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Per diversi motivi ritiriamo la nostra proposta di primarie per la coalizione del sindaco Spagnolli.
Innanzitutto non c’è più il tempo necessario per organizzare primarie che siano vere e utili. Noi stessi abbiamo troppo ritardato, ma anche le incertezze e le manovre delle ultime settimane all’interno degli altri partiti della coalizione hanno fatto scivolare le necessarie decisioni oltre ogni possibile limite di tempo.
in secondo luogo, per noi le primarie sarebbero servite a sviluppare un confronto di idee aperto e approfondito. Non ci sono invece mai interessati confronti puramente personali, solo per posizionare candidati o candidate di bandiera. Per questo negli scorsi mesi e settimane siamo stati in contatto con personalità che avevano manifestato interesse e che avrebbero condotto alla perfezione questo confronto di idee. Purtroppo queste personalità hanno ritenuto che le condizioni per autentiche primarie non ci siano più e hanno ritirato la loro disponibilità. Peccato: alla democrazia avrebbe certamente fatto bene.
A questo punto per noi è importante passare a un confronto programmatico aperto e sincero con il candidato sindaco del PD Luigi Spagnolli.
Questi cinque anni di partecipazione dei Verdi alla giunta comunale hanno dato ottimi frutti alla città di Bolzano.
Tuttavia, l’attuale momento, con le recenti decisioni sul futuro di Bolzano che noi non abbiamo potuto condividere, richiede una verifica approfondita sulla esperienza fatta e su che cosa ci deve portare il futuro.
 
Brigitte Foppa e Giorgio Zanvettor, Co-Portavoce Provinciali
Patrizia Trincanato, Assessora verde a Bolzano
Tobe Planer, Capogruppo in consiglio comunale Verdi/Projekt Bozen
Bolzano, il 28 febbraio 2015

ProgettoPonteAdigeMOZIONE VERDE.
La Provincia ha intenzione di realizzare un “Centro intermodale a Ponte Adige“. Il primo classificato nel relativo concorso di idee è stato un progetto che prevede tra l’altro l’eliminazione dell’attuale ponte sull’Adige, un nuovo enorme ponte sopraelevato di 10 metri di altezza spostato verso ovest, l’abbattimento di 3 case, il riutilizzo della struttura “Mebo-Center” come “centro media” a disposizione di BLS e altri soggetti. I costi stimati sono 37 milioni di euro, ma quelli complessivi – comprese opere ferroviarie ecc.. – saranno certamente più alti alti.
Il progetto non ha il consenso della popolazione residente, come ha dimostrato l’assemblea popolare tenutasi a Frangarto il 25 febbraio 2015. Comuni cittadine e cittadini, famiglie confinanti, proprietari dei terreni e diversi esponenti politici locali e di circondario si sono espressi chiaramente sia contro il metodo seguito – poiché la popolazione doveva essere coinvolta fin dall’inizio e non informata solo dopo l’esito del concorso di idee – sia contro il progetto in sé, che avrà un forte impatto ambientale e paesaggistico su un sito naturale e culturale importante, consumerà ulteriore suolo agricolo e attirerà di nuovo su Frangarto un consistente flusso di traffico.
Oggi non è più possibile realizzare opere pubbliche di questa portata senza il consenso della popolazione, che va coinvolta fin dall’inizio, dalla prima raccolta di idee fino alla progettazione definitiva.
Per tutti questi motivi,
Il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano impegna la giunta provinciale
ad accantonare il progetto vincitore del concorso di idee e a riprendere da capo la progettazione del “Centro intermodale a Ponte Adige”, coinvolgendo la popolazione in un processo di reale partecipazione, al fine di elaborare un nuovo progetto che riduca al minimo l’impatto ambientale, paesaggistico ed economico dell’opera e sia accettato dalla popolazione.
Bolzano, 26.02.2015
Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hans Heiss

Basta con i continui allarmismi, abbiamo bisogno di analisi precise e strategie mirate.
Sicurezza UrbanaNessuno mette in dubbio che la sicurezza sia visibilmente peggiorata in Sudtirolo, specialmente negli ultimi tempi, e che i furti siano aumentati, così come gli atti di violenza.
Piccola criminalità, furti con scasso e scippi sono riconducibili a cause sociali come il sensibile impoverimento, ma anche a una migliore organizzazione di bande di ladri che hanno una maggiore e più accurata conoscenza del territorio. Azioni penali poco severe e il decreto „svuota carceri“ attivo dal febbraio 2014 rassicurano i criminali e scoraggiano le forze di polizia così come le cittadine e i cittadini.
Anche le azioni di violenza aumentano. Determinati gruppi di migranti sono sicuramente co-responsabili, ma non possiamo minimizzare l‘apporto dei locali. Dobbiamo capire i motivi che portano a queste azioni di violenza talvolta davvero brutale. La formazione di gruppi violenti di immigrati non è assolutamente accettabile, una delle cause profonde è l‘esclusione persistente di molti giovani di origine straniera che deve essere contrastata con un impegno maggiore verso l‘inclusione. Perché è proprio questa generazione di giovani che dobbiamo convincere dei vantaggi di una cultura democratica a favore di tutti i valori e modalità di vita nella nostra provincia.
Infine è da ricordare che sono quasi solamente giovani uomini responsabili di atti di violenza e questo ci deve far mettere sul banco degli imputati la cultura machista e maschilista. Che numerosi atti di violenza in Italia e in Sudtirolo si rivolgano contro le donne, ultimamente nella nostra provincia con conseguenze mortali o con danni duraturi, viene sempre omesso nella discussione attuale.
I resoconti mediatici sui rischi per la sicurezza e sulla criminalità deve essere fatto con maggiore responsabilità: comunicati allarmisti e drammatizzanti senza una documentazione chiara delle circostanze e dei fatti aumenta la tiratura, ma crea soprattutto paura e allarmismo.
Piuttosto che un regolare vertice sulla sicurezza, i Verdi ritengono che sia più promettente una „Rete contro la violenza“ che provveda a un continuo scambio di informazioni tra forze di polizia, strutture sociali, associazioni, istituzioni, Provincia e Comuni.  Esempi come il Land tedesco dell‘Assia, ma anche della città di Bolzano (la cui analoga Rete contro la violenza alle donne ha avuto forte risonanza anche fuori dalla nostra provincia), mostrano i vantaggi di una tale rete che permette un monitoring preciso, interventi veloci e puntuali e la necessaria prevenzione. A tal proposito abbiamo presentato una mozione in Consiglio provinciale. L‘Alto Adige non è un territorio in stato di emergenza per quello che riguarda la politica di sicurezza, ma continua a essere una provincia sicura. Per per alcuni aspetti possiamo certamente migliorare, ma si deve procedere a mente fredda in maniera coordinata e continuativa.
25.02.2015
Hans Heiss
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

Workshop aperto elezioni comunali
Fra ca. 3 mesi si terranno le prossime elezioni comunali. Ci auguriamo un forte movimento ecosociale che dimostri più lungimiranza nei confronti degli amministratori neoliberali e della destra!
Perciò Vi invitiamo cordialmente al nostro workshop aperto: elezioni comunali 2015 che si terrà sabato, 28 febbraio 2015 dalle ore 10.00 alle 16.00 ca. presso la sala polifunzionale di Piazza Angela Nikoletti (nr.4) a Bolzano.
Temi da affrontare saranno:

  • Elezioni comunali 2015: chi, come, cosa, dove, quando?
  • Come posso contribuire allo sviluppo del mio comune?
  • Come mi può essere utile una rete di contatti ecosociale?

Come si raggiunge con i mezzi pubblici: autobus 10A e 7A – 10B e 7B, fermata di via Claudia Augusta 2.
Qui trovate il facebook-evento.
Cari saluti e sperando di vederVi numerosi,
Brigitte, Giorgio, Hanno
Verdi Grüne Vërc


Grazie a tutte*i che hanno partecipato! Qui trovate i documenti presentati all’evento:

  • Piccolo ABC x le elezioni comunali (solo in tedesco) [gview file=”http://www.verdi.bz.it/wp-content/uploads/2015/02/Kleines-Gemeindewahlen-ABC-2015.pdf”]
  • Presentzione del workshop (solo in tedesco) [gview file=”http://www.verdi.bz.it/wp-content/uploads/2015/02/Workshop-occio.pdf”]
  • Offerta dei Verdi per liste civiche comunali – Attenzione: Deadline 16 marzo! [gview file=”http://www.verdi.bz.it/wp-content/uploads/2015/02/Kampagnenangebot-der-VGV.pdf”]

Venerdì 20 febbraio 2015 i co-portavoce provinciali di Sinistra Ecologia Libertà e dei Verdi Grüne Vërc si sono accordati per chiedere, in vista delle Elezioni Comunali del maggio 2015, le primarie di coalizione.
mututgutQuesta decisione poggia su alcuni ragionamenti: In primo luogo il sindaco Spagnolli e il suo partito, il PD, hanno più volte segnalato anche pubblicamente, di essere disposti a fare le primarie di coalizione. Il che come metodo per selezionare idee e persone corrisponde perfettamente alle nostre consuetudini. Quindi accettiamo volentieri la disponibilità di Gigi Spagnolli alle primarie di coalizione.
In secondo luogo siamo sempre convinti di aver giocato un ruolo importante all’interno della larga coalizione di Centro-Sinistra a Bolzano nelle ultime consigliature. Sia come Verdi/Projekt Bozen che come SEL abbiamo sempre portato avanti la nostra specifica visione di uno sviluppo urbano eco-sociale, e l’abbiamo fatto con forza e pazienza. Negli ultimi mesi sempre più spesso però si è anche articolato il nostro dissenso con decisioni importanti, prese da SVP e PD al di là degli accordi di coalizione e alle quali ci era impossibile dare sostegno.
E il vero banco di prova, la votazione sul progetto “Benko”, ce lo troviamo ancora davanti!
Siamo convinti che Bolzano abbia bisogno, ora, di un momento di aperto confronto, anche all’interno del Centro-Sinistra, su come può e deve svilupparsi la nostra città capoluogo – e le Primarie, dove come forze politiche e come cittadine/cittadini possiamo scambiarci e misurarci, ci sembrano un eccellente modo per farlo.
Invitiamo quindi il sindaco Spagnolli e il Partito Democratico a prendere in considerazione nei prossimi giorni questa nostra richiesta e a darci presto una risposta – a noi, soprattutto però alla cittadinanza di Bolzano.
Speriamo che questa risposta sia nel segno dello scambio democratico, della partecipazione e del dialogo schietto e onesto che è quello di cui tutti e tutte noi sentiamo il bisogno.
Brigitte Foppa e Giorgio Zanvettor, Co-portavoce provinciali Verdi Grüne Vërc
Loredana Motta e Guido Margheri, Co-segretari provinciali Sinistra Ecologia Libertà
La richiesta viene supportata anche da “Projekt Bozen”.

Il presidente Kompatscher dovrebbe spiegare il valore degli ospedali più piccoli, che non raggiungono la soglia dei 500 parti, non solo alla Ministra, ma anche alla propria amministrazione sanitaria. 
visita OSP vipiteno (1)Che il Presidente Arno Kompatscher abbia intenzione di dimostrare la qualità dei piccoli punti nascita del Sudtirolo e quindi la necessità del loro mantenimento è sicuramente degno di lode. È noto a tutte e tutti che i tre ospedali più piccoli, che eccetto S.Candido mancano di poco la soglia die 500 parti, svolgono un lavoro eccellente e questo dato di fatto deve essere comunicato anche alla Ministra competente.
Se si riesce a dimostrare che gli standard attuali relativi a tecnologia e sicurezza hanno dato ottimi risultati, anche la Ministra Lorenzini dovrà concedere nuovi margini di manovra.
Ma è altrettanto certo che il Presidente dovrà utilizzare la stessa capacità di persuasione e forza argomentativa, che sfodererà all‘incontro con la Ministra, anche con la direzione sanitaria centrale di Bolzano. In questi uffici impera il più grande scetticismo nei confronti di una soluzione che non segua pedissequamente le direttive della Conferenza Stato-Regioni, e che invece garantisca quegli standard di sicurezza dimostratisi validi in Europa nei punti nascita più piccoli.
Anche se adesso si cerca di dare la colpa a „Roma, matrigna cattiva“, non bisogna dimenticare che è proprio tra gli esperti interpellati dalla Giunta che bisogna cercare le resistenze più forti, come abbiamo potuto constatare chiaramente durante l‘audizione sulla riforma sanitaria. Ed è poprio lì che si troverà anche la soluzione del problema.
Bolzano, 20.02.2015
Brigitte Foppa, Hans Heiss, Riccardo Dello Sbarba

MusikschuleBrixenLa costruzione separata delle scuole musicali italiana e tedesca a Bressanone, mostra ora i suoi gravi effetti.
Il bando presentato alla fine del 2014 per la costruzione di una scuola di musica per i gruppi tedesco e ladino ha promosso un risultato architettonico allettante, ma allo stesso tempo anche molto costoso. La spesa provvisoria necessaria si aggira oggi attorno a 8 milioni di Euro.
Ancora più deplorevole è il fatto che alcuni anni fa non solo si sia persa l‘occasione di individuare una sede unica nell‘area del Centro Don Bosco a Sud di Bressanone, ma soprattutto che questa sia stata vanificata da rappresentanti autorevoli della politica comunale .
Oggi, perfino la Giunta esprime rammarico che nella fase decisoria nel 2006 e poi nella fase di costruzione fino al 2012 si sia sprecata la „soluzione ideale“ di una sede unica, come si può evincere dalla risposta allegata. A quel tempo era stato dato un finanziamento di 3.091.000 € per la costruzione della scuola musicale italiana „Vivaldi“ presso il Centro Don Bosco, naturalmente per un numero di scolari/e che a malapena raggiunge le 100 iscrizioni. E se non bastasse, il numero modesto di studenti viene elevato grazie agli spazi messi a disposizione dell‘attività didattica parallela in lingua tedesca, cosa che rende ancora più evidente quanto sarebbe stata avveduta l‘unione di una scuola musicale tedesca e una italiana sotto lo stesso tetto.
L‘esempio di Bressanone dimostra chiaramente quanto siano insensate tante strutture doppie, non solo culturali, la cui assurdità è pari allo spreco di denaro pubblico che invece in altri ambiti, come la salute, scarseggia dolorosamente.
Hans Heiss Riccardo Dello Sbarba Brigitte Foppa
Bozen, 18. 2. 2015
La risposta della Giunta alla nostra interrogazione.

In questi giorni il sindaco Spagnolli è di nuovo protagonista di polemiche intorno al centro commerciale „Twenty“. Avrebbe non considerato svariati pareri di uffici nelle procedure di concessione edilizia dell’ampliamento del Twenty, si dice.
Uno di questi pareri, finora non saltato agli occhi dell’opinione pubblica, anche perché non lo si conosceva, era il parere interno della Ripartizione Provinciale Natura, Paesaggio e Pianificazione territoriale. Tramite un’interrogazione al Consiglio Provinciale siamo riusciti ad ottenerlo e vi leggiamo molto chiaramente che la posizione del Twenty non era (è) per niente idonea ad attirare grandi quantità di persone.
Non lo era, (non lo è) per motivi di salute! I valori limite, specie per il biossido di azoto (NO₂), sono ampiamente superati nella zona del Twenty, del suo ampliamento e ovviamente anche del progetto „South Point“ che si vorrebbe costruire sull’altro lato della strada (in riferimento al quale avevamo posto il problema nella nostra interrogazione).
twenty salute
L’avevamo fatto notare, come Verdi, in Consiglio Comunale nella relativa seduta – e ci ricordiamo bene con quanta superficialità è stato respinto il nostro monito riguardo al pericolo per la salute… come se si potesse rimediare facilmente pompando aria fresca (da dove poi?) all’interno degli edifici. Noi proprio per questi motivi comunque allora votammo contro l’ampliamento del Twenty.
La problematicità comunque rimane invariata e deve essere molto presente al Comune di Bolzano specie in vista delle prossime decisioni da prendere sui piani di riqualificazione urbana (PRU).
An allegato l’interrogazione e la risposta dell’assessore Theiner.
 
17.02.2015
Brigitte Foppa, Hans Heiss, Riccardo Dello Sbarba

ProgettoPonteAdigeINTERROGAZIONE VERDE.
La Provincia ha intenzione di realizzare un “Centro intermodale a Ponte Adige“ come punto di scambio tra bus, treno e auto. La Provincia ha bandito un concorso di idee e il primo classificato è il progetto dell’architetto Weger, che prevede la realizzazione di 250 posti auto, lo spostamento dell’attraversamento dell’Adige di 50 metri verso Merano con la realizzazione di un enorme ponte sopraelevato di circa 10 metri di altezza e di quasi un km di lunghezza con l’abbattimento e la ricostruzione di 3 case per abitazione. A valle del ponte verso Bolzano verrebbe riutilizzata la struttura “Mebo-Center per adibirla a “centro media” al servizio tra l’altro della BLS e della Rai. E quest’ultima operazione pare essere quella che più interessa gli attuali del vecchio Mebo Center, che hanno compiuto il primo passo per realizzare il progetto: il “new.mebo Konsortium” ha infatti già chiesto al comune il cambio di destinazione d’uso dell’area di 13.800 m2 (p.ed. 4115 CC Dodiciville), da verde agricolo in “zona produttiva di interesse comunale – D2 con piano di attuazione”. Insomma, il “Centro intermodale Ponte Adige” pare sposarsi con un forte interesse privato di natura immobiliare.
Il “Centro intermodale a Ponte Adige” dovrebbe venire a costare 37 milioni di euro, ma non è chiaro se questa cifra comprenda tutti i costi: per esempio se comprenda o no anche il previsto spostamento dei binari della linea ferroviaria Merano-Bolzano, oppure l’esproprio e ricostruzione dei 3 edifici. Insomma, il costo finale dell’opera potrebbe essere molto più alto.
Il progetto ha messo in allarme la popolazione residente. Questo vale non solo per i proprietari di case e terreni direttamente interessati, ma anche l’intera zona di Frangarto: con la realizzazione del nuovo grande ponte, infatti, viene di nuovo aperta una direttrice di transito che potrebbe attirare di nuovo il flusso pendolari dall’Oltradige verso Bolzano e l’A22.
Del resto, come fanno notare diverse persone interessate che vivono in zona e conoscono bene i problemi della viabilità locale, ci sarebbero alternative più efficaci e a minor costo per la realizzazione del Centro intermodale: stralciare il “media center”, ridurre il parcheggio e realizzarne l’accesso dal viadotto sopra la Mebo, lasciare il ponte dov’è, addirittura eliminare la possibilità di accesso ai non residenti oppure sostituirlo con un accesso pedo-ciclabile (l’accesso a Frangarto resterebbe quello dall’incrocio Pillhof). Sono idee che circolano in paese che val la pena di valutare.
Per tutti questi motivi,
si chiede:

  1. Quali sono i costi TOTALI preventivati per l’opera “Centro intermodale a Ponte Adige”? Si prega di distinguere tra le diverse voci di costo e indicare chi se ne dovrebbe far carico. Si prega anche di includere tutte le opere, sia dirette che indirette, comprese le opere che riguardano il tracciato dei binari e le opere ferroviarie e viarie necessarie.
  2. Quale priorità, nell’ordine stabilito dalla giunta provinciale, ha l’opera “Centro intermodale a Ponte Adige”? In particolare, si tratta di un’opera già calendarizzata o no? Se sì, per quale anno?
  3. Sono già stati stanziati i fondi necessari? Se no, per quando si prevedono gli stanziamenti e in quale ordine temporale?
  4. L’opera pare consistere di tre grandi parti: il centro intermodale vero e proprio (parcheggio+stazione), il nuovo ponte (che comporta la demolizione dei 3 edifici) , il “media center”. Nello stesso progetto vincitore sono previste 4 fasi di realizzazione. Quali priorità hanno ciascuna di queste opere? Si può fare a meno di qualcuna, o modificarla?
  5. In particolare: è possibile stralciare completamente la prevista trasformazione del “mebo-center” in “media center”?
  6. In particolare: è possibile studiare una soluzione per il ponte che utilizzi l’esistente, o comunque ne conservi la localizzazione e il profilo, senza rialzarlo?
  7. Quali sono le ragioni per la costruzione del nuovo grande ponte e per il suo spostamento? Non c’è il rischio che esso attiri di nuovo il traffico pendolari attraverso Frangarto, deviandolo dal raccordo- cavalcavia sulla Mebo? Sono possibili soluzioni alternative e meno impattanti, compatibili con la realizzazione del Centro intermodale?

Bolzano, 16.02.2015
Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hans Heiss

LäuseProprio in questi giorni troviamo regolarmente sui giornali segnalazioni di presenza di pidocchi nelle scuole elementari e materne. Un vero tormento per bambini, bambine, personale docente ed educativo.
Sull’argomento avevamo presentato una interrogazione all’assessora Sotcker proprio all’inizio della stagione. Dalla risposta risulta evidente che la popolazione percepisce il problema in modo molto più forte rispetto all’ente competente. Racconti di genitori confermano che, anche dopo le segnalazione delle infezioni nelle scuole, i dovuti controlli non vengono eseguiti.
Sotto trovate la nostra interrogazione e la risposta.
Chiediamo alla Giunta di farsi carico di questo tema pruriginoso e di elaborare una strategia efficace che ridimensioni l’epidemia di pidocchi e che presti un aiuto serio al personale delle scuole materne ed elementari.
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La nostra interrogazione
Den Medien und Erfahrungsberichten von Lehr- und Kindergartenpersonal entnehmen wir, dass die periodischen Lauskontrollen in Schulen und Kindergärten nicht mehr durchgeführt werden. Für das Personal ist das ein gravierendes Problem, da es mit Läuseinfektionen beinahe schon als Berufskrankheit konfrontiert ist, dabei aber selbst nicht Kontrollen durchführen darf. Zugleich haben wir rein empirisch den Eindruck, dass die Läuseplage jährlich schlimmer wird. Bestimmte Schulen kämpften in den letzten Jahren monatelang gegen die lästigen Kopfbewohner.
Wir stellen in dieser Sache daher folgende Fragen an die Landesregierung:Stimmt es, dass die periodischen Läusekontrollen eingestellt wurden? Wenn ja, mit welcher Begründung?

  • Welches Gegenkonzept hat die Landesregierung, um die Läuseinfektionen einzudämmen?
  • Welche Zahlen liegen der Landesregierung zum Thema vor (Neuansteckungen? Geschätzte Dunkelziffer? Trends? Betroffenes Personal?)?
  • Müssen Angestellte der Schulen und Kindergärten die Medikamente für die Lausbekämpfung aus der eigenen Tasche bezahlen?

BZ, 13.10.2014
Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba, Hans Heiss
Qui trovate la risposta.
Articolo del Dolomiten.