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MOZIONE.

L’articolo 13 dello statuto di autonomia prevede che “nelle concessioni di grande derivazione a scopo idroelettrico, i concessionari hanno l’obbligo di fornire annualmente e gratuitamente alle Province autonome di Trento e di Bolzano, per servizi pubblici e categorie di utenti da determinare con legge provinciale, 220 kWh per ogni kW di potenza nominale media di concessione”.

La legge provinciale n. 12 del 7 agosto 2017, all’articolo 6, prevede che tale energia gratuita “può essere destinata in tutto o in parte a utenze elettriche di qualsiasi categoria con decorrenza dal 1° gennaio 2018. Ciò avviene secondo criteri e modalità da stabilirsi con apposito piano approvato dalla Giunta provinciale”.

Con delibera n 1386 del 18 dicembre 2018 la giunta provinciale ha approvato il “bonus elettrico Alto Adige”, trasformando il concetto di “energia gratuita” in un rimborso in bolletta per tutti a prescindere dal reddito e dal patrimonio.

Di questo bonus, potranno usufruire tutti i cittadini residenti e titolari di un’utenza domestica nell’abitazione principale. Si tratta di circa 220.000 utenze. A finanziare questo progetto saranno i circa 11/12 milioni l’anno che i grandi concessionari devono pagare alla Provincia ogni anno in sostituzione dell’energia gratuita. Concretamente il bonus energia ammonterà a circa 54 € all’anno per ogni utenza, distribuiti in 6 rate nelle bollette bimestrali.

Un risultato piuttosto modesto, dunque: 9 € ogni due mesi, 15 centesimi al giorno. Per chi ha un alto reddito, si tratta di una cifra irrisoria e ininfluente; per chi invece percepisce redditi medio-bassi o si trova in grande difficoltà economica, una cifra così bassa non sarà di grande aiuto.

Invece di dare poco a tutti, compresi i ricchi, sarebbe preferibile concentrare il bonus sulle famiglie che davvero hanno bisogno. Riducendo la platea delle persone beneficiarie a quelle davvero bisognose, la somma spettante a ciascuna utenza diventerebbe più alta e costituirebbe un aiuto più significativo per chi ne ha davvero necessità.

Principi di giustizia sociale e di efficacia del sostegno suggeriscono dunque di fissare criteri di erogazione legati alla condizione economica delle famiglie beneficiarie. Ciò potrebbe essere realizzato utilizzando criteri già in vigore e calcoli già applicati per altri contributi provinciali, in modo che l’erogazione del bonus energia avverrebbe in modo semplice e senza ulteriori pratiche sia per le famiglie che per la Provincia.

Esistono infatti già oggi diverse prestazioni della Provincia che sono legate alla condizione economica delle persone beneficiarie e per queste prestazioni le famiglie devono già presentare la documentazione richiesta e la Provincia deve già fare i controlli dovuti. Ecco alcuni esempi: per l’Irpef regionale vige una no tax area di 35.000 €; per l’assegno provinciale al nucleo familiare esiste un tetto di 80.000 € calcolato sulla condizione economica della famiglia; anche per gli interventi di assistenza economico sociale viene rilevato il valore della situazione economica. Ma si potrebbero adottare anche criteri più semplici: per esempio fissare un tetto per il beneficio che corrisponde al reddito medio annuo delle famiglie calcolato dall’ASTAT.

La scelta del criterio viene affidata alla Giunta provinciale. Scopo di questa mozione è infatti quello di evitare la strada del contributo a pioggia che lo riduce a una cifra molto bassa e legare l’erogazione del bonus energia alla condizione economica dell’utenza beneficiaria, in modo da dare di più a chi davvero ne ha bisogno.

Tutto ciò considerato, il Consiglio provinciale impegna la Giunta provinciale:

a collegare, utilizzando se possibile criteri già in vigore per altri interventi provinciali, l’erogazione del bonus energia alla condizione economica delle utenze beneficiarie:

  1. fissando un tetto massimo di reddito al di sopra del quale il bonus non spetta
  2. e/o graduando il bonus in proporzione alla condizione economica delle utenze beneficiarie,
  3. destinando in ogni caso il bonus solo a persone titolari di un’utenza domestica per l’abitazione principale (prima casa), sia essa in affitto che in proprietà.

 

Bolzano, 11.06.2019

 

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

Oggi discutiamo in Consiglio provinciale il disegno di legge Noggler sulla democrazia diretta (sulla mutilazione della democrazia diretta, si potrebbe dire). Il firmatario della proposta ci aveva già provato in commissione legislativa a colpire al cuore la legge introdotta nel 2018 (Amhof, Foppa, Noggler), cioè abolendo il referendum confermativo sulle leggi provinciali. Questo punto è sempre stato una spina nel fianco del Presidente Kompatscher, fin dal 2018, e ora deve sparire. In commissione legislativa questo tentativo è stato scongiurato. L’opposizione, sostenuta dalla presidente Amhof, ha impedito la rimozione del referendum confermativo all’ultimo secondo.

Ora la questione si ripresenta in plenaria. Trentasei emendamenti sono stati presentati ieri. Anche da uno studio più ravvicinato, sembrava che il piano per affossare il referendum fosse stato abbandonato. Poi oggi, alle 12.30, un ultimo emendamento è stato messo sulla nostra scrivania: Il consigliere Vettori si è preso la briga di firmare un emendamento che ha dato fuoco alle polveri. L’ultima ruota del carro della maggioranza non ha avuto remore e si è prestata a fare il lavoro sporco. Siamo senza parole nel constare le modalità così scorrette di trattare gli strumenti e le aspettative democratiche.

Se questo emendamento passa, allora il referendum confermativo verrà abolito prima ancora di essere utilizzato una sola volta. Questo si chiama “aver paura della democrazia”. Vergognoso.

Bolzano, 11/6/2021
Cons. Prov.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

Come possiamo adattare lo spazio in cui viviamo ai bisogni delle persone che lo usano e che vi abitano? Gabu Heindl, architetta, attivista, autrice del libro “Stadtkonflikte, Radikale Demokratie in Architektur und Stadtplanung, Wien 2020” ha esposto moltissime idee e possibili soluzioni nel corso di un webinar organizzato dalle donne Verdi l’8 giugno scorso.

Gender planning significa che aspetti come genere, età, mobilità, background socioeconomico e ruoli sociali diventano centrali nella pianificazione, nell’edilizia sociale, nella realizzazione di strade, spazi pubblici, parchi, ecc.

La partecipazione e il coinvolgimento nella pianificazione è un prerequisito per riuscire a considerare quanti più aspetti possibili e necessari. Ma la partecipazione deve essere resa possibile, in modo che non vadano perse soprattutto quelle persone prive di potere o di lobby. Orari differenziati, assistenza per bambinƏ piccolƏ, quote di partecipazione sono solo alcuni dei modi per promuovere la partecipazione.

Togliere la pressione dai processi di pianificazione è importante, la pressione è uno strumento di potere, ma per i processi di partecipazione e di negoziazione si ha bisogno di tempo.

Fare cose piccole (a Vienna, per esempio, ci sono spazi verdi nei pressi dei parcheggi che facilitano la socialità, oppure la possibilità data a singole persone di rinverdire le aiuole intorno agli alberi) e non perdere di vista quelle grandi. Il bene comune è il senso stesso della democrazia. Questo è il compito della democrazia e della politica, non è l’obiettivo principale degli investitori. Per questo abbiamo bisogno di più consapevolezza nelle città e nei paesi di quanto valga per noi il nostro spazio, sul fatto che appartiene a tuttƏ noi e che nemmeno la proprietà privata esiste se discostata dallo spazio comune.

La grande affluenza e partecipazione alla discussione ha mostrato quanto sia attuale la questione, specialmente per consiglierƏ comunali che nei prossimi mesi dovranno lavorare sui piani di sviluppo territoriale.

Noi continueremo a studiare e a impegnarci per uno spazio gentile per tutte e tutti!

 

Grüne Frauen – Donne verdi 

COMUNICATO STAMPA.

Oggi in Consiglio provinciale il disegno di legge del Gruppo Verde per la limitazione del traffico aereo è stato respinto con 18 no, 14 sì e 2 astensioni. Nella discussione è stato da diverse parti sottolineato che, a maggior ragione adesso che la Provincia ha ceduto ai privati la società di gestione ABD, serve una regolamentazione per legge provinciale su ciò che con l’aeroporto si può o non si può fare. Anche il parere del Consiglio dei comuni sottolineava questa necessità. E una deliberazione della comunità comprensoriale Oltradige-Bassa Atesina del maggio del 2019 invocava con forza una legge provinciale sull’aeroporto.

L’assessore Alfreider, di solito molto attivo in nome della sostenibilità, non si è detto disponibile – come la sua Svp – non diciamo ad approvare, ma neppure a emendare o correggere il disegno di legge.

La votazione nominale (vedi allegato) ha stupito per i passi indietro dimostrati sia dai/lle rappresentanti del mondo contadino (in passato sempre contrari allo sviluppo dell’aeroporto) che dal rappresentante della Bassa Atesina all’interno della Svp: hanno tutti/e votato contro.

Molte/i consigliere/i hanno ricordato il risultato del referendum del 2016, dove una maggioranza di oltre il 70% ha votato no al piano di sviluppo presentato dal Presidente della Provincia. E adesso lo sviluppo cacciato dalla porta rientra dalla finestra dei privati – mentre l’aeroporto resta l’unica grande infrastruttura a non essere regolata con legge provinciale.
Non è un bel segnale per la sostenibilità, la democrazia e la certezza del diritto nella nostra provincia.

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

ANFRAGE ZUR SCHRIFTLICHEN BEANTWORTUNG.

Im Kapitel 5.5. Fauna des Umweltscreenings für den Flughafen Bozen vom Oktober 2015 wurde weder die Anwesenheit der Wechselkröte noch der Gelbbauchunke im Bereich der Landebahnverlängerung dokumentiert, obwohl die zuständige Landesbehörde Kenntnisse über die schützenswerten FHH-Arten gehabt haben muss.
Die 2. Landschaftsschutzkommission hat bereits am 19.03.2013 die Vorschrift erlassen, dass das Ausführungsprojekt in Bezug auf die Fauna durch eine Umweltstudie zu begleiten sei und dass sowohl Kompensations- als auch Mitigationsmaßnahmen zu treffen seien.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

  1. Wir ersuchen um die Übermittlung der Vorschriften der 2. Landschaftsschutzkommission vom 19.03.2013 in Bezug auf Umweltverträglichkeit, insbesondere aber in Bezug auf die Fauna.
  2. Wir ersuchen um die Übermittlung der vorgeschriebenen Umweltstudie in Bezug auf die Fauna.
  3. Wir ersuchen um die Übermittlung der Kompensations- und Mitigationsmaßnahmen, welche von der 2. Landschaftsschutzkommission vorgeschrieben wurden.

Bozen, 09.06.2021

Landtagsabgeordnete
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

COMUNICATO STAMPA.

Ricominciano i voli all’aeroporto di Bolzano. La società ABD ora privatizzata annuncia ogni giorno nuove mete, mentre – in barba alle promesse di un aeroporto di piccole dimensioni – è già atterrato il primo Boeing, ancora prima che la pista venga allungata. È ora che la Provincia riprenda in mano la situazione e regoli con propria legge le attività aeroportuali. Il Gruppo Verde in Consiglio provinciale richiama la Giunta alle proprie responsabilità e porta in discussione in aula il proprio disegno di legge.

Tra lo stupore generale il primo Boeing proveniente da Praga è atterrato pochi giorni fa all’aeroporto di Bolzano. Ed è solo l’inizio. La nuova gestione privata dell’aeroporto di Bolzano sta avviando il rilancio dello scalo e le cittadine e i cittadini della Bassa Atesina dovranno fare i conti con più inquinamento atmosferico e acustico. Gli imprenditori che ora gestiscono l’aeroporto fanno il loro lavoro con il chiaro e ovvio obiettivo di far funzionare lo scalo e fare profitto. Del bene comune, della tutela della salute della popolazione e del clima del pianeta si deve occupare la mano pubblica che è chiamata a definire regole chiare su cosa si può e che cosa non si può fare con l’aeroporto. Finora la Provincia se ne è lavata le mani: dopo aver perso il referendum, la Giunta provinciale ha solo voluto liberarsi di questa patata bollente, prima svendendo la società di gestione ABD e poi rifiutando di esercitare le competenze che l’autonomia le mette a disposizione.

Il Gruppo Verde non è d’accordo con questo atteggiamento e fa una proposta concreta per coprire questo buco legislativo, presentando un disegno di legge che verrà discusso questa settimana in Consiglio provinciale: “La Provincia ha sempre difeso le prerogative dell’autonomia legiferando su tutto il possibile, spiega il primo firmatario Riccardo Dello Sbarba – è impensabile che lasci un’infrastruttura così importante e discussa come l’aeroporto senza regole né legge”. E nessuno dica che non si può fare: la stessa legge Kompatscher che fu bocciata dal referendum aveva articoli in cui fissava la classe dell’aeroporto, orari e numero di voli ecc. Dunque legiferare si può e si deve!

Il disegno di legge presentato dal Gruppo Verde fin dal 2019, e che ora arriva in discussione in aula, ha come obiettivo quello di ridurre il più possibile il traffico e l’attività aerea in provincia di Bolzano nel rispetto della volontà espressa dalla popolazione nel referendum del 12 giugno 2016. Istituisce un “Comitato d’intesa” per regolare e controllare l’attività aeroportuale formato da un/a rappresentante della Provincia, uno/a dei gestori e uno/a di ciascuno dei comuni interessati allo scalo. La proposta legge dá inoltre attuazione alla normativa statale che classifica quello di Bolzano come “aeroporto di interesse provinciale” e dispone il trasferimento delle infrastrutture di proprietà del demanio statale alla Provincia, che così potrà meglio esercitare le sue competenze in materia.

L’anno scorso è andata in porto l’operazione di (s)vendita di ABD dalla Provincia ai privati. È quindi ancora più importante che la Provincia consolidi per legge le proprie competenze regolative, in modo da avere il pieno controllo sul futuro dell’aeroporto di Bolzano, per il bene della popolazione.

“La Giunta non è d’accordo con la nostra proposta? Allora ne presenti lei una migliore – concludono Dello Sbarba, Foppa e Staffler – ma mentre decollano di nuovo i voli commerciali l’unica cosa che la Provincia non può permettersi é stare semplicemente a guardare, lasciando che i privati facciano quello che gli pare”.

Qui la diretta live su Facebook della conferenza stampa dell’8 giugno 2021.

BZ, 08.06.2021

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA a nome dei 25 firmatari.

Dopo una lunga e insolente perseveranza, Alessandro Savoi ha finalmente annunciato le dimissioni dal suo incarico di membro dell’ufficio di presidenza del consiglio regionale. Si conclude così un episodio, sgradevole sotto tutti i punti di vista, che aveva preso il via con le inqualificabili dichiarazioni di Savoi alle sue colleghe. Poco accettabile è stata anche la durata della difesa di Savoi da parte della coalizione di governo SVP-Lega Salvini.

È stata l’opposizione a dover far notare che i limiti della decenza erano stati superati. 25 consigliere e consiglieri avevano, in rara unità, impedito l’elezione del presidente. Anche allora, parti della maggioranza hanno cercato di non affrontare la situazione e di banalizzare la questione.

Non è una questione banale. Se Savoi fosse rimasto nell’ufficio di presidenza, questo avrebbe significato: nella nostra regione è permesso insultare le donne. Un segno che non doveva essere dato. Ora è stato capito. Un segno importante, duramente conquistato ma necessario.

Bolzano/Trento, 04.06.2021

Consiglieri Regionali (in ordine alfabetico):

Myriam Atz Tammerle
Lucia Coppola
Filippo Degasperi
Piero De Godenz
Riccardo Dello Sbarba
Peter Faistnauer
Sara Ferrari
Brigitte Foppa
Sven Knoll
Paul Köllensperger
Andreas Leiter Reber
Alessio Manica
Alex Marini
Diego Nicolini
Alessandro Olivi
Alex Ploner
Franz Ploner
Sandro Repetto
Maria Elisabeth Rieder
Ugo Rossi
Hanspeter Staffler
Giorgio Tonini
Josef Unterholzner
Paolo Zanella
Luca Zeni

WEBINAR.

Martedì 08.06.2021, ore 19:30 su Zoom & Facebook Live

Webinar in lingua tedesca.

Facebook-event.

Come si differenzia la vita quotidiana di donne, bambine/i, persone anziane e uomini, persone senza limitazioni – e quali richieste ne conseguono per lo spazio costruito in cui viviamo?
Che cosa significa Gender planning? Quali idee e progetti, che promuovono la comunità nei quartieri e nei complessi residenziali, hanno avuto successo e come devono essere strutturate le decisioni di pianificazione per rendere l’architettura adatta per tutte le persone?
Ne parliamo con Gabu Heindl, da anni una delle architette di Vienna più attive politicamente.

Gabu Heindl ist Architektin, Stadtplanerin und Aktivistin in Wien. Studium in Wien, Tokio und Princeton, Doktorat in Philosophie. Sie führt das Büro GABU Heindl Architektur in Wien und lehrt an der Akademie der bildenden Künste Wien, an der Architectural Association London und ist Visiting Professor an der University of Sheffield. Autorin des Buchs “Stadtkonflikte – Radikale Demokratie in Architektur und Stadtplanung”.

LINK ZOOM
Meeting-ID: 927 5942 0965
Kenncode: Green

COMUNICATO STAMPA.

Tutte/i hanno il diritto di farsi un’opinione sulla questione dei grandi carnivori e poi di articolarla. Sono anni ormai che si susseguono discussioni accese nella nostra provincia, per lo più molto emotive e, purtroppo, sempre più spesso anche astiose. Pertanto, è una benedizione quando istituzioni scientifiche indipendenti come l’EURAC affrontano il tema dei grandi predatori e cercano di portare luce nella giungla delle emozioni.

Dal punto di vista legale tutto è già stato detto, il lupo e l’orso sono strettamente protetti dalle leggi europee e continueranno a mantenere questo status. Tutti i segnali ufficiali di Bruxelles vanno in questa direzione.

In Alto Adige, l’autorità forestale sta cercando di adottare un approccio fattuale alla questione, anche la giunta ha adottato un approccio pragmatico negli ultimi mesi. Allevatori e agricoltori creativi stanno cercando attivamente delle buone soluzioni per la gestione dei nostri pascoli, per lo più in silenzio, per non incorrere nell’ira pubblica del Bauernbund.

Gli esperti dell’EURAC si sono attirati l’ira del Bauernbund. Poiché hanno affrontato il tema dei grandi carnivori nell’ambito di un progetto finanziato dall’UE su un palcoscenico internazionale, i rappresentanti del Bauernbund si sono sentiti autorizzati a criticarli in modo poco professionale.

È inaccettabile che i rappresentanti del Bauernbund attacchino un’istituzione scientifica indipendente come l’EURAC solo perché sta adempiendo al suo mandato di ricerca. Ci sono limiti alla decenza e il rispetto reciproco deve essere sempre garantito.

L’ultima goccia, tuttavia, è stata la dichiarazione del portavoce degli agricoltori di montagna Alberich Hofer, che pare abbia definito soldi dei contribuenti sprecati i 15.000 Euro usati per l’organizzazione della conferenza. L’agricoltura altoatesina riceve ogni anno oltre 200 milioni di Euro di contributi e quindi beneficia del denaro dei contribuenti come nessun altro settore. Chi vive in una casa di cristallo non dovrebbe lanciare pietre!

BZ, 01.06.2021
Cons. prov.
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

COMUNICATO STAMPA.

L’Autorità Anticorruzione (ANAC) nella delibera dell’aprile 2021 definisce incongruo il prezzo di vendita. I Verdi depositano un’integrazione all’esposto presentato già nel 2019 alla Corte dei Conti. Gli accertamenti sono tutt’ora in corso.

Questa mattina il consigliere Riccardo Dello Sbarba si è recato presso la Procura regionale della Corte dei Conti di Bolzano dove ha depositato una nuova integrazione firmata dai/lla consiglieri/a Dello Sbarba, Foppa, Staffler all’esposto che contesta il prezzo di 3,8 Milioni a cui la Provincia ha venduto la società ABD ai privati, prezzo che il Gruppo Verde ha sempre considerato inadeguato. L’integrazione presentata questa mattina si basa sulla recente delibera n. 391/2021 emanata il 27 aprile 2021 dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), che ha come oggetto l’operazione di vendita da parte della Provincia ai privati della società ABD per l’irrisorio prezzo di 3,8 milioni.

L’ANAC nella sua delibera afferma che “il prezzo posto a base d’asta dovrebbe essere considerato non congruo” poiché non tiene conto della prospettiva di concessione per 20 anni dell’Aeroporto da parte dei privati. Secondo l’ANAC infatti la Provincia ha venduto ai privati non solo una partecipazione in una società pubblica, ma anche l’erogazione di un servizio della durata di 20 anni con la conseguente prospettiva dei ricavi che ne derivano. Nell’ottica dei 20 anni di concessione la Provincia avrebbe dovuto dare un congruo valore anche ai beni aeroportuali ceduti ai privati che l’ANAC stima in 34 milioni di Euro e di cui la società ABD disporrà per i prossimi 20 anni. Nel prezzo dei 3,8 milioni invece questi beni sono stati considerati a “valore zero”: questo dà ulteriore valore all’ipotesi di una svendita del patrimonio pubblico e dunque giustifica l’accertamento in corso da parte della Corte dei Conti di un possibile danno erariale per le finanze pubbliche, accertamento promosso dall’esposto del Gruppo Verde e tutt’ora in corso.

Qui l’integrazione presentata questa mattina e la delibera ANAC n. 391/2021 del 27 aprile 2021

BZ, 01.06.2021

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler