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DISEGNO DI LEGGE PROVINCIALE n. 8/19

Modifica della legge provinciale 18 agosto 1988, n. 33

La stragrande maggioranza delle donne oggi In Alto Adige/Südtirol partorisce in ospedale. A questa modalità esistono poche alternative, anzi, una sola: quella del parto a domicilio. Mentre però il costo per il parto effettuato in ospedale è coperto dal servizio sanitario, quello per il parto a domicilio è quasi interamente a carico delle gestanti. Su un costo complessivo che può variare dai 2.000 ai 3.000 € (esattamente come il costo di un parto vaginale in ospedale: 2.003 € presso l’ospedale di Bolzano, 4.103 € presso l’ospedale di Vipiteno), attualmente la provincia concede infatti alle madri che optano per un parto in casa un contributo di 516 €.

Già questa condizione di partenza non ci sembra garantire quella libertà di scelta delle donne, su come e dove partorire, compreso nel diritto alla salute sancito dalla Costituzione italiana e dalla Dichiarazione dei Diritti umani. La scelta di partorire in casa diventa quindi un piccolo/grande investimento che non tutte possono permettersi. Dal momento che alcuni punti nascita negli ospedali periferici della nostra provincia sono stati chiusi, il ventaglio di possibilità assistenziali si è ristretto ancora di più, poiché in questo modo viene preclusa anche la possibilità di scegliere l’ospedale più vicino o quello dalle metodologie più congeniali a ogni donna.

Studi effettuati negli Stati Uniti e presentati alla seconda Conferenza Internazionale sui Diritti umani nel Parto (tenutasi in Belgio nel 2013) dimostrano che l’assistenza del parto a casa riduce sia il tasso di parti prematuri, sia il tasso di tagli cesarei, con migliori esiti in termini di salute materno-fetale e con un potenziale di risparmio sotto il profilo della spesa sanitaria. Anche per motivi economici, dovrebbe quindi sussistere interesse da parte dell’ente pubblico a rendere accessibile a tutte la scelta del parto in casa.

In altre realtà, sia in Italia che all’estero, esistono già delle altre modalità e strutture che vanno ad arricchire e integrare le due alternative possibili sul nostro territorio. Si stratta delle cosiddette Case Maternità e Nascita. Le troviamo in Germania, ma anche a Milano, Bologna, Como, Genova, Torino, Firenze e sono delle piccole strutture private in cui donne e coppie possono essere accompagnate da ostetriche e altre figure professionali fin dall’inizio della gravidanza. Sono strutture ben connesse con la rete sanitaria e ospedaliera locale e fanno parte dell’assistenza di base in un sistema orientato alla salute delle persone. Al momento non esiste una regolamentazione statale delle case nascita, ma altre regioni come la Lombardia, le Marche e l’Emilia Romagna già alla fine degli anni novanta o all’inizio degli anni 2000 hanno approvato in proposito un regolamento regionale apposito.

In attesa che anche in Provincia di Bolzano si proceda ad analoga regolamentazione, pensiamo comunque che l’unico modo per aumentare la libertà di scelta alle singole donne su come, dove partorire e da chi farsi assistere sia quello di prevedere lo stesso tipo di agevolazione economica o rimborso per qualsiasi tipologia di assistenza al parto scelta da ogni donna, nel rispetto delle proprie necessità e sensibilità.

Presentiamo quindi questo disegno di legge per ampliare la possibilità di ottenere un rimborso spese per parti assistiti che avvengono al di fuori dell’ospedale. Un piccolo passo per il diritto delle donne a scegliere liberamente dove partorire e da chi farsi accompagnare.

Bolzano, 30.01.2019

Qui trovate il disegno di legge.

Consigliera provinciale
Brigitte Foppa

Il disegno di legge è stato respinto in commissione il 15.04.2019 e verrà ridiscusso in aula.

INTERROGAZIONE

Il nuovo inceneritore di Bolzano è stato messo in funzione nel luglio 2013 sulla base di una precisa Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) .

