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Intervento di Riccardo Dello Sbarba durante il dibattito per l’elezione del Presidente della Provincia.

Credo che siamo a una svolta storica nella politica del Sudtirolo e dunque dedicherò il mio intervento a “fotografare” questa svolta e a dare la dimensione della sua portata.

1.
AVETE FATTO UNA SCELTA

Avevate una scelta tra guardare al futuro o al passato, tra centro sinistra rinnovato dalla nuova presenza dei Verdi oppure una giunta di centro destra con la Lega di Salvini che è la destra estrema. Avete scelto per la Lega.

Noi abbiamo condotto seriamente il confronto, abbiamo fatto il possibile per facilitarlo, per evitare irrigidimenti, sottolineando la differenza tra un programma di partito e un programma di coalizione.
Adesso all’opposizione riprendiamo il nostro programma al 100%!

Scelta più comoda per gli interessi forti interni: l’urbanistica al Bauernbund. Maria: “Io sono rappresentante degli interessi dei proprietari dei terreni”. Contro paesaggio, contro panorama, contro cartelli, per libertà di lavori nel verde senza autorizzazione, per moltiplicazione delle cubature.

Una scelta di comodo. L’altra era “più complessa, ma più moderna e innovativa” (Zeller).

2.
E’ UNA SVOLTA STORICA.
PER LA PRIMA VOLTA GOVERNATE CON UN’ALLEANZA ESPLICITAMENTE DI CENTRO DESTRA.
Avete sempre governato con prima la “sinistra del centro” (Berloffa, Pasquali, Bolognini, Salghetti), poi col centro sinistra (nel 1964 entra il Psi di Sfondrini, nel 1994 il “comunista” Viola, poi Gnecchi ecc… e addirittura per una fase coi Verdi in giunta regionale (Zendron)

Con questi avete fatto l’autonomia, perché erano le forze democratiche, autonomiste, sensibili alle ragioni delle minoranze, le forze che puntavano sull’integrazione europea.

Incredibile ora il ribaltone delle alleanze. Oggi avete tutto il centrosinistra all’opposizione e la destra, anche quella non in giunta, che vi guarda con benevolenza.
Non si riesce a credere che sia lo stesso partito, e lo stesso Landeshauptmann di questi ultimi 5 anni. Lei Presidente Kompatscher aveva dato l’immagine di essere più renziano dei renziani locali: nel programma di modernizzazione e rottamazione del passato, nello stile comunicativo, nei toni.

Mi sono riguardato alcune immagini della scorsa legislatura. Qui trovate una galleria di immagini più significative.

Io oggi, Presidsente Kompatscher, non riesco a collegare le immagini della sua prima legislatura, le immagini fino a pochi mesi fa, con l’immagine che oggi offrite di voi con questa alleanza con la Lega.
Non siete un partito di raccolta, siete un partito camaleonte, uno Zelig che si trasforma in base ai colori che prende l’ambiente

3.
VI ALLEATE CON LA FORZA CHE GLI EUROPEISTI DI OGNI PAESE CONSIDERANO AL PIÙ PERICOLOSA IN EUROPA.
La lega non più federalista ma centralista, la Lega che fa le sue fortune contro i poveracci e gli immigrati, la Lega del prima gli italiani (e qui: prima l’italiano”, che vuol dire addio perfino al CLIL).

Dovrete passare 5 anni a giustificarvi di fronte a chi in Europa considera Salvini il politico più pericoloso del continente.
5 anni di dichiarazioni e pretese e poi di marce indietro.

La Lega doveva firmare il preambolo, altrimenti niente trattativa sul programma. Niente firma, passati al programma dove il preambolo è stato diluito nel minestrone.

Dicevate: noi trattiamo solo con la Lega locale, non vogliamo ingerenze né da Roma né da Milano. Nè da Salvini né da Calderoli. Avete avuto Calderoli praticamente fisso al tavolo delle trattative, avete Salvini nel nome di uno dei partiti della coalizione e da Salvini siete dovuti andare la scorsa settimana. E continuerete ad averlo al vostro tavolo! La Lega è il partito più centralistico d’Italia.

Vedremo come finirà con la vicepresidenza. Se accetterete la designazione di Salvini o no. Intanto comunque lui vi ha dimostrato in quale considerazione tiene le vostre prerogative.
Avete sottovalutato la Lega. Avete sottovalutato il quadro: Lega Roma, Lega a Trento, Lega in giunta a Bolzano. E magari domani vi alleerete con la Lega nei comuni, solo per riprendervi qualche potere in più.
Così vi mettete voi stessi nella morsa che vi renderà sempre più difficile muovervi.

4.
Ma soprattutto QUESTO GOVERNO SVP-LEGA È UNA SCIAGURA PER IL SUDTIROLO.
Sul programma discuteremo, ma dalla lettura viene un quadro deprimente. Tutto viene rimpicciolito, fermato. Quei pochi tentativi di innovazione del passato vengono fermati. Si torna indietro. Domina la chiusura, la diffidenza verso l’altro, il sospetto che ti possa imbrogliare e approfittarsi di noi. Si muovono solo gli appetiti e gli interessi, e quelli con grande rapidità e voracità.
La mia impressione è che con questa maggioranza e questo programma stiamo entrando in un’era glaciale per il Sudtirolo, dove tutto viene congelato.

Non è una alleanza in grado: di dare al Sudtirolo la dimensione europea che gli spetta, di alimentare l’apertura culturale e il plurilinguismo, di governare la sfida della migrazione e dell’integrazione, di contribuire alla protezione del clima e alla tutela dell’ambiente, di creare equità sociale e pari opportunità tra donne e uomini, di riconoscere la diversità negli stili di vita, senza discriminare chi è diverso o limitare le libertà.
Noi faremo una opposizione rigorosa, basata sulle proposte e le alternative, ma una opposizione netta che ha un obbiettivo: mettere la parola fine a questa sciagurata maggioranza prima possibile.

IN CONCLUSIONE

Cinque anni fa, 9 gennaio 2013, dibattito sulla elezione del Presidente. Anche lì vi invitammo a avere più coraggio, a far seguire agli annunci sul nuovo corso una nuova maggioranza più larga che includesse oltre che il Pd i Verdi. Voi preferiste la “piccola coalizione” dell’Usato sicuro. Noi vi avvertimmo che sarebbe stata una coalizione debole, sempre più debole.

E su di Lei io dissi:
“Io non so valutare oggi, collega Kompatscher, se con questa vecchia formula di governo di qui a 5 anni sarà riuscito Lei a cambiare il sistema o sarà il sistema a cambiare lei”.

Oggi, esattamente 5 anni dopo, abbiamo la risposta. E Le garantisco, Presidente, non è solo una questione di essersi fatto crescere la barba.

Riccardo Dello Sbarba

Bolzano Bozen, 17/01/2019

 

DISEGNO DI LEGGE PROVINCIALE N. 6/19

Obbiettivo della presente legge è quello di ridurre il più possibile il traffico e l’attività aerea in provincia di Bolzano, a cominciare da quella che si svolge nell’aeroporto di Bolzano, nel rispetto della volontà espressa dalla popolazione nel referendum del 12 giugno 2016. La presente legge vuole anche dare attuazione alla nuova normativa statale che classifica quello di Bolzano come “aeroporto di interesse provinciale” e ne dispone il trasferimento alla Provincia, che così potrà meglio esercitare le sue competenze in materia.

Il traffico aereo è, tra i sistemi di trasporto, quello più dannoso per il clima.

Se la nostra Provincia vuole dare un contributo alla tutela del clima, dovrebbe fare di tutto per limitare il traffico aereo, compreso quello che si svolge nell’aeroporto di Bolzano, i cui conti da quando esiste non sono mai tornati né dal punto di vista economico, né dal punto di vista ambientale.

Qui trovate il disegno di legge, la relazione in forma completa e il parere del consiglio dei comuni.

Bolzano, 16.01.2019

Consigliere provinciale

Riccardo dello Sbarba

 

Il disegno di legge è stato respinto in commissione il 23.07.2019 e verrà ridiscusso in aula.

INTERROGAZIONE

Il 5 gennaio 2019 si è tenuto ancora una volta a Castelrotto sulla pista Marinzen l’evento “Bike & Ski”. La manifestazione, che vede in gara una combinazione di motociclisti e sciatori, è stata organizzata dall’associazione turistica “Tousismusverein Seiser Alm Kastelruth”. Il titolo dell’evento “Bike & Ski” potrebbe trarre in inganno, ma non si tratta di mountainbike bensì di motorbike. Sponsor principale è la Harley Davidson. L’evento è stato già realizzato nel 2018 senza autorizzazione e suscitando il disappunto dell’Assessore competente.

Anche nel 2018 abbiamo fatto un’interrogazione sul tema e nella sua risposta (n.3279/2018) l’assessore Theiner ci aveva risposto che dato che gli organizzatori non avevano ricevuto alcuna autorizzazione da parte degli organi competenti restava in attesa dei provvedimenti che la Procura della Repubblica avrebbe adottato. La risposta all’interrogazione era aveva espresso esprimeva l’intenzione della Giunta di essere formalmente coinvolta per eventuali eventi futuri. In più ci aveva informato che l’Ufficio parchi naturali aveva istituito con IDM un gruppo di lavoro ad-hoc per far fronte all’aumento di manifestazioni invasive di massa che compromettono sempre più il territorio, soprattutto quello fragile di montagna.

Pertanto chiediamo alla Giunta provinciale:

  • Per l’edizione del 2019 di Bike & Ski sono state emesse autorizzazioni da parte degli organi competenti, sia a livello comunale che provinciale? Se sì, con quali motivazioni?
  • Se l’evento non era stato autorizzato, perché è stato realizzato comunque? E quali provvedimenti intende prendere la Provincia nei confronti degli organizzatori?
  • Rispetto all’edizione del 2018, quali provvedimenti aveva adottato la Procura della Repubblica nei confronti degli organizzatori dell’evento? Ci sono state conseguenze?
  • In base alle risultanze dell’indagine della Procura sull’evento del 2018, la Provincia ha preso propri provvedimenti nei confronti degli organizzatori?
  • Se non sono stati presi provvedimenti, vuol dire che è possibile effettuare eventi del genere senza autorizzazione rimanendo impuniti? Come può succedere una cosa del genere? In base a quali normative?
  • Quali sono stati i risultati del gruppo di lavoro istituito dall’Ufficio parchi naturali con IDM dedicato alla gestione di grandi eventi all’aperto in aree sensibili per interesse naturalistico e paesaggistico?
  • Nonostante l’evento nel 2019 sia rimasto all’esterno della Zona di Tutela Paesaggistica dell’Alpe di Siusi, è innegabile il significato legato allo stile che lo accompagna. Uno stile che svende e profana la montagna e l’Ambiente. A quale stile di turismo punta la Giunta provinciale per i prossimi 5 anni?

Bolzano, 10 gennaio 2019

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

Qui potete scaricare la risposta della giunta.

INTERROGAZIONE

Su segnalazione di persone che da anni seguono l’evoluzione del progetto del Tunnel di Base del Brennero

si chiede alla giunta provinciale:

  1. La Provincia ha investito, e/o ha in programma di investire fino alla conclusione del progetto, direttamente o indirettamente, proprie risorse finanziarie nella progettazione, realizzazione e/o nelle misure di accompagnamento del Tunnel di Base del Brennero?
  2. Se sì, si chiede per ogni investimento: la data, l’ammontare, la finalità.
  3. In particolare, si chiede se corrisponde al vero che la Provincia paghi con fondi propri i costi dell’utilizzo delle aree di cantiere ai proprietari delle aree stesse.
  4. Se quanto esposto alla domanda 3 corrisponde al vero, si chiede per ogni area o parte di essa: quanto la Provincia paga e/o prevede di pagare in totale e in relazione alla dimensione dell’area e parte di essa, il periodo di durata di tali pagamenti, il nome dei singoli proprietari che ricevono i singoli pagamenti indicati.
  5. Nel progetto originario si prevedeva anche una finestra che sboccava nella valle di Vizze, poi cancellata in seguito alle proteste della popolazione e alla modifica del progetto. Si chiede se corrisponda al vero che le somme per l’utilizzo delle future aree di cantiere fossero in tutto i in parte già state anticipate ai proprietari.
  6. Se quanto esposto alla domanda 5 corrisponde al vero, si chiede l’ammontare esatto delle somme pagate e il nome dei beneficiari.
  7. Si chiede inoltre, sempre riferito al caso della val di Vizze di cui al punto 5, se dopo la cancellazione della finestra prevista e del relativo cantiere, la Provincia ha richiesto la restituzione delle suddette somme e se esse siano state restituite effettivamente. Se non sono state richieste indietro, oppure non sono state restituite, si chiede le ragioni di tutto questo.

Bolzano, 10 gennaio 2019

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Hanspeter Staffler

Brigitte Foppa

Qui potete scaricare la risposta della giunta.

MOZIONE

Con delibera n. 307/2018 la Giunta provinciale ha determinato i criteri per ottenere un posto letto nelle case per gli studenti e le studentesse universitarie in provincia di Bolzano, confermando come criterio di assegnazione l’ordine cronologico: chi per primo presenta domanda, per primo entra, fino a esaurimento dei posti (agli/alle iscritti/e del primo semestre viene data la precedenza). Criteri come quello della condizione economica invece non sono presi in alcuna considerazione.

Diverse le norme in vigore nelle altre università europee:

  • Nelle case dello studente austriache, per esempio, vigono i seguenti criteri: la condizione socio-economica, il profitto negli studi e la distanza dell’università dall’abitazione dello/a studente/ssa.
  • Situazione simile nelle università italiane. A Trento per esempio i criteri sono: la condizione economica, la composizione del nucleo familiare, i requisiti di merito (solo per studenti iscritti ad anni successivi al primo).

L’ordine cronologico della presentazione delle domande non ci risulta essere considerato come determinante in nessuna università, tranne Bolzano.

Le case per studenti/sse sono realizzate e mantenute con investimenti pubblici e hanno come primo scopo quello di offrire pari opportunità a studenti/sse meritevoli ma in condizioni economiche svantaggiate. Soprattutto in periodi di grave crisi economica come questo, non è sostenibile continuare a ignorare criteri di giustizia sociale in nessun genere di sostegno agli studi universitari.

Il 27 novembre 2012 il Consiglio provinciale discusse dell’argomento è approvò una mozione che impegnava la Giunta provinciale a introdurre tali criteri nel caso in cui le domande eccedessero i posti disponibili.

Da allora però nulla è cambiato, anzi: anche per l’anno accademico 2018/2019 è stato confermato il criterio cronologico, nonostante che, per esempio nell’anno 2018 questa eccedenza si sia davvero verificata: solo a Bolzano, ci ha comunicato l’ufficio per il diritto allo studio, ci sono state 839 domande per 520 posti disponibili. E a Bressanone e Brunico le domande sono state il doppio dei posti disponibili.

Va infine considerato che è stato deciso di introdurre l’accertamento della condizione economica degli studenti e delle studentesse che richiedono borse di studio universitarie, attraverso la richiesta di presentazione del Durp. Nel momento in cui ciò sarà realizzato (doveva essere già l’anno accademico 2017-2018) sarà anche molto semplice applicare il criterio della condizione economica accertata attraverso il Durp come criterio di accesso alla assegnazione dei posti letto. L’accertamento della situazione economica consentirebbe inoltre di fare un altro passo nella direzione della giustizia sociale in campo universitario: differenziare il canone d’uso dei posti letto. Attualmente è di 300 euro per una stanza e 230 per un letto in stanza doppia. Uguali per tutti. Giustizia vorrebbe che gli studenti e le studentesse più abbienti paghino di più dei meno abbienti.

Per questi motivi, il Consiglio provinciale impegna la Giunta provinciale

A partire dall’anno accademico nel quale verrà richiesto il Durp per poter ottenere una borsa di studio universitaria:

  1. A modificare anche i “Criteri per la fruizione dei servizi abitativi nell’ambito del diritto allo studio universitario” introducendovi il criterio della condizione economica dello/a studente/ssa tra gli elementi fondamentali che determinano i criteri di assegnazione dei posti letto nell’ambito del diritto allo studio universitario.
  2. A considerare la data della domanda solo come criterio di esclusione per presentazione fuori dei termini previsti
  3. A differenziare il canone d’uso di stanze e posti letto in base alla condizione economica dello studente e della studentessa beneficiaria.

Bolzano, 10 gennaio 2018

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

INTERROGAZIONE

L’ingresso in Italia, e anche in Alto Adige, di persone provenienti da paesi extra UE per motivi di lavoro subordinato, anche stagionale, e di lavoro autonomo, deve avvenire nell’ambito delle quote di ingresso stabilite nei decreti – i cosiddetti ‘decreti-flussi’ – che periodicamente sono emanati dal presidente del Consiglio dei ministri sulla base dei criteri indicati nel documento programmatico triennale sulle politiche dell’immigrazione.

La programmazione avviene anche sulla base delle richieste rilevate sul territorio delle singole Regioni e province autonome.

Il decreto flussi è stato approvato con cadenza annuale dal 2001, in base alla legge nº40/1998.

si chiede alla giunta provinciale:

  1. La Provincia di Bolzano partecipa alla programmazione dei flussi regolati dal suddetto decreto? Se sì, come? In particolare, la Provincia rileva il fabbisogno annuale di lavoratori e lavoratrici extra UE e trasmette questa “domanda di lavoro” alle istanze superiori (e a quali istanze)? Oppure questa rilevazione la fa un altro ente o soggetto territoriale, e allora quale e come?
  2. Dal 2001 ad oggi, qual è stato il fabbisogno annuale complessivo di lavoratrici e lavoratori rilevato in provincia di Bolzano?
  3. In aggiunta alla risposta n. 2, sui dati complessivi si chiede di specificare per ogni anno la quantità distinguendo:
    1. Tra forza lavoro dipendente o autonoma,
    2. tra lavoratori e lavoratrici stagionali e non stagionali,
    3. tra persone che già avevano lavorato in provincia e persone che non avevano mai lavorato.
  4. Dal 2001 ad oggi, qual è stato annualmente il numero complessivo di lavoratrici e lavoratori assegnato alla provincia di Bolzano in base al decreto flussi?
  5. In aggiunta alla risposta n. 3, sui dati complessivi si chiede di specificare per ogni anno la quantità di persone effettivamente entrate grazie al decreto flussi distinguendo:
    1. Tra forza lavoro dipendente o autonoma,
    2. tra lavoratori e lavoratrici stagionali e non stagionali,
    3. tra persone che già avevano lavorato in provincia e persone che non avevano mai lavorato.
  6. Dal 2001 ad oggi, qual è stato annualmente il numero complessivo di lavoratrici e lavoratori effettivamente entrati in provincia di Bolzano in base al decreto flussi?
  7. La Provincia ritiene sufficiente, rispetto al fabbisogno reale, il numero complessivo di ingressi di lavoratori e lavoratrici assegnato annualmente alla provincia di Bolzano?
  8. Se non è sufficiente, come è stato colmato negli anni il divario tra domanda di lavoratrici e lavoratori, e ingressi effettivi consentiti dal decreto flussi?
  9. Come intende coprire la Provincia il fabbisogno che il nostro tessuto economico e sociale esprime di lavoratrici e lavoratori stranieri per far funzionare i settori della produzione e dei servizi, in un quadro di andamento demografico negativo per quanto riguarda la popolazione autoctona?

Bolzano, 10 gennaio 2019

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

Qui potete scaricare la risposta e l’allegato alla risposta della giunta.

Abbandonare persone che sono scappate dalla loro patria per la fame, guerra o per la mancanza di prospettive in strada a congelare, non ha nulla a che fare con la sicurezza, ma è l’ennesima prova dell’indifferenza di strati sempre maggiori della nostra società.

“Il cosiddetto Decreto Sicurezza di Salvini viola i principi della Costituzione italiana, dell’Unione Europea e dei Diritti Umani. È la chiara dimostrazione della svolta autoritaria e xenofoba che ha intrapreso il governo italiano. E la forza trainante di questa svolta ora siede in giunta provinciale in Alto Adige.“ così Hannah Lazzaretti, attivista degli young greens southtyrol. L’8 gennaio si è tenuta una manifestazione in piazza municipio a Bolzano contro il Decreto Sicurezza alla quale hanno partecipato anche gli young greens southtyrol assieme ad altre 200 persone. Circa due dozzine di comuni italiani hanno denunciato pubblicamente questa legge e non la applicheranno per non abbandonare per strada persone bisognose e per evitare di consegnarle nelle mani alla criminalità organizzata. Come risultato di questa legge, alle persone può essere negato da un giorno all’altro lo status legale da rifugiato. Questo comporta la perdita di qualsiasi tutela di base, la perdita della carta d’identità, della possibilità di lavorare, della possibilità di accedere alle strutture per non dormire all’aperto, all’assistenza sanitaria e all’istruzione.
È un segno di umanità e coraggio morale che sempre più sindaci stanno resistendo alla legge. Siamo molto contenti che Merano abbia scelto il percorso di resistenza alla legge e speriamo che presto anche altri comuni in Alto Adige, in particolare Bolzano e Bressanone, seguiranno la stessa strada.
“Viene smantellato un sistema di accoglienza che in molti comuni e regioni ha funzionato, nella nostra provincia in primis lo Sprar ha portato buoni risultati. Sicuramente abbandonare la gente per strada non è una soluzione. È assolutamente legittimo anzi doveroso opporsi ad una legge disumana ed anticostituzionale in molti suoi aspetti messi a fuoco anche dal CSM.” così Zeno Oberkofler co-portavoce dei giovani verdi.
“Abbandonare persone che sono scappate dalla loro patria per la fame, guerra o per la mancanza di prospettive in strada a congelare, non ha nulla a che fare con la sicurezza, ma è l’ennesima prova dell’indifferenza di strati sempre maggiori della nostra società.” continua Hannah Lazzaretti.
Uno Stato che abbandona i più vulnerabili non può definirsi sociale, uno Stato che non rispetta i diritti umani non è democratico nel senso moderno del termine. Qualsiasi persona aperta e solidale, a cui sta a cuore la democrazia, la giustizia ed i Diritti Umani, non può guardare inerme questa ingiustizia.
Il rilievo fascista in piazza tribunale a Bolzano è coperto da una citazione di Hannah Arendt: “Nessuno ha il diritto di obbedire”, in situazioni come queste, quando la dignità umana viene lesa profondamente, è doveroso opporsi.

Young greens southtyrol

A Merano, i negoziati sul futuro dell’ex edificio Bersaglio sono falliti a causa di motivi etnici, giochi di potere ed una politica di compromesso.

A Merano rischia di fallire il progetto che vede il trasferimento e l’ampliamento del Ost West Club Est Ovest all’interno dell’edificio Bersaglio. Un progetto importantissimo per la vita culturale giovanile ma anche per il suo significato.

Noi young greens southtyrol vogliamo che vengano riprese le trattative per il trasferimento del Club Est Ovest: per il Club, per la città e per la struttura stessa che già da tempo è abbandonata e si sta sgretolando. Questo venerdì alle 17:30 invitiamo ad un incontro aperto che si svolgerà a Merano in via dei portici 204 per discuterne. Cultura giovanile non significa solo festeggiare, così c’è scritto nel nostro programma e queso principio lo rivendichiamo anche oggi. Il Club Est Ovest è più di un luogo di svago comune, con una sala libera per i concerti. Si distingue dai locali in cui la musica e la cultura vengono “consumate” allo stesso modo delle bevande, perché questo club offre spazio per il dibattito e per riflettere insieme.

Ma come mai allora il progetto Bersaglio, che vedrebbe uniti in una struttura unica l’associazione sportiva Merano (ASM), lo Sportclub Meran (SCM) ed il Club Est Ovest, rischia di fallire? Per capire questo bisogna tornare all’era Durnwalder dove il Bersaglio venne regalato allo Sportclub Meran con la clausola di farne utilizzare una parte all’ associazione sportiva Merano. Lo Sportclub Meran è convinto di rispettare questa clausola offrendo all’associazione sportiva di Merano di poter utilizzare la struttura per i prossimi 99 anni. E poiché spesso le cose già complicate si fanno ancora più complicate si aggiunge il fatto che Durnwalder a quanto pare abbia promesso all’ASM il 30% della proprietà dell’edificio Bersaglio senza aver tuttavia mai scritto nulla di ciò all’interno del contratto di donazione. E’ già da alcuni anni dunque che la provincia ha mantenuto posizioni poco chiare che hanno creato un conflitto tra le associazioni dei due gruppi linguistici.

In questa situazione intricata il comune di Merano ha cercato di mediare. La struttura appartiene allo Sportclub Merano. I contratti furono fatti dalla provincia. Sarebbe stato possibile iniziare il progetto  ignorando l’ASM? Ci si sarebbe dovuti imbarcare in una disputa legale, perché i tedeschi, per dirla senza mezzi termini, avrebbero ottenuto più degli italiani? E perché poi solo adesso l’ASM si è accorta che Durnwalder de facto allora li ha presi per il naso? E perché poi lo SCM non può fare un’offerta migliore all’ASM se poi alla fine entrambi ne trarrebbero dei benefici?

Al momento, ci sono dunque 1.5,5 milioni di euro stanziati dal comune di Merano per il progetto, ancora inutilizzati. Tutti ne escono come perdenti. E’ significativo che sia proprio il progetto che sarebbe dovuto diventare una esempio per la “convivenza pacifica dei gruppi linguistici a vantaggio di tutti” sia fallito proprio a causa di queste logiche etniche.

Olivia Kieser e Zeno Oberkofler per gli young greens southtyrol