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No alla Valdastico

Ordine del giorno Al Disegno di legge regionale n. 47/2021

Visto quanto previsto dal Disegno di legge regionale n. 47 “Bilancio di previsione delle Regione autonoma Trentino-Alto Adige-Südtirol” per gli esercizi finanziari 2022-2024 e dalla nota di aggiornamento al documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2021:

L’autostrada A31 della Valdastico, detta anche PiRuBi dai tre politici democristiani che la vollero fortemente (Piccoli-Rumor-Bisaglia) fu aperta nel 1976 e da allora è ferma a Piovene Rocchette.

Fin dall’inizio la Regione Veneto e la società che gestisce l’autostrada hanno proposto che l’A31 fosse prolungata a nord fino a sfociare in A22. È stato elaborato anche un progetto preliminare, che contemplava 6 ipotesi di tracciato indicando come privilegiato quello che prevedeva a Besenello l’innesto in A22.

Storicamente il progetto è stato avversato dalle Province autonome di Trento e Bolzano e da molte associazioni culturali e ambientaliste (tra cui Italia Nostra, WWF, e la Fondazione britannica “The Landmark Trust”). Negli ultimi anni il governo trentino ha mostrato e sta mostrando aperture verso diverse soluzioni che porteranno all’approdo della Valdistico Nord in Trentino.

Le motivazioni di chi si oppone al completamento a nord della A31 sono molteplici:

  • rappresenterebbe uno scempio ambientale per le valli del Leno o per qualla del Centa. Gallerie, viadotti, cantieri e traffico a impattare su aree fragili e incontaminate;
  • aprirebbe un nuovo corridoio per il traffico leggero e pesante dal nord-est italiano ultra industrializzato verso i mercati del nord Europa attraverso il Brennero, aggravando notevolmente i problemi di traffico sull’autostrada A22, che ha già raggiunto il limite di saturazione. A farne le spese sarebbe la salute di migliaia di persone che abitano lungo questo asse, soprattutto nel tratto che attraversa la provincia di Bolzano;
  • ciò rappresenta il contrario della politica seguita finora dalle due province e dall’intera Euregio Tirolo – Alto Adige -Trentino, che prevede la riduzione dei transiti su gomma sull’Autobrennero e il trasferimento delle merci e delle persone su rotaia attraverso l’ammodernamento e il potenziamento della ferrovia;
  • l’innesto di A31 in A22 non risolverebbe nemmeno i problemi di traffico della SS47 della Valsugana che è prevalentemnte costituito da mobilità interna e non di attraversamento.

Il lungo braccio di ferro tra Trentino-Alto Adige e Veneto ha avuto come tappa fondamentale la sentenza della Corte Costituzionale del 21 febbraio 2011 che ha ribadito che qualsiasi opera, atto o progetto dell’arteria non possa essere realizzato senza la preventiva intesa con la Provincia autonoma di Trento. Ciò per rispetto dello Statuto di autonomia e delle sue norme di attuazione.

Anche dopo questa sentenza, il Veneto aveva proseguito la sua pressione, approvando il progetto e ottenendo – il 10 agosto 2016 – il via libera del CIPE, cui è seguita la decisione della Società Autostrada A31 di dare avvio alla progettazione definitiva del 1º lotto funzionale dell’opera tra Piovene Rocchette e Valle d’Astico della lunghezza di 18,9 Km, interamente in territorio veneto.

Tuttavia, il 21 gennaio 2019, con la sentenza 00499/2019, il Consiglio di Stato, in ultimo grado di appello, ha annullato la delibera del CIPE del 10 agosto 2016 su un ricorso promosso dal Comune di Besenello, interessato in sede di progetto preliminare all’uscita e raccordo della Valdastico Nord con l’autostrada del Brennero. L’opera era stata dunque di nuovo fermata dall’iniziativa delle popolazioni e delle amministrazioni locali.

A inizio 2021 una Sentenza della Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della Holding A4 contro il Comune di Besenello in merito al progetto di prolungamento dell’A31-Valdastico Nord. Ha ritenuto infatti che il progetto sulla parte veneta dell’autostrada sarebbe “illogico e incongruente” senza un piano generale che comprenda anche l’eventuale tracciato trentino.

E’ stata così riconosciuta la legittimità della sentenza emanata dal Consiglio di Stato a gennaio 2019 che dava ragione al Comune di Besenello, il quale da sempre si è battuto contro un’opera considerata devastante sul piano ambientale e anti-economica.

Il 19 giugno 2020 la Provincia di Trento ha  adottato una delibera (n. 837) avente ad oggetto proprio il collegamento della Valdastico e che prevede l’avvio di una procedura di variante al Piano Urbanistico Provinciale (PUP) che ha lo scopo di inserire nella pianificazione provinciale la previsione del collegamento tra Veneto e Trentino, con sbocco possibile fino a Rovereto sud e che arriverà in Consiglio provinciale a Trento ad inizio 2022.

Il Consiglio regionale del Trentino Alto Adige-Südtirol impegna la Giunta regionale:

  1. ad opporsi al progetto di prolungamento verso Nord della A31 della Valdastico e al suo collegamento alla A22 del Brennero, qualsiasi sia il punto dell’innesto, poiché tale opera creerebbe un nuovo corridoio per traffico leggero e pesante dal nord est italiano verso nord attraverso il Brennero, lungo un asse già congestionato, con un pesante aggravamento dell’inquinamento e della minaccia alla salute delle popolazioni residenti in Trentino Alto Adige/Südtirol;
  2. a dare mandato a coloro che in rappresentanza della Regione siedono in enti, società e istituzioni, e innanzitutto ai propri rappresentanti nella società Autobrennero, di intraprendere ogni azione utile per opporsi al progetto di prolungamento verso Nord della A31 della Valdastico e al suo innesto nella A22 del Brennero, qualsiasi sia il punto dell’innesto.

Bolzano, 07.12.2021

Cons. reg.
Lucia Coppola
Riccardo dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler
Paolo Zanella

Emendamento all’Ordine del Giorno nr. 2 “No alla Valdastico”, Coppola ed altri al disegno di legge regionale Nr. 47/2021

La parte deliberante è così sostituita:

“A intensificare il confronto sia all’interno della Regione sia con le autorità competenti a livello nazionale ed europeo sulle scelte strategiche in materia di infrastrutture di transito che riguardano la nostra Regione, al fine di ricercare possibili alternative a progetti di nuovi tratti autostradali in coerenza con gli impegni della difesa del clima, della tutela della salute della popolazione, dell’obiettivo prioritario di trasferire il traffico pesante su ferrovia lungo l’intero corridoio del Brennero e nel rispetto del Protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi che chiede di astenersi dalla  costruzione di nuove strade di grande comunicazione per il trasporto transalpino.”

Bolzano, 10.12.2021

Cons. Reg.
Lucia Coppola
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler
Paolo Zanella
Gerhard Lanz
Magdalena Amhof
Giorgio Tonini
Alessio Manica
Luca Zeni

 

Author: Serena

Kommunikationsbeauftragte der Grüne Fraktion.

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