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Il presidente Kompatscher dovrebbe spiegare il valore degli ospedali più piccoli, che non raggiungono la soglia dei 500 parti, non solo alla Ministra, ma anche alla propria amministrazione sanitaria. 
visita OSP vipiteno (1)Che il Presidente Arno Kompatscher abbia intenzione di dimostrare la qualità dei piccoli punti nascita del Sudtirolo e quindi la necessità del loro mantenimento è sicuramente degno di lode. È noto a tutte e tutti che i tre ospedali più piccoli, che eccetto S.Candido mancano di poco la soglia die 500 parti, svolgono un lavoro eccellente e questo dato di fatto deve essere comunicato anche alla Ministra competente.
Se si riesce a dimostrare che gli standard attuali relativi a tecnologia e sicurezza hanno dato ottimi risultati, anche la Ministra Lorenzini dovrà concedere nuovi margini di manovra.
Ma è altrettanto certo che il Presidente dovrà utilizzare la stessa capacità di persuasione e forza argomentativa, che sfodererà all‘incontro con la Ministra, anche con la direzione sanitaria centrale di Bolzano. In questi uffici impera il più grande scetticismo nei confronti di una soluzione che non segua pedissequamente le direttive della Conferenza Stato-Regioni, e che invece garantisca quegli standard di sicurezza dimostratisi validi in Europa nei punti nascita più piccoli.
Anche se adesso si cerca di dare la colpa a „Roma, matrigna cattiva“, non bisogna dimenticare che è proprio tra gli esperti interpellati dalla Giunta che bisogna cercare le resistenze più forti, come abbiamo potuto constatare chiaramente durante l‘audizione sulla riforma sanitaria. Ed è poprio lì che si troverà anche la soluzione del problema.
Bolzano, 20.02.2015
Brigitte Foppa, Hans Heiss, Riccardo Dello Sbarba

MusikschuleBrixenLa costruzione separata delle scuole musicali italiana e tedesca a Bressanone, mostra ora i suoi gravi effetti.
Il bando presentato alla fine del 2014 per la costruzione di una scuola di musica per i gruppi tedesco e ladino ha promosso un risultato architettonico allettante, ma allo stesso tempo anche molto costoso. La spesa provvisoria necessaria si aggira oggi attorno a 8 milioni di Euro.
Ancora più deplorevole è il fatto che alcuni anni fa non solo si sia persa l‘occasione di individuare una sede unica nell‘area del Centro Don Bosco a Sud di Bressanone, ma soprattutto che questa sia stata vanificata da rappresentanti autorevoli della politica comunale .
Oggi, perfino la Giunta esprime rammarico che nella fase decisoria nel 2006 e poi nella fase di costruzione fino al 2012 si sia sprecata la „soluzione ideale“ di una sede unica, come si può evincere dalla risposta allegata. A quel tempo era stato dato un finanziamento di 3.091.000 € per la costruzione della scuola musicale italiana „Vivaldi“ presso il Centro Don Bosco, naturalmente per un numero di scolari/e che a malapena raggiunge le 100 iscrizioni. E se non bastasse, il numero modesto di studenti viene elevato grazie agli spazi messi a disposizione dell‘attività didattica parallela in lingua tedesca, cosa che rende ancora più evidente quanto sarebbe stata avveduta l‘unione di una scuola musicale tedesca e una italiana sotto lo stesso tetto.
L‘esempio di Bressanone dimostra chiaramente quanto siano insensate tante strutture doppie, non solo culturali, la cui assurdità è pari allo spreco di denaro pubblico che invece in altri ambiti, come la salute, scarseggia dolorosamente.
Hans Heiss Riccardo Dello Sbarba Brigitte Foppa
Bozen, 18. 2. 2015
La risposta della Giunta alla nostra interrogazione.

In questi giorni il sindaco Spagnolli è di nuovo protagonista di polemiche intorno al centro commerciale „Twenty“. Avrebbe non considerato svariati pareri di uffici nelle procedure di concessione edilizia dell’ampliamento del Twenty, si dice.
Uno di questi pareri, finora non saltato agli occhi dell’opinione pubblica, anche perché non lo si conosceva, era il parere interno della Ripartizione Provinciale Natura, Paesaggio e Pianificazione territoriale. Tramite un’interrogazione al Consiglio Provinciale siamo riusciti ad ottenerlo e vi leggiamo molto chiaramente che la posizione del Twenty non era (è) per niente idonea ad attirare grandi quantità di persone.
Non lo era, (non lo è) per motivi di salute! I valori limite, specie per il biossido di azoto (NO₂), sono ampiamente superati nella zona del Twenty, del suo ampliamento e ovviamente anche del progetto „South Point“ che si vorrebbe costruire sull’altro lato della strada (in riferimento al quale avevamo posto il problema nella nostra interrogazione).
twenty salute
L’avevamo fatto notare, come Verdi, in Consiglio Comunale nella relativa seduta – e ci ricordiamo bene con quanta superficialità è stato respinto il nostro monito riguardo al pericolo per la salute… come se si potesse rimediare facilmente pompando aria fresca (da dove poi?) all’interno degli edifici. Noi proprio per questi motivi comunque allora votammo contro l’ampliamento del Twenty.
La problematicità comunque rimane invariata e deve essere molto presente al Comune di Bolzano specie in vista delle prossime decisioni da prendere sui piani di riqualificazione urbana (PRU).
An allegato l’interrogazione e la risposta dell’assessore Theiner.
 
17.02.2015
Brigitte Foppa, Hans Heiss, Riccardo Dello Sbarba

ProgettoPonteAdigeINTERROGAZIONE VERDE.
La Provincia ha intenzione di realizzare un “Centro intermodale a Ponte Adige“ come punto di scambio tra bus, treno e auto. La Provincia ha bandito un concorso di idee e il primo classificato è il progetto dell’architetto Weger, che prevede la realizzazione di 250 posti auto, lo spostamento dell’attraversamento dell’Adige di 50 metri verso Merano con la realizzazione di un enorme ponte sopraelevato di circa 10 metri di altezza e di quasi un km di lunghezza con l’abbattimento e la ricostruzione di 3 case per abitazione. A valle del ponte verso Bolzano verrebbe riutilizzata la struttura “Mebo-Center per adibirla a “centro media” al servizio tra l’altro della BLS e della Rai. E quest’ultima operazione pare essere quella che più interessa gli attuali del vecchio Mebo Center, che hanno compiuto il primo passo per realizzare il progetto: il “new.mebo Konsortium” ha infatti già chiesto al comune il cambio di destinazione d’uso dell’area di 13.800 m2 (p.ed. 4115 CC Dodiciville), da verde agricolo in “zona produttiva di interesse comunale – D2 con piano di attuazione”. Insomma, il “Centro intermodale Ponte Adige” pare sposarsi con un forte interesse privato di natura immobiliare.
Il “Centro intermodale a Ponte Adige” dovrebbe venire a costare 37 milioni di euro, ma non è chiaro se questa cifra comprenda tutti i costi: per esempio se comprenda o no anche il previsto spostamento dei binari della linea ferroviaria Merano-Bolzano, oppure l’esproprio e ricostruzione dei 3 edifici. Insomma, il costo finale dell’opera potrebbe essere molto più alto.
Il progetto ha messo in allarme la popolazione residente. Questo vale non solo per i proprietari di case e terreni direttamente interessati, ma anche l’intera zona di Frangarto: con la realizzazione del nuovo grande ponte, infatti, viene di nuovo aperta una direttrice di transito che potrebbe attirare di nuovo il flusso pendolari dall’Oltradige verso Bolzano e l’A22.
Del resto, come fanno notare diverse persone interessate che vivono in zona e conoscono bene i problemi della viabilità locale, ci sarebbero alternative più efficaci e a minor costo per la realizzazione del Centro intermodale: stralciare il “media center”, ridurre il parcheggio e realizzarne l’accesso dal viadotto sopra la Mebo, lasciare il ponte dov’è, addirittura eliminare la possibilità di accesso ai non residenti oppure sostituirlo con un accesso pedo-ciclabile (l’accesso a Frangarto resterebbe quello dall’incrocio Pillhof). Sono idee che circolano in paese che val la pena di valutare.
Per tutti questi motivi,
si chiede:

  1. Quali sono i costi TOTALI preventivati per l’opera “Centro intermodale a Ponte Adige”? Si prega di distinguere tra le diverse voci di costo e indicare chi se ne dovrebbe far carico. Si prega anche di includere tutte le opere, sia dirette che indirette, comprese le opere che riguardano il tracciato dei binari e le opere ferroviarie e viarie necessarie.
  2. Quale priorità, nell’ordine stabilito dalla giunta provinciale, ha l’opera “Centro intermodale a Ponte Adige”? In particolare, si tratta di un’opera già calendarizzata o no? Se sì, per quale anno?
  3. Sono già stati stanziati i fondi necessari? Se no, per quando si prevedono gli stanziamenti e in quale ordine temporale?
  4. L’opera pare consistere di tre grandi parti: il centro intermodale vero e proprio (parcheggio+stazione), il nuovo ponte (che comporta la demolizione dei 3 edifici) , il “media center”. Nello stesso progetto vincitore sono previste 4 fasi di realizzazione. Quali priorità hanno ciascuna di queste opere? Si può fare a meno di qualcuna, o modificarla?
  5. In particolare: è possibile stralciare completamente la prevista trasformazione del “mebo-center” in “media center”?
  6. In particolare: è possibile studiare una soluzione per il ponte che utilizzi l’esistente, o comunque ne conservi la localizzazione e il profilo, senza rialzarlo?
  7. Quali sono le ragioni per la costruzione del nuovo grande ponte e per il suo spostamento? Non c’è il rischio che esso attiri di nuovo il traffico pendolari attraverso Frangarto, deviandolo dal raccordo- cavalcavia sulla Mebo? Sono possibili soluzioni alternative e meno impattanti, compatibili con la realizzazione del Centro intermodale?

Bolzano, 16.02.2015
Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hans Heiss

LäuseProprio in questi giorni troviamo regolarmente sui giornali segnalazioni di presenza di pidocchi nelle scuole elementari e materne. Un vero tormento per bambini, bambine, personale docente ed educativo.
Sull’argomento avevamo presentato una interrogazione all’assessora Sotcker proprio all’inizio della stagione. Dalla risposta risulta evidente che la popolazione percepisce il problema in modo molto più forte rispetto all’ente competente. Racconti di genitori confermano che, anche dopo le segnalazione delle infezioni nelle scuole, i dovuti controlli non vengono eseguiti.
Sotto trovate la nostra interrogazione e la risposta.
Chiediamo alla Giunta di farsi carico di questo tema pruriginoso e di elaborare una strategia efficace che ridimensioni l’epidemia di pidocchi e che presti un aiuto serio al personale delle scuole materne ed elementari.
***
La nostra interrogazione
Den Medien und Erfahrungsberichten von Lehr- und Kindergartenpersonal entnehmen wir, dass die periodischen Lauskontrollen in Schulen und Kindergärten nicht mehr durchgeführt werden. Für das Personal ist das ein gravierendes Problem, da es mit Läuseinfektionen beinahe schon als Berufskrankheit konfrontiert ist, dabei aber selbst nicht Kontrollen durchführen darf. Zugleich haben wir rein empirisch den Eindruck, dass die Läuseplage jährlich schlimmer wird. Bestimmte Schulen kämpften in den letzten Jahren monatelang gegen die lästigen Kopfbewohner.
Wir stellen in dieser Sache daher folgende Fragen an die Landesregierung:Stimmt es, dass die periodischen Läusekontrollen eingestellt wurden? Wenn ja, mit welcher Begründung?

  • Welches Gegenkonzept hat die Landesregierung, um die Läuseinfektionen einzudämmen?
  • Welche Zahlen liegen der Landesregierung zum Thema vor (Neuansteckungen? Geschätzte Dunkelziffer? Trends? Betroffenes Personal?)?
  • Müssen Angestellte der Schulen und Kindergärten die Medikamente für die Lausbekämpfung aus der eigenen Tasche bezahlen?

BZ, 13.10.2014
Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba, Hans Heiss
Qui trovate la risposta.
Articolo del Dolomiten.

„Il nuovo movimento femminile in Sudtirolo” – Premio alla ricerca di Andrea Urthaler, ex co-portavoce dei Giovani Verdi
Ci congratuliamo con Andrea Urthaler, ex co-portavoce del GiovaniVerdi per il primo premio della provincia ottenuto grazie al suo lavoro di ricerca dedicato alla parità di genere!
Con la sua tesi „Die neue Frauenbewegung in Südtirol. Von den Anfängen bis zur Einführung des Beirates für Chancengleichheit”, Andrea Urthaler ha scritto un lavoro da pioniera e ha riassunto un pezzo importante della storia altoatesina.
Anche il 2o e 3o premio sono stati assegnati a due giovani donne che hanno svolto un lavoro superlativo: Julia Ganthaler ed Elisa Oberhammer. Speriamo e confidiamo che il lavoro scientifico di (giovani) donne venga sempre più riconosciuto e valorizzato!
Evelyn Gruber-Fischnaller, co-portavoce DonneVerdi e membro del comitato pari opportunità

Brigitte Foppa, Consigliera provinciale
Caterina Maurer,co-portavoce DonneVerdi
Linda Perlaska e Valentino Liberto, CO-portavoci Young Greens

SELS. Antonio a Eisackwerk: non un successo, ma un’ammissione di colpa.
E l’assessore Theiner non può giustificarsi con l’argomento del “tradimento”.
Presentare la decisione di togliere la centrale di S. Antonio alla Sel e assegnarla a Eisackwerk come un “successo” della nuova politica energetica della Giunta provinciale è paradossale: questa decisione rappresenta al contrario la chiara ammissione delle illegalità con cui tra il 2005 e il 2011 è stata gestita la fondamentale competenza autonomistica sull’energia. Rappresenta dunque la certificazione definitiva di un fallimento.
L’argomentazione con cui l’assessore Theiner giustifica sui media ciò che è successo è inaccettabile. La Giunta di allora, nel dicembre 2009, sarebbe stata “tradita” dall’assessore Laimer, che avrebbe convinto i suoi colleghi, Theiner compreso, a votare a favore della Sel.
Quello che Theiner non dice è che in quella seduta di Giunta lui e i suoi colleghi e colleghe avevano diversi elementi in mano per capire come stavano le cose. Infatti:

  1. Il parere dell’Ufficio elettrificazione, addirittura allegato alla delibera, assegnava chiaramente a Eisackwerk la centrale, valutando il relativo progetto come migliore e bocciando quello di Sel.
  2. Gli assessori del Pd Repetto e Tommasini abbandonarono la seduta dicendo che non potevano votare in senso opposto da quanto deliberato dagli uffici tecnici.

La Giunta di allora, Theiner compreso, aveva dunque tutti gli elementi a disposizione per non farsi “ingannare” e decidere correttamente. Invece preferì dare credito a Laimer e fu una scelta politica gravissima. Che chi fece questa scelta, come Theiner, sia oggi assessore all’energia è inaccettabile.
L’assegnazione odierna a Eisackwerk non è coerente con la procedura di riesame delle concessioni secondo la cosiddetta “procedura Caia”, avviata dalla Giunta provinciale. Questa procedura, tuttora in corso, comprende tutte le concessioni coinvolte dalla sentenza del Tribunale di Bolzano n. 138 del 2013, quindi anche S. Antonio, centrale citata chiaramente fin dalla prima pagina del parere del prof. Caia. Ricordiamo che alla gara per S. Antonio non parteciparono solo Sel e Eisackwerk: c’erano per esempio anche Azienda Energetica e ASM Bressanone, le cui domande avrebbero diritto di essere considerate nell’attuale procedura di riesame.
Che adesso S. Antonio venga assegnata ad Eisackwerk saltando il riesame dimostra la leggerezza con cui la famosa “procedura Caia” viene portata avanti.
Bolzano, 4.2.2015
Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hans Heiss

LandtagDa mesi i Consiglieri provinciali di tutti i gruppi tengono d‘occhio la riforma sanitaria. In particolar modo l‘opposizione tenta di portare in Consiglio provinciale un tema così importante per tutta la provincia.
Noi Verdi abbiamo ottenuto un‘audizione pubblica in Consiglio grazie a un ordine del giorno sulla legge omnibus discussa in aula questo autunno. L‘audizione, tenutasi a novembre, è stata interpretata però liberamente dalla giunta provinciale e tramutata quindi in un evento monodirezionale per promuovere il piano di riforma dell‘assessora. Due settimane dopo, durante la seduta di Consiglio di dicembre, avrebbe dovuto esserci il „Dibattito su temi di attualità“ richiesto e ottenuto dai Freiheitlichen. Ma la SVP ha fatto in modo di spostare la data del dibattito, perchè in quel momento „le informazioni erano ancora troppo fresche“.
Ora, il dibattito sulla riforma sanitaria si farà finalmente domani, 3 febbraio. Con un timing perfetto si legge però dai media che il direttivo della SVP voterà già oggi sulla riforma. Come tutti sanno, è lì che vengono tratti i dadi sulle decisioni più significative per il Sudtirolo.
Ci chiediamo quindi se il dibattito di domani non sarà solo un evento pro forma e di facciata dove noi consiglieri avremo l‘onore di commentare cose già decise. Il Consiglio provinciale cercherà certamente di influenzare la riforma con interventi competenti e impegnati, ma sappiamo che una parte sostanziale del verdetto sarà già stata presa in Via Brennero.
Non c‘è bisogno di altro per commentare la cosiddetta valorizzazione del Consiglio e la tanto decantata nuova cultura del dialogo: la partecipazione democratica in Alto Adige resta limitata alle istituzioni del potere e al partito di maggioranza.
BZ, 02.02.2015
Consiglieri provinciali
Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba, Hans Heiss

Mattarella
I Verdi dell’Alto Adige-Südtirol fanni gli auguri all’ex-parlamentare e giudice della corte costituzionale Sergio Mattarella, eletto oggi a Presidente della Repubblica.
Il nostro deputato alla Camera, Florian Kronbichler, insieme a tutto il gruppo parlamentare di Sinistra Ecologia Libertà, gli ha dato il suo voto. In un primo commento ha definito l’elezione di Mattarella come una “felice scelta in questo momento”. Testualmente Kronbichler ha detto: “Accanto al giocoliere Renzi in testa alle istituzioni ci sarà, con Sergio Mattarella, un garante delle regole, della Costituzione e dello stato di diritto.
L’ampiezza del consenso ottenuto dal nuovo Capo dello Stato alla sua elezione dovrebbe innalzarlo al di sopra di tutti gli intrighi parlamentari e tra le centrali di partito. La sua biografia pulita e il successo trasversale della sua elezione lo rendono anche indipendente dal suo promotore, il premier Renzi.
Come Verdi dell’Alto Adige-Südtirol poniamo ora le nostre attese in un Presidente Sergio Mattarella che svolga il suo importante ruolo secondo le premesse costituzionali. Primo banco di prova sarà la salvaguardia della Costituzione stessa impedendo che a riforma in atto non si trasformi in una controriforma.
Allo stesso tempo ci aspettiamo dal Presidente Mattarella che stia in guardia di fronte alla riforma della legge elettorale e garantendo che essa diventi uno strumento dei diritti di cittadine e cittadini e non invece un ulteriore mezzo per i giochi di potere dei partiti.
Confidiamo ovviamente che il Presidente sia un garante della speciale autonomia della nostra terra e che vorrà sempre spendersi per la pace e la giustizia tra le persone che vi abitano.
Bolzano, Roma, 31 gennaio 2015
Florian Kronbichler, Parlamentare Verde
Brigitte Foppa e Giorgio Zanvettor, Co-Portavoce Provinciali

Aeroporto – ABD ha fatto ricorso, in fumo le promesse di Kompatscher
aereoportoIl 10 febbraio udienza davanti al Consiglio di Stato. ABD chiede anche lo sblocco immediato dei lavori: in modo da riuscire ad allungare la pista ancora prima della sentenza.
“Non faremo ricorso al Consiglio di Stato, stiamo preparando un nuovo concetto per l’aeroporto di Bolzano”: così aveva dichiarato il Presidente Arno Kompatscher all’indomani della sentenza del Tar che annullava la delibera con cui la Giunta provinciale, senza alcuna Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), aveva autorizzato l’allungamento della pista dell’aeroporto. Il Tar aveva bocciato la delibera e bloccato i lavori – e la Giunta provinciale dichiarava che non avrebbe ulteriormente difeso una decisione che, evidentemente, apparteneva al “vecchio concetto”.
La promessa non è stata mantenuta: il ricorso al Consiglio di Stato è stato fatto e il prossimo 10 di febbraio si terrà la prima udienza. Il ricorso è stato presentato da ABD, che è una società in-house della stessa Provincia e quindi alle dirette dipendenze della Giunta.
Non solo: al Consiglio di Stato ABD ha anche chiesto l’annullamento del blocco dei lavori decretato dal Tar, per poter rapidamente procedere all’allungamento della pista ancora prima del pronunciamento del Consiglio di Stato. Ciò significa vanificare in anticipo gli effetti di una eventuale sentenza che confermi la bocciatura del Tar.
La Giunta provinciale viene dunque meno agli impegni presi dallo stesso presidente Kompatscher fin dalla campagna elettorale. Non è certo un “nuovo stile”, ma l’ostinata continuazione della vecchia linea del duo Durnwalder-Widmann: difendere l’aeroporto a tutti i costi, anche contro l’evidenza della sua inutilità e dell’enorme spreco che comporta soprattutto in tempi di crisi.
Significativa, a questo proposito, la risposta data dall’assessore Mussner alla interrogazione dei Verdi sulle ragioni del ricorso al Consiglio di Stato: “l’ampliamento (della pista) confluisce nel nuovo concetto”, dice Mussner. Dimostrando ancora una volta che il concetto non è nuovo, ma vecchio.
Bolzano, 29 gennaio 2015
Riccardo Dello Sbarba, Brigitte Foppa, Hans Heiss