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INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITÀ.
Lunedì 18 marzo la commissione tecnica incaricata ha valutato diverse proposte sul un nuovo museo per la Mummia del Similaun e indicato la proposta Signa come la migliore. Adesso, si legge sui media, “la decisione passa alla giunta provinciale”. Data l’importanza del progetto, sia culturale che urbanistica, è auspicabile che la Giunta non decida da sola, ma alla conclusione di un processo partecipativo.
Si chiede pertanto:

  1. Qual è l’iter che verrà seguito per decidere se e dove verrà realizzato un nuovo museo per Ötzi ?
  2. Come verrà coinvolto il comune di Bolzano nel processo decisionale?
  3. E’ previsto un processo di partecipazione che coinvolga la cittadinanza e i diversi soggetti coinvolti dal progetto sia dal punto di vista culturale, che economico, che urbanistico? Se sì, come si svolgerà questa partecipazione?

Bolzano, 18.03.2019

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

Non si capisce proprio come la Giunta sia arrivata alla decisione di tagliare i contributi mensili per l’acquisto di prodotti gluten-free di cui possono usufruire circa 1600 persone che soffrono di celiachia nella nostra provincia. Soprattutto il doppio taglio a sfavore delle donne è semplicemente inaccettabile.
La discriminazione nei confronti di donne e ragazze risulta a maggior ragione discutibile nel momento in cui si vede che nemmeno nel dosaggio dei medicinali viene preso in considerazione il fatto che le donne in media pesano meno degli uomini. Non è accettabile che la struttura corporea della donna diventi decisiva solo nel momento in cui si tratta di tagliare e risparmiare!
Anche se le direttive statali prevedono dei contributi minori, bisogna tenere conto anche dell’alto costo della vita dell’Alto Adige.
Il Gruppo Verde in Consiglio provinciale esprime con forza la sua posizione contraria a questa misura di risparmio ai danni di persone sofferenti di una patologia e chiedono alla Giunta di ripensare il provvedimento.

Bolzano, 18.03.2019

Cons. prov.

Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITÀ.

Lunedì 18 marzo la commissione tecnica incaricata ha valutato diverse proposte sul un nuovo museo per la Mummia del Similaun e indicato la proposta Signa come la migliore. Adesso, si legge sui media, “la decisione passa alla giunta provinciale”. Data l’importanza del progetto, sia culturale che urbanistica, è auspicabile che la Giunta non decida da sola, ma alla conclusione di un processo partecipativo.

Si chiede pertanto:

  1. Qual è l’iter che verrà seguito per decidere se e dove verrà realizzato un nuovo museo per Ötzi ?
  2. Come verrà coinvolto il comune di Bolzano nel processo decisionale?
  3. E’ previsto un processo di partecipazione che coinvolga la cittadinanza e i diversi soggetti coinvolti dal progetto sia dal punto di vista culturale, che economico, che urbanistico? Se sì, come si svolgerà questa partecipazione?

Bolzano, 18.03.2019

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

Qui puoi scaricare la risposta delle Giunta.

E la nostra replica

INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITÀ.

La norma di attuazione sull’istituzione delle sezioni di controllo della Corte dei Conti (n. 305 del 1988) prevede la possibilità che “Le sezioni di controllo possono essere integrate con un componente designato rispettivamente dal Consiglio della Provincia di Trento e da quello della Provincia di Bolzano con oneri a carico delle Province…”. La Provincia di Trento già lo ha fatto dal 2013 e di nuovo nel 2018, la Provincia di Bolzano no. Risultato: mentre a Trento i giudici della sezione di controllo sono 4, a Bolzano sono solo 2. Va sottolineato che la sezione di controllo svolge una funzione preventiva, che può essere di ausilio alle istituzioni locali (provincia, comuni ecc…) per evitare errori che possono avere gravi conseguenze. Poiché la designazione comporta un onere per il bilancio provinciale, è chiaro che essa dipende innanzitutto da una decisione della Giunta provinciale.

Si chiede pertanto alla Giunta provinciale:

  1. Per quale ragione la Provincia di Bolzano non ha finora fatto tale designazione?
  2. Ritiene la giunta provinciale di dare attuazione a questa possibilità prevista dalla norma di attuazione, e se sì in quali tempi e con quali procedure?

Bolzano, 15.03.2019

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

Qui puoi scaricare la risposta della Giunta.

E la nostra replica

Piena solidarietà con tutt* coloro che sono scesi in piazza per clima, a Bolzano, a Bruxelles e nel resto del mondo!

Studentesse e studenti, giovani di tutto il mondo stanno scendendo in strada oggi. Siamo l’ultima generazione che può ancora prevenire gli effetti catastrofici dei cambiamenti climatici e quindi stiamo manifestando per richiedere finalmente un’azione politica seria.

Come young greens southtyrol, solidarizziamo con la protesta, che è giustamente imparziale; politica ma non partitica. Il cambiamento climatico ci riguarda tutti da vicino. Non basta considerare semplicemente il disastro ecologico, ma bisogna guardare anche all’impatto sociale che esso comporta. Milioni di persone perderanno il loro sostentamento a causa del riscaldamento globale. La scarsità delle risorse alimenterà ulteriormente conflitti sociali: la nostra civiltà è a rischio. L’unico modo per farcela è se politica e società agiscono in sinergia.

In più della metà dei paesi del mondo, decine di migliaia di persone stanno manifestando oggi. Anche noi ci siamo e chiediamo un cambiamento vero!

Young Greens Souttyrol

MOZIONE

L’autostrada A31 della Valdastico, detta anche PiRuBi dai tre politici democristiani che la vollero fortemente (Piccoli-Rumor-Bisaglia) fu aperta nel 1976 e da allora è ferma a Piovene Rocchette.

Fin dall’inizio la Regione Veneto e la società che gestisce l’autostrada hanno proposto che l’A31 fosse prolungata a nord fino a sfociare in A22. Fu elaborato anche un progetto preliminare, che contemplava 6 ipotesi di tracciato indicando come privilegiato quello che prevedeva a Besenello l’innesto in A22.

Tuttavia, il progetto è finora rimasto lettera morta grazie all’opposizione delle province autonome di Trento e Bolzano e alla mobilitazione di associazioni culturali e ambientaliste (tra cui Italia Nostra, WWF, e la Fondazione britannica “The Landmark Trust”).

Le motivazioni per cui le due province autonome si sono sempre opposte al completamento a nord della A31 sono molteplici:

  • Aprirebbe un nuovo corridoio per il traffico leggero e pesante dal nord-est italiano ultra industrializzato verso i mercati del nord Europa attraverso il Brennero, aggravando notevolmente i problemi di traffico sull’autostrada A22, che ha già raggiunto il limite di saturazione. A farne le spese sarebbe la salute di migliaia di persone che abitano lungo questo asse, soprattutto nel tratto che attraversa la provincia di Bolzano.
  • Ciò rappresenta il contrario della politica seguita finora dalle due province e dall’intera Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino, che prevede la riduzione dei transiti su gomma sull’Autobrennero e il trasferimento delle merci e delle persone su rotaia attraverso l’ammodernamento e il potenziamento della ferrovia.
  • Tale politica di trasferimento del traffico pesante su rotaia sarebbe fortemente danneggiata da una A31 che sfocia in A22 in Trentino, poiché così l’interporto di Verona – snodo fondamentale per lo scambio strada-ferrovia – verrebbe bypassato dal traffico pesante proveniente dalle aree di Padova-Ferrara e Venezia-Udine e diretto a nord. Mezzi e merci dunque resterebbero sulla strada.
  • L’innesto di A31 in A22 non risolverebbe nemmeno i problemi di traffico della SS47 della Valsugana.

Il lungo braccio di ferro tra Trentino-Alto Adige e Veneto ha avuto come tappa fondamentale la sentenza della Corte Costituzionale del 21 febbraio 2011 che ha ribadito che qualsiasi opera, atto o progetto dell’arteria non possa essere realizzato senza la preventiva intesa con la provincia autonoma di Trento. Ciò per rispetto dello Statuto di autonomia e delle sue norme di attuazione.

Anche dopo questa sentenza, il Veneto aveva proseguito la sua pressione, approvando il progetto e ottenendo – il 10 agosto 2016 – il via libera del CIPE, cui è seguita la decisione della Società Autostrada A31 di dare avvio alla progettazione definitiva del 1º lotto funzionale dell’opera tra Piovene Rocchette e Valle d’Astico della lunghezza di 18,9 Km, interamente in territorio veneto.

Tuttavia, il 21 gennaio 2019, con la sentenza 00499/2019, il Consiglio di Stato, in ultimo grado di appello, ha annullato la delibera del CIPE del 10 agosto 2016 su ricorso promosso dal Comune di Besenello (Trento), interessato in sede di progetto preliminare all’uscita e raccordo della Valdastico Nord con l’autostrada del Brennero. L’opera era stata dunque di nuovo fermata dall’iniziativa delle popolazioni e delle amministrazioni locali.

In questo scenario, è caduta l’improvvisa svolta politica annunciata dalla nuova giunta provinciale del Trentino per bocca del suo Presidente, secondo il quale la Valdastico deve essere effettivamente collegata all’A22 su un nuovo itinerario con innesto alla A22 al casello di Rovereto Sud su un tracciato di 41 km, denominato “alternativa T5” nei progetti preliminari.

Tutto questo considerato, il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano

Esprime la propria ferma contrarietà al progetto di prolungamento verso Nord della A31 della Valdastico fino a allacciarla alla A22, qualsiasi sia il punto dell’innesto, poiché tale opera creerebbe un nuovo corridoio per traffico leggero e pesante dal nord est italiano verso nord attraverso il Brennero lungo un asse già congestionato, con un pesante aggravamento dell’inquinamento e della minaccia alla salute delle popolazioni residenti, soprattutto in provincia di Bolzano.

Di conseguenza, il Consiglio provinciale impegna la Giunta provinciale:

  1. Ad opporsi in ogni modo possibile al progetto di prolungamento verso Nord della A31 della Valdastico e al suo collegamento alla A22 del Brennero, qualsiasi sia il punto dell’innesto.
  2. A trasmettere immediatamente questa posizione contraria alla Giunta provinciale del Trentino e al suo Presidente e a tutti i sindaci dei comuni che si trovano lungo il percorso dell’A22 sia in Trentino che in Alto Adige.
  3. A dare mandato alle persone che in rappresentanza della Provincia autonoma di Bolzano siedono in enti, società e istituzioni, e innanzitutto ai propri rappresentanti nella società Autobrennero, di intraprendere ogni azione utile per opporsi al progetto di prolungamento verso Nord della A31 della Valdastico e al suo innesto nella A22 del Brennero, qualsiasi sia il punto dell’innesto.
  4. A convocare un tavolo permanente tra Provincia e Sindaci dei comuni altoatesini che si trovano lungo l’asse dell’Autobrennero per studiare le azioni più efficaci per opporsi al progetto di prolungamento verso Nord della A31 della Valdastico e al suo innesto nella A22 del Brennero, qualsiasi sia il punto dell’innesto, poiché tale progetto costituisce una grave minaccia alla salute delle popolazioni e contraddice la scelta fondamentale di ridurre il traffico sull’autostrada e trasferirlo il più possibile sulla ferrovia.

 Bolzano, 12/03/2019

La mozione è stata approvata con questo emendamento il 11/04/2019.

Cons. reg.

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

In Alto Adige il costo della vita è più alto del 20% della media italiana, mentre salari e stipendi superano solo del 6% la media nazionale (dati IPL e Inps).
Questa situazione straordinaria richiede misure straordinarie a favore di tutte le lavoratrici e i lavoratori: per il settore privato è l’ora di fissare un salario minimo obbligatorio e aprire le trattative per contratti integrativi territoriali; per il settore pubblico, dopo anni di blocco, bisogna urgentemente migliorare la parte economica del contratto collettivo.

Proponiamo:

Per il settore pubblico: Chiediamo che la Provincia apra subito le trattative per il rinnovo del contratto di intercomparto al fine di ottenere entro la fine del 2019 un sensibile miglioramento della parte economica. L’obbiettivo è un aumento almeno del 10% dello stipendio base per tutti i livelli funzionali. La cifra del 10% corrisponde alla perdita di valore subita dagli stipendi a causa del periodo di mancato rinnovo contrattuale, dal 2009 al 2016 (fonte: Osservatorio mercato del lavoro, newsletter 11/2018).

Per il settore privato: Chiediamo che la Provincia convochi a uno stesso tavolo le parti sociali al fine di stipulare un accordo quadro che preveda:

  1. Di fissare un minimo salariale orario altoatesino („Südtiroler Mindeststundenlohn“) che consenta a chi lavora di arrivare alla fine del mese con dignità
  2. Di aprire trattative per contratti integrativi territoriali che migliorino il trattamento economico e normativo dei/delle dipendenti
  3. Di condizionare gli incentivi all’economia alla stipula di contratti integrativi territoriali e al rispetto del minimo salariale orario altoatesino

Per ottenere questi obbiettivi, il Gruppo Verde porterà al voto due mozioni nella sessione di marzo.

Bolzano, 11/03/2019

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa

Stizza e rabbia non sono buone consigliere! Invece di screditare semplici ambasciatori di cattive notizie, come l’istituto per l’ambiente di Monaco „Umweltinstitut München“, la politica agricola sudtirolese dovrebbe finalmente prendere sul serio gli effetti negativi che i pesticidi chimico-sintetici hanno sull’ambiente e sulla salute delle persone.

Da anni è dimostrato come i pesticidi finiscano sempre ben oltre i confini del terreno interessato: su tutto il territorio provinciale sono state trovate derive, in vari mix e quantità, nei parchi giochi, su superfici coltivate a biologico o nei centri abitati, zone in cui non dovrebbe essercene traccia.

La moria delle api, la diminuzione preoccupante di farfalle e bombi sono segni inequivocabili di un conflitto ecologico che rischia di degenerare tra agricoltura industrializzata, turismo e zone residenziali.

Per questo l’Alto Adige farebbe bene a concentrare tutte le sue energie verso una Svolta ecologica da portare a compimento entro il 2030, a individuare tutte quelle misure volte a diminuire man mano l’uso eccessivo di pesticidi chimico-sintetici, con l’obiettivo di abbandonare, passo dopo passo, l’economia basata su questo tipo di pesticidi entro il 2030.

Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

BZ, 8/3/2019

#respectwomen
con le donne, fianco a fianco
mit Frauen, für Frauen

Da più di 100 anni la Giornata internazionale per i diritti delle donne ci fa riflettere su temi e problematiche che riguardano il genere femminile. L’istituzione di questo giorno lo si deve a Clara Zetkin che lo propose nel 1910 all’Internazionale socialista. Da allora tante cose sono cambiate e allo stesso tempo resta ancora tanto da fare.

Gli Uomini Verdi si mostrano in questa occasione al fianco delle Donne Verdi, con il proprio volto e una sola parola: respect! Perché lottare per i diritti delle donne significa lottare per l’uguaglianza e le pari opportunità di tutti gli esseri umani in tutto il mondo: per salari dignitosi e giusti, per un mondo del lavoro a misura di famiglia, per il riconoscimento del lavoro di cura e domestico, contro ogni discriminazione di genere e per l’autodeterminazione sul proprio corpo, contro ogni tipo di volenza e contro i tentativi di ritorno al passato come il decreto Pillon!

Per questo la campagna per l’8 marzo 2019: #respectwomen – con le donne, fianco a fianco

Donne Verdi – Grüne Frauen

#respectwomen

#respectwomen

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#respectwomen

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#respectwomen

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#respectwomen

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITÀ.

Da anni la Regione Veneto e la società di gestione dell’A31 spingono perché la Valdastico sia prolungata a nord fino a sfociare in A22. Da sempre le province di Trento e Bolzano e le associazioni ambientaliste si oppongono a questo progetto che porterebbe un nuovo fiume di traffico dalle aree di Padova-Ferrara e Venezia-Udine in un’Autobrennero che al limite di sopportazione, bypassando tra l’altro l’interporto di Verona, decisivo per la politica di trasferimento su rotaia.
Il progetto del prolungamento a nord della Valdastico è diventato di stretta attualità dopo l’improvviso annuncio dalla nuova giunta provinciale del Trentino, che ha espresso parere favorevole a un tracciato di 41 km con innesto in A22 al casello di Rovereto Sud.

Si chiede pertanto alla Giunta provinciale:

  1. Quale sia la sua posizione su questa proposta di prolungamento della Valdastico con innesto a Rovereto Sud.
  2. Se la posizione della Giunta provinciale resta assolutamente contraria come in passato, che cosa intende fare la Giunta per far valere nel modo più efficace possibile l’opposizione del Sudtirolo a questa opera che aggraverà enormemente il problema del traffico e dell’inquinamento sull’A22 soprattutto nel tratto che attraversa la nostra provincia.

Bolzano, 06.03.2019

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

Qui si può scaricare la risposta della Giunta.

E la nostra replica