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ANFRAGE ZUR SCHRIFTLICHEN BEANTWORTUNG.

Solland Silicon hat im Jahr 2016 ein Dokument über die Bonifizierung des Untergrundes und des Grundwassers ausgearbeitet. In diesem Dokument ist das Monitoring des Grundwasserkörpers am Betriebsgelände vorgesehen.
In den Jahren 2008-2011 wurde ein Bonifizierungsprojekt gemacht, welches von der Umweltagentur zertifiziert hätte werden sollen.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

1. Gab es zwischen 2008 und 2011 die Zertifizierung für die erfolgte Bonifizierung?
2. Wann werden die neuen Eigentümer voraussichtlich ihren Plan zur Bonifizierung vorlegen und durchführen und wann werden die Arbeiten dazu abgeschlossen sein?
3. 2016 wurde ein Plan zur Überwachung des Grundwassers vorgesehen. Gibt es so einen Plan? Wenn ja, zu welchen Ergebnissen kam er?
4. Wurden Verbesserungen an der hydraulischen Barriere vorgenommen? Wenn ja, wann? Falls nein, warum nicht?
5. In regelmäßigen Abständen soll die Qualität des Grundwassers im Bereich des Siliziumwerks kontrolliert werden. Gibt es zwischen MEMC und Solland Silicon einen Austausch zu diesen Messungen?
6. Wie viele Messstellen gibt es auf dem Grund der Solland und der MEMC? Wir ersuchen um Aushändigung der Messerergebnisse.
7. In wessen Kompetenz fallen heute die Messungen der Qualität des Grundwassers auf dem Grund der Solland? Wie läuft dies seit der Insolvenz vonstatten?
8. Wie funktioniert die so genannte „hydraulische Barriere“ für das Grundwasser?
9. Wohin fließt das verschmutzte Wasser?
10. Wieso wurde die ständige Sicherheitszone 2004 ausgebaut? Ist der Grundwasserspiegel angestiegen? Musste die hydraulische Barriere in der Folge erweitert werden?
11. Muss das Grundwasser auch in Zukunft überwacht werden, auch wenn sich keine Fabrik mehr auf dem Areal befindet?
12. Welche Auflagen haben die neuen Eigentümer?
13. Hängt der Grundwasserkörper unter dem Betriebsgelände mit dem Grundwasserkörper unterhalb der Ortschaft Sinich zusammen?

Bozen, 05.12.2019

Landtagsabgeordnete
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

 

Hier könnt ihr die Antwort der Landesregierung  und die Prüfberichte vom 3.5.2018 sowie vom 9.10.2018 herunterladen.

MOZIONE.

Gli articoli 29 e 30 della legge provinciale 14 luglio 2015, n. 7, si occupano della mobilità delle persone con disabilità e dell’accessibilità dei servizi.

“Art. 29 (Accessibilità)

  1. Alle persone con disabilità è garantita l’accessibilità all’ambiente fisico, ai trasporti, all’informazione, alla comunicazione, ivi compresi i sistemi e le tecnologie di informazione e comunicazione, in conformità con le vigenti normative comunitarie, statali e provinciali.
  2. Gli enti pubblici e privati che forniscono servizi pubblici rendono accessibili le informazioni e agevolano la comunicazione, mettendo a disposizione forme di sostegno nonché tecnologie adeguate ai differenti tipi di disabilità.
  3. La Provincia, nell’ambito delle sue competenze, promuove l’accesso alle nuove tecnologie e ai sistemi d’informazione e comunicazione, ai sensi dell’articolo 23, comma 2, lettera d).
  4. La Provincia promuove la sensibilizzazione e la formazione del personale, delle persone con disabilità e dei loro familiari sull’accessibilità e sulla comunicazione facilitata nonché sulle modalità di utilizzo degli ausili e strumenti di supporto.
  5. Leggi e altri documenti ufficiali che riguardano in modo particolare le persone con disabilità sono redatti anche in lingua facile.
  6. L’inclusione delle persone sorde e sordocieche è riconosciuta anche tramite il sostegno, l’incentivazione e la diffusione della lingua dei segni e della lingua dei segni tattile.

Art. 30 (Mobilità)

  1. La Provincia adotta misure efficaci per assicurare alle persone con disabilità la mobilità personale con la maggiore inclusione ed autonomia possibile, garantendo in particolare:
    a) l’accesso ad ausili e alle tecnologie di supporto alla mobilità, ai sensi dell’articolo 23, comma 2, lettera d);
    b) servizi accessibili di trasporto pubblico in conformità con le leggi comunitarie, statali e provinciali vigenti;
    c) prestazioni economiche per l’acquisto e l’adattamento di veicoli ad uso privato;
    d) prestazioni economiche per il trasporto e l’accompagnamento delle persone con disabilità;
    e) la formazione del personale conducente e degli accompagnatori nonché delle persone con disabilità sulle tecniche di mobilità;
    f) la promozione di progetti innovativi e di training sulla mobilità che favoriscano l’inclusione, l’autonomia e la vita indipendente delle persone con disabilità.
  2. Il trasporto e l’accompagnamento delle persone con disabilità dal proprio domicilio alle scuole dell’infanzia e alle scuole di cui all’articolo 6, comma 1, sono eseguiti in conformità con la vigente normativa provinciale tramite:
    a) i servizi pubblici, sempre che essi siano accessibili alla persona, eventualmente integrati dal servizio di accompagnamento;
    b) i servizi di trasporto scolastici o appositi servizi di trasporto accessibili alla persona, eventualmente integrati con il servizio di accompagnamento;
    c) la famiglia, che può ottenere un rimborso chilometrico nell’ambito delle prestazioni economiche di cui al comma 1, lettera d).
  3. Le persone con disabilità raggiungono autonomamente la sede dei servizi sociali semiresidenziali, ma se non fossero in grado, ricevono un training di preparazione specifica. Se anche con il training non riuscissero ad acquisire la necessaria autonomia per raggiungere i servizi sociali, al trasporto e all’accompagnamento provvede la loro famiglia, che può ottenere un rimborso chilometrico nell’ambito delle prestazioni economiche di cui al comma 1, lettera d). Qualora la famiglia, a fronte di comprovate motivazioni, non possa provvedervi, il trasporto e l’accompagnamento necessario sono effettuati dai servizi sociali mediante:
    a) un servizio di accompagnamento nei servizi di trasporto pubblici, sempre che essi siano accessibili alla persona;
    b) i servizi di trasporto scolastico già esistenti di cui al comma 2, lettera b), per i posti disponibili;
    c) appositi servizi di trasporto accessibili, organizzati dagli enti gestori dei servizi sociali, all’occorrenza integrati dal servizio di accompagnamento.
  4. Il servizio di trasporto di cui ai commi 2 e 3, svolto da enti privati senza scopo di lucro e idonei allo scopo, non è soggetto ad autorizzazione per l’esercizio del servizio di noleggio con conducente.”

Nella seduta pubblica dell’Osservatorio provinciale sui diritti delle persone con disabilità, tenutasi il 18 ottobre 2019, è emerso che molti di questi obiettivi ambiziosi e all’avanguardia sono rimasti disattesi. Nella loro quotidianità molte persone con disabilità di vario genere, con difficoltà di apprendimento o con esigenze particolari devono tuttora fare i conti con numerose barriere che continuano a sussistere, e ciò limita o persino ostacola il loro diritto a muoversi liberamente e in piena autonomia. Un aspetto particolarmente importante è che le persone riescano a spostarsi senza bisogno di aiuto, e questo deve essere il nostro obiettivo principale. In caso contrario le persone con disabilità continueranno a dipendere dalla disponibilità degli accompagnatori che sopperiscono alla mancanza di servizi. Deve essere comunque chiaro che la “carenza” non va attribuita alle persone, bensì ai servizi.

Tra le altre cose, le persone con disabilità ci fanno notare che

  • gli annunci negli autobus risultano spesso incomprensibili
  • mancano i segnali acustici e visivi e che questi andrebbero ripetuti
  • in molti posti continuano a mancare le rampe di accesso per le sedie a rotelle
  • gli sportelli nelle stazioni sono troppo alti per chi si muove in sedia a rotelle
  • per muoversi in alcune stazioni o per salire su alcuni treni (di Trenitalia) è necessario un preavviso di 12 ore
  • nei bagni pubblici, ove esistenti, spesso si trovano ancora barriere che li rendono inaccessibili
  • nel trasporto pubblico locale capita spesso di incontrare personale che dimostra chiaramente di non aver ricevuto alcuna formazione per rapportarsi a persone con disabilità
  • per muoversi nel loro tempo libero devono ricorrere ai servizi di trasporto privato che in genere sono piuttosto cari
  • gli orari e le informazioni dei servizi pubblici sono difficilmente comprensibili e/o leggibili, soprattutto per le persone con difficoltà di apprendimento
  • in alcune stazioni della nostra provincia si trovano ancora barriere architettoniche (vedi per esempio la stazione di Vipiteno)
  • le persone con difficoltà di apprendimento hanno bisogno di iniziative di allenamento funzionale.

Tutte queste problematiche, che comunque rappresentano solo una piccola parte delle difficoltà che devono affrontare quotidianamente le persone con disabilità (ma non solo, basti pensare alle persone anziane, ai genitori con carrozzina ecc.), ci mostrano che bisogna intervenire con maggiore decisione. Questo anche ai sensi dell’articolo 9 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità che tra le altre cose riconosce il diritto di queste persone di avere,

“su base di uguaglianza con gli altri, l’accesso zur physischen Umwelt, all’ambiente fisico, ai trasporti, all’informazione e alla comunicazione, compresi i sistemi e le tecnologie di informazione e comunicazione, e ad altre attrezzature e servizi aperti o forniti al pubblico, sia nelle aree urbane che in quelle rurali.”

Per questi motivi il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano incarica la Giunta provinciale

  1.  di convertire tutti gli autobus e tutti i treni che assicurano il servizio di trasporto pubblico locale nonché le stazioni ferroviarie e le fermate degli autobus applicando il principio per cui tutta la segnaletica deve sollecitare almeno due dei tre sensi “udito”, “vista” e “tatto”. In questo modo si riesce a informare in modo sicuro un gran numero di persone per quanto riguarda le fermate, i ritardi ecc.;
  2.  di aumentare gli sforzi per consentire un utilizzo senza barriere dei mezzi pubblici di trasporto, attrezzando tutti gli autobus con pedane di accesso e rendendo tutte le stazioni ferroviarie accessibili senza barriere; a tal fine è necessario trattare con Trenitalia e RFI;
  3. di avviare trattative con Trenitalia per rendere possibile l’accesso ai treni e alle stazioni senza la necessità di un preavviso;
  4. di sensibilizzare maggiormente le autiste e gli autisti del trasporto pubblico locale per quanto riguarda le esigenze delle persone con diverse disabilità quando hanno a che fare con queste persone, fornendo loro anche un’adeguata formazione in tal senso;
  5. di intervenire con un sostegno affinché vi sia un servizio di trasporto privato a prezzi accessibili (sull’esempio della buona pratica del servizio di trasporto e accompagnamento MuoverSi a Trento);
  6. di fornire in lingua facile gli orari e tutte le informazioni concernenti il trasporto pubblico locale;
  7. di sviluppare inoltre un’applicazione che fornisca, in lingua facile, le informazioni sulla mobilità e sia adeguata alle esigenze delle persone ipovedenti;
  8. di sviluppare un sistema che dia la possibilità ai non udenti di comunicare con il servizio centrale per la mobilità usando il linguaggio dei segni. Un modello da seguire potrebbe essere il servizio “SQAT” del Ministero federale tedesco dei trasporti e dell’infrastruttura digitale, che consente a utenti non udenti di registrare, con l’ausilio di una webcam, un video contente una richiesta usando il linguaggio dei segni e poi ricevere risposta sempre nel linguaggio dei segni;
  9. di mettere a disposizione la “eurokey” nelle toilette delle stazioni e delle fermate. Si tratta di un sistema di chiusura, già introdotto in molti Paesi, che con l’ausilio di una chiave universale consente alle persone con disabilità fisiche di accedere, autonomamente e senza dover pagare nulla, a impianti sanitari a misura di disabili, per esempio nelle toilette delle autostrade e delle stazioni, ma anche quelle pubbliche nelle zone pedonali. In tutta Europa è compatibile con 12.000 serrature (vedi wikipedia).

Qui trovate la mozione completa e la versione in linguaggio facile tradotta dell’ufficio “okay” della Lebenshilfe.

Bolzano, 07.11.2019

Consiglieri provinciali
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

Nel corso del dibattito sulla riforma della Legge urbanistica “Territorio e paesaggio” il Consiglio provinciale ha approvato oggi l’emendamento verde per una rappresentanza di genere “equilibrata” nelle commissioni edilizie comunali (che in futuro si chiameranno Commissioni comunali per il territorio e il paesaggio). L’obbligo della rappresentanza di genere era stato inserito già durante i lavori in Commissione legislativa. Con l’inserimento nell’articolo 1 della parola “equilibrata” viene garantita così una rappresentanza femminile (o eventualmente maschile) nelle commissioni edilizie di almeno un terzo.
“È un segnale importante: non è possibile pianificare e gestire il territorio senza il punto di vista e la partecipazione delle donne” – commenta soddisfatta Brigitte Foppa, prima firmataria dell’emendamento. Il fronte delle donne e di tutti coloro che si schierano dalla parte dei diritti di tutte e tutti questa mattina ha portato a casa un bellissimo risultato per l’intera società.

BZ, 29.11.2019

Cons. prov.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA

Negli Stati Uniti, ormai da diversi anni, il Black Friday è diventato una festa dopo la festa: dopo il Giorno del ringraziamento, questo weekend dà il via agli acquisti natalizi e gli americani si precipitano nei negozi a caccia di occasioni. Da qualche anno il Black Friday è arrivato anche in Europa – soprattutto nel commercio online. Gli sconti spesso con percentuali a due cifre hanno lo scopo di attirare le/gli acquirenti. Non vogliamo entrare nel merito di quanto in questa “occasione” i prezzi siano davvero ridotti. Il Centro tutela consumatori tedesco (Stiftung Warentest) riporta infatti nella sua rivista mensile quanto sia difficile fare veri “affari” durante il Black Friday, quando le occasioni uniche e imperdibili vengono solo suggerite. In realtà – conferma la Stiftung Warentest – la maggior parte dei prodotti sono disponibili a prezzi più bassi in altri periodi dell’anno.

Con il Black Friday i giganti del commercio online creano un’occasione per incoraggiarci a comprare per il semplice atto dello “shopping” e non perché ci serve qualcosa. E anche in questo caso ci chiediamo: ne abbiamo davvero bisogno?
Banner pubblicitari con sconti lampeggianti e cartelli con date di scadenza dell’offerta mettono sotto pressione consumatrici e consumatori, che si sentono quasi obbligati all’acquisto. Per fortuna non tutti/e ci stanno.

In contemporanea al “Black Friday” si svolge anche il “Buy nothing day”. Con questa e altre campagne diverse organizzazioni cercano di persuadere le persone a sfuggire da questa brama d’acquisti.
Una pausa dal consumo offre anche l’opportunità di riflettere su modelli alternativi: molti oggetti e prodotti possono essere rinnovati o riparati, oppure comprati di seconda mano. E la prossima volta che teniamo in mano un acquisto, prima di andare verso la cassa, possiamo fermarci un momento per porci la domanda: “Ma ne ho davvero bisogno?

Il mondo e il nostro ben-essere ne trarranno vantaggio.

Bolzano 28/11/2019

Cons. prov.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

I corridoi umanitari sono il modo migliore e sicuro per aiutare e portare in salvo persone che scappano da guerre, persecuzioni, fame e condizioni disumane. Il Trentino lo sta già facendo con successo. Sono ormai 60 le persone che grazie alla collaborazione tra Provincia autonoma di Trento e Diocesi hanno trovato rifugio e speranza in Trentino.
La Provincia autonoma di Bolzano ha tutte le carte in regola per seguire l’esempio e avviare un proprio corridoio umanitario, per portare in salvo donne, uomini, bambini che dopo vere e proprie odissee, troppo spesso restano bloccati in campi profughi o lager dall’altra parte del Mediterraneo.
Per un solo voto il Consiglio provinciale ha bocciato la nostra proposta. Cogliendo una proposta dell’Assessora Deeg, ripresenteremo più là un’altra proposta su questo tema, invitando tutte le istituzioni preposte all’accoglienza di richiedenti asilo (Europa, Stato Italiano e Provincia autonoma di Bolzano) a farsi carico delle proprie responsabilità.

BZ, 28.11.2019

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

Dal 1999 il 25 novembre è ufficialmente la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Dal 23 novembre al 10 dicembre (Giornata internazionale per i diritti umani) governi e società civili di tutto il mondo dedicano particolare attenzione e impegno ad attività di sensibilizzazione su questo tema.

Secondo l’indagine dell’ASTAT del 2018, per il 64% delle donne che in Alto Adige/Südtirol chiedono aiuto ai centri d’ascolto antiviolenza e alle case-donna il maltrattatore è il marito o il convivente. E per il 20% dei casi il pericolo arriva dall’ex partner. Rari sono invece i casi in cui il maltrattatore è uno sconosciuto (2%). Tra le forme di violenza subite, spesso presenti in più modalità contemporaneamente, le più frequenti sono la violenza psicologica e quella fisica.

La violenza contro le donne riguarda l’intera società. Questo è emerso chiaro durante l’audizione della 4° commissione tenutasi questa mattina insieme alle associazioni attive nelle case per le donne e nei centri d’ascolto. È un tema di attualità sconvolgente che riguarda non solo le donne, ma anche i bambini che alla violenza assistono, è una questione intergenerazionale e sociale. “Ci vuole vigilanza da parte di tutta la società – commenta Brigitte Foppa – altrimenti la catena della violenza non si spezzerà mai”.

Bolzano, 25/11/2019

Cons. prov.

Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

Nella consultazione popolare sul tram il NO vince chiaramente.
Prendiamo atto della volontà della cittadinanza così esplicitamente espressa. Era un progetto in cui credevamo. Secondo noi era  una delle soluzioni migliori ed ecologiche alle problematiche del traffico che attanagliano Bolzano. Era la scelta del futuro, come testimoniano anche i tanti giovani che si sono impegnati per il tram nel segno della lotta al cambiamento climatico. Ma la scelta della cittadinanza è stata un’altra. Per noi un chiaro incarico di andare avanti sulla strada della mobilità sostenibile, in altro modo. Parleremo ancora con i cittadini per sentire le loro proposte. La nostra politica parte dalle persone. Per loro e con loro continueremo a lavorare.

Verdi di Bolzano 

Verdi Grüne Vërc

MOZIONE.

Parlando di cambiamento climatico, sostenibilità o tutela dell’ambiente non possiamo tralasciare un settore importante: l’industria tessile. Ogni annospendiamo cifre incredibili per l’abbigliamento. Secondo Eurostat nel 2016 gli abitanti degli Stati membri dell’UE hanno investito ben 395 miliardi di euro per vestirsi. In Italia, nello stesso anno, i miliardi spesi per la moda sono stati 64, il che ci pone al terzo posto di questa classifica. Al primo posto c’è il Regno Unito (83 miliardi di euro circa) e i tedeschi si attestano per poco al secondo, davanti all’Italia (70 miliardi di euro).

Nella moda si sta verificando un po’ quello che succede nel settore alimentare: tendenzialmente la gente vuole tanti capi di abbigliamento a pocoprezzo. Secondo la Fondazione Sviluppo Sostenibile e Confindustria gran parte di questa merce finisce poi al macero nel giro di pochissimo tempo. In Italia si producono 240.000 tonnellate di rifiuti tessili all’anno, e il grosso sono vestiti. Il termine usato in questo caso è Fast Fashion. Per i giganti della moda le classiche collezioni primaveraestate e autunno-inverno non esistono più da tempo. Ormai le aziende leader del settore arrivano a proporre fino a 24 collezioni all’anno. Per questo motivo secondo Greenpeace dal 2000 al 2015 la produzione tessile su scala mondiale è più che raddoppiata.

Ciò è tra l’altro dovuto all’aumento massiccio dell’utilizzo di fibre sintetiche come il poliestere. Dal 2000 l’impiego di poliestere per l’abbigliamento è quasi triplicato. In questa sede non ci soffermeremo sulle conseguenze per l’ambiente. Il poliestere è derivato dal petrolio e quindi da una fonte di energia non rinnovabile. Ad ogni lavaggio questo materiale rilascia quantità di microparticelle che finiscono indisturbate nei fiumi e nei mari.

È possibile fare qualcosa per contrastare questi meccanismi ed è ora di agire e rivedere le attuali modalità di produzione, smaltimento e utilizzo dei vestiti. I capi di abbigliamento devono avere una qualità migliore ed essere riparabili. Un passo importante, semplice e alla portata di tutti noi è comprare meno vestiti e portarli più a lungo.

Ma quando parliamo di tessuti non parliamo solo di vestiti, perché anche gli asciugamani, gli strofinacci, le lenzuola, la biancheria per la casa ecc. rientrano nella problematica. In genere sono fatti di cotone, che è già una cosa positiva, in quanto si tratta di una fibra naturale. Tuttavia anche la produzione di cotone comporta dei problemi. Secondo il Piano d’Azione Nazionale sul Green Public Procurement (PANGPP) del 2011 le piantagioni di cotone occupano solo il 2,5% della superficie coltivata del nostro pianeta, ma per queste si impiega il 16% di pesticidi e fertilizzanti utilizzati a livello mondiale. Rispetto a tutte le altre coltivazioni stiamo parlando di percentuali sproporzionatamente alte. Nella produzione di cotone si utilizzano in parte ancora sostanze da tempo vietate e di cui alcune sono altamente tossiche. Purtroppo si sin troppo spesso che nel prodotto finale restino tracce di alcune sostanze e questo è tutt’altro che sano per la nostra salute.

E qui la Provincia autonoma di Bolzano ha un ampio margine d’azione per intervenire e fare qualcosa. Come pubblico acquirente la Provincia ha un grande potere d’acquisto e ha quindi anche il peso necessario per smuovere la situazione e ottenere cambiamenti. Esiste già una legge statale (la n. 221/2015) che impegna le amministrazioni pubbliche a rispettare criteri ambientali minimi negli appalti per forniture e servizi. Di fatto significa che l’amministrazione provinciale sarebbe già oggi tenuta a rispettare i criteri della sostenibilità nei suoi approvvigionamenti di beni e servizi. Questa legge è però purtroppo ancora troppo poco applicata e anche nella nostra provincia è spesso e volentieri ignorata. Con le leggi provinciali n. 16/2015 e n. 3/2019 sono stati introdotte delle deroghe di modo da non dover rispettare i criteri nazionali. Quindi di fatto l’approvvigionamento sostenibile dipende esclusivamente dalla buona volontà degli uffici. Uno di questi è l’ufficio Amministrazione forestale, dove ad esempio si sceglie volutamente un abbigliamento da lavoro ecosostenibile. Se questo dimostra che è possibile fare qualcosa, è comunque auspicabile che agli uffici provinciali nel loro complesso venga imposto l’obbligo di agire in tal senso.

In passato la Giunta provinciale ha già preso delle decisioni nell’ottica della sostenibilità. Con la delibera 10 ottobre 2017, n. 1092, “Criteri per l’acquisto di carta, materiale e mobili d’ufficio, autovetture, detergenti e disinfettanti” ha deciso di modificare le direttive per l’acquisto di questi prodotti e tra le altre cose alzare gli standard ambientali – sebbene le succitate scappatoie abbiano ovviamente reso queste disposizioni molto meno restrittive.

Il passaggio ai tessuti ecosostenibili è senz’altro fattibile. Se nell’acquisto di prodotti tessili si prestasse sempre maggiore attenzione al fatto che questi siano durevoli, per quanto possibile etici ed ecosostenibili equivarrebbe a un segnale giusto e importante.

Il tutto nell’ottica della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Non dimentichiamo che l’industria tessile produce il 10% delle emissioni di CO2 a livello mondiale e noi possiamo dare il nostro contributo per cambiare la situazione.

Per questi motivi il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano incarica la Giunta provinciale

  1. di tenere conto, in futuro, nell’acquisto di prodotti tessili come asciugamani, asciugapiatti, lenzuola, biancheria per la tavola, strofinacci ecc. per le cucine pubbliche, le mense, gli ospedali ecc. nonché nell’acquisto dell’abbigliamento da lavoro della sostenibilità ambientale relativamente alla piantumazione, la produzione, l’impiego e lo smaltimento delle fibre tessili utilizzate;
  2. di fare in modo che gli enti pubblici provinciali acquistino i prodotti tessili di cui al punto 1 seguendo il principio dell’efficienza nell’impiego delle risorse affinché questi prodotti siano usati il più a lungo possibile.
  3. Nell’acquisto di prodotti tessili i requisiti minimi richiesti devono essere il rispetto delle norme formulate dall’Organizzazione internazionale del Lavoro (ILO) come la libertà di associazione, il diritto alla negoziazione collettiva, l’eliminazione del lavoro forzato o coatto e di quello minorile, il divieto di discriminazione nell’occupazione e nel lavoro. In aggiunta le condizioni di lavoro umane devono in generale avere un ruolo centrale nell’approvvigionamento.

Bolzano, 25.11.19

f.to consiglieri provinciali
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

Le quote rosa sono come lo sciroppo per la tosse. Va preso finché si è ammalati, con l’obiettivo però di smettere non appena la tosse è passata – commenta la moderatrice e Consigliera provinciale Brigitte Foppa durante il secondo incontro di riflessione sulla legge per le pari opportunità. Venerdì 22 novembre sera a Merano si è parlato in particolare di donne in politica e di quote rosa.
Nel 2020 infatti la legge per le pari opportunità compie 10 anni. È un’occasione da celebrare come si deve, ma anche da cogliere per fare un bilancio sul passato e guardare al futuro. La serata di Merano è stata un altro passo in questa direzione: insieme a Ulrike Oberhammer, Marialaura Lorenzini, Madeleine Rohrer, Brigitte Foppa e Sepp Noggler abbiamo parlato di donne in politica.
Tra i partecipanti c’erano rappresentate tutte le posizioni: chi era a favore delle quote, chi contro, chi si è convinto col tempo della loro utilità.
Tutte e tutti hanno così potuto portare la loro esperienza personale e in uno scambio avvincente. Si è parlato di piccoli comuni e della difficoltà a trovare persone che si impegnino in politica. Se poi bisogna pure cercare delle donne la ricerca diventa ancora più difficile. Ma ci si può ancora permettere che le decisioni sul territorio vengano prese senza una rappresentanza del 50% della popolazione? Perché in Alto Adige si accetta senza batter ciglio il sistema della proporzionale, mentre le quote rosa vengono viste solo come un ostacolo? E perché le donne non vogliono entrare in politica? Gli attacchi che dovrebbero sostenere fanno così paura? Sono davvero così sensibili?
La serata è stata davvero troppo breve per trovare a tutto una risposta o una soluzione. Ma tanti sono stati gli spunti di riflessione, uno fra tutti: non è vero che le donne devono cambiare per ottenere un posto in politica. Il vero problema è un altro: cosa c’è che non va in una politica in cui le donne non vogliono partecipare?
Dobbiamo iniziare da qui e noi non molliamo!

Bolzano, 23/11/2019

PRESSEMITTEILUNG

Die 2. Gesetzgebungskommission im Regionalrat hat heute das Stabilitätsgesetz 2020 und das Begleitgesetz behandelt.

Die Grünen habe die darin enthaltene Digitalisierung des Grundbuches gutgeheißen, weil das Grundbuch bisher gute Arbeit im Umstieg auf digitale Verwaltung gemacht hat und weil diese Entwicklung unterstützenswert ist. Auch die Neuregelung der Aufsicht über die genossenschaftlichen Körperschaften ist in Ordnung, weil sie die Eigenständigkeit der Südtiroler Raiffeisenkassen regelt (Art. 1 und 2).

Die Abschaffung der Stadtviertelräte von Bozen, wie im Art. 3 vorgeschlagen, wurde von den Grünen hingegen entschieden abgelehnt. Schon die Vorgehensweise, die zu diesem Artikel geführt hat, ist verwerflich: Über die Köpfe aller Beteiligten hinweg wurde dieser Artikel eingeschleust. Auch der Änderungsantrag der SVP – der ein Kompromiss sein kann – wird von uns abgelehnt, weil er weder mit der politischen Mehrheit noch mit der Stadtregierung der Gemeinde Bozen abgesprochen wurde.
Die Mehrheit lehnte ihrerseits unseren Streichungsantrag zum Artikel 3 ab und genehmigte den Änderungsantrag der SVP. Was beim Kompromissvorschlag der SVP gar nicht geht, ist die Abschaffung der Sitzungsgelder für die Stadtviertelräte. Partizipation darf etwas kosten. Mit dieser Regelung werden die Stadtviertelräte aber ausgehungert.
Über die Modalitäten der demokratischen Partizipation in Bozen soll der Gemeinderat selbst transparent diskutieren und eigenständig entscheiden.

Daher haben wir gegen das Gesetz gestimmt – obwohl wir die Regelungen für die Gemeindeverwalter und für genossenschaftlichen Körperschaften durchaus mittragen hätten können.

Bozen, 22.11.2019

Regionalratsabg.
Hanspeter Staffler
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa