COMUNICATO STAMPA.

Mercoledì 18 la prima commissione legislativa tratterà i due disegni di legge presentati dal Gruppo Verde per un ampliamento delle competenze della difesa civica: da una parte il controllo preventivo dei diritti umani, dall’altro la difesa delle istanze della natura e dell’ambiente.

Disegno di legge “Controllo preventivo del rispetto dei diritti fondamentali”.

In teoria tutte le persone hanno diritto alla libertà e a una vita autodeterminata. Ma in alcune situazioni, questo diritto è limitato. La forma più grave è quella della pena carceraria. Ci sono però anche alcuni momenti o situazioni nella vita in cui di fatto avviene o può avvenire una limitazione della nostra autodeterminazione: quando ad esempio siamo ricoverati in ospedale, o non siamo più autosufficienti, quando invecchiamo e siamo ospiti di una casa di riposo, quando non siamo (più) coscienti, quando abbiamo un disagio psichico o sociale e viviamo in un alloggio protetto o in una struttura di accoglienza.

Anche in condizioni di libertà limitata i diritti fondamentali devono essere garantiti.

In Austria la difesa civica è responsabile del controllo del rispetto dei diritti umani nelle strutture in cui le persone vivono in una condizione di limitazione delle proprie libertà personali. Funziona così: la difesa civica nomina una commissione che effettua regolarmente delle visite a carceri, caserme, strutture psichiatriche, case di riposo, alloggi protetti, così come strutture in cui vivono persone con disabilità. Carenza di personale, turni, sovraccarico lavorativo, carenze organizzative, strutture antiquate sono solo alcuni dei motivi alla base del problema.  Il fatto stesso però che tali visite vengano effettuate comporta una maggiore presa di coscienza rispetto alla problematica e un miglioramento generale della situazione.

In Italia e in Alto Adige la questione è regolata solo in parte dal punto di vista giuridico. Per quanto riguarda i diritti dell’infanzia esiste la garante per l’infanzia e l’adolescenza, la quale ha incarico per legge di controllare che vengano rispettati i diritti umani nei confronti dei minori.

Per i diritti fondamentali delle persone adulte che vivono in situazioni di libertà limitata invece non esiste alcuna prassi preventiva. La difensora civica sarebbe la figura predestinata al compito di controllare preventivamente il rispetto dei diritti umani, ma non ha ancora un mandato ufficiale. Questo disegno di legge vuole coprire il vuoto legislativo in materia.

Qui  il disegno di legge completo, la relazione e il parere del Consiglio dei Comuni.

 

Disegno di legge “Ampliamento dei compiti della Difesa civica alla materia ambientale”.

Vivere in un ambiente sano e pulito, per noi e per le generazioni future, è un diritto civico. L’ambiente però troppo spesso non ha voce e in Italia ancora non esiste un quadro legislativo come quello austriaco, il quale prevede invece da anni tra le diverse “difese” civiche anche la cosiddetta Umweltanwaltschaft.

Difendere l’ambiente e i suoi diritti vuol dire difendere gli esseri umani e i loro diritti.

Il Land Tirol ci mostra come una Umweltanwaltschaft possa ben funzionare, mentre il Trentino, per ovviare alle carenze legislative statali, ha trovato una soluzione attribuendo alla difesa civica anche la competenza ambientale. Chi si occupa della difesa dei diritti della natura diventa così punto di riferimento di persone e associazioni che temono o assistono a interventi o progetti che mettono a rischio l’integrità della natura. Per fare un esempio: in un caso di intervento “bagatella”, come quello che abbiamo denunciato a Olang, con la difesa civica investita della competenza ambientale ci sarebbe un’istituzione a cui affidare la difesa dei diritti di un habitat naturale prezioso come quello di una torbiera e che potrebbe fare pressione su chi approva certi progetti e su chi deve fare i giusti controlli.

Dislocare la difesa dell’ambiente in un’istituzione, in cui al centro sono per definizione le ansie e le preoccupazioni di coloro che altrimenti avrebbero scarsa possibilità di essere ascoltati è coerente, un passo indispensabile e che si doveva fare già da tempo. Con questo disegno di legge intendiamo riempire questa lacuna.

Qui  il disegno di legge completo, la relazione e il parere del Consiglio dei Comuni.

 

Centro antidiscriminazioni: l’Ufficio di presidenza ignora le associazioni e lo riduce a un semplice ufficio.

Nel quadro delle “Difese” provinciali registriamo anche una brutta notizia sul “Centro di tutela contro le discriminazioni”, previsto per legge provinciale fin dal 2014 ma finora mai istituito. Il “Centro” altoatesino costituiva l’attuazione in Alto Adige della direttiva europea n. 2000/43/CE, che impone a ciascun Stato di creare un organismo per combattere ogni forma di discriminazione. In Italia l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni esiste dal 2003 e centri regionali sono stati creati già in Veneto, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Calabria, Marche, Puglia, Sicilia.

Dopo 5 anni di inerzia, la scorsa settimana l’Ufficio di presidenza del Consiglio ha approvato una delibera che riduce il “Centro” a un ufficio della Difesa civica. Oltre 30 associazioni che lavorano sul campo sono state informate a cose fatte e solo all’ultimo momento hanno potuto presentare una loro proposta, ma è stato loro risposto che ormai la decisione era presa.

Non solo: il Presidente Noggler ha comunicato che la delibera non dovrà neppure essere approvata dal Consiglio provinciale, nonostante che la legge preveda una procedura in cui “l’Ufficio di presidenza formula proposte, sottoponendole all’approvazione del Consiglio…”.  Ricordiamo che l’Ufficio di Presidenza non rispecchia la composizione politica del Consiglio, poiché è composto da 6 persone di cui 5 della maggioranza e una sola dell’opposizione, che ha votato contro la delibera (Maria Rieder), mentre tra la maggioranza Helmuth Renzler si è astenuto. Non è a colpi di maggioranza (e neppure tutta) che si decide su un organo così importante!

Il Gruppo Verde chiede che la delibera dell’Ufficio di presidenza sia ritirata e sia aperto un tavolo di dialogo con le associazioni, le cui proposte vanno prese in seria considerazione. Chiediamo inoltre che la decisione finale sia sottoposta al voto del Consiglio provinciale.

Bolzano, 17/12/2019

Cons. prov.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

PRESSEMITTEILUNG.

L’assessora Hochgruber-Kuenzer ha risposto in maniera molto dettagliata all’interrogazione dei Verdi sul collegamento dei due comprensori sciistici Valle Lunga e Kaunertal. Il parere ambientale è chiaramente negativo e anche il secondo parere socioeconomico sembra non essere da meno.

La seconda perizia socioeconomica è stata peraltro fatta senza interpellare la popolazione di Curon. “Il coinvolgimento delle aziende turistiche, di quelle artigianali e dell’amministrazione comunale è stato decisamente inadeguato” commenta Hanspeter Staffler dei Verdi e chiede alla Giunta di non prendere decisioni alle spalle della popolazione di Curon.

Il collegamento dei comprensori sciistici Belpiano e Malga S. Valentino, realizzato nel 2018, è costato 20 milioni di Euro ed è stato accettato dalle cittadine e dai cittadini di Curon con il presupposto che così il collegamento Valle Lunga-Kaunertal non sarebbe stato realizzato. Nonostante la crisi climatica, le perizie negative, l’atteggiamento contrario di gran parte della popolazione locale, la Giunta ancora si mantiene cauta.
In più il progetto, se realizzato, andrebbe a fare direttamente concorrenza al comprensorio sciistico Belpiano-Malga S. Valentino e la cosa sarebbe molto rischiosa.

“I Verdi Grüne Verc sono assolutamente contrari al progetto, perché sfigura il paesaggio, attira traffico, distrugge habitat preziosi e rovina in modo irreparabile il turismo dolce attualmente presente in Valle Lunga” conclude Hanspeter Staffler.

Bozen, 16.12.2019

Cons. prov.
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

Qui  trovate l’interrogazione, la risposta e i rispettivi allegati.

È abbastanza stupefacente osservare tutto quello (per non parlare di chi) che negli ultimi tempi sta diventando verde. Si potrebbe quasi pensare che gli ambientalisti abbiano fatto un golpe.
Same same but green also? Purtroppo no!

È il marketing della politica che sta portando a picchi indicibili di popolarità il concetto della „sostenibilità“. Oggi tutto, tutti, sono sostenibili… perché senza sostenibilità nel programma non si vincono più le elezioni; per non parlare del cambiamento climatico! Anche quello va portato tra la gente almeno più volte al giorno.

Sia in Baviera da Söder, o da Kurz in Austria, o nella nostra piccola provincia bisbetica: improvvisamente e inaspettatamente ovunque regna la sostenibilità!

Nella pratica però si tratta di un “continuiamo così!” infiocchettato di verde.

Un „continuiamo così“ sfruttando le ultime superfici rimaste libere sulle nostre montagne, divorando territorio senza freni nelle nostre valli, cementificando senza limiti, perdendo biodiversità: un „continuiamo così” bypassando le perizie ambientali dei nostri uffici  e ignorando l’opinione di esperti riconosciuti.
Il caro vecchio „continuiamo così“ quando si tratta di sacrificare natura, paesaggio e la Heimat per il profitto a breve termine (e miope).

Alla lunga però, questo „Greenwashing” non porterà quei cambiamenti necessari per nostra società e per il nostro ambiente.

Finora la politica climatica in Alto Adige ha portato pochi risultati rispetto a quanti sarebbero davvero necessari. La Provincia di Bolzano a oggi non ha fatto nemmeno lo sforzo di misurare la propria impronta ecologica. Come e dove si possono portare cambiamenti se non si sa nemmeno da dove si parte?
Per essere sostenibili non basta riempirsi la bocca di parole verdi. Per essere sostenibili bisogna fare vera politica verde! 

Il nuovo orario degli autobus e dei treni entrante in vigore il 15 dicembre porta con sé alcune innovazioni per Egna e le Bassa Atesina. Il gruppo locale dei Verdi critica l’accorciamento della linea autobus Bolzano – Salorno e la mancanza di collegamenti ferroviari tra la Bassa Atesina e Bolzano al mattino.

La linea 120 (finora Salorno – Bolzano) è stata abbreviata ed ora circola tra Egna Stazione e Bolzano. Sfortunatamente, la popolazione di Laghetti e Salorno per questo perde l’opportunità di andare direttamente ad Ora, Bronzolo, Laives e Bolzano. Solamente singoli autobus percorrono ancora al mattino e alla sera l’intera tratta Salorno-Bolzano/Bolzano-Salorno.

Per raggiungere Laghetti e Salorno la linea 121 è stata ampliata. Dal 15 dicembre ci saranno autobus che passano ogni ora tra Egna Stazione e Salorno. Si tenga presente però che questo autobus non si ferma alla stazione degli autobus di Egna, ma solamente alla fermata Municipio.

Un’altra carenza per la popolazione di Salorno e Laghetti è il fatto che il nuovo orario non consente il cambio sulla nuova linea 120 Egna-Ora-Bolzano. Infatti, l’autobus proveniente da Salorno/Laghetti arriva alla stazione di Egna cinque minuti prima dell’ora piena (ad esempio 8:55), mentre l’autobus per Bolzano parte già al minuto 33 dell’ora (ad esempio 8:33).

“Il nuovo orario comporta che arrivando da Laghetti o Salorno durante il giorno si possa prendere soltanto il treno per arrivare direttamente a Bronzolo, Laives e Bolzano. Inoltre, il viaggio da Laghetti a Ora in autobus è diventato più lungo in quanto bisogna cambiare nella stazione di Egna sulla linea 122, la quale continua a partire ogni ora e 8 minuti dalla stazione di Egna ad Ora. In poche parole: ci vogliono ben 40 minuti per andare da Laghetti a Ora ”, critica il gruppo locale dei Verdi.

Sul lato positivo, la linea 120 circola ogni ora la domenica e nei giorni festivi.

Molto gradito invece è il fatto che è stata introdotta una nuova linea di autobus che va a Caldaro passando direttamente a Termeno (linea 130). Ciò permette di andare da Egna a Termeno ogni ora (in 7 minuti invece di 24 come precedentemente con la linea 122), al Lago di Caldaro o a Caldaro Piazza Rottenburg. Lì è possibile salire sull’Express per Bolzano per arrivare ad Appiano e Bolzano ogni ora.

Un’altra graditissima innovazione riguarda invece Egna centro e Villa: grazie alla nuova linea 120 (stazione Egna-Bolzano e viceversa) e alle precedenti linee 122 (Egna stazione-Egna centro-Ora-Termeno e viceversa) e 121 (Egna stazione ferroviaria-Egna centro-Laghetti-Salorno e viceversa) è possibile percorrere ogni mezz’ora Egna dal centro fino alla stazione e viceversa. Ciò significa che quasi per tutti i treni regionali per Bolzano ovvero Trento/Verona c’è un bus di collegamento. Un sollievo per tutti i pendolari che finora dovevano per forza prendere i treni a Bolzano al minuto 36 dell’ora per avere un collegamento in autobus.

Niente di nuovo nei collegamenti ferroviari

Sfortunatamente, non ci sono nuove notizie riguardanti i collegamenti ferroviari.

La Bassa Atesina durante la mattina rimane ancora completamente tagliata fuori dal capoluogo di provincia e dalle città di Trento e Verona. Tra le 10:01 e le 12:31 non circolano treni tra la Bassa Atesina e Bolzano. Al contrario, nessun treno collega Bolzano e la Bassa Atesina (e quindi neanche la Bassa Atesina ed il Trentino/Verona) tra le 09:06 e le 11:36. Anche durante il pomeriggio, la cadenza di mezz’ora non è sempre assicurata.

Una situazione penosa che i Verdi stanno segnalando da anni, ma che continua a cadere nel vuoto presso le autorità competenti .

Florian Romagna, verdi di Egna

COMUNICATO STAMPA.

Il Consiglio provinciale approva e la Giunta accoglie la mozione legata alla legge di bilancio presentata dai Verdi per dare supporto ai cosiddetti “cervelli che rientrano” che in questo periodo sono in seria difficoltà con l’Agenzia delle entrate.
Si tratta di studenti, lavoratrici e lavoratori che hanno trascorso un determinato periodo all’estero e che rientrando in Italia possono usufruire di sgravi fiscali per agevolare il reinserimento nel mercato del lavoro locale. Ma da quanto viene riferito sulla stampa, decine di sudtirolesi stanno facendo un’esperienza a dir poco problematica con l’Agenzia delle entrate. Questa ritiene che chi non sia stato iscritto all’A.I.R.E. non abbia diritto a tali sgravi (secondo la circolare dell’Agenzia centrale a Roma invece non è necessario se si hanno altri requisiti, come ad esempio un contratto di lavoro) e nemmeno Innsbruck sembra essere considerata dall’Agenzia una località dislocata all’estero.
Con la nostra mozione, la Giunta si impegna a monitorare la situazione di queste persone e a prendere contatti direttamente con l’Agenzia delle entrate per risolvere al più presto quella che sembra diventare una vera e propria ingiustizia fiscale. Se vogliamo che le intelligenze del nostro paese rientrino, questo è il minimo che possiamo e dobbiamo fare.

Qui il nostro ordine del giorno.

BZ, 13.12.2019

Cons. prov.
Brigitte Foppa
Riccardo dello Sbarbra
Hanspeter Staffler

INTERROGAZIONE.

Il Piano di Riqualificazione Urbana (PRU) che interessa a Bolzano l’area Via Perathoner, via Alto Adige, via Garibaldi, è meglio conosciuto come “progetto Benko”, dal nome dell’imprenditore austriaco che, attraverso il Gruppo Signa, lo ha promosso.
Tale PRU comprende anche la demolizione e ricostruzione dell’edificio in via Garibaldi n. 20, per il quale il progetto iniziale pare sia stato di recente cambiato radicalmente.

Inizialmente infatti, nell’edificio era previsto che fossero realizzati:

– Una mensa per anziani al pianterreno.
– Un centro anziani al primo piano.
– Asili nido al secondo (e terzo?) piano.
– Uffici nei successivi due piani.
– Appartamenti agli ultimi due piani.

Uffici provinciali erano previsti invece in via Alto Adige, non nell’area del PRU ma nel “buco” da tempo inedificato accanto alla Camera di Commercio, acquisito di recente anche quello dal Gruppo Signa.

Ci risulta che adesso il progetto sia stato modificato e prevede cose completamente diverse. E cioè:

– La mensa per anziani viene spostata al primo piano interrato, il centro anziani scompare e scompaiono anche gli asili nido.
– Vengono realizzati ulteriori 3 piani interrati, due dedicati ad archivio e uno a impianti tecnici.
– Sei piani, dal terreno al quinto, vengono dedicati a uffici (al cui servizio probabilmente stanno i due piani di archivio sottoterra, oltre ovviamente a gran parte degli impianti dell’ultimo piano interrato).
– Almeno tre di questi piani di uffici sono collegati con un edificio a altri edifici del Walther Park, laddove questo edificio non funge solo da connessione ma ospita anche ulteriori uffici.
– Gli ultimi due piani restano utilizzati per appartamenti.

Ci risulta anche che gli uffici siano destinati alla Provincia. Se così fosse, con due piani interrati e sei piani sovra-terra sorgerebbe in via Garibaldi n. 20 un nuovo grande palazzo provinciale.

 

Si chiede quindi alla Giunta provinciale:

  1. La Giunta ritiene legittimo questo cambio di progetto, rispetto all’ipotesi iniziale di PRU che in ogni caso è un concorso pubblico, che viene vinto in base a una precisa proposta? E’ legittimo cambiare questa proposta ex post?
  2. Gli uffici che verranno realizzati dalla società Signa in via Garibaldi 20 a Bolzano sono destinati, in tutto o in parte (e in questo caso quale), alla Provincia?
  3. Se sì, per quale uso? Quali uffici, o ripartizioni, o dipartimenti verranno traferiti in quel palazzo?
  4.  Gli uffici saranno affittati o comprati dalla Provincia? Ed esiste già un accordo, o un contratto con la società costruttrice?
  5. Quale sarà la spesa a carico della Provincia per questa acquisizione, o per questo affitto (in questo caso si chiede la spesa annuale)?
  6. Gli uffici trasferiti in via Garibaldi 20 sono attualmente sistemati altrove? Quali sono attualmente i costi sopportati dalla Provincia per detti uffici? Il trasferimento rappresenta un risparmio o un maggiore onere?
  7. Quale vantaggio – a prescinde dall’aspetto economico – rappresenta il portare uffici della Provincia in via Garibaldi 20?
  8. E’ vero che uffici provinciali erano previsti inizialmente nell’edificio che sorgerà dal “buco” di via Alto Adige? Se sì, questa decisione viene mantenuta, e in questo caso quali uffici andranno in quell’edificio, per quale superficie (e piani) totale?
  9. Oppure la Provincia rinuncerà agli uffici inizialmente previsti in via Alto Adige? In questo caso, per quale motivo e con quali vantaggi per l’interesse pubblico?
  10. Che pensa la Provincia del fatto che servizi prima previsti in via Garibaldi 20 (centro anziani e due piani con asili nido) non verranno realizzati? Verranno realizzati da qualche altra parte? La Provincia darà un suo contributo alla realizzazione di questi servizi, di cui la città ha bisogno?
  11. Il cambio di progetto in via Garibaldi 20 ha avuto qualche valutazione o parere da parte di organi provinciali? Se sì, da quali e con quali esiti? Se il cambio di progetto è stato valutato positivamente, per quali ragioni?

 

Bolzano, 12.12.2019

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa

 

Qui potete scaricare la risposta della giunta.

INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITÀ.

Il problema della casa in Alto Adige non è ancora risolto.

Si chiede pertanto:

  1. Di quanti alloggi sociali dispone attualmente l’Ipes?
  2. Quanti di essi sono occupati e quanti non occupati, perché in fase di cambio o ristrutturazione?
  3. Quanto dura, in media, il periodo in cui un appartamento Ipes resta vuoto?
  4. Quanti nuovi alloggi l’Ipes prevede di costruire nei prossimi anni in programma, entro quando e dove?
  5. Esiste una valutazione sullo sviluppo demografico della provincia e del fabbisogno di alloggi Ipes per i prossimi anni? Se sì, quali sono le previsioni? Se non esiste, non ritiene la Giunta che sia doveroso elaboralo?

Bolzano, 11.12.2019

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

Qui potete scaricare la risposta della giunta e la nostra replica.

INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITÀ.

Nel discorso sul bilancio, il Presidente Kompatscher ha affermato che per coprire il fabbisogno di forza lavoro di cui l’Alto Adige ha bisogno, e considerando l’andamento demografico interno, il Sudtirolo avrà bisogno entro il 2035 tra 20.000 e 60.000 nuovi lavoratrici e lavoratori, la maggioranza proveniente dall’estero. Poiché il maggior fabbisogno proviene dai settori alberghiero, edile e agricolo, la manodopera richiesta non sarà solo quella “qualificata”, ma in parte notevole anche di fascia medio-bassa, particolarmente esposta al caro vita e al caro casa.

Si chiede pertanto:

  1. Ha la Giunta un’idea di come questa nuova forza lavoro, nei suoi diversi livelli di qualificazione e di reddito, potrà trovare una casa in un mercato immobiliare così caro?
  2. Ha la giunta una previsione sul fabbisogno di alloggi che avranno queste persone, di quale tipo di alloggi, di quante potranno procurarseli sul libero mercato e quante invece dovranno essere sostenuti dalla mano pubblica, sia con agevolazioni, sia con alloggi Ipes?
  3. Di fronte al bisogno di manodopera dall’estero, ritiene la Giunta che siano ancora validi i limiti posti all’accesso agli alloggi Ipes per famiglie straniere? (attualmente viene applicata una formula che, di fronte a un fabbisogno di oltre il 25%, a richiedenti stranieri viene assegnata una quota di alloggi che più o meno corrisponde alla loro quota nella popolazione: 9% circa).

Bolzano, 11.12.2019

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

Qui potete scaricare la risposta della giunta e la nostra replica.

COMUNICATO STAMPA.

Nell’ambito della legge di bilancio si è discusso oggi In Consiglio regionale anche di consigli di quartiere a Bolzano. Nella proposta di legge approdata in Commissione legislativa qualche settimana fa era stato infatti inserito un articolo in cui si eliminavano di fatto i Consigli di quartiere del Comune di Bolzano. Già in questa occasione, soprattutto su pressione dei Verdi, la SVP aveva fatto marcia indietro con un emendamento proposto da Kompatscher: le circoscrizioni non venivano eliminate, ma solo ridotte con meno membri, ai quali veniva tolto il gettone di presenza. I Verdi in Consiglio regionale, così come i Verdi al governo della città si erano opposti anche a questo “compromesso”: la partecipazione non va mutilata, ma va semmai estesa e trasformata in modi che si adattino in maniera sensata alle necessità dei nostri Comuni.
Il Consiglio regionale ha oggi approvato l’emendamento presentato dai Verdi, con cui l’articolo relativo alla riduzione dei consigli circoscrizionali del Comune di Bolzano è stato completamente stralciato dalla legge: “È giusto che sia la città di Bolzano stessa, in Consiglio Comunale e nei consigli di circoscrizione, a discutere su come migliorare e potenziare la partecipazione democratica. Intervenire dall’alto, dai banchi del Consiglio regionale con un articolo che non è mai stato discusso nelle sedi direttamente interessate, ci sembra proprio in controsenso con quello che è la sussidiarietà e la partecipazione” commentano soddisfatti del risultato i Consiglieri Verdi in Consiglio regionale.

TN, 10.12.2019

Cons. Reg.
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa

MOZIONE-MODELLO.

Ormai si parla di 5G un po’ ovunque. Occasione? Pericolo? Progresso? Azzardo?  Si può leggere di tutto e il contrario di tutto, senza riuscire a trovare alcuna certezza. Sappiamo solo che non sappiamo ancora molte cose. Per questo i Verdi chiedono di far valere il principio della prudenza, riconosciuto a livello europeo, e di rimandare l’installazione di antenne 5G fino a che non ne sapremo un po’ di più. Con questa intenzione abbiamo preparato una mozione-modello per i Comuni e che mettiamo a disposizione di quei consiglieri e di quelle consigliere comunali che vogliono presentarla nelle rispettive aule.

Siete interessati? Qui potete scaricare la mozione-modello che potete adattare per il vostro Comune.