RegionalratLettera al Presidente del Consiglio Regionale

Assemblea Fondo Family: perché non parteciperemo.

Egregio Presidente Moltrer, Egregio dott. Tomazzoni,

abbiamo ricevuto l’invito per l’assemblea dei partecipanti al Fondo Family convocata a Trento il 31 marzo 2014.

Vi comunichiamo la nostra intenzione di non partecipare a tale assemblea. Riteniamo infatti che vadano tenuti in considerazione alcuni fatti:

  1. La procura di Bolzano ha aperto un’indagine sulla natura e la creazione del Fondo stesso per verificarne la legittimità.
  2. I criteri con cui è stata decisa e calcolata l’attualizzazione, e perfino gli stessi fattori di calcolo, sono stati ampiamente sconfessati dai maggiori responsabili politici delle due Province.
  3. Il presidente e il vice presidente della Giunta regionale hanno annunciato la presentazione a breve di un disegno di legge che inciderà profondamente sia sulla natura che sulla funzione del Fondo e addirittura anche sul valore delle quote distribuite, avendo annunciato gli stessi Presidenti che tutta l’operazione di “attualizzazione” verrà profondamente rivista, con effetti retroattivi, entro breve termine.
  4. Noi auspichiamo la revoca della operazione di attualizzazione e dei relativi pagamenti, non solo della parte versata in denaro liquido (che abbiamo già restituito al Consiglio regionale) ma anche della parte rappresentata dalle quote del Fondo.

Riteniamo dunque totalmente sbagliato procedere in questo momento a decisioni che potrebbero essere sconfessate a brevissimo tempo da parte di un’assemblea dei partecipanti la cui stessa composizione potrebbe mutare radicalmente per gli effetti dell’annunciata legge regionale.

Non è neppure certo che il Fondo possa continuare a esistere, o sia sostituito con altri strumenti di emanazione della Regione.

In questa situazione manca assolutamente ogni base di legittimità giuridica e di fiducia reciproca per qualsiasi ulteriore passo. Per questo non parteciperemo all’assemblea.

La nostra proposta è di revocare l’assemblea, congelare il Fondo e sospendere i suoi organismi in attesa della nuova legge regionale.

Solo dopo sarà possibile valutare la situazione e prendere decisioni fondate.

Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss,
Cristina Kury

Bolzano, 28.3.2014

VERDI – GRÜNE – VËRC
Consiglio Regionale del Trentino-Alto Adige / Regionalrat Trentino-Südtirol

Al Presidente del Consiglio Provinciale

Interrogazione sui temi di attualità

Brigitte FoppaPerché ora bisogna andare a Verona per l’ossigenoterapia iperbarica?

Dal 1996 c‘è a Bolzano l’„Istituto privato Iperbarico“, il quale nel 2013 ha effettuato 6797 trattamenti (Quotidiano „Alto Adige, 27.03.2014). Secondo una comunicazione dell‘azienda sanitaria, la convenzione per questo servizio viene sospesa con la fine di marzo, perché l’Istituto ha rifiutato la proposta di un contributo fisso di 100.000 Euro all’anno solo per l‘approntamento del pronto soccorso, più 3800 trattamenti alla tariffa provinciale di 82,60 Euro l’uno (che corrisponderebbe a una somma complessiva di 313.880 Euro).

Per i/le pazienti questo significa un disagio notevole, poiché ora possono sottoporsi alla terapia solo andando fino a Verona o a Brescia.

Si chiede dunque alla Giunta provinciale

1. Quali sono state fino a oggi le condizioni della convenzione con l’Istituto privato Iperbarico?

2. Quali erano le richieste dell‘Istituto privato Iperbarico?

3. Chi coprirà in futuro i costi di trasferimento dei/delle pazienti fino a Verona o Brescia?

4. Nella decisione sono state prese in considerazione anche le conseguenze per i/le pazienti e, se questo è il caso, quali ragionamenti sono stati fatti?

BZ, 27.03.2014

I consiglieri provinciali

Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss

Al Presidente del Consiglio regionale

INTERROGAZIONE

La riforma dei vitalizi del 2012 comportò risparmi o maggiori costi?

Riccardo_4Il numero 13/2014 del settimanale ff oggi in edicola pubblica un ampio servizio in cui, attraverso una serie di calcoli, si afferma che la riforma del sistema dei vitalizi per i consiglieri e consigliere regionali, approvata con legge nr. 6 del 2012 e attuato con diverse delibere dell’Ufficio di presidenza dall’aprile 2013 al dicembre 2013, non avrebbe comportato un risparmio di 50 milioni ma una maggiore spesa a carico dell’ente pubblico che il settimanale calcola in circa 10 milioni di euro.

Ciò sarebbe l’effetto soprattutto dei parametri adottati nella Delibera dell’Ufficio di Presidenza nr. 324 del 9 aprile 2013, nella quale furono adottati i parametri per il calcolo degli “anticipi” dovuti al riconoscimento del “valore attuale” della quota di vitalizio che subiva una riduzione. Tali parametri erano: l’aspettativa di vita (più lunga della media) e il tasso di sconto (dello 0,81%, secondo il settimanale una percentuale troppo bassa).

La questione va chiarita al più presto, mettendo tutte le carte in tavola.

Infatti, al momento in cui fu presentata la legge, l’Ufficio di presidenza che l’aveva elaborata garantì che essa avrebbe comportato una riduzione della spesa a carico dell’ente pubblico. Fu su questa base che si creò l’ampio consenso che portò all’approvazione pressoché unanime della legge. Se la verità fosse diversa sarebbe un fatto estremamente grave.

La relazione accompagnatoria alla legge parlava di “una riduzione realistica della spesa del 10%”. Più ottimista ancora in termini di risparmio la posizione presentata nella conferenza stampa della Presidenza del Consiglio regionale del 25 febbraio 2014.

Riportiamo il comunicato ufficiale:

“Cinquanta milioni di risparmio, messi a disposizione del Pacchetto famiglia: questo l’effetto immediato dell’attualizzazione dei vitalizi”. Così l’ex Presidente del Consiglio regionale Rosa Zelger Thaler ricorda il passaggio fondamentale della riforma approvata due anni fa.

“Il calo per il futuro della spesa per gli assegni vitalizi e di reversibilità è calcolato in circa 5 milioni di euro all’anno. La riforma delle indennità e dei vitalizi ha rappresentato un passo importante nella riduzione dei costi della politica.  Non è stato un percorso facile, ma abbiamo raggiunto il miglior risultato possibile, garantendo un risparmio immediato ed una ricaduta sull’intera popolazione dei benefici”.

Ribadiamo dunque che su questo punto essenziale va fatta assoluta chiarezza. L’Ufficio di presidenza che garantì che ci sarebbe stato il risparmio, e che poi spostò i 50 milioni di questo ipotizzato risparmio su “quote A” del Fondo Family intestate al Consiglio Regionale per il finanziamento della politica sociale, si sarà appoggiato a calcoli elaborati da esperti e consulenti. Occorre che queste carte adesso vengano messe sul tavolo, per una questione di trasparenza e anche per consentire al nuovo Consiglio Regionale di capire come può essere formulata una nuova legge che annulli gli effetti distorti della precedente ed elimini una volta per tutte il privilegio.

Tutto ciò premesso,

Si chiede di sapere:

  1. Che cosa risponde la Presidenza del Consiglio regionale ai calcoli presentati dal settimanale ff, nr. 13 del 27 marzo 2014, nella sua storia di copertina: “Die Spar-Lüge”? I calcoli della ff sono giusti? Se non lo sono, dove sono sbagliati?
  2. Su quali calcoli si basò la Presidenza del Consiglio regionale, durante l’elaborazione della legge 6/2012, per affermare che essa avrebbe portato a un risparmio della spesa complessiva a carico dell’ente pubblico? Dov’era il risparmio? In quali voci e per quale lasso di tempo?
  3. Chi fece i calcoli di cui al punto 2? Se si trattava di consulenti esterni, quanto furono pagati per il loro lavoro?
  4. Su quali calcoli si è basata la Presidenza del Consiglio regionale per decidere che dal “fondo garanzia” potevano essere prelevati 50 milioni di euro – liberati appunto dal risparmio indotto dalla nuova legge sulla spesa per i futuri vitalizi?
  5. Chi fece i calcoli di cui al punto 4? Se si trattava di consulenti esterni, quanto furono pagati per il loro lavoro?
  6. Di quale documentazione dispone attualmente l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale relativa ai calcoli di cui ai punti 2 e 4?

SI CHIEDE LA CONSEGNA DI COPIA DI TUTTA LA DOCUMENTAZIONE (che siano documenti interni al Consiglio, o documenti frutto di consulenze esterne) RELATIVA AL CALCOLO DEGLI EFFETTI DELLA LEGGE 6/2012 (di cui ai punti 2 e 4).

A termini di regolamento si chiede risposta scritta.

Cons. Regionali

Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss
Brigitte Foppa

Bolzano, 27 marzo 2014

Durante la loro assemblea straordinaria il 22 marzo i Verdi dell’Alto Adige Südtirol si sono occupati intensamente dello lo scandalo delle pensioni.

Nella sua introduzione il co-portavoce Giorgio Zanvettor ha riassunto come si è gestita la crisi finora: I Verdi hanno per primi ammesso il proprio errore, restituito gli anticipi, parlato con chi era venuto a protestare alle manifestazioni e avviato il processo di elaborazione dell’accaduto.

La consigliera provinciale e co-portavocev Brigitte Foppa ha analizzato il divario tra politica e cittadini, che secondo lei sta alla base dello scandalo, e al quale bisogna per forza rispondere con un cambiamento radicale della politica stessa.

Il consigliere Hans Heiss ha riferito della genesi della legge sulle pensioni, nonchè messo in evidenza il ruolo e le responsabilità dei Verdi in tale questione.

Riccardo Dello Sbarba, capogruppo in Consiglio provinciale, ha infine spiegato i dettagli legali ed economici della legge così come sono emersi dalle vaste ricerche da lui effettuate in materia. La sua presentazione può essere trovata qui.

È seguita un lungo dibattito che ha coinvolto i molti presenti.

Durante la seconda parte dell’assemblea sono state presentate alcune proposte a favore di una politica più sana:

[gview file=”http://www.verdi.bz.it/wp-content/uploads/2014/03/Vorschläge-8-Proposte_genehmigt-approvato-1.pdf”]

 

AuchSoKochtSüdtirolCondanniamo fermamente l’abuso del tema dell’integrazione da parte dei Freiheitlichen.

In una rabbiosa reazione a seguito dello scandalo delle pensioni, la Obfrau dei Freiheitlichen ha rispolverato uno dei cavalli di battaglia del suo partito tirando il ballo la lotta contro gli immigrati. Infatti la signora Ulli Mair non vuole restituire l’anticipo sul suo vitalizio per paura che vada a favore degli „stranieri“.

Nel corso dell‘intervista radiofonica di oggi „Morgentelefon“ ha poi buttato altra legna sul fuoco, citando libri di cucina e corsi di bicicletta per donne straniere. Il tentativo maldestro di distrarre l’attenzione dalla propria difficile situazione politica sembra più un atto disperato, che non puó comunque essere giustificato nemmeno nell’ottica dalla paralisi in cui si trovano i Freiheitlichen in questo momento.

Condanniamo con fermezza l’attacco dei Freiheitlichen contro l’importante lavoro culturale e di integrazione realizzato soprattutto da associazioni di volontariato (come le Donne Nissà organizzatrici proprio dei citati corsi di bicicletta) o da iniziative di rete (che hanno prodotto ad esempio il libro di cucina „Auch so kocht Südtirol“).

Queste sono iniziative importanti che promuovono e fanno vivere l’integrazione e l’inclusione e che meritano riconoscimento e sostegno, anche economico.

L’uso assolutamente fuori luogo del tema mostra in tutta la sua chiarezza quanto la politica dei Freiheitlichen sia basata sul populismo più bieco e con quale disinvoltura tematiche sociali complesse vengano strumentalizzate.

Brigitte Foppa, Giorgio Zanvettor, Hans Heiss, Riccardo Dello Sbarba

BZ, 21.3.2014

 

Al Presidente

del Consiglio Provinciale

MOZIONE – BESCHLUSSANTRAG

Sostenere anche i pendolari su bus e treni!

Brigitte Foppa mit Tasche-quadrIl 19 marzo 2014 il Consiglio regionale ha approvato una mozione in cui la Regione dovrà intervenire sulla Autostrada del Brennero per rendere possibile un abbonamento annuale con una riduzione del 30%.

Come noto, l‘autostrada del Brennero costituisce un fattore economico e asse di transito importante, ma è anche uno dei fattori ambientali più invasivi e comporta diversi problemi sul territorio regionale, soprattutto per quello che riguarda la salute degli abitanti limitrofi. Viene solo ricordato che i valori più elevati di NO2 vengono rilevati lungo l‘autostrada del Brennero ed è lì che si misura la maggior parte dei valori in eccesso. Non per niente, in conclusione del Piano sulla qualità dell‘aria della Provincia autonoma di Bolzano (2011) si indica che per raggiungere il valore limite di 4µg/m³ di NO2 entro il 2015 è necessario diminuire le emissioni sulla Autobrennero del 40/50%. Questo obiettivo sembra essere raggiungibile solo con una drastica riduzione del traffico.

Sembra quindi più che sensato rinforzare, oltre all’utilizzo dell’autostrada, anche quello dei mezzi pubblici da parte dei pendolari. Attraverso l’Alto Adige Pass è stato avviato un sistema che permette l’utilizzo semplice e pratico di tutti i mezzi di trasporto pubblici. In questo sistema, però, i pendolari non trovano grandi vantaggi. Tecnicamente sarebbe sicuramente possibile prevedere un tratto per ogni utente in cui si possa applicare una tariffa agevolata. Così si sosterrebbero soprattutto i/le pendolari che per motivi di lavoro percorrono ogni giorno tratti non troppo lunghi e si contribuirebbe ad alleviare un po’ la spesa delle famiglie. Per non parlare del sostegno a una modalità di trasporto più ecologica e sostenibile.

Ciò premesso

il Consiglio provinciale impegna la Giunta,

  • a prevedere nel sistema dell’“Alto Adige Pass“ la possibilità per ogni utente di inserire una tratta pendolare fissa.
  • Per questa tratta viene prevista la riduzione del 30%, così come viene reso possibile per l’uso dell’autostrada del Brennero.
  • Il cambiamento viene messo in opera entro sei mesi dall’approvazione della presente mozione.

BZ, 20.03.2014

Brigitte Foppa

Riccardo Dello Sbarba

Hans Heiss

 

autobahn-stauDer Regionalrat hat heute einen Beschlussantrag der Freiheitlichen angenommen, der die Maut auf der Brennerautobahn für Pendler um 30% reduziert. Die Grünen fordern seit Jahren vergünstigte Tarife auf den Bahn- und Buslinien für PendlerInnen und stoßen damit seit jeher auf taube Ohren – und nun wird beinahe einstimmig das Autobahnfahren öffentlich gefördert! Und dies auf einer Strecke, die genau parallel neben der am häufigsten befahrenen Zugstrecke Brenner-Verona verläuft.

Questo succede dopo che durante lo scorso consiglio provinciale si è noiosamente discusso sulle lunghe e insopportabili code sulla autostrada del Brennero. Non viene in mente ai signori e alle signore consiglieri/e regionali che per diminuire i disagi del traffico, per non parlare della riduzione dell’inquinamento dell’aria e acustico, diminuire il costo dell’autostrada sia solo controproducente? Mentre chi scrupolosamente sceglie di usare i mezzi pubblici viene punito con un servizio scadente, treni sporchi spesso in ritardo e personale molte volte sgarbato.

Un provvedimento sicuramente popolare… ma che a noi sembra miope, oltre che un modo anche abbastanza banale per tentare di far risalire il consenso nei confronti della classe politica in disgrazia dopo lo scandalo delle pensioni.

Consiglieri regionali

Brigitte Foppa
Hans Heiss
Riccardo Dello Sbarba

Trento, 19.3.2014

Al Presidente

del Consiglio regionale

INTERROGAZIONE

Fondo di garanzia per i vitalizi: gestione deficitaria?

HH_BF_RDSUna delle motivazioni per la legge nr. 6 del 2012 sui vitalizi, oggi al centro di una forte contestazione da parte della popolazione per gli enormi anticipi liquidati, andrebbe ricercata nei risultati negativi della gestione delle somme accantonate nel “fondo di garanzia” da cui il Consiglio regionale attinge per pagare i vitalizi. In questi giorni altre dichiarazioni alla stampa hanno aggiunto interessanti particolari, da approfondire.

In una intervista recente il consigliere trentino Mattia Civico, che nella scorsa legislatura era membro dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, l’organo che elaborò sia la legge che le delibere di attuazione, ha affermato: “La riforma Thaler ha avuto il merito di chiudere il fondo enorme di garanzia dei vitalizi che era di 350 milioni di euro, investiti in fondi che stavano dando rendimenti altalenanti, a volte negativi. (…) Il fondo che governava i vitalizi aveva cifre astronomiche, un sommerso stratificato da anni e soggetto ai marosi della finanza. Andando avanti facendo finta di niente entro pochi anni si sarebbe prodotto il risultato che per garantire i vitalizi avremmo dovuto erodere il bilancio regionale. La riforma Thaler ha messo al riparo le istituzioni da questo pericolo perché il rendimento dei fondi segnava un meno. E anche un -1% sono milionate ogni trimestre, io non dormivo la notte. Si erodeva il bilancio!”.

Tutto ciò premesso,

Si chiede di sapere:

  1. A quanto ammontavano le somme iscritte a bilancio per il “fondo di garanzia” nei diversi esercizi finanziari dal 2003 ad oggi?
  2. Come erano gestiti queste somme? In particolare, erano investire in fondi e se sì in quali “fondi di investimento” o altri impieghi finanziari sono state investite le somme del fondo di garanzia e a quale società di gestione era affidata la gestione e l’investimento?
  3. Quando e come (gara, affidamento diretto…) era stata scelta tale società di gestione e a quali condizioni era avvenuto l’affidamento? Si chiede copia del contratto tra consiglio regionale e società di gestione.
  4. Quali risultati avevano avuto tali investimenti o fondi negli anni dal 2003 ad oggi? Si chiede i dati sia in termini percentuali che in termini di cifre assolute.
  5. Il Consiglio regionale era mai dovuto intervenire per coprire le perdite facendo ricorso a risorse proprie? Se sì, quando e con quali somme?
  6. Che ruolo hanno avuto i risultati della gestione delle somme del “fondo di garanzia” nella definizione sia della legge 6/2012, sia delle delibere attuative?
  7. In particolare, la decisione di “svuotare” almeno in parte (141 milioni, come dichiarato dall’Ufficio di presidenza) il “fondo di garanzia”, attribuendo una parte delle somme direttamente ai singoli consiglieri e consigliere in forma di quote del “Fondo Family”, aveva anche lo scopo di liberare almeno in parte il bilancio regionale dai rischi finanziari di una gestione negativa anche in futuro?
  8. I giornali hanno parlato di una “garanzia del 4%” per le quote del Fondo Family, garanzia assicurata dalla Regione o dal Consiglio regionale. Di tale garanzia non abbiamo trovato traccia nei documenti che Pens Plan ha consegnato a ogni titolare delle quote. Tuttavia dobbiamo su questo avere certezze, visto che se la tale garanzia esistesse sarebbe un fatto molto grave. Quindi chiediamo: esiste o non esiste tale garanzia? Oppure le quote del Fondo Family sono esposte alla normale fluttuazione dei mercati finanziari, senza alcuna forma di “compensazione” dell’ente pubblico?

A termini di regolamento si chiede risposta scritta.

Cons. Regionali

Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss
Brigitte Foppa

Bolzano, 17 marzo 2014

Al Presidente
del Consiglio regionale

INTERROGAZIONE

Fondo Family: 50 milioni per famiglie ed economia locale.

Come funziona e quali rischi?

Riccardo_1Con le operazioni di parziale liquidazione del “fondo garanzia” per i vitalizi previste dalla legge nr. 6 del 2012 sono stati ricavati anche 50 milioni di euro per “finanziare interventi del pacchetto famiglia della Regione e investimenti per l’economia locale”. Come ciò avvenga è da approfondire.

Leggando quanto comunicato dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, risulta che questi 50 milioni siano stati investiti anch’essi nel “Fondo Family” affidato a Pens Plan. In esso sono stati inizialmente riversati 81.318.341 euro, di cui poi 31.665.000 euro sono stati intestati ai 130 consiglieri e consigliere regionali interessanti dall’”attualizzazione” della quota rinunciata dei vitalizi. Le quote restate in capo al Consiglio Regionale sono definite “di classe A”, quelle intestate a consigliere e consiglieri di “classe B”.

Sarebbero dunque questi i circa 50 milioni “per interventi per le famiglie e l’economia locale”. Ma come funziona? E quali rischi o garanzie ha l’operazione?

Tutto ciò premesso,

Si chiede di sapere:

  1. Corrisponde al vero che gli annunciati 50 milioni “per finanziare interventi del pacchetto famiglia della Regione e investimenti per l’economia locale” corrispondono alla somma delle quote di “classe A” investita nel Fondo Family di Pens Plan e rimasta intestata al Consiglio Regionale?
  2. Come e con quali somme avviene il finanziamento degli “interventi del pacchetto famiglia della Regione e investimenti per l’economia locale”? Si utilizzano i proventi della gestione di questi 50 milioni? Oppure i 50 milioni vengono “liquidati” progressivamente in quote annuali?
  3. Quali interventi sono destinati ad essere finanziati con le somme in qualsiasi modo ricavate da questi 50 milioni?
  4. Esiste la garanzia di un risultato minimo di gestione positivo della gestione di questi 50 milioni?
  5. Esiste un piano finanziario per l’utilizzo di questi 50 milioni a favore delle famiglie e dell’economia locale, e se esiste, che cosa prevede?
  6. A quali condizioni Pens Plan gestisce questi 50 milioni? Si chiede copia del capitolato d’appalto e del contratto.
  7. Esistono garanzie differenti tra la gestione delle quote di classe A e quelle di Classe B? Se sì, quali sono le differenze?
  8. Che cosa succede se la gestione dei 50 milioni dà risultati negativi? C’è un piano predisposto per questa eventualità?

A termini di regolamento si chiede risposta scritta.

Cons. Regionali

Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss
Brigitte Foppa

Bolzano, 17 marzo 2014

facciamo-chiarezzaChi ha suggerito l’allungamento delle aspettative di vita e il tasso di sconto dello 0,81%? Sono stati i tecnici a indicarlo, o è stata la politica?

Il mistero è ora svelato.

Grazie a un’interrogazione e una richiesta di accesso agli atti, abbiamo ottenuto dalla Regione il famoso “Studio Tappeiner” e lì chiunque può trovare la risposta.

Qui trovate l’interrogazione verde, che ricostruisce la storia dei parametri che hanno moltiplicato i pagamenti anticipati, e lo studio.

Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss
Brigitte Foppa

Bolzano, 17.3.2014