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COMUNICATO STAMPA.

Continuiamo ad assistere al confronto/scontro tra la ministra ai trasporti austriaca Gewessler e al ministro ai trasporti italiano Salvini sulle misure di mitigazione del traffico e dei transiti sull’asse del Brennero. Vienna rivendica e difende le misure prese a tutela della salute pubblica, mentre Roma si fa portavoce principalmente delle istanze degli autotrasportatori e dell’economia. Il tutto sulla pelle delle 3 regioni interessate Trentino, Sudtirolo e Tirolo, senza che queste al momento abbiano voce in capitolo.

È tempo che l’Euregio Tirol-Südtirol-Trentino prenda una posizione chiara in merito a questo tema. Certo l’economia ha la sua importanza, ma qui si tratta di dire chiaramente quali siano le priorità. Per noi non ci sono dubbi: clima e salute vengono al primo posto. Per questo riteniamo che le misure attuate dal Tirolo vadano sostenute senza remore. Quindi:

  • Sì al limite dei 100km/h in autostrada
  • Sì al divieto di transito nelle ore notturne
  • Sì divieto di transito settoriale
  • Sì al blocco del traffico alternato

Per la salute delle persone, per il clima e per la qualità della vita.

Bolzano, 28/02/2023

Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

Ieri in Prima Commissione Regionale si è trattato il Disegno di lege del Gruppo Verde per impegnare tutti i Comuni a trasmettere e conservare in rete le sedute dei Consigli. Bocciato.

Le sedute dei Consigli comunali devono essere sempre accessibili per tutte le cittadine e tutti i cittadini che vi voglio assistere. È un principio fondamentale per la vita democratica di un comune. Garantisce trasparenza e sarebbe auspicabile che molti più cittadini seguissero regolarmente quello che accade nelle assemblee dove vengono prese decisioni importanti per la vita di una comunità.

Negli ultimi anni, anche a causa della pandemia, i concetti di “porte aperte” e di “libero accesso al pubblico” sono cambiati molto. Oggi il “carattere pubblico” non può essere più limitato a una presenza fisica delle persone che assistono. Impegni familiari e lavorativi non consentono di essere presenti la sera, quando si svolge la maggior parte delle riunioni di un consiglio comunale. Tuttavia, molti cittadini sarebbero ugualmente interessati a seguire i lavori e lo farebbero da remoto se fosse disponibile una trasmissione in diretta streaming. Alcuni comuni lo prevedono già, altri no. In alcuni comuni ci sono consiglieri comunali che si vedono respingere costantemente le richieste di diretta streaming. C’è chi preferisce avere meno pubblico possibile che ascolta.

A questa trasparenza mirava il disegno di legge presentato ieri dai Verdi nella Commissione legislativa del Consiglio regionale. “Rendere conto davanti alla cittadinanza è un atto di trasparenza e di democrazia. E di sicuro aumenterebbe anche la qualità del dibattito” commenta la prima firmataria Brigitte Foppa.

La maggioranza ha bocciato la proposta con 6 no a 5 si. Ne riparleremo in plenaria.

 

Bolzano, Bozen, 17/2/2023

COMUNICATO STAMPA.

La maggior parte delle persone non si rende conto, ma a volte il diritto di voto, un diritto fondamentale, non è garantito con facilità a tutte e tutti. Per tante persone diversamente abili testi complicati, scritte molto piccole, necessità di essere accompagnati rendono questo diritto un vero e proprio percorso a ostacoli.

I Verdi, sostenuti da altri gruppi di minoranza (Freiheitlichen e TeamK), hanno portato in Consiglio regionale una mozione in cui chiedevano di rendere più facile la vita delle persone nell’esercizio del diritto di voto. La maggioranza ha accolto parte della proposta e con un emendamento abbiamo ottenuto un riesame della normativa per individuare le criticità e l’organizzazione di una audizione.

Nel concreto la nostra mozione proponeva di:

  1. redigere in lingua facile le documentazioni su partiti, programmi e candidate/i
  2. lasciare la potestà decisionale sull’accompagnamento nella cabina elettorale esclusivamente all’elettrice/all’elettore.
  3. prevedere la possibilità di essere accompagnat* nella cabina elettorale da una persona vincolata dal segreto.
  4. prestampare sulla scheda elettorale i nomi delle candidate e dei candidati, in modo che la preferenza di voto possa essere espressa semplicemente barrando la casella
  5. prevedere il voto per corrispondenza per elezioni e referendum.
  6. verificare se le leggi provinciali in materia di elezioni e referendum vadano modificate per rendere le operazioni di voto nel loro complesso più facilmente accessibili, ed eventualmente provvedere a queste modifiche.

Queste proposte concrete non sono state accolte. Sarebbe stato un segno di apertura e di attenzione nei confronti di chi ha più difficoltà. “Guardiamo in modo positivo anche i piccoli passi a cui il Consiglio Regionale si è reso disponibile. Noi continueremo a insistere su questi temi, perché garantire i diritti ai più deboli significa garantirli a tutti” commenta la prima firmataria Brigitte Foppa.

Bolzano, 15/2/2023

Cons. regionali
Brigitte Foppa
Lucia Coppola
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler
Paolo Zanella

COMUNICATO STAMPA.

“Le aspettative da parte nostra erano alte, ma purtroppo il risultato della Politica agricola comune (PAC) è una grande delusione”, afferma il Consigliere provinciale Hanspeter Staffler. Il programma di sostegno all’agricoltura da oltre 300 milioni appena adottato dalla giunta provinciale non tiene conto degli obiettivi del Piano per il clima 2040 dell’Alto Adige, né le misure previste sono state sottoposte a una verifica climatica.

Alla luce delle enormi sfide che ci attendono, l’attuale programma è un’amara delusione: da una prima analisi risulta che 260 milioni di Euro, ovvero l’80% dei fondi, hanno un effetto negativo o al massimo neutro sulla protezione del clima e della biodiversità. Solo 60 milioni di Euro, ovvero il 20% dei fondi, hanno effetti positivi sul clima. La distribuzione dei 300 milioni avrebbe dovuto essere fatta in maniera esattamente opposta.

Secondo il Piano per il clima 2040, entro il 2030 le emissioni agricole di metano dovrebbero essere ridotte del 30% e quelle di protossido di azoto del 50%. Con le politiche agricole presentate entrambi gli obiettivi sono irraggiungibili, perché le misure finanziate si concentrano, come in passato, sulla competitività e sull’intensificazione, oltre che sulla crescita e sulla meccanizzazione. Una riduzione del 30% della popolazione bovina, come previsto dal piano climatico, è introvabile nel piano strategico PAC.

L’unico raggio di speranza nel piano strategico sembra essere l’obiettivo di portare l’agricoltura biologica al 25% dei terreni agricoli entro il 2030. Ciò corrisponderebbe a un raddoppio dell’attuale superficie coltivata a frutta o a un quadruplicamento della superficie a prato. Sosteniamo pienamente questo obiettivo, ma a nostro avviso è irraggiungibile con i 60 milioni di Euro stanziati. “Con questo piano l’assessore Schuler ha perso l’opportunità per una efficace tutela del clima e della biodiversità”, affermano Hanspeter Staffler, Brigitte Foppa e Riccardo Dello Sbarba.

Bolzano, 13/02/2023

COMUNICATO STAMPA.

La Giunta provinciale ripete in ogni occasione che non ci sono soldi per settori importanti come la scuola, il sociale o la sanità, soprattutto per quanto riguarda il personale. Ciononostante, trova 400.000 euro la realizzazione di una strada volta a rendere accessibile alle macchine un piccolo alpeggio incontaminato situato in una riserva naturale.

È del tutto incomprensibile che si continuino a costruire strade in tempi di crisi climatica e di biodiversità. Ogni strada, e quindi anche una strada alpina, comporta più traffico, rumore e gas di scarico. Le strade alpine frammentano habitat sensibili, distruggono la pace e la tranquillità delle montagne e a rimetterci sono sempre gli animali e le piante selvatiche.

Dal punto di vista economico, costruire una strada per una piccola malga è una pura assurdità: un’azienda agricola non potrebbe mai costruire da sola una strada da 400.000 Euro, non potrebbe mai ripagare un prestito con le sue sole entrate, e anche per la necessaria manutenzione ha bisogno di contributi pubblici.

“Se, pur sapendolo, la strada viene costruita con i soldi dei contribuenti, allora la Giunta provinciale deve assumersi la responsabilità della distruzione della natura”, afferma Hanspeter Staffler. Lo sviluppo degli alpeggi ha superato da tempo il limite del tollerabile, eppure questa Giunta continua a ingombrare il paesaggio con strade e impianti di risalita. Tutto questo deve finire!

 

Bolzano, Bozen, 10/02/2023

 

ALPERIA IMPUGNA IL PIANO ACQUE DELLA PROVINCIA: ECCO TUTTA LA DOCUMENTAZIONE!

Se ne parla attualmente sui media: come può accadere che una società di proprietà della Provincia e dei Comuni impugni davanti al Tribunale delle Acque di Roma il Piano di tutela delle acque della stessa Provincia? Grazie alla interrogazione dei Verdi abbiamo ora tutte le risposte. In allegato potete trovare il testo del ricorso di Alperia, l’interrogazione e la risposta della Giunta provinciale e la memoria difensiva della Provincia.

Resta la domanda: per una società pubblica come Alperia valgono di più i profitti o la tutela dell’ambiente?

***

INTERROGAZIONE.

Il “Piano di tutela delle Acque” (PTA) della Provincia di Bolzano è stato reso operativo con DPR del 22 giungo 2017. Ci risulta però che Alperia, società interamente pubblica in cui la Provincia ha la maggioranza relativa (46,38%), abbia impugnano questo piano davanti al Tribunale Superiore delle Acque a Roma. Sotto tiro in particolare è l’art. 39 sull’obbligo di assicurare un “deflusso minimo vitale” negli alvei dei fiumi. La storia è vecchia: nel 2011, ai tempi di SEL, fu approvata dalla Giunta provinciale una scandalosa delibera, la n. 893, con la quale si consentiva ai vincitori delle concessioni idroelettriche (allora SEL) per motivi “socio-economici” di non attenersi più ai DMV che avevano dichiarato nei progetti con cui avevano vinto le gare. L’art. 39 fu introdotto su pressione di Roma proprio per cancellare la delibera 892/2011.

Se adesso Alperia cerca di far cancellare l’articolo 39, significa che ha intenzione di tornare ai tempi bui della SEL, quando gli interessi economici dell’azienda per la Provincia erano più importanti della tutela delle acque pubbliche e delle normative europee e statali in merito.

Si chiede alla Giunta provinciale:

  1. A che punto è l’impugnazione promossa da Alperia del PTA della Provincia di Bolzano?
  2. Quali sono gli articoli impugnati da Alperia e con quali argomentazioni?
  3. Quali atti ha compiuto la Provincia di Bolzano per difendere il proprio PTA e con quali argomentazioni?
  4. Poiché Alperia è una società interamente pubblica in cui la Provincia ha la maggioranza relativa (46,38%), la Provincia era stata informata preventivamente da Alperia sulla intenzione di impugnare il PTA della Provincia stessa? Se sì, quali atti ha fatto la Provincia per scongiurare questa impugnazione e quindi difendere il proprio PTA?
  5. Se invece la Provincia non era stata informata e ha saputo dell’impugnazione a impugnazione avvenuta, ha ritenuto la Provincia di chiedere spiegazioni alle persone da lei nominate negli organi societari di Alperia sia sulla mancata informazione, sia su ragioni e scopi dell’impugnazione? Se sì, che risposta ha ottenuto la Provincia? Se no, perché la Provincia non ha chiesto spiegazioni?
  6. Quali posizioni hanno preso i rappresentanti nominati dalla Provincia negli organi societari di Alperia in merito alla decisione di impugnare il PTA della Provincia?
  7. Quale giudizio dà la Provincia su questa impugnazione?
  8. Che cosa intende fare la Giunta per evitare in futuro che la sua società elettrica impugni davanti a un tribunale le norme della Provincia stessa a tutela della qualità delle acque pubbliche?

 

Bolzano, 22.12.2022

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

 

Qui potete scaricare la risposta della Giunta e gli altri documenti:
Allegato 1: Ricorso Alperia 7.10.2021
Allegato 2: Richiesta riesame 4.10.2021
Allegato 3: Deliberazione della Giunta provinciale n.126 del 22/2/2022
Allegato 4: Memoria difensiva 27.10.2022

COMUNICATO STAMPA.

