HomeBuon climaInvaso idrico “Codes” – San Cassiano.

Invaso idrico “Codes” – San Cassiano.

COMUNICATO STAMPA.

Il 21 settembre il Consiglio Comunale di Badia ha approvato, con 8 voti contrari e 9 a favore (delibera nr. 35 del 21/09/2023), la modifica al piano urbanistico trasformando 37.000 m2 di bosco, pascolo e verde alpino in zona per attrezzature collettive, dando così il via libera al progetto dell’invaso idrico “Codes” per la produzione di neve artificiale. Di questo progetto molto osteggiato si discute ormai dal 2019. Elide Mussner, assessora del comune di Badia con competenze su sostenibilità, turismo e gioventù, si è espressa contro. E per molteplici motivi.

Il progetto prevede la costruzione di un invaso con la capienza di 78.160 m3 d’acqua nella zona del Piz Sorega, a 1950 metri sopra il paese di San Cassiano. Nonostante la zona si trovi tra due scivolamenti, è stata dichiarata priva di rischi geologici. La zona del Pralongià in cui si inserisce anche il Piz Sorega, è zona di infrastrutture sciistiche il cui innevamento artificiale necessita di 332.000 m3 di acqua per l’innevamento base. Gli attuali invasi hanno una capienza di 180.000 m3, il nuovo invaso “Codes” si inserisce quindi nella strategia di ampliamento dell’infrastruttura con cui si mira a fare fronte alle grandi sfide poste dal riscaldamento climatico per il circo delle nevi.

Fra dieci anni il ghiacciaio della Marmolada si sarà sciolto. Gli studi scientifici parlano chiaro: a medio breve termine le condizioni metereologiche non ci permetteranno più di sciare sotto i 1600 metri. E anche al di sopra di tale altitudine le condizioni della neve saranno sempre più critiche e la produzione di neve artificiale sarà sempre più costosa. Pensare di riuscire a fare fronte alla crisi climatica con il potenziamento dell’infrastruttura per l’innevamento artificiale, è come pensare di installare dei sistemi di aria condizionata per diminuire il riscaldamento globale. Un’assurdità.

Il progetto dell’invaso Codes è uno dei tanti investimenti nella direzione sbagliata, un investimento che guarda al passato perdendosi l’opportunità di costruire il futuro. Invece di continuare a investire nella monocultura sciistica nelle nostre valli, sarebbe necessario promuovere la diversificazione dell’offerta turistica. L’obiettivo deve essere quello di rendere il turismo indipendente dalle classiche stagioni, investendo in un’ospitalità di qualità: più software e meno hardware. Se continuiamo a costruire infrastrutture sulle nostre montagne, che sono il nostro capitale turistico, quale sarà il futuro?

“Come può essere coerente con gli obiettivi del Piano Climatico Provinciale un continuo ampliamento dell’infrastruttura sciistica? E come la mettiamo con la certificazione di sostenibilità GSTC-Global Sustainable Tourism Council, riconosciuta alla destinazione Alta Badia? Nel pianificare un invaso di 80.000 m3 è stato calcolato quali sono le emissioni di CO2 che provoca un tale intervento? Cosa succederà poi con queste infrastrutture quando per forza di cosa saranno diventate obsolete?” si chiede Elide Mussner candidata nella squadra di punta dei Verdi alle prossime elezioni provinciali ed esperta di turismo.

Gli anni dello sviluppo sfrenato appartengono al passato. Ora viviamo il momento della tutela, della preservazione, del dimensionamento. Dimensionare, tutelare, preservare significa investire nella qualità turistica di un territorio. Significa aumentarne il valore sociale, ambientale, turistico-economico. Significa essere coscienti della propria responsabilità per il futuro delle nostre valli. Se guardiamo al futuro, chiediamoci che cosa vogliamo offrire ai nostri ospiti: un panorama di infrastrutture impattanti o una natura incontaminata?

Rimane infine la questione del pericolo: un invaso di queste dimensioni, posto tra due scivolamenti sopra il paese di San Cassiano, dopo 60 anni dal disastro del Vajont, dovrebbe farci più che riflettere. Eppure, riprendendo il discorso di qualche consiglier* comunale: “pericolo o non pericolo, questo invaso s’ha da fare.” Ma non deve essere per forza così.

 

Elide Mussner

Author: Prakti

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