HomeComunicati stampaReferendum 29 maggio: NO all’indebolimento della democrazia diretta. No alla limitazione dei diritti.

Referendum 29 maggio: NO all’indebolimento della democrazia diretta. No alla limitazione dei diritti.

COMUNICATO STAMPA.

In una dichiarazione congiunta, tutti i rappresentanti dell’opposizione in Consiglio provinciale invitano la popolazione a recarsi alle urne domenica prossima, 29 maggio, e a votare NO: NO alla limitazione della partecipazione delle cittadine e dei cittadini.

La legge sulla democrazia diretta, partecipazione e formazione politica ha ormai tre anni. È stata approvata alla fine dell’ultima legislatura nel 2018 ed è il risultato di un lungo processo di partecipazione tra i cittadini, le cittadine, la maggioranza e l’opposizione. Questa legge è un’importante conquista per la democrazia in Alto Adige. Nel caso però dovesse passare la linea della maggioranza SVP-Lega Salvini-Forza Italia, potrebbe venire indebolita in parti essenziali. Per evitare che ciò accada, l’opposizione in Consiglio provinciale è unita nel chiedere che il 29 maggio si voti NO.

 

Quattro motivi importanti per dire NO:

  1. NO all’abolizione del referendum confermativo sulle leggi provinciali

I cittadini devono avere la possibilità di votare sull’entrata in vigore o meno di una legge approvata in Consiglio provinciale. Nel 2018 siamo riusciti a inserire nella legge questa importante possibilità di democrazia diretta. Rimuoverlo ora, ancor prima che sia stato applicato una volta, sarebbe una grave perdita per la democrazia.

  1. NO al controllo partitico dell’Ufficio per la formazione politica

La formazione politica deve essere libera e sovrapartitica. Se vince il SÌ, l’Ufficio per la formazione politica sarà di fatto subordinato alla presidenza del Consiglio provinciale che attualmente è composto da cinque membri della maggioranza e da un solo membro dell’opposizione. L’indipendenza non può essere garantita in questo modo.

  1. NO, perché l’informazione sui referendum deve essere equilibrata

Non appena viene indetto un referendum, la popolazione deve essere informata. In futuro avremo difficilmente un’informazione equilibrata: i grandi partiti avranno più spazio di quelli più piccoli.

  1. NO, perché i consigli delle cittadine e dei cittadini devono rimanere indipendenti

Nella legge attuale, il Consiglio dei cittadini viene descritto molto chiaramente e l’Ufficio per la formazione politica è responsabile della sua gestione. L’indipendenza verrebbe meno se il Consiglio dei cittadini fosse prima definito dalla Presidenza del Consiglio provinciale.

Le forze di minoranza sono convinte che la democrazia diretta e la partecipazione in Alto Adige debbano essere rafforzate e ampliate. Tornare indietro rispetto ai progressi che sono stati raggiunti è sbagliato. La nostra democrazia merita varietà, possibilità di scelta e di dire la propria da parte delle cittadine e dei cittadini.

Per rafforzare la democrazia diretta e impedire una limitazione dei diritti dei cittadini, domenica è quindi importante votare NO.

 

I rappresentanti della minoranza politica (in ordine alfabetico): Myriam Atz-Tammerle, Riccardo Dello Sbarba, Peter Faistnauer, Brigitte Foppa, Sven Knoll, Paul Köllensperger, Andreas Leiter Reber, Ulli Mair, Diego Nicolini, Alex Ploner, Franz Ploner, Sandro Repetto, Maria Elisabeth Rieder, Hanspeter Staffler, Josef Unterholzner, Alessandro Urzì

Author: Heidi

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