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Abbandonare persone che sono scappate dalla loro patria per la fame, guerra o per la mancanza di prospettive in strada a congelare, non ha nulla a che fare con la sicurezza, ma è l’ennesima prova dell’indifferenza di strati sempre maggiori della nostra società.

“Il cosiddetto Decreto Sicurezza di Salvini viola i principi della Costituzione italiana, dell’Unione Europea e dei Diritti Umani. È la chiara dimostrazione della svolta autoritaria e xenofoba che ha intrapreso il governo italiano. E la forza trainante di questa svolta ora siede in giunta provinciale in Alto Adige.“ così Hannah Lazzaretti, attivista degli young greens southtyrol. L’8 gennaio si è tenuta una manifestazione in piazza municipio a Bolzano contro il Decreto Sicurezza alla quale hanno partecipato anche gli young greens southtyrol assieme ad altre 200 persone. Circa due dozzine di comuni italiani hanno denunciato pubblicamente questa legge e non la applicheranno per non abbandonare per strada persone bisognose e per evitare di consegnarle nelle mani alla criminalità organizzata. Come risultato di questa legge, alle persone può essere negato da un giorno all’altro lo status legale da rifugiato. Questo comporta la perdita di qualsiasi tutela di base, la perdita della carta d’identità, della possibilità di lavorare, della possibilità di accedere alle strutture per non dormire all’aperto, all’assistenza sanitaria e all’istruzione.
È un segno di umanità e coraggio morale che sempre più sindaci stanno resistendo alla legge. Siamo molto contenti che Merano abbia scelto il percorso di resistenza alla legge e speriamo che presto anche altri comuni in Alto Adige, in particolare Bolzano e Bressanone, seguiranno la stessa strada.
“Viene smantellato un sistema di accoglienza che in molti comuni e regioni ha funzionato, nella nostra provincia in primis lo Sprar ha portato buoni risultati. Sicuramente abbandonare la gente per strada non è una soluzione. È assolutamente legittimo anzi doveroso opporsi ad una legge disumana ed anticostituzionale in molti suoi aspetti messi a fuoco anche dal CSM.” così Zeno Oberkofler co-portavoce dei giovani verdi.
“Abbandonare persone che sono scappate dalla loro patria per la fame, guerra o per la mancanza di prospettive in strada a congelare, non ha nulla a che fare con la sicurezza, ma è l’ennesima prova dell’indifferenza di strati sempre maggiori della nostra società.” continua Hannah Lazzaretti.
Uno Stato che abbandona i più vulnerabili non può definirsi sociale, uno Stato che non rispetta i diritti umani non è democratico nel senso moderno del termine. Qualsiasi persona aperta e solidale, a cui sta a cuore la democrazia, la giustizia ed i Diritti Umani, non può guardare inerme questa ingiustizia.
Il rilievo fascista in piazza tribunale a Bolzano è coperto da una citazione di Hannah Arendt: “Nessuno ha il diritto di obbedire”, in situazioni come queste, quando la dignità umana viene lesa profondamente, è doveroso opporsi.

Young greens southtyrol

A Merano, i negoziati sul futuro dell’ex edificio Bersaglio sono falliti a causa di motivi etnici, giochi di potere ed una politica di compromesso.

A Merano rischia di fallire il progetto che vede il trasferimento e l’ampliamento del Ost West Club Est Ovest all’interno dell’edificio Bersaglio. Un progetto importantissimo per la vita culturale giovanile ma anche per il suo significato.

Noi young greens southtyrol vogliamo che vengano riprese le trattative per il trasferimento del Club Est Ovest: per il Club, per la città e per la struttura stessa che già da tempo è abbandonata e si sta sgretolando. Questo venerdì alle 17:30 invitiamo ad un incontro aperto che si svolgerà a Merano in via dei portici 204 per discuterne. Cultura giovanile non significa solo festeggiare, così c’è scritto nel nostro programma e queso principio lo rivendichiamo anche oggi. Il Club Est Ovest è più di un luogo di svago comune, con una sala libera per i concerti. Si distingue dai locali in cui la musica e la cultura vengono “consumate” allo stesso modo delle bevande, perché questo club offre spazio per il dibattito e per riflettere insieme.

Ma come mai allora il progetto Bersaglio, che vedrebbe uniti in una struttura unica l’associazione sportiva Merano (ASM), lo Sportclub Meran (SCM) ed il Club Est Ovest, rischia di fallire? Per capire questo bisogna tornare all’era Durnwalder dove il Bersaglio venne regalato allo Sportclub Meran con la clausola di farne utilizzare una parte all’ associazione sportiva Merano. Lo Sportclub Meran è convinto di rispettare questa clausola offrendo all’associazione sportiva di Merano di poter utilizzare la struttura per i prossimi 99 anni. E poiché spesso le cose già complicate si fanno ancora più complicate si aggiunge il fatto che Durnwalder a quanto pare abbia promesso all’ASM il 30% della proprietà dell’edificio Bersaglio senza aver tuttavia mai scritto nulla di ciò all’interno del contratto di donazione. E’ già da alcuni anni dunque che la provincia ha mantenuto posizioni poco chiare che hanno creato un conflitto tra le associazioni dei due gruppi linguistici.

In questa situazione intricata il comune di Merano ha cercato di mediare. La struttura appartiene allo Sportclub Merano. I contratti furono fatti dalla provincia. Sarebbe stato possibile iniziare il progetto  ignorando l’ASM? Ci si sarebbe dovuti imbarcare in una disputa legale, perché i tedeschi, per dirla senza mezzi termini, avrebbero ottenuto più degli italiani? E perché poi solo adesso l’ASM si è accorta che Durnwalder de facto allora li ha presi per il naso? E perché poi lo SCM non può fare un’offerta migliore all’ASM se poi alla fine entrambi ne trarrebbero dei benefici?

Al momento, ci sono dunque 1.5,5 milioni di euro stanziati dal comune di Merano per il progetto, ancora inutilizzati. Tutti ne escono come perdenti. E’ significativo che sia proprio il progetto che sarebbe dovuto diventare una esempio per la “convivenza pacifica dei gruppi linguistici a vantaggio di tutti” sia fallito proprio a causa di queste logiche etniche.

Olivia Kieser e Zeno Oberkofler per gli young greens southtyrol