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COMUNICATO STAMPA.

La campagna elettorale per le elezioni provinciali è entrata nella fase finale. Da tradizione (lo avevano già fatto nel 2018) per i Verdi questo significa anche l’inizio della campagna porta a porta. “Ci siamo posti l’obiettivo di bussare o suonare a 10.000 porte entro la data delle elezioni”, spiega la capolista Brigitte Foppa.

“In questo modo vogliamo raggiungere persone che altrimenti non riusciremmo a incontrare per strada. È anche un’esperienza molto interessante per conoscere la realtà della vita delle persone. Incontriamo persone molto anziane che spesso non hanno quasi nessun contatto con il mondo esterno”.

Fin dalle ultime elezioni, Brigitte Foppa e il candidato di punta degli Young Greens Zeno Oberkofler sono una squadra collaudata nella campagna elettorale porta a porta che quest’anno hanno aperto nel quartiere bolzanino di Firmian. Anche a Laives sono già stati distribuiti i primi termometri verdi con Luca Bertolini. Prossimamente saremo anche a Laces e Bressanone, e… “forse presto suoneremo anche a casa vostra!” dicono i Verdi.

COMUNICATO STAMPA.

Il 21 settembre il Consiglio Comunale di Badia ha approvato, con 8 voti contrari e 9 a favore (delibera nr. 35 del 21/09/2023), la modifica al piano urbanistico trasformando 37.000 m2 di bosco, pascolo e verde alpino in zona per attrezzature collettive, dando così il via libera al progetto dell’invaso idrico “Codes” per la produzione di neve artificiale. Di questo progetto molto osteggiato si discute ormai dal 2019. Elide Mussner, assessora del comune di Badia con competenze su sostenibilità, turismo e gioventù, si è espressa contro. E per molteplici motivi.

Il progetto prevede la costruzione di un invaso con la capienza di 78.160 m3 d’acqua nella zona del Piz Sorega, a 1950 metri sopra il paese di San Cassiano. Nonostante la zona si trovi tra due scivolamenti, è stata dichiarata priva di rischi geologici. La zona del Pralongià in cui si inserisce anche il Piz Sorega, è zona di infrastrutture sciistiche il cui innevamento artificiale necessita di 332.000 m3 di acqua per l’innevamento base. Gli attuali invasi hanno una capienza di 180.000 m3, il nuovo invaso “Codes” si inserisce quindi nella strategia di ampliamento dell’infrastruttura con cui si mira a fare fronte alle grandi sfide poste dal riscaldamento climatico per il circo delle nevi.

Fra dieci anni il ghiacciaio della Marmolada si sarà sciolto. Gli studi scientifici parlano chiaro: a medio breve termine le condizioni metereologiche non ci permetteranno più di sciare sotto i 1600 metri. E anche al di sopra di tale altitudine le condizioni della neve saranno sempre più critiche e la produzione di neve artificiale sarà sempre più costosa. Pensare di riuscire a fare fronte alla crisi climatica con il potenziamento dell’infrastruttura per l’innevamento artificiale, è come pensare di installare dei sistemi di aria condizionata per diminuire il riscaldamento globale. Un’assurdità.

Il progetto dell’invaso Codes è uno dei tanti investimenti nella direzione sbagliata, un investimento che guarda al passato perdendosi l’opportunità di costruire il futuro. Invece di continuare a investire nella monocultura sciistica nelle nostre valli, sarebbe necessario promuovere la diversificazione dell’offerta turistica. L’obiettivo deve essere quello di rendere il turismo indipendente dalle classiche stagioni, investendo in un’ospitalità di qualità: più software e meno hardware. Se continuiamo a costruire infrastrutture sulle nostre montagne, che sono il nostro capitale turistico, quale sarà il futuro?

“Come può essere coerente con gli obiettivi del Piano Climatico Provinciale un continuo ampliamento dell’infrastruttura sciistica? E come la mettiamo con la certificazione di sostenibilità GSTC-Global Sustainable Tourism Council, riconosciuta alla destinazione Alta Badia? Nel pianificare un invaso di 80.000 m3 è stato calcolato quali sono le emissioni di CO2 che provoca un tale intervento? Cosa succederà poi con queste infrastrutture quando per forza di cosa saranno diventate obsolete?” si chiede Elide Mussner candidata nella squadra di punta dei Verdi alle prossime elezioni provinciali ed esperta di turismo.

Gli anni dello sviluppo sfrenato appartengono al passato. Ora viviamo il momento della tutela, della preservazione, del dimensionamento. Dimensionare, tutelare, preservare significa investire nella qualità turistica di un territorio. Significa aumentarne il valore sociale, ambientale, turistico-economico. Significa essere coscienti della propria responsabilità per il futuro delle nostre valli. Se guardiamo al futuro, chiediamoci che cosa vogliamo offrire ai nostri ospiti: un panorama di infrastrutture impattanti o una natura incontaminata?

Rimane infine la questione del pericolo: un invaso di queste dimensioni, posto tra due scivolamenti sopra il paese di San Cassiano, dopo 60 anni dal disastro del Vajont, dovrebbe farci più che riflettere. Eppure, riprendendo il discorso di qualche consiglier* comunale: “pericolo o non pericolo, questo invaso s’ha da fare.” Ma non deve essere per forza così.

 

Elide Mussner

COMUNICATO STAMPA.

Gare di bob a Innsbruck – sì a una soluzione ragionevole.  Pista da bob a Cortina – no a un progetto di cemento assurdo e troppo costoso.

Ieri, 26 settembre 2023, si è svolta a Cortina una manifestazione di protesta contro il progetto della pista di bob. Tra le centinaia di persone presenti c’erano anche i Verdi dell’Alto Adige con la capogruppo in Consiglio provinciale Brigitte Foppa, il co-portavoce Felix von Wohlgemuth e la tesoriera Erica Fassa. La delegazione si è fatta un’idea delle infrastrutture previste e dell’atmosfera che si respira sul posto. Già in precedenza, i Verdi dell’Alto Adige hanno fatto da tramite tra i Verdi del Veneto e il sindaco di Innsbruck, Georg Willi, che ha proposto una possibile soluzione per le gare di bob ai Giochi Olimpici del 2026: le gare potrebbero svolgersi a Innsbruck, dove la pista da bob è disponibile.

“La proposta è arrivata a Cortina ed è stata più volte sollecitata dai presenti alla manifestazione”, raccontano Foppa, von Wohlgemuth e Fassa. “Così si potrebbero risparmiare 9/10 dei costi, visto che utilizzare della pista di Innsbruck costerebbe solo circa 12 milioni, mentre costruire un nuovo impianto a Cortina costerà circa 120 milioni. È assurdo”.

La consigliera regionale dei Verdi del Veneto, Cristina Guarda, ricorda che il CIO ha preso una posizione chiara sul fatto che le gare individuali si possano svolgere anche al di fuori delle sedi predisposte. “È assolutamente incomprensibile l’insistenza con cui si vuole realizzare a tutti i costi un progetto così dispendioso ed estremamente impattante che alla fine verrà utilizzato per poche gare e da pochi atleti per poi restare inutilizzato in mezzo al paesaggio. Il Presidente del Veneto Zaia parla di “orgoglio veneto” – visti i costi e le tempistiche ormai superate per la costruzione della pista, più che di orgoglio parleremmo di testardaggine”, dichiarano i Verdi Grüne Verc e chiedono alla Giunta provinciale di Bolzano di sostenere il trasferimento delle gare di bob a Innsbruck e di intervenire presso le autorità competenti.

Brigitte Foppa
Felix von Wohlgemuth
Erica Fassa

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La demenza è una malattia che coinvolge un’intera famiglia. Quando un membro della famiglia ne viene colpito, la malattia penetra molto rapidamente nell’intero sistema familiare. La vita quotidiana cambia. Il/La partner, la figlia, il figlio, i parenti: l’intero sistema di relazioni della persona colpita deve cambiare. “E tutto accompagnato da molto dolore, senso di perdita, lutto e paura”, ricorda la portavoce del Gruppo Verde e capolista Brigitte Foppa in occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer che si celebra il 20 settembre. Foppa conosce l’argomento per esperienza personale e da anni sostiene tutte le iniziative che contribuiscono a rompere il tabù sulla demenza. “La demenza è qualcosa di cui tutti abbiamo paura. Per molte persone è terribile pensare alla fine della propria vita, soprattutto se poi questa fine dura a lungo ed è accompagnata dalla perdita della propria personalità, come in caso di demenza” dichiara Foppa.

Oltre a portare apertamente il tema nel dibattito pubblico, è urgente mettere in atto misure di sostegno. “Ora che sempre più persone raggiungono un’età avanzata, possiamo aspettarci un aumento dei casi di demenza. Al contempo ci sono sempre meno persone (soprattutto: donne) che possono dedicarsi all’assistenza dei parenti, poiché impegnate sempre più a lungo in altre attività lavorative. A questo scenario ci dobbiamo preparare sistemicamente. Già ora è necessario provvedere a un sostegno concreto per le persone che assistono e accompagnano le persone affette da questa malattia. Hanno bisogno di aiuti flessibili e modulabili, sia dal punto di vista economico che di tempo. Deve essere possibile avere accesso facilmente a dei periodi di sollievo e nessuno deve sentirsi lasciato solo e privo di risorse al fianco di una persona malata di demenza”, aggiunge Foppa.

In occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer, i Verdi lanciano un appello per dare più visibilità alla demenza e alle problematiche a essa collegate, per l’eliminazione dei tabù e per un convinto sostegno politico alle persone e alle famiglie colpite.

 

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Puntare sulle persone – Partire dalle persone. Lavorare per il futuro. I Verdi lanciano la loro campagna per le elezioni provinciali e invitano le cittadine e i cittadini a partecipare al programma.

Ad aprile i Verdi hanno iniziato a presentare le prime candidature per le elezioni provinciali e il 26 agosto le 17 candidate e i 18 candidati sono stati confermati all’unanimità dall’assemblea provinciale. Il 21 settembre è stata lanciata e presentata la campagna.

“In questa tornata elettorale contano soprattutto le persone. Quindi, ci siamo impegnati a fondo per mettere insieme la migliore lista possibile. E ci siamo riusciti, lo diciamo con orgoglio – ha dichiarato la capolista Brigitte Foppa – raramente abbiamo avuto così tante persone fortemente motivate, competenti e ambiziose sulla nostra lista. La loro presenza, la loro biografia, il loro radicamento nella società sono la prima e più importante parte del programma elettorale”, ha dichiarato la capolista.

Più che in passato, il nucleo centrale della campagna elettorale sono proprio le candidate e i candidati. “Partiamo dalla gente e abbiamo scritto il nostro programma elettorale per la gente. “Deine Zukunft. Per te. Vert fej”, questo slogan vuole condensare questo concetto. Immaginiamo quale futuro vogliono le cittadine e i cittadini dell’Alto Adige e cerchiamo di descriverlo. A partire da un cambiamento climatico necessario e che deve essere alla portata di tutte e tutti”, afferma la squadra di punta della lista Verde.

Il programma elettorale, nella sua versione provvisoria, si concentra sui temi chiave legati al cambiamento climatico (casa, energia, mobilità, cibo) e li collega alle questioni sociali, alla politica familiare, all’istruzione e ai diritti civili. In questi ambiti le questioni aperte e dibattute sono sempre molte. I Verdi vogliono aprire il dibattito con le loro elettrici, elettori e simpatizzanti. Abbiamo così creato uno strumento online (“Vota il programma” dei Verdi”), accessibile a tutti dal 21.09.23 al 01.10.23, dove chiunque voglia può esprimere la propria opinione. IMU, assistenza all’infanzia, agro-fotovoltaico, marketing turistico o biglietto-clima: sono solo alcune delle proposte su cui si può esprimere la propria opinione su “Vota il programma” – e quindi avere voce nel dibattito sui temi verdi. Le candidate e i candidati della lista Verde sperano in una larga partecipazione.

 

COMUNICATO STAMPA.

Noi Verdi prendiamo atto con sorpresa della discussione su un Centro di Permanenza per il Rimpatrio improvvisamente necessario per l’Alto Adige. Il governatore Kompatscher sta saltando sul carro del populismo della Presidente del Consiglio Meloni senza che ce ne sia bisogno e sta cercando di far apparire questa struttura come una necessità per la sicurezza dei cittadini. Nonostante il fatto che innumerevoli esperti in campo migratorio abbiano affermato che questi centri non possono risolvere alcun problema, il governatore non rinuncia a fare campagna elettorale sulle spalle dei più deboli tra i deboli.

Kompatscher sostiene – tra l’altro senza alcuna base giuridica – che in questo centro verrebbero “ospitate” solo persone che hanno commesso reati in Alto Adige. Egli sembra dimenticare che il nostro Stato costituzionale prevede un solo luogo di accoglienza per le persone, indipendentemente dalla loro origine, che sono state penalmente condannate con sentenza passata in giudicato: gli arresti domiciliari o il carcere. Tuttavia, è proprio qui che si evidenziano le gravi mancanze del Governatore, da cui ora cerca di distogliere l’attenzione con la richiesta di un ” Centro di Permanenza per il Rimpatrio Provinciale”.

Da decenni infatti si discute, si progetta e si negozia in merito all’urgente necessità di costruire un nuovo carcere a Bolzano – una nuova struttura che oltre a garantire la capienza necessaria, dovrebbe anche garantire una sistemazione umana per i detenuti e possedere gli strumenti per una effettiva riabilitazione. L’attuale carcere di via Dante a Bolzano non consente l’implementazione di un sistema penitenziario moderno, anzi. A causa della mancanza di posti, i criminali non possono nemmeno essere portati in custodia cautelare, indispensabile per garantire la sicurezza della società. Per non parlare dell’assenza di progetti di reinserimento e prevenzione. Ora sembra addirittura che il governo abbia completamente annullato il progetto di costruzione di un nuovo carcere. Un fallimento su tutta la linea.

È proprio questo fallimento nella realizzazione del nuovo edificio carcerario, così urgentemente necessario per la sicurezza della popolazione altoatesina, che ora si vuole compensare con un centro di espulsione? Un centro in cui le persone senza una condanna definitiva saranno internate per un massimo di 18 mesi, per poi essere nuovamente rilasciate? In pratica, vi finiranno persone il cui unico “reato” è quello di non avere un permesso di soggiorno. Saranno trattenute dall’amministrazione anche se non rappresentano un pericolo per la società. Questa è pura politica simbolica sulle spalle delle persone e non risolve nessuno dei problemi urgenti che la migrazione porta con sé.

Attualmente, abbiamo in provincia centinaia di persone con regolare permesso di soggiorno che, pur lavorando, sono costrette a passare la notte per strada, sotto i ponti o, nel “caso fortunato”, in centri di emergenza; persone che non ricevono il sostegno necessario per l’integrazione. L’attuale sistema di aiuto, tenuto in piedi solo dal cuore e dall’anima di tanti volontari, ha raggiunto da tempo i suoi limiti e la politica si sottrae alle sue responsabilità.

Tuttavia, la campagna elettorale preferisce tacere su questo aspetto.

Felix von Wohlgemuth
Co-Portavoce
Verdi Grüne Vërc

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Il Consiglio provinciale ha approvato oggi all’unanimità la mozione dei Verdi “Mettere sotto tutela il gruppo del Sassolungo e il Plan de Cunfin”, ponendo così le basi per la tutela di questo territorio. Da molti anni le organizzazioni ambientaliste e le associazioni alpine dell’Alto Adige, nonché i cittadini impegnati delle associazioni Nosc Cunfin, Lia da Mont o Lia per Natura y Usanzes, chiedono la tutela di questo paesaggio unico. La loro preoccupazione era rivolta alle zone di quiete e alle aree di tutela delle acque esistenti, messe in pericolo dagli interessi delle aziende turistiche e delle funivie. Il progetto di una funivia tra il Monte Pana (S. Cristina) e Saltria (Alpe di Siusi) ha messo insieme tutte le forze che per il futuro chiedono zone di quiete e tutelate.
In questi giorni ci sono state delle trattative con la assessora Maria Hochgruber Kuenzer, la portavoce del gruppo SVP Magdalena Amhof e il TeamK che aveva presentato una mozione simile. Il risultato è positivo: nell’ambito dei programmi di sviluppo comunale, attraverso un processo partecipativo la popolazione delle comunità interessate potrà indicare la categoria di tutela per il gruppo Sassolungo e del Plan de Cunfin. “Noi vigileremo affinché il risultato di un tale processo partecipativo venga attuato dalla futura giunta provinciale, senza se e senza ma”, dichiara Hanspeter Staffler. Se diventerà un parco naturale, un sito Natura 2000 o un’altra categoria di tutela dipenderà infatti dall’esito del processo partecipativo e democratico nelle comunità interessate di Ortisei, S. Cristina, Selva e Castelrotto.
“Dopo anni di discussioni contraddittorie, finalmente arriva un segnale che va nella giusta direzione – commentano soddisfatti Staffler, Dello Sbarba e Foppa – i terreni del Confin in Val Gardena sono le ultime zone tranquille di un’area densamente sviluppata e vanno protetti. Lo sosteniamo da anni e ora si va nella giusta direzione”.

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Una delegazione dei Verdi ha fatto oggi (14.8.2023) visita a Maso Zeiler – un progetto di accoglienza di migranti lavoratori gestito da Karin Cirimbelli e Serena Michelini di SOS Bozen nel quartiere di Gries a Bolzano.

La delegazione composta da Brigitte Foppa, Chiara Rabini, Zeno Oberkofler, Giulio Angelucci, Roberta Rigamonti, Andrea Rossi, Giorgia Martinolli, Gerda Gius,  Wally Rungger, Rosina Ruatti ha visitato la struttura con la guida di Karin Cirimbelli che dal 2020 coordina il progetto ‘Living in dignity’ nell’immobile dato in comodato d’uso gratuito dall’imprenditore Frasnelli.

Tra le sfide del progetto che accoglie 24 migranti con contratti di lavoro vi è quella di trovare un’abitazione in affitto, ha sottolineato Karin Cirimbelli, ma il progetto rispetto alla sua idea originaria si è assunto ulteriori compiti collaborando con i servizi del territorio e fornendo supporto e sostegno a persone con vulnerabilità.

Le piccole strutture come Maso Zeiler offrono dignità e un’accoglienza a misura di persona dove i risultati in termini di inclusione possono essere migliori rispetto alle grandi strutture.

Per questo i Verdi promuovono da sempre un sistema per richiedenti asilo e protezione internazionale che sia ordinario e non emergenziale, diffuso su tutto il territorio provinciale e non concentrato solo nelle grandi e sovraffollate strutture cittadine. L’abbandono di migranti in strada crea emarginazione, disagio, malattie, solo tramite progetti di inclusione e prevenzione è possibile far fronte al fenomeno delle migrazioni causato da guerre, estrema povertà e le crisi climatiche.

COMUNICATO STAMPA.

Quando ho aperto i giornali oggi non credevo ai miei occhi. L’uomo che su facebook mi ha augurato di essere violentata da „cinque omaccioni ben dotati” andrà davvero a processo. Per me è un vero e proprio punto di svolta in una lunga storia di odio che ho dovuto vivere negli ultimi anni di mandato in Consiglio provinciale.

In confronto, all’inizio subivo commenti quasi innocui sui miei capelli, sul mio aspetto, su come mi vestivo. Dopo la mia elezione le cose sono peggiorate. Più cresceva la mia notorietà, più violenti diventavano i commenti. Ed erano sempre commenti sessualizzati, sia che decidessero che fossi “scopabile” o meno.

Il culmine è stato raggiunto nel 2017, quando è partito l’ormai nota polemica sul crocifisso. Per me si è trattata della mia prima esperienza di „shitstorm” della mia vita. Dopo alcune notti insonni ho deciso di fare la fuga in avanti e di mettere in discussione la cultura del dibattito che esiste nella nostra terra. Quando una (o uno) legge frasi di questo tipo (piccola selezione)

  • „Per le cose che dice la Foppa andrebbe inchiodata a una croce”
  • “Per favore datele due sberle, a questa!”
  • “Ragazzetta inutile, sei stata votata da degli idioti. Una come te dovrebbe starsene dietro ai fornelli”
  • “Meglio che non si faccia più vedere in pubblico, potrebbe finire male…”
  • „Dovrebbe essere scomunicata. E quando crepa, dovrebbe essere gettata in pasto agli avvoltoi. Non in un cimitero“
  • “Sparacazzate Verde, vai a fare in culo”

… queste parole ti restano dentro e ti „uccidono“. Renderle pubbliche mi ha aiutata a non restare sola con esse. La denuncia che ho presentato alla questura è stata un buco nell’acqua, poiché è stata archiviata, lasciandomi una sensazione molto negativa e una forte delusione.

Quattro anni dopo, nel 2021 è partito un altro shitstorm. Dopo che mi ero schierata per assicurare dei “luoghi sicuri” per persone in fuga dalla guerra in Siria, i toni si sono alzati di nuovo. Tra i molti commenti a me diretti su facebook c’era anche questo, di un certo “Bernd Rossin”:

“La Foppa se la possono prendere in 5, meglio se ben dotati.”

Ho sporto denuncia anche su questo commento, ma questa volta ero più attenta e ho chiesto di essere informata in caso di archiviazione. Ne sono stata messa a conoscenza per ben 2 volte e per 2 volte ho fatto ricorso. Dopo aver fornito alcuni indizi che potevano far identificare chi si nascondesse dietro quel post, finalmente il “signor” Rossin è stato individuato. Da allora il mio odiatore ha un nome. E sembra essere un normalissimo cittadino della nostra provincia.

Ora verrà aperto il processo contro di lui. Se sarà possibile, mi costituirò parte civile. Ho imparato molto questa vicenda e credo che anche l’Alto Adige abbia imparato molto. Soprattutto una cosa: l’odio non è un’opinione. Ora lo diciamo anche che come società.

Brigitte Foppa, 14.09.2023

COMUNICATO STAMPA.

Un ricorso contro le misure di politica del traffico adottate in Tirolo per il momento è stato respinto. Il limite di velocità di 100 km/h rimane in vigore, così come le altre misure (divieto di circolazione di merci pericolose ed ingombranti, divieto di circolazione notturna, sistema di contingentamento). Ma il presidente degli autotrasportatori Baumgartner annuncia che non si arrenderà. Le misure secondo lui devono essere abolite.

“Già in occasione della seduta congiunta delle 3 assemblee legislative Tirolo, Sudtirolo e Trentino abbiamo preso atto che è importante stare sempre allerta. Nella seduta a Riva del Garda dello scorso giugno nessuna delle giunte ha voluto dare segnali chiari sulle politiche dei transiti, al contrario: una mozione dei Verdi in cui chiedevamo di difendere e di applicare il limite dei 100 km/h e le altre misure di riduzione dei transiti anche in Sudtirolo e in Trentino è stata bocciata” racconta la capogruppo in Consiglio provinciale e capolista Brigitte Foppa. “Ciò diventa ancora più grave nel momento in cui il Ministro dei Trasporti Salvini spinge costantemente per l’abolizione delle misure di riduzione delle sostanze inquinanti e della CO2. Il Sudtirolo, la SVP, si piega al partner di coalizione Lega e al suo capo Salvini, a scapito della salute delle persone che vivono lungo l’asse del Brennero” dichiara Foppa.

I Verdi sottolineano l’importanza di sviluppare delle chiare misure di riduzione del traffico transfrontaliero coerenti e sostenibili. Le misure ottenute e già introdotte non devono essere rinnegate. Sarebbe un grave passo indietro, non certo rivolto al futuro.