Nella consultazione popolare sul tram il NO vince chiaramente.
Prendiamo atto della volontà della cittadinanza così esplicitamente espressa. Era un progetto in cui credevamo. Secondo noi era  una delle soluzioni migliori ed ecologiche alle problematiche del traffico che attanagliano Bolzano. Era la scelta del futuro, come testimoniano anche i tanti giovani che si sono impegnati per il tram nel segno della lotta al cambiamento climatico. Ma la scelta della cittadinanza è stata un’altra. Per noi un chiaro incarico di andare avanti sulla strada della mobilità sostenibile, in altro modo. Parleremo ancora con i cittadini per sentire le loro proposte. La nostra politica parte dalle persone. Per loro e con loro continueremo a lavorare.

Verdi di Bolzano 

Verdi Grüne Vërc

MOZIONE.

Parlando di cambiamento climatico, sostenibilità o tutela dell’ambiente non possiamo tralasciare un settore importante: l’industria tessile. Ogni annospendiamo cifre incredibili per l’abbigliamento. Secondo Eurostat nel 2016 gli abitanti degli Stati membri dell’UE hanno investito ben 395 miliardi di euro per vestirsi. In Italia, nello stesso anno, i miliardi spesi per la moda sono stati 64, il che ci pone al terzo posto di questa classifica. Al primo posto c’è il Regno Unito (83 miliardi di euro circa) e i tedeschi si attestano per poco al secondo, davanti all’Italia (70 miliardi di euro).

Nella moda si sta verificando un po’ quello che succede nel settore alimentare: tendenzialmente la gente vuole tanti capi di abbigliamento a pocoprezzo. Secondo la Fondazione Sviluppo Sostenibile e Confindustria gran parte di questa merce finisce poi al macero nel giro di pochissimo tempo. In Italia si producono 240.000 tonnellate di rifiuti tessili all’anno, e il grosso sono vestiti. Il termine usato in questo caso è Fast Fashion. Per i giganti della moda le classiche collezioni primaveraestate e autunno-inverno non esistono più da tempo. Ormai le aziende leader del settore arrivano a proporre fino a 24 collezioni all’anno. Per questo motivo secondo Greenpeace dal 2000 al 2015 la produzione tessile su scala mondiale è più che raddoppiata.

Ciò è tra l’altro dovuto all’aumento massiccio dell’utilizzo di fibre sintetiche come il poliestere. Dal 2000 l’impiego di poliestere per l’abbigliamento è quasi triplicato. In questa sede non ci soffermeremo sulle conseguenze per l’ambiente. Il poliestere è derivato dal petrolio e quindi da una fonte di energia non rinnovabile. Ad ogni lavaggio questo materiale rilascia quantità di microparticelle che finiscono indisturbate nei fiumi e nei mari.

È possibile fare qualcosa per contrastare questi meccanismi ed è ora di agire e rivedere le attuali modalità di produzione, smaltimento e utilizzo dei vestiti. I capi di abbigliamento devono avere una qualità migliore ed essere riparabili. Un passo importante, semplice e alla portata di tutti noi è comprare meno vestiti e portarli più a lungo.

Ma quando parliamo di tessuti non parliamo solo di vestiti, perché anche gli asciugamani, gli strofinacci, le lenzuola, la biancheria per la casa ecc. rientrano nella problematica. In genere sono fatti di cotone, che è già una cosa positiva, in quanto si tratta di una fibra naturale. Tuttavia anche la produzione di cotone comporta dei problemi. Secondo il Piano d’Azione Nazionale sul Green Public Procurement (PANGPP) del 2011 le piantagioni di cotone occupano solo il 2,5% della superficie coltivata del nostro pianeta, ma per queste si impiega il 16% di pesticidi e fertilizzanti utilizzati a livello mondiale. Rispetto a tutte le altre coltivazioni stiamo parlando di percentuali sproporzionatamente alte. Nella produzione di cotone si utilizzano in parte ancora sostanze da tempo vietate e di cui alcune sono altamente tossiche. Purtroppo si sin troppo spesso che nel prodotto finale restino tracce di alcune sostanze e questo è tutt’altro che sano per la nostra salute.

E qui la Provincia autonoma di Bolzano ha un ampio margine d’azione per intervenire e fare qualcosa. Come pubblico acquirente la Provincia ha un grande potere d’acquisto e ha quindi anche il peso necessario per smuovere la situazione e ottenere cambiamenti. Esiste già una legge statale (la n. 221/2015) che impegna le amministrazioni pubbliche a rispettare criteri ambientali minimi negli appalti per forniture e servizi. Di fatto significa che l’amministrazione provinciale sarebbe già oggi tenuta a rispettare i criteri della sostenibilità nei suoi approvvigionamenti di beni e servizi. Questa legge è però purtroppo ancora troppo poco applicata e anche nella nostra provincia è spesso e volentieri ignorata. Con le leggi provinciali n. 16/2015 e n. 3/2019 sono stati introdotte delle deroghe di modo da non dover rispettare i criteri nazionali. Quindi di fatto l’approvvigionamento sostenibile dipende esclusivamente dalla buona volontà degli uffici. Uno di questi è l’ufficio Amministrazione forestale, dove ad esempio si sceglie volutamente un abbigliamento da lavoro ecosostenibile. Se questo dimostra che è possibile fare qualcosa, è comunque auspicabile che agli uffici provinciali nel loro complesso venga imposto l’obbligo di agire in tal senso.

In passato la Giunta provinciale ha già preso delle decisioni nell’ottica della sostenibilità. Con la delibera 10 ottobre 2017, n. 1092, “Criteri per l’acquisto di carta, materiale e mobili d’ufficio, autovetture, detergenti e disinfettanti” ha deciso di modificare le direttive per l’acquisto di questi prodotti e tra le altre cose alzare gli standard ambientali – sebbene le succitate scappatoie abbiano ovviamente reso queste disposizioni molto meno restrittive.

Il passaggio ai tessuti ecosostenibili è senz’altro fattibile. Se nell’acquisto di prodotti tessili si prestasse sempre maggiore attenzione al fatto che questi siano durevoli, per quanto possibile etici ed ecosostenibili equivarrebbe a un segnale giusto e importante.

Il tutto nell’ottica della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Non dimentichiamo che l’industria tessile produce il 10% delle emissioni di CO2 a livello mondiale e noi possiamo dare il nostro contributo per cambiare la situazione.

Per questi motivi il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano incarica la Giunta provinciale

  1. di tenere conto, in futuro, nell’acquisto di prodotti tessili come asciugamani, asciugapiatti, lenzuola, biancheria per la tavola, strofinacci ecc. per le cucine pubbliche, le mense, gli ospedali ecc. nonché nell’acquisto dell’abbigliamento da lavoro della sostenibilità ambientale relativamente alla piantumazione, la produzione, l’impiego e lo smaltimento delle fibre tessili utilizzate;
  2. di fare in modo che gli enti pubblici provinciali acquistino i prodotti tessili di cui al punto 1 seguendo il principio dell’efficienza nell’impiego delle risorse affinché questi prodotti siano usati il più a lungo possibile.
  3. Nell’acquisto di prodotti tessili i requisiti minimi richiesti devono essere il rispetto delle norme formulate dall’Organizzazione internazionale del Lavoro (ILO) come la libertà di associazione, il diritto alla negoziazione collettiva, l’eliminazione del lavoro forzato o coatto e di quello minorile, il divieto di discriminazione nell’occupazione e nel lavoro. In aggiunta le condizioni di lavoro umane devono in generale avere un ruolo centrale nell’approvvigionamento.

Bolzano, 25.11.19

f.to consiglieri provinciali
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

Le quote rosa sono come lo sciroppo per la tosse. Va preso finché si è ammalati, con l’obiettivo però di smettere non appena la tosse è passata – commenta la moderatrice e Consigliera provinciale Brigitte Foppa durante il secondo incontro di riflessione sulla legge per le pari opportunità. Venerdì 22 novembre sera a Merano si è parlato in particolare di donne in politica e di quote rosa.
Nel 2020 infatti la legge per le pari opportunità compie 10 anni. È un’occasione da celebrare come si deve, ma anche da cogliere per fare un bilancio sul passato e guardare al futuro. La serata di Merano è stata un altro passo in questa direzione: insieme a Ulrike Oberhammer, Marialaura Lorenzini, Madeleine Rohrer, Brigitte Foppa e Sepp Noggler abbiamo parlato di donne in politica.
Tra i partecipanti c’erano rappresentate tutte le posizioni: chi era a favore delle quote, chi contro, chi si è convinto col tempo della loro utilità.
Tutte e tutti hanno così potuto portare la loro esperienza personale e in uno scambio avvincente. Si è parlato di piccoli comuni e della difficoltà a trovare persone che si impegnino in politica. Se poi bisogna pure cercare delle donne la ricerca diventa ancora più difficile. Ma ci si può ancora permettere che le decisioni sul territorio vengano prese senza una rappresentanza del 50% della popolazione? Perché in Alto Adige si accetta senza batter ciglio il sistema della proporzionale, mentre le quote rosa vengono viste solo come un ostacolo? E perché le donne non vogliono entrare in politica? Gli attacchi che dovrebbero sostenere fanno così paura? Sono davvero così sensibili?
La serata è stata davvero troppo breve per trovare a tutto una risposta o una soluzione. Ma tanti sono stati gli spunti di riflessione, uno fra tutti: non è vero che le donne devono cambiare per ottenere un posto in politica. Il vero problema è un altro: cosa c’è che non va in una politica in cui le donne non vogliono partecipare?
Dobbiamo iniziare da qui e noi non molliamo!

Bolzano, 23/11/2019

PRESSEMITTEILUNG

Die 2. Gesetzgebungskommission im Regionalrat hat heute das Stabilitätsgesetz 2020 und das Begleitgesetz behandelt.

Die Grünen habe die darin enthaltene Digitalisierung des Grundbuches gutgeheißen, weil das Grundbuch bisher gute Arbeit im Umstieg auf digitale Verwaltung gemacht hat und weil diese Entwicklung unterstützenswert ist. Auch die Neuregelung der Aufsicht über die genossenschaftlichen Körperschaften ist in Ordnung, weil sie die Eigenständigkeit der Südtiroler Raiffeisenkassen regelt (Art. 1 und 2).

Die Abschaffung der Stadtviertelräte von Bozen, wie im Art. 3 vorgeschlagen, wurde von den Grünen hingegen entschieden abgelehnt. Schon die Vorgehensweise, die zu diesem Artikel geführt hat, ist verwerflich: Über die Köpfe aller Beteiligten hinweg wurde dieser Artikel eingeschleust. Auch der Änderungsantrag der SVP – der ein Kompromiss sein kann – wird von uns abgelehnt, weil er weder mit der politischen Mehrheit noch mit der Stadtregierung der Gemeinde Bozen abgesprochen wurde.
Die Mehrheit lehnte ihrerseits unseren Streichungsantrag zum Artikel 3 ab und genehmigte den Änderungsantrag der SVP. Was beim Kompromissvorschlag der SVP gar nicht geht, ist die Abschaffung der Sitzungsgelder für die Stadtviertelräte. Partizipation darf etwas kosten. Mit dieser Regelung werden die Stadtviertelräte aber ausgehungert.
Über die Modalitäten der demokratischen Partizipation in Bozen soll der Gemeinderat selbst transparent diskutieren und eigenständig entscheiden.

Daher haben wir gegen das Gesetz gestimmt – obwohl wir die Regelungen für die Gemeindeverwalter und für genossenschaftlichen Körperschaften durchaus mittragen hätten können.

Bozen, 22.11.2019

Regionalratsabg.
Hanspeter Staffler
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa

COMUNICATO STAMPA.

La 2a commissione in Consiglio regionale ha trattato oggi le Leggi regionali di stabilità 2020 e la legge collegata.

I Verdi hanno detto sì a una ulteriore digitalizzazione del libro fondiario qui prevista, perché i risultati sono buoni e perché questo tipo di sviluppo è da sostenere. Hanno detto sì anche alla nuova norma sul controllo sugli enti cooperativi, perché regola l’autonomia della Cassa rurale dell’Alto Adige. (Articoli 1 e 2).

I Verdi hanno invece detto convintamente No all’eliminazione delle circoscrizioni di Bolzano (art. 3). Rifiutiamo con fermezza la modalità con cui la maggioranza ha deciso di procedere: è inaccettabile che un articolo di questo tipo venga inserito di nascosto, bypassando tutti i diretti interessati. Rifiutiamo anche l’emendamento della SVP – che può essere un compromesso – perché non è stato concertato né con la maggioranza politica, né con la giunta del Comune di Bolzano.
La maggioranza ha bocciato il nostro emendamento per lo stralcio dell’articolo 3 e ha invece approvato quello della SVP. Quello che non possiamo accettare della proposta della SVP è l’eliminazione del gettone di presenza per i consiglieri delle circoscrizioni. La partecipazione costa e con questo provvedimento non si incentiva certo la partecipazione alla politica.
Sulle modalità della partecipazione democratica a Bolzano è competenza e responsabilità del Consiglio comunale discutere in maniera trasparente e decidere liberamente.

Perciò abbiamo votato contro la legge, anche se avremmo potuto sostenere le nuove norme per gli amministratori comunali e per gli enti cooperativi.

Bolzano, 22/11/2019

Cons. regionali
Hanspeter Staffler
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa

Domenica le cittadine e i cittadini di Bolzano (a partire dai 16 anni!) voteranno sulla possibilità di avere un tram.
Come Gruppo Verde in Consiglio provinciale sosteniamo con convinzione il „Sì“. Da molti anni i Verdi lottano per realizzare nelle città sistemi di trasporto su binari, naturalmente anche a Bolzano. Già nel piano mobilità del 2010 era stato previsto un sistema di tram che fino a oggi però non è mai stato realizzato per motivi finanziari.
Ora invece è possibile. Per il nostro capoluogo ne deriverebbero molti vantaggi. Ce lo dimostrano tutte quelle città in cui negli ultimi anni è stata realizzata o rinnovata una rete tramviaria. La qualità di vita è migliorata ovunque, spostarsi in città è diventato più comodo, i quartieri sono stati riqualificati.
Si sa che le linee tramviarie moderne aumentano il numero di utenti del 50-100%. Il tram si muove a trazione elettrica ed è quindi più silenzioso e povero di emissioni. Per le persone che si muovono in città il tram è comodo, senza barriere ed è sicuro. Con il tram, code e ricerca di parcheggio non sono più un problema. I quartieri sono collegati meglio – inoltre vediamo il tram di Bolzano come un primo passo verso un sistema di trasporto pubblico moderno per tutta l’area limitrofa, soprattutto Bolzano-Oltradige.
Come consiglieri e consigliera provinciali ringraziamo di cuore la nostra assessora e i Verdi bolzanini che si sono impegnati con grande entusiasmo e passione per questo sistema di trasporto sostenibile e rivolto al futuro.
E incitiamo tutte/i le/i Verdi, elettori, elettrici e simpatizzanti, domenica 24/11/2019 ad andare a votare SÌ.

Bolzano, 22.11.2019

Cons. prov.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

Troppe norme del DdLp 38/19, in aula la prossima settimana, sono frutto delle pressioni di interessi personali e di lobby, soprattutto nelle aree turistiche, mentre restano irrisolti temi essenziali di interesse generale, come l’edilizia agevolata.
Nel luglio 2018, quando fu approvata la nuova legge “Territorio e paesaggio”, dicemmo che presto la Giunta provinciale ci avrebbe rimesso le mani; che erano previsti troppi regolamenti di attuazione; che i comuni non erano stati preparati per le nuove competenze.
Tutto si è avverato: questo disegno di legge n. 38/19 modifica quasi 50 articoli della legge “Territorio e paesaggio” e sposta di altri 6 mesi la sua entrata in vigore visto che non sono pronti né i comuni né la Giunta provinciale, che in un anno e mezzo ha approvato solo 6 dei 26 regolamenti di attuazione necessari.
La legge che governa lo sviluppo del territorio non può essere bistrattata in questo modo!

In aula, con i nostri oltre 30 emendamenti, proporremo:

  • Basta articoli ad personam! Va cancellata la norma (art. 33, c.6 e art. 34 ) che cambia le regole a posteriori per avvantaggiare i soliti noti (e i loro avvocati).
  • Alloggi vincolati per residenti: sbagliato consentirne l’affitto a turisti! Ci si è già pentiti di questa misura presentata nel 2018 come soluzione contro il caro-casa nelle aree turistiche? (art. 2-bis, 8, 9 e 10).
  • Il diritto alla casa non va indebolito. Serve la nuova legge per l’edilizia sociale e agevolata (art. 2 ter, oltre che 2 bis, 8 e 10).
  • La rappresentanza di genere nelle commissioni comunali deve essere “adeguata”. Primo passo in commissione grazie a un nostro emendamento (art. 01).
  • Finanziamenti ai comuni tramite oneri e sanzioni: non vanno ridotti a tutto vantaggio di costruttori e Provincia (art. 26, 27 e 39).
  • Le “bagatelle” senza autorizzazione paesaggistica sono pericolose per paesaggio e biodiversità. Attenzione alle cave e all’ulteriore ampliamento di zone produttive in presenza di capannoni vuoti (art. 5, 6, 13, 16, 23, 33, 39).
  • Tutela degli insiemi: Incentiviamo i comuni a fare la loro parte (art. 13 e 16).
  • Posti letto nel turismo: reintroduciamo un limite massimo, il rischio bolla è dietro l’angolo (art. 7).

Qui potete scaricare la Relazione di minoranza sul DdLp completa.

Bolzano, 21/11/2019

Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

INTERROGAZIONE.

Anni fa erano stati presentati tre progetti concorrenti per la costruzione di una nuova centrale idroelettrica sul Maulserbach, nella frazione di Mules, comune di Campo di Trens. Ci risulta che uno di essi sia stato approvato, ma non se ne hanno notizie più precise, né risulta che sia cominciato alcun lavoro per la realizzazione del progetto.

Si chiede quindi alla Giunta provinciale:

  1. Chi ha presentato progetti per costruire una nuova centrale idroelettrica sul Maulserbach?
  2. E’ stato deciso il progetto vincitore? Se sì, quando?
  3. Qual è il progetto vincitore e chi lo ha presentato?
  4. Quali sono le caratteristiche principali del progetto vincitore?
  5. Quali vantaggi aveva il progetto vincitore rispetto agli altri concorrenti?
  6. Sono iniziati i lavori per la realizzazione del progetto?
  7. Se non sono iniziati, quali sono le ragioni del ritardo?
  8. E’ possibile che c’entri il fatto che i contributi per i certificati verdi sono, nel tempo, diminuiti sensibilmente, tanto da non far ritenere il progetto più economicamente conveniente? Se sì, qual è stato il cambiamento intercorso in merito ai certificati verdi?
  9. I vincitori del progetto hanno un termine temporale entro cui devono realizzarlo? Se sì, quali sono precisamente questi termini?
  10. C’è comunque un termine dopo il quale l’assegnazione della vittoria a un progetto di centrale idroelettrica scade, se tale progetto non viene realizzato? Se sì, qual è questo termine?
  11. Se il progetto non viene realizzato, ci sono delle penali o sanzioni a carico di chi lo aveva proposto?

Bolzano, 19.11.2019

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

Qui potete scaricare la risposta della giunta.

INTERROGAZIONE.

Nella risposta alla nostra interrogazione di attualità n. 19/luglio/2019, relativa a un bando dell’unibz per un/a collaboratore/collaboratrice per il coordinamento dell’attività didattica in lingua tedesca, si afferma che “Requisito professionale per l’adempimento dei compiti legati alle posizioni sopra indicate, è il possesso della madrelingua nel rispettivo ambito linguistico di lavoro”. Questa risposta veniva data per giustificare la richiesta della dichiarazione di appartenenza linguistica al censimento nel citato bando. Ci chiediamo se così non si confondano due cose diverse.
Infatti, la giurisprudenza ha accertato da tempo che la dichiarazione di appartenenza a un gruppo linguistico rilasciata a fini di censimento e proporzionale etnica non è affatto dimostrazione della madrelingua del soggetto che la fa, e infatti è noto il fenomeno di persone di madrelingua italiana che si dichiarano appartenenti al gruppo tedesco e viceversa. Anche le persone con background migratorio si dichiarano appartenenti ai tre gruppi ufficiali, italiano, tedesco e ladino, ma questo nulla dice sulla loro madrelingua. Insomma, se si vuole accertare la conoscenza di una lingua come madrelingua, non è certo la dichiarazione al censimento lo strumento adeguato!
Non va inoltre dimenticato che secondo la giurisprudenza italiana e europea, la dichiarazione di appartenenza linguistica rientra tra i dati sensibili e può essere richiesta solo nei casi – e solo in quelli – in cui una legge lo preveda espressamente.
Infine, facciamo notare che tra i posti previsti all’università per il coordinamento dell’attività didattica, è anche previsto quello per la lingua inglese: e per questa non ci risulta che esista una dichiarazione al censimento di appartenenza al gruppo linguistico inglese in Alto Adige.

Si chiede quindi alla Giunta provinciale:

  1. Secondo quale legge è stata richiesta nel bando per il posto di coordinatore/coordinatrice didattico/scientifica per la lingua tedesca pubblicato nel giugno 2019 la dichiarazione di appartenenza linguistica rilasciata a fini di censimento e proporzionale?
  2. Se non esiste una legge specifica che lo preveda per l’Università di Bolzano, non ritiene la Giunta provinciale che sia suo dovere informare l’amministrazione dell’Università che la richiesta di dati sensibili non autorizzata da una legge rappresenta una violazione delle norme sulla tutela dei dati personali?
  3. La Giunta ritiene che la dichiarazione di appartenenza linguistica sia uno strumento adatto per attestare la conoscenza di una lingua a livello di madrelingua? Non ritiene la Giunta che confondere i due piani (conoscenza di una lingua e dichiarazione di appartenenza a un gruppo) sia sbagliato?
  4. La Giunta non ritiene che la conoscenza di una lingua, e addirittura la “familiarità” con essa a livello di lingua madre, possa essere verificata in altri modi più efficaci, come un colloquio o una prova ad hoc?
  5. Se la dichiarazione di appartenenza linguistica viene considerata strumento adeguato di attestazione di conoscenza linguistica, quale dichiarazione di appartenenza linguistica viene richiesta nel caso di un posto in cui venga richiesta una conoscenza da madrelingua della lingua inglese?

Bolzano, 19.11.2019

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

Qui potete scaricare la risposta della giunta.

COMUNICATO STAMPA.

Ormai è quasi un rituale: ogni anno, quando si arriva alla presentazione della legge di bilancio, il Presidente Kompatscher esordisce dicendo che si tratta di un bilancio da record. L’opposizione da parte sua si lamenta per l’illeggibilità dei documenti per una modalità di lavoro condizionata da tempi stretti e mole enorme di documenti e tabelle. Quest’anno non è diverso – la discussione in commissione legislativa sulla documentazione di bilancio ne è la prova.
Nuovo è semmai che la legge di accompagnamento non ha più quelle caratteristiche da „legge omnibus“ come invece succedeva negli anni passati per le leggi si stabilità. Di questo l’opposizione è stata soddisfatta. La discussione è stata più tecnico-illustrativa piuttosto che di contenuto politico. Eppure il bilancio provinciale, con i suoi 6,2 miliardi, non è un mero strumento amministrativo, ma è il documento base di indirizzo politico di una giunta.
Nel corso del dibattito il Presidente ha nominato i punti cruciali sanità, sociale e tutela del territorio e dei beni culturali (sebbene quest‘ultimo con 16 milioni occupa ben una misera parte, dato che i 50 milioni complessivi per l’ambito ambiente, paesaggio, urbanistica, rappresentano un centesimo di tutto il bilancio!) – tutti gli altri settori devono risparmiare. Molte procedure amministrative dovranno essere semplificate. Un‘intenzione a dir poco ambiziosa e lodevole.
Particolarmente interessante, dopo le discussioni degli ultimi mesi, è il settore personale e retribuzioni. I sindacati hanno fatto notare in precedenza che la nuova forma dell’IRAP è un grande passo in avanti: solo le aziende che rispettano i contratti possono contare su un’aliquota ridotta. Ciò vale però anche senza un diretto collegamento con i contratti collettivi – in questo modo si consegnano le/i dipendenti alla mercé delle aziende e non si ottengono delle giuste retribuzioni a lungo termine. Un emendamento del gruppo Verde e del Team K a questo proposito è stato bocciato (sì: Foppa, Köllensperger, Unterholzner, Nicolini – no: Tauber, Locher, Vettori, Renzler).
Allo stesso modo è stato bocciato anche un emendamento dei Verdi affinché i soldi derivanti dalle sanzioni sulla sicurezza sul lavoro venissero messi a disposizione per la prevenzione degli incidenti sul lavoro (sì: Foppa, Nicolini – no: Tauber, Locher, Vettori, Renzler – astenuti: Köllensperger, Unterholzner) e un altro per assicurare 12 milioni annuali per la contrattazione collettiva nella sanità, anche per gli anni 2021 e 2022 (per i quali ne sono previsti rispettivamente solo 8 milioni). (sì: Foppa, Köllensperger, Unterholzner, Nicolini – no: Tauber, Locher, Vettori, Renzler).
Nessuna breccia quindi per le proposte della minoranza. I disegni di legge arrivano in plenaria solo con i voti della maggioranza. Il dibattito meriterebbe molta più passione e un confronto più acceso.

Bolzano, 18.11.2019

Cons. prov.
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler
Riccardo Dello Sbarba