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COMUNICATO STAMPA.

È un gruppo consiliare completamente nuovo quello che si è riunito per la prima volta il 25 ottobre 2023. La Consigliera provinciale Brigitte Foppa – l’unica già in Consiglio – ha accolto la nuova e il nuovo collega Madeleine Rohrer e Zeno Oberkofler sui gradini del Consiglio provinciale dicendo: “Inizia una nuova era!”

Il nuovo gruppo dei Verdi si è ringiovanito molto. Con la formula 25-40-55, Brigitte Foppa, Madeleine Rohrer e Zeno Oberkofler hanno un’età media di 40 anni e formano così il gruppo anagraficamente più giovane del Consiglio provinciale. L’opera di rinnovamento è riuscita, il futuro è ora.

Le/il consigliere hanno fatto una prima valutazione del voto e hanno iniziato a prepararsi per le consultazioni di novembre. “Già prima delle elezioni abbiamo annunciato la nostra disponibilità ad assumerci responsabilità di governo. Il risultato elettorale con +7.000 voti e la buona performance della prima non eletta Sabine Giunta dimostrano che il nostro elettorato ha condiviso questa direzione. Per la prima volta nella storia, la SVP è costretta fare una coalizione con un partner di lingua tedesca oltre a quello italiano previsto dallo statuto. Se Kompatscher vuole mantenere le sue promesse di sostenibilità, deve dare la preferenza a noi Verdi. Un governo di destra con i negazionisti del cambiamento climatico tra le fila degli eletti sarebbe fatale. L’alternativa è un governo di centro-sinistra con i Verdi”, dichiarano Foppa, Rohrer e Oberkofler.

“Sentiamo in continuazione che l’Alto Adige ha bisogno di un governo di destra per poter negoziare meglio a Roma. È un pensiero a dir poco assurdo. Secondo questa logica, tutte le regioni dovrebbero adattarsi al governo nazionale. Il fatto che si pensi così in una provincia autonoma è ancora più spaventoso. L’Alto Adige non ha bisogno di assecondare o servire nessuno, nemmeno un governo Meloni. Autonomia altoatesina significa anche agire nei confronti di Roma con fiducia e fermezza. L’impegno per l’autonomia non può e non deve finire in un atteggiamento simile”, rimarcano i Verdi.

Bolzano, 26/10/2023

Brigitte Foppa, Madeleine Rohrer, Zeno Oberkofler

COMUNICATO STAMPA.

Guardiamo a questa mattinata elettorale con un occhio che ride ed uno che piange. Siamo preoccupati:e per il generale spostamento a destra. Ci aspetta molto lavoro come forza di centro-sinistra.

Eppure guardiamo al nostro risultato personale con grande gioia. Con oltre 25.000 voti ed il 9% dei voti, è il miglior risultato elettorale della nostra storia.

Tradotto in consiglieri:e, significa più di tre mandati pieni; non è bastato per il quarto mandato realizzabile con i resti. Sabine Giunta è la candidata di lingua italiana più votata. Ha più voti di tutti i candidati italiani degli altri partiti. Lei stessa ha mancato per poco l’ingresso in consiglio provinciale. Questo fa male. Su questo possiamo crescere.

Abbiamo molto da festeggiare. La nostra candidata di punta Brigitte Foppa ha ottenuto il suo miglior risultato di sempre. Con oltre 11.700 preferenze, è una delle poche consigliere ad aver guadagnato voti. Con Madeleine Rohrer e Zeno Oberkofler, entrano in consiglio provinciale una consigliera ed un consigliere competenti e motivati. Il candidato Zeno Oberkofler, nelle prime ore del mattino è salito al terzo posto: con soli 120 voti ha superato Sabine Giunta.

In Ladinia in generale e in Val Gardena in particolare, siamo riusciti a ottenere un risultato sensazionale: in alcuni comuni un risultato oltre il 20% dei voti…

Siamo dispiaciuti che Hanspeter Staffler non sia più membro del consiglio provinciale, perché con Hanspeter il consiglio provinciale perde un consigliere competente, la cui esperienza era un valore aggiunto per il gruppo consiliare dei Verdi e per l’intera assemblea.

I prossimi colloqui di coalizione mostreranno in quale direzione si orienterà la nuova giunta. Negozieremo e continueremo ad essere una voce forte per la giustizia sociale e l’ambiente. Non vediamo l’ora di metterci all’opera. C’è tanto da fare.

COMUNICATO STAMPA

Raramente i Verdi dell’Alto Adige hanno avuto così tanta energia e voglia di vincere come in queste elezioni provinciali. Negli ultimi mesi le candidate e i candidati hanno dato il massimo. Venerdì 20 ottobre hanno chiuso la campagna elettorale a Bolzano con una festa. Purtroppo la prima giornata di pioggia di questo autunno ha costretto a spostare tutto dalla piazza al coperto.

Ospiti di spicco internazionali e interregionali come la l’europarlamentare Sarah Wiener, il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, la senatrice Verde Aurora Floridia con il collega Luigi Spagnolli e la consigliera regionale verde Cristina Guarda (che negli ultimi anni ha lottato ed è riuscita a impedire l’assurda pista da bob a Cortina!) hanno portato tutto il loro entusiasmo e supporto.

Alla conferenza stampa subito prima della festa, le capolista Brigitte Foppa e Sabine Giunta hanno sottolineato il momento storico di questa elezione. “Il tema della protezione del clima è urgente e non può essere rimandato. Prendiamo sul serio l’appello dei giovani e mettiamo al centro il cambiamento climatico. Serve un ripensamento radicale del bilancio provinciale per consentire di prendere una direzione davvero sostenibile. Lo abbiamo ripetuto durante tutta la campagna elettorale: solo una svolta climatica accessibile a tutte e tutti è una svolta che può avere successo”, afferma Brigitte Foppa sul tema centrale dei Verdi. Il clima è una delle principali preoccupazioni delle cittadine e dei cittadini sudtirolesi. I Verdi vogliono agire con proposte sulla mobilità (biglietto-clima con una tariffa forfettaria annuale per tutti i trasporti pubblici), sulla casa (alloggi a prezzi accessibili negli edifici nuovi, management degli alloggi sfitti), sull’energia, sulla tutela della natura e della biodiversità. “Molte persone constatano troppo poco impegno da parte della giunta a favore della natura. Lo abbiamo sentito in continuazione – racconta la capolista – e nella stessa frase di solito aggiungevano: questa volta votiamo Verde!”

Anche Sabine Giunta, seconda capolista, lancia l’appello a votare Verdi: “La questione delle pari opportunità nella società in generale e nell’istruzione in particolare è un problema irrisolto. Molte famiglie faticano ad arrivare a fine mese e soffrono di stress quotidiano e preoccupazioni economiche. Ci vuole un grande impegno politico per ottenere dei miglioramenti e noi ce ne faremo carico. Ci spinge un grande senso di giustizia e di equità”, ha dichiarato Giunta.

Brigitte Foppa, Sabine Giunta, Hanspeter Staffler, Zeno Oberkofler, Elide Mussner, Felix von Wohlgemuth, Giulio Angelucci, Madeleine Rohrer, Luca Di Biasio, Francesca Zucali, Katja Renzler, Roberta Rigamonti insieme a tutte le altre candidate e candidati della lista invitano le cittadine e i cittadini ad andare a votare domenica 22 ottobre, di barrare il simbolo dei Verdi e di indicare 4 preferenze. “Il tuo voto ai Verdi è in buone mani” questa è una promessa.

COMUNICATO STAMPA.

Durante la campagna elettorale i Verdi hanno messo sotto i riflettori il tema della scuola. I/Le candidat* Luca Bertolini, Luca Di Biasio, Sabine Giunta, Inge Mahlknecht, Giorgia Martinolli e Katja Renzler, provenienti dal mondo della scuola in lingua italiana e tedesca hanno organizzato degli incontri a Bolzano, Merano, Laives e Bressanone, cui sono intervenuti genitori, studenti, docenti per ascoltare le proposte dei Verdi sul tema del futuro della scuola e per contribuire con ulteriori stimoli. Tutti gli intervenuti concordano sui seguenti punti fondanti del programma elettorale dei Verdi.

  1. L’educazione e l’istruzione di bambini e bambine, ragazzi e ragazze, riguardano l’intera società e devono essere intesi veramente come un investimento per tutt* e non come una spesa, con un’attenzione particolare alle periferie e alle situazioni di fragilità e disagio.
  2. La scuola dell’infanzia è il primo gradino dell’istruzione scolastica. I tempi di lavoro e gli stipendi del personale docente nella scuola dell’infanzia devono essere rivisti per una maggiore sostenibilità e attrattività della professione. Il pasto in mensa durante il servizio deve essere gratuito.
  3. Bisogna assicurare rapidamente il ricambio generazionale del personale, agire su formazione (comune per le tre scuole) e stabilizzazione e aumentare i posti disponibili per il tirocinio.
  4. Le scuole soffocano a causa della burocrazia. Bisogna alleggerire e decongestionare la quotidianità scolastica per diminuire lo stress e i fenomeni di burn out.
  5. L’orario di lavoro e lo stipendio del personale della scuola devono essere adeguati agli standard europei e al costo della vita nella nostra provincia
  6. Tutte le istituzioni e i servizi che si occupano di bambin* e ragazz* devono lavorare in rete, per risparmiare denaro ed energia, assicurare il successo formativo e contrastare la dispersione scolastica e sostenere il principio di sussidiarietà fra genitori e servizi sul territorio.
  7. Il numero degli/delle alunn* nelle classi deve diminuire per consentire al personale un lavoro mirato su benessere ed apprendimento, anche tenendo conto di disabiità e talenti.
  8. La comprensione e la conoscenza della lingua e della cultura dei gruppi linguistici italiano e tedesco devono essere incentivate a partire dalla scuola e nel tempo libero, con la creazione di classi plurilingui su richiesta delle famiglie con docenti formati e con la promozione di associazioni/istituzioni interetniche (associazioni sportive, teatrali, musicali,…).
  9. La scuola deve formare cittadin* competenti, critici, che acquisiscono gli strumenti per imparare per tutta la vita, per sviluppare stili di vita sani, per vivere una vita piena e consapevole dei diritti propri ed altrui.
  10. La scuola deve rimanere il luogo sicuro in cui si sviluppano talenti e si impara la convivenza fra uguali in diritti, diversi per provenienza e capacità, aspirazioni e desideri di sviluppo.

COMUNICATO STAMPA.

È davvero solo acqua ghiacciata? Quando si parla di turismo invernale e della produzione di neve artificiale per l’innevamento delle piste da sci, la domanda sulle conseguenze che può avere questa prassi sorge legittima. Le risposte spesso sono vaghe e condizionate da conflitti di interesse.

“Io faccio parte di quella generazione che è nata con i cannoni da neve davanti alla porta”, dice Elide Mussner, candidata della squadra di punta dei Verdi Grüne Vërc alle elezioni provinciali, “la produzione di neve artificiale ormai fa parte della cultura del luogo e come spesso accade, si stenta a mettere in discussione ciò che si conosce da sempre. Ci dicono: la produzione di neve artificiale è la cosa più naturale, è solo acqua che viene prelevata, ghiacciata e poi di nuovo inserita nel ciclo naturale in primavera. Ma è davvero così?” Oggi più che mai, di fronte all’acuta crisi climatica e alle sue evidenti conseguenze, è importante dare risposte chiare a questa domanda. L’attuale monocultura invernale ha avuto una legittimità economica in passato, ha dato la spinta al boom economico, ha sostenuto le nostre valli in uno sviluppo importante, oggi però risulta essere un freno alla trasformazione economica di cui abbiamo bisogno, perché si continua a guardare al passato invece di guardare al futuro.

Il gruppo di lavoro chiamato in causa da Elide Mussner per cercare di dare una risposta chiara e scientificamente coerente a questa domanda, si è riunito durante l’estate 2023 per studiare ed esaminare ricerche scientifiche condotte sull’impatto della neve artificiale sul sottosuolo e sull’ambiente in generale. A capo del gruppo di lavoro l’ingegnere ambientale Gianluca Vignoli: “Lo scopo di questo lavoro è quello di porre delle basi chiare e scientifiche per un discorso costruttivo e trasformativo in riferimento allo sviluppo del turismo invernale.” Il Gruppo di lavoro ha esaminato diversi studi condotti sulle Alpi a diverse altitudini (tra i 1000 e i 2500m) il cui scopo era quello di capire gli effetti sul suolo, sulla vegetazione e sulla biodiversità dovuti all’innevamento artificiale, alla battitura delle piste e ai movimenti di terreno per la loro costruzione. I risultati parlano chiaro: l’innevamento artificiale dei terreni e la battitura delle piste impoveriscono il suolo, ritardano la vegetazione e aumentano il rischio di erosione. Effetti che non aiutano certo a proteggere il delicato equilibrio dell’ecosistema alpino in uno scenario di precarietà climatica: durante l’estate del 2023 lo zero termico è arrivato a oltre 5.000 m (Ansa.it), +13° gradi sono stati misurati sulla Marmolada (Repubblica.it) e stiamo vivendo ora un ottobre con temperature tardo-estive. Agli effetti sul terreno si aggiunge la criticità del massiccio consumo di energia del settore sciistico: il consumo di energia per l’industria dello sci, dal 2000 al 2020, è più che raddoppiato e ha raggiunto 134 milioni di kWh. Per il 2020 equivale al consumo energetico di 150.000 persone in un anno. Questa energia viene consumata durante l’inverno, quando la produzione da fonti rinnovabili (solare fotovoltaico, idroelettrico) è più bassa.

Di fronte all’evidente sfida climatica, la soluzione non può essere un continuo potenziamento dell’infrastruttura per la produzione di neve artificiale. È giunto il momento di guardare avanti e cercare nuove strade che permettano al turismo invernale di svilupparsi verso una diversificazione dell’offerta, che dovrà essere meno impattante, più responsabile verso l’uso delle risorse, più resiliente ai fenomeni climatici, più sostenibile sia dal punto di vista sociale che economico.

Questo studio vuole essere un contributo concreto a questa trasformazione che necessita di nuovi approcci, perché non si può mirare al cambiamento continuando a fare come si è sempre fatto. Abbiamo bisogno di un’economia turistica forte anche in futuro, un’economia d’impatto che riscriva gli equilibri economici nel rispetto del pianeta che ci ospita.

COMUNICATO STAMPA.

Oggi, 16 ottobre, è un giorno di festa per la mobilità pubblica. È il giorno in cui vengono finalmente affidati a un’impresa i lavori di costruzione della variante di Riga. L’ampliamento dell’infrastruttura ferroviaria su tutto il nostro territorio deve ora prendere ulteriore slancio: Madeleine Rohrer e Hans-Peter Niederkofler dei Verdi chiedono il raddoppio dei binari sulla linea Merano – Bolzano così come in Val Pusteria e che si proceda celermente per il bypass di Bolzano.

Il dibattito sulla costruzione della variante di Riga è durato per ben trent’anni. Ridurrà di 17’ il tempo di percorrenza dei treni nella tratta tra Bolzano e la Val Pusteria, eliminando la necessità di cambiare treno a Fortezza. “Il progetto ha molte madri e molti padri. I nostri ringraziamenti vanno soprattutto agli instancabili gruppi ambientalisti locali per il loro costante impegno”, ha affermato Hans-Peter Niederkofler. Gli altoatesini hanno diritto a una mobilità più sostenibile e a meno traffico. “Ecco perché vogliamo essere protagonisti nella scelte che determinano la mobilità, invece di subirle. Al territorio va dunque riconosciuto in questo ambito un ruolo attivo e propositivo: non è possibile lasciare la pianificazione nelle sole mani di RFI con le conseguenti attese di finanziamenti da Roma e/o da Bruxelles”, afferma Madeleine Rohrer.

Nel loro programma elettorale i Verdi chiedono quindi una ridistribuzione degli investimenti che non si concentri su più asfalto, ma realizzi invece infrastrutture indipendenti dal traffico su strada. Ciò si deve tradurre in progetti di interesse provinciale che possono essere attuati più rapidamente e attraverso i quali può essere concretizzata una mobilità di alta qualità. Tra questi ultimi figurano il raddoppio dei binari e la semplificazione del percorso della tratta tra Bolzano e Merano nonché il potenziamento della linea ferroviaria in Val Pusteria. Rohrer e Niederkofler definiscono urgente anche il bypass ferroviario a Bolzano. I lavori dovranno essere completati prima dell’apertura della galleria di base del Brennero per alleggerire i cittadini tra Cardano e Brozolo dal previsto aumento del traffico su rotaia. Il Piano provinciale per la Mobilità sostenibile prevede però il bypass di Bolzano soltanto per un periodo successivo al 2036, ovvero dopo il completamento della BBT.

“Il valore della variante di Riga è ormai un dato ampiamente riconosciuto da tutte le forze politiche. È ora il momento dunque di dare urgente avvio anche gli altri progetti ferroviari», affermano Rohrer e Niederkofler.

COMUNICATO STAMPA.

Meno turismo, meno traffico: è questo che vuole la maggior parte delle cittadine e dei cittadini sudtirolesi. Ma se dopo il 22 ottobre nella nostra provincia avremo un governo di destra, le cose prenderanno una direzione ben diversa. Il ministro dei Trasporti Salvini minaccia da mesi di impugnare le misure di riduzione del traffico attuate in Tirolo per annullarle. E, durante il tour di ieri in Alto Adige per la campagna elettorale, ha anche affermato che abbiamo bisogno di più turismo.

“Queste dichiarazioni danno un’idea chiara di come andrebbero le cose se la Lega tornasse al governo in Alto Adige. Una giunta di destra lavorerà per incrementare ulteriormente il turismo e lasciare che il traffico stradale continui a crescere senza limiti” afferma la capolista dei Verdi Brigitte Foppa. La candidata mette in guardia da questa tendenza richiamando al diritto alla salute e alla pace delle persone residenti. “In molte zone dell’Alto Adige siamo già al limite. Ciò che serve non è una crescita ancora maggiore e ancora più veloce, ma la consapevolezza che le risorse sono limitate e che la vita delle persone è il valore più grande”, afferma Foppa.

COMUNICATO STAMPA.

Risanamento energetico, agrivoltaico, pompe di calore e la creazione di valore e posti di lavoro a livello locale: il gruppo di lavoro dei Verdi con esperti esterni ed interni, intorno ai candidati Vullo, Angelucci, Prenner e Oberkofler, presenta le sue proposte insieme alla capolista Sabine Giunta.

È ormai chiaro che la transizione energetica è un passaggio necessario per raggiungere la neutralità climatica in Alto Adige entro il 2040.

Con lo scopo di “conoscere per meglio scegliere” i verdi hanno istituito un tavolo di lavoro a cui hanno partecipato professionisti interni e vari professionisti esterni. Fra i professionisti interni ci sono i candidati alle elezioni provinciali Pascal Vullo, esperto di energia del Südtiroler Bauernbund, Giulio Angelucci, direttore dell’ufficio gestione rifiuti, ed il geometra e studente di ingegneria edile Gabriel Prenner insieme all’attivista per il clima Zeno Oberkofler.

“Fin dall’inizio sono state individuate sei aree tematiche:

  • Riduzione dei fabbisogni energetici
  • Risanamento energetico degli edifici
  • Ruolo delle istituzioni per i piani energetico-climatici
  • Contributi, tassazioni, Questioni sociali
  • Coinvolgimento della cittadinanza e degli stakeholder
  • Fonti energetiche rinnovabili ed il termovalorizzatore
  • Questioni paesaggistiche”

– spiega Antonio Favari, perito industriale e coordinatore del gruppo di lavoro – “per ogni gruppo tematico sono stati individuati limiti e possibilità di sviluppo durante un workshop dedicato”.

Nella riduzione dei fabbisogni energetici è stata messa a fuoco la necessità di intervenire sulla mobilità, e sul risanamento energetico degli edifici. Per quello che riguarda il risanamento degli edifici è emerso dagli incontri il problema legato alla complessità di accesso e alla efficacia delle diverse forme di incentivo. “Nel caso dei condomini andrebbe valutata la possibilità di riduzione dell’IMI legata al risanamento energetico dell’edificio” spiega Prenner, “inoltre sarebbe opportuno incentivare anche risanamenti energetici parziali, come il solo risanamento energetico del tetto insieme all’installazione di un impianto fotovoltaico. In questo modo in tanti casi la classe energetica dell’edificio può essere migliorata di due classi e le bollette possono essere ridotte in modo significativo con una spesa di investimento accessibile”.

Parlando, invece, di fonti energetiche rinnovabili, è necessario un riassetto legislativo che consenta l’installazione di sistemi agrivoltaici sopra una piccola parte (circa il 3%) dei 18.000 ha di meleti in provincia. “Solo in questo modo si potranno raggiungere i 1.800 MW di fotovoltaico necessari a ridurre il consumo di energia da fonti non rinnovabili. “L’agrivoltaico consente di produrre grandi quantità di energia rinnovabile senza ulteriore consumo di suolo e con un ridotto impatto paesaggistico rispetto agli impianti a terra. Quando l’agrivoltaico viene realizzato da comunità energetiche di contadini, cittadini e comuni questa tecnologia porta vantaggi a tutti” spiega Vullo.

Anche il termovalorizzatore di Bolzano e il suo possibile contributo alla rete di teleriscaldamento è stato argomento degli incontri. Non vi è dubbio per il gruppo di lavoro che il termovalorizzatore sia parte del concetto di teleriscaldamento della città di Bolzano;esso è tuttavia insufficiente a coprire i fabbisogni futuri. Sarà necessario puntare soprattutto sulle pompe di calore, dice Angelucci.

“La transizione energetica non è semplice ma è possibile” conclude Oberkofler “le tecnologie necessarie sono già disponibili. È necessario affiancarle ad un programma di sostegno economico pubblico che le renda anche socialmente accessibili a tutti per poter creare valore aggiunto e posti di lavoro a livello locale. La transizione energetica deve essere una transizione energetica fatta da e per i cittadini”.

COMUNICATO STAMPA.

Oggi, 10 ottobre, ricorre la giornata nazionale della psicologia e quella mondiale della
salute mentale. “Non c’è salute senza salute psicologica”, afferma Francesca Zucali,
candidata nella lista Verde. “Mai come ora c’è bisogno di rimettere al centro la persona,
intesa come singolo e come nucleo familiare, lavorando sulla prevenzione e sul benessere
psicofisico delle persone, affidandosi alle persone competenti. Per questo motivo”,
conclude Zucali, “è bene creare una modalità di accesso continua, pensando a un Pronto
Soccorso Psicologico in ospedale h24 e a servizi di psicologia di base anche nelle zone
più periferiche. Si stima che in Italia non si dedichi nemmeno il 3% della spesa sanitaria
complessiva alla salute mentale”.
La salute mentale è una priorità, prosegue Roberta Rigamonti. La malattia psichica
rappresenta una grande sfida non solo per i malati, ma anche per i familiari e gli amici che
spesso arrivano al limite della loro resistenza. Le difficoltà sono molteplici, si sperimentano
sentimenti di solitudine, abbandono e impotenza. C’è bisogno di aiuto da subito e durante
tutte le fasi della vita della persona malata.
“Dobbiamo combattere il pregiudizio legato alle malattie mentali che può essere più
dannoso della malattia stessa," è essenziale aprire il dialogo e offrire sostegno a chi ne ha
bisogno coinvolgendo in senso partecipativo persone con problemi psichici, familiari coinvolti e
professionisti ", così Roberta Rigamonti.
La collaborazione tra servizi e il lavoro di rete è fondamentale per creare un impatto
duraturo nella lotta contro lo stigma associato alla salute mentale e per promuovere una
società più inclusiva.
Il livello in cui agire non è quello del “dobbiamo aiutarli” ma del “programmiamo insieme”.
Il candidato dei Verdi Antonio Peruffo ritiene imprescindibile in ambito sanitario e sociale
un grande investimento sulle risorse umane migliorando le condizioni di lavoro e
garantendo adeguate retribuzioni.
L’Agenzia europea per la sicurezza sul lavoro dichiara che più del 50% delle giornate
lavorative perse è riconducibile allo stress e ai rischi psicosociali correlati; inoltre, 1
lavoratore su 6 avrà problemi mentali nel corso della vita lavorativa, e su questo è
necessario un intervento preventivo.
Medici, infermieri e sanitari risentono ancora delle conseguenze dell’emergenza
epidemiologica da COVID-19 e le richieste di cura sono considerevolmente aumentate.
Contrasto alle aggressioni degli operatori sanitari, misure di conciliazione vita-lavoro,
sviluppo delle carriere, valorizzazione delle competenze, welfare aziendale, politiche di
inclusione e pari opportunità, prevenzione di molestie e mobbing, sono solo alcuni dei
provvedimenti che Antonio Peruffo propone.

COMUNICATO STAMPA.

Da mesi noi Verdi segnaliamo come potrebbe finire l’avanzata aggressiva di Salvini contro l’Austria e il Tirolo. Ora è chiaro per tutti che il ministro dei trasporti della Lega non arretrerà di un passo, ma al contrario non farà altro che alimentare ulteriormente la disputa sui transiti che ha scatenato. Il modo in cui parla esprime chiaramente quanto poco importante sia per lui la salute delle persone: sentiamo parole come “divieti di circolazione illegali, ingiusti, ignoranti e arroganti”. Evidentemente per il ministro la salute della lobby degli autotrasportatori è più importante di quella delle cittadine e dei cittadini che vivono lungo l’asse del Brennero”, afferma la capogruppo dei Verdi Brigitte Foppa. Da tempo Foppa mette in guardia la Giunta sulle intenzioni di Salvini di liberalizzare nuovamente il traffico sull’asse del Brennero, portando così a un ulteriore incremento. “L’Alto Adige è stato finora troppo mite su questo tema”, dichiara Foppa.

Già in occasione della seduta congiunta delle 3 assemblee legislative Tirolo, Sudtirolo e Trentino abbiamo preso atto che è importante stare sempre allerta. “Nella seduta a Riva del Garda dello scorso giugno nessuna delle giunte ha voluto dare segnali chiari sulle politiche dei transiti, al contrario: una mozione dei Verdi in cui chiedevamo di difendere e di applicare il limite dei 100 km/h e le altre misure di riduzione dei transiti anche in Sudtirolo e in Trentino è stata bocciata” racconta la capogruppo in Consiglio provinciale Brigitte Foppa. “La SVP si piega al partner di coalizione Lega e al suo capo Salvini”.

I Verdi sottolineano l’importanza di sviluppare delle chiare misure di riduzione del traffico transfrontaliero coerenti e sostenibili. Le misure ottenute e già introdotte non devono essere rinnegate. Sarebbe un grave passo indietro, non certo rivolto al futuro.