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PRESSEMITTEILUNG.

Nel 2020 è stata eletta dal nulla nel consiglio comunale di Magrè – e subito con il maggior numero di preferenze. Lea Casal, classe 2002, è la più giovane consigliera comunale dell’Alto Adige. Il suo partito, la SVP, non le è stata molto grato per questo risultato. Nonostante le fantastiche 173 preferenze – è stato il miglior risultato nel comune di Magrè dopo il sindaco – non le è stato assegnato nessun assessorato. Nonostante la continua cantilena “ci vogliono più giovani in politica”, alla fine si è detto “troppo giovane”. Lea Casal lo ha reso pubblico e con coraggio ha affrontato la SVP. Ma è rimasta una semplice consigliera. Ora ha deciso di candidarsi con i Verdi per entrare in Consiglio provinciale.

Lea Casal si è diplomata alla Scuola Alberghiera Savoy di Merano e attualmente lavora come apprendista sommelier presso la cantina Alois Lageder a Megrè. È presidente del servizio giovani nella Bassa Atesina.

Riguardo alla motivazione della sua candidatura, Lea Casal dichiara: “Sono molto felice di far parte di questa fantastica squadra. Ci ho pensato molto e ho deciso di fare questo passo con convinzione e consapevolezza! I giovani, soprattutto le giovani donne, devono attivarsi di più e trovare il proprio posto. Penso e sono convinta di aver trovato il mio posto in questo partito dove si affrontano apertamente temi di grande attualità. Ringrazio Brigitte Foppa per i ricchi e importanti colloqui che ho potuto avere con lei nell’ultimo periodo, è grazie a lei se sono arrivata a questa decisione oggi.”

Per l’Alto Adige vorrebbe “una modalità di lavoro aperta e sensata, uno stile di vita consapevole e vicino alla natura. Una comunità che si impegni per i nostri diritti e le nostre libertà e che sposi i valori, così come i temi, dei Verdi Grüne Verc.”

I Verdi sono molto felici per la candidatura di Lea Casal. Negli ultimi anni la capolista Brigitte Foppa ha accompagnato e seguito da vicino la giovane di Magrè e a proposito della sua candidatura afferma: “Lea Casal è una grande ricchezza per la nostra lista. Nonostante o forse grazie alla sua giovane età, ha una chiara esperienza politica che metterà a disposizione. Anche personalmente sono molto felice della candidatura di Lea!”

Zeno Oberkofler, candidato nella punta della lista per gli Young Greens, ha così commentato l’arrivo in lista di Lea Casal: „I giovani non sono secondi a nessuno, vanno valorizzati e devono diventare protagonisti anche in politica. Lea ha dei valori molto chiari e con la sua candidatura ha fatto una scelta di coerenza politica. Non è il tempo dell’ambiguità.”

“Con Lea Casal possiamo dare ancora più voce alle generazioni più giovani dell’Alto Adige e siamo davvero molto felici per questa candidatura” dichiarano Barbara Lemayr e Gabriel Prenner, coportavoce degli Young Green.

Contestualmente all’annuncio della candidatura per il Consiglio provinciale, Lea Casal si è dimessa da consigliera comunale. Si presume che anche la sua appartenenza alla SVP verrà revocata. Non ne sentirà la mancanza.

 

Bolzano, Bozen, 28/07/2023

 

ORDINE DEL GIORNO.

In Alto Adige, l’assegno di cura è stato introdotto nel 2007. Si tratta di un importante strumento per sostenere le famiglie che si occupano dei propri familiari bisognosi di assistenza. Dal 2007, tuttavia, l’assegno non è mai stato adeguato all’inflazione, se non per il livello assistenziale più basso.

Considerata l’inflazione estremamente alta, l’assegno di cura oggi non ha più lo stesso valore del 2007. Sarebbe urgente provvedere a un suo adeguamento.

Il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano, con riferimento all’attuazione dei disegni di legge provinciale n. 139/23, n. 145/23 e n. 147/23, invita la Giunta provinciale

a rivalutare l’assegno di cura, adeguandolo all’inflazione, per continuare a garantire un’adeguata assistenza alle persone anziane e a quelle con disabilità anche a fronte degli aumenti dei prezzi.

 

Consiglieri provinciali
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler
Riccardo Dello Sbarba

COMUNICATO STAMPA.

L’assegno di cura per persone che necessitano di assistenza è stato introdotto per la prima volta nel 2008. La sua introduzione è stata un vero successo. In larga misura, questo denaro definisce anche il valore che il lavoro di assistenza merita (e che, purtroppo, spesso non viene ancora valorizzato come dovrebbe).

L’inflazione degli ultimi mesi si ripercuote anche sull’assegno di cura che dalla sua introduzione non è mai stato adeguato all’inflazione. Fa eccezione il livello di assistenza più basso, che è stato adeguato all’indennità di accompagnamento statale. I livelli da due a quattro, invece, dal 2008 sono rimasti invariati. Questo significa che l’assegno di di cura più basso nel 2008 era di 521 Euro – oggi è di circa 571 Euro.

“Va da sé che oggi l’assegno di cura non ha più lo stesso potere d’acquisto del 2008. Un adeguamento all’inflazione è atteso da tempo in modo che i caregiver riescano ad ammortizzare almeno in parte la perdita di potere d’acquisto” dichiara la capogruppo Verde Brigitte Foppa.

In un ordine del giorno legato alla legge di bilancio, in discussione questa settimana in Consiglio provinciale, i Verdi hanno chiesto che venga effettuato questo adeguamento.

Un passo atteso da tempo per il lavoro di cura in Alto Adige. Almeno ora sarà preso in considerazione e verificato.

Bolzano, 27/7/2023

Cons. prov. – Landtagsabgeordnete

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

Riccardo Dello Sbarba

COMUNICATO STAMPA.

Dopo aver seguito la tematica per due decenni, nella sua relazione di minoranza sulla legge per le grandi concessioni idroelettriche (in trattazione questa settimana in Consiglio provinciale), Riccardo Dello Sbarba tira le somme della vicenda, indica i punti critici e le prospettive future. In particolare, affronta 5 punti fondamentali:

  1. Perché per 10 anni la Provincia di Bolzano non ha più avuto una legge sulle gare per le grandi concessioni idroelettriche? Lo scandalo SEL di 10 anni fa c’entra qualcosa?
  2. La Provincia ha sperato nelle proroghe senza gara e osservato la vicina provincia di Trento come cavia. Ma le gare non porterebbero anche vantaggi per popolazione e territorio?
  3. Canoni, dividendi, energia gratis: è arrivato il momento che le cittadine e i cittadini ricevano tangibili benefici dalla energia prodotta in provincia! Come si può ottenere questo obbiettivo?
  4. Le procedure previste per le future gare sono corrette? O hanno qualche difetto? In particolare, il doppio ruolo della Provincia (da un lato arbitra delle gare, dall’altro partecipante con la “sua” Alperia) è l’assetto migliore per il futuro?
  5. La norma di attuazione n. 463 del 1999 che ha trasferito l’energia alla Provincia prevedeva che questa facesse le regole e gestisse le gare, ma  che fossero i Comuni e le loro società, consorzi e cooperative a gestire produzione, distribuzione e vendita dell’energia. La via percorsa da 20 anni è andata nella direzione opposta. Non è il momento di invertire la rotta?

Qui trovate la relazione di minoranza completa.

Cons. prov. | Landtagsabgeordnete

Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

Martedì 18 luglio è stata presentata la versione definitiva del Piano clima 2040 Alto Adige. Per i Verdi si tratta di un documento centrale che merita un’analisi più approfondita. Negli ultimi mesi e anni lƏ candidatƏ dei Verdi alle prossime elezioni provinciali Brigitte Foppa, Madeleine Rohrer e Zeno Oberkofler hanno seguito lo sviluppo del piano da diversi ruoli. Così il 21 luglio hanno presentato una loro valutazione complessiva nel corso di una conferenza stampa.

Una dieta senza un programma

Brigitte Foppa, portavoce del Gruppo Verde in Consiglio provinciale e capolista, ha iniziato l’analisi con un inquadramento cronologico e politico del Piano clima. “Perché questo Piano clima si basa su quello del 2011, che fino a poco tempo fa languiva nel più completo oblio. In questo arco di tempo, il livello del mare è salito di 2,7 cm. L’era Kompatscher è iniziata nel 2014, ed è il più grande fallimento dei suoi due mandati l’aver completamente sottovalutato l’importanza della questione climatica. Perché gli obiettivi del piano climatico di allora non sono stati nemmeno lontanamente raggiunti. Nel 2022 si disse che erano stati “troppo ambiziosi”. Ora è arrivata l’illuminazione della sostenibilità e il nuovo Piano clima ne è diventato una bella confezione”, afferma Foppa.

Il Piano clima 2040 agisce in tre direzioni:

  1. un’analisi dettagliata della situazione delle emissioni (i dati per questo sono disponibili da tempo). Inoltre:
  2.  una raccolta di obiettivi e
  3. la descrizione di un processo.

“Condividiamo l’obiettivo generale della neutralità climatica entro il 2040, naturalmente; è giusto e necessario. E anche l’approccio della partecipazione è corretto e necessario (d’altra parte, l’esclusione del Consiglio provinciale da tutto questo è grave). Ma l’aspetto più problematico è certamente il fatto che nella maggior parte degli obiettivi manca totalmente una qualsiasi descrizione o accenno sul modo con cui raggiungerli. Prendiamo solo un esempio dal campo dell’agricoltura: entro il 2030, la superficie coltivata a biologico dovrà essere del 25%, il che significa, in fin dei conti, un raddoppio in pochi anni. Come si possa raggiungere questo obiettivo, ovvero come un’azienda agricola su sette si possa convertire al biologico l’anno prossimo, non è scritto nel Piano. Oppure l’esempio dell’impermeabilizzazione che dovrebbe essere ridotta a zero entro il 2040. Cosa questo significhi concretamente per il prossimo anno non è assolutamente chiaro. Senza passi intermedi, non c’è modo. Presumo che tra un anno ci accorgeremo che non è stato fatto nulla o troppo poco”, afferma Foppa.

Da tigre a scendiletto

Madeleine Rohrer ha ricordato che la Giunta provinciale ha approvato la prima parte del piano clima nell’agosto dello scorso anno. Quasi un anno dopo, segue un’ulteriore delibera, ma non l’annunciata seconda parte. Il Piano clima 2040 Alto Adige viene ripubblicato. Sorprendentemente, le misure rimangono più o meno le stesse, ma gli obiettivi per alcune aree vengono ridimensionati: In primo luogo, secondo quest’ultima versione, si vuole salvare dalla povertà un numero minore di persone. Eppure sono proprio le persone finanziariamente svantaggiate a essere maggiormente colpite dal cambiamento climatico. In secondo luogo, l’uso dell’auto privata deve essere ridotto del 30% (invece del 40%), mentre la quota di auto elettriche deve aumentare. Se l’elettricità generata da fonti rinnovabili sarà ancora maggiore, non sarà comunque sufficiente per vivere e lavorare, nonostante l’espansione del fotovoltaico. In terzo luogo, tutte le emissioni provenienti dall’agricoltura dovranno essere ridotte solo del 10% entro il 2030 (invece di dimezzare il protossido di azoto e ridurre del 30% il metano). “La giunta provinciale sta quindi scaricando la tutela del clima sulle nuove e future generazioni. Più aspettiamo, più la protezione del clima e l’adattamento alle conseguenze diventeranno conflittuali e costose”, afferma Madeleine Rohrer.

Do versione in versione, il piano è diventato sempre meno vincolante. Si può notare, tra l’altro, nel ruolo che dovrebbero avere i Comuni. Nella versione pubblicata per la consultazione alla fine del 2021, si affermava ancora che tutti i Comuni avrebbero avuto dovuto avere un Piano clima entro il 2024, pena la riduzione dei finanziamenti comunali. Nel frattempo, il Piano clima è stato declassato a “impegno politico” e “serve quindi da orientamento; le strategie e soprattutto i piani climatici a livello comunale e comprensoriale possono essere allineati ad esso”. In altre parole, i sindaci possono impegnarsi o meno per il clima. “I piccoli passi non sono più sufficienti. Senza comuni coraggiosi, l’Alto Adige non potrà raggiungere gli obiettivi climatici e mantenere cosí la propria prosperità”, afferma Rohrer.

È ora di passare all’azione

Lo sguardo di Zeno Oberkofler verso il futuro è preoccupato: “Le molte domande affrontate nel Piano clima avrebbero dovuto trovare risposta in questi 5 anni. Abbiamo davanti un’analisi concreta della situazione locale (potenzialità e sfide), ma non si tratta ancora di un’attuazione concreta. Sono stati 5 anni di sensibilizzazione per la Giunta e 5 anni persi per l’attuazione delle misure di protezione del clima” ha dichiarato l’attivista per il clima Oberkofler nel corso della conferenza stampa.

E ha aggiunto: “Il divieto di installare nuovi impianti di riscaldamento a gas e a gasolio, ad esempio, che secondo il Piano clima dovrebbe essere applicato già a partire dal 2023, è un passo necessario ma allo stesso tempo non del tutto semplice. Ciò che costituisce un intervento nella pianificazione di migliaia di famiglie in Alto Adige viene descritto dall’assessore provinciale Vettorato come un errore di battitura. Lo trovo vergognoso, perché dimostra che questo Assessore provinciale all’Ambiente, in primo luogo, non è apparentemente al corrente dei piani che lui stesso decide e, in secondo luogo, non ha alcuna sensibilità nei confronti di coloro che devono sostituire il riscaldamento e hanno urgente bisogno di certezze nella pianificazione e nel finanziamento.

Avevamo bisogno di una legislatura per rinviare l’attuazione delle misure di protezione del clima alla prossima. I prossimi 5 anni saranno quindi decisivi. Da ogni punto di vista, l’Alto Adige ha bisogno di un governo provinciale che passi al più presto dalle parole all’azione” così Oberkofler.

“Il riscaldamento globale è ormai inarrestabile e non possiamo più limitarci a formulazioni di obiettivi astratti, abbassare le aspettative e certamente non rimandare le misure. La svolta climatica deve accelerare e ciò richiede priorità chiare, ampia partecipazione e la consapevolezza della sostenibilità sociale delle misure in modo che le persone non assumano un atteggiamento di rifiuto. Certo non è facile, ma non c’è altro modo”, concludono Foppa, Rohrer e Oberkofler.

Bolzano, 21/7/2023

Brigitte Foppa
Madeleine Rohrer
Zeno Oberkofler

COMUNICATO STAMPA.

Introdotto per ogni Comune l’obbligo di pubblicazione on-line per 5 anni delle delibere, che diventano facilmente accessibili per ogni cittadina e cittadino.

Il Consiglio regionale ha approvato oggi la proposta di legge n. 64,  (“Assestamento del bilancio di previsione della Regione 2023-2025”), nella quale, all’articolo 2, è contenuta una norma a cui il Gruppo Verde ha lavorato intensamente in questo ultimo anno di legislatura al fine di garantire a cittadine e cittadini una maggiore trasparenza delle decisioni del proprio Comune.

Come noi Verdi abbiamo richiesto, da ora in poi i Comuni dovranno pubblicare le loro delibere per 5 anni nella sezione “amministrazione trasparente” del rispettivo albo. Fino ad ora l’obbligo di pubblicazione era limitato a 10 giorni, dopo di che nella maggior parte dei comuni le delibere venivano tolte dall’albo comunale e diventavano introvabili sui siti internet comunali. Per una normale persona diventava così difficilissimo verificare se tra le delibere via via approvate dal Comune ce ne fosse una che la riguardava.

Noi Verdi avevamo proposto nel gennaio 2023 la riforma di questa normativa con un disegno di legge (vedi relazione allegata) su cui la giunta si era dichiarata disponibile a discutere. Al termine di una lunga trattativa nella competente Commissione legislativa regionale, l’assessore Ossanna si era preso l’impegno di ottimizzare il testo. Raggiunto infatti l’accordo sulla pubblicazione di tutte le delibere comunali per 5 anni, si trattava però di mantenere fermi i termini di 10 giorni per l’esecutività giuridica (e le eventuali impugnazioni) degli atti comunali. La soluzione l’avrebbero dovuta trovare in sede tecnica gli uffici legali della Regione.

La soluzione è ora contenuta nella legge di Assestamento di bilancio: dopo l’approvazione, ogni delibera comunale viene pubblicata per 10 giorni sull’Albo on-line del Comune; trascorso questo termine, ogni delibera verrà pubblicata sul sito internet dello stesso Comune nella sezione “amministrazione trasparente” e vi resterà 5 anni. Lì, scorrendo semplicemente l’elenco delle delibere, ogni cittadina e cittadino potrà trovare qualsiasi delibera che sia di suo interesse.

“Siamo felici di questo risultato che apre alle cittadine e ai cittadine le porte del proprio comune, facilitando l’accesso on-line alle delibere. Quando sono in gioco democrazia e trasparenza, la collaborazione tra opposizione e maggioranza è possibile e auspicabile” ha commentato Riccardo Dello Sbarba, primo firmatario della originaria proposta di legge dei Verdi e membro della Commissione legislativa regionale dove si è trovata la soluzione.

Oggi quindi il Consiglio Regionale ha fatto un bel passo avanti per una maggiore trasparenza nei nostri comuni.

Bolzano, Bozen, 19/07/2023

Regionalratsabgeordnete | Cons. regionali
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler
Lucia Coppola
Paolo Zanella

La Giunta provinciale ha presentato oggi 18 luglio 2023 il testo definitivo per il Piano clima 2040. Dopo una prima letta ribadiamo la nostra posizione in merito: meglio un testo incompleto e imperfetto che nessun testo, ma resta ancora molto da fare.

Il Piano clima provinciale presentato oggi dal Presidente Kompatscher e dall’assessore all’ambiente Vettorato, alla presenza degli stakeholder coinvolti durante la sua stesura, resta un testo ancora poco concreto e con molti difetti. Nella sua stessa forma, in quanto semplice delibera emanata dalla Giunta, resta un testo privo del carattere vincolante che invece avrebbe una legge. I Verdi in questi anni hanno attentamente osservato la stesura del Piano clima, avvenuta tutta lontano dal Consiglio Provinciale. “Un testo di tale importanza avrebbe dovuto prevedere il coinvolgimento di tutto il Consiglio provinciale, per metterlo in sicurezza, per così dire, attraverso un dibattito davvero ampio. Raggiungere gli obbiettivi del clima presuppone una profonda comprensione e accettazione da parte di tutta la società. Il piano non prevede solo obiettivi e incentivi, ma coinvolge anche grandi cambiamenti nei nostri stili di vita. Quindi devono starci tutti e tutte,” afferma la capogruppo in Consiglio Provinciale e capolista Verde Brigitte Foppa.

Madeleine Rohrer, anch’essa candidata nella squadra di punta dei Verdi, sottolinea che la mancanza del carattere vincolante di questo testo lascia molti punti aperti: “Il piano per il clima contiene una serie di nuovi studi e analisi, come un audit energetico per gli hotel ad alta intensità energetica. Il piano non dice però che cosa fare una volta raccolti questi dati. Inoltre, non ci sono indicazioni sui costi di tutte le misure” così Rohrer in una prima presa di posizione dopo la presentazione del Piano.

Anche Zeno Oberkofler (anch’egli parte della squadra di punta dei Verdi e rappresentante degli Young Greens South Tyrol) ha letto con attenzione il testo: “La maggior parte delle misure concrete elencate nella prima parte del piano sul clima non sono state attuate. Non possiamo aspettare altri cinque anni finché la protezione del clima diventi finalmente concreta, altrimenti continueremo a mancare tutti gli obiettivi climatici. Abbiamo bisogno di una politica credibile che prenda atto della situazione in cui ci troviamo”.

Dal punto di vista dei Verdi nel testo si trovano poche indicazioni concrete sui costi previsti per l’implementazione delle misure; non è nemmeno possibile individuare delle indicazioni quantitative concrete sugli effetti che queste misure avrebbero.

Il Piano clima prevede poi un Consiglio di cittadine e cittadini che si dovrebbe occupare di questo tema e i risultati dovranno essere portati alla Giunta provinciale. Noi Verdi chiediamo che il lavoro delle cittadine e dei cittadini venga presentato davanti a tutto il Consiglio provinciale.

“Il cambiamento climatico riguarda tutte e tutti, è ormai inarrestabile e non possiamo più limitarci a belle parole e dichiarazioni di indirizzo. Una svolta climatica, se vuole essere avviata veramente, ha bisogno di chiare priorità, di un’ampia partecipazione e della consapevolezza che queste misure devono essere anche socialmente compatibili, in modo che le persone non si mettano sulla difensiva. Non è facile, ma non c’è altra strada”, questa la prima sintesi di Foppa, Rohrer e Oberkofler dopo la presentazione del piano sul clima tenutasi il 18 luglio 2023.

COMUNICATO STAMPA.

Oggi 12 luglio è una giornata di festa. Con 336 voti favorevoli e 300 contrari il Parlamento europeo ha approvato la legge sul ripristino della natura! Il primo e più importante ostacolo di un percorso accidentato è stato superato, gli sforzi dell’Europa contro l’estinzione delle specie naturali sono ora definitivamente iniziati. È davvero una buona notizia!

Negli ultimi giorni, il Partito Popolare Europeo (PPE), che voleva affossare la legge, ha fatto tantissima resistenza. Per fortuna le parole di avvertimento da parte della comunità scientifica e gli sforzi di molte iniziative di cittadine e cittadini hanno invertito la tendenza. Il Parlamento europeo prende sul serio la crisi della biodiversità e stabilisce nuovi standard: Verdi, Socialdemocratici e Liberali hanno fatto una campagna massiccia a favore della legge.

Il Green Deal europeo sta diventando una realtà, ora le misure necessarie per l’agricoltura e la silvicoltura, per i fiumi e le torbiere, per le città e l’ecosistema marino devono essere attuate rapidamente.

“Quello che è successo oggi a Bruxelles è fantastico”, afferma Hanspeter Staffler e aggiunge: “È una decisione importantissima per la salute dell’ambiente e delle persone, siamo tutte/i davvero molto felici”.

Solo pochi giorni fa, la maggioranza SVP-Lega ha respinto con una motivazione inconsistente la proposta dei Verdi per un maggior numero di alberi per il clima nei centri abitati e nelle zone industriali. Ora la legge per il ripristino della natura dell’Unione Europea prescrive alberi climatici nelle città, nei paesi e nelle zone industriali. Alla fine ha vinto il buon senso!

BZ, 12.07.2023

Landtagsabgeordnete
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

COMUNICATTO STAMPA.

Oggi il Consiglio provinciale ha discusso nuovamente sulla tutela del gruppo del Sassolungo e il Plan de Cunfin. Sono anni che portiamo avanti il tema e ancora la Giunta non è riuscita a concretizzare tante belle parole. Di nuovo il Presidente Kompatscher e l’assessora Kuenzer si sono espressi a favore della tutela di questo territorio prezioso per il paesaggio e la biodiversità. “Ancora però pare che i tempi non siano maturi. In accordo con il TeamK che ha presentato una mozione simile alla nostra, abbiamo deciso di sospendere la trattazione in attesa di sviluppi. Se ne riparla a settembre in Consiglio Provinciale. La fine della legislatura sarà all’insegna della tutela di natura e montagna. Intanto resteremo vigili sugli sviluppi”, annuncia la capogruppo Brigitte Foppa.

 

Bozen, Bolzano, 05.07.2023

COMUNICATO STAMPA.

Il clima cambia. Gli sforzi devono continuare a insistere su misure e interventi per contrastare l’aumento inesorabile delle temperature. Al contempo ci dobbiamo attrezzare per rendere i nostri centri abitati e le zone industriali sempre più vivibili. Città come Bolzano e Laives hanno già provveduto a fare e rendere pubblico un censimento degli alberi presenti in città. I Comuni dovrebbero inoltre lavorare per piantare e curare più alberi per il clima. Alberi per il clima sono piante particolarmente resilienti che resistono meglio alle temperature sempre più calde.

La mozione presentata il 6 luglio 2023 da Hanspeter Staffler in Consiglio provinciale puntava ad aumentare la sensibilità proprio su questo tema. “Se vogliamo rendere le nostre città e i nostri comuni vivibili anche in futuro dobbiamo iniziare subito ad attrezzarci. Piantare più alberi e rendere permeabili più superfici possibili è un investimento il cui valore sarà visibile solo tra diversi anni. Ma non ci è permesso essere miopi” ha dichiarato Hanspeter Staffler nel corso del dibattito. Piantare e proteggere gli alberi nei centri urbani, sia nelle aree residenziali, che in quelle industriali, significa proteggere anche la popolazione. Gli alberi infatti fungono da filtro per le polveri presenti nell’aria, regolano la temperatura, danno benessere a chi vive e lavora.

“Ci sono purtroppo ancora troppi esempi, anche di recente realizzazione, di piazze totalmente spoglie, colate di cemento e pietra senza nessuna pianta o elemento d’ombra. Sono soluzioni architettoniche senza alcuna attenzione nei confronti del cambiamento climatico e non più adeguate alle esigenze di centri abitati che vogliano investire nella loro vivibilità” ha rimarcato Brigitte Foppa.

L’estate appena iniziata ci ha già dato qualche assaggio di temperature record. Non c’è più tempo per temporeggiare e per avere dubbi. I concetti chiave per adattarsi alle condizioni climatiche che cambiano sono: rendere le superfici il più permeabili possibili, predisporre piani per il caldo con misure urbanistiche apposite e, soprattutto, creare città verdi.

A livello europeo gli esempi virtuosi esistono da tempo. Noi Verdi, sia a livello comunale che provinciale, continueremo a insistere affinché le nostre amministrazioni investano in nuove piantumazioni adatte alle nuove condizioni climatiche e pianifichino strade e piazze, sia nelle aree residenziali che in quelle industriali, nel modo più vivibile e accogliente possibile.

Bozen, Bolzano, 07/07/2023

Cons. prov. | Landtagsabgeordnete
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba