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COMUNICATO STAMPA.

Oggi la prima commissione ha approvato il disegno di legge Noggler sul riordino degli organismi di garanzia insediati presso il Consiglio provinciale. La seduta di oggi avrebbe potuto essere una buona occasione per rafforzare veramente le Difensore civiche (e i difensori civici). Purtroppo, l’occasione è stata persa.

Sulle competenze e l’organizzazione degli organismi di garanzia il gruppo Verde aveva presentato da tempo diversi disegni di legge, che durante le discussioni della commissione nelle ultime settimane sono stati fusi con il disegno di legge di Noggler.

Il principale obiettivo dei Verdi era quello di estendere le responsabilità delle garanti/e all’ambiente, alle case di riposo e ad altre situazioni dove il diritto alla libertà non è completamente garantito. E anche alle carceri, con l’istituzione finalmente anche in Alto Adige, come hanno già fatto il vicino Trentino e altre regioni italiane, del Garante dei diritti delle persone detenute e private di libertà personale. Altre regioni in Italia ed Europa dimostrano come i vari organismi di garanzia possano tutelare i diritti delle persone e della natura nelle diverse situazioni di vita. L’obiezione a questo diritto fondamentale che abbiamo potuto osservare oggi in commissione è del tutto incomprensibile.

Neanche le proposte per la nomina della Consigliera di parità sono state accolte. Foppa aveva proposto che il Consiglio provinciale nominasse la Consigliera di parità sulla base di una terna di nominativi proposti dalla Commissione per le Pari Opportunità. “Ora si presenta la situazione paradossale che un Consiglio composto per tre quarti da uomini nomina la responsabile per la parità di genere”, commenta Brigitte Foppa scuotendo la testa.

Riccardo Dello Sbarba ha presentato una serie di proposte per rafforzare il ruolo del centro di tutela contro le discriminazioni. Purtroppo, anche queste non sono state approvate. Ma Dello Sbarba non si arrende: “Ripresenteremo le proposte in plenaria, non si tratta di avere ragione, si tratta di garantire pienamente il rispetto dei diritti umani”.

Bolzano, 31.07.2020

Cons. prov.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

Con l’assestamento di bilancio la Provincia dispone di ulteriori 261 Milioni di Euro, che essenzialmente la Giunta distribuisce ai diversi dipartimenti secondo il principio dei finanziamenti a pioggia. All’inizio dell’anno, con l’elaborazione del bilancio, molti ambiti sono stati sottofinanziati. Tra questi risultano la mobilità, il servizio strade, la ricerca, il sociale i comuni che ora hanno ricevuto una gran parte dei finanziamenti.

A sorpresa, e per noi Verdi completamente incomprensibile, l’edilizia sociale e l’edilizia abitativa agevolata non ricevono nessun nuovo finanziamento. Già nella prima stesura del bilancio 2020 per entrambi gli ambiti la Giunta aveva tirato molto la cinghia e gli ambiti d’azione dell’Istituto per l’Edilizia Sociale erano stati già molto limitati.
„Ci aspettavamo che in questo assestamento di bilancio gli ambiti dell’edilizia abitativa sociale e agevolata venissero sostenuti in maniera sostanziale“ afferma Hanspeter Staffler. Purtroppo nelle voci del bilancio non si trova nessuna cifra degna di essere citata.

Con questa politica finanziaria il mercato immobiliare della nostra provincia da tempo fuori controllo non verrà certo ridimensionato e per molte persone la costruzione o l’acquisto di una propria abitazione sarà sempre più difficile se non impossibile.

MOZIONE.

In val Gardena e nelle località dell’Alpe di Siusi da molti anni si sta discutendo di un progetto che prevede la realizzazione di un collegamento sciistico tra il Monte Pana e Saltria sull’Alpe di Siusi.

In passato progetti di questo tipo sono sempre stati fermati sul nascere. Fino ad oggi le perplessità su simili progetti per quanto riguarda le conseguenze per la natura e l’ambiente hanno sempre
prevalso. Le ambientaliste e gli ambientalisti sono convinti che causerebbe danni irreparabili alla riserva naturale “Cunfin”, area di tutela dell’acqua potabile (zona A). I prati umidi, unici nel loro genere, ai piedi del Sassolungo e del Sassopiatto verrebbero tagliati in due dal tracciato. Un collegamento funzionante tutto l’anno (attualmente gli skibus circolano solo in inverno su una strada non asfaltata) porterebbe all’urbanizzazione sfrenata della zona.

Negli ultimi anni sono stati fatti nuovi tentativi per realizzare “finalmente” il collegamento tra la val Gardena e l’Alpe di Siusi. Le ragioni addotte dai fautori della proposta sono incentrate sulla possibilità di collegare Castelrotto al circuito del Sellaronda. Anche il Comune di S. Cristina si aspetta vantaggi da questo collegamento.

Tracciamo brevemente la cronistoria dei fatti per fare il punto della situazione:

2017

La Mont-Alp srl presenta al Comune di Castelrotto uno studio di fattibilità per il collegamento Monte Pana-Alpe di Siusi. La Giunta provinciale respinge il progetto per “manifesta inammissibilità”. La Giunta rimanda essenzialmente al masterplan approvato nel 2014, “Vision Gherdëina”, in cui è previsto che per studiare il collegamento tra le stazioni sciistiche della val Gardena e quelle dell’Alpe di Siusi verrà istituito “un gruppo di lavoro sovracomunale che coinvolga i principali portatori d’interesse” e che la popolazione dell’intera valle verrà coinvolta nella decisione. Questo coinvolgimento non è però avvenuto. Di seguito le società Coldereiser srl e Mont-Alp srl comunicano che porteranno avanti assieme il progetto per il collegamento e che intendono realizzarlo su binario. Nello stesso anno la Coldereiser srl richiede ai Comuni di S. Cristina e Castelrotto una verifica dello studio di fattibilità del collegamento tra le zone sciistiche Alpe di Siusi e Monte Pana con un impianto a cremagliera o una cabinovia. In Consiglio provinciale viene respinta una mozione del Gruppo verde che prevede di inserire Sella e Sassolungo, Plan de Cunfin compreso, nell’elenco dei patrimoni dell’umanità. Allora l’assessore Theiner aveva risposto che nel 2017 ci sarebbe stata la prossima ispezione degli esperti dell’Unesco per valutare sul posto l’avanzamento dei lavori. Finché non si fosse arrivati all’adeguamento a tutte le prescrizioni imposte nel 2009 era impensabile inserire nell’elenco nuovi territori. L’assessore aveva poi ribadito che si stava lavorando in questo senso, vale a dire per l’inserimento di queste zone. Tuttavia bisognava prima effettuare l’ispezione, e l’assessore aveva espresso l’auspicio che dall’ispezione potesse emergere l’avvenuto adempimento a dette prescrizioni. L’assessore si era dichiarato fiducioso in proposito. Aveva poi aggiunto che anche i Comuni avevano espresso il loro interesse per un ampliamento, ma che era stato detto loro di aspettare fino a quando ci sarebbero stati i relativi presupposti. Andavano prima posti sotto tutela i territori, e di seguito i Comuni avrebbero potuto presentare formale richiesta. Non bisognava dare l’impressione di voler intervenire dall’alto e porre i territori sotto tutela. Una decisione in tal senso doveva piuttosto partire dal basso.
La mozione è stata respinta con 6 voti favorevoli, 17 contrari e 7 astensioni.

2018

Con la delibera n. 26 il Consiglio comunale di S. Cristina si dichiara a favore di un collegamento su binario e dell’inserimento del relativo tracciato nel piano di settore piste da sci e nel piano urbanistico.
Con la delibera n. 53 il Consiglio comunale di Castelrotto approva in linea di principio il progetto per l’impianto a cremagliera. Alla delibera non segue però l’avvio della relativa procedura.

2019

Con l’articolo 4 della legge correlata alla legge di stabilità si modifica la legge provinciale 23 novembre 2010, n. 14 (Ordinamento delle aree sciabili attrezzate), per equiparare gli impianti a cremagliera agli impianti a fune.

2020

Nella seduta del Consiglio comunale di Castelrotto del 5/3/2020 si decide di avviare la procedura per la realizzazione di uno studio di fattibilità del collegamento mediante impianto a cremagliera o cabinovia. Il Consiglio comunale si dichiara sostanzialmente favorevole all’impianto a cremagliera.

Nella seduta del Consiglio comunale di S. Cristina del 29/6/2020 si decide di avviare la procedura per la realizzazione di uno studio di fattibilità del collegamento mediante impianto a cremagliera o cabinovia. Il Consiglio comunale si dichiara sostanzialmente favorevole all’impianto a cremagliera.

Attualmente in val Gardena il previsto collegamento è oggetto di viva discussione. I Comuni di Ortisei e S. Cristina hanno nel frattempo deliberato che in tutte le decisioni verranno applicati i principi della giustizia intergenerazionale, della tutela del clima e dell’ambiente e quelli dello sviluppo sostenibile, allo scopo di mantenere le fonti di sussistenza e la qualità di vita per la generazione attuale, ma anche pensando a quelle future. Soprattutto a Ortisei c’è grande preoccupazione per le sorgenti particolarmente sensibili sul Plan de Cunfin.
Una parte del tracciato della cremagliera scorrerebbe parallelo alla strada attuale e presumibilmente servirà pure una strada per la manutenzione (e naturalmente anche per la costruzione). In
nessun caso si deve asfaltare nelle vicinanze delle sorgenti. Si tratta di un tessuto paesaggistico unico, ai piedi del patrimonio Unesco, che va assolutamente preservato. Il tutto è poi anche rilevante dal punto di vista democratico e del modo di procedere: il coinvolgimento della popolazione dell’intera vallata, previsto nel masterplan, per decidere in merito al collegamento con l’Alpe di
Siusi a tutt’oggi non c’è stato, così come non è stato ancora istituito il gruppo di lavoro sovracomunale con i vari portatori d’interesse.

Per tutti questi motivi il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano sollecita la Giunta provinciale

  1. ad avviare ovvero sostenere il coinvolgimento della popolazione e dei portatori d’interesse nelle decisioni in merito al progetto, come previsto nel masterplan;
  2. a dichiararsi, come Giunta provinciale, in modo chiaro e inequivocabile contraria alla realizzazione del collegamento Monte Pana-Saltria mediante impianto a cremagliera o cabinovia, questo nell’ottica della tutela paesaggistica e ambientale e del mantenimento del patrimonio naturale;
  3. a impegnarsi per l’inserimento del gruppo del Sella e del Sassolungo, compreso il Plan de Cunfin, nel patrimonio mondiale dell’umanità.

BZ, 31.07.2020

f.to consiglieri provinciali
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

Solo dopo aver soddisfatto l’ultimo gruppo di interesse e promesso un sussidio all’ultimo lobbista, questa Giunta Provinciale sembra ricordarsi anche della scuola e della sua importante missione sociale.

Ma anche a quel punto l’attenzione non è ovviamente rivolta al benessere dei bambini, ma solo a far funzionare l’economia. Proprio come è successo durante il lockdown, la preoccupazione maggiore non è l’educazione e il benessere dei nostri figli, ma trovare una soluzione per custodirli “adeguatamente” in modo che noi genitori possiamo lavorare.

Secondo i Verdi, le proposte e l’approccio del Dipartimento Istruzione e della Giunta Provinciale sono orientati esclusivamente al sostegno dell’economia e si cerca di “fornire un sostegno” (o di dare un contentino) a quei genitori che sono giustamente preoccupati per il loro sostentamento, offrendo un servizio di custodia pomeridiana per i  bambini.

Con questa strategia, tuttavia, gli insegnanti e i genitori, che ora si preoccupano vivamente e in modo costruttivo delle esigenze dei “propri” figli, vengono messi senza scupoli gli uni contro gli altri. Da una parte gli insegnanti “pigri”, dall’altra i genitori “egoisti”che antepongono il proprio lavoro alla famiglia.

La verità è che anche nel settore dell’istruzione, così come nei singoli settori economici, nel settore sanitario o nell’assistenza ai nostri concittadini anziani o disabili, sono necessari notevoli investimenti che consentano di garantire una qualità urgentemente necessaria.

Se le classi devono essere divise per rispettare le regole imposte sul distanziamento personale, allora ovviamente c’è bisogno di più personale per garantire l’attività didattica. Insegnamento e custodia non sono sinonimi, come sembra credere l’assessore provinciale Achammer. Se l’insegnamento da parte di prifessionisti viene sostituito dalla custodia fornita delle associazioni, questo va sempre a scapito dell’educazione dei nostri figli. L’educazione è (o è stata) una conquista del mondo civile e democratico: l’educazione ha consentito di  promuovere la partecipazione e le pari opportunità.

La pressione della situazione di emergenza favorisce lo smantellamento di strutture e risorse contribuendo, a lungo termine a indebolire il sistema educativo, ad abolire le pari opportunità e a favorire la tendenza a una sempre crescente individualizzazione dell’accesso all’istruzione. In questo modo si causano gravi danni alla nostra società nel suo complesso.

Durante questa crisi i bambini hanno dimostrato quanto sappiano essere cooperativi e flessibili! Hanno anche mostrato cosa apprezzano della scuola e che valore assume la scuola nella lavoro vita quotidiana. Il punto di forza della scuola è l’apertura, l’accesso semplice e diretto,  l’inclusione. Con i vincoli, a cui viene sottoposta, la scuola perde gran parte delle sue funzioni più importanti per i bambini e, di conseguenza, per la nostra società.

Proprio in questo momento difficile, a maggior ragione, il presente appartiene ai bambini. Restituiamoglielo!

A nome dei genitori Verdi
Markus Frei & Felix von Wohlgemuth

INTERROGAZIONE.

Nel corso della pianificazione del rinnovamento delle linee ad alta tensione in val d’Isarco TERNA S.p.a. ha depositato uno studio di fattibilità presso l’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima con l’obiettivo di sottoporlo ad una valutazione ambientale strategica. I principi da tutelare sono per noi quello della difesa della salute della popolazione dal rischio dell’elettrosmog, la tutela della natura e del paesaggio.

Tutto ciò premesso,
Si chiede:

  1. Perché non è prevista la realizzazione sotterranea della nuova rete ad alta tensione, che è la soluzione ottimale per salvaguardare sia la salute della popolazione, che il paesaggio e la natura?
  2. La Provincia ha chiesto a Terna di verificare la soluzione sotterranea? Se sì, quando l’ha chiesto e quale risposta ha ricevuto? Se no, perché non l’ha chiesto?
  3. Quali normative a livello europeo, statale e provinciale si applicano per queste opere al fine di salvaguardare la salute della popolazione?
  4. Quali normative a livello europeo, statale e provinciale si applicano per queste opere al fine di salvaguardare la natura e il paesaggio?
  5. Quali distanze obbligatorie prevede la normativa vigente tra le linee ad alta tensione comprese tutte le loro diverse infrastrutture e impianti dalle abitazioni dei cittadini e da ogni luogo o edificio frequentato per un certo tempo dalle persone?
  6. I tracciati e gli impianti proposti da Terna nel suo studio di fattibilità rispettano sempre le distanze di cui alla domanda precedente?

 

Bolzano, 24.07.2020

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

INTERROGAZIONE.

L’articolo 48 comma 7 della legge provinciale 10 luglio 2018, n. 9 “Territorio e paesaggio” prevede la nomina di una commissione detta “Verde-Verde”, poiché si occupa delle trasformazioni della destinazione d’uso da bosco, verde alpino e pascolo, verde agricolo, prato e pascolo alberato in un’altra delle citate destinazioni. La commissione è stata nominata con delibera della Giunta provinciale n. 501 del 07/07/2020. In premessa alla delibera è correttamente ricordato che la composizione della Commissione deve rispettare la consistenza dei gruppi linguistici e dei generi. Più avanti però la delibera dichiara che in questo caso ciò non è stato possibile: “La reiterata ricerca di personale di genere e gruppo linguistico con le qualifiche tecniche richieste – si legge – ha permesso, all’attualità, la copertura dei posti così come previsti nel deliberato. La legge provinciale del 10 luglio 2018, n. 9, non prevede allo stato attuale la possibilità di effettuare chiamate esterne che comunque comporterebbero dei costi all’amministrazione. Nel momento in cui sarà disponibile il personale con le caratteristiche richieste si procederà immediatamente all’adeguamento di genere e del gruppo linguistico previsto, tenendo conto delle esigenze territoriali locali.”

Per adesso comunque la commissione è stata nominata con componenti tutti di genere maschile e di lingue tedesca. Questo pone problemi sulla validità della nomina, tema ancora più importante in una commissione come questa le cui decisioni possono dare sempre adito all’insorgere di conflitti. E in caso di conflitti il mancato rispetto delle regole fondamentali di composizione della commissione potrebbe essere un argomento per chiedere l’annullamento delle sue deliberazioni.

Quel che più ci interessa, comunque, è il mancato rispetto dell’equilibrio di genere e di lingua nella composizione di un organo provinciale, che costituisce una regola fondamentale per la pubblica amministrazione, regola fissata da diverse norme, dalla Costituzione, alla legge nazionale, a quella provinciale.

Si chiede:

  1. Non ritiene la Giunta provinciale che l’equilibrio di genere e di lingua nella composizione di una commissione come questa sia una norma fondamentale della Provincia che non possa essere in alcun modo derogata? Oppure la Giunta ritiene che questa regola possa essere ignorata, come in questo caso?
  2.  Non ritiene la Giunta provinciale che il mancato rispetto del che l’equilibrio di genere e di lingua nella composizione della citata commissione renda tale nomina non valida, e le sue decisioni non legittime, con le conseguenze giuridiche che ne possono conseguire?
  3. In particolare, non ritiene la Giunta provinciale che il mancato rispetto del che l’equilibrio di genere e di lingua nella composizione della citata commissione possa venire addotto da parti interessate alle decisioni della commissione per impugnare le decisioni stesse della commissione con la richiesta di annullamento per illegittimità della composizione della commissione?
  4. Nella delibera n. 501 del 07/07/2020 è scritto: “Nel momento in cui sarà disponibile il personale con le caratteristiche richieste si procederà immediatamente all’adeguamento di genere e del gruppo linguistico previsto”. La Giunta si è data un termine preciso entro il quale ottemperare a questo obbligo? Oppure si tratta di una affermazione senza termine temporale, con la conseguenza che l’anomala composizione della commissione potrebbe rimanere tale peer tutta la durata della carica?
  5. Che cosa intende fare la Giunta provinciale per porre rimedio sia alla situazione specifica della commissione Verde-Verde, sia più in generale al reperimento delle persone adeguate a consentire di rispettare il principio dell’equilibrio sia di genere che linguistico nei vari organi dove ciò è prescritto?

 

Bolzano, 21.07.2020

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

INTERROGAZIONE.

Tra il 17 e il 27 ottobre 2019, il comune di Laives ha voluto organizzare una festa per celebrare i 200 anni dalla sua costituzione. L’Amministrazione comunale ha organizzando un programma di eventi e coinvolto alcune associazioni per la preparazione e l’allestimento.
Ci risulta che per questa ricorrenza sono stati chiesti (e concessi) contributi anche alla Provincia Autonoma di Bolzano.

Tutto ciò considerato, 
Si chiede:

  1. Quali associazioni hanno ricevuto contributi dalla Provincia per la festa dei 200 anni del comune di Laives, per quali importi e per quali progetti?
  2. Per ogni contributo si chiede di ricevere copia della documentazione della domanda di contributo e la documentazione della rendicontazione di tutte le spese presentata dalle associazioni di Laives per tale evento.

Bolzano, 21.07.2020

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

INTERROGAZIONE.

Dopo aver esaminato il bilancio di esercizio e il bilancio consolidato 2019 della società pubblica Alperia, ci sembra necessario chiedere alcuni chiarimenti per comprendere meglio i dati fondamentali di questa importante società pubblica di Provincia e Comuni.

Ciò considerato, Si chiede:

  1. A cosa è dovuta la disparità (perimetro) tra gli indicatori di performance di Alperia S.p.A. nel bilancio di esercizio 2019, Tabella p.28, e quelli del bilancio consolidato, Tabella p.119?
  2. In relazione agli indicatori di performance di Alperia S.p.A. (Tabella p.28) per quale motivo EBIT ed EBITDA sono negativi a confronto di risultati positivi per il 2018 e nel bilancio consolidato per il 2019?
  3. In relazione agli indicatori di performance di Alperia S.p.A. (Tabella p.119) è indicato un peggioramento della Posizione Finanziaria Netta malgrado EBIT ed EBITDA siano migliorati rispetto al 2018. Come si giustifica?
  4. Nel settore “Smart Region”, p.119, a che cosa è dovuto l’indice EBITDA negativo per 1.4 milioni EUR?
  5. Nella Tabella di p.160 relativa alla nota nr.8 sono indicate “elisioni” per 288.7 milioni EUR. Nel brevissimo testo di spiegazione si rimanda alla nota 10.12 di p.183. Anche questa nota è brevissima, mentre la tabella indica un valore per le “Discontinuing Operation” (sono lo stesso di “elisioni”?) di 12.3 milioni EUR. Le “Discontinuing Operation” sono lo stesso concetto di “elisioni”? A che cosa si riferiscono le “elisioni” della Tabella di p.160 e per quale motivo l’importo è così elevato?
  6. Nel bilancio consolidato (Tabella p.117), “Dati operativi”, si chiede quale sia il significato fisico o commerciale della somma riportata di 14.668 GWh.
  7. Sempre in riferimento alla Tabella di p.117, è indicata una generazione complessiva (idroelettrica e fotovoltaica) di 4.457 GWh a fonte di vendite per 10.211 GWh. Come è compensata la differenza di 5.754 GWh?
  8. In particolare, si chiede di indicare i flussi effettivi, e col segno algebrico appropriato, di: elettricità generata, elettricità ceduta a Terna/GSE, elettricità ricevuta da Terna/GSE, elettricità ricevuta da altri generatori, elettricità venduta a piccoli utenti, elettricità venduta a utenti in media e alta tensione.

 

Bolzano, 21.07.2020

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

Chi viaggiava in treno sulla linea Bolzano-Merano a inizio di giugno ha notato una cosa preoccupante: la vegetazione lungo la linea ferroviaria e lungo la pista ciclabile accanto era prima diventata gialla, per poi appassire completamente.

Per andare a fondo della questione, il gruppo Verde ha presentato un’interrogazione. Dalla risposta del assessore Daniel Alfreider veniamo a sapere che nella notte tra il 25 e il 26 maggio lungo la linea ferroviaria Bolzano-Merano era stato applicato il prodotto CREDIT 540 SL che contiene glifosato. L’incarico per quest’applicazione era stato dato da Rete Ferroviaria Italiana SpA – nonostante la legge di tutela della natura dell’Alto Adige vieti l’uso di diserbanti totali sulle scarpate delle tratte ferroviarie.

La legge non vieta l’uso di diserbanti sui binari stessi, ma è espressamente vietato di eliminare la vegetazione sulle scarpate. Esattamente quello è successo a fine maggio lungo la linea ferroviaria e nelle stazioni. Nella sua risposta l’assessore non menziona affatto le norme di legge in Alto Adige, ma si accontenta dell’affermazione di RFI secondo la quale si “applica il fitofarmaco per impedire la creazione di una vegetazione indesiderata”. “Non possiamo accettare questa prassi”, dice il consigliere provinciale Hanspeter Staffler, e aggiunge: “Ci aspettiamo che l’assessore e la giunta facciano rispettare le nostre leggi provinciali, anche andando contro le pratiche di RFI”.

Il glifosato e prodotti che lo contengono non devono essere usati lungo le linee ferroviarie e le piste ciclabili. La giunta e RFI devono scegliere metodi alternativi. Del resto altre soluzioni ci sono, basta guardare come fanno le ÖBB. Le ferrovie austriache da anni applicano metodi alternativi. Natura e salute ringraziano.

Bozen, 15.07.2020

Cons. prov.
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

COMUNICATO STAMPA.

In alcuni distretti del Tirolo tra giugno e ottobre le moto rumorose sono bandite dalle strade. Una proposta che ha ottenuto largo sostegno e che ha attirato l’attenzione dei media. Finalmente!
Noi Verdi seguiamo questa tematica da tempo. Più volte abbiamo lanciato iniziative per garantire che misure simili vengano adottate anche in Alto Adige-Südtirol. Anche in questa legislatura abbiamo presentato delle mozioni per combattere sia il rumore delle moto sulle strade della nostra provincia che per ridurre il traffico sui passi. Tutte le nostre proposte sono state respinte dalla maggioranza (compreso l’assessore per la mobilità!) o trasformate in sdentati tigri di carta.

Ci sorprende quindi positivamente l’assessore Alfreider che ora descrive l’iniziativa tirolese come un “passo nella giusta direzione”. “Siamo contentissimi che l’assessore Alfreider consideri buona la proposta dei Verdi di ridurre il rumore sulle strade del Tirolo. Speriamo che questa buona volontà si estenda anche alle strade e alle montagne dell’Alto Adige”, così Brigitte Foppa, capogruppo dei Verdi nel Consiglio provinciale.

Il Gruppo Verde seguirà attentamente i prossimi passi della Giunta ed esorta l’assessore per la mobilità affinché alle parole seguano i fatti.

Bolzano, 14/07/2020

Cons. prov.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler