INTERROGAZIONE SU TEMI D’ATTUALITÀ.

Il carcere di Bolzano è fatiscente e inadeguato a garantire il recupero sociale delle persone detenute e il lavoro del personale penitenziario.  La Ministra Marta Cartabia l’ha visitato il 17 giugno scorso e insieme al Presidente Kompatscher si è pubblicamente impegnata a sbloccare i finanziamenti per la nuova struttura: la soluzione sembrava vicina. Da allora non si è saputo più nulla, mentre nel carcere l’amministrazione fa quel che può, come adibire l’appartamento della direttrice a scuola e biblioteca. Durante la nostra visita del 21 ottobre scorso non abbiamo avuto nessuna notizia che faccia sperare.

Si chiede alla Giunta provinciale:

  1. Dopo la visita della Ministra Marta Cartabia si è mosso qualcosa a livello statale per quanto riguarda i finanziamenti? Si sono fatti passi avanti sul loro sblocco, e se sì, quali?
  2. Se non ci sono passi avanti, quali azioni intraprenderà la Provincia per sbloccare la situazione?
  3. La vicenda della ditta appaltatrice è risolta definitivamente? Se sì, chi dunque realizzerà il nuovo carcere e con quale modello di partenariato pubblico privato (se previsto)?
  4. Il tema della compatibilità col piano di rischio aeroportuale è risolto? E come?

 

Bolzano, 22.10.2022

 Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

 

Qui potete scaricare la risposta della giunta.

ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE.

Am 19. Oktober wurde in Meransen das neue Seilbahnprojekt („Dörferverbindung Mühlbach-Meransen“) unter großer Bürgerbeteiligung vorgestellt. Das Projekt erhielt an dem Abend großen Zuspruch. Es gab auch kritische Stimmen. Unter anderem wurde auf die unklare Lage des Energiebedarfs der Bahn hingewiesen. Es war die Rede von einem Verbrauch von 280.000 KWH/a. Andere Aussagen sprechen von einem dreimal höheren Verbrauch. Unklar ist auch die Produktionsleistung der geplanten PV-Anlage und die Kollektorfläche. Wir bitten um Klärung.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

  1. Von welchem Energiebedarf der Bahn wird in der Planung ausgegangen?
  2. Wurden die Berechnungen vom Planungsbüro überprüft oder stützt man sich einzig auf die Angaben des Herstellers?
  3. Wie wird dieser Energieverbrauch gedeckt und von welchen Kosten pro Jahr muss ausgegangen werden?
  4. Wieviel Energie wird die geplante PV-Anlage jährlich produzieren?
  5. Wie groß ist die Kollektorfläche?
  6. Wo werden die Kollektoren angebracht? Steht genügend Dachfläche zur Verfügung?

Bozen, 27.10.2022

Landtagsabgeordnete

Brigitte Foppa

Riccardo Dello Sbarba

Hanspeter Staffler

ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE.

Am 26. Mai 2021 hat der Schweizer Bundesrat die Gespräche mit der EU-Kommission zum Institutionellen Rahmenabkommen (InstA) abgebrochen. Alle Nachbarregionen sind über die Folgen dieser Entscheidung sehr besorgt. Landeshauptmann Kompatscher hat am 5. Juli 2022 einen Brief der Präsidenten der Kantonregierungen, sowie der Regionen Auvergne-Rhone-Alpes, Baden-Württemberg, Bourgogne-Franche-Comté, Grand Est, Fürstentum Liechtenstein und Vorarlberg mitunterschrieben. Hierin appellieren sie an den Schweizer Bundesrat und die Europäische Kommission „tragfähige Antworten auf die Fragen einer künftigen Zusammenarbeit zu finden“.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

  1. Wurde dieser Brief beantwortet? Falls ja, wie und wann?
  2. Welche Aussichten gibt es für die Wiederaufnahme der Gespräche zwischen Schweizer Bundesrat und Europäische Kommission?
  3. Welche Folgen hat das Scheitern dieses Abkommens für Südtirol jetzt und in Zukunft?

Bozen, 02.11.2022

Landtagsabgeordnete

Brigitte Foppa

Riccardo Dello Sbarba

Hanspeter Staffler

ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE.

Seit bekannt wurde, dass 8 Millionen Euro für den Neubau des Schlachthofes Bozen veranschlagt werden, ist es um das Thema wieder sehr ruhig geworden. Doch auch andere Aspekte rund um die Schlachtungen warten seit geraumer Zeit auf eine dringend nötige Aktualisierung.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

  1. An welchem Punkt befindet sich die Planung des neuen Schlachthofes in Bozen?
  2. Wo wird der Standort des neuen Schlachthofes sein?
  3. Was ist der Stand der Dinge bezüglich der Neuregelung der Privatschlachtungen?
  4. Wann wird die Landesregierung die Neuregelung der Privatschlachtungen präsentieren?

Bozen, 02.11.2022

 

Landtagsabgeordnete

Brigitte Foppa

Riccardo Dello Sbarba

Hanspeter Staffler

 

Hier könnt ihr die Antwort der Landesregierung lesen.

CONFERENZA STAMPA.

Una scuola non è composta solo da dirigente, insegnanti e alunne:i. Una scuola funziona anche grazie al prezioso lavoro di bidelle:i e personale di segreteria, figure troppo spesso dimenticate, quasi fossero invisibili. Il loro ruolo e i loro compiti sono cambiati nel tempo e le condizioni di lavoro sono arrivate al limite con conseguenze preoccupanti. Il Gruppo Verde e il TeamK il presentano questa settimana in Consiglio Provinciale delle proposte per la valorizzazione del personale non docente delle scuole del Sudtirolo.

Nell’ultimo decennio gli edifici scolastici sono aumentati, mentre il numero di bidelle e bidelli è diminuito. Il lavoro è quindi aumentato esponenzialmente ricadendo su sempre meno persone. Una volta bidelle e bidelli erano figure di riferimento e di supporto per insegnanti, alunni:e e genitori. Nel tempo le loro mansioni sono man mano cambiate e sulle loro spalle grava ora la pulizia e l’igienizzazione degli edifici: attualmente un bidello assunto a tempo pieno deve pulire ben 1.216 mq al giorno – una superficie più ampia di 10 appartamenti! Se si aggiunge che l’età media è di 55 anni, risulta evidente che la mole di lavoro sia decisamente esagerata, cosa che comporta una serie di gravi disturbi alla salute, sia fisica che psichica.

La situazione è difficile anche nelle segreterie scolastiche. Con l’autonomia scolastica i compiti che devono essere svolti dal personale di segreteria sono sempre più complessi e al contempo i profili professionali non sono più adeguati. La responsabilità giuridica è sempre più forte e le difficoltà rendono il lavoro amministrativo a scuola sempre più stressante.

Le conseguenze sul personale sia amministrativo che ausiliario nelle scuole sono malattie fisiche, disagio psicologico, burnout, dimissioni e passaggio al privato con una conseguente carenza di personale nelle scuole pubbliche sempre più preoccupante.

Le pulizie non possono essere l’unica e più importante mansione di una bidella e di un bidello. Il loro profilo professionale va ridefinito. E a supporto del personale amministrativo sarebbe utile uno sportello di consulenza legale a disposizione delle segreterie scolastiche che garantisca così una maggiore sicurezza e armonizzazione delle misure prese dalle scuole” dichiara Brigitte Foppa del Gruppo Verde.

“È assolutamente necessaria una valorizzazione di queste figure professionali, così come una migliore retribuzione, in modo che il lavoro ausiliario e quello amministrativo a scuola tornino a essere attrattivi. C’è bisogno, inoltre, di indennità aggiuntive per le persone che si prendono carico di lavori e responsabilità aggiuntive” afferma Maria Elisabeth Rieder del TeamK.

“Un personale ausiliario e amministrativo motivato e in salute è di vitale importanza per la qualità delle nostre scuole” di questo sono sicure Brigitte Foppa e Maria Elisabeth Rieder che hanno deciso di unire gli sforzi in questa battaglia.

 

Bolzano, 07/11/2022

 

Gruppo Verde e TeamK

MOZIONE.

Da anni le scuole stanno lanciando segnali di allarme a causa delle condizioni di lavoro del personale amministrativo e ausiliario. In questi anni la situazione del personale è cambiata. Secondo la risposta all’interrogazione consiliare n. 214/19, l’organico dell’amministrazione scolastica comprendeva un totale di 2.185,5 posti nel 2010 e di 2.091 posti nel 2018, ripartiti come indicato nella tabella seguente:

Nello stesso periodo, il numero degli edifici scolastici è aumentato da 405 a 415. Gli alunni sono passati da 74.204 a 75.283.

Ciò significa che i bidelli e le bidelle (che rappresentano essenzialmente il personale ausiliario delle scuole) hanno sempre più lavoro.

Molti anni fa, i bidelli e le bidelle rivestivano un ruolo importante nel sistema scolastico. Infatti, erano disponibili in caso di imprevisti, si occupavano di commissioni e di lavori vari, ma soprattutto erano preziosi interlocutori per i diversi componenti della comunità scolastica. Era a loro che alunni, ma anche docenti, genitori ed esterni si rivolgevano in caso di bisogno con le richieste più svariate.

Purtroppo, negli ultimi anni le cose sono cambiate radicalmente. Ora i bidelli e le bidelle sono diventati addetti alle pulizie. Come se ciò non bastasse, i circa 1.200 bidelli e bidelle si trovano ad affrontare anche tutta una serie di problemi specifici e sono costretti a lavorare in condizioni che vanno urgentemente cambiate.

In primo luogo, l’età media di questa categoria è molto alta, ossia circa 55 anni. Questo significa che numerosi bidelli e bidelle sono fisicamente esausti e non riescono più a resistere allo stress. Molti di loro sono – stando alle dichiarazioni delle associazioni che li rappresentano – “allo stremo”. L’incidenza delle malattie professionali è in aumento. Il gomito del tennista, l’artrite e l’artrosi sono solo alcune delle patologie di cui questa categoria si ammala. Gli/Le assenti per malattia o per pensionamento spesso non vengono sostituiti o vengono sostituiti solo dopo lungo tempo, e pertanto i colleghi e le colleghe devono occuparsi delle pulizie in loro vece.
A causa dell’aumento delle scuole a tempo pieno (il che è socialmente necessario e auspicabile), i bidelli e le bidelle possono iniziare le attività di pulizia solitamente solo dopo le 16.00. Quindi devono lavorare più velocemente, ossia sotto stress.

In particolare, bisogna tenere conto delle grandi superfici che i bidelli e le bidelle devono pulire ogni giorno: dal 2006, è stato stabilito che un bidello/una bidella a tempo pieno debba pulire 1.216 metri quadrati al giorno. Si tratta di circa 160 metri quadrati all’ora, il che non è poco (un grande appartamento all’ora!); tuttavia, spesso, a causa di colleghi assenti o per necessità organizzative, capita che debbano pulire anche 300 metri quadrati.

Tutto questo con uno stipendio lungi dall’essere adeguato, ed espressione di uno status sociale che non rende giustizia a questa categoria.
La situazione è difficile anche nelle segreterie scolastiche. A seguito dell’autonomia delle scuole, ai/alle responsabili delle segreterie sono stati assegnati compiti importanti e di grande responsabilità. I segretari e le segretarie delle scuole soffrono di stress e sovraccarico. Anche i/le dirigenti confermano che la situazione è sempre più precaria. Diverse segreterie scolastiche sono rimaste scoperte.

I profili professionali esistenti sono superati e non corrispondono più ai compiti effettivamente svolti dalle segretarie e dai segretari scolastici. Con l’autonomia delle scuole è aumentata la responsabilità giuridica in un contesto normativo in costante evoluzione. Una consulenza legale vincolante, offerta da uno sportello centrale a cui tutte le scuole possano rivolgersi, sarebbe un presupposto essenziale per una maggiore sicurezza e per una migliore armonizzazione delle misure. Infine, le segretarie e i segretari scolastici, come molti altri dipendenti pubblici, vorrebbero che il loro importante lavoro fosse maggiormente apprezzato e reso visibile.

Burnout, licenziamenti, dimissioni per passare al settore privato testimoniano la difficile situazione del personale amministrativo e ausiliario nelle scuole altoatesine. Tale situazione di emergenza
può causare anche irritazione, frustrazione e persino mobbing, come dimostrano i casi di mobbing segnalati alla consigliera di fiducia, che nel suo primo anno di attività presso l’amministrazione provinciale ha constatato che il maggior numero di casi di mobbing si riscontrano proprio nel settore scolastico. Anche la consigliera di parità si trova ad affrontare un gran numero di casi di discriminazione tra il personale scolastico. Bisogna assolutamente fare qualcosa

Tutto ciò premesso, il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano incarica la Giunta provinciale

1. di attribuire un maggiore peso, nella descrizione del profilo professionale dei bidelli e delle bidelle, ai compiti di assistenza e supporto all’interno delle comunità scolastiche, e di limitare le mansioni di pulizia (ad esempio a non più del 50% dell’orario di lavoro);
2. di ridurre l’area da pulire per ciascun bidello/ciascuna bidella, adeguandola all’età (ad esempio, meno metri quadrati a partire da 55 anni);
3. di prevedere visite di medicina del lavoro per i bidelli e le bidelle;
4. di elaborare misure per la valorizzazione delle segretarie e dei segretari delle scuole;
5. di adeguare il profilo professionale dei segretari e delle segretarie delle scuole ai compiti da loro effettivamente svolti;
6. di istituire uno sportello di consulenza legale per i/le responsabili delle segreterie scolastiche.

Consiglieri provinciali
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

Se un:a cronista di calcio avesse dovuto riassumere per noi queste due settimane di Consiglio provinciale e regionale, si sarebbe espresso:a più o meno così: dopo un inizio pieno di aspettative, il gioco è diventato duro e faticoso, quasi senza speranza. Negli ultimi minuti però il Gruppo Verde è riuscito a ribaltare la partita con un goal atteso da tempo e giustamente meritato. Ve lo riveliamo subito: il Consiglio regionale ha approvato la legge sulla quota di genere effettiva sulle liste per le elezioni comunali!

In Consiglio provinciale abbiamo presentato due mozioni su temi che ci accompagnano da tempo. Stiamo parlando della messa sotto tutela del Plan de Cunfin e della opposizione alla realizzazione di un bacino artificiale sul Monte Bullaccia per proteggere una rara specie di orchidea selvatica. Abbiamo presentato entrambe le proposte in una conferenza stampa. La delusione per gli esiti della trattazione in Consiglio provinciale è stata grande.

La mozione sulle nigritelle del Monte Bullaccia è stata affossata senza dibattito. Questo si era infatti tenuto nel corso di un’altra seduta l’anno scorso, in seguito al quale, su richiesta della assessora al paesaggio, avevamo sospeso la votazione. L’assessora ci aveva infatti lasciato intendere che ci sarebbero stati sviluppi interessanti e la mozione forse sarebbe passata. Purtroppo non è stato così: a quanto pare non era di nuovo il momento giusto. “Abbiamo una visione molto distorta della conservazione della natura. Questa dovrebbe essere sempre sotto tutela e dovremmo essere noi a chiedere delle deroghe tutte le volte che vogliamo interferire con lei, non il contrario”, ha concluso deluso il primo firmatario Hanspeter.

La seconda mozione sul Plan de Cunfin non ha avuto esito: nonostante tante dichiarazioni da parte della Giunta che avevano lasciato ben sperare, Riccardo ha dovuto sospendere la trattazione della sua mozione per l’ampliamento della tutela Unesco al Sassolungo e al Plan de Cunfin. Anche in questo caso sembra che i tempi non siano maturi… speriamo però che in questo caso la conclusione sia diversa  e che la storia non si ripeta.

Nel tempo dedicato alle interrogazioni d’attualità abbiamo anche potuto evidenziare le divergenze tra le aspirazioni e la realtà nel dibattito sul clima. Riccardo ha osservato che i nobili obiettivi del piano climatico non sono stati sottoposti a coloro che devono attuarli: “Nel piano clima leggiamo che l’Alto Adige intende ridurre di un terzo il numero di bovini entro il 2040. Leggendo il rapporto sull’agricoltura 2021, sorgono forti dubbi sul fatto che questo obiettivo sia stato effettivamente comunicato anche al mondo degli allevatori”, ha commentato Riccardo.

Così il Consiglio provinciale si è concluso mestamente. La settimana successiva però ci attendeva una gran bella sorpresa: in Consiglio regionale è finalmente andato in votazione il nostro disegno di legge per una quota di genere effettiva e obbligatoria di 1/3 sulle liste elettorali comunali… ed è stato approvato!  Abbiamo dovuto aspettare tanto tempo perché la legge continuava a essere rinviata, quasi due anni. Ma che soddisfazione! Da ora in poi ci sarà finalmente equità nelle future elezioni comunali in Alto Adige: e il VOSTRO gruppo Verde in Consiglio regionale ha raggiunto questo obiettivo così importante. È estremamente raro che vengano approvate leggi proposte dall’opposizione. La prima firmataria, Brigitte, è felice più che mai: “Una sola donna è ed è sempre stata troppo poco. Sono quindi felicissima di celebrare questo successo oggi e poter dire: siamo molte, diventiamo di più”.

Per quanto un giorno la politica possa essere frustrante, il giorno dopo si può rivelare bellissima e appagante. Abbiamo vissuto tutto questo mix di emozioni in meno di 2 settimane e possiamo dirvi che questo bel risultato ci rafforza nel nostro impegno e nella nostra voglia di fare…

Alla fine della settimana ci aspettava poi una visita molto impegnativa al carcere do Bolzano. Qui Brigitte e Riccardo raccontano com’è andata.

Ci leggiamo a novembre!

Continuate a tenervi informati andando sul nostro sito Verdi Grüne Vërc e abbonandovi ai nostri profili Facebook, Instagram e Twitter. Mettete like, commentate, taggateci, scriveteci! Il vostro supporto di qualsiasi tipo esso sia, per noi è sempre importante

Se volete contattarci, per farci delle domande o proporci delle idee, scrivete a [email protected].

#NoiCiSiamo

Brigitte, Riccardo, Hanspeter

Nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 2022 alle 4:30 del mattino, sei o più grandi escavatori da demolizione, sotto la protezione della polizia municipale di Silandro, si sono recati nell’area della caserma Druso a Silandro e hanno iniziato a demolire l’edificio degli ufficiali.

Per i lavori di demolizione in questione non esisteva né una valida concessione edilizia da parte del Comune di Silandro, né risulta che sia stata indetta una regolare gara d’appalto e/o un affidamento diretto alle ditte interessate, bensì tali lavori sono stati ordinati dal Sindaco Dieter Pinggera con ordinanza n. 83/2022 del 04.10.2022, (ore 17.38).

Questa azione del sindaco e dell’amministrazione comunale di Silandro è molto discutibile dal punto di vista politico, ma anche da quello giuridico.

Sempre più cittadine e cittadini di Silandro e dell’intera Val Venosta hanno riconosciuto negli ultimi anni il valore aggiunto del polo di innovazione e del centro culturale creato nell’ex caserma sotto l’egida dell’associazione “BASIS Vinschgau”. Di conseguenza, il progetto del Comune di Silandro di demolire gran parte del sito e di farlo riqualificare è stato sempre più criticato e messo in discussione.

“L’area della caserma dovrebbe andare a beneficio dei giovani che, soprattutto nelle zone rurali, trovano troppi pochi spazi di incontro e creatività, “, afferma Barbara Lemayr, co-portavoce dei Giovani Verdi.

Con questa ordinanza di demolizione, si è voluto mettere tutti davanti al fatto compiuto e mettere così fine a un discorso più ampio all’interno della società sull’uso da fare di questa grande area, lasciando così mano libera all’amministrazione comunale e al suo interesse.

Questo non è solo un segno di brutto stile politico, ma l’azione del Comune di Silandro solleva anche questioni giuridicamente problematiche.

“L’opera di demolizione è illegale già per il fatto che viola il “Codice dei Beni Culturali e Paesaggistici” (L.n. 22/2022) che pone anche i beni culturali non catalogati – compresi gli edifici – sotto un certo grado di protezione: anche senza una protezione formale del bene edilizio, la Caserma Druso, in quanto bene storico-culturale, è soggetta alla supervisione della Soprintendenza provinciale ai beni culturali, che deve approvare qualsiasi intervento. Inoltre, l’azione di demolizione non autorizzata ha violato l’accordo esistente tra l’autorità amministrativa (in questo caso il Comune di Silandro) e la Soprintendenza provinciale ai beni culturali”, afferma l’avvocato e co-portavoce dei Verdi di Bolzano Rudi Benedikter.

E non si può nemmeno escludere che il Comune di Silandro abbia subito un danno erariale a causa della brutale azione del sindaco!

L’ordinanza di demolizione è stata emessa dal sindaco Pinggera sulla base delle disposizioni dell’art. 62 del T.U.O.C. della legge regionale n. 02/2018 e dell’art. 54, comma 4, del D. lgs. n. 267/2000, che autorizzano i sindaci ad adottare provvedimenti urgenti e indifferibili a tutela della pubblica incolumità.

Che la via dell’ordinanza d’urgenza scelta dal sindaco in questo caso non fosse ammissibile risulta evidente dall’ordinanza stessa. La “relazione tecnica” ivi menzionata sembra essere effettivamente solo il verbale dell’ispezione effettuata il 20 settembre 2022. Pur menzionando possibili fonti di pericolo, il documento afferma esplicitamente: “Non è stata effettuata una valutazione strutturale dell’immobile”.

“Senza una valutazione strutturale, tuttavia, non è possibile parlare di rischi di crollo che rendano imperativo un intervento immediato e indefettibile da parte della pubblica amministrazione”. Inoltre, è stata trascurata l’applicazione di mezzi palliativi per garantire la presunta minaccia alla sicurezza pubblica. Questa protezione si sarebbe potuta ottenere, ad esempio, murando gli ingressi – e con costi notevolmente inferiori a carico del Comune”, afferma l’avvocato e co-portavoce di Verdi Grüne Vërc Felix von Wohlgemuth.

In questo modo invece è stata ordinata la demolizione completa degli edifici – presumibilmente senza rispettare le procedure amministrative d’appalto prescritte.

“In questo approccio simile a un’imboscata da parte del sindaco Pinggera, sono stati violati tre principi politici: un’amministrazione corretta, la partecipazione dei cittadini e i principi dell’edilizia sostenibile”, afferma il Consigliere provinciale dei Verdi Hanspeter Staffler.

La crescente consapevolezza dell’edilizia sostenibile – non solo nell’industria stessa – si riflette nelle richieste all’interno di progetti pubblici. Di recente, nel piano climatico della giunta provinciale è stato deciso che per i progetti di edifici pubblici con un volume pari o superiore a 2 milioni di euro si dovrà procedere a una ponderazione delle alternative in relazione alla loro sostenibilità e al loro impatto sul clima.

“Si tratta di un’iniziativa attesa da tempo vista la sempre maggiore scarsità di risorse e il grande consumo di energia e la produzione di CO2 nella realizzazione di nuovi edifici. Tra noi giovani questa consapevolezza è ancora più grande, perché saremo noi a subire e a dover gestire in futuro le conseguenze delle decisioni di oggi”, sottolinea Gabriel Prenner, co-portavoce dei Giovani Verdi.

2022_10_24_Eingabe_Esposto

COMUNICATO STAMPA.

Approvato il disegno di legge dei Verdi sulle quote femminili nelle liste elettorali comunali!

Dopo anni di perseverante ostinazione, il Gruppo Verde in Consiglio regionale ce l’ha fatta: in futuro, un terzo delle candidature su ogni lista alle elezioni comunali dovrà essere costituito da donne. Si tratta di un passo estremamente importante se si considera che finora era “sufficiente” una sola donna per lista.

Molti studi dimostrano che il comune è il livello delle istituzioni democratiche più difficile per l’ingresso delle donne. Troppo spesso, nella compilazione delle liste ci si accorge solo alla fine della mancanza delle donne. Allora di prassi ci si attiva in tutta fretta per aggiungerne una alla fine della lista e mettersi così a posto la coscienza. Il Consiglio regionale si è reso conto che questo non è sufficiente. Perché essere una donna e venire eletta a una carica politica è ancora oggi estremamente difficile. Lo dimostrano i risultati delle ultime elezioni comunali in Alto Adige: sono state elette 13 sindache e 103 sindaci; nella maggior parte dei comuni la percentuale di donne elette non raggiunge il 25%.

In sintesi: l’Alto Adige aveva urgente bisogno di questa legge. E la legge, da parte sua, aveva bisogno di fiato e costanza. “La discussione in plenaria è stata più volte sospesa e rimandata. La soddisfazione per il Gruppo Verde è quindi ancora più grande vista la lunga attesa. Oggi, giovedì 20 ottobre il Consiglio regionale ha approvato la nostra proposta con 27 voti favorevoli. Ed era ora! “, ha dichiarato la prima firmataria Brigitte Foppa.

È un gran giorno oggi: abbiamo fatto un passo di enorme importanza verso una politica equilibrata, in cui speriamo che il punto di vista altrettanto importante delle donne non venga mai più trascurato!

Bolzano, 20/10/2022

Consigliere/i regionali

Brigitte Foppa

Lucia Coppola

Riccardo Dello Sbarba

Hanspeter Staffler

Paolo Zanella

COMUNICATO STAMPA.

Nella discussione sulla nuova legge sull’edilizia agevolata si è parlato anche di affitti. Il disegno di legge presentato della maggioranza prevede l’istituzione di un fondo di garanzia che possa rimborsare i locatori in caso di mancato pagamento dell’affitto. Questo fondo si rivolge esclusivamente ai proprietari ed è sovvenzionato dalla provincia.

Un approccio di politica sociale diverso, invece, partirebbe dagli inquilini e dalle inquiline sostenendoli un fondo di garanzia in caso di incolpevole mancato pagamento. Questa la proposta del gruppo Verde in commissione legislativa: Brigitte Foppa, che ha presentato un emendamento in merito, fa riferimento alle preoccupazioni delle rappresentanze degli affittuari, che temono che un fondo di garanzia gestito esclusivamente dai proprietari possa portare a un aumento degli affitti.

“Durante il viaggio di studio a Vienna abbiamo visto che in caso di impossibilità a pagare si dovrebbe intervenire in modo completamente diverso: con il lavoro sociale e di quartiere, e partendo dalla situazione di emergenza in cui una famiglia o una persona può trovarsi improvvisamente. È sorprendente che una proposta così orientata ai proprietari sia arrivata proprio dalla parte dell’ala sociale SVP e che gli emendamenti siano stati respinti”, ha dichiarato la consigliera Foppa.

È importante portare gli appartamenti sul mercato degli affitti – ma la strada scelta dalla giunta SVP-Lega Salvini-Forza Italia è chiaramente basata sui proprietari. Gli inquilini non sono così importanti.

 

 

Bolzano, 18.10.2022

 

Consiglieri provinciali

Brigitte Foppa

Riccardo Dello Sbarba

Hanspeter Staffler