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INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITÀ.

Fino a che la società ABD era proprietà pubblica della Provincia, i costi de servizi antincendio all’aeroporto di Bolzano erano posti a carico della Provincia. Con la cessione di ABD ai privati, tale regime gratuito dovrebbe cessare e i servizi antincendio dovrebbero essere messi a carico della società privata di gestione ABD Holding. Ricordiamo che per questo servizio nel periodo 1999-2014 la Provincia ha avuto costi per € 20.061.144. Il costo annuale del 2014 fu di € 1.470.607.

Si chiede pertanto:

  1. Con la cessione di ABD ai privati, come viene regolata la questione dei servizi antincendio? Da chi verranno svolti? I costi saranno ancora a carico della Provincia, oppure messi a carico della società privata di gestione aeroportuale?
  2. Se verranno ancora messi a carico della Provincia, in base a quale normativa? Non era scritto nel bando di gara che tali servizi passavano a carico della società di gestione?
  3. Se invece saranno a carico dei privati, da quanto ciò è avvenuto o avverrà?
  4. A quanto sono ammontate negli anni 2015, 2016, 2017 e 2018 le spese annuali a carico della Provincia per garantire il servizio antincendio all’aeroporto di Bolzano?

Bolzano, 26/09/2019

Consiglieri provinciali
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

Qui potete scaricare la risposta della Giunta. E la nostra replica.

COMUNICATO STAMPA.

Primo importante successo della nostra iniziativa giudiziaria: la Procura regionale apre un fascicolo istruttorio per verificare se la svendita di ABD ha provocato un danno alle casse della Provincia.

La Corte dei conti ha preso sul serio gli esposti presentati dal Gruppo Verde contro la vendita di ABD ai privati ed ha iniziato “i necessari approfondimenti istruttori”. E’ quanto ci ha ufficialmente comunicato ieri, lunedì 23 settembre, il Procuratore regionale Paolo Evangelista. Già il 26 luglio scorso, in seguito al primo ricorso (rafforzato poi dal secondo del 17 settembre) la Corte ha aperto un “fascicolo istruttorio” cui è stato assegnato il numero “I00461/2019”.
È un passaggio fondamentale, che non era affatto scontato. Infatti, se la Corte dei Conti riceve esposti che ritiene infondati, li archivia subito senza aprire nessuna indagine. Per i nostri esposti, invece, nessuna archiviazione. Evidentemente la Corte ha ritenuto fossero fondati e da approfondire con indagini istruttorie, per verificare se la Provincia abbia subito un danno erariale con la vendita di ABD a un prezzo così basso (poco più di 3,8 milioni a fronte di un valore in bilancio provinciale di oltre 37 milioni).
L’apertura formale del fascicolo comporta precise procedure di indagine: la Corte acquisirà – direttamente o con l’aiuto della Guardia di Finanza – tutte le informazioni e la documentazione che riterrà necessaria per arrivare poi a una decisione che ci dirà se la vendita di ABD ha danneggiato o meno le finanze pubbliche. Il gruppo Verde, in quanto promotore degli esposti, verrà informato costantemente sull’istruttoria e sulle sue conclusioni.

Siamo molto contenti che i nostri esposti siano riusciti a far partire l’indagine istruttoria della Corte dei conti. Abbiamo piena fiducia che la Magistratura contabile farà piena luce su questa svendita voluta dalla Giunta provinciale per liberarsi della “patata bollente” aeroporto e far fare ai privati quel potenziamento che la popolazione aveva sonoramente bocciato nel referendum del 2016.

Bolzano, 24/09/2019

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler
Gruppo Verde in consiglio provinciale

 

Si allega:

COMUNICATO STAMPA.

Oggi, lunedì 16 settembre, mentre il Presidente Kompatscher firma il contratto di cessione ai privati della società provinciale ABD Airport Spa, il Gruppo Verde in Consiglio provinciale invia un secondo esposto alla Corte dei Conti. L’esposto di oggi segue il primo, del 26 luglio scorso, e ne costituisce il necessario aggiornamento poiché è con la firma di oggi che diventa concreto il possibile danno erariale.

Riassumiamo i fatti che ci fanno temere il danno erariale:

  1. La società ABD è iscritta nel bilancio della Provincia ad un valore di € 37.155.797.
  2. Tale società è stata ceduta alla cordata privata Gostner-Benko-Haselsteiner a un prezzo di € 3.813.000.
  3. Con questa vendita, il bilancio provinciale ha subito quindi una perdita di € 33.342.797.
  4. ABD ha disponibilità liquide di € 5.673.439: acquisendo il conto in banca della società i privati recuperano abbondantemente il prezzo pagato.
  5. Al 31.12 2014 la Provincia aveva investito nell’aeroporto € 120.225.869, di cui € 55.831.050 nelle infrastrutture. A questo va aggiunto quanto speso dalla Provincia da quella data ad oggi.
  6. Il prezzo di vendita irrisorio deriva da una stima messa a base d’asta di € 3.800.000 che appare inadeguata. Tale stima ha azzerato totalmente il valore del patrimonio di ABD (oltre 36 milioni) sostenendo che si tratta di beni di cui la società non dispone poiché ha una concessione provvisoria, che potrebbe essere revocata in ogni momento col passaggio dei beni al demanio pubblico. Tale stima ignora però due fatti:
    a) Dei beni immobili che costituiscono l’aeroporto, 16,5 ettari di terreni sono proprietà diretta di ABD e valgono € 16.000.000. Tali terreni sono stati acquistati con soldi pubblici e non fanno parte dei beni da cedere al demanio a fine concessione.
    b) ABD ha già in tasca la concessione ventennale, poiché così ha deciso l’ENAC con deliberazione n. 20 del 9 maggio 2013. Una volta che ABD firmerà la convenzione proposta da ENAC, anche i beni da cedere al demanio resteranno nella disponibilità di ABD per 20 anni. Essi hanno quindi un valore che non può essere azzerato.
  7. I privati hanno offerto solo € 13.000 in più del prezzo a base d’asta, avvantaggiati dal fatto che alla gara era presente solo la loro offerta, senza concorrenza. Una gara con una sola offerta non consente certo di valorizzare al massimo il bene in vendita (ricordiamo che alla gara della Solland di Sinigo c’erano diversi offerenti e dopo ben 80 rilanci l’asta si è chiusa con un prezzo finale più che triplicato). Esistono norme nazionali che consentivano alla Provincia di ripetere la gara in queste condizioni. E anche nel bando di gara, al punto “V.1. Avvertenze,” era prevista per la Provincia la possibilità di annullare e ripetere la gara a sua discrezione senza alcun indennizzo per i partecipanti. La Provincia però non ha utilizzato questa possibilità e assegnato ABD all’unico concorrente privato ottenendo solo qualche spicciolo in più rispetto alla base d’asta.

“È un errore politico molto grave quello che il Presidente Kompatscher sta compiendo oggi. Si è lasciato impelagare in una disputa di principio su chi ha ragione, invece che rispettare il risultato del referendum. – commentano i Consiglieri provinciali del Gruppo Verde – La gente questo aeroporto non lo vuole, e ancor meno nel caso venisse ampliato – in più fa male al clima, all’ambiente, alla salute e alle casse della Provincia. Quando è troppo, è troppo”.
Per tutti questi motivi il Gruppo Verde in Consiglio provinciale ha aggiornato il proprio esposto tornando oggi a chiedere alla Corte dei Conti di verificare se la cessione di ABD a un prezzo dieci volte inferiore al suo valore patrimoniale non abbia configurato un inammissibile danno erariale.

Bolzano, 16/09/2019

Consiglieri provinciali
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

Allegati:

COMUNICATO STAMPA.

Ieri un partito politico, la Svp, si è incontrato privatamente a porte chiuse con il proprietario di una società privata che si è aggiudicata la gara per l’acquisto della società provinciale ABD SPA per un prezzo stracciato. Dato il carattere dell’incontro, l’opinione pubblica si deve accontentare dei comunicati diramati dai partecipanti, i quali sono mossi da un unico interesse: tranquillizzare le migliaia di elettrici ed elettori che al referendum del 2016 hanno votato no al potenziamento dell’aeroporto e adesso si sentono truffati dalla svendita di ABD.

La cordata di imprenditori privati che acquisterà ABD infatti questo potenziamento non solo è intenzionata a portarlo avanti, ma vi si dichiara costretta addirittura dalla stessa Giunta provinciale che nel bando di gara ha inserito l’obbligo a realizzare quel Masterplan del 2012 che prevede espressamente l’allungamento della pista dagli attuali 1296 metri a 1434 metri. Che tale allungamento si faccia per poter effettuare più voli con aerei più grandi per avere più passeggeri e più guadagni dall’attività aerea, lo capisce anche un bambino.

Per questo, le “rassicurazioni” diffuse nei comunicati finali dei partecipanti all’incontro di ieri non valgono di più della carta su cui sono scritte. Se la Svp avesse voluto garantire alla popolazione e ai comuni confinanti con l’aeroporto che la pista non sarebbe mai stata allungata e che l’attività di volo sarebbe stata limitata, avrebbe dovuto votare a favore del disegno di legge provinciale del Gruppo Verde, che conteneva proprio queste prescrizioni. Il fatto che invece, poco più di un mese fa, la Svp abbia affossato in commissione la nostra legge, senza proporre nessuna alternativa, toglie ogni credibilità alle rassicurazioni di ieri.

Se si leggono attentamente i comunicati diramati alla fine dell’incontro di ieri, l’unica affermazione concreta che vi è contenuta è l’intenzione dei privati, che si richiamano all’obbligo concordato con la Giunta provinciale, di potenziare l’aeroporto secondo il Masterplan 2012. Quando lo faranno, e come utilizzeranno questo potenziamento, dipenderà solo dai loro piani imprenditoriali che – legittimamente – risponderanno all’obbiettivo di massimizzare i ricavi derivanti dalle attività di volo.

Per questo i Verdi- Grüne-Vërc invitano l’opinione pubblica a non fare alcun affidamento su incontri privati come quelli di ieri.

I Verdi-Grüne-Vërc continueranno a contrastare in ogni modo questo inganno dell’aeroporto e sperano che un primo stop possa arrivare dal successo delle iniziative giudiziarie già attivate.

 Le ricordiamo:

–  il ricorso al TAR presentato un anno fa dal Comune di Laives, 

 – la segnalazione alla Autorità Anticorruzione inviata in primavera dal Dachverband,

–  l’esposto alla Corte dei Conti presentato in luglio dal gruppo consiliare provinciale dei Verdi-Grüne-Vërc,

– il ricorso al TAR presentato oggi dal gruppo consiliare del Team Köllensperger. 

Si tratta di iniziative diversificate ma unite negli obbiettivi comuni della tutela della salute e del clima e del rispetto della volontà popolare.

Bolzano, 03.09.2019

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

INTERROGAZIONE.

Nella pagina di Wikipedia dedicata all’aeroporto di Bolzano è scritto che la Provincia di Bolzano “è peraltro socia dei vicini “Aeroporti del Garda” (Verona e Brescia) con quote pari al 6,664% del capitale e finanzia trasferimenti low cost tra gli aeroporti del Garda e l’Alto Adige”. Poiché noi Verdi abbiamo sempre sostenuto che, invece di potenziare il fallimentare aeroporto di Bolzano sarebbe stato meglio promuovere, per chi non può fare a meno di volare, collegamenti comodi con i grandi aeroporti vicini, la notizia ci sembra da verificare e approfondire.

Si chiede alla Giunta provinciale:

  1. La Provincia ha finanziato o finanzia “trasferimenti low cost” da Bolzano a altri aeroporti? Se quanto riportato da Wikipedia non è vero, intende la Provincia intervenire per correggere l’informazione errata?
  2. Se invece è vero, si chiede la lista degli aeroporti collegati con questi trasferimenti co-finanziati dalla Provincia, il periodo di tempo in cui questi finanziamenti sono avvenuti, le imprese di trasporto o le agenzie viaggi che hanno organizzato i trasferimenti, il numero di passeggeri che hanno usufruito di questo servizio e la spesa sostenuta dalla Provincia a questo scopo (indicando se possibile quanto hanno ricevuto ciascun operatore che ha organizzato i trasferimenti).
  3. Quali di questi co-finanziamenti per trasferimenti verso altri aeroporti è ancora in vigore nel momento attuale? Si chiede la lista degli aeroporti collegati, la frequenza delle corse finanziate, il nome delle imprese che organizzano i viaggi.
  4. La Provincia intende continuare a co-finanziare questi trasferimenti o vi è una data di scadenza, e se sì quale?

Bolzano, 7 agosto 2019

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

Qui potete scaricare la risposta della giunta.

INTERROGAZIONE.

Nella pagina internet della Provincia di Bolzano, nella sezione dedicata alle partecipazioni societarie, risulta ancora la quota del 3,58% alla società “Aeroporto V. Catullo di Verona Villafranca SpA” decisa con la LP n. 2 del 1991. Nel momento in cui si è riacceso il dibattito sull’impegno o meno della Provincia sul trasporto aereo, vale la pena di fare il punto anche su questa partecipazione. Anche perché risulta che la società che gestisce l’aeroporto di Verona nel 2018 abbia avuto un deficit significativo (con una perdita, se non andiamo errati, di circa 6 milioni?).

Si chiede alla Giunta provinciale:

  1. La partecipazione della PAB alla società “Aeroporto V. Catullo di Verona Villafranca SpA” era tra quelle per cui era prevista la dismissione? Se sì, come mai non è stata già dismessa?
  2. Entro quando la Provincia intende dismettere la partecipazione alla società “Aeroporto V. Catullo di Verona Villafranca SpA”?
  3. È vero che la società “Aeroporto V. Catullo di Verona Villafranca SpA” ha chiuso il bilancio del 2018 con un deficit? Se sì, di quanto esattamente?
  4. Dai deficit registrati nel corso degli anni dalla società, e in particolare dal deficit con cui ha chiuso il 2018, sono derivare conseguenze finanziarie per la Provincia di Bolzano? Se sì, quali?
  5. Risulta che negli anni passati la partecipazione della PAB fosse superiore. Quali variazioni ha avuto nel corso del tempo la partecipazione della PAB sul totale della società “Aeroporto V. Catullo di Verona Villafranca SpA” e a che cosa è dovuta la sua riduzione (cessione di una parte delle quote, non partecipazione a ricapitalizzazioni o altro)?
  6. A quale valore in euro questa partecipazione è iscritta nel bilancio della PAB e in quale capitolo? E quali variazioni ha subito questo valore nel corso del tempo? Se c’è stata una perdita di valore, a cosa è stata dovuta?
  7. Se invece di dismetterla, la PAB intende mantenere questa partecipazione nella società “Aeroporto V. Catullo di Verona Villafranca SpA”, a quale scopo lo fa?
  8. In passato la Provincia di Trento aveva avviato colloqui con l’aeroporto di Verona per realizzare un collegamento diretto via treno, con il prolungamento di un binario derivato dalla ferrovia esistente fino dentro l’aeroporto, la possibilità di effettuare il check-in bagagli già alla stazione di partenza ecc… La PAB ha notizie in merito, o ha in qualche modo partecipato ai lavori su questo progetto, che potrebbe essere anche per l’Alto Adige una alternativa, per chi proprio non può fare a meno di volare, al fallimentare aeroporto di Bolzano?

Bolzano, 7 agosto 2019

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

 

Qui potete scaricare la risposta della giunta.

INTERROGAZIONE.

Come noto, al bando di gara per la dismissione dell’intero pacchetto azionario detenuto dalla Provincia nella società ABD airport Spa si è presentato un solo acquirente, la società ABD Holding Srl, che ha offerto la cifra messa a base d’asta, cioè 3,8 milioni di euro. Si è dunque trattato di una gara con offerta unica, in sostanza senza concorrenza. In questi casi la normativa prevede la possibilità (quando non l’obbligo) per la Pubblica Amministrazione di indire di nuovo la gara in modo da avere una pluralità di offerte e grazie alla concorrenza ottenere un risultato migliore per l’interesse pubblico.

Per spiegare questa tesi facciamo un breve escursus giuridico.

L’attuale Codice dei contratti pubblici (d.lgs. n. 50/2016) non reca alcuna previsione espressa. Il Codice – sul punto – prevede in senso ampio la possibilità per le stazioni appaltanti di “… non procedere all’aggiudicazione se nessuna offerta risulti conveniente o idonea in relazione all’oggetto del contratto. Tale facoltà deve essere indicata espressamente nel bando di gara o nella lettera di invito” (art. 95, comma 12 che riprende la precedente disposizione dell’art. 81, comma 3 del vecchio Codice n. 163/2006).

Inoltre, il medesimo art. 95, comma 1, stabilisce che i criteri di aggiudicazione “… garantiscono la possibilità di una concorrenza effettiva”.

Il quadro normativa si completa se consideriamo che ancora che oggi vige l’art. 69 del R.D. n. 827/1924; tale disposizione, infatti, non risulta formalmente abrogata (cfr. in particolare, l’art. 256 del d.lgs. n. 163/2006; e l’art. 217 del d.lgs. n. 50/2016).

Pertanto, sulla base dell’art. 69, la gara “… è dichiarata deserta ove non ne siano presentate almeno due (di offerte, ndr), salvo il caso in cui l’amministrazione abbia stabilito, avvertendolo nell’avviso d’asta, che, tenendosi l’asta coi sistemi delle offerte segrete, si procede all’aggiudicazione anche se venga presentata una sola offerta”.

Tale norma costituisce espressione di un principio generale a presidio dell’evidenza pubblica per consentire alle stazioni appaltanti la selezione del migliore contraente attraverso un effettivo confronto concorrenziale tra più offerenti, possibile soltanto in presenza di una pluralità di partecipanti alla gara.

In sostanza, richiamando le disposizioni del vigente Codice e leggendole in combinato disposto con l’art. 69 del R.D. n. 827, appare ammissibile per il committente – ma solo a condizione che preveda espressamente nel bando la relativa opzione – riservarsi la facoltà di procedere ugualmente all’aggiudicazione nel caso in cui sia stata presentata una sola offerta valida.

Al contrario, laddove il bando nulla stabilisce, la Stazione appaltante non potrà affidare l’appalto al soggetto offerente nel caso in cui sia stata presentata una sola offerta, avendo partecipato alla gara un solo concorrente: in questo caso non è possibile procedere all’aggiudicazione, a meno che – come già spiegato – tale facoltà non sia stata preventivamente e diversamente stabilita nella disciplina di gara (cfr. Cons. Stato, sez. VI, sentenza 6/5/2008 n. 2016).

In ogni caso, la scelta finale dovrà essere improntata al rispetto dei principi che governano l’azione amministrativa, tra cui l’economicità (la gara rappresenta un costo), la proporzionalità ed adeguatezza in rapporto alle caratteristiche del caso concreto, nonché la ragionevolezza (cfr. anche, Parere Anac n. 184 del 20 ottobre 2015) e la protezione dell’affidamento dei terzi, da tradurre in seno al provvedimento mediante congrua motivazione che abbia come fine ultimo la protezione dell’interesse pubblico.

 Per questo motivo si chiede alla Giunta provinciale:

  1. Nel bando di gara in oggetto, era prevista una clausola esplicita in cui la Provincia si riservava la è possibilità di assegnare la gara stessa anche in presenza di un solo offerente (ad es. con una clausola di rito del tipo: la stazione appaltante si riserva la più ampia facoltà di procedere all’aggiudicazione nel caso di una sola offerta”)?
  2. Se questa clausola c’era, in quale punto esattamente e con quale dizione?
  3. Se questa clausola non era compresa nel bando in oggetto, per quali motivi la gara è stata ugualmente assegnata, pur in presenza di una sola offerta e dunque in pratica senza concorrenza?
  4. La scelta di assegnare comunque la gara anche in presenza di un solo efferente è stata motivata in qualche modo? Se sì, come è stata motivata e in quale atto risulta tale motivazione?
  5. Se l’assegnazione nonostante un solo offerente non è stata in alcun modo motivata, e mancava nel bando la clausola sulla facoltà di assegnare anche in presenza di un solo offerente, che cosa rende la procedura giuridicamente garantita da possibili obiezioni di illegittimità?
  6. In aggiunta: Se l’assegnazione nonostante un solo offerente non è stata in alcun modo motivata, e mancava nel bando la clausola sulla facoltà di assegnare anche in presenza di un solo offerente, che cosa rende la procedura giuridicamente garantita da possibili obiezioni sul fatto che la mancata concorrenza abbia impedito di valorizzare al meglio il patrimonio messo all’asta con un conseguente danno erariale per la Provincia?

Bolzano, 1 agosto 2019

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

Qui potete scaricare la risposta della giunta.

La richiesta: verificare se nella vendita ai privati si possa configurare un danno erariale. 

L’esposto – spedito ieri pomeriggio – ricostruisce tutta la vicenda attraverso le risposte ufficiali della Giunta a nostre interrogazioni, l’analisi del bando di gara, la verifica precisa del valore di ABD iscritto nel bilancio provinciale. E pone domande sulla congruità del prezzo di vendita.

Qui il testo completo dell’esposto e la documentazione allegata.

Allegati:

  1. Aeroporto di Bz trasferito alla Provincia. Interrogazione, risposta.
  2. Vendita delle quote ABD – il prezzo. Interrogazione, risposta, domanda aggiuntiva interrogante.
  3. ABD: 32 milioni valgono zero? Interrogazione attualmente senza risposta.
  4. ABD – quanto vale nel bilancio della Provincia? Interrogazione, risposta, domanda aggiuntiva interrogante.
  5. Spese per l’aeroporto. Interrogazione, risposta.
  6. ABD Holding a New Energy Power. Interrogazione attualmente senza risposta.

Il giorno successivo alla consegna dell’esposto, la Giunta ci ha inviato una delle risposte ancora mancanti:

  • ABD: 32 milioni valgono zero? Risposta

La Quarta commissione legislativa del Consiglio provinciale guidata dalla SVP ha bocciato oggi il disegno di legge dei Verdi “Tutela del clima, limitazione del traffico aereo e trasferimento alla Provincia dell’aeroporto di Bolzano”. La proposta di legge prevedeva di rilevare la proprietà dell’aeroporto secondo il decreto statale n. 201/2015 e nel caso di concessione dell’azienda a privati, di limitare il traffico aereo, di non prolungare la pista e di costituire un comitato d’intesa che coordinasse e sorvegliasse le attività dell’aeroporto.

“Il nostro disegno di legge dà reale esecuzione alla volontà della popolazione espressa con il referendum del 2016” dichiara Riccardo Dello Sbarba (oggi assente per motivi di salute). Il risultato del voto da parte del gruppo SVP lascia in un certo modo perplessi, visto che Locher, Renzler e Vallazza in una prima fase della trattazione si erano espressi chiaramente a favore. Ieri il partito deve essere intervenuto con chiaro piglio disciplinare – seguendo la linea delle dichiarazioni degli ultimi giorni da parte del Presidente Kompatscher. È evidente infatti che ripetere ostinatamente che con la vendita dell’aeroporto si dà seguito „punto per punto“ (Kompatscher) al risultato referendario del 2016 è solo una tattica difensiva. Il Presidente sa benissimo che il 70% della popolazione ha votato no non solo per dire no al finanziamento pubblico, ma per dire no a tutto il suo progetto di sviluppo – compreso il numero di passeggeri, i tempi di volo e la classificazione dell’aeroporto. E anche se Kompatscher negli ultimi giorni se l’è presa con i Verdi, noi continueremo a dire che il risultato di una consultazione popolare si può manipolare oppure ridimensionare, ma che questo tipo di operazione può avere effetti enormi sulla credibilità politica di una giunta.

“La strategia delle SVP per il futuro ci appare ad ogni modo misera, improvvisata e ingenua”, così la componente della commissione Brigitte Foppa. Si vuole cercare il dialogo con gli acquirenti privati. “Ma nessun privato rinuncerebbe alle opzioni acquistate per fare un affare in perdita. Per noi della Bassa Atesina e della conca bolzanina non è una soluzione”, continua Foppa. Particolarmente interessante è il cambiamento radicale della posizione degli esponenti SVP in commissione legislativa. “Partiti da tigri, atterrati da scendiletto” – questo vecchio detto politico sembra essere particolarmente calzante per i “ribelli di un giorno” della Volkspartei.

Risultato della votazione: 3 sì (Foppa, Nicolini, Ploner), 4 no (Ladurner, Vallazza, Locher, Renzler).

Bolzano, 23.07.2019

Cons. Prov.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

Ennesimo rinvio della legge dei Verdi sulla limitazione dell’attività aerea. La maggioranza attende gli “incontri coi privati”. Ma servono regole chiare e trasparenti. Serve una legge provinciale.

Questa mattina, su proposta della Svp, la IV Commissione legislativa del Consiglio provinciale ha rinviato ancora una volta la trattazione del disegno di legge del gruppo Verde sull’aeroporto di Bolzano. E’ l’ultimo rinvio concesso dal regolamento del Consiglio: nella prossima seduta del 23 luglio la legge dovrà essere trattata, o verrà comunque iscritta all’ordine del giorno del Consiglio.
Questo prendere tempo non ci convince e ne abbiamo chiesto le ragioni ai colleghi della Svp. Ci hanno risposto che sono in corso consultazioni interne al partito, che è stato formato un “gruppo di lavoro” e che presto ci sarà un incontro “con i privati che hanno vinto la gara”. Il tutto dovrebbe concludersi entro fine giugno.
Ci fa piacere che con la presentazione del nostro disegno di legge si sia fermato l’iter di “privatizzazione” dell’aeroporto, che avrebbe consentito ai privati quel “potenziamento” (con allungamento della pista) bocciato dal referendum del 2016. E ci fa piacere che i rappresentanti Svp in commissione abbiano riconosciuto la validità dei due pilastri della nostra proposta:

1. Che la Provincia deve fare una legge per limitare con precisione l’attività aerea dell’aeroporto di Bolzano.
2. Che la Provincia deve attivarsi subito per acquisire la proprietà della infrastruttura (l’aeroporto di Trento è stato provincializzato da anni!)
A questo punto ci saremmo aspettati un confronto per arrivare a una proposta condivisa, magari modificando il nostro testo, oppure con una proposta da parte della giunta.
Nessuna delle due cose è finora accaduta. Mentre la nostra proposta resta “parcheggiata” in commissione, ci viene comunicato che la Svp attende un “confronto con i privati”. Per arrivare a cosa?
E’ una procedura molto poco trasparente. Di questi incontri non si sa nulla, non si sa che cosa voglia fare la Svp, cosa voglia fare la Giunta, cosa rispondono i “privati”.
Noi siamo convinti che in uno Stato di diritto per regolare una materia come il traffico aereo sul proprio territorio una Provincia autonoma approva una legge, l’unico strumento certo e trasparente. Qualsiasi altra cosa (impegni, dichiarazioni, o simili) si muove nell’oscurità di incontri chiusi e il risultato non dà nessuna garanzia e può essere modificato in ogni momento.
Invitiamo dunque Svp e Giunta provinciale a uscire dalle trattative segrete e lavorare con noi a una proposta di legge condivisa che rispetti il referendum del 2016. Noi siamo pronti e disponibili. L’appuntamento è al 23 luglio.

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

DOCUMENTAZIONE:
DISEGNO DI LEGGE n. 6 del 2019, “Tutela del clima, limitazione del traffico aereo e trasferimento alla Provincia dell’aeroporto di Bolzano”: http://www2.landtag-bz.org/documenti_pdf/idap_555606.pdf
RELAZIONE ALLA LEGGE: http://www2.landtag-bz.org/documenti_pdf/idap_555607.pdf