Sanzioni per unioni e associazioni che fanno pubblicità a singoli candidati o partiti nelle ultime settimane prima delle elezioni, sì o no? Questo è stato l’oggetto di un disegno di legge provinciale dei Verdi, discusso oggi 09 febbraio 2023 in Consiglio provinciale. La prima firmataria Brigitte Foppa ha sottolineato che bisogna porre fine allo stretto intreccio tra gruppi di interesse e politica. Lo afferma anche una legge regionale del 1998, che però non prevede sanzioni e quindi è inefficace. Questo avrebbe dovuto essere cambiato dalla nuova legge.

L’intera opposizione, che tra l’altro ha contribuito in maniera decisiva a portare in trattazione il disegno di legge, ha votato all’unanimità a favore della legge (vedi allegato), invocando a più voci la liberazione della politica dagli interessi particolari. La maggioranza, tuttavia, ha difeso l’infelice pratica di fare pubblicità a singoli candidati prima delle elezioni. “Questo significa che l’influenza delle associazioni nella politica continuerà indisturbata. Da anni assistiamo a un aumento dell’importanza delle grandi associazioni in Consiglio provinciale. A volte i loro interessi si scontrano – e la politica è letteralmente in balia dei giochi di potere, come si è potuto più volte constatare, ad esempio nelle discussioni sul limite dei letti o sull’indicazione della provenienza degli alimenti”, dichiarano i Consiglieri Verdi Foppa, Dello Sbarba e Staffler. “La nostra intenzione è quella di difendere qualcosa di estremamente importante: il mandato politico libero. Continueremo a difenderlo, per una politica sana e indipendente”.

Bozen, 09/02/2023

Cons. prov.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

Le danze per le elezioni provinciali 2023 sono già state aperte. E i primi a mettersi in pista, anche stavolta, sono le associazioni di categoria. Da sempre forti e potenti in Alto Adige, continuano a influenzare le decisioni politiche in modo massiccio e di parte.

In periodo elettorale spesso si assiste a una confusione particolarmente problematica, tra res publica e interesse particolare.

Infatti, a ogni campagna elettorale salta agli occhi in modo fastidioso la pubblicità elettorale che unioni e associazioni pubblicano in maniera più o meno esplicita nei propri organi di comunicazione a favore di singoli partiti o candidati/e. Non per nulla a tutti i partiti di opposizione arrivano regolarmente delle segnalazioni di protesta riguardo a questa prassi ritenuta malsana da molte cittadine e da molti cittadini. Quando organizzazioni di categoria, finanziate anche dalla mano pubblica, iniziano poco prima delle elezioni a schierarsi a favore di candidate/i e partiti la sensibilità collettiva viene giustamente irritata.

Mai come in questi ultimi mesi è emerso in maniera così chiara quanto gli interessi particolari di associazioni di categoria possano influenzare e dirigere le decisioni politiche. Basti pensare agli interventi massicci nei dibattiti sul limite massimo dei tetti nel turismo o sulla trasparenza sulla provenienza degli alimenti. Quando l’elezione di una persona viene resa possibile grazie al sostegno di una determinata categoria economica o sociale, il rischio, e purtroppo spesso il risultato, è che le decisioni non vengono prese per il bene di tutta la comunità, ma solo per l’interesse di alcuni settori. E l’immagine che la politica dà di sé continua a peggiorare.

“Non è compito di associazioni, unioni e sindacati garantire il posto di lavoro ai politici” afferma con decisione Brigitte Foppa, prima firmataria del disegno di legge.

Ma perché tutto questo è ancora possibile? Perché la legge elettorale attualmente in vigore a oggi non prevede né un divieto di pubblicità elettorale da parte di associazioni, unioni e sindacati, né tanto meno adeguate sanzioni. E gli interessi particolari hanno così via libera.

Così con un disegno di legge che andrà in discussione questa settimana in Consiglio provinciale, i Verdi intendono:

  • sancire che associazioni, unioni e sindacati che ricevono finanziamenti pubblici non possono fare pubblicità per singoli candidati o partiti nei 60 giorni antecedenti le elezioni.
  • stabilire che con l’infrazione di questa norma negli anni seguenti vengono tagliati della metà i contributi pubblici.
  • incaricare il Consiglio provinciale a rendere pubbliche sul sito del Consiglio eventuali violazioni.

In questo modo si vuole colmare un vuoto legislativo rimasto tale fin dal 1998 e che da sempre ridimensiona e storpia le pari condizioni prima delle varie tornate elettorali. E, come è evidente su determinate questioni, questo vuoto legislativo incide su tutta la durata della legislatura, perché vincola la politica a singoli gruppi di interesse.

Una politica sana, trasparente e libera, invece, è indipendente.

 

Bolzano, 07/02/2023

Cons. prov.

Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba, Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

Questa settimana, il Consiglio provinciale tratterà il disegno di legge sull’indicazione della provenienza dei prodotti alimentari nei ristoranti. Mentre le associazioni di categoria si battono strenuamente contro l’indicazione obbligatoria dell’origine di carne, latte e uova, il 92% delle consumatrici e dei consumatori si dichiara a favore della trasparenza. Il dato emerge da un sondaggio rappresentativo di Apollis commissionato dal Bauernbund. Ora i Consiglieri provinciali Lanz e Tauber vogliono adempiere l’incarico assegnatogli dalle loro associazioni e così annacquare la legge. L’indicazione secondo loro dovrà essere solo “volontaria”.

“È assurdo”, afferma Brigitte Foppa, cofirmataria della Ddl. “La volontarietà esiste già oggi. La legge pone una pietra miliare proprio rendendola obbligatoria. L’HGV vuole impedirlo con i volenterosi aiutanti Tauber & Lanz. Loro e il signor Pinzger devono però spiegarci perché si oppongono con tanta veemenza. L’indicazione del Paese di origine dei prodotti può essere riportata in forma semplice sul menu o su una lavagna del ristorante. Chi non vuole dare questa informazione può anche dichiarare “origine sconosciuta”. Di fronte a un desiderio così evidente dei consumatori, l’ostruzionismo della HGV e dei consiglieri Tauber e Lanz è davvero incomprensibile”.

Il disegno di legge è semplice, pragmatico e attuabile. Tutte le possibili complicazioni sono state escluse in anticipo dai promotori (vedi carne lavorata), proprio per facilitarne l’applicazione.

Questa settimana c’è in Consiglio provinciale la possibilità di dare un chiaro segnale per la protezione dei consumatori e per la tutela del clima. E per la trasparenza.

Bolzano, 06.02.2023

Cons. prov.

Brigitte Foppa

Riccardo Dello Sbarba

Hanspeter Staffler

INTERROGAZIONE SU TEMI D’ATTUALITÀ.

Il 5 gennaio 2023 “Terna ha sottoscritto un accordo per l’acquisizione del 100% del capitale di Edyna Transmission del Gruppo Alperia, proprietaria di 34 km di elettrodotti ad alta tensione e 2 stazioni elettriche in Alto Adige per un valore di circa 14 milioni di euro. L’accordo è subordinato all’avveramento di alcune condizioni sospensive”.

Per informazione: In Sudtirolo Edyna ha 8778 km di rete elettrica, di cui questi 34 km di linee ad alta tensione, mentre Terna ha 2200 km di linee ad alta tensione e 54 stazioni elettriche.

Si chiede alla Giunta provinciale:

  1. Perché Alperia ha deciso di cedere a Terna i suoi 34 km ad alta tensione? Quali vantaggi ne trae Alperia e quali la popolazione locale?
  2. Quali sono le condizioni sospensive e quali i tempi in cui la cessione dovrà realizzarsi?
  3. Alperia gestiva direttamente questi 34 km e con quale autonomia? Oppure le sue linee ad alta tensione erano già gestite di fatto da Terna e Alperia ne aveva solo la “nuda proprietà”?
  4. In quali aree della provincia si trovano i 34 km di linea e le 2 stazioni elettriche cedute?
  5. Questi 34 km di linee ad alta tensione sono su traliccio o su cavi sotterranei? Se sono su traliccio, nell’accordo c’è l’impegno di Terna di spostarle su cavi sotterranei?

 

Bolzano, 18.01.2023

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler