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INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITÀ.

In Germania, a un medico o medica proveniente ad es. dall’Italia, per essere assunto in un ospedale pubblico viene richiesto una conoscenza del tedesco a livello B2, più la conoscenza di un vocabolario tecnico specifico. In provincia di Bolzano, invece, si chiede il patentino A equivalente al livello C1 o C2 del quadro europeo per le lingue. Perché in Germania basta il patentino B, mentre in Sudtirolo è obbligatorio l’A? Sbaglia la Germania, oppure siamo troppo rigidi noi?

Si chiede pertanto:

  1. Quanti sono attualmente i medici o le mediche che lavorano nel sistema sanitario pubblico della provincia di Bolzano e sono ancora privi del richiesto attestato di bilinguismo? E quanti di questi hanno invece il patentino B?
  2. Quale norma rende in Alto Adige obbligatorio il patentino A per esercitare nel sistema sanitario pubblico?
  3. Ritiene la Giunta provinciale che un patentino B, equivalente al livello B2 richiesto in Germania, magari con l’aggiunta di una verifica sul possesso del linguaggio tecnico sanitario, potrebbe essere sufficiente anche da noi?
  4. Se la risposta è che è indispensabile il patentino A, perché? Sbaglia allora la Germania?
  5. Se invece sarebbe sufficiente il B, più una verifica del vocabolario tecnico, quali azioni sono necessarie per rendere possibile questa soluzione? E cosa intende fare la Giunta?

Bolzano, 17.09.2019

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

 

Qui potete scaricare la risposta della Giunta e la nostra replica.

COMUNICATO STAMPA.

Oggi, lunedì 16 settembre, mentre il Presidente Kompatscher firma il contratto di cessione ai privati della società provinciale ABD Airport Spa, il Gruppo Verde in Consiglio provinciale invia un secondo esposto alla Corte dei Conti. L’esposto di oggi segue il primo, del 26 luglio scorso, e ne costituisce il necessario aggiornamento poiché è con la firma di oggi che diventa concreto il possibile danno erariale.

Riassumiamo i fatti che ci fanno temere il danno erariale:

  1. La società ABD è iscritta nel bilancio della Provincia ad un valore di € 37.155.797.
  2. Tale società è stata ceduta alla cordata privata Gostner-Benko-Haselsteiner a un prezzo di € 3.813.000.
  3. Con questa vendita, il bilancio provinciale ha subito quindi una perdita di € 33.342.797.
  4. ABD ha disponibilità liquide di € 5.673.439: acquisendo il conto in banca della società i privati recuperano abbondantemente il prezzo pagato.
  5. Al 31.12 2014 la Provincia aveva investito nell’aeroporto € 120.225.869, di cui € 55.831.050 nelle infrastrutture. A questo va aggiunto quanto speso dalla Provincia da quella data ad oggi.
  6. Il prezzo di vendita irrisorio deriva da una stima messa a base d’asta di € 3.800.000 che appare inadeguata. Tale stima ha azzerato totalmente il valore del patrimonio di ABD (oltre 36 milioni) sostenendo che si tratta di beni di cui la società non dispone poiché ha una concessione provvisoria, che potrebbe essere revocata in ogni momento col passaggio dei beni al demanio pubblico. Tale stima ignora però due fatti:
    a) Dei beni immobili che costituiscono l’aeroporto, 16,5 ettari di terreni sono proprietà diretta di ABD e valgono € 16.000.000. Tali terreni sono stati acquistati con soldi pubblici e non fanno parte dei beni da cedere al demanio a fine concessione.
    b) ABD ha già in tasca la concessione ventennale, poiché così ha deciso l’ENAC con deliberazione n. 20 del 9 maggio 2013. Una volta che ABD firmerà la convenzione proposta da ENAC, anche i beni da cedere al demanio resteranno nella disponibilità di ABD per 20 anni. Essi hanno quindi un valore che non può essere azzerato.
  7. I privati hanno offerto solo € 13.000 in più del prezzo a base d’asta, avvantaggiati dal fatto che alla gara era presente solo la loro offerta, senza concorrenza. Una gara con una sola offerta non consente certo di valorizzare al massimo il bene in vendita (ricordiamo che alla gara della Solland di Sinigo c’erano diversi offerenti e dopo ben 80 rilanci l’asta si è chiusa con un prezzo finale più che triplicato). Esistono norme nazionali che consentivano alla Provincia di ripetere la gara in queste condizioni. E anche nel bando di gara, al punto “V.1. Avvertenze,” era prevista per la Provincia la possibilità di annullare e ripetere la gara a sua discrezione senza alcun indennizzo per i partecipanti. La Provincia però non ha utilizzato questa possibilità e assegnato ABD all’unico concorrente privato ottenendo solo qualche spicciolo in più rispetto alla base d’asta.

“È un errore politico molto grave quello che il Presidente Kompatscher sta compiendo oggi. Si è lasciato impelagare in una disputa di principio su chi ha ragione, invece che rispettare il risultato del referendum. – commentano i Consiglieri provinciali del Gruppo Verde – La gente questo aeroporto non lo vuole, e ancor meno nel caso venisse ampliato – in più fa male al clima, all’ambiente, alla salute e alle casse della Provincia. Quando è troppo, è troppo”.
Per tutti questi motivi il Gruppo Verde in Consiglio provinciale ha aggiornato il proprio esposto tornando oggi a chiedere alla Corte dei Conti di verificare se la cessione di ABD a un prezzo dieci volte inferiore al suo valore patrimoniale non abbia configurato un inammissibile danno erariale.

Bolzano, 16/09/2019

Consiglieri provinciali
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

Allegati:

COMUNICATO STAMPA.

Con la decisione a favore dell’ampliamento del comprensorio sciistico di Rio Pusteria la Giunta ha bellamente ignorato la valutazione di impatto ambientale che aveva dato parere negativo. Noi Verdi Grüne Verc chiediamo che questa valutazione venga rispettata e protestiamo contro le modalità discutibili del Presidente Kompatscher.
Le decisione di ampliare il comprensorio sciistico attraverso un “trucco”, con cui la Giunta bypassa la valutazione di impatto ambientale tenendo per buona solo quella sui benefici sociali ed economici, non fa fare una bella figura al Presidente e all’Assessora.
L’avanzata di impianti di risalita in zone alpine sensibili, il disturbo degli urogalli e il continuo sostegno allo sviluppo turistico senza limiti indicano chiara la direzione di questa Giunta, per la quale al primo posto stanno gli interessi economici, a discapito sempre della tutela dell’ambiente e del clima.

Bolzano Bozen, 13.09.2019

Landtagsabgeordnete
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

Siamo nel 2019 e ancora ne parliamo. Perché? Perché purtroppo ancora non c’è. Parliamo naturalmente della parità di genere sul posto di lavoro.
Oggi abbiamo fatto un altro passo in Consiglio provinciale in quella direzione. Fino a oggi solo le aziende con più di 100 dipendenti dovevano redigere una relazione ogni due anni sulla situazione lavorativa dei e delle loro dipendenti. I risultati venivano raccolti poi nella relazione della Consigliera di parità relativa alle discriminazioni sul posto di lavoro. Poiché però in Alto Adige/Südtirol esistono soprattutto aziende di dimensioni più piccole – l’80% delle aziende della nostra provincia hanno meno di 50 dipendenti – le relazioni fornite dalle aziende più grandi davano un quadro incompleto della situazione.
A questo ha posto oggi rimedio il Consiglio provinciale approvando una mozione del Gruppo Verde: in futuro la relazione della Consigliera di parità prenderà in esame anche le aziende di micro, piccole e medie dimensioni. In collaborazione con il portavoce della SVP Lanz si è concordato che per l’attuazione di questo provvedimento devono essere trovate delle modalità che non sovraccarichino le MPMI. „Questa mozione è un piccolo passo volto a togliere uno dei tanti ostacoli che non permettono ancora una vera parità di genere in tutti gli ambiti della nostra vita“, dichiara soddisfatta la prima firmataria Brigitte Foppa.

Bolzano, 12.09.2019

Cons. Prov.
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler
Riccardo Dello Sbarba

COMUNICATO STAMPA.

La maggioranza SVP-Lega ha oggi bocciato a sorpresa la mozione per la realizzazione di un convegno sul 5G. I rappresentanti della Lega erano offesi perché non sono stati invitati a firmare. Nel corso del dibattito in Consiglio provinciale la prima firmataria Foppa ha chiarito che per lei non è mai stato di interesse invitare la Lega a firmare, ma che niente, men che meno lei, impediva loro di farlo. Anche gli/le altre rappresentati dell’opposizione hanno invitato la Lega a firmare nel corso della seduta per sostenere una tematica di interesse comune. Gli esponenti della Lega si sono opposti e di conseguenza la SVP ha ritirato il sostegno alla mozione. Una assurda dimostrazione di forza. “Non stiamo giocando nella buca della sabbia, siamo politici e politiche adulti che dovrebbero mettere al primo posto i bisogni della gente, non la propria suscettibilità. Fuori dal Consiglio nessuno capirà questo giochino” commenta Brigitte Foppa alla fine di un dibattito a dir poco grottesco. La mozione presentata dalle e dai capigruppo Foppa, Leiter Reber, Repetto, Nicolini, Köllensperger, Knoll e Lanz è stata respinta con i voti contrari di SVP e Lega. La Lega ha vinto così la sua prima sfida a braccio di ferro con la SVP e la pace in famiglia per ora è assicurata.

Bolzano, 11/09/2019

Consiglieri provinciali
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

CONFERENZA STAMPA.

Gruppi di opposizione e maggioranza intervengono sul 5G: la gente vuole saperne di più.

Il 5G fa discutere sempre di più ed è fonte di preoccupazioni di vario tipo. Medici prendono posizione mettendo in guardia sui pericoli per la salute. Dall’altra parte le aziende e l’Europa premono per installare al più presto la nuova tecnologia. A quanto pare sono già iniziati diversi progetti pilota in vari comuni. Anche in Alto Adige pare che si preveda di installare 2.000 stazioni base a Bolzano, anche se ancora non se ne ha notizia ufficiale. Il Comune di Egna e quello di Malles intanto hanno recentemente optato per una moratoria.
Perché sappiamo ancora molto poco del 5G, dei suoi effetti sulla salute e sulla sicurezza dei dati. Così i gruppi politici di maggioranza e opposizione si sono uniti in una mozione che verrà discussa in questa sessione di Consiglio provinciale dopo la pausa estiva. La proposta è quella di “organizzare al più presto un convegno nel corso del quale esperti ed esperte illustrino nel dettaglio gli aspetti tecnici, sanitari, economici e giuridici della tecnologia 5G, i suoi effetti e le eventuali possibilità di tutela”.
“Il futuro dell’Europa è digitale. Questa consapevolezza però non ci può esonerare dal controllo, perché il progresso tecnologico e delle telecomunicazioni deve restare connesso alla tutela della salute, dell’ambiente e della sicurezza dei dati” – commenta Brigitte Foppa, prima firmataria dell’iniziativa trasversale in Consiglio Provinciale.
“L’utilizzo di nuove tecnologie deve avvenire con uno sguardo d’insieme. In questo caso economia ed ecologia sono due fattori essenziali che devono essere presi in considerazione!” – Gerhard Lanz
“Come Partito Democratico riteniamo che la tecnologia 5G sia una grande risorsa per il futuro tecnologico del nostro paese, tenendo in considerazione il fatto che sarà una rivoluzione; ma crediamo fermamente che non si possa prescindere dal tenere in considerazione la salute della popolazione, pertanto prima di procedere con la sperimentazione anche nella nostra Provincia c’è il bisogno di fermarsi un attimo per avere certezze che questa nuova tecnologia non comporti danni alla salute della popolazione.” – Sandro Repetto
“Sono in generale favorevole all’innovazione tecnologica e la velocità di trasmissione dei dati è un fattore importante per aziende e consumatori. Il 5G va esattamente in questa direzione, ma occorre chiarezza sui vantaggi e i rischi connessi a questa tecnologia, perché la tutela della salute deve sempre avere la priorità. In quest’ottica sono quindi favorevole a un’audizione, per approfondire e ascoltare voci diverse” – Paul Köllensperger.
“Oltre a saperne di più sulle tecnologie del 5G e sui loro effetti, è importante e necessario che esperti ed esperte ci dicano quali possano essere eventuali misure di protezione” – Myriam Atz Tammerle.
“Una connessione Internet veloce ed efficiente è di importanza centrale per il Sudtirolo come centro economico. Spero davvero che i progetti pilota per il 5G effettuati in altre regioni sottolineino le opportunità di questa tecnologia e possano smorzare le perplessità” – Andreas Leiter Reber.
“Il 5G rappresenterà una svolta epocale e riguarderà tutti gli aspetti della nostra società; non possiamo permetterci di rimanere indietro e di perdere il treno, ma è chiaro che il prezzo per il progresso non possa essere la nostra salute. È necessario che siano condotti studi indipendenti e che siano resi pubblici i dati, affinché i cittadini abbiano adeguata informazione sugli effetti reali per la salute umana e per l’ambiente. Anticipare un impegno concreto in tal senso eviterà gli allarmismi e un ulteriore deterioramento del rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni.” – Diego Nicolini.

Bolzano Bozen, 10.09.2019

Consiglieri/e provinciali
Brigitte Foppa
Gerhard Lanz
Paul Köllensperger
Andreas Leiter Reber
Sven Knoll
Sandro Repetto
Diego Nicolini
Hanspeter Staffler
Myriam Atz Tammerle
Riccardo Dello Sbarba

VOTO.

In Italia l’assegno sociale (che è andato a sostituire la pensione sociale) spetta a tutte le persone bisognose che hanno almeno 65 anni e 3 mesi di età. Non è necessario avere la cittadinanza italiana, anche le cittadine e i cittadini dell’UE ed extraeuropei (in possesso di un permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo) hanno diritto a questo assegno se risiedono in Italia da almeno dieci anni.

Non si tratta di una pensione in senso stretto, quanto piuttosto di una misura sociale. Per questo motivo non presuppone il versamento di contributi, ma spetta alle persone che vivono in condizioni economiche disagiate. Il diritto alla prestazione è accertato sulla base del reddito personale ovvero del reddito del/della richiedente e del/della coniuge. Sono soprattutto le donne senza una propria pensione, ma non solo loro, a soddisfare i requisiti per ottenere l’assegno sociale.

L’assegno sociale è pertanto una classica prestazione sociale finanziata con il gettito fiscale, come la pensione per gli invalidi civili, i ciechi, i sordi ecc.
Rientra pertanto tra le nostre competenze primarie e andrebbe quindi trasferita dallo Stato alla Provincia. Questo agevolerebbe le beneficiarie e i beneficiari, che vedrebbero il carico burocratico notevolmente ridotto e potrebbero risparmiarsi alcuni spostamenti per sbrigare le pratiche.

Sarebbe un passo avanti nell’ottica dell’introduzione di un reddito sociale di base comprendente tutte le prestazioni del sistema di protezione sociale fornite dallo Stato e dalla Provincia. In questo ambito dovranno comunque avere luogo a breve trattative con lo Stato, anche per definire le relative norme finanziarie.

Pertanto il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano sollecita Governo e Parlamento

ad avviare le procedure per ottenere il trasferimento dallo Stato alla Provincia autonoma di Bolzano delle competenze per l’erogazione dell’assegno sociale.

Bozen, 04.09.2019

Cons.prov.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

MOZIONE.

Gli aiuti statali alla disoccupazione costituiscono un importante sostegno finanziario per le persone prive di reddito. Sarebbe quindi opportuno gestirli contestualmente alle prestazioni economiche sociali come il reddito minimo di inserimento, il reddito di cittadinanza, le pensioni di invalidità civile nonché le pensioni sociali, in modo che le persone in situazioni di difficoltà possano contare su una gestione unificata.

Tale possibilità di fatto esiste, poiché il decreto legislativo 5 marzo 2013, n. 28, prevede che lo Stato deleghi alla Provincia la competenza sugli aiuti alla disoccupazione. Si tratta di un ambito che racchiude tutti i mezzi previsti dallo Stato per fronteggiare la disoccupazione.

Tuttavia fino ad oggi la Provincia non ha ottenuto tale competenza in quanto il decreto legislativo è rimasto inattuato. Sarebbe invece importante dargli attuazione anche ai fini della semplificazione delle procedure amministrative.

Pertanto il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano incarica la Giunta provinciale

  1. di attuare il decreto legislativo 5 marzo 2013, n. 28, ai fini di attribuire alla Provincia di Bolzano la competenza necessaria per gestire autonoma mente le prestazioni statali a sostegno dei disoccupati.

Bozen, 04.09.2019

Cons. prov.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

Disegno di legge provinciale n. 31/19

Nel 2014 alla legge provinciale n. 13/1991 è stata apportata una modifica difficilmente giustificabile in uno Stato di diritto. Ai cittadini e cittadine è stata tolta la possibilità di presentare ricorso contro “la riduzione o negazione di prestazioni di assistenza economica a causa del mancato rispetto degli obblighi e dei progetti concordati in relazione ai propri doveri di autonomo sostentamento, così come la negazione di prestazioni a seguito dell’assenza dei beneficiari dal territorio provinciale” – stabilendo nel testo di legge che le decisioni dei comitati tecnici sono “definitive”. Eppure, la possibilità di ricorrere in via amministrativa contro le decisioni delle autorità è un principio fondamentale dello Stato di diritto. Ed è tanto più importante in ambiti nei quali gli interessati dispongono di pochi o di nessun mezzo per una costosa azione legale. Inoltre, qui si tratta di prestazioni per il “soddisfacimento delle esigenze fondamentali della vita”: quelle per le quali, per definizione, non si può attendere.

Un tale carattere “definitivo” delle decisioni restringe i diritti fondamentali di cittadine e cittadini. Nessuna autorità o comitato tecnico è infallibile. I beneficiari e le beneficiarie di aiuti sociali non
possono permettersi un costoso processo. Non è giusto costringerli a decidere se rivolgersi alla giustizia o accettare un errore delle autorità.

Purtroppo, però, l’articolo 4 della legge provinciale 16 ottobre 2014, n. 9, ha limitato proprio la possibilità di presentare un tale ricorso, peggiorando molto la posizione giuridica dei beneficiari e delle beneficiarie di assistenza economica sociale. Non tiene nemmeno la motivazione secondo cui in determinate situazioni gli interessati avrebbero violato l’obbligo dell’autoaiuto ovvero non soggiornerebbero in provincia. Anche in questi casi, infatti, sono possibili violazioni della legge in prima istanza. Conseguentemente la possibilità di rivolgersi a una seconda istanza deve costituire per tutti gli interessati un diritto fondamentale.

Col presente disegno di legge s’intende ripristinare appunto questo diritto, eliminando il citato comma 2 dell’articolo 4 dalla legge provinciale 30 aprile 1991, n. 13.

Uno Stato di diritto, un’amministrazione vicina alle esigenze dei cittadini non devono affatto temere eventuali ricorsi: se la motivazione è giusta saranno accolti; diversamente saranno respinti.
Comunque, negare ai cittadini questo importante strumento è la via sbagliata. Penalizzare in tal modo i più deboli nella società rivela qualcosa di più di un semplice errore di prospettiva. Il fine del
presente disegno di legge è ristabilire un equilibrio.

BZ, 04.09.2019

Consigliera provinciale
Brigitte Foppa

 

Qui potete scaricare il Disegno di legge e il  Parere del Consiglio dei Comuni.

COMUNICATO STAMPA:

Il wi-fi è davvero necessario nelle scuole elementari?

Il 5 settembre si torna a scuola. Didattica e apprendimento ormai vanno a braccetto con materiali di insegnamento multimediali, internet è una fonte di informazioni e di notizie e nessuno di noi, nemmeno il mondo della scuola può più farne a meno. Le conseguenze però sulla salute e sulla capacità di apprendimento delle onde elettromagnetiche sono tuttora controverse e gli studi le collegano alla comparsa e diffusione di tumori e altre malattie.

A maggio di quest’anno il Gruppo Verde ha presentato un’interrogazione alla giunta per sapere in quali scuole sia stato installato il wifi. Vi riproponiamo la tabella fornitaci e l’intera risposta. “Quello che notiamo e che più ci preoccupa è il numero di scuole elementari che usano il wifi – commenta Brigitte Foppa – per l’uso di tecnologie didattiche multimediali e di computer un’alternativa più sicura c’è, ed è quella via cavo. Basta attaccare i computer alla rete ed evitare inutili pericoli per i più piccoli. Perché allora nelle scuole elementari si preferisce il wifi, la cui innocuità non è provata al 100% I genitori saranno d’accordo?” si chiede Brigitte Foppa. Anche Riccardo Dello Sbarba e Hanspeter Staffler condividono i suoi dubbi.

La nostra vita è ormai vincolata alle nuove tecnologie, agli smartphone e alla connessione Internet sempre e ovunque. All’inizio della scorsa legislatura il Consiglio provinciale si era espresso per il principio di prudenza su questo tema, soprattutto nelle scuole. Verso la fine della legislatura però è passata una mozione della SVP che incentivava il wifi nelle scuole.

Le scuole hanno la loro autonomia, ma le famiglie devono sapere in quale ambiente le loro figlie e i loro figli passano buona parte della giornata.

Bolzano, 03/09/2019

Cons. prov.

Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler