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COMUNICATO STAMPA.

Due passi avanti e tre indietro: è questa l’impressione avuta dal vertice sul traffico tenutosi alla fine della settimana scorsa. Il governo tirolese lavora da anni con misure coraggiose per una riduzione del traffico pesante sull’asse del Brennero – e poi interviene Bruxelles con i suoi veti. Una triste ironia che purtroppo si è ripetuta di nuovo; con l’appoggio dell’Italia.
Come “super colpiti” da questa situazione, noi abitanti dell’Alto Adige-Südtirol non possiamo accettarlo senza dire una parola. L’asse del Brennero è la tratta alpina più trafficata. Con la combinazione fatale di carburante a basso prezzo in Austria e pedaggio a basso costo in Italia, si ha un perverso effetto calamita, asfissiante per gli/le abitanti lungo la tratta e per l’ambiente dell’arco alpino.
Divieto di transito notturno, divieto di transito settoriale, contingentamento e limiti di velocità: le ricette del Land Tirolo sono misure necessarie. Le richieste di aumento dei pedaggi, di limiti di velocità e contingentamento orario arrivano, anche se ancora troppo timide, pure dall’Alto Adige. Viste però le dichiarazioni della ministra italiana e della commissaria EU sulle misure tirolesi, svaniranno nel nulla. I responsabili degli Stati e della Commissione UE dovrebbero invece rendersi conto che la tematica del traffico pesante non è solo un fattore economico ma una questione di salute di prim’ordine per chi abita lungo le assi principali del traffico.
Sottolineiamo ancora una volta, che lo spostamento dell’asse del Brennero in tunnel ha senso, semmai, solo se inserito in un progetto complessivo che parta da chiare misure di politiche sulla mobilità. E forse poi qualcuno avrà la grazia di ricordarsi che il Dreierlandtag (l’assemblea congiunta Tirolo – Alto Adige – Trentino) ha più volte votato a favore dell’applicazione della borsa dei transiti alpini. Per dirla tutta.

Bolzano, 17.02.2020

Cons. Prov. Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba, Hanspeter Staffler
Co-portavoce provinciali Marlene Pernstich, Felix von Wohlgemuth

MOZIONE.

In Alto Adige è stato fatto molto rispetto alla parità di genere. Tuttavia c’è un settore in cui è ancora opinione diffusa che la responsabilità sia tutta femminile: le faccende domestiche. Secondo il rapporto ASTAT dell’8 marzo 2016 la suddivisione dei ruoli per quanto riguarda le faccende domestiche è ancora caratterizzata dagli schemi tradizionali.

L’Indagine multiscopo sulle famiglie 2015 rivela che il 66,2% degli uomini dedica meno di 10 ore settimanali al lavoro domestico. Per contro, più di un terzo delle donne (35,1%) lavora più di 30 ore alla settimana tra le pareti domestiche. Un uomo su cinque in Alto Adige continua a non dedicare nemmeno 1 ora del proprio tempo alle faccende domestiche, mentre solo 1 donna su 20 non fa nulla a casa.
Si registra comunque uno sviluppo positivo tra il 2010 e il 2015, in quanto il contributo degli uomini ai lavori di casa in tale periodo è passato da 7,5 a quasi 9 ore. Va però detto che il carico per le donne non è diminuito, dato che anche il loro contributo al lavoro domestico è aumentato. Se ci si limita a considerare coloro che svolgono un lavoro retribuito, si nota che le donne dedicano 22,2 ore settimanali alle faccende domestiche, il che significa che una donna, oltre al lavoro retribuito, ogni settimana lavora altre 22 ore tra le mura domestiche, contro le 8,8 ore di un uomo.
Le donne quindi lavorano 13,4 ore meno degli uomini fuori casa ovvero a titolo retribuito, ma 17 ore più degli uomini in casa, quindi non retribuite.
Tutto ciò ha delle conseguenze. Proprio a causa di questo doppio carico di lavoro, le donne negli anni centrali della loro vita si ritirano dalla vita pubblica, rinunciano alla professione/carriera, all’impegno politico ecc. Sulle loro spalle grava un peso che, con un po’ di consapevolezza in più e con una suddivisione dei compiti più equilibrata, può e deve essere ridotto.

Il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano incarica quindi la Giunta provinciale

  1. di spostare nuovamente l’attenzione su questa tematica tramite una nuova campagna di sensibilizzazione, un concorso o altre iniziative idonee;
  2. di incoraggiare gli uomini a non limitarsi ad “aiutare” nelle faccende domestiche ma ad assumersene la responsabilità così come fanno le donne;
  3. di incoraggiare le donne a far sentire maggiormente la propria voce nella vita pubblica;
  4. di organizzare un convegno o un evento pubblico per presentare i risultati delle ricerche e le esperienze, allo scopo di sensibilizzare quante più persone possibile nei confronti di questa
    tematica.

BZ, 17.02.2020

Consiglieri provinciali
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

Pari opportunità nelle commissioni comunali: dopo un’intera giornata di discussione in cui si era formata una maggioranza trasversale favorevole al disegno di legge del Gruppo Verde (prima firmataria Brigitte Foppa) alla fine c’è stato un colpo di scena.
Alcuni settori trentini della maggioranza regionale in disaccordo con la proposta, volevano impedire che la legge fosse valida anche per il Trentino. Un fatto politico clamoroso che ha portato a un finale preoccupante.
Infatti, per impedire l’approvazione del disegno di legge è stato usato l’escamotage di chiudere la seduta pochi minuti prima del voto.
Ad aiutare questo colpo di mano la condotta scorretta dell’aula da parte del presidente Paccher che ha addirittura negato la parola sull’ordine dei lavori alla prima firmataria del disegno di legge in discussione, Brigitte Foppa. A nostra memoria non è mai successo che a colpi di maggioranza sia mai stato impedito il voto su un disegno di legge senza coinvolgere e neppure lasciar parlare la proponente della stessa legge.

BZ, 12.02.2020

Cons. regionali
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

Domani 12/2/2020 a Trento, il Consiglio Regionale tratterà il disegno di legge presentato dal Gruppo Verde con cui si propone di inserire una adeguata rappresentanza di genere anche nelle commissioni consiliari dei comuni.

A un mese dalla Giornata internazionale per i diritti delle donne i Verdi riportano all’attenzione dell’aula regionale la necessità di prevedere una rappresentanza adeguata di uomini e donne anche nelle commissioni comunali. La composizione di queste commissioni, infatti, non è ancora stata adeguata alla normativa statale sulla parità di genere. “È una mancanza grave a cui va posto rimedio in fretta – commenta la prima firmataria Brigitte Foppa – c’è bisogno dello sguardo di uomini e di donne sul mondo, se lo si vuole capire e ancor più, se lo si vuole amministrare e far crescere bene”.

A giugno la commissione legislativa regionale aveva bocciato la proposta ridotta al minimo sindacale. Stiamo a vedere come si svilupperà il dibattito in aula.

 

BZ, 11.02.2020

COMUNICATO STAMPA.

Questa mattina 11.2.2020 il Gruppo Verde ha portato in 4° commissione legislativa il disegno di legge per il “Ripristino del diritto di ricorso per prestazioni di assistenza economica sociale”. Questo diritto vigeva nella nostra provincia fino al 2014, quando, con una modifica alla legge 13/1991, è stato tolto. Da allora i nostri cittadini e le nostre cittadine non possono più presentare ricorso contro la riduzione o negazione di prestazioni di assistenza economica. Eppure, la possibilità di ricorrere in via amministrativa contro le decisioni delle autorità è un principio fondamentale dello Stato di diritto, a maggior ragione in ambiti in cui le persone non si possono permettere costose azioni legali.

Anche altri membri della commissione legislativa hanno sostenuto la proposta, perché si tratta di un diritto fondamentale, soprattutto per quelle persone che non si possono permettere di ricorrere al TAR. Nel dibattito è stata importante la voce del rappresentante degli Arbeitnehmer Renzler, il quale ha dichiarato di voler votare a favore del disegno di legge. “E anche la minoranza era unita a sostegno della proposta” racconta la prima firmataria Brigitte Foppa. Vista la situazione scottante in fase di voto, la maggioranza si è aggrappata a una scusa giuridica, posticipando il voto alla prossima seduta: a quanto pare si ha bisogno della copertura finanziaria. “Eppure è sempre necessaria, come abbiamo visto già per altri disegni di legge. Oppure viene richiesto il parere della ripartizione finanze. Penso che, reinserendo il diritto al ricorso non si crei un aumento di spesa. Ad ogni modo il regolamento interno dovrebbe dare delle indicazioni chiare in merito, per evitare giochini politici in futuro. Spero proprio che gli Arbeitnehmer rimarranno dalla parte dei più deboli anche nella prossima puntata” conclude Foppa.

 

BZ, 11.02.2020

INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITÀ.

Per la pulizia degli argini dei fiumi, primo tra tutti l’Adige, vengono abbattute diverse essenze arboree, tra cui le piante di acacia (Robinia pseudoacacia). Questo rappresenta un grave problema per le famiglie di api. L’acacia, infatti, oltre a trattenere bene il terreno con le sue radici particolarmente tenaci, è una pianta preziosa per questi insetti in quanto la sua fioritura segue quella del melo, in un periodo altrimenti povero di fioriture: rappresenta, pertanto, per alcune settimane l’unica fonte nutrizionale. La mancanza di nutrimento porta ad un indebolimento delle colonie di questi insetti e viene meno il loro importante ruolo nell’impollinazione. Ciò preoccupa gli apicoltori: a noi sono arrivate segnalazioni dalla Bassa Atesina.

Si chiede:

  1. Tra i criteri con cui viene svolto il lavoro di pulizia degli argini dei fiumi, ce ne sono in particolare per quanto riguarda la cura delle specie vegetali in rapporto al ciclo nutrizionale delle api?
  2. E’ possibile e sensato tra questi criteri introdurne uno che preveda di preservare lungo gli argini gli esemplari più grandi di acacia (in tutto o almeno in parte) al fine di nutrire le api in un periodo che non offre a questi insetti molte altre alternative?
  3. Questo nuovo criterio sarebbe adatto a tutto il territorio provinciale oppure indicato particolarmente per alcune zone, come la Bassa Atesina da cui ci sono pervenute le segnalazioni?

Bolzano, 10 febbraio 2020

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

Qui potete scaricare la risposta della giunta.

INTERROGAZIONE.

Visto il grande afflusso di progetti per nuove zone turistiche o ampliamenti di hotel esistenti, nell’estate 2019 la Giunta provinciale ha annunciato un “moratorium” a partire dal 31 agosto.

Si chiede:

  1. Quali sono i termini esatti del “moratorium”, o comunque della restrizione, fissato dalla giunta provinciale a partire dal 31 agosto 2019 per la presentazione di progetti per nuove zone turistiche o per ampliamenti di hotel? Da quella data non venivano più accettati progetti, per tutti o per certe categorie di comuni, oppure i progetti potevano essere presentati, ma sarebbero stati esaminati a partire da una certa data, magari dopo l’entrata in vigore della nuova legge “Territorio e paesaggio”, oppure quale altra limitazione accompagnava l’annuncio dello “stop”?
  2. DALLA APPROVAZIONE DELLA NUOVA LEGGE “TERRITORIO E PAESAGGIO” FINO AL 31 AGOSTO 2019, quanti progetti sono stati presentati per nuove zone turistiche o di ampliamenti di hotel esistenti?
  3. Sempre per i progetti presentati FINO AL 31 AGOSTO 2019, per quali comuni tali progetti sono stati presentati? Si chiede un elenco in cui per ciascun comune si specifica:
  • Il numero di progetti presentati (se più di uno)
  • Il numero di letti in più previsto dai progetti
  • Quanto suolo in più dovrebbe essere consumato se tali progetti venissero realizzati.

Bolzano, 06 febbraio 2020

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA

Approvata all’unanimità dal Consiglio provinciale anche la mozione dei Verdi relativa al progetto di tunnel sotto il Passo dello Stelvio. Il Consiglio provinciale si esprime chiaramente contro ogni forma di tunnel con treni navetta al servizio di auto e camion.
Da anni la Regione Lombardia spinge per la realizzazione di un tunnel sotto lo Stelvio tra la Val Venosta e la Valtellina. Le lobby economiche della Lombardia e lo stesso governo regionale leghista puntano a un tunnel stradale sul quale la Provincia di Bolzano si è sempre detta contraria. Recentemente però una società demoscopica al servizio della Regione la Lombardia ha “testato” con una indagine d’opinione svolta in Alta Venosta l’escamotage di un tunnel ferroviario, ma al servizio del traffico su gomma.

Come modelli per lo Stelvio, nell’indagine vengono citati i due servizi di treno navetta già operativi in Svizzera, quello del Sempione e quelle di Vereina. Questi sistemi hanno la possibilità di trasportare diversi tipi di veicolo su gomma, compresi i mezzi pesanti, con una capacità notevole: al Sempione per esempio sono stati 1,2 milioni i mezzi trasportati via treno-navetta nell’anno 2015.

Il Gruppo Verde ha chiesto quindi alla Consiglio provinciale di esprimersi chiaramente contro questa variante in cui la ferrovia viene usata da foglia di fico per favorire il trasporto su gomma. “Il trasporto su rotaia deve servire a una mobilità sostenibile e non come magnete per attirare nuovo traffico privato su strada, sia leggero che pesante – commenta il primo firmatario Riccardo Dello Sbarba – L’obiettivo di certi ambienti lombardi è quello di realizzare il vecchio progetto di una nuova via di transito stradale transalpino tra Ulm e Milano, che affogherebbe l’Alta Venosta in un mare di tir”.

Il Consiglio provinciale ha dunque approvato all’unanimità la parte impegnativa della mozione verde, che impegna la Provincia “a respingere ogni ipotesi di collegamento ferroviario tra l’Alta Val Venosta e la Valtellina che preveda il trasporto sul treno di auto, camion, bus e di ogni altro tipo di veicolo su gomma”.

Bolzano, 05.02.2020

COMUNICATO STAMPA.

Il Gruppo Verde ha portato in Consiglio provinciale questa settimana una mozione sul traffico sui Passi dolomitici volta a rilanciare il progetto #DolomitesVives. Tra le richieste c’era la chiusura graduale dei Passi dolomitici più trafficati ai mezzi privati (separatamente secondo tipologia di mezzo e orario) a partire dal 2020 e di rinforzare parallelamente l’offerta con i mezzi pubblici.

Il dibattito ha reso evidente che esiste consenso generale sulla necessità di agire. Per questo la SVP ha deciso di sostenere la mozione verde e si è resa disponibile a elaborare insieme un emendamento condiviso.

#Dolomitesvives verrà davvero rilanciato nel 2020 – e così anche le prime misure per il rafforzamento del trasporto pubblico.

“Naturalmente la versione originale della nostra mozione prevedeva misure molto più offensive, ma sappiamo anche che la Realpolitik deve partire dal consenso su ciò che è fattibile. Si tratta di una giusta direzione e dei passi  intermedi per percorrerla”, commenta la prima firmataria Brigitte Foppa. La mozione emendata prevede anche di fare pressioni a Roma insieme alla provincia di Trento e alla Regione Veneto per rendere legislativamente possibili dei reali interventi per una regolamentazione del traffico sui Passi intorno al Gruppo Sella. È un buon inizio e una base importante su cui possiamo costruire. La mozione è stata approvata all’unanimità. Il nostro lavoro continua a portare frutti e noi non molliamo.

CONFERENZA STAMPA

Muoversi in un territorio sensibile come il nostro, tra valli e montagne, è sempre stata una sfida. Le nostre montagne sono attrazione turistica, ma anche luogo di incontro e di transito. Il trasporto delle persone e delle merci è di vitale importanza e la gestione dei flussi, così come quella delle conseguenze negative dei transiti, come l’inquinamento atmosferico e acustico, ha bisogno di politiche coraggiose rivolte al futuro.

Mozione n. 170/19: Stelvio, no a un tunnel a servizio del traffico su gomma

Da anni la Regione Lombardia spinge per la realizzazione di un tunnel sotto lo Stelvio tra la Val Venosta e la Valtellina. Le lobby economiche della Lombardia e lo stesso governo regionale leghista puntano a un tunnel stradale che aprirebbe un nuovo collegamento veloce tra Milano e Ulm, tra la Lombardia e il Sud-Ovest della Germania.
La Provincia di Bolzano si è sempre detta contraria all’ipotesi di un tunnel stradale, ma adesso la Lombardia si è inventata un nuovo escamotage, quello di un tunnel ferroviario al servizio del traffico su gomma.
In un sondaggio effettuato in Alto Adige per conto di “Infrastrutture Lombarde” (società di Regione Lombardia) sugli effetti socioeconomici dell’eventuale nuovo traforo dello Stelvio, quella di un tunnel per un treno-navetta per auto, bus e camion viene presentata agli intervistati come la soluzione preferita, presentandola come ecologica e sostenibile. Ma gli esempi già realizzati in Svizzera (e citati nell’indagine) dimostrano il contrario. “Con vagoni navetta per auto e camion il tunnel ferroviario diventerebbe un vero magnete di nuovo traffico di attraversamento su gomma nell’Alta Venosta” commenta il primo firmatario Riccardo Dello Sbarba.
Noi Verdi Grüne Vërc chiediamo quindi che la Provincia parli finalmente chiaro con la Regione Lombardia, dicendo apertamente che l’Alto Adige rifiuta qualsiasi tipo di tunnel al servizio della strada e del traffico su gomma, anche se questo – per un breve tratto – sale su un treno per oltrepassare lo Stelvio.

Mozione n. 135/19: Verso la chiusura al traffico sui passi dolomitici e sulle strade di montagna molto trafficate

Le Dolomiti sono il più grande patrimonio paesaggistico e naturale dell’Alto Adige-Südtirol. Il riconoscimento da parte dell’Unesco è motivo di orgoglio e di attrazione per tantissime persone alla ricerca di pace, bellezza e anche di esperienze mozzafiato. Il grande afflusso di turisti in alta stagione comporta però molti disagi non solo per la popolazione locale, ma anche per le turiste i turisti stessi: code, rumore, inquinamento. Da molti anni si chiede perciò di intervenire per ridurre non solo gli effetti di un eccesso di traffico, ma anche le cause stesse – quindi di limitare in qualche modo il transito sui passi dolomitici.
Nel 2017 e nel 2018 era stato lanciato il progetto #DolomitesVives, un progetto pilota con cui, si è cercato di contingentare il traffico sul Passo Sella nei mesi estivi. Il monitoraggio realizzato dall’Eurac aveva rilevato risultati interessanti quanto prevedibili: il livello di rumore percepito nei giorni di chiusura del traffico era la metà rispetto a quello dei giorni di traffico non regolamentato. Un inizio promettente, ma poi interrotto dalla nuova Giunta. Il percorso iniziato deve invece essere ripreso immediatamente, e anzi ampliato. Con la mozione che presentiamo questa settimana in Consiglio si chiede proprio questo, che da una fase pilota si arrivi alla progressiva chiusura dei passi al traffico privato, nei mesi dell’alta stagione estiva, potenziando i mezzi pubblici. “Solo così si smette di spostare il traffico da un giorno all’altro o da un passo all’altro,” afferma la prima firmataria Brigitte Foppa. “Sappiamo che la strada è lunga, quindi proponiamo dei passaggi intermedi, come l’istituzione di un Tavolo di lavoro e la chiusura per categoria di veicolo e a ore, tenendo in considerazione chi ci abita e chi ci lavora.”
Il Presidente Kompatscher e la sua Giunta continuano a parlare di sostenibilità. L’assessore Alfreider parla ogni giorno sui media di mobilità sostenibile, facendosi fotografare su ogni mezzo di trasporto esistente. Ma è su questi progetti concreti che intendiamo misurare la loro sincerità e serietà nell’affrontare le sfide che ci porterà il cambiamento climatico e la qualità di vita nella nostra terra.

Bolzano, 03.02.2020

Cons. prov.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler