Home2019Aprile

INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITÀ.

Per cedere a privati le proprie quote nella società ABD la Provincia nel bando di gara ha richiesto un prezzo di 3,8 milioni di euro. La cordata che si è aggiudicata la gara ha offerto 4 milioni di euro. Nel bilancio 2017 di ABD si legge che la società è in possesso di beni per un valore di 34.939.322 €, un patrimonio netto di 35.155.797 € e 5.766.221 € in liquidità, di cui 4,8 milioni in banca. In sostanza, chi paga 4 milioni per acquisire ABD si può ripagare subito la spesa con la liquidità disponibile, e gli restano ancora quasi due milioni di € in liquidità. Sulla base di questi dati molti osservatori hanno giudicato l’intera operazione come “un regalo ai privati, purché qualcuno si prenda l’aeroporto”.

Si chiede pertanto:

  1. Il prezzo di 3,8 milioni di € messo dalla Provincia a base della gara per la cessione del 100% delle quote di ABD è adeguato al valore della società, visti i dati di bilancio e le disponibilità patrimoniali e liquide della società ABD? In base a che cosa e con quali calcoli di stima si è arrivati a fissare quel prezzo?
  2. Quali garanzie ha la Giunta provinciale, o ritiene di avere, di non essere un domani chiamata a rispondere di danno erariale per aver chiesto un prezzo così basso per una società con i citati valori sia patrimoniali che liquidi?

Bolzano, 24.04.2019

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

Qui puoi scaricare la risposta della Giunta.

E la nostra replica

MOZIONE

La questione inerente al progetto di collegamento sciistico tra Vallelunga nell’alta Val Venosta e l’area della Kaunertal in Tirolo è da tempo in attesa di una soluzione. Si tratta di un progetto transfontaliero che mira a collegare gli impianti di risalita da realizzare tra Vallelunga, una zona incontaminata, e la Kaunertal tirolese, quest’ultima invece già sfruttata intensamente a scopo turistico.

Parte della popolazione di Vallelunga spera che il nuovo collegamento crei posti di lavoro a livello locale; nella Kaunertal si punta invece a un ampliamento della già importante area sciistica. Ai fini di una valutazione, la provincia di Bolzano deve considerare da un lato i vantaggi derivanti da nuovi posti di lavoro in ambito turistico e la conseguente valorizzazione di questa valle economicamente debole, dall’altro l’impatto di un ampio sviluppo dell’area compresa tra la Val di Melago e il passo Karlesjoch, un territorio ancora incontaminato e di rara bellezza naturalistica. L’incontaminata valle laterale è anche sede di habitat naturali ancora del tutto intatti, ma purtroppo ai gestori poco importa della biosfera.

Questi ultimi fanno leva sul fatto che in linea di principio, dal punto di vista normativo, non è possibile destinare nuove aree sciistiche, ma che è invece senz’altro possibile ampliare e collegare quelle esistenti.

A Vallelunga, non ancora sfruttata a fini sciistici, i gestori usano come espediente una vecchia sciovia chiusa ormai da decenni. La sua esistenza virtuale nel piano di sviluppo urbanistico (in realtà
non ne rimangono che i piloni) consente di individuare un tracciato da Vallelunga in direzione del Tirolo e di prospettare il collegamento desiderato. Tuttavia, in un primo progetto il tracciato sul versante della provincia di Bolzano prevedeva di intervenire su pendii già a rischio erosione, con grave danno per le risorse naturali.

Questo progetto di ampie dimensioni, presentato nel 2016, è stato respinto con fermezza il 16-2-2017 anche dal Comitato ambientale, per il quale la problematica di fondo del progetto è che, a dispetto della sua apparente natura di “intervento integrativo”, esso ha invece un impatto considerevole.

Tuttavia, nonostante questa prima bocciatura, il gestore non ha desistito e ha elaborato una variante del progetto migliorata dal punto di vista ecologico e paesaggistico.

Purtroppo con ciò il problema di fondo non è stato eliminato, poiché gli interventi restano fondamentalmente non sostenibili dal punto di vista ecologico e paesaggistico.

Nel 2017 la Giunta provinciale ha preso una decisione in merito alla fusione delle due stazioni sciistiche di Kaunertal e Vallelunga respingendo il progetto presentato all’epoca. A causa di ostacoli giuridici, nella primavera del 2018 la Giunta provinciale ha revocato la deliberazione n. 1423/2017. Il progetto ha quindi dovuto essere nuovamente trattato dal Comitato ambientale e da una “commissione socio-economica” (composta da tre esperti in materia di socioeconomia e mobilità).

In una risposta all’interrogazione del gruppo consiliare dei Verdi, l’assessora provinciale Hochgruber Kuenzer afferma che sia il Comitato ambientale sia la “commissione socio-economica” hanno espresso un parere negativo in merito al progetto.

Tuttavia, sempre a detta dell’assessora, la cosiddetta “commissione socio-economica” dovrà occuparsi nuovamente del caso, poiché su uno dei tre componenti grava il sospetto di incompatibilità.

Per questo motivo permane un’incertezza residua su ciò che ne sarà del collegamento sciistico.

Pertanto il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano incarica la Giunta provinciale

  1. di esprimere chiaramente la propria contrarietà al collegamento sciistico Vallelunga-Kaunertal, conformemente al parere negativo (n. 23/2018) del Comitato ambientale;
  2. di respingere definitivamente il progetto in questione.

Bozen, 24.04.2019

Landtagsabgeordnete

Brigitte Foppa

Riccardo Dello Sbarba

Hanspeter Staffler

MOZIONE

Nel periodo invernale 2018/2019 molte cittadine e cittadini hanno manifestato la propria irritazione per il traffico in generale e la preoccupazione per il suo costante aumento nella nostra provincia. In particolare le critiche riguardano un fenomeno che interessa i passi dolomitici ovvero il rumore causato soprattutto dalle moto, con il suo grave impatto sulla popolazione locale.

Di norma le misurazioni vengono effettuate solo dopo una contestazione. Il livello sonoro viene comunque rilevato soprattutto nei centri abitati, dove nelle ore diurne è fissato un valore soglia di 50 decibel. Ma nei centri abitati l’inquinamento acustico causato da automobili o motocicli non rappresenta quasi mai un problema dato che c’è il limite di velocità di 50 km orari, peraltro generalmente rispettato. Dove invece il rumore costituisce un problema, e cioè fuori dai centri abitati e soprattutto sulle strade dei passi, non vengono quasi mai effettuate misurazioni, benché qui i limiti di velocità vengano superati molto più spesso che nei centri abitati.

Nell’ambito del progetto #Dolomitesvives l’Eurac ha pubblicato uno studio ricco di informazioni (“#DOLOMITESVIVES Vivere un’esperienza naturale sulle Dolomiti”).

Come è noto, nel 2017 il passo Sella è stato chiuso al traffico privato per un totale di 9 giorni, e più precisamente tutti i mercoledì di luglio e agosto dalle 9 alle 16. In termini di inquinamento si sono avuti i seguenti effetti: in tali giorni tra le 9 e le 16 si è registrato un livello di rumore di circa 10 decibel inferiore a quello rilevato durante i giorni senza regolamentazione. Secondo l’Eurac questa riduzione viene percepita dall’orecchio umano come dimezzamento del rumore.

La chiusura del passo Sella ha avuto un interessante effetto anche sul passo Gardena, che invece non è stato sottoposto ad alcuna regolamentazione: prima dell’avvio del progetto #Dolomitesvives si temeva che la chiusura del passo Sella potesse determinare un aumento del traffico, e quindi del rumore, sul passo Gardena, cosa che invece non si è verificata. Nei mercoledì in questione il traffico sul passo Gardena è sì leggermente aumentato, ma contemporaneamente è diminuito il rumore rispetto agli altri giorni, ad esempio al martedì o giovedì. Secondo l’Eurac ciò è dovuto al fatto che nei giorni di chiusura circolavano nel complesso meno motoveicoli.

Sui passi dolomitici viaggiano molte moto, soprattutto in estate. A luglio e agosto 2017 sono state contate le moto in transito tra le 9 e le 16 sul passo Gardena: ogni giorno sono transitate tra le 553
(numero più basso misurato un mercoledì in cui il passo Sella era chiuso al traffico) e le 1138 moto. Ciò corrisponde a una media di 1,2-2,7 moto al minuto! Chi conosce la curva del rumore di una
moto che si avvicina o si allontana sa che queste cifre indicano un livello sonoro costantemente alto e mai in calo.

Si tratta di dati molto simili a quelli del piano di mobilità di Nova Levante, presentati in occasione dell’assemblea civica del 9 novembre 2018, e in sintonia con le conclusioni cui è giunta l’Eurac:
nell’estate 2018 il 9, 11 e 12 agosto sono transitate sul passo di Costalunga tra le 700 e le 900 moto.

Ma questo non è il solo problema. Secondo la direttiva UE il rumore prodotto da una moto non può superare gli 80 decibel. Tuttavia le aree di prova sono molto limitate, e quindi non vengono testati i livelli di rumore alle alte velocità. Se ne può dedurre che le moto normalmente presenti nel traffico in molti casi superano gli 80 decibel definiti come valore soglia. Per affrontare meglio la problematica sarebbe quindi sensato eseguire più controlli mirati della velocità e misurazioni del rumore sulle strade frequentate dalle motocicliste e dai motociclisti.

Un problema aggiuntivo è rappresentato dal fatto che spesso questi ultimi manomettono i dispositivi di scarico delle proprie moto. Anche se praticamente non vi sono dati al riguardo, le esperte e gli esperti stimano che la percentuale di queste manomissioni sia elevata.

La maggior parte delle motocicliste e dei motociclisti che percorre le strade di montagna guida con prudenza e rispetta i limiti di velocità, ma una piccola parte di loro accelera in modo esagerato tra i tornanti generando quel rumore di fondo che la popolazione ritiene inaccettabile.

Alla lunga bisognerà sicuramente risolvere la questione – a tutela della gente e dell’ambiente – chiudendo i passi dolomitici al traffico privato. Nell’ambito del progetto #Dolomitesvives abbiamo
potuto osservare che questa strategia funziona e rappresenta un valore aggiunto sia per la popolazione locale sia per le turiste e i turisti. Tuttavia, in attesa della realizzazione del suddetto obiettivo di lungo termine occorre gradualmente sgravare i passi dolomitici affinché la natura torni ad essere per noi tutti un’oasi di pace!

Pertanto il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano incarica la Giunta provinciale

  1.  di far eseguire, d’intesa con la polizia municipale e stradale, controlli mirati e ripetuti, soprattutto sui passi dolomitici, per perseguire le moto con la marmitta truccata e chi viaggia a una velocità pericolosa;
  2. di annunciare negli appositi forum, come www.motorradonline.de, i controlli mirati del traffico sui passi dell’Alto Adige.

Bolzano, 24.04.2019

Consiglieri provinciali

Hanspeter Staffler

Brigitte Foppa

Riccardo Dello Sbarba

I Verdi presentano il loro disegno di legge per un’agricoltura sana.

Il Gruppo Verde in Consiglio provinciale impegna il Sudtirolo a diventare pioniere per una svolta bio entro il 2030! Lo ha detto recentemente anche Vandana Shiva, premio Nobel alternativo, in visita a Malles che bisogna assolutamente spingere e sostenere l’ecologizzazione dell’agricoltura entro il 2030. La diminuzione di biodiversità e molti effetti negativi che vediamo sul terreno, nelle acque e sulla salute delle persone sono da ritenere conseguenze anche dell’agricoltura intensiva.

Per questo il Gruppo Verde presenta un disegno di legge che si pone come obiettivo quello di incanalare lo sviluppo dell’agricoltura in una direzione sostenibile (Svolta bio).

Per dare atto a questa Svolta bio bisogna iniziare dalla formazione delle giovani e dei giovani agricoltori: il disegno di legge prevede che le scuole professionali di agraria, per l’economia domestica e agroalimentare aprano a partire dall’anno scolastico 2020-2021 un corso di studi dedicato all’“agricoltura biologica”.

Per accelerare il passaggio a un’agricoltura biologica e l’uscita da quella basata sull’uso di pesticidi chimico-sintetici, il disegno di legge prevede l’elaborazione di piani concreti per la Svolta bio da parte della Giunta entro il 2020. Questi piani devono prevedere la graduale ecologizzazione dell’agricoltura e la diminuzione passo passo dell’uso di pesticidi.

Il disegno di legge prevede inoltre una tutela particolare di zone sensibili, come aree abitate, parchi giochi e parchi. Questa tutela deve essere fatta in modo che in queste aree non possano essere riscontrate derive di pesticidi chimico-sintetici. Le attuali direttive che regolano l‘aspersione e le distanze sono assolutamente insufficienti e possono essere emesse solo dalle amministrazioni comunali che dispongono della necessaria conoscenza del territorio. Per questo non dovrebbe essere la Provincia l’ente responsabile, bensì i Comuni.

Con questo disegno di legge vogliamo contribuire a creare un Alto Adige con un ambiente sano e un’alta qualità della vita! Perché un’agricoltura sana deve essere il primo obiettivo per una buona strategia in difesa del clima.

Bolzano, 23/04/2019

Cons. prov.

Hanspeter Staffler

Brigitte Foppa

Riccardo Dello Sbarba

Parte non concimata di un prato con: primule, potentille, viole, anemoni dei boschi, ecc.

 

Parte concimata dello stesso prato con solo tarassaco.

La via Verde per una Svolta bio 2030

190411_Flyer_GesundeLandwirtschaft

INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITÀ.

Nel programma di governo per la legislatura 2018-2023 sta scritto: “L’obbiettivo nei settori del latte, della frutta e del vino è di raddoppiare entro il 2025 le superfici a regime biologico rispetto al 2015”. Il programma è stato presentato dal Presidente Kompatscher il 17 gennaio 2019. Su questi dati si è svolta una vivace discussione nella recente seduta della 2. Commissione legislativa. Quando una Giunta fissa un obbiettivo è fondamentale avere chiari i parametri di riferimento da cui si parte.

Si chiede pertanto:

  1. Quanto misuravano esattamente le superfici a regime biologico nei settori del latte, della frutta e del vino nell’anno 2015?
  2. Quanto misuravano esattamente le superfici a regime biologico nei settori del latte, della frutta e del vino nell’anno 2018? (o comunque dell’ultimo anno di cui attualmente sono disponibili i dati).
  3. A quale misura di superfici a regime biologico nei settori del latte, della frutta e del vino corrisponde esattamente l’obbiettivo a cui la Giunta provinciale intende arrivare nell’anno 2025?
  4. Perché il 17 gennaio 2019 la Giunta provinciale, per formulare i suoi obbiettivi, ha preso come riferimento l’anno 2015 e non l’anno 2018, o comunque l’ultimo anno di cui al gennaio 2019 erano disponibili i dati?

Bolzano, 23.04.2019

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

Qui puoi scaricare la risposta della Giunta.

INTERROGAZIONE SU TEMI DI ATTUALITÀ.

Con delibera n. 662 del 2013 la Giunta provinciale espresse la propria intesa (necessaria ai sensi dell’art. 20 DPR 381/1974) alla richiesta della società ABD di procedere ai lavori di allungamento della pista dell’aeroporto di Bolzano secondo il Masterplan 2011. Per l’intesa era necessario il parere positivo della Commissione per la tutela del paesaggio, che lo espresse nella seduta del 19 marzo 2013 (protocollo 205230). Ci risulta che a legislazione vigente tale parere ha la validità di 5 anni e che dunque sia scaduto. Va specificato inoltre che i lavori di allungamento non sono mai iniziati.

Si chiede pertanto:

  1. E’ vero che il necessario il parere positivo della Commissione per la tutela del paesaggio, espresso nella seduta del 19 marzo 2013 (protocollo 205230), è ormai scaduto perdendo la propria validità? Se non è scaduto, in base a quali normative sarebbe ancora valido?
  2. Se è scaduto, ne consegue che anche l’intesa espressa con delibera 662/2013 non è più valida?
  3. Quali concessioni, previsioni, norme, autorizzazioni inerenti il progetto di allungamento della pista secondo il Masterplan 2011 sono ancora valide, e quali invece non lo sono più?
  4. Quali procedure sarebbero necessarie se la società ABD volesse oggi o in futuro riproporre la realizzazione dell’allungamento della pista secondo il Masterplan 2011?

Bolzano, 16.04.2019

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

Nel 2017 la Giunta ha deciso di non permettere la realizzazione del collegamento dei due comprensori sciistici Valle Lunga e Kaunertal bocciando il progetto che allora era stato presentato. A causa di alcuni difetti legali la Giunta ritirò la decisione con delibera 1423/2017 nella primavera 2018. Così il progetto venne sottoposto nuovamente al riesame del Comitato ambientale e alla valutazione di una “Commissione socioeconomica” (composta da tre esperte/i del mondo socio-economico e della mobilità)

In una interrogazione il Gruppo Verde ha chiesto di essere messo al corrente sugli sviluppi di questo nuovo procedimento e di avere visione delle suddette valutazioni. Ora abbiamo la risposta dell’assessora Hochgruber Kuenzer dalla quale si evince che sia il Comitato ambientale che la “Commissione socioeconomica” hanno dato parere negativo al progetto.

Tuttavia la commissione socioeconomica nominata dall’assessora dovrà occuparsi nuovamente della faccenda, poiché per uno dei suoi componenti c’è il dubbio di un possibile conflitto di interessi.

“Per noi la situazione è chiara – commenta Hanspeter Staffler il corso degli eventi – il parere negativo di entrambe le commissioni significa che la possibilità di collegamento tra i due comprensori sciistici Kaunertal e Vallelunga deve essere chiusa definitivamente. Anche se il dubbio di imparzialità per uno dei membri tiene aperta una piccolissima possibilità, i fatti non cambiano“.

Il Gruppo Verde ripresenterà una mozione per chiedere alla Giunta di riconoscere come vincolanti i pareri delle commissioni – specialmente quello del Comitato ambientale – e così di bocciare il progetto una volta per tutte.

 

Bolzano, 16/04/2019

consiglieri provinciali

Hanspeter Staffler

Brigitte Foppa

Riccardo Dello Sbarba

 

La 4° Commissione legislativa del Consiglio provinciale ha deciso oggi di continuare la trattazione della legge presentata dal Gruppo Verde che prevede la drastica limitazione del traffico aereo, la provincializzazione dell’aeroporto, l’istituzione di un “comitato d’intesa” che coinvolga i comuni interessati e l’interruzione di ogni finanziamento pubblico al traffico aereo.
Arrivati a un passo dalla provincializzazione, anche molti colleghi della Svp e tutta l’opposizione hanno condiviso punti fondamentali:

  1. che il referendum del 2016 ha bocciato non solo il finanziamento pubblico ma anche lo sviluppo dell’aeroporto, con l’allungamento della pista, e che bisogna impedire che tale sviluppo venga ora fatto dai privati;
  2. che occorre quindi una legge con cui la Provincia regoli esattamente che cosa può o non può fare il futuro gestore;
  3. che la possibilità di passare l’aeroporto alla provincia (prevista dal DPR n. 201 del 2015) va attuata con decisione.

Questi punti erano contenuti anche nel parere del Consiglio dei Comuni.
Grazie a questo largo consenso su punti fondamentali, la commissione ha deciso di continuare il confronto sul disegno di legge nelle prossime settimane, per chiarire alcune questioni giuridiche e cercare di arrivare a un testo condiviso.
Noi Verdi siamo molto soddisfatti e speriamo che si arrivi finalmente a una legge che rispetti in pieno la volontà popolare del referendum del 2016.

INTERROGAZIONE

La Giunta provinciale ha approvato la Delibera n. 142 del 12/03/2019 “Aggiornamento dell’elenco dei fitofarmaci che possono essere usati nelle aree di tutela dell’acqua potabile“.

In essa, oltre all’elenco delle sostanze ammesse, è scritto tra l’altro: “La lista dei fitofarmaci, che possono essere usati nelle aree di tutela dell’acqua potabile, è stata elaborata in collaborazione tra l’Ufficio Gestione sostenibile delle risorse idriche ed il Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale Laimburg. Sono stati considerati i tipi di colture e le raccomandazioni agricole utilizzate in Alto Adige. L’elenco concordato dei fitofarmaci consentiti è stato trasmesso all’Ufficio Gestione sostenibile delle risorse idriche il 20 febbraio 2019 con nota del Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale Laimburg, prot. n. 136807”.

Come si comprende da questo testo della delibera, dunque, l’elenco dei fitofarmaci ammessi è partito dal centro di Laimburg e trasmesso all’ufficio Gestione sostenibile delle risorse idriche. La cosa desta più di un dubbio, perché il centro di Laimburg vede le cose dal punto di vista del settore agricolo, da cui proviene l’esigenza di impiegare fitofarmaci sul terreno anche in aree a tutela delle acque, ed ha un comitato scientifico in cui sono presenti esponenti del mondo agricolo (tra cui addirittura lo stesso direttore del Bauernbund Dr. Siegfried Rinner), dunque non è un organo neutrale ma rischia di essere in conflitto di interessi su una materia delicata come l’impiego di fitofarmaci in aree di tutela delle acque potabili.

La delibera è stata oggetto di una severa nota del WWF, che riportiamo di seguito:

“L’uso di pesticidi nelle aree di tutela delle acque potabili può rappresentare un pericolo per l’acqua sotterranea e superficiale destinata al consumo umano. L’ufficio gestione idriche della provincia di Bolzano, in collaborazione con il Centro di sperimentazione agraria di Laimburg, ha elaborato una lista di sostanze chimiche che possono essere impiegate nelle aree di tutela delle acque potabili. Nell’elenco delle sostanze autorizzate si trovano i seguenti pesticidi:

CAPTANO – Fungicida, sospettato di provocare il cancro, provoca grave irritazione oculare, è molto tossico per gli organismi acquatici. Captano – Captan Arvesta 80 WG

CLORPIRIFOS METILE – Insetticida ad ampio spettro d’azione. Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie respiratorie. Molto tossico per le api e per gli organismi acquatici. Clorpirifos metile – Reldan LO

DITHIANON – Fungicida, provoca gravi lesioni oculari, è sospettato di provocare il cancro, molto tossico per gli organismi acquatici. Dithianon – SDS_DELAN_70_ WG

FLUAZINAM – Fungicida, sospettato di nuocere al feto, molto tossico per gli organismi acquatici. Fluazinam – Banjo-Etichetta-Ministeriale-CLP_tcm101-56961

MANCOZEB – Fungicida, nocivo, pericoloso per l’ambiente, con possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati, molto tossico per gli organismi acquatici. Mancozeb – Dithane DG Neotec

GLIFOSATO – Diserbante, probabile cancerogeno, agisce inoltre come interferente endocrino, condizionando la sintesi di ormoni sessuali e aumentando il rischio di malformazioni, abortività ed insufficienza renale.

Con Delibera del 12 marzo 2019 n. 142 la Giunta Provinciale, all’unanimità, ha autorizzato l’impiego dei pesticidi pericolosi per la salute umana e per l’ambiente nelle aree di tutela delle acque potabili, considerando la salute delle persone meno importante degli interessi economici legati all’agricoltura chimica”.

Si noti che nella nota del WWF sono indicati i link ai prospetti informativi delle stesse sostanze da cui si ricavano inequivocabili informazioni sulla loro pericolosità.

Tutto ciò considerato, si chiede alla Giunta provinciale:

  1. Per quali motivi sanitari e scientifici la Giunta ha incluso nell’elenco dei fitofarmaci impiegabili in aree di tutela delle acque potabili sostanze come: CAPTANO, CLORPIRIFOS METILE DITHIANON, FLUAZINAM, MANCOZEB, GLIFOSATO, che gli stessi prospetti informativi delle industrie produttrici indicano come altamente tossici, pericolosi per la salute umana e per gli ambienti acquatici? Si chiede la motivazione scientifica e sanitaria per ognuna di queste sostanze.
  2. La delibera 142/2019 cita come fonte lo studio dell’ARPAT della Toscana “Fitofarmaci – Classe di impatto potenziale 2018” che classifica per pericolosità 580 sostanze con punteggio da 1 a 5 secondo 3 indicatori: pericolosità per le acque, per l’ecosistema e per la salute umana. Le 5 sostanze citate dal WWF sono così classificate dall’Arpat:

Sostanza

Pericolo acque Pericolo ecosistema Pericolo per salute umana

Captan

1 2

3

Clorpirifos

1 5

5

Fluazinam

1 4

5

Mancozeb

1 2

5

Glifosato

2 3

5

Come si vede, queste sostanze, pur rappresentando un modesto pericolo per le acque (secondo parametri chimico-fisici, come: affinità, la persistenza, la percolazione ecc.), rappresentano invece un pericolo di massimo grado 5 per la salute (secondo parametri: sistema endocrino, sistema riproduttivo, mutagenesi, cancerogenesi, danni ad organi). La domanda è: trattandosi di impiego di questi fitofarmaci in aree di tutela dell’acqua potabile, quindi di acqua che finisce per essere bevuta dalla popolazione, perché non si è tenuto conto del grado di massima pericolosità per la salute umana di queste sostanze quando si è autorizzato il loro impiego sulle aree di tutela delle acque potabili?

  1. Poiché il comma 4 dell’art. 15 della legge provinciale n. 8 del 2002 “Disposizioni sulle acque” stabilisce che “L’applicazione di concimi e pesticidi nell’area di tutela dell’acqua potabile avviene secondo le direttive emanate dall’Ufficio provinciale Gestione risorse idriche in collaborazione con la Ripartizione provinciale Sperimentazione agraria e forestale”, qual è esattamente il rapporto tra Ufficio provinciale Gestione risorse idriche e centro di Laimburg: di consultazione, oppure di intesa? In altre parole, di quale ufficio è la competenza e la responsabilità, anche legale, di predisporre l’elenco dei fitofarmaci che possono essere usati nelle aree di tutela dell’acqua potabile?
  2. Se la responsabilità e la competenza di cui alla domanda precedente spetta all’Ufficio provinciale Gestione risorse idriche, è consono a questa gerarchia di competenze e responsabilità il fatto che, come recita la delibera n. 142/2019 “l’elenco concordato dei fitofarmaci consentiti è stato trasmesso all’Ufficio Gestione sostenibile delle risorse idriche il 20 febbraio 2019 con nota del Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale Laimburg, prot. n. 136807”, cosa che farebbe pensare che chi ha stilato l’elenco suddetto sia stato il centro di Laimburg e non Ufficio provinciale Gestione risorse idriche?
  3. Se l’elenco dei fitofarmaci fosse davvero stato stilato dal centro di Laimburg e poi trasmesso all’Ufficio provinciale Gestione risorse idriche, che in pratica lo ha ratificato, questo non sarebbe in contrasto con la legge 8/2002 art. 15, tanto da gettare un’ombra di illegittimità sulla delibera stessa?

Bolzano, 15.04.2019

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler

Qui puoi scaricare la risposta della giunta.