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Se un:a cronista di calcio avesse dovuto riassumere per noi queste due settimane di Consiglio provinciale e regionale, si sarebbe espresso:a più o meno così: dopo un inizio pieno di aspettative, il gioco è diventato duro e faticoso, quasi senza speranza. Negli ultimi minuti però il Gruppo Verde è riuscito a ribaltare la partita con un goal atteso da tempo e giustamente meritato. Ve lo riveliamo subito: il Consiglio regionale ha approvato la legge sulla quota di genere effettiva sulle liste per le elezioni comunali!

In Consiglio provinciale abbiamo presentato due mozioni su temi che ci accompagnano da tempo. Stiamo parlando della messa sotto tutela del Plan de Cunfin e della opposizione alla realizzazione di un bacino artificiale sul Monte Bullaccia per proteggere una rara specie di orchidea selvatica. Abbiamo presentato entrambe le proposte in una conferenza stampa. La delusione per gli esiti della trattazione in Consiglio provinciale è stata grande.

La mozione sulle nigritelle del Monte Bullaccia è stata affossata senza dibattito. Questo si era infatti tenuto nel corso di un’altra seduta l’anno scorso, in seguito al quale, su richiesta della assessora al paesaggio, avevamo sospeso la votazione. L’assessora ci aveva infatti lasciato intendere che ci sarebbero stati sviluppi interessanti e la mozione forse sarebbe passata. Purtroppo non è stato così: a quanto pare non era di nuovo il momento giusto. “Abbiamo una visione molto distorta della conservazione della natura. Questa dovrebbe essere sempre sotto tutela e dovremmo essere noi a chiedere delle deroghe tutte le volte che vogliamo interferire con lei, non il contrario”, ha concluso deluso il primo firmatario Hanspeter.

La seconda mozione sul Plan de Cunfin non ha avuto esito: nonostante tante dichiarazioni da parte della Giunta che avevano lasciato ben sperare, Riccardo ha dovuto sospendere la trattazione della sua mozione per l’ampliamento della tutela Unesco al Sassolungo e al Plan de Cunfin. Anche in questo caso sembra che i tempi non siano maturi… speriamo però che in questo caso la conclusione sia diversa  e che la storia non si ripeta.

Nel tempo dedicato alle interrogazioni d’attualità abbiamo anche potuto evidenziare le divergenze tra le aspirazioni e la realtà nel dibattito sul clima. Riccardo ha osservato che i nobili obiettivi del piano climatico non sono stati sottoposti a coloro che devono attuarli: “Nel piano clima leggiamo che l’Alto Adige intende ridurre di un terzo il numero di bovini entro il 2040. Leggendo il rapporto sull’agricoltura 2021, sorgono forti dubbi sul fatto che questo obiettivo sia stato effettivamente comunicato anche al mondo degli allevatori”, ha commentato Riccardo.

Così il Consiglio provinciale si è concluso mestamente. La settimana successiva però ci attendeva una gran bella sorpresa: in Consiglio regionale è finalmente andato in votazione il nostro disegno di legge per una quota di genere effettiva e obbligatoria di 1/3 sulle liste elettorali comunali… ed è stato approvato!  Abbiamo dovuto aspettare tanto tempo perché la legge continuava a essere rinviata, quasi due anni. Ma che soddisfazione! Da ora in poi ci sarà finalmente equità nelle future elezioni comunali in Alto Adige: e il VOSTRO gruppo Verde in Consiglio regionale ha raggiunto questo obiettivo così importante. È estremamente raro che vengano approvate leggi proposte dall’opposizione. La prima firmataria, Brigitte, è felice più che mai: “Una sola donna è ed è sempre stata troppo poco. Sono quindi felicissima di celebrare questo successo oggi e poter dire: siamo molte, diventiamo di più”.

Per quanto un giorno la politica possa essere frustrante, il giorno dopo si può rivelare bellissima e appagante. Abbiamo vissuto tutto questo mix di emozioni in meno di 2 settimane e possiamo dirvi che questo bel risultato ci rafforza nel nostro impegno e nella nostra voglia di fare…

Alla fine della settimana ci aspettava poi una visita molto impegnativa al carcere do Bolzano. Qui Brigitte e Riccardo raccontano com’è andata.

Ci leggiamo a novembre!

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#NoiCiSiamo

Brigitte, Riccardo, Hanspeter

Nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 2022 alle 4:30 del mattino, sei o più grandi escavatori da demolizione, sotto la protezione della polizia municipale di Silandro, si sono recati nell’area della caserma Druso a Silandro e hanno iniziato a demolire l’edificio degli ufficiali.

Per i lavori di demolizione in questione non esisteva né una valida concessione edilizia da parte del Comune di Silandro, né risulta che sia stata indetta una regolare gara d’appalto e/o un affidamento diretto alle ditte interessate, bensì tali lavori sono stati ordinati dal Sindaco Dieter Pinggera con ordinanza n. 83/2022 del 04.10.2022, (ore 17.38).

Questa azione del sindaco e dell’amministrazione comunale di Silandro è molto discutibile dal punto di vista politico, ma anche da quello giuridico.

Sempre più cittadine e cittadini di Silandro e dell’intera Val Venosta hanno riconosciuto negli ultimi anni il valore aggiunto del polo di innovazione e del centro culturale creato nell’ex caserma sotto l’egida dell’associazione “BASIS Vinschgau”. Di conseguenza, il progetto del Comune di Silandro di demolire gran parte del sito e di farlo riqualificare è stato sempre più criticato e messo in discussione.

“L’area della caserma dovrebbe andare a beneficio dei giovani che, soprattutto nelle zone rurali, trovano troppi pochi spazi di incontro e creatività, “, afferma Barbara Lemayr, co-portavoce dei Giovani Verdi.

Con questa ordinanza di demolizione, si è voluto mettere tutti davanti al fatto compiuto e mettere così fine a un discorso più ampio all’interno della società sull’uso da fare di questa grande area, lasciando così mano libera all’amministrazione comunale e al suo interesse.

Questo non è solo un segno di brutto stile politico, ma l’azione del Comune di Silandro solleva anche questioni giuridicamente problematiche.

“L’opera di demolizione è illegale già per il fatto che viola il “Codice dei Beni Culturali e Paesaggistici” (L.n. 22/2022) che pone anche i beni culturali non catalogati – compresi gli edifici – sotto un certo grado di protezione: anche senza una protezione formale del bene edilizio, la Caserma Druso, in quanto bene storico-culturale, è soggetta alla supervisione della Soprintendenza provinciale ai beni culturali, che deve approvare qualsiasi intervento. Inoltre, l’azione di demolizione non autorizzata ha violato l’accordo esistente tra l’autorità amministrativa (in questo caso il Comune di Silandro) e la Soprintendenza provinciale ai beni culturali”, afferma l’avvocato e co-portavoce dei Verdi di Bolzano Rudi Benedikter.

E non si può nemmeno escludere che il Comune di Silandro abbia subito un danno erariale a causa della brutale azione del sindaco!

L’ordinanza di demolizione è stata emessa dal sindaco Pinggera sulla base delle disposizioni dell’art. 62 del T.U.O.C. della legge regionale n. 02/2018 e dell’art. 54, comma 4, del D. lgs. n. 267/2000, che autorizzano i sindaci ad adottare provvedimenti urgenti e indifferibili a tutela della pubblica incolumità.

Che la via dell’ordinanza d’urgenza scelta dal sindaco in questo caso non fosse ammissibile risulta evidente dall’ordinanza stessa. La “relazione tecnica” ivi menzionata sembra essere effettivamente solo il verbale dell’ispezione effettuata il 20 settembre 2022. Pur menzionando possibili fonti di pericolo, il documento afferma esplicitamente: “Non è stata effettuata una valutazione strutturale dell’immobile”.

“Senza una valutazione strutturale, tuttavia, non è possibile parlare di rischi di crollo che rendano imperativo un intervento immediato e indefettibile da parte della pubblica amministrazione”. Inoltre, è stata trascurata l’applicazione di mezzi palliativi per garantire la presunta minaccia alla sicurezza pubblica. Questa protezione si sarebbe potuta ottenere, ad esempio, murando gli ingressi – e con costi notevolmente inferiori a carico del Comune”, afferma l’avvocato e co-portavoce di Verdi Grüne Vërc Felix von Wohlgemuth.

In questo modo invece è stata ordinata la demolizione completa degli edifici – presumibilmente senza rispettare le procedure amministrative d’appalto prescritte.

“In questo approccio simile a un’imboscata da parte del sindaco Pinggera, sono stati violati tre principi politici: un’amministrazione corretta, la partecipazione dei cittadini e i principi dell’edilizia sostenibile”, afferma il Consigliere provinciale dei Verdi Hanspeter Staffler.

La crescente consapevolezza dell’edilizia sostenibile – non solo nell’industria stessa – si riflette nelle richieste all’interno di progetti pubblici. Di recente, nel piano climatico della giunta provinciale è stato deciso che per i progetti di edifici pubblici con un volume pari o superiore a 2 milioni di euro si dovrà procedere a una ponderazione delle alternative in relazione alla loro sostenibilità e al loro impatto sul clima.

“Si tratta di un’iniziativa attesa da tempo vista la sempre maggiore scarsità di risorse e il grande consumo di energia e la produzione di CO2 nella realizzazione di nuovi edifici. Tra noi giovani questa consapevolezza è ancora più grande, perché saremo noi a subire e a dover gestire in futuro le conseguenze delle decisioni di oggi”, sottolinea Gabriel Prenner, co-portavoce dei Giovani Verdi.

2022_10_24_Eingabe_Esposto

COMUNICATO STAMPA.

Approvato il disegno di legge dei Verdi sulle quote femminili nelle liste elettorali comunali!

Dopo anni di perseverante ostinazione, il Gruppo Verde in Consiglio regionale ce l’ha fatta: in futuro, un terzo delle candidature su ogni lista alle elezioni comunali dovrà essere costituito da donne. Si tratta di un passo estremamente importante se si considera che finora era “sufficiente” una sola donna per lista.

Molti studi dimostrano che il comune è il livello delle istituzioni democratiche più difficile per l’ingresso delle donne. Troppo spesso, nella compilazione delle liste ci si accorge solo alla fine della mancanza delle donne. Allora di prassi ci si attiva in tutta fretta per aggiungerne una alla fine della lista e mettersi così a posto la coscienza. Il Consiglio regionale si è reso conto che questo non è sufficiente. Perché essere una donna e venire eletta a una carica politica è ancora oggi estremamente difficile. Lo dimostrano i risultati delle ultime elezioni comunali in Alto Adige: sono state elette 13 sindache e 103 sindaci; nella maggior parte dei comuni la percentuale di donne elette non raggiunge il 25%.

In sintesi: l’Alto Adige aveva urgente bisogno di questa legge. E la legge, da parte sua, aveva bisogno di fiato e costanza. “La discussione in plenaria è stata più volte sospesa e rimandata. La soddisfazione per il Gruppo Verde è quindi ancora più grande vista la lunga attesa. Oggi, giovedì 20 ottobre il Consiglio regionale ha approvato la nostra proposta con 27 voti favorevoli. Ed era ora! “, ha dichiarato la prima firmataria Brigitte Foppa.

È un gran giorno oggi: abbiamo fatto un passo di enorme importanza verso una politica equilibrata, in cui speriamo che il punto di vista altrettanto importante delle donne non venga mai più trascurato!

Bolzano, 20/10/2022

Consigliere/i regionali

Brigitte Foppa

Lucia Coppola

Riccardo Dello Sbarba

Hanspeter Staffler

Paolo Zanella

COMUNICATO STAMPA.

Nella discussione sulla nuova legge sull’edilizia agevolata si è parlato anche di affitti. Il disegno di legge presentato della maggioranza prevede l’istituzione di un fondo di garanzia che possa rimborsare i locatori in caso di mancato pagamento dell’affitto. Questo fondo si rivolge esclusivamente ai proprietari ed è sovvenzionato dalla provincia.

Un approccio di politica sociale diverso, invece, partirebbe dagli inquilini e dalle inquiline sostenendoli un fondo di garanzia in caso di incolpevole mancato pagamento. Questa la proposta del gruppo Verde in commissione legislativa: Brigitte Foppa, che ha presentato un emendamento in merito, fa riferimento alle preoccupazioni delle rappresentanze degli affittuari, che temono che un fondo di garanzia gestito esclusivamente dai proprietari possa portare a un aumento degli affitti.

“Durante il viaggio di studio a Vienna abbiamo visto che in caso di impossibilità a pagare si dovrebbe intervenire in modo completamente diverso: con il lavoro sociale e di quartiere, e partendo dalla situazione di emergenza in cui una famiglia o una persona può trovarsi improvvisamente. È sorprendente che una proposta così orientata ai proprietari sia arrivata proprio dalla parte dell’ala sociale SVP e che gli emendamenti siano stati respinti”, ha dichiarato la consigliera Foppa.

È importante portare gli appartamenti sul mercato degli affitti – ma la strada scelta dalla giunta SVP-Lega Salvini-Forza Italia è chiaramente basata sui proprietari. Gli inquilini non sono così importanti.

 

 

Bolzano, 18.10.2022

 

Consiglieri provinciali

Brigitte Foppa

Riccardo Dello Sbarba

Hanspeter Staffler

CONFERENZA STAMPA.

Natura e paesaggio sono un patrimonio unico e insostituibile della nostra terra. Il Gruppo Verde in Consiglio provinciale presenta questo mese in Consiglio provinciale due mozioni per la loro tutela.

  1. Le orchidee del Monte Bullaccia

La trattazione della mozione “Le orchidee del Monte Bullaccia” è iniziata ancora un anno fa. Nella prossima seduta di ottobre porteremo a termine la discussione sulla nostra richiesta di impedire la realizzazione di un bacino di raccolta sull’Alpe di Siusi per salvare la rara biodiversità di orchidee selvatiche nigritelle.
A novembre 2021 la mozione era stata sospesa, perché l’Assessora al paesaggio Maria Hochgruber Kuenzer aveva affermato di essere in contatto con chi stava realizzando il bacino per individuare un sito più appropriato. Sulla stampa era poi emerso che le aziende chiamate in causa non sapevano nulla di eventuali progetti alternativi. A una nostra interrogazione per chiarire i fatti, la assessora ci aveva poi risposto di avere incontrato le parti in causa in un momento successivo.
Ora è il momento di finalizzare la questione: la rara biodiversità dell’orchidea selvatica nigritella presente sul Monte Bullaccia è preziosa e va difesa. Esperte/i e amanti di questo fiore da tutta Europa guardano con preoccupazione l’evolversi della questione. “La Giunta deve prendere in mano la situazione e mettersi senza indugi dalla parte della natura, di questo siamo convinti” afferma il primo firmatario Hanspeter Staffler “e un bacino di raccolta distruggerebbe in modo irreversibile questo habitat naturale e va fermato”.

  1. Mettere sotto tutela il gruppo del Sassolungo e il Plan de Cunfin

Nella seconda mozione mettiamo invece al centro il gruppo del Sassolungo ed i Plan de Cunfin. Ultimamente sia il Presidente Kompatscher che la assessora Kuenzer si sono espressi a favore della messa sotto tutela di questo sito. Non sono solo le associazioni ambientaliste a chiedere questo passo, ma gli stessi Comuni interessati.
I motivi per prendere questa decisione non mancano. La zona dei Plan de Cunfin e i boschi circostanti rappresentano uno dei pochi ambiti incontaminati di tutto il territorio e sono quindi un importante rifugio per la fauna selvatica. I prati umidi, ai piedi del Sassolungo e del Sassopiatto, costituiscono un ecosistema unico nel loro genere e un’oasi di pace e di biodiversità in territori altrimenti pesantemente utilizzati dall’uomo.
Questo territorio è stato messo sotto pressione negli ultimi anni da progetti di sfruttamento intensivo che la maggioranza della popolazione locale non vuole. Il vincolo di tutela sarebbe uno strumento importante per le amministrazioni locali preoccupate per il futuro del loro territorio. “Dopo più di 40 anni di impegno per mantenere il Plan de Cunfin incontaminato insieme al maestoso Sassolungo è il momento di mettere finalmente questo territorio sotto tutela, impegnandosi senza se e senza ma contro ogni tipo di opera invasiva” afferma Heidi Stuffer, Presidente del Gruppo Nosc Cunfin. E andrebbe nella giusta direzione della sostenibilità, espressa anche nel Piano per il Clima Alto Adige 2040 recentemente presentato dalla Giunta provinciale. “Con questa mozione noi Verdi chiediamo semplicemente alla Giunta provinciale che si passi al più presto dalle parole ai fatti” conclude il primo firmatario Riccardo Dello Sbarba.

 

COMUNICATO STAMPA

Con il 56,2% dei voti, Alexander Van der Bellen è stato confermato ieri (domenica 9 ottobre 2022) alla Presidenza austriaca. In questi anni, che hanno visto l’Austria vivere momenti politici anche molto problematici, Van der Bellen ha svolto il suo ruolo con una serietà e un’umanità che le cittadine e cittadini austriaci hanno molto apprezzato. Il risultato di ieri ne è la dimostrazione.

Ci congratuliamo con il Presidente Van der Bellen per la rielezione e gli auguriamo buon lavoro per i prossimi sei anni del suo mandato.

Bozen, 10/10/2022

Cons. prov.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

Co-portavoce Verdi Grüne Vërc
Felix von Wohlgemuth
Marlene Pernstich

 

Foto: © Parlamentsdirektion / WILKE

ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE.

Das Land Südtirol plant bis 2030 ca. 5000 FCEV-PKWs (=Fuel Cell Electric Vehicle, zu Deutsch Brennstoffzellen) und 660 Busse mit Wasserstoff einzusetzen. Aufgrund der neuesten Entwicklungen in der Batteriezellforschung deutet alles darauf hin, dass sich batterieelektrische Mobilität weitgehend durchsetzen wird. Zu diesem Schluss kommt auch eine aktuelle Studie des italienischen Ministeriums für Infrastrukturen und nachhaltiger Mobilität „Decarbonizzare i trasporti Evidenze scientifiche e proposte di policy“. Die Studie zeigt konkret das Risiko auf, die Wasserstoffinfrastruktur für den Transport ohne greifbaren Nutzen teuer zu erhalten, da die technologische Entwicklung in eine andere Richtung weist.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

  1. Wie viele Busse, Tankstellen und Elektrolyseure sollen in den nächsten 3 Jahren jedes Jahr errichtet/angekauft werden und wie viel wird dies kosten? Wir ersuchen um genaue Aufteilung der Kostendeckung zwischen: Eigenmittel Land Südtirol, PNRR, private Investoren.
  2. Wie viele an Investitionen wird insgesamt in weitere Wasserstoff-Infrastrukturen fließen (z. B. Wasserstoffzentrum, usw…) und wer übernimmt die Kosten? Wir ersuchen um genaue Aufteilung der Kostendeckung zwischen: Eigenmittel Land Südtirol, PNRR, private Investoren.
  3. Auf Basis welcher industriellen und wissenschaftlichen Erkenntnisse hat sich die Landesregierung entschieden, im Transportsektor derart stark auf das Thema Wasserstoff zu setzten?

 

Bozen, 28.09.2022

Landtagsabgeordnete

Hanspeter Staffler

Brigitte Foppa

Riccardo Dello Sbarba

 

ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE.

Uns wurde berichtet, dass eine Frau aus dem Eisacktal wegen Schmerzen am Knie in ein öffentliches Krankenhaus ging, wo eine Magnetresonanz durchgeführt wurde. Bei der Visite wurde ihr gesagt, sie müsse nun in einer Apotheke eine Spritze kaufen. Sobald sie die hätte, solle sie wieder ins Krankenhaus kommen, wo ihr die Spritze verabreicht würde. Kostenpunkt der Spritze: 150 €. Dabei wurde der Frau noch mitgeteilt, dass 150 € schon der um 50 % reduzierte Preis sei. Solche Berichte schockieren. Abgesehen davon, dass es äußerst seltsam ist, vom Krankenhaus nach Hause geschickt zu werden, um ein Medikament zu kaufen, zu dessen Verabreichung man wieder ins Krankenhaus gebeten wird, ist der Preis äußerst besorgniserregend. Gesundheit, die sich nur mehr einige wenige leisten können – dies kann nicht das Ziel eines öffentlichen Gesundheitssystems sein.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

  1. Wir bitten den Gesundheitslandesrat um eine Schilderung, wie ein solcher Fall in einem öffentlichen Gesundheitssystem zu rechtfertigen ist.
  2. Wann wird diese Strategie (Medikament selbst einkaufen, damit wieder ins Spital) angewandt? Wie oft, in welchen Fällen und mit welcher Begründung?
  3. Ist diese Vorgangsweise im Gesundheitsbereich die Umsetzung einer Vorgabe der Landesregierung? Falls ja, welches Ziel verfolgt sie damit?

Bozen, 29.09. 2022

 

Landtagsabgeordnete

Brigitte Foppa

Riccardo Dello Sbarba

Hanspeter Staffler

 

ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE.

Tiertransporte sind eine hochsensible Angelegenheit, die für die Tiere eine große Belastung darstellen. Nicht umsonst sind Tiertransporte laut EU-Recht strengstens geregelt und Höchsttransportzeiten müssen genau eingehalten werden. Medienberichten zufolge hat Österreich wiederholt gegen diese Transportzeiten verstoßen und Kälber viel zu weite Strecken fahren lassen. Um das EU-Recht zu umgehen hat unser Nachbarland mit Italien angeblich ein Abkommen getroffen, bei dem der Begriff „vorläufiger Bestimmungsort“ erfunden wurde. Auf diese Weise kann nicht mehr nachvollzogen werden, wohin die Tiere letztendlich wirklich gebracht werden. Pikantes Detail: Der „vorläufige Bestimmungsort“ ist Bozen.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

  1. Gibt es ein oben beschriebenes Tiertransport-Abkommen zwischen Italien und Österreich?
  2. Wenn ja:
  3. Wann wurde das Land Südtirol darüber informiert?
  4. War Südtirol an der Ausarbeitung dieses Abkommens beteiligt?
  5. Ist der Landesregierung bekannt, dass österreichische Kälbertransporte oft fälschlicherweise Bozen als Zielort angegeben haben, die Tiere dann jedoch widerrechtlich weitertransportiert wurden?
  6. Wir ersuchen um eine Stellungnahme der Landesregierung zum im Raum stehenden Verdacht mit Bezugnahme auf die Missachtung von EU-Recht und der Tierrechte!

Bozen, 30.09.2022

 

Landtagsabgeordnete

Brigitte Foppa

Riccardo Dello Sbarba

Hanspeter Staffler

INTERROGAZIONE SU TEMI D’ATTUALITÀ.

L’agricoltura emette il 18% della CO2 provinciale e l’allevamento di bestiame adulto il 76% del metano, che il Piano clima 2040 vuole ridurre del 40% entro il 2037. Condivisibile, ma come? Con “la riduzione delle Unità di Bestiame Adulto per ettaro di almeno 1/3”. Obbiettivo ambizioso.

Nella “Relazione agraria e forestale 2021” della Provincia, però, di metano non si parla. Il capitolo “Clima e riduzione della CO2” si occupa solo di ossido d’azoto e concimi. L’argomento metano è più ostico. Sulla FF n. 25/2022 (“Ausgemolken”), il direttore del Bauernbund fissava a 20 mucche/stalla la soglia di redditività. Oggi abbiamo in media 15 mucche/stalla. Ridotte di 1/3 diventano 10. Gli attuali 123.506 bovini dovrebbero diminuire di 41.168 unità, a 82.337. Cifre “all’ingrosso” che danno un’idea della rivoluzione che il Piano Clima prospetta. La Giunta ha una strategia adeguata?

Si chiede alla Giunta provinciale:

  1. Esiste oggi una normativa che stabilisca il numero massimo di UBA per ettaro di pascolo?
  2. Secondo i calcoli della Giunta, quante UBA dovrebbe avere il Sudtirolo nel 2040, per raggiungere l’obbiettivo di ridurre del 40% le emissioni di metano? Quante UBA in totale? Quante meno di oggi? Quante per ettaro? Quante per stalla in media?
  3. Con quale strumento a sua disposizione (legge, regolamento o altro) la Giunta vuole raggiungere l’obbiettivo di ridurre di 1/3 delle unità di UBA entro il 2040?

Bolzano, 26.09.2022

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler