costruzione di nuove strade di grande comunicazione per il trasporto transalpino.”

Bolzano, 10.12.2021

Cons. Reg.
Lucia Coppola
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler
Paolo Zanella
Gerhard Lanz
Magdalena Amhof
Giorgio Tonini
Alessio Manica
Luca Zeni

 

COMUNICATO STAMPA.

I 10 milioni previsti nel bilancio provinciale per 9000 insegnanti sono ben lontani dall’essere sufficienti per frenare la crisi della scuola altoatesina.

La professione dell’insegnante è una professione difficile: un insegnante educa e trasmette saperi a giovani menti che si stanno sviluppando e per questo ha una grande responsabilità. Purtroppo, in Italia e nel nostro piccolo Alto Adige questa grande responsabilità non viene riconosciuta abbastanza. In questo periodo di pandemia poi il mestiere dell’insegnante è diventato anche un mestiere pericoloso: essere a contatto diretto con ragazze e ragazzi per tante ore in spazi chiusi è diventata un’attività ad alto rischio contagio.

La mancanza di riconoscimento del valore della professione di insegnante risulta evidente da tanti elementi, primo fra tutti la busta paga. A settembre l’ASTAT (ASTATinfo No. 54/09/2021) ha pubblicato i dati sulle retribuzioni del settore pubblico, con particolare attenzione alle scuole. Nel periodo tra il 2014 e il 2019, i dipendenti pubblici delle scuole hanno subito una perdita di salario reale del 2,5%. I contratti collettivi provinciali conclusi di recente riescono forse a impedire un ulteriore aumento del divario, ma la perdita salariale reale subita negli anni precedenti non è stata compensata

Tutto questo rende il lavoro dell’insegnante sempre meno appetibile.

Una società sana non si può permettere un corpo insegnante demotivato, mal pagato, non tutelato e sottodimensionato rispetto alle necessità della popolazione. Per questo è urgente che la Provincia corra al più presto ai ripari, anche in vista dell’ondata di pensionamenti che riguarderà presto la generazione di insegnanti formatisi negli anni ’60. (Per non parlare delle defezioni causate dai no-Green Pass.)

Per creare docenti motivati per prima cosa è indispensabile dotarli di una retribuzione adeguata all’importanza e alla responsabilità del loro lavoro. Riteniamo sia urgente un pacchetto di finanziamenti che consenta di portare gli stipendi degli insegnanti a un buon livello. A breve e medio termine, il livello salariale dovrebbe essere aumentato di almeno il 30% per tenere il passo con altri settori e con le regioni vicine di lingua tedesca. Nel bilancio provinciale che verrà discusso la settimana prossima, per ca. 9000 insegnanti delle scuole primarie e secondarie sono previsti 10 milioni di Euro. Questo sono sufficienti però solo a pareggiare l’inflazione del 2021. La scuola altoatesina ha bisogno di ben altri investimenti!

Riteniamo che per recuperare i fondi necessari ad aumentare dignitosamente gli stipendi degli insegnanti, e provare così ad arginare un’imminente crisi del mondo dell’istruzione, si debba mettere mano alla quota degli investimenti del bilancio provinciale, riducendola di qualche punto percentuale. La palla ora è nel campo della Giunta SVP-LegaSalvini, che per ora non la sta giocando molto bene.

Bolzano, 09/12/2021

Cons. prov.

Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

COMUNICATO STAMPA.

La SVP ha introdotto nella legge di bilancio della regione un passaggio per risolvere i problemi legali del sindaco di Brunico Roland Griessmair.

Il 26 gennaio presso il Tribunale Amministrativo di Bolzano verrà discusso un ricorso per il caso Living/Griessmair, che riguarda proprio il conflitto d’interessi del sindaco di Brunico. Questo dovrebbe spiegare anche la fretta nel presentare l’emendamento.

Con questo articolo la SVP, con gentile supporto della Lega, vuole minare l’obbligo previsto per legge in capo al sindaco di un comune di astenersi da attività nel campo della urbanistica, edilizia e dei lavori pubblici nel suo territorio comunale. Questo è esattamente ciò che il sindaco di Brunico invece ha sempre omesso di fare.

L’articolo presentato va chiaramente contro le norme della legge statale, contro una sentenza della Corte di Cassazione, contro la sentenza del Tribunale Amministrativo di Trento e contro una perizia in merito del Ministero dell’Interno.

L’opposizione ha sottolineato in aula più volte questa procedura scandalosa e imbarazzante e ha invitato la maggioranza a ritirare questa “Lex Griessmair”, ma invano. E così il Consiglio Regionale dovrebbe fare da strumento per risolvere i problemi legali e gli conflitti di interesse di un sindaco della SVP, con la Lega ancora una volta nel ruolo di zerbino della SVP.

Il voto è previsto per domani. Questo ulteriore caso di legislazione ad personam e il tentativo di anticipare una sentenza del tribunale getta una luce distorta sul rispetto delle leggi da parte della maggioranza e getta fango sulla reputazione delle istituzioni. I firmatari di questo testo concordano sul fatto che si tratta di un modo di procedere oltraggioso del Consiglio Regionale.

Bolzano, 09/12/2021

Consiglieri Regionali

Riccardo Dello Sbarba
Lucia Coppola
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler
Paolo Zanella

 

Anfrage zur aktuellen Fragestunde

Die IDM hat heute, 09.12.2021 eine ein-Seiten-große Anzeige in der „Süddeutschen Zeitung“ veröffentlicht, die Angela Merkel zum Urlaub in Südtirol einlädt. Tenor der Anzeige: Sie habe alles schon erlebt, nur das einmalige Erlebnis, „Südtirol im Frühling“ gesehen zu haben, sei ihr bisher verwehrt geblieben. Die „Einladung“ wird umrahmt mit diversen „Fun facts“ über Frau Merkels bisherige Berufsreisen, etwa dass die deutsche Bundeskanzlerin a. D. „mongolische Stutenmilch“ getrunken und sich mit „zwei Dutzend halbnackter junger Männer auf einem Selfie verewigt“ hat. Frau Merkels Karriere wird  – bewusst oder unbewusst – dargestellt, als wären ihre Berufsreisen der letzten 16 Jahre trivialstes Vergnügen gewesen. Geschmacklos hat ein neues Synonym, und zwar „Südtirol im Frühling“.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

  1. Wo wurde diese Anzeige überall geschaltet? Wir bitten um Auflistung der Medien und Einzelschaltungen.
  2. Wie viel wurde für diese Schaltungen bezahlt?
  3. Wer ist verantwortlich für den konkreten Inhalt?
  4. Was genau erhofft sich die IDM mit dem Schalten einer solchen Anzeige?

 

Bozen, 09.12.2021

 

Landtagsabgeordnete

Brigitte Foppa

Riccardo Dello Sbarba

Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.
Nella nostra provincia, che si spaccia per esemplare nella protezione del clima, si nota che in certe zone certi ospiti raggiungono il loro hotel a bordo di un elicottero. Nella sola zona di Bressanone, per esempio, l’autorità forestale ha registrato nel mese di ottobre un numero cospicuo di voli di elicotteri. In risposta a una interrogazione presentata dal gruppo Verde in Consiglio provinciale su questo argomento, il Presidente Kompatscher ha confermato che ci sono effettivamente alcuni alberghi in Alto Adige che offrono ai loro ospiti la possibilità di arrivare in elicottero. Ha anche aggiunto che “fino a oggi” questo è legale, perché sulle piattaforme d’atterraggio provvisorie possono essere effettuati fino a 100 atterraggi all’anno, purché siano sotto i 1.600 metri sul livello del mare e non avvengano in aree sensibili. “Questa definizione è solo polvere negli occhi ed è pure una presa in giro nei confronti della gente della Val d’Isarco, che già sopporta giornalmente i disagi del rumore e dei gas di scarico del traffico”, ha commentato Brigitte Foppa sbigottita. E si può pure supporre che questo “servizio” non venga offerto solo in Val d’Isarco. Il turismo è un pilastro importante dell’economia sudtirolese. Senza tutte le attività legate al turismo sarebbe davvero difficile immaginare la nostra provincia. Ma esattamente così come questa branca economica dipende dalle turiste e dai turisti che decidono di venire da noi, allo stesso modo si poggia anche sull’accettazione della popolazione locale. È la popolazione locale che supporta il turismo – e al contempo deve anche sopportare molti disagi. La cosa più importante qui è trovare un equilibrio tra costi e benefici che vada bene per tutta la collettività. Perché una destinazione turistica, come è l’Alto Adige, che non gode più dell’appoggio della popolazione locale è l’ultima cosa che il settore si immagina. Per non parlare degli effetti sull’ambiente: “Quando si parla di Piano per il clima, la prima cosa da fare è rinunciare alle cose meno necessarie. Ed è proprio da questi eccessi che dobbiamo cominciare” concludono i Consiglieri provinciali Verdi, annunciando un disegno di legge sull’argomento. Bolzano, 04/12/2021 Cons. prov. Brigitte Foppa Riccardo Dello Sbarba Hanspeter Staffler In allegato la risposta della Giunta.

COMUNICATO STAMPA.

Intanto ieri il Consiglio comunale di Egna ha votato all’unanimità per il rispetto della scadenza della concessione.

Il Consiglio provinciale ha trattato oggi la nostra mozione “Cava di S. Floriano: rispettare la data di chiusura”. Grazie al Gruppo Verde il grande disagio che sta vivendo da anni la popolazione della frazione deI Comune di Egna è giunto all’attenzione della politica provinciale. Il dibattito è stato molto sentito e l’assessore Achammer ha comunicato che sono in corso tutte le valutazioni tecniche riguardo a quanto dichiarato dalla società concessionaria, circa presunte perdite dovute ai ritrovamenti di reperti archeologici e dunque alla richiesta di proroga della concessione. Il gruppo Verde è assolutamente contrario a qualsiasi ipotesi di proroga.

“Dopo decenni di rumori e polvere la gente è stufa e la data di scadenza della concessione, prevista per settembre 2022, va rispettata. Si tratta di rispettare l’impegno preso con la popolazione residente che ha ora diritto di godersi un po’ di pace” ha spiegato il primo firmatario Riccardo Dello Sbarba. “Sulle presunte perdite va fatta una rigorosa verifica e semmai concesso un risarcimento, ma mai una proroga che pagherebbe la popolazione con altri anni di rumore, polveri e viaggi di camion” ha concluso Dello Sbarba.

“La cava di San Floriano è ormai un enorme cratere che non ha quasi soluzione di continuità con il centro abitato e ha perfino violato i confini del parco naturale, classificato come area natura 2000. È una situazione insostenibile, sia per la gente che per l’ambiente” ha sottolineato Brigitte Foppa.

In attesa che vengano fatti tutti gli accertamenti tecnici del caso, il Gruppo Verde ha deciso di sospendere la trattazione, per mantenere sotto rigoroso controllo l’evolversi della situazione e arrivare al voto una volta che gli uffici tecnici abbiano svolto tutte le valutazioni necessarie.

Ma un primo risultato è già stato raggiunto: una mozione identica a quella dei Verdi provinciali è stata approvata all’unanimità ieri martedì 30 novembre 2020 dal Consiglio comunale di Egna che ha così dato un segnale forte alla politica provinciale. “In attesa di tutti gli accertamenti, noi continueremo a stare vicino alla popolazione di Egna e San Floriano” ha concluso Hanspeter Staffler.

 

Bolzano, 01/12/2021

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

Il Consiglio provinciale ha discusso e approvato con ampia maggioranza la mozione presentata dal Gruppo Verde “Il gaslighting è una forma di violenza psicologica”.

Il termine “gaslighting” viene dall’opera teatrale inglese “Gas Light” del 1938, che descrive un rapporto coniugale in cui il marito tenta di portare la moglie alla pazzia. Succede così che spariscano degli oggetti della casa in cui vivono, per poi rispuntare nei posti più impensati. La donna non riesce a spiegarsi quanto sta succedendo e l’uomo continua a farle credere che sia stata lei a spostare gli oggetti e poi aver dimenticato tutto. Inoltre, le lampade a gas che illuminano la casa funzionano in modo strano e il marito insinua che la donna si stia inventando tutto. Alla fine del pezzo si scopre che il responsabile di tutto è proprio il marito. Ha volutamente minato l’equilibrio psichico della moglie mettendo in dubbio la sua capacità di percezione.

Questa terribile forma di violenza deve essere conosciuta e nominata. “È importante dare un nome alle varie forme di violenza. Spesso solo se si possono nominare allora diventano reali, agli occhi dell’opinione pubblica, in ambito legale, nella stessa percezione delle persone coinvolte” ha commentato Brigitte Foppa alla conclusione del dibattito.

Nella sua forma più crudele, all’interno di una coppia, il gaslighting porta alla situazione in cui vi è una persona “sana”, che più o meno ha sempre ragione, e una seconda persona che “non sta bene” e ha sempre torto. Se la vittima si chiede sempre più spesso se può ancora credere alle affermazioni dell’altro e degli altri, e se continua a chiedersi se può fidarsi delle sue stesse percezioni, allora è già alla mercé del gaslighter.

“Dare un nome alla violenza, illumina e facilita la presa di consapevolezza. Gaslighting può sembrare un nome strano, ma quando sentiamo la spiegazione ci rendiamo conto che questa forma di violenza ci è molto vicina e in realtà la conosciamo bene” ha rimarcato Riccardo Dello Sbarba.

I due punti deliberativi della mozione sono stati approvati rispettivamente con 26 e 28 voti favorevoli. Un contributo importante che contribuisce ad arricchire il dibattito pubblico sulla violenza contro le donne.

 

Bolzano, 01.11.2021

Cons. prov.

Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler