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COMUNICATO STAMPA.

In IV Commissione legislativa, il disegno di legge provinciale n. 104 (“disegno di legge WOBI”) è stato approvato oggi con 4 voti a favore (Bacher, Locher, Renzler, Vallazza), 3 voti contrari (Foppa, Ploner, Repetto) e 1 astensione (Nicolini). Il Gruppo Verde ha annunciato una relazione di minoranza.

“Alcuni piccoli miglioramenti sono stati possibili, l’umore in commissione era collaborativo. Il “peccato originale” della legge, ovvero che in futuro quasi tutte le norme sulla WOBI potranno essere decise dal solo governo statale, è rimasto. Una mitigazione da parte del nostro gruppo parlamentare potrebbe essere approvata: I regolamenti attuativi più importanti, soprattutto quelli sui criteri di assegnazione e sulla rendita fondiaria (!), saranno quindi in futuro redatti previa consultazione delle parti sociali. Il Landtag sarà coinvolto nella stesura della DfO almeno attraverso un parere di esperti della commissione legislativa competente per l’edilizia abitativa. E la rappresentanza sindacale nel consiglio di amministrazione della WOBI è assicurata. Almeno”, riassume Brigitte Foppa, membro della commissione.

Restano i problemi di fondo della legge, che sono:

– l’anello finora mancante della legge “Spazio e Paesaggio

– la già citata delega al governo statale di quasi tutte le normative più importanti

– la mancanza di chiarezza finora sulla legge sull’affitto dei terreni

– l’accesso della classe media agli appartamenti WOBI, che sono già troppo pochi

– il “giro di vite” con la limitazione della durata dei contratti di locazione e l’obbligo di presentazione dei documenti di proprietà per i richiedenti stranieri (anche per coloro che non riescono a procurarseli).

Le abitazioni in Alto Adige restano troppo care. Il 41% delle spese familiari per l’alloggio è una percentuale troppo alta. Purtroppo questa legge non cambierà nulla. La proposta sarà sottoposta al plenum del Landtag alla fine di giugno.

 

Cons. prov.

Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba, Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

Una vittoria netta per la democrazia diretta. Soprattutto per il “pacchetto democrazia” che abbiamo messo insieme nel 2018. Il tema è stato trattato troppo poco nella campagna referendaria, che purtroppo è stata tutta incentrata sul referendum confermativo e sulla paura, risorta all’improvviso, per i “famigerati trecento” che potrebbero paralizzare la legislatura. Un passaggio che esiste da quattro anni e che finora non ha mai fatto passare notti insonni a nessuno.

La legge del 2018 è molto di più. All’epoca ci eravamo posti molto seriamente il problema su come rappresentanza politica e popolazione avrebbero potuto collaborare bene insieme. Da qui sono nati: l’Ufficio per la formazione politica, il Consiglio dei comuni così ben pensato, la semplificazione del quesito (e abbiamo anche visto quanto sarebbe stato importante anche per questo referendum che in questa forma era davvero difficile da comprendere) e il dovere di fornire informazioni equilibrate.

La legge del 2018 è stata confermata il 29 maggio. Le imperfezioni ancora presenti possono essere corrette grazie a un disegno di legge che è già pronto per l’Aula. Questo non è un problema. Si spera che la SVP sarà d’accordo. Dopotutto nel suo big print ha scritto a lettere cubitali “Sì alla democrazia diretta”.

L’affluenza è stata bassa. Non ci aspettavamo molto di più. La gente leggeva scoraggiata il quesito, così complicato. Ma alcune persone ci hanno anche detto che non andranno mai più a votare con questa rappresentanza politica. Chiaramente si riferivano soprattutto alla SVP e agli scandali delle ultime settimane e degli ultimi mesi. È comprensibile.

Meno comprensibile è la decisione della SVP di non fare nessuna campagna elettorale. Tutti noi dell’opposizione siamo stati in giro, per le strade, nelle piazze, su internet, nelle conversazioni, a spiegare, sensibilizzare, a invitare le persone a confrontarsi con il tema. Da nessuna parte abbiamo visto la SVP, che si è ritirata in una fredda comunicazione, chiedendo ad altre organizzazioni di inviare messaggi di invito al voto su Whatsapp. Eppure, si trattava della LORO legge. Un atteggiamento incomprensibile, un segno di grandissima debolezza.

Politica significa confrontarsi, lottare per le proprie idee, difenderle, raccogliere il consenso, convincere le persone ed esporsi anche alle critiche. Il grande partito ha semplicemente tralasciato tutto questo. Ha aspettato che tutto finisse. Come un partito di maggioranza possa perseguire una strategia di questo tipo, resta assolutamente incomprensibile.

Politica significa metterci la faccia. Chi non lo fa, rischia di perderla.

#coraggiocivilie #democraziadiretta #partecipazione #whatcountsistheattitude

Bolzano, 30/5/2022

Cons. prov.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

 

ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE.

Medienberichten zufolge erhielt Südtirol vor knapp einem Jahr 70 Millionen Euro aus dem Topf des Europäischen Wiederaufbauplanes „Recovery Fund“. Die Landesregierung setzte damals eine Steuergruppe ein, die koordinieren sollte, welche Projekte in welchem Ausmaß finanziert werden sollten.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

1. Kann die Landesregierung die eingangs erwähnte Summe von 70 Millionen Euro bestätigen?
2. Falls nein, auf welche Höhe beläuft sich die tatsächliche Summe?
3. Welche Projekte wurden im Rahmen des Recovery Fund genehmigt?
a. Wir ersuchen um Projekttitel, kurze Projektbeschreibung und Projektkosten.

Bozen, 26.05.2022

Landtagsabgeordnete
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

Hier könnt ihr die Antwort der Landesregierung herunterladen.

ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE.

Bei der Anhörung des 1. Gesetzgebungsausschusses am 26.05.2022 wurde von anwesenden Vereinen auf eine Problematik hingewiesen, zu der wir Näheres erfahren möchten. Es hieß nämlich, dass einzelne Ämter für die Bearbeitung der Gesuche einen CUP (Codice Unico di Progetto) verlangen, der in Wirklichkeit für das Ehrenamt nicht vorgeschrieben sei. Dasselbe passiere mit der elektronischen Rechnung, die für bestimmte Ämter über XML erfolge, während für andere ein PDF genüge.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

1. Stimmen die angegebenen Sachverhalte?
2. Welche Ämter verlangen von den Vereinen des Dritten Sektors einen CUP? Mit welcher Begründung?
3. Welche Ämter verlangen von den Vereinen des Dritten Sektors die elektronische Rechnung über XML? Mit welcher Begründung?
4. Wie kommt es, dass dieselbe Verwaltung in einigen Fällen diese Erschwernisse auferlegt, während es in anderen Ämtern ohne diese geht?
5. Was ist hierzu die Vorgabe der Landesregierung?

Bozen, 26.05.2022

Landtagsabgeordnete
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

Qui la risposta dell`assessore.

ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE.

Entlang des Radweges zwischen Auer und Branzoll blühte bis vor kurzem der Klatschmohn. Vor ein paar Wochen hat man die Wiese neben dem Radweg gemäht, unbeirrt der Schönheit der Natur, welche diesen Radweg säumte (siehe Bilder). Laut Informationen der Behörden wird jedes Jahr zum gleichen Zeitpunkt gemäht, ungeachtet der individuellen saisonalen Gegebenheiten in den betreffenden Jahren.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

1. Entspricht es den Tatsachen, dass jedes Jahr zu einem fix festgelegten Zeitpunkt gemäht wird?
2. Wie ist die Mahd von Böschungen geregelt?
3. Wie wird garantiert, dass beim Mähen von Böschungen die Artenvielfalt gewahrt wird?
4. Wird bei der Mahd darauf geachtet, dass Tiere nicht zu Schaden kommen, falls ja, wie?
5. Wie koordinieren sich die Ämter im Vorfeld des Mähens?

Bozen, 16.05.2022

Landtagsabgeordnete
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

Hier könnt ihr die Antwort der Landesregierung und die Rückfrage lesen.

INTERROGAZIONE SU TEMI D’ATTUALITÀ.

Da precedenti risposte della Giunta provinciale, risulta che: A) il servizio antincendio da garantire all’aeroporto di Bolzano è stato fissato nella categoria 5; B) il servizio così definito, in base a un accordo del 2017, ha un costo fissato di € 917.757 all’anno; C) La spesa per questo servizio deve essere sostenuta dal gestore privato ABD Holding; D) Il gestore privato si è rifiutato di pagare questa somma e di qui è nato un contenzioso davanti al tribunale.

Si chiede:

1. A che punto è il contenzioso legale con ABD Holding sul pagamento del servizio antincendio?
2. Quali sono le parti coinvolte in questo contenzioso?
3. A quanto ammontano attualmente i costi totali del servizio antincendio da quando ABD Holding ha acquistato il 100% della partecipazione della società di gestione? ABD Holding ha pagato almeno in parte questi costi, o non ha pagato nulla?
4. Le fatture del costo del servizio emesse dal corpo permanente dei vigili del fuoco sono state pagate? Se sì, chi le ha pagate: l’Agenzia per la protezione civile, cioè la Provincia?
5. Attualmente è ancora in vigore l’accordo del 2017, che prevedeva un servizio di categoria 5 al costo di € 917.757 all’anno? Oppure la categoria, e/o il prezzo, sono stati rivisti?
6. C’è la possibilità che, aumentando i voli, il servizio debba passare a una categoria superiore?

Bolzano, 18.05.2022

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

Qui la risposta dell’assessore e la domanda aggiuntiva del consigliere Dello Sbarba.

ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE.

Vor wenigen Tagen erreicht uns beiliegendes Foto, worauf tote Fische des Schlandraunbaches erkennbar sind. Der Schlandraunbach sei trocken gefallen, weil sämtliches Wasser für Beregnungszwecke abgeleitet wurde.
Kürzlich hat die Landesregierung im Beschluss 147/2022 verkündet, dass die Ökologischen Ziele zur Verbesserung der Wasserführung des Schlandraunbaches „Gut und sehr gut erreicht“ worden seien.
Kurze Zeit drauf fiel der Bach trocken mit einem massiven Fischsterben.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

1. Wurde die Landesregierung über den Vorfall informiert?
2. Falls ja, welche Sanktionen und Maßnahmen wurden umgesetzt?
3. Wie kann es sein, dass zwischen dem Beschluss 147/2022 (guter ökologischer Zustand) und der Wirklichkeit (Fischsterben) eine dermaßen große Lücke klafft?
4. Die bisherigen Maßnahmen reichen augenscheinlich nicht aus, um einen guten ökologischen Zustand des Schlandraunbaches zu garantieren. Welche zusätzlichen Maßnahmen plant die Landesregierung, um das Trockenfallen des Schlandraunbaches definitiv zu beenden?

Bozen, 23.05.2022

Landtagsabgeordnete
Hanspeter Staffler
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba

Hier könnt ihr die Antwort im Plenum und die Zusatzfrage lesen.

ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE.

Medienberichten zufolge will Südtirol die staatliche Linie, wonach im kommenden Schuljahr Sport in den 5. Klassen der Grundschulen von Lehrpersonen unterrichtet werden soll, die Sport an einer Uni studiert haben, nicht mittragen. Begründung: Man mache schon viel auf dem Gebiet, Sport sei schon jetzt Priorität in den Grundschulen, es gebe Zusatzausbildungen für Lehrpersonen. Diese Sicht der Dinge hat nur teilweise Konsens in den Schulen. Es gibt auch Stimmen, die anmerken, Südtirol habe Aufholbedarf beim Sportunterricht für die Jüngsten, und es tue gut, den Sportunterricht den dafür Ausgebildeten zu überlassen – zumal angesichts des Lehrermangels in den Grundschulen.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

1. Wie ist hierzu die Stellungnahme der Landesregierung? Was ist das Vorhaben hierzu?
2. Wurde die Aufwertung des Sportunterrichts auf 2 Einheiten pro Woche (netto) in allen Grundschulen des Landes umgesetzt?
3. Was gilt grundsätzlich in der Grundschule als „Sportunterricht“?

Bozen, 23.05.2022

Landtagsabgeordnete
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

Hier könnt ihr die Antwort des Landesrat und die Zusatzfrage nachlesen.

COMUNICATO STAMPA.

In una dichiarazione congiunta, tutti i rappresentanti dell’opposizione in Consiglio provinciale invitano la popolazione a recarsi alle urne domenica prossima, 29 maggio, e a votare NO: NO alla limitazione della partecipazione delle cittadine e dei cittadini.

La legge sulla democrazia diretta, partecipazione e formazione politica ha ormai tre anni. È stata approvata alla fine dell’ultima legislatura nel 2018 ed è il risultato di un lungo processo di partecipazione tra i cittadini, le cittadine, la maggioranza e l’opposizione. Questa legge è un’importante conquista per la democrazia in Alto Adige. Nel caso però dovesse passare la linea della maggioranza SVP-Lega Salvini-Forza Italia, potrebbe venire indebolita in parti essenziali. Per evitare che ciò accada, l’opposizione in Consiglio provinciale è unita nel chiedere che il 29 maggio si voti NO.

 

Quattro motivi importanti per dire NO:

  1. NO all’abolizione del referendum confermativo sulle leggi provinciali

I cittadini devono avere la possibilità di votare sull’entrata in vigore o meno di una legge approvata in Consiglio provinciale. Nel 2018 siamo riusciti a inserire nella legge questa importante possibilità di democrazia diretta. Rimuoverlo ora, ancor prima che sia stato applicato una volta, sarebbe una grave perdita per la democrazia.

  1. NO al controllo partitico dell’Ufficio per la formazione politica

La formazione politica deve essere libera e sovrapartitica. Se vince il SÌ, l’Ufficio per la formazione politica sarà di fatto subordinato alla presidenza del Consiglio provinciale che attualmente è composto da cinque membri della maggioranza e da un solo membro dell’opposizione. L’indipendenza non può essere garantita in questo modo.

  1. NO, perché l’informazione sui referendum deve essere equilibrata

Non appena viene indetto un referendum, la popolazione deve essere informata. In futuro avremo difficilmente un’informazione equilibrata: i grandi partiti avranno più spazio di quelli più piccoli.

  1. NO, perché i consigli delle cittadine e dei cittadini devono rimanere indipendenti

Nella legge attuale, il Consiglio dei cittadini viene descritto molto chiaramente e l’Ufficio per la formazione politica è responsabile della sua gestione. L’indipendenza verrebbe meno se il Consiglio dei cittadini fosse prima definito dalla Presidenza del Consiglio provinciale.

Le forze di minoranza sono convinte che la democrazia diretta e la partecipazione in Alto Adige debbano essere rafforzate e ampliate. Tornare indietro rispetto ai progressi che sono stati raggiunti è sbagliato. La nostra democrazia merita varietà, possibilità di scelta e di dire la propria da parte delle cittadine e dei cittadini.

Per rafforzare la democrazia diretta e impedire una limitazione dei diritti dei cittadini, domenica è quindi importante votare NO.

 

I rappresentanti della minoranza politica (in ordine alfabetico): Myriam Atz-Tammerle, Riccardo Dello Sbarba, Peter Faistnauer, Brigitte Foppa, Sven Knoll, Paul Köllensperger, Andreas Leiter Reber, Ulli Mair, Diego Nicolini, Alex Ploner, Franz Ploner, Sandro Repetto, Maria Elisabeth Rieder, Hanspeter Staffler, Josef Unterholzner, Alessandro Urzì

COMUNICATO STAMPA.

Il 29 maggio si vota! In ballo c’è la legge sulla democrazia diretta che la maggioranza vuole ridurre in vari punti decisivi. I Verdi Grüne Verc, come gli altri partiti di minoranza in Consiglio provinciale, dicono NO allo scempio voluto dalla coalizione SVP-Lega-Forza Italia e invitano la popolazione a votare NO al quesito referendario.

La maggioranza SVP-Lega Salvini-Forza Italia vuole indebolire la democrazia diretta e la partecipazione delle cittadine e dei cittadini. Votando NO il 29 maggio 2022, resta in vigore la Legge sulla democrazia diretta così come è stata approvata nel 2018. Questa legge innovativa e moderna è stata frutto di un lungo processo partecipativo, che ha visto il coinvolgimento attivo e costante di centinaia di persone.

Tra le altre cose, con questa legge cittadine e cittadini possono convocare i referendum sulle leggi provinciali e chiedere la realizzazione dei Consiglio delle cittadine e dei cittadini su determinati temi. La legge prevede inoltre un Ufficio per la formazione politica indipendente insediato all’interno del Consiglio provinciale e la diffusione di materiale informativo equilibrato sui vari referendum.

Di fatto, la “Legge Noggler” su cui le cittadine e i cittadini sono chiamati a votare a fine maggio abolisce o indebolisce molto tutto ciò.

Per questo il 29 maggio diciamo con forza NO:

  • NO, per salvare il referendum confermativo sulle leggi provinciali
  • NO, perché l‘Ufficio per la formazione politica deve essere indipendente e al di sopra dei partiti
  • NO, perché l‘informazione sui referendum popolari deve essere equilibrata
  • NO, perché i Consigli delle cittadine e dei cittadini devono restare indipendenti.
  • NO, perché tutti i gruppi linguistici vanno tutelati.

Siamo convinti che la democrazia e la partecipazione politica vadano costantemente rafforzate e ampliate, non limitate e indebolite. Una volta si sono fatti passi in avanti importanti, tornare indietro non è mai una buona scelta.

Guardiamo avanti dunque! La nostra democrazia si merita varietà, possibilità di scelta e di dire la propria, anche quando è scomodo.

 

BZ, 20.05.2022

Brigitte Foppa
Felix von Wohlgemuth
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler