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Democrazia diretta: una vittoria netta

COMUNICATO STAMPA.

Una vittoria netta per la democrazia diretta. Soprattutto per il “pacchetto democrazia” che abbiamo messo insieme nel 2018. Il tema è stato trattato troppo poco nella campagna referendaria, che purtroppo è stata tutta incentrata sul referendum confermativo e sulla paura, risorta all’improvviso, per i “famigerati trecento” che potrebbero paralizzare la legislatura. Un passaggio che esiste da quattro anni e che finora non ha mai fatto passare notti insonni a nessuno.

La legge del 2018 è molto di più. All’epoca ci eravamo posti molto seriamente il problema su come rappresentanza politica e popolazione avrebbero potuto collaborare bene insieme. Da qui sono nati: l’Ufficio per la formazione politica, il Consiglio dei comuni così ben pensato, la semplificazione del quesito (e abbiamo anche visto quanto sarebbe stato importante anche per questo referendum che in questa forma era davvero difficile da comprendere) e il dovere di fornire informazioni equilibrate.

La legge del 2018 è stata confermata il 29 maggio. Le imperfezioni ancora presenti possono essere corrette grazie a un disegno di legge che è già pronto per l’Aula. Questo non è un problema. Si spera che la SVP sarà d’accordo. Dopotutto nel suo big print ha scritto a lettere cubitali “Sì alla democrazia diretta”.

L’affluenza è stata bassa. Non ci aspettavamo molto di più. La gente leggeva scoraggiata il quesito, così complicato. Ma alcune persone ci hanno anche detto che non andranno mai più a votare con questa rappresentanza politica. Chiaramente si riferivano soprattutto alla SVP e agli scandali delle ultime settimane e degli ultimi mesi. È comprensibile.

Meno comprensibile è la decisione della SVP di non fare nessuna campagna elettorale. Tutti noi dell’opposizione siamo stati in giro, per le strade, nelle piazze, su internet, nelle conversazioni, a spiegare, sensibilizzare, a invitare le persone a confrontarsi con il tema. Da nessuna parte abbiamo visto la SVP, che si è ritirata in una fredda comunicazione, chiedendo ad altre organizzazioni di inviare messaggi di invito al voto su Whatsapp. Eppure, si trattava della LORO legge. Un atteggiamento incomprensibile, un segno di grandissima debolezza.

Politica significa confrontarsi, lottare per le proprie idee, difenderle, raccogliere il consenso, convincere le persone ed esporsi anche alle critiche. Il grande partito ha semplicemente tralasciato tutto questo. Ha aspettato che tutto finisse. Come un partito di maggioranza possa perseguire una strategia di questo tipo, resta assolutamente incomprensibile.

Politica significa metterci la faccia. Chi non lo fa, rischia di perderla.

#coraggiocivilie #democraziadiretta #partecipazione #whatcountsistheattitude

Bolzano, 30/5/2022

Cons. prov.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

 

Author: Serena

Kommunikationsbeauftragte der Grüne Fraktion.

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