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Bisogna affrontare il problema del caro affitto per i giovani mettendo sul mercato gli appartamenti vuoti. Clima: L’abbassamento degli standard energetici non fa che aumentare le spese.

Gli young greens southtyrol rispondono alle proposte della Junge Generation dell’SVP sul tema dell’abitare, che hanno trattato nella loro clausura (vedi Dolomiten del 30.06.2019). I giovani verdi si chiedono come si possa parlare del tema abitativo senza affrontare il problema della speculazione immobiliare e delle numerose case vuote in provincia e annunciano una campagna di sensibilizzazione per l’autunno.

Circa 15.000 unità abitative sono vuote in Alto Adige. È scritto nero su bianco nel rapporto di ricerca dell’IPL “Abitare 2030” (p.67), che si riferisce ad un’indagine condotta dall’ASTAT nel 2011. Molti di questi appartamenti vuoti non vengono affittati a fini speculativi. Questo fatto insieme all’uso turistico degli spazi abitativi è causa di una scarsa offerta per residenti e studenti e di prezzi elevati.
Il problema sono gli appartamenti sfitti, non gli standard energetici di casa clima!

Le proposte dei giovani verdi sono:

  • Tassare gli appartamenti sfitti, che potrebbero essere affittati, al 10 % del valore di mercato dell’appartamento.
  • Istituire un fondo di garanzia provinciale. I proprietari ricevono una garanzia del 100% per l’entrata dell’affitto ed in cambio, riducono il prezzo di affitto del 20%. L’idea del fondo di garanzia provinciale faceva parte della nuova legge sull’edilizia abitativa della scorsa legislatura, ma purtroppo l’SVP ha preferito non affrontare questo disegno di legge ed occuparsi piuttosto di incentivare l’arrivo dei turisti con una nuova legge sull’urbanistica.
  • Mettere a disposizione gli edifici per progetti di co-housing se sono vuoti da più di 10 anni.

Dare la colpa agli standard ambientali per i prezzi troppo elevati è l’approccio sbagliato che fa ricadere nei vecchi schemi di pensiero. Il conto poi lo paga proprio la “junge Generation” – vale a dire tutti noi giovani, che più tardi dovremo affrontare maggiori spese ed i costi della crisi climatica.
“Gli edifici coprono il 40% del nostro fabbisogno di energia primaria. Le simulazioni del “Modello Energetico Alto Adige 2050” dell’Eurac dimostrano che l’Alto Adige può raggiungere gli obiettivi del piano climatico solo attraverso massicci investimenti nell’efficienza energetica degli edifici. (vedi diapositiva 43) Ecco perché non possiamo permetterci di cedere agli standard per le nuove costruzioni e dobbiamo investire massicciamente nel risanamento degli edifici esistenti”. Così Pascal Vullo, attivista degli young greens southtyrol.

Olivia Kieser, attivista degli young greens southtyrol, ha lanciato per il prossimo autunno una campagna di sensibilizzazione per attirare l’attenzione sulla questione delle case vuote. “Lasceremo un segno per voi in città.”

Gli young greens southtyrol propongono ulteriori misure concrete che mettano al centro la riduzione degli affitti con particolare focus verso i giovani:

  • Limitazione massima dei costi degli affitti.
  • Il modello 35 per 35 sul modello di Innsbruck e Zurigo. Appartamenti in affitto a basso prezzo anche per la classe media. Di questi il 35% riservato alle persone sotto i 35 anni.
  • Contratti di locazione flessibili per le persone al di sotto dei 35 anni: maggiore flessibilità nella durata del contratto e riduzione dei termini di preavviso per inquilini giovani (max. 3 mesi).
  • Aiuti ed incentivi per gli appartamenti condivisi: riduzione dei costi aggiuntivi, dalla tassa di registrazione ai costi di rifiuti, gas, elettricità ed acqua attraverso la creazione di una categoria apposita per questa forma dell’abitare.
  • Un adattamento degli incentivi provinciali in modo che vengano finanziati anche i cosiddetti “Miethaussyndikate” ovvero delle cooperative affittuarie, che acquistano insieme nuove proprietà per gestire lo spazio abitativo come un bene comune per permettere quindi di avere case ed appartamenti a prezzi accessibili.

Pascal Vullo per il gruppo Young Greens Southtyrol

Studio IPL: Abitare 2030

Energiemodell – Südtirol 2050

 

MOZIONE

Con gli attuali prezzi immobiliari è estremamente difficile – se non impossibile – che ragazzi, ragazze e giovani possano permettersi di pagare uno spazio abitativo proprio al di fuori dell’abitazione dei genitori. Sia sul mercato degli affitti, sia per quanto riguarda l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione, è raro o proprio impossibile trovare prezzi accessibili.

Il mercato più importante è quello degli affitti, ma anche qui i prezzi sono al limite del finanziabile. Nell’ultima “indagine sui giovani” (collana Astat 220, 2017), un buon terzo (38,5%) dei giovani tra i 23 e i 25 anni dichiara di investire una parte delle proprie uscite nel settore dell’abitare. Se guardiamo ai giovani tra i 20 e i 22 anni, il dato scende al 28%.

Per poter diventare autonomi e responsabili, i giovani non devono vivere con i genitori. Inoltre, per motivi organizzativi, economici ed ecologici è necessario che chi inizia un lavoro, chi sta svolgendo una formazione e chi studia possa risiedere nelle vicinanze del luogo in cui si svolge la formazione ovvero vicino al posto di lavoro. Per i tanti giovani che cercano una casa, i convitti risolvono solo parzialmente il problema.

Nel rispetto della tutela ambientale e a fronte delle limitate risorse paesaggistiche dell’Alto Adige si dovrebbero evitare ulteriori consumo e impermeabilizzazione del suolo.

Per questi motivi appare opportuno e giustificato introdurre incentivi fiscali per la locazione di immobili alle persone giovani. In cambio, chi affitta si dovrebbe impegnare a non superare un canone di locazione socialmente sostenibile e adeguato a ragazzi, ragazze e giovani. Per incentivare questa disponibilità, l’ente pubblico potrebbe riconoscere alle locatrici e ai locatori una riduzione dell’imposta municipale immobiliare nella stessa misura in cui viene concessa per altre finalità sociali quali ad esempio quelle perseguite dalle organizzazioni senza scopo di lucro (ONLUS), ma anche per altri fini quali le destinazioni d’uso agricole.

Pertanto il consiglio provinciale impegna la giunta provinciale

ad abbassare allo 0,2% l’imposta municipale immobiliare sulle abitazioni affittate a persone che al momento della stipula del contratto di affitto abbiano tra i 18 e i 26 anni; l’aliquota agevolata viene mantenuta fino alla prima scadenza del contratto, per un massimo di cinque anni; il presupposto per l’applicazione di questa aliquota agevolata è che il canone concordato non superi il 75% del canone provinciale.

Bolzano, 5.2.2019

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

MOZIONE

Con delibera n. 307/2018 la Giunta provinciale ha determinato i criteri per ottenere un posto letto nelle case per gli studenti e le studentesse universitarie in provincia di Bolzano, confermando come criterio di assegnazione l’ordine cronologico: chi per primo presenta domanda, per primo entra, fino a esaurimento dei posti (agli/alle iscritti/e del primo semestre viene data la precedenza). Criteri come quello della condizione economica invece non sono presi in alcuna considerazione.

Diverse le norme in vigore nelle altre università europee:

  • Nelle case dello studente austriache, per esempio, vigono i seguenti criteri: la condizione socio-economica, il profitto negli studi e la distanza dell’università dall’abitazione dello/a studente/ssa.
  • Situazione simile nelle università italiane. A Trento per esempio i criteri sono: la condizione economica, la composizione del nucleo familiare, i requisiti di merito (solo per studenti iscritti ad anni successivi al primo).

L’ordine cronologico della presentazione delle domande non ci risulta essere considerato come determinante in nessuna università, tranne Bolzano.

Le case per studenti/sse sono realizzate e mantenute con investimenti pubblici e hanno come primo scopo quello di offrire pari opportunità a studenti/sse meritevoli ma in condizioni economiche svantaggiate. Soprattutto in periodi di grave crisi economica come questo, non è sostenibile continuare a ignorare criteri di giustizia sociale in nessun genere di sostegno agli studi universitari.

Il 27 novembre 2012 il Consiglio provinciale discusse dell’argomento è approvò una mozione che impegnava la Giunta provinciale a introdurre tali criteri nel caso in cui le domande eccedessero i posti disponibili.

Da allora però nulla è cambiato, anzi: anche per l’anno accademico 2018/2019 è stato confermato il criterio cronologico, nonostante che, per esempio nell’anno 2018 questa eccedenza si sia davvero verificata: solo a Bolzano, ci ha comunicato l’ufficio per il diritto allo studio, ci sono state 839 domande per 520 posti disponibili. E a Bressanone e Brunico le domande sono state il doppio dei posti disponibili.

Va infine considerato che è stato deciso di introdurre l’accertamento della condizione economica degli studenti e delle studentesse che richiedono borse di studio universitarie, attraverso la richiesta di presentazione del Durp. Nel momento in cui ciò sarà realizzato (doveva essere già l’anno accademico 2017-2018) sarà anche molto semplice applicare il criterio della condizione economica accertata attraverso il Durp come criterio di accesso alla assegnazione dei posti letto. L’accertamento della situazione economica consentirebbe inoltre di fare un altro passo nella direzione della giustizia sociale in campo universitario: differenziare il canone d’uso dei posti letto. Attualmente è di 300 euro per una stanza e 230 per un letto in stanza doppia. Uguali per tutti. Giustizia vorrebbe che gli studenti e le studentesse più abbienti paghino di più dei meno abbienti.

Per questi motivi, il Consiglio provinciale impegna la Giunta provinciale

A partire dall’anno accademico nel quale verrà richiesto il Durp per poter ottenere una borsa di studio universitaria:

  1. A modificare anche i “Criteri per la fruizione dei servizi abitativi nell’ambito del diritto allo studio universitario” introducendovi il criterio della condizione economica dello/a studente/ssa tra gli elementi fondamentali che determinano i criteri di assegnazione dei posti letto nell’ambito del diritto allo studio universitario.
  2. A considerare la data della domanda solo come criterio di esclusione per presentazione fuori dei termini previsti
  3. A differenziare il canone d’uso di stanze e posti letto in base alla condizione economica dello studente e della studentessa beneficiaria.

Bolzano, 10 gennaio 2018

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler