COMUNICATO STAMPA.

Una delegazione dei Verdi ha fatto oggi (14.8.2023) visita a Maso Zeiler – un progetto di accoglienza di migranti lavoratori gestito da Karin Cirimbelli e Serena Michelini di SOS Bozen nel quartiere di Gries a Bolzano.

La delegazione composta da Brigitte Foppa, Chiara Rabini, Zeno Oberkofler, Giulio Angelucci, Roberta Rigamonti, Andrea Rossi, Giorgia Martinolli, Gerda Gius,  Wally Rungger, Rosina Ruatti ha visitato la struttura con la guida di Karin Cirimbelli che dal 2020 coordina il progetto ‘Living in dignity’ nell’immobile dato in comodato d’uso gratuito dall’imprenditore Frasnelli.

Tra le sfide del progetto che accoglie 24 migranti con contratti di lavoro vi è quella di trovare un’abitazione in affitto, ha sottolineato Karin Cirimbelli, ma il progetto rispetto alla sua idea originaria si è assunto ulteriori compiti collaborando con i servizi del territorio e fornendo supporto e sostegno a persone con vulnerabilità.

Le piccole strutture come Maso Zeiler offrono dignità e un’accoglienza a misura di persona dove i risultati in termini di inclusione possono essere migliori rispetto alle grandi strutture.

Per questo i Verdi promuovono da sempre un sistema per richiedenti asilo e protezione internazionale che sia ordinario e non emergenziale, diffuso su tutto il territorio provinciale e non concentrato solo nelle grandi e sovraffollate strutture cittadine. L’abbandono di migranti in strada crea emarginazione, disagio, malattie, solo tramite progetti di inclusione e prevenzione è possibile far fronte al fenomeno delle migrazioni causato da guerre, estrema povertà e le crisi climatiche.

COMUNICATO STAMPA.

Quando ho aperto i giornali oggi non credevo ai miei occhi. L’uomo che su facebook mi ha augurato di essere violentata da „cinque omaccioni ben dotati” andrà davvero a processo. Per me è un vero e proprio punto di svolta in una lunga storia di odio che ho dovuto vivere negli ultimi anni di mandato in Consiglio provinciale.

In confronto, all’inizio subivo commenti quasi innocui sui miei capelli, sul mio aspetto, su come mi vestivo. Dopo la mia elezione le cose sono peggiorate. Più cresceva la mia notorietà, più violenti diventavano i commenti. Ed erano sempre commenti sessualizzati, sia che decidessero che fossi “scopabile” o meno.

Il culmine è stato raggiunto nel 2017, quando è partito l’ormai nota polemica sul crocifisso. Per me si è trattata della mia prima esperienza di „shitstorm” della mia vita. Dopo alcune notti insonni ho deciso di fare la fuga in avanti e di mettere in discussione la cultura del dibattito che esiste nella nostra terra. Quando una (o uno) legge frasi di questo tipo (piccola selezione)

  • „Per le cose che dice la Foppa andrebbe inchiodata a una croce”
  • “Per favore datele due sberle, a questa!”
  • “Ragazzetta inutile, sei stata votata da degli idioti. Una come te dovrebbe starsene dietro ai fornelli”
  • “Meglio che non si faccia più vedere in pubblico, potrebbe finire male…”
  • „Dovrebbe essere scomunicata. E quando crepa, dovrebbe essere gettata in pasto agli avvoltoi. Non in un cimitero“
  • “Sparacazzate Verde, vai a fare in culo”

… queste parole ti restano dentro e ti „uccidono“. Renderle pubbliche mi ha aiutata a non restare sola con esse. La denuncia che ho presentato alla questura è stata un buco nell’acqua, poiché è stata archiviata, lasciandomi una sensazione molto negativa e una forte delusione.

Quattro anni dopo, nel 2021 è partito un altro shitstorm. Dopo che mi ero schierata per assicurare dei “luoghi sicuri” per persone in fuga dalla guerra in Siria, i toni si sono alzati di nuovo. Tra i molti commenti a me diretti su facebook c’era anche questo, di un certo “Bernd Rossin”:

“La Foppa se la possono prendere in 5, meglio se ben dotati.”

Ho sporto denuncia anche su questo commento, ma questa volta ero più attenta e ho chiesto di essere informata in caso di archiviazione. Ne sono stata messa a conoscenza per ben 2 volte e per 2 volte ho fatto ricorso. Dopo aver fornito alcuni indizi che potevano far identificare chi si nascondesse dietro quel post, finalmente il “signor” Rossin è stato individuato. Da allora il mio odiatore ha un nome. E sembra essere un normalissimo cittadino della nostra provincia.

Ora verrà aperto il processo contro di lui. Se sarà possibile, mi costituirò parte civile. Ho imparato molto questa vicenda e credo che anche l’Alto Adige abbia imparato molto. Soprattutto una cosa: l’odio non è un’opinione. Ora lo diciamo anche che come società.

Brigitte Foppa, 14.09.2023

COMUNICATO STAMPA.

Un ricorso contro le misure di politica del traffico adottate in Tirolo per il momento è stato respinto. Il limite di velocità di 100 km/h rimane in vigore, così come le altre misure (divieto di circolazione di merci pericolose ed ingombranti, divieto di circolazione notturna, sistema di contingentamento). Ma il presidente degli autotrasportatori Baumgartner annuncia che non si arrenderà. Le misure secondo lui devono essere abolite.

“Già in occasione della seduta congiunta delle 3 assemblee legislative Tirolo, Sudtirolo e Trentino abbiamo preso atto che è importante stare sempre allerta. Nella seduta a Riva del Garda dello scorso giugno nessuna delle giunte ha voluto dare segnali chiari sulle politiche dei transiti, al contrario: una mozione dei Verdi in cui chiedevamo di difendere e di applicare il limite dei 100 km/h e le altre misure di riduzione dei transiti anche in Sudtirolo e in Trentino è stata bocciata” racconta la capogruppo in Consiglio provinciale e capolista Brigitte Foppa. “Ciò diventa ancora più grave nel momento in cui il Ministro dei Trasporti Salvini spinge costantemente per l’abolizione delle misure di riduzione delle sostanze inquinanti e della CO2. Il Sudtirolo, la SVP, si piega al partner di coalizione Lega e al suo capo Salvini, a scapito della salute delle persone che vivono lungo l’asse del Brennero” dichiara Foppa.

I Verdi sottolineano l’importanza di sviluppare delle chiare misure di riduzione del traffico transfrontaliero coerenti e sostenibili. Le misure ottenute e già introdotte non devono essere rinnegate. Sarebbe un grave passo indietro, non certo rivolto al futuro.

COMUNICATO STAMPA.

L’Alto Adige è una regione di montagna, in cui da sempre il modo migliore per muoversi sono le proprie gambe. Nel frattempo, le funivie hanno dimostrato la loro validità come mezzo di mobilità. In questo modo molte zone della nostra provincia sono state rese accessibili e collegate al resto del territorio con modalità che non richiedono strade o rotaie.

In progetti come la “Dolomiti Low Emission Zone” la stessa Giunta provinciale promuove questo tipo di impianti.

Nonostante i vantaggi, anche per la tutela del clima, in molte parti del territorio si alzano sempre più spesso le proteste contro la costruzione di nuovi impianti. Facciamo le debite distinzioni.

Modello Funivia del Renon – Impianto come mezzo di trasporto pubblico: SÌ!

Se una funivia vale come mezzo di trasporto pubblico, che i residenti utilizzano quotidianamente con l’AltoAdigePass per recarsi a scuola o al lavoro, in genere viene accettata ed è sostenibile. Un bell’esempio è rappresentato dalla funivia del Renon, usata e apprezzata allo stesso modo da residenti e turisti. E potremmo aggiungere anche altri esempi di questo tipo, che riteniamo vadano assolutamente sostenuti. Non è di questi che vogliamo parlare qui.

“Finti mezzi pubblici”: NO!

Perché il trend che si osserva oggi e verso cui si rivolgono la maggior parte delle critiche è quello che porta alla realizzazione di impianti che non hanno lo scopo di servire al trasporto pubblico locale, ma sono in primo luogo infrastrutture per il turismo. Pur beneficiando di contributi pubblici (che talvolta arrivano al 75 percento!) non rientrano nel circuito del trasporto integrato dell’AltoAdigePass e le tariffe sono spesso molto salate. Un esempio è la funivia Cabrio di Tires: finanziata per il 75% con fondi pubblici (per una somma di 11,3 milioni): il biglietto andata e ritorno è di 22 Euro e il biglietto famiglia di ben 44 Euro. Non proprio accessibile a tutti. Eppure, per potersi definire mezzi di trasporto pubblico, questi impianti dovrebbero applicare le condizioni valevoli per il trasporto integrato e quindi essere accessibili agli utenti dell’AltoAdigePass. In caso contrario non possono chiamarsi tali.

Trasparenza e consenso da parte della popolazione. ASSOLUTAMENTE!

A ciò si aggiunge che negli ultimi tempi il business degli impianti a fune è stato gestito in modo tutt’altro che trasparente e conforme alla normativa. Di nuovo molto chiaro è l’esempio della funivia Cabrio di Tires. L’idea è che la cabinovia vada a sostituire il tanto utilizzato ed economico autobus per il Passo del Niger. Se l’impianto fosse accessibile a prezzi decenti con il SüdtirolPass, si potrebbe ancora capire. Ma costringere le persone a utilizzare un mezzo di trasporto più costoso cancellando tutti gli altri mezzi pubblici alternativi non è né adatto alle famiglie né sostenibile.

Un altro esempio è cabinovia che porta sulla forcella del Sassolungo. Fino a poco tempo fa si pensava di raddoppiare la capacità di portata e di quadruplicare la cubatura delle stazioni a valle e a monte. Per il momento il progetto è stato accantonato, ma in valle le discussioni, i dibattiti e i timori non si sono ancora quietati. Il problema del potenziamento tocca anche altre strutture: se si aumenta la capacità di portata dell’impianto, anche il vicino parcheggio e i rifugi adiacenti risultano subito troppo piccoli. Ma non è accettabile che per impianti più grandi si debbano automaticamente ingrandire anche tutte le infrastrutture limitrofe.

E la lista di esempi di questo tipo potrebbe diventare molto lunga.

La questione principale: Cui bono?

“Molte cittadine e cittadini della nostra provincia vedono con scetticismo i progetti e gli sviluppi delle funivie. Desiderano un trasporto pubblico rispettoso del clima, che alleggerisca i bilanci familiari e sia un’alternativa all’automobile”, afferma la Consigliera provinciale Brigitte Foppa. “Molti impianti di risalita sono finanziati con fondi pubblici, ma non sono disponibili a prezzi accessibili e sono in realtà servizi di collegamento (costosi) per le aree turistiche. È per questo tipo di dinamica che il consenso tra la popolazione cala drasticamente. Qualcosa deve cambiare.”

Foppa è prima firmataria di una mozione che verrà trattata in Consiglio provinciale la settimana prossima. La mozione prevede:

  • di integrare nel sistema dell’AltoAdigePass tutti gli impianti di risalita finanziati con fondi pubblici (per logistica e prezzo!)
  • di sottoporre tutti i nuovi progetti di impianto ad una valutazione della compatibilità climatica
  • di coinvolgere la popolazione dei comuni interessati nell’intero processo per la realizzazione di progetti per impianti di risalita
  • di non realizzare, per i prossimi dieci anni, potenziamenti della capacità di portata di impianti di risalita che a loro volta comporterebbero l’aumento della capacità delle strutture circostanti (parcheggi, rifugi, strade, hotel, ecc.).

Designare il Plan de Cunfin e il Gruppo del Sassolungo come parco naturale e metterli definitivamente sotto tutela

Strettamente legato al tema è l’esempio del collegamento del Plan de Cunfin.

Da molti anni il settore funiviario desidera collegare l’Alpe di Siusi con il Monte Pana sopra S. Cristina tramite una funivia. Sono soprattutto gli operatori turistici di Castelrotto a sperare in un rilancio e a tenere costantemente alta la pressione.

“Questo collegamento a fune taglierebbe il Plan de Cunfin, disturbando e distruggendo in parte un’area unica situata ai piedi del Sassolungo. Si tratta di una zona preziosa che rifornisce S. Cristina di acqua potabile, è un rifugio per animali selvatici e uccelli e in generale una delle ultime zone di quiete nell’area fortemente sviluppata tra la Val Gardena e l’Alpe di Siusi” spiega Hanspeter Staffler.

Molte organizzazioni come Nosc Cunfin, Lia da Mont e Lia per Natura y Usanzes, Alpenverein Südtirol, CAI Alto Adige, Heimatpflegeverband, Vereinigung Südtiroler Biolog:innen, Arbeitsgemeinschaft für Vogelkunde und Vogelschutz Südtirol, Mountain Wilderness e la Climate Action South Tyrol chiedono da tempo che questa area venga messa sotto tutela.

Esistono anche delibere dei Comuni gardenesi che approvano lo status di area protetta per questa zona sensibile. In Val Gardena, attualmente prevale l’opinione che anche l’industria turistica locale dubiti del progetto e che comunque nella popolazione non ci sarebbe consenso.

La noncuranza con cui viene trattato il paesaggio intorno al gruppo del Sassolungo è dimostrata dai lavori di sbancamento effettuati di recente presso la Città dei Sassi sul Passo del Sella o dal progetto di funivia completamente sovradimensionato sul Passo del Sassolungo.

“La messa sotto tutela del Gruppo del Sassolungo con i Piani di Cunfin non è soltanto una necessità ambientale, si tratta anche di tutelare la qualità dell’offerta turistica della zona. Se guardiamo al futuro: cosa vogliamo offrire ai nostri ospiti, un panorama di infrastrutture impattanti o una natura incontaminata? È ora di riconoscere il valore dei luoghi ancora incontaminati e di proteggerli dall’invasione di massa, per l’ambiente, per la nostra economia e per le generazioni future” aggiunge la candidata alle prossime elezioni provinciali Elide Mussner.

È quindi giunto il momento di puntare a uno status di tutela per il gruppo Sassolungo e di coinvolgere la popolazione nel processo decisionale. Nel corso dell’ultima seduta per questa legislatura, il Consiglio provinciale può porre le condizioni per andare nella giusta direzione.

 

Nella foto: Im Foto: Riccardo Dello Sbarba, Elide Mussner, Brigitte Foppa, Heidi Stuffer, Hanspeter Staffler, Karl Heinz Dejori

 

COMUNICATO STAMPA.

Le due capolista dei Verdi prendono posizione in merito al ritorno a scuola e all’assistenza estiva e chiedono meno stress e una migliore gestione del tempo.

Oggi è il primo giorno di lezione, è un giorno speciale. La seconda capolista dei Verdi, Sabine Giunta, ricorda, che “in realtà la scuola è già iniziata da tempo, in realtà oggi i/le bambine e i/le ragazze possono iniziare a frequentare oggi perché la scuola non si è praticamente mai fermata. Comprendere che sarebbe necessario cambiare i ritmi della scuola sarebbe un passo coraggioso, stiamo continuando ad offrire un modello che ha pochi riscontri con la società attuale, i modelli familiari più diffusi, le tipologie lavorative, le ricerche sulle curve di apprendimento.”

La scuola è un luogo che ha bisogno di onestà, di coraggio e autenticità se vuole assolvere ai grandi obiettivi che le sono assegnati: imparare a vivere e lavorare insieme nonostante e grazie alle diversità, imparare  a sviluppare la propria individualità ed i propri talenti.

A scuola c’è bisogno di tempi distesi, di adulti preparati e competenti, in grado di gestire tutte le complesse articolazioni che si presentano giornalmente senza essere vittime di stress e burn out.

“È necessario cambiare modello di contratto e modello di tempo scuola,” riassume Giunta.

 

Con l’inizio della scuola terminano anche le difficoltà delle famiglie per le attività estive dei ragazzi. I genitori conoscono bene il problema di affidare i propri figli a tante associazioni diverse nel giro di poche settimane.

“Il sistema dell’assistenza estiva offerto da tante associazioni con grande impegno ha anche i suoi vantaggi, come sottolinea solitamente la Giunta Provinciale. Ma per le famiglie il sistema estivo tutto spezzettato è un fattore di stress, e in più pesa sui budget familiari.  In occasione dell’inizio delle lezioni vogliamo ricordare ancora una volta che è necessario un cambiamento. Famiglie e bambini hanno bisogno di continuità e certezze. L’offerta estiva deve essere modificata in questa direzione. Pensiamoci adesso e non in primavera” afferma la consigliera provinciale e capolista dei Verdi Brigitte Foppa.

Intanto i Verdi augurano un buon inizio ad alunne e alunni, studentesse e studenti e personale scolastico.

 

Brigitte Foppa

Sabine Giunta

COMUNICATO STAMPA.

Il rapporto tra tutela dell’ambiente e turismo non è sempre facile. Per questo è ancora più importante incontrarsi e dialogare, in modo da creare spazio per la comprensione. Questo è stato lo sfondo e l’intento dell’incontro a cui i rappresentanti dell’industria turistica della Val Gardena hanno invitato la capolista dei Verdi e capogruppo in Consiglio provinciale Brigitte Foppa. L’incontro si è tenuto il 29 agosto presso l’Hotel Engel di Ortisei. Le preoccupazioni e i temi che stanno a cuore agli operatori turistici sono state discusse per oltre due ore alla presenza di Nils Demetz (Obmann HGV della Val Gardena), Ambros Hofer (Presidente Dolomites Val Gardena), Markus Rabanser (HDS), Flavio Prinoth (Scuole di sci), Hannes Senoner (LVH), Andreas Schenk (Impianti di risalita Val Gardena), Marco Perathoner (Vice- Obmann HGV) e Michael Platzgummer (Delegato HGV Selva di Val Gardena).

Ci sono stati anche alcuni punti di contatto, come la preoccupazione comune di ridurre il traffico e la mobilità sostenibile in valle, il contingentamento dei veicoli sui passi e il transito a pagamento, una migliore assistenza alle figlie e ai figli dei dipendenti, come rendere più leggera la situazione degli alloggi per i dipendenti o il problema dei grandi carnivori. Una visione condivisa è quella della ferrovia della Val Gardena. È emerso anche quanto la sostenibilità, nelle sue molteplici sfaccettature, debba essere l’obiettivo della politica e dell’economia. Le valutazioni sui grandi eventi sono invece piuttosto diverse: possono essere visti come un volano per soluzioni di mobilità sostenibile, ma bisogna anche tenere conto dell’effetto magnete e dei nuovi flussi turistici. Gli operatori turistici gardenesi sostengono invece il limite massimo dei posti letto. Troppo turismo non fa bene a nessuno, si tratta di trovare il giusto equilibrio.

“Parlatevi, diceva il mio ex capo”, ha detto Brigitte Foppa dopo l’incontro con i rappresentanti del turismo gardenese. “Anche in questo caso abbiamo constatato quanto sia chiarificatore e vantaggioso parlare di cose concrete. Ci sono preoccupazioni comuni e una direzione da seguire, ovvero quella della sostenibilità e di uno sviluppo a misura di nipotine e nipotini.”

COMUNICATO STAMPA.

Un Alto Adige a misura di persona. Una Provincia che pensa al futuro.

I Verdi presentano l’intera e definitiva lista di candidati/e. È giovane, femminile ed eco-sociale.

La lista verde per le elezioni provinciali del 2023 è ormai completa. È stata favorevolmente votata all’unanimità dai membri del partito nell’assemblea provinciale del 26 agosto nella sala parrocchiale di Bolzano. Un ottimo viatico per affrontare con determinazione e ottimismo la fase calda della campagna elettorale.

“Siamo riusciti a costruire una lista davvero molto bella”, esordisce la capolista Brigitte Foppa che la descrive come giovane, femminile ed eco-sociale. Alcuni dati al riguardo lo confermano:

  • ci sono 17 donne e 18 uomini. La componente di vertice è composta da 7 donne e 5 uomini;
  • 22 persone si sono dichiarate di madrelingua tedesca, 11 italiana e 2 ladina;
  • 6 candidati/e hanno meno di 30 anni, 12 tra i 30 e i 50 e 4 sono over 65;
  • l’età media è di 47 anni.

“Rappresentiamo molto bene l’intera popolazione del nostro territorio e il nostro elettorato”, dichiara Foppa. “I nostri candidati provengono principalmente da ambiti che si occupano della protezione del clima e dell’ambiente e dal settore sociale ed educativo. Ecco perché il nostro programma si concentra principalmente sui pilastri chiave delle politiche di sostenibilità”.

Finora sono stati/e presentati/e ai media 26 componenti di lista, cui si sono aggiunti i seguenti sei candidati:

Chafai Fatnassi, 53 anni, algerino, residente a Bressanone. Ha lavorato in Belgio, Lussemburgo, Germania, Francia e in altre regioni italiane prima di stabilirsi Alto Adige dove vive con la sua famiglia. È stato vicepresidente dell’OEW (Organisation für Eine solidarische Welt) e ha avviato numerosi progetti sociali a Milland.

Hanspeter Niederkofler, 56 anni di Brunico, veterano della squadra verde. Stimato esperto di mobilità, è da molti anni membro del consiglio comunale per i Verdi di Brunico ed è stato una colonna della maggior parte delle più importanti iniziative ambientaliste degli ultimi decenni.

Antonio Peruffo, 61 anni, di Merano, ma residente a Bolzano. È un dipendente dell’azienda sanitaria, all’interno della quale si occupa di salute e sicurezza sul lavoro dei dipendenti. Attualmente è presidente del Comitato unico di Garanzia del servizio sanitario, l’organismo preposto al benessere, alle pari opportunità e alla non discriminazione del personale.

Tobias Planer, oggi 48enne, è il leader dei Verdi in consiglio comunale a Bolzano. Gestisce quella che è sicuramente la struttura ricettiva e per il tempo libero più apprezzata della città, cui ha saputo dare vita e carattere in modo esemplare. Planer è da sempre un faro della cultura giovanile cittadina e un punto di riferimento per chiunque in provincia voglia realizzare graffiti artistici.

Simon Profanter, 38 anni, è consigliere comunale a Castelrotto. Recentemente è stato responsabile dello sviluppo e della rivitalizzazione della cittadina di Chiusa. È coinvolto in diverse iniziative a favore della sostenibilità e della solidarietà. Attualmente è in paternità e segue e accudisce il figlio nel suo terzo anno di vita. A settembre tornerà al lavoro.

Christian Troger, 67 anni, è stato attivo per tutta la sua vita nel movimento operaio e sindacale altoatesino. Nel sindacato ha ricoperto sia numerosi mandati in settori tra loro diversi, che anche incarichi dirigenziali nella UIL/SGK provinciale. Alcuni mesi fa, dopo oltre 43 anni e mezzo di contribuzione pensionistica, ha deciso di mettersi a riposo. Non così, il suo impegno a favore del sociale, dell’ambiente e della convivenza: saranno ancora a disposizione di questa nostra terra e dei Verdi.

Nelle prossime settimane toccherà a temi e contenuti della proposta politica dei Verdi essere al centro della campagna elettorale.

Sabine Giunta, la seconda candidata di punta della lista, così si esprime sull’assemblea provinciale: “Al centro del nostro programma di azione politica mettiamo le persone, a partire dai minori, dalle donne, dagli anziani. Ogni persona ha diritto di vivere con serenità la propria età, con le sue potenzialità e le fragilità; alla società spetta il compito di offrire sostegno alle fragilità, cura fisica e psichica, sicurezza personale e prevenzione dei fenomeni di disagio. Soprattutto ci impegneremo per creare e assicurare il lavoro, che sia sicuro, stabile, ben pagato e dignitoso, che sia vissuto come sviluppo della persona e non come schiavitù.”

La lista dei Verdi per le elezioni provinciali è ormai completa. Verrà presentata nel suo insieme sabato all’Assemblea Provinciale. Intanto però i Verdi hanno presentato ancora una candidatura importante in una conferenza stampa tenutasi a Bolzano il 24 agosto.

Sono state Brigitte Foppa ed Elide Mussner accanto a Roberta Rigamonti ad annunciare l’ingresso di quest’ultima nella testa di lista. “Roberta Rigamonti ed Elide Mussner erano state insieme candidate alle Politiche l’anno scorso. Averle qui insieme ha un significato politico forte di continuità con quelle elezioni – ed è anche un segnale che coltiviamo le relazioni e i percorsi politici delle persone che si mettono a disposizione”, spiega la capolista Brigitte Foppa. “Con Elide avevamo aperto il giro delle presentazioni delle candidate di queste elezioni. Ora, avendo costruito tutta la lista, siamo felici di chiudere il cerchio con Roberta e il mondo del sociale che si complementa necessariamente con quello dell’ecologia,” dice Foppa.

Roberta Rigamonti, 50 anni, bolzanina, giurista e direttrice dell’Associazione per l’Amministrazione di Sostegno da tredici anni. A titolo onorifico, ricopre da tre anni la carica di vicepresidente della Federazione per il Sociale. Spiega così le sue motivazioni per la candidatura alle Provinciali: “Con passione da vent’anni lavoro nel Sociale ed ora ho scelto di rimettermi di nuovo in gioco perché ritengo fondamentale mettere a disposizione le mie competenze e la mia esperienza pluriennale per fronteggiare in tempo le sfide del domani.”

“In tutti questi anni ho contribuito a realizzare progetti sociali sul territorio per il benessere delle persone più vulnerabili ed ora voglio portare la mia esperienza anche in un ambito istituzionale. In politica c’è bisogno di persone che conoscano bene i reali bisogni della comunità ed il territorio, che sappiano agire concretamente e che siano capaci di lavorare in rete. C’è bisogno di dar voce al Sociale! Per assicurare una migliore qualità di vita alle persone ritengo necessario che nei prossimi anni venga attuata una politica volta a garantire a tutti e tutte una vita indipendente, libertà di scelta ed autodeterminazione come stabilito dalla Convezione Onu dei diritti delle persone con disabilità.”

Secondo Rigamonti bisogna sviluppare la comunità con servizi territoriali sociali e sanitari di prossimità, sostenere e valorizzare le organizzazioni non profit del Terzo Settore, il volontariato, affinché possano operare con maggiori certezze e mettere in campo azioni volte contrastare solitudine ed emarginazione di giovani, adulti ed anziani valorizzando le loro scelte e bisogni personali. È necessario definire misure a medio e lungo termine per l’impiego di ulteriore personale qualificato nel settore sociale e sanitario per fronteggiare il problema della mancanza di personale migliorando le condizioni di lavoro e rendendo più attrattive queste professioni con nuovi percorsi formativi e crescita di carriera. “Bisogna agire ora per costruire insieme un futuro diverso, giusto e inclusivo con azioni concrete. Ed io penso di poter dare il mio contributo,” conclude Rigamonti.

La conferenza stampa si è chiusa con le parole di Elide Mussner: “Ho conosciuto Roberta per la nostra comune candidatura alle elezioni parlamentari dello scorso autunno, una persona seria, preparata con un forte senso per la giustizia sociale. Abbiamo una grande necessità di persone come lei. Stiamo andando verso un ribaltamento delle priorità: nel vicino futuro – se non già nel presente – il sociale insieme all’ambiente saranno i due settori più importanti, è ora di prenderne coscienza. Dobbiamo investire le forze economiche e umane nell’innovazione sociale e nella protezione ambientale, per arrivare preparati alle grandi sfide del futuro. E ricordiamo: non si può avere un’economia funzionante senza un settore sociale forte e un ambiente sano.”

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La Giunta cambia idea… con 10 anni di ritardo!

Bene comunque: Il gruppo verde saluta l’abbandono dell’assurdo e ingiusto sistema del click day come un proprio successo. Ma quanto ritardo per una decisione di buon senso su cui il Consiglio provinciale aveva deciso oltre 10 anni fa approvando una mozione dei Verdi!

La mozione fu approvata il 27 novembre 2012 e impegnava la Giunta provinciale a sostituire la insensata “corsa al click” (in cui ottiene l’alloggio chi ha il dito più veloce o la connessione internet migliore) con l’istituzione di graduatorie per l’assegnazione dei posti letto tenendo conto di parametri oggettivi, tra cui soprattutto la condizione economica.

Riportiamo in basso la parte dispositiva della mozione e in allegato l’intero documento.

Se la Giunta avesse ottemperato a quanto deliberato, oggi avremmo un sistema moderno e giusto di assegnazione degli alloggi. Invece la Giunta ha ignorato per anni i propri doveri con la scusa delle “complicazioni burocratiche insite nel sistema delle graduatorie”: eppure sarebbe bastato chiedere all’università di Innsbruck, o quella di Trento, per capire come funziona! A Bolzano chi studia ha dovuto subire questo ingiusto e illogico trattamento per ancora un decennio.

Speriamo adesso che Kompatscher tenga fede a quanto ha promesso nell’incontro con l’associazione studentesca “SH-Asus”. Si abbandonerebbe così un metodo che non ci risulta usato da nessuna università degna di questo nome in Europa.

I Verdi sperano che questo sia il primo passo per un ripensamento dell’intera gestione del diritto allo studio universitario in Alto Adige, finora gestito da un semplice ufficio della Provincia, mentre ogni università degna di questo nome in Europa gestisce in proprio borse di studio, sussidi e alloggi per le proprie studentesse e i propri studenti con istituzioni interne che in Italia si chiamano “Opere universitarie”, governate da organismi democraticamente eletti da parte di docenti e studenti con la partecipazione degli enti pubblici del territorio.

Le opere universitarie sono la “seconda gamba” di ogni università che si rispetti e quella di Bolzano, che ne è priva, finisce per essere una università a libertà limitata. Se la LUB vuole essere libera, ma libera veramente, deve avere una propria Opera Universitaria!

L’obbiettivo dei Verdi è la creazione di un’Opera universitaria per l’Università di Bolzano entro la prossima legislatura.

 

Ecco la parte deliberativa della mozione verde approvata all’unanimità il 27 novembre 2012:

“Iil Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano impegna la Giunta provinciale,

nel caso che il prossimo anno il numero di domande presentate per posti letto superi la disponibilità, a introdurre a partire dal bando successivo per l’accesso alle case dello studente della provincia di Bolzano realizzate dalla mano pubblica, o da essa finanziate, i criteri del bisogno e della condizione economica dello/della studente/studentessa e della sua famiglia tra gli elementi fondamentali che determinano la posizione dei/delle richiedenti nelle graduatorie”.

 

 

Dopo la presentazione del candidato di punta dei Giovani Verdi Zeno Oberkofler nel blocco dei sei del Partito Verde e l’annuncio della candidatura dell’ex consigliera comunale della SVP a Magré, Lea Casal, i Giovani Verdi hanno completato la loro squadra per le elezioni provinciali.

La candidata di punta dei Verdi Brigitte Foppa è soddisfatta del coraggio delle giovani candidate e candidati e sottolinea il loro rispettivo impegno nella società sudtirolese. “Non abbiamo solo cercato e trovato giovani, ma soprattutto persone coraggiose. Persone che si mettono in prima fila e lottano per un futuro migliore”, afferma Foppa.

Le candidate e i candidati dei Giovani presentano priorità diverse per la loro campagna elettorale. Queste sono state annunciate dai Giovani Verdi in una conferenza stampa a Bolzano lunedì mattina. Le loro rispettive priorità sono le seguenti:

Il co-portavoce Gabriel Prenner (29), ingegnere civile libero professionista della Val Venosta, introduce: “Siamo nel bel mezzo della trasformazione ecologica, che è decisiva per il futuro delle giovani generazioni. Questa trasformazione offre molte opportunità! Riconoscerle e sfruttarle per la nostra regione è la mia motivazione per il mio impegno politico”.

La co-portavoce Barbara Lemayr (22 anni), studentessa di scienze politiche di Appiano continua: “Per me è importante che le donne e la comunità LGBTQIA+ siano maggiormente rappresentate e protette. Serve una maggiore sensibilizzazione e prevenzione contro la violenza misogina e omofoba. Il punto centrale è l’educazione”.

Giorgia Martinolli (34 anni), insegnante e studentessa di Bolzano, descrive la sua motivazione: “Come sudtirolese bilingue, mi sono sempre sentita a mio agio nei due gruppi linguistici, italiano e tedesco e quindi per me il futuro di questa regione sta in una reale convivenza interetnica di tutte le persone.”

L’attivista per il clima Majda Brecelj (24 anni), regista freelance di Gargazzone:” Il mio obiettivo è contribuire attivamente a plasmare un futuro sostenibile in cui l’istruzione e la promozione dei giovani svolgano un ruolo centrale. Al centro del mio impegno ci sono la transizione energetica, la mobilità sostenibile e la protezione delle nostre risorse naturali”.

Camilla Cristofoletti (26 anni), studentessa di studi di genere a Innsbruck, da Salorno afferma: “Voglio battermi per le pari opportunità e l’uguaglianza di genere e per i diritti sociali dei gruppi emarginati nella società. Voglio anche contribuire a questioni come la violenza, la convivenza socioculturale e i giovani”.

La giovane politica Lea Casal (21 anni), sommelière della Bassa Atesina, chiede: “I giovani e soprattutto le giovani donne devono essere rispettate e valorizzate! Per questo motivo mi sta a cuore dimostrare a queste persone che la loro opinione conta e che non bisogna farsi mettere in secondo piano”.

Consigliere di circoscrizione Pascal Vullo (36 anni), esperto di energia al Bauernbund, di Bolzano: Dobbiamo parlare di temi delicati come l’agri-fotovoltaico e l’eolico e dobbiamo fare in modo che questi possano essere accettati dalla popolazione. La transizione energetica deve diventare una transizione energetica dei cittadini”.

Il candidato di punta dei YGS e attivista per il clima Zeno Oberkofler (25 anni), consigliere di circoscrizione a Bolzano, conclude: “Alla conferenza stampa si è percepita tutta l’energia e il coraggio che ogni candidata e candidato porta con sé in queste elezioni decisive. Sono molto contento di poter contare su una squadra di giovani così motivata, per affrontare assieme le sfide fondamentali della nostra generazione.