Nel gennaio del 2017 la Provincia autonoma di Bolzano e quella di Trento hanno sottoscritto un “Accordo di Programma per un utilizzo sostenibile dell’impianto di termovalorizzazione di Bolzano e del biodigestore di Cadino” al cui articolo 3 è previsto che:

“La Provincia autonoma di Trento conferirà, a partire dall’1 gennaio 2017 (1/01/2017), al termovalorizzatore di Bolzano una quantità annua compresa tra le 15.000 (quindicimila) e le 20.000 (ventimila) ton./anno esclusivamente di rifiuto secco residuo (indifferenziato), codice CER 200301, riconoscendo all’Eco-Center Spa, gestore dell’impianto, una tariffa per il trattamento di 101,00 (centouno) €/ton che rimarrà fissa per tutta la durata del presente accordo, salvo l’insorgere di eventi imprevedibili o per factum principis”.

Si chiede alla giunta provinciale:

  1. In che modo questo accordo è stato rispettato dall’inizio del conferimento dei rifiuti del Trentino a Bolzano?

SULL’ACCORDO COL TRENTINO E LE QUANTITA’ CONFERITE:

  1. Per ogni anno dall’entrata in vigore dell’accordo a oggi, quante tonnellate/anno complessive di rifiuti provenienti dal Trentino sono state smaltite dall’inceneritore di Bolzano?
  2. Se la risposta alla domanda precedente dovesse eccedere la quantità massima di 20.000 (ventimila) ton./anno oppure essere inferiore alle 15.000 ton./anno previste dall’accordo del 2017, perché ciò è avvenuto e in base a quali normative?
  3. A proposito della risposta alle domande n. 2 e 3, la Provincia di Bolzano si è premurata di acquisire su queste eventuali variazioni (come previsto dall’art. 5 dell’accordo) il parere del Comitato di coordinamento intercomunale? O perlomeno Ecocenter ha informato il comitato, e/o i comuni interessati, e/o la Provincia?

SULL’ACCORDO COL TRENTINO E LA TIPOLOGIA DI RIFIUTI CONFERITI:

  1. Per ogni anno dall’entrata in vigore dell’accordo a oggi, quale tipo di rifiuti provenienti dal Trentino sono stati smaltiti dall’inceneritore di Bolzano? In particolare, è stata rispettata la clausola per cui doveva essere tutto rifiuto secco indifferenziato, codice CER 200301, oppure c’erano materiali anche di altro tipo e, se sì, in quale quantità e in base a quale normativa è stato trattato anche l’altro tipo di rifiuto?
  2. A proposito della risposta alla domanda n. 5, se vi sono stati scostamenti nella tipologia dei rifiuti da quanto previsto, la Provincia di Bolzano si è premurata di acquisire su queste eventuali variazioni (come previsto dall’art. 5 dell’accordo) il parere del Comitato di coordinamento intercomunale? O perlomeno Ecocenter ha informato il comitato, e/o i comuni interessati, e/o la Provincia?

SUL FUNZIONAMENTO DELL’IMPIANTO DALL’ENTRATA IN ESERCIZIO:

  1. Per ogni singolo anno, e per ogni singolo mese dall’entrata in funzione del nuovo inceneritore fino a oggi, quale quantità complessiva di rifiuti, provenienti sia della provincia di Bolzano sia (negli ultimi anni) dal Trentino, è stata smaltita dall’inceneritore di Bolzano?
  2. In base ai dati forniti alla domanda precedente, sono state finora sempre rispettate le prescrizioni della Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) sul funzionamento dell’inceneritore, sia per quanto riguarda le quantità di rifiuti da trattare, sia per quanto riguarda la loro tipologia?
  3. Si ritiene che in futuro debbano essere modificate alcune modalità dell’attuale utilizzo o carico dell’inceneritore, e se sì, in che senso e in quali tempi?
  4. A proposito delle risposte alle domande n. 7, 8 e 9, Ecocenter ha informato e/ consultato il comitato, e/o i comuni interessati, e/o la Provincia? E la Provincia di Bolzano si è già premurata di acquisire su questi argomenti il parere del Comitato di coordinamento intercomunale?

Bolzano, 29 gennaio 2019

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

Qui potete scaricare la risposta della giunta.

MOZIONE

All’inizio del giugno 2017 la consigliera di parità della Provincia autonoma di Bolzano ha presentato al Consiglio provinciale la sua relazione sull’attività svolta nell’anno precedente. Nel suo lavoro la consigliera di parità indaga su tutti i casi di discriminazione diretta o indiretta sul posto di lavoro e a tal fine valuta la situazione occupazionale delle donne e degli uomini nelle imprese con più di 100 dipendenti.

Ogni due anni viene pubblicato un rapporto al riguardo, secondo quanto stabilito dal comma 1 dell’articolo 46 del decreto legislativo n. 198/2006 (“Codice delle pari opportunità tra uomo e donna,
a norma dell’articolo 6 della legge 28 novembre 2005, n. 246”): “Le aziende pubbliche e private che occupano oltre cento dipendenti sono tenute a redigere un rapporto almeno ogni due anni sulla
situazione del personale maschile e femminile in ognuna delle professioni e in relazione allo stato di assunzioni, della formazione, della promozione professionale, dei livelli, dei passaggi di categoria o di qualifica, di altri fenomeni di mobilità, dell’intervento della Cassa integrazione guadagni, dei licenziamenti, dei prepensionamenti e pensionamenti, della retribuzione effettivamente corrisposta.” Se le aziende non trasmettono questo rapporto scaduto anche il termine prorogato, scattano le sanzioni che in certi casi possono arrivare fino alla sospensione per un anno dei contributi eventualmente concessi (vedi l’articolo 46, comma 4 del D.Lgs. n. 198/2006).

L’ultimo rapporto del novembre 2016 sulla situazione occupazionale in provincia di Bolzano, predisposto dall’IPL e pubblicato dalla consigliera di parità, contiene informazioni importanti per quanto riguarda lo stato di attuazione della parità nel mondo lavorativo altoatesino. Il rapporto conferma il persistere del cosiddetto soffitto di cristallo. Sono soprattutto le difficoltà a conciliare famiglia e lavoro a impedire alle donne di fare carriera. Nel complesso per le donne è alquanto più difficile arrivare a ricoprire posizioni ai vertici. Oltre a ciò sono spesso le donne ad essere assunte con contratti a tempo determinato, e in genere devono aspettare più a lungo per ottenere un contratto a tempo indeterminato. Alla loro precarietà contribuisce inoltre un part time imposto e non scelto. E infine sono prevalentemente le donne a usufruire del congedo parentale, restando così più a lungo lontane dal lavoro.

Al punto 5 della relazione della consigliera di parità sull’attività svolta nel 2016 si legge: “Sulla base di questi risultati, nel 2016 si è iniziato, con le associazioni sociali, a elaborare piani d’intervento. Nel 2017 saranno resi noti i dati dell’amministrazione pubblica.” Il campo di indagine viene così esteso alla pubblica amministrazione e, sulla base di quanto rilevato, la consigliera in collaborazione con le associazioni sociali decide le misure necessarie al fine di arrivare alla parità tra uomo e donna nelle aziende.

Così, l’analisi della situazione non è però completa perché, sulla base della normativa attuale ai sensi dell’art. 27 della legge provinciale n. 5/2010 e dell’art. 46 del D.Lgs. n. 198/2006, il rapporto analizza solo la situazione nelle aziende con un certo numero di persone assunte, e queste aziende da sole non bastano a fornire un quadro complessivo, visto che in provincia ci sono soprattutto aziende con meno di 100 dipendenti, e queste ultime formano una parte importante dell’economia locale (l’80% delle imprese altoatesine ha meno di 50 dipendenti e il 30% ha un numero di dipendenti che va da 10 a 49 – fonte ASTAT – situazione riferita al 2014). Il rapporto sulla situazione del personale in futuro dovrebbe occuparsi anche delle piccole e medie imprese (PMI) che hanno un numero di occupati superiore a 10 e inferiore a 50 (vedi l’articolo 2 dell’allegato alla raccomandazione della Commissione europea del 6 maggio 2003 relativa alla definizione delle microimprese, piccole e medie imprese, n. C (2003) 1422). Anche in queste aziende andrebbe rilevata la situazione per quanto riguarda la parità tra uomo e donna, per avere un quadro più ampio ed esaustivo e adeguare meglio gli interventi necessari. E questo bisogno è stato anche evidenziato dalla consigliera di parità Morandini in occasione della presentazione della sua relazione.

Pertanto il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano incarica l’ufficio di presidenza

  1. di estendere il rapporto della consigliera di parità sull’equiparazione tra uomini e donne nelle aziende dell’Alto Adige con più di 100 dipendenti anche alle piccole e medie imprese (da 15 a 100 dipendenti); le modalità e i parametri verranno elaborati da un gruppo di lavoro diretto dalla consigliera di parità;
  2. questo rapporto funge da base per l’elaborazione di misure volte ad attuare la parità di genere sul posto di lavoro.

Bolzano, 22.01.2019

Consiglieri provinciali

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

Riccardo Dello Sbarba

I Verdi bolzanini hanno votato all‘unanimità le loro nuove co-portavoce : Rosina Ruatti, naturalista ed insegnante di scuola superiore e Sonja Abrate, biologa e consulente ambientale. Presenti anche i due consiglieri provinciali Foppa e Dello Sbarba assieme al co-portavoce Planer
Seguono nell’incarico Corinna Lorenzi ed Erica Fassa, che sono state calorosamente festeggiate e ringraziate dal gruppo per il grande lavoro da loro svolto negli ultimi tre anni.
Tra le priorità per Ruatti ed Abrate ci sono una maggiore presenza nei quartieri per ascoltare di più le istanze della popolazione ed una particolare attenzione all’ambiente cittadino.
Già per le prossime settimane sono previste diverse iniziative, a consultare sul sito dei Verdi.

Intervento di Riccardo Dello Sbarba durante il dibattito per l’elezione del Presidente della Provincia.

Credo che siamo a una svolta storica nella politica del Sudtirolo e dunque dedicherò il mio intervento a “fotografare” questa svolta e a dare la dimensione della sua portata.

1.
AVETE FATTO UNA SCELTA

Avevate una scelta tra guardare al futuro o al passato, tra centro sinistra rinnovato dalla nuova presenza dei Verdi oppure una giunta di centro destra con la Lega di Salvini che è la destra estrema. Avete scelto per la Lega.

Noi abbiamo condotto seriamente il confronto, abbiamo fatto il possibile per facilitarlo, per evitare irrigidimenti, sottolineando la differenza tra un programma di partito e un programma di coalizione.
Adesso all’opposizione riprendiamo il nostro programma al 100%!

Scelta più comoda per gli interessi forti interni: l’urbanistica al Bauernbund. Maria: “Io sono rappresentante degli interessi dei proprietari dei terreni”. Contro paesaggio, contro panorama, contro cartelli, per libertà di lavori nel verde senza autorizzazione, per moltiplicazione delle cubature.

Una scelta di comodo. L’altra era “più complessa, ma più moderna e innovativa” (Zeller).

2.
E’ UNA SVOLTA STORICA.
PER LA PRIMA VOLTA GOVERNATE CON UN’ALLEANZA ESPLICITAMENTE DI CENTRO DESTRA.
Avete sempre governato con prima la “sinistra del centro” (Berloffa, Pasquali, Bolognini, Salghetti), poi col centro sinistra (nel 1964 entra il Psi di Sfondrini, nel 1994 il “comunista” Viola, poi Gnecchi ecc… e addirittura per una fase coi Verdi in giunta regionale (Zendron)

Con questi avete fatto l’autonomia, perché erano le forze democratiche, autonomiste, sensibili alle ragioni delle minoranze, le forze che puntavano sull’integrazione europea.

Incredibile ora il ribaltone delle alleanze. Oggi avete tutto il centrosinistra all’opposizione e la destra, anche quella non in giunta, che vi guarda con benevolenza.
Non si riesce a credere che sia lo stesso partito, e lo stesso Landeshauptmann di questi ultimi 5 anni. Lei Presidente Kompatscher aveva dato l’immagine di essere più renziano dei renziani locali: nel programma di modernizzazione e rottamazione del passato, nello stile comunicativo, nei toni.

Mi sono riguardato alcune immagini della scorsa legislatura. Qui trovate una galleria di immagini più significative.

Io oggi, Presidsente Kompatscher, non riesco a collegare le immagini della sua prima legislatura, le immagini fino a pochi mesi fa, con l’immagine che oggi offrite di voi con questa alleanza con la Lega.
Non siete un partito di raccolta, siete un partito camaleonte, uno Zelig che si trasforma in base ai colori che prende l’ambiente

3.
VI ALLEATE CON LA FORZA CHE GLI EUROPEISTI DI OGNI PAESE CONSIDERANO AL PIÙ PERICOLOSA IN EUROPA.
La lega non più federalista ma centralista, la Lega che fa le sue fortune contro i poveracci e gli immigrati, la Lega del prima gli italiani (e qui: prima l’italiano”, che vuol dire addio perfino al CLIL).

Dovrete passare 5 anni a giustificarvi di fronte a chi in Europa considera Salvini il politico più pericoloso del continente.
5 anni di dichiarazioni e pretese e poi di marce indietro.

La Lega doveva firmare il preambolo, altrimenti niente trattativa sul programma. Niente firma, passati al programma dove il preambolo è stato diluito nel minestrone.

Dicevate: noi trattiamo solo con la Lega locale, non vogliamo ingerenze né da Roma né da Milano. Nè da Salvini né da Calderoli. Avete avuto Calderoli praticamente fisso al tavolo delle trattative, avete Salvini nel nome di uno dei partiti della coalizione e da Salvini siete dovuti andare la scorsa settimana. E continuerete ad averlo al vostro tavolo! La Lega è il partito più centralistico d’Italia.

Vedremo come finirà con la vicepresidenza. Se accetterete la designazione di Salvini o no. Intanto comunque lui vi ha dimostrato in quale considerazione tiene le vostre prerogative.
Avete sottovalutato la Lega. Avete sottovalutato il quadro: Lega Roma, Lega a Trento, Lega in giunta a Bolzano. E magari domani vi alleerete con la Lega nei comuni, solo per riprendervi qualche potere in più.
Così vi mettete voi stessi nella morsa che vi renderà sempre più difficile muovervi.

4.
Ma soprattutto QUESTO GOVERNO SVP-LEGA È UNA SCIAGURA PER IL SUDTIROLO.
Sul programma discuteremo, ma dalla lettura viene un quadro deprimente. Tutto viene rimpicciolito, fermato. Quei pochi tentativi di innovazione del passato vengono fermati. Si torna indietro. Domina la chiusura, la diffidenza verso l’altro, il sospetto che ti possa imbrogliare e approfittarsi di noi. Si muovono solo gli appetiti e gli interessi, e quelli con grande rapidità e voracità.
La mia impressione è che con questa maggioranza e questo programma stiamo entrando in un’era glaciale per il Sudtirolo, dove tutto viene congelato.

Non è una alleanza in grado: di dare al Sudtirolo la dimensione europea che gli spetta, di alimentare l’apertura culturale e il plurilinguismo, di governare la sfida della migrazione e dell’integrazione, di contribuire alla protezione del clima e alla tutela dell’ambiente, di creare equità sociale e pari opportunità tra donne e uomini, di riconoscere la diversità negli stili di vita, senza discriminare chi è diverso o limitare le libertà.
Noi faremo una opposizione rigorosa, basata sulle proposte e le alternative, ma una opposizione netta che ha un obbiettivo: mettere la parola fine a questa sciagurata maggioranza prima possibile.

IN CONCLUSIONE

Cinque anni fa, 9 gennaio 2013, dibattito sulla elezione del Presidente. Anche lì vi invitammo a avere più coraggio, a far seguire agli annunci sul nuovo corso una nuova maggioranza più larga che includesse oltre che il Pd i Verdi. Voi preferiste la “piccola coalizione” dell’Usato sicuro. Noi vi avvertimmo che sarebbe stata una coalizione debole, sempre più debole.

E su di Lei io dissi:
“Io non so valutare oggi, collega Kompatscher, se con questa vecchia formula di governo di qui a 5 anni sarà riuscito Lei a cambiare il sistema o sarà il sistema a cambiare lei”.

Oggi, esattamente 5 anni dopo, abbiamo la risposta. E Le garantisco, Presidente, non è solo una questione di essersi fatto crescere la barba.

Riccardo Dello Sbarba

Bolzano Bozen, 17/01/2019

 

DISEGNO DI LEGGE PROVINCIALE N. 6/19

Obbiettivo della presente legge è quello di ridurre il più possibile il traffico e l’attività aerea in provincia di Bolzano, a cominciare da quella che si svolge nell’aeroporto di Bolzano, nel rispetto della volontà espressa dalla popolazione nel referendum del 12 giugno 2016. La presente legge vuole anche dare attuazione alla nuova normativa statale che classifica quello di Bolzano come “aeroporto di interesse provinciale” e ne dispone il trasferimento alla Provincia, che così potrà meglio esercitare le sue competenze in materia.

Il traffico aereo è, tra i sistemi di trasporto, quello più dannoso per il clima.

Se la nostra Provincia vuole dare un contributo alla tutela del clima, dovrebbe fare di tutto per limitare il traffico aereo, compreso quello che si svolge nell’aeroporto di Bolzano, i cui conti da quando esiste non sono mai tornati né dal punto di vista economico, né dal punto di vista ambientale.

Qui trovate il disegno di legge, la relazione in forma completa e il parere del consiglio dei comuni.

Bolzano, 16.01.2019

Consigliere provinciale

Riccardo dello Sbarba

 

Il disegno di legge è stato respinto in commissione il 23.07.2019 e verrà ridiscusso in aula.

INTERROGAZIONE

Il 5 gennaio 2019 si è tenuto ancora una volta a Castelrotto sulla pista Marinzen l’evento “Bike & Ski”. La manifestazione, che vede in gara una combinazione di motociclisti e sciatori, è stata organizzata dall’associazione turistica “Tousismusverein Seiser Alm Kastelruth”. Il titolo dell’evento “Bike & Ski” potrebbe trarre in inganno, ma non si tratta di mountainbike bensì di motorbike. Sponsor principale è la Harley Davidson. L’evento è stato già realizzato nel 2018 senza autorizzazione e suscitando il disappunto dell’Assessore competente.

Anche nel 2018 abbiamo fatto un’interrogazione sul tema e nella sua risposta (n.3279/2018) l’assessore Theiner ci aveva risposto che dato che gli organizzatori non avevano ricevuto alcuna autorizzazione da parte degli organi competenti restava in attesa dei provvedimenti che la Procura della Repubblica avrebbe adottato. La risposta all’interrogazione era aveva espresso esprimeva l’intenzione della Giunta di essere formalmente coinvolta per eventuali eventi futuri. In più ci aveva informato che l’Ufficio parchi naturali aveva istituito con IDM un gruppo di lavoro ad-hoc per far fronte all’aumento di manifestazioni invasive di massa che compromettono sempre più il territorio, soprattutto quello fragile di montagna.

Pertanto chiediamo alla Giunta provinciale:

  • Per l’edizione del 2019 di Bike & Ski sono state emesse autorizzazioni da parte degli organi competenti, sia a livello comunale che provinciale? Se sì, con quali motivazioni?
  • Se l’evento non era stato autorizzato, perché è stato realizzato comunque? E quali provvedimenti intende prendere la Provincia nei confronti degli organizzatori?
  • Rispetto all’edizione del 2018, quali provvedimenti aveva adottato la Procura della Repubblica nei confronti degli organizzatori dell’evento? Ci sono state conseguenze?
  • In base alle risultanze dell’indagine della Procura sull’evento del 2018, la Provincia ha preso propri provvedimenti nei confronti degli organizzatori?
  • Se non sono stati presi provvedimenti, vuol dire che è possibile effettuare eventi del genere senza autorizzazione rimanendo impuniti? Come può succedere una cosa del genere? In base a quali normative?
  • Quali sono stati i risultati del gruppo di lavoro istituito dall’Ufficio parchi naturali con IDM dedicato alla gestione di grandi eventi all’aperto in aree sensibili per interesse naturalistico e paesaggistico?
  • Nonostante l’evento nel 2019 sia rimasto all’esterno della Zona di Tutela Paesaggistica dell’Alpe di Siusi, è innegabile il significato legato allo stile che lo accompagna. Uno stile che svende e profana la montagna e l’Ambiente. A quale stile di turismo punta la Giunta provinciale per i prossimi 5 anni?

Bolzano, 10 gennaio 2019

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

Qui potete scaricare la risposta della giunta.

INTERROGAZIONE

Su segnalazione di persone che da anni seguono l’evoluzione del progetto del Tunnel di Base del Brennero

si chiede alla giunta provinciale:

  1. La Provincia ha investito, e/o ha in programma di investire fino alla conclusione del progetto, direttamente o indirettamente, proprie risorse finanziarie nella progettazione, realizzazione e/o nelle misure di accompagnamento del Tunnel di Base del Brennero?
  2. Se sì, si chiede per ogni investimento: la data, l’ammontare, la finalità.
  3. In particolare, si chiede se corrisponde al vero che la Provincia paghi con fondi propri i costi dell’utilizzo delle aree di cantiere ai proprietari delle aree stesse.
  4. Se quanto esposto alla domanda 3 corrisponde al vero, si chiede per ogni area o parte di essa: quanto la Provincia paga e/o prevede di pagare in totale e in relazione alla dimensione dell’area e parte di essa, il periodo di durata di tali pagamenti, il nome dei singoli proprietari che ricevono i singoli pagamenti indicati.
  5. Nel progetto originario si prevedeva anche una finestra che sboccava nella valle di Vizze, poi cancellata in seguito alle proteste della popolazione e alla modifica del progetto. Si chiede se corrisponda al vero che le somme per l’utilizzo delle future aree di cantiere fossero in tutto i in parte già state anticipate ai proprietari.
  6. Se quanto esposto alla domanda 5 corrisponde al vero, si chiede l’ammontare esatto delle somme pagate e il nome dei beneficiari.
  7. Si chiede inoltre, sempre riferito al caso della val di Vizze di cui al punto 5, se dopo la cancellazione della finestra prevista e del relativo cantiere, la Provincia ha richiesto la restituzione delle suddette somme e se esse siano state restituite effettivamente. Se non sono state richieste indietro, oppure non sono state restituite, si chiede le ragioni di tutto questo.

Bolzano, 10 gennaio 2019

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Hanspeter Staffler

Brigitte Foppa

Qui potete scaricare la risposta della giunta.

MOZIONE

Con delibera n. 307/2018 la Giunta provinciale ha determinato i criteri per ottenere un posto letto nelle case per gli studenti e le studentesse universitarie in provincia di Bolzano, confermando come criterio di assegnazione l’ordine cronologico: chi per primo presenta domanda, per primo entra, fino a esaurimento dei posti (agli/alle iscritti/e del primo semestre viene data la precedenza). Criteri come quello della condizione economica invece non sono presi in alcuna considerazione.

Diverse le norme in vigore nelle altre università europee:

  • Nelle case dello studente austriache, per esempio, vigono i seguenti criteri: la condizione socio-economica, il profitto negli studi e la distanza dell’università dall’abitazione dello/a studente/ssa.
  • Situazione simile nelle università italiane. A Trento per esempio i criteri sono: la condizione economica, la composizione del nucleo familiare, i requisiti di merito (solo per studenti iscritti ad anni successivi al primo).

L’ordine cronologico della presentazione delle domande non ci risulta essere considerato come determinante in nessuna università, tranne Bolzano.

Le case per studenti/sse sono realizzate e mantenute con investimenti pubblici e hanno come primo scopo quello di offrire pari opportunità a studenti/sse meritevoli ma in condizioni economiche svantaggiate. Soprattutto in periodi di grave crisi economica come questo, non è sostenibile continuare a ignorare criteri di giustizia sociale in nessun genere di sostegno agli studi universitari.

Il 27 novembre 2012 il Consiglio provinciale discusse dell’argomento è approvò una mozione che impegnava la Giunta provinciale a introdurre tali criteri nel caso in cui le domande eccedessero i posti disponibili.

Da allora però nulla è cambiato, anzi: anche per l’anno accademico 2018/2019 è stato confermato il criterio cronologico, nonostante che, per esempio nell’anno 2018 questa eccedenza si sia davvero verificata: solo a Bolzano, ci ha comunicato l’ufficio per il diritto allo studio, ci sono state 839 domande per 520 posti disponibili. E a Bressanone e Brunico le domande sono state il doppio dei posti disponibili.

Va infine considerato che è stato deciso di introdurre l’accertamento della condizione economica degli studenti e delle studentesse che richiedono borse di studio universitarie, attraverso la richiesta di presentazione del Durp. Nel momento in cui ciò sarà realizzato (doveva essere già l’anno accademico 2017-2018) sarà anche molto semplice applicare il criterio della condizione economica accertata attraverso il Durp come criterio di accesso alla assegnazione dei posti letto. L’accertamento della situazione economica consentirebbe inoltre di fare un altro passo nella direzione della giustizia sociale in campo universitario: differenziare il canone d’uso dei posti letto. Attualmente è di 300 euro per una stanza e 230 per un letto in stanza doppia. Uguali per tutti. Giustizia vorrebbe che gli studenti e le studentesse più abbienti paghino di più dei meno abbienti.

Per questi motivi, il Consiglio provinciale impegna la Giunta provinciale

A partire dall’anno accademico nel quale verrà richiesto il Durp per poter ottenere una borsa di studio universitaria:

  1. A modificare anche i “Criteri per la fruizione dei servizi abitativi nell’ambito del diritto allo studio universitario” introducendovi il criterio della condizione economica dello/a studente/ssa tra gli elementi fondamentali che determinano i criteri di assegnazione dei posti letto nell’ambito del diritto allo studio universitario.
  2. A considerare la data della domanda solo come criterio di esclusione per presentazione fuori dei termini previsti
  3. A differenziare il canone d’uso di stanze e posti letto in base alla condizione economica dello studente e della studentessa beneficiaria.

Bolzano, 10 gennaio 2018

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

INTERROGAZIONE

L’ingresso in Italia, e anche in Alto Adige, di persone provenienti da paesi extra UE per motivi di lavoro subordinato, anche stagionale, e di lavoro autonomo, deve avvenire nell’ambito delle quote di ingresso stabilite nei decreti – i cosiddetti ‘decreti-flussi’ – che periodicamente sono emanati dal presidente del Consiglio dei ministri sulla base dei criteri indicati nel documento programmatico triennale sulle politiche dell’immigrazione.

La programmazione avviene anche sulla base delle richieste rilevate sul territorio delle singole Regioni e province autonome.

Il decreto flussi è stato approvato con cadenza annuale dal 2001, in base alla legge nº40/1998.

si chiede alla giunta provinciale:

  1. La Provincia di Bolzano partecipa alla programmazione dei flussi regolati dal suddetto decreto? Se sì, come? In particolare, la Provincia rileva il fabbisogno annuale di lavoratori e lavoratrici extra UE e trasmette questa “domanda di lavoro” alle istanze superiori (e a quali istanze)? Oppure questa rilevazione la fa un altro ente o soggetto territoriale, e allora quale e come?
  2. Dal 2001 ad oggi, qual è stato il fabbisogno annuale complessivo di lavoratrici e lavoratori rilevato in provincia di Bolzano?
  3. In aggiunta alla risposta n. 2, sui dati complessivi si chiede di specificare per ogni anno la quantità distinguendo:
    1. Tra forza lavoro dipendente o autonoma,
    2. tra lavoratori e lavoratrici stagionali e non stagionali,
    3. tra persone che già avevano lavorato in provincia e persone che non avevano mai lavorato.
  4. Dal 2001 ad oggi, qual è stato annualmente il numero complessivo di lavoratrici e lavoratori assegnato alla provincia di Bolzano in base al decreto flussi?
  5. In aggiunta alla risposta n. 3, sui dati complessivi si chiede di specificare per ogni anno la quantità di persone effettivamente entrate grazie al decreto flussi distinguendo:
    1. Tra forza lavoro dipendente o autonoma,
    2. tra lavoratori e lavoratrici stagionali e non stagionali,
    3. tra persone che già avevano lavorato in provincia e persone che non avevano mai lavorato.
  6. Dal 2001 ad oggi, qual è stato annualmente il numero complessivo di lavoratrici e lavoratori effettivamente entrati in provincia di Bolzano in base al decreto flussi?
  7. La Provincia ritiene sufficiente, rispetto al fabbisogno reale, il numero complessivo di ingressi di lavoratori e lavoratrici assegnato annualmente alla provincia di Bolzano?
  8. Se non è sufficiente, come è stato colmato negli anni il divario tra domanda di lavoratrici e lavoratori, e ingressi effettivi consentiti dal decreto flussi?
  9. Come intende coprire la Provincia il fabbisogno che il nostro tessuto economico e sociale esprime di lavoratrici e lavoratori stranieri per far funzionare i settori della produzione e dei servizi, in un quadro di andamento demografico negativo per quanto riguarda la popolazione autoctona?

Bolzano, 10 gennaio 2019

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

Qui potete scaricare la risposta e l’allegato alla risposta della giunta.