MOZIONE.

Le alternative all’attuale economia di mercato, orientata esclusivamente al profitto privato, non sono certo nate a seguito della crisi finanziaria ed economica globale del 2007 ma, sullo sfondo di questa grande recessione, l’opinione pubblica ha iniziato a mostrare grande interesse per questa nuova impostazione. La crisi delle risorse, del clima, dell’ambiente e della società evidenzia sempre più i punti deboli del sistema socioeconomico attuale. In quanto parte del sistema economico mondiale non possiamo esimerci dal considerare quanto contribuiamo alle ingiustizie, alla fame e alla povertà nel sud globale. Le riflessioni per trovare un modello economico alternativo si impongono quindi sempre più.

E questo nuovo “stile” dell’economia è già applicato con successo: nei settori più disparati esistono imprese che pur lavorando in modo socialmente ed ecologicamente responsabile realizzano profitti, e quindi non sono organizzazioni caritatevoli o di volontariato. Questo nuovo approccio, che mette al centro la solidarietà con l’uomo e con la natura, viene chiamato “economia solidale”. Le imprese economiche, sociali e culturali che hanno deciso di impegnarsi nell’economia solidale si contraddistinguono per un ciclo economico (dalla produzione alla vendita fino al consumo) in cui:

  • svolgono un’attivitá remunerativa senza però perseguire la massimizzazione dei profitti
  • utilizzano le risorse in maniera parsimoniosa
  • perseguono l’obbiettivo di migliorare le condizioni di vita della comunità
  • puntano sulla cooperazione
  • danno vita a una struttura aziendale autegestita e democratica
  • instaurano relazioni commerciali eque con il resto del mondo

Nel Trentino l’approccio etico e politico dell’economia solidale è sancito da una legge approvata dal Consiglio della Provincia autonoma di Trento nel 2010 (la legge provinciale n. 13/2010 “Promozione e sviluppo dell’economia solidale e della responsabilità sociale delle imprese”) e applicata a partire dal 2013. In questa legge, la prima approvata in Italia, l’economia solidale è così definita: “Per ‘economia solidale’ si intende lo svolgimento dell’attività economica e culturale che consente il conseguimento di obiettivi d’interesse collettivo più elevati rispetto alle soglie fissate dalla normativa vigente; tale modalità è basata sulla valorizzazione delle relazioni tra i soggetti, su un’equa ripartizione delle risorse, sul rispetto e sulla tutela dell’ambiente, sul perseguimento di obiettivi sociali.” (articolo 2, comma 1 della legge della Provincia autonoma di Trento n. 13/2010). La legge trentina elenca 13 settori economici che vanno dalla produzione alimentare biologica, al commercio equo, al software libero, fino all’edilizia e al turismo sostenibili (articolo 3, comma 2 di detta legge provinciale n. 13/2010). Scopo di questa legge è quello di far conoscere e di sostenere l’economia solidale, i suoi settori e le sue imprese
Altre leggi per la promozione dell’economia solidale esistono nel frattempo a livello regionale in Emilia- Romagna (legge regionale n. 19/2014 “Norme per la promozione e il sostegno dell’economia solidale”) e a livello nazionale in Francia (loi/legge n. 856/2014 “L’économie sociale et solidaire”).

Anche in Alto Adige sarebbe bene dare all’economia solidale un sostegno a livello politico. Se guardiamo al contributo essenziale che le imprese dell’economia solidale danno nella nostra provincia alla società nel suo insieme assumendo un atteggiamento responsabile nei confronti della natura e dell’uomo, ci rendiamo conto che la loro presenza si percepisce troppo poco e che queste esperienze non sono valorizzate come meriterebbero. Inoltre manca un appuntamento regolare per uno scambio qualificato tra le imprese e i settori economici dell’economia solidale. Un opportuno sostegno, un’efficace informazione e un adeguato lavoro di rete contribuirebbero a rafforzare decisamente la percezione esterna di queste realtà e la loro autocoscienza.

Un primo giusto passo per promuovere l’economia solidale, costruire un network e dare visibilità a questo sistema economico potrebbe consistere nell’organizzazione di una “fiera dell’economia solidale”. La Giunta provinciale potrebbe proporre l’idea alla Fiera Bolzano SpA, di cui con l’88,84% delle quote è azionista di maggioranza. E questa “Fiera dell’economia solidale” potrebbe essere collegata ad analoghi eventi fieristici come per esempio la fiera Biolife. Le imprese dell’economia solidale dovrebbero poter partecipare a titolo gratuito.

Per questo motivo, Il consiglio della Provincia autonoma di Bolzano incarica la Giunta provinciale provvedere a quanto segue:

  1. Al fine di garantire lo scambio, il collegamento e la visibilità, e quindi il rafforzamento delle imprese dell’economia solidale, viene istituito un tavolo di lavoro intorno al quale possano riunirsi i e le rappresentanti dei vari settori e dell’ufficio provinciale competente. Il tavolo di lavoro provvede a promuovere e far conoscere l’economia solidale.
  2. Per la partecipazione al tavolo di lavoro viene elaborato un apposito disciplinare che in base ai criteri dell’economia solidale, individui imprese persone e progetti che vi corrispondono. Per elaborare tale disciplinare è possibile rifarsi, se necessario, alle esperienze in corso nelle altre regioni e in particolare in Trentino.
  3. Si incarica la Fiera Bolzano SpA di organizzare una “Fiera dell’economia solidale” per la promozione dell’economia solidale, dei suoi settori economici e delle sue imprese.
  4. La partecipazione è gratuita per chi soddisfa i requisiti di cui al citato disciplinare.
  5. Al fine di organizzare la “Fiera dell’economia solidale” di cui al punto 3 è prevista la partecipazione della Fiera Bolzano SpA al tavolo di lavoro di cui al punto 1.

Bolzano, 15/10/2019

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

I consiglieri provinciali Brigitte Foppa e Hanspeter Staffler insieme al presidente del Coordinamento provinciale Verde Karl Tragust sono stati accolti oggi a Roma dal Capo della Segreteria del Ministro alla salute Speranza. “Massimo Paolucci, ex europarlamentare e grande conoscitore della social-democrazia europea, ha mostrato grande attenzione e sensibilità verso l’Alto Adige e verso le problematiche da noi esposte” – commenta Brigitte Foppa alla fine dell’incontro. La delegazione ha potuto così consegnare al Ministero della Salute le istanze dei Verdi Grüne Verc sui problemi del sistema sanitario nella nostra provincia che trovate nel memorandum allegato. Più autonomia e flessibilità nella formazione del personale medico e sanitario e maggiore attenzione alle peculiarità del nostro bilinguismo, sono solo alcune delle richieste esposte al Ministero.

Bolzano, 21.10.2019

Brigitte Foppa, Consigliera provinciale
Hanspeter Staffler, Consigliere provinciale
Karl Tragust, Presidente coordinamento provinciale Verdi Grüne Verc

INTERROGAZIONE.

ABD è stata ceduta ai privati che si sono obbligati a quanto previsto nel bando di gara, cioè “a realizzare il piano di sviluppo aeroportuale approvato nel 2012 ed alla base dell’istanza per l’affidamento della concessione ventennale presentata dalla Società̀ nel 2011”. Essendo passati parecchi anni, la cosa esige qualche chiarimento. Innanzitutto, su quale sia esattamente il Masterplan di cui si parla nel bando di gara? Nel sito dell’Aeroporto www.bolzanoairport.it/storia-dell-aeroporto.htm si riferisce che “Nel marzo del 2011, la Giunta Provinciale ha approvato il piano per lo sviluppo dell’aeroporto di Bolzano come prerequisito necessario ai fini della concessione di gestione alla società provinciale ABD non più per un solo anno, ma nel lungo periodo. La principale misura prevista dal piano è l’adeguamento della pista e delle aree di sicurezza”. A questo segue un link al sito dell’ENAC, Masterplan 2012: www.bolzanoairport.it/images/pdf/Masterplan_2012_ENAC.pdf.
Il collegamento porta ad aprire un documento di 69 pagine, intestato ad ABD, il cui oggetto è “Istanza per l’ottenimento della gestione totale Aeroporto Bolzano-Dolomiti”, datato 31 ottobre 2012, che riporta: “Piano degli interventi, Piano degli investimenti, Piano economico-finanziario” e il riferimento ai progettisti: “ONEWORKS: Giulio de Carli con M. Gallina, Enrica de Paulis, R. Moretton”. Riportiamo per chiarezza l’immagine del frontespizio:

Si chiede pertanto:

  1. Il Masterplan della cui attuazione si sono impegnati i privati acquirenti, secondo il bando di gara per la cessione di ABD, è quello che abbiamo citato in premessa, come rintracciabile nei siti internet di Bolzano Airport e dell’ENAC ai citati links?
  2. Se non è quello, o se non è quello la versione definitiva, di quale Masterplan, o di quale versione si tratta nel bando di gara che obbliga i privati ad attualo? SE NE CHIEDE COPIA INTEGRALE, O ALMENO L’INDICAZIONE DEI LINKS A CUI È POSSIBILE SCARICARLO DA INTERNET.
  3. Ritiene la Provincia (che sul Masterplan 2012 ha espresso l’intesa con delibera 662 del 6.5.2013, modificando il PUC di Laives con delibera n. 142 del 04.02.2013) che quel Masterplan 2012 sia ancora valido in tutte le sue parti?
  4. Se no, quali parti secondo la Provincia sono datate e da modificare aggiornandole, e quali invece restano valide?
  5. Comunque sia, i privati attuali proprietari di ABD potranno elaborare un nuovo Masterplan? Alla Provincia risulta che ne abbiano l’intenzione?
  6. Se sì, con quali procedure dovrà essere approvato un nuovo eventuale Masterplan? E che ruolo avranno la Provincia, gli uffici e le commissioni provinciali?
  7. Esiste un termine temporale che i privati dovranno rispettare, entro cui potranno elaborare un nuovo Masterplan? Oppure potranno farlo liberamente quando lo ritengono opportuno? Oppure serve una intesa precedente con ENAC?

Bolzano, 21.10.2019

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

Qui potete scaricare la risposta della Giunta.

INTERROGAZIONE.

Il 9 maggio 2016, a pochi giorni dalla data del referendum provinciale sulla legge sull’aeroporto di Bolzano, il direttore generale dell’ENAC Alessio Quarante ha scritto una lettera all’allora parlamentare Hans Berger. In quella lettera, che descrive i diversi scenari dopo la vittoria del Sì o del No, Quaranta scrive che in caso di cessione delle quote della Provincia nella società ABD a un soggetto privato, la Provincia “potrebbe cedere l’intero capitale mediante procedure ad evidenza pubblica garantendo al cessionario [cioè al privato che compra] la liberazione parziale o totale da ogni impegno finanziario sotteso agli investimenti aeroportuali”…
In parole più semplici, la Provincia che cede ABD potrebbe (o dovrebbe?) “liberare” i privati dall’obbligo di finanziare gli investimenti nelle infrastrutture dell’aeroporto. La cosa va chiarita perché l’impegno della Provincia dopo la cessione ai privati è quello di non investire più un centesimo di denaro pubblico nell’aeroporto, ma al contempo i privati si sono obbligati a quanto previsto nel bando di gara, cioè “a realizzare il piano di sviluppo aeroportuale approvato nel 2012 ed alla base dell’istanza per l’affidamento della concessione ventennale presentata dalla Società̀ nel 2011”. Tale piano di sviluppo prevede investimenti per circa 24 milioni di euro.

Si chiede pertanto:

  1. La provincia ha poi “garantito al cessionario [cioè al privato che compra] la liberazione parziale o totale da ogni impegno finanziario sotteso agli investimenti aeroportuali”?
  2. Se sì, per quali investimenti e per quale ammontare? E come si concilia questo con l’impegno a non spendere mai più soldi pubblici nell’aeroporto?
  3. Se invece la Provincia non ha garantito al cessionario alcuna “liberazione” ai sensi di quanto affermato dal Presidente dell’ENAC, che cosa tutela la Provincia da eventuali future richieste in questo senso da parte del cessionario se esso volesse far valere quanto affermato dal Presidente dell’ENAC?
  4. Quale valore vincolante per il presente e il futuro per la Provincia ha l’affermazione citata del Presidente dell’ENAC? Se non ha alcun valore vincolante, su che base giuridica la Provincia ritiene questo?

Bolzano, 21.10.2019

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

Qui potete scaricare la risposta della giunta.

INTERROGAZIONE.

Adesso che la società ABD è passata ai privati, è utile fare il punto sugli assetti proprietari che riguardano l’aeroporto di Bolzano e i suoi beni immobili. Come si sa, esistono a tutt’oggi diversi soggetti proprietari

Si chiede pertanto:

  1. A chi è intestata la proprietà dei diversi beni immobili di cui è composto l’aeroporto di Bolzano (terreni, edifici, impianti…)?
  2. Qual è il valore di questi immobili, distinto per le diverse proprietà?
  3. Di questi immobili, ce ne sono alcuni che sono passati da una proprietà all’altra (ad esempio dalla Provincia – o da ABD, o da STA – al demanio statale o viceversa)? Se sì, quali sono? Sono passati gratuitamente o dietro pagamento del loro valore?
  4. Per gli immobili che sono passati da una proprietà all’altra, sono previste clausole di nuovo passaggio di proprietà (magari in senso inverso) nel caso dovessero verificarsi determinate circostanze? Se sì, quali sono questi immobili, da chi a chi passerebbero di proprietà e in quali eventuali circostanze?

Bolzano, 21.10.2019

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

Qui potete scaricare la risposta della giunta.

Una delegazione di Verdi è oggi in visita a Roma al Ministero della salute. Obiettivo dell’incontro: presentare le istanze dei Verdi per un sistema sanitario che rispetti le peculiarità del nostro territorio speciale. Da sempre i Verdi Grüne Verc sostengono l’autonomia altoatesina perché ritengono sia la forma di governo migliore, per poter garantire diritti, sostenibilità e salute a tutte le persone residenti in questa terra particolare. Il plurilinguismo e la vicinanza al confine con l’Austria pongono il nostro territorio in una situazione bisognosa di misure ad hoc nella formazione di personale medico e sanitario che sia in grado di comunicare per lo meno in entrambe le lingue ufficiali della provincia. A metà mattina i consiglieri provinciali Brigitte Foppa, Hanspeter Staffler, la segretaria del Partito Verde Verena Frei e Karl Tragust, presidente del Coordinamento provinciale, verranno ricevuti dal Capo della Segreteria del Ministro alla salute Speranza.

Bolzano, 21/10/2019

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

Karl Tragust

Verena Frei

INTERROGAZIONE.

Sabato 21 settembre si è tenuta a Egna la “Festa dell’Euregio”.

Si chiede:

  1. Chi ha progettato e organizzato la festa?
    2. Quanto è costata in tutto?
    3. Quanto sono costate le diverse iniziative? (Si chiede la lista coi rispettivi costi).
    4. Chi ha finanziato la festa? (Se hanno finanziato soggetti pubblici o privati diversi, si chiede la lista con il rispettivo contributo).
    5. Da dove provenivano i fondi pubblici impiegati per finanziare la festa? Da fondi europei? Da fondi propri del GECT? Da fondi della regione o delle Province? Si chiede una descrizione con le differenti provenienze dei fondi pubblici.

Bolzano, 21 ottobre 2019

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

Qui potete scaricare la risposta della giunta.

COMUNICATO STAMPA.

Sono passati nove anni, ma finalmente ce l’abbiamo fatta. Nel 2010 il Gruppo Verde in Consiglio provinciale aveva lanciato una campagna per compiangere la scomparsa della bottiglia di vetro del latte-Mila. In seguito, siamo stati invitati dal direttore della Mila Robert Zampieri a fare una visita allo stabilimento. Il 16/10 Brigitte Foppa, Rosina Ruatti co-portavoce dei Verdi di Bolzano e altre/i rappresentanti dei Verdi sono state accolte dal direttore e, dopo un’esauriente presentazione non priva di dibattito, hanno potuto così dare uno sguardo dietro le quinte.

Da Mila nessuno piange la perdita del vuoto a rendere di vetro, al contrario di tante consumatrici e tanti consumatori, ma lo slogan “plastic free” ha raggiunto anche i portoni della più grande latteria sociale dell’Alto Adige. L’azienda si occupa intensivamente del tema e cerca di puntare su materiali riciclati e riciclabili. Ma alcuni prodotti problematici, come lo yogurt da bere nella bottiglietta di plastica, resistono ancora.

È stato interessante capire quanto per i prodotti caseari altoatesini sia importante il mercato italiano che rappresenta il 53% delle vendite. Questo si ripercuote anche nelle tipologie packaging.

Noi restiamo convinti della nostra richiesta di indirizzare l’offerta verso il vuoto a rendere. “Soprattutto per il mercato locale si presterebbe. Nonostante la controversa opinione riportata dagli studi, sussiste un consenso generale per cui le bottiglie come vuoti a rendere distribuite su scala regionale sono ecologicamente la soluzione migliore” commenta Brigitte Foppa. Le soluzioni più sostenibili non seguono sempre la logica di mercato. Per questo il Gruppo Verde vuole continuare a chiedere a livello politico un maggiore impegno per l’incentivazione dell’uso del vuoto a rendere e per incentivare le case di produzione a cambiare la loro offerta in questo senso.

Tutte/i erano d’accordo con la richiesta di un sistema di raccolta e di riciclaggio unitario a livello provinciale. “La direzione giusta è una raccolta differenziata uniforme in tutti i comuni dell’Alto Adige accompagnata da una campagna di sensibilizzazione per incentivare una gestione sempre più corretta della divisione dei rifiuti a partire dalle mura di casa“ conclude Rosina Ruatti.

Bolzano, 18.10.2019

Brigitte Foppa
Rosina Ruatti

COMUNICATO STAMPA.

Oggi la nostra proposta sulla raggiungibilità dell’Euregio senza auto è stata approvata all’unanimità alla Seduta congiunta a Merano. Un passo importante per diminuire il traffico in Tirolo, Alto Adige e Trentino e per proteggere abitanti, paesaggio, natura e clima.

Bozen/ Bolzano, 16.10.2019

L’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino è una delle regioni più amate e visitate di tutto l’arco alpino. E sono anni che la tendenza è in crescita. I numeri del 2018 parlano chiaro:

n. abitanti posti di letto arrivi pernottamenti
Tirolo 754.705 332.212 12.273321 49.379.498
Alto Adige 527.750 227.033 7.519.786 33.329.270
Trentino 540 901 93.042 4.415.851 18.156.000
totale 1.823.356

 

652.287

 

24.208.958

 

100.864.768

 

Si tratta di un vero e proprio esercito di 24 milioni di turisti e turiste che equivale a 13 volte il numero delle persone residenti. Inoltre, il numero dei posti letto è così alto che nell’Euregio in teoria un abitante su tre ne offre uno. Nel 2018 siamo arrivati a 100 milioni di pernottamenti. Il numero complessivo delle notti che gli 1,8 milioni di abitanti hanno verosimilmente dormito in loco equivale appena a 6,5 volte tanto – e non va dimenticato che la popolazione residente vi passa 365 notti all’anno, mentre i turisti in media trascorrono solo 4 notti all’anno nella regione.

Per un territorio sensibile come quello alpino è un bilancio di luci e ombre. La cementificazione, l’invasione di turisti nel sensibile ecosistema alpino, alcuni settori ad alta intensità energetica come il turismo invernale e quello sciistico oppure il turismo del benessere sono solo alcuni aspetti legati ai flussi turistici che hanno un impatto sulla natura, l’ambiente, il paesaggio e il clima. Uno dei problemi principali che invece pesa allo stesso modo su tutti e tre i territori è il traffico.

La stragrande maggioranza dei turisti arriva in macchina. Per quanto riguarda l’Alto Adige l’Istituto di statistica ha calcolato che si tratta dell’85,5% (ASTAT 2015). Secondo il sito tirolwerbung.at in Tirolo la situazione è molto simile e l’automobile è di gran lunga il mezzo di trasporto più amato da chi viene in Tirolo per trascorrere una vacanza. In estate arriva in macchina l’83% e in inverno il 78% dei visitatori. Per il Trentino valgono numeri simili.

Nel frattempo, gli enormi problemi legati al traffico si stanno rivelando controproducenti per il turismo stesso, in quanto per i media stiamo diventando un territorio in cui il traffico è spesso congestionato.

E qui bisogna cambiare qualcosa. La possibilità di arrivare e ripartire senza macchina deve diventare un elemento della strategia comune dei tre territori verso l’obiettivo “no car requested”, vale a dire un territorio turistico in cui le varie località sono raggiungibili senza l’utilizzo dell’automobile. Entro il 2030 la percentuale di coloro che arrivano in treno per passare una vacanza nell’Euregio deve arrivare al 30%. Per questo servono collegamenti funzionanti a lunga percorrenza, sistemi adeguati di prenotazione, servizi minimi per agevolare la vacanza, come navette o servizi bagagli, nonché proposte di car sharing nelle stazioni principali. Bisogna poi introdurre agevolazioni straordinarie a favore delle strutture che decidono di impegnarsi in questa direzione.

Ciò premesso, la Commissione interregionale sottopone alle tre assemblee legislative riunite in seduta congiunta la seguente proposta:

  1. Le assemblee legislative, riunite in seduta congiunta, si impegnano a favore di una mobilità ecosostenibile per il turismo nell’Euregio. In questa ottica incaricano i rispettivi esecutivi di elaborare una comune strategia del tipo “no car requested”, tenendo conto delle iniziative e delle strategie regionali già avviate, per rendere l’Euregio “raggiungibile senza auto” entro il 2022. A tal fine si provvede affinché per l’arrivo e la partenza, nonché durante il soggiorno, i turisti non abbiano più bisogno di avere una macchina propria. L’obiettivo è di fare in modo che entro il 2030 il 30% di chi arriva in regione per una vacanza lo faccia utilizzando il treno.
  2. La strategia prevede
  • ‘introduzione di collegamenti ferroviari regolari e diretti dalle principali piazze del mercato turistico verso l’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino, per esempio tra Vienna e Trento, tra Berlino e Trento, tra Amburgo e Trento, anche sul modello dei treni charter;
  • una rete possibilmente ampia ed estesa di car sharing nelle stazioni ferroviarie più importanti dell’Euregio, possibilmente con macchine elettriche e relative colonnine di ricarica;
  • un esteso servizio di trasferimento persone e bagagli disponibile in tutto il territorio dell’Euregio;
  • lo sviluppo di applicazioni e sistemi di prenotazione elettronica che consentano di prenotare agevolmente l’arrivo e la partenza con i mezzi pubblici; l’attuazione della deliberazione approvata dalle tre assemblee legislative riunite in seduta congiunta a Schwaz, in cui si chiedeva un sistema tariffario unificato per il trasporto pubblico locale, per viaggiare su tutti i mezzi pubblici dell’Euregio con un biglietto unico;
  • lo sviluppo di strategie pubblicitarie e di comunicazione in cui si mettano in evidenza l’arrivo e la partenza con i mezzi pubblici.”

Cons. Prov.

Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler
Sven Knoll
Myriam Atz Tammerle
Paul Köllensperger
Alex Ploner
Maria Elisabeth Rieder
Peter Faistnauer
Franz Ploner
Josef Unterholzner

COMUNICATO STAMPA.

Era il 2 dicembre 2010. MILA aveva appena annunciato di non vendere più il latte nella bottiglia di vetro, nel vuoto a rendere. All’epoca abbiamo protestato energicamente: in una campagna siamo scesi per strada e abbiamo espresso il nostro “lutto” per la perdita dell’amata bottiglia di vetro (foto) sottolineando che le bottiglie riutilizzabili rispettano molto di più l’ambiente e il clima. Tuttavia, la decisione della MILA era inoppugnabile. Era la fine del vuoto a rendere. Il direttore della MILA, Robert Zampieri aveva reagito alle accuse dei media invitando l’iniziatrice Brigitte Foppa a visitare lo stabilimento MILA per parlare di imballaggi.
La consigliera Foppa accetterà questo invito domani, quasi nove anni dopo.
“Plastic-free ormai corre sulla bocca di tutti”, spiega Brigitte Foppa, “il momento giusto per chiedere che idee su imballaggi riutilizzabili ha la più grande latteria sociale altoatesina”. Consumatrici e consumatori vogliono materiali privi di plastica, lo hanno riportato in queste settimane anche giornali e media altoatesini. L’impatto ambientale e climatico degli imballaggi riutilizzabili è quello più basso in assoluto. “La nostra richiesta alla MILA sarà quindi quella di riorientare la sua offerta verso imballaggi riutilizzabili.”
La visita avrà luogo domani, 17 ottobre 2019 dalle 8.30 alle 10.30. La signora Foppa sarà ricevuta insieme a Rosina Ruatti, portavoce dei Verdi di Bolzano dal direttore della MILA Robert Zampieri.

Bolzano, 16.10.2019

Landtagsabgeordnete
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler