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MOZIONE

Riccardo Dello SbarbaL’assegno di cura, in tedesco “Pflegeversicherung, è regolato dalla Legge provinciale 12 ottobre 2007, n. 9, ”Interventi per l’assistenza alle persone non autosufficienti”. Questa legge compie 7 anni e occorre trarre un bilancio della sua efficacia, dei suoi effetti e dei risultati che ha dato.

Ricordiamo che la legge riconosceva ad ogni persona non autosufficiente il diritto a ricevere un “assegno di cura” impostato sul principio del “Budget personale”. Il finanziamento era assicurato con un fondo alimentato dal bilancio provinciale e venivano fissati criteri per stabilire il grado di bisogno di cura della singola persona. Variabili importanti, nel tempo, sarebbero stati lo sviluppo demografico (progressivo invecchiamento della popolazione), le scelte delle persone interessate, i costi dei servizi, l’evoluzione a medio-lungo termine del fondo di garanzia.

Abbiamo ormai alle spalle almeno 5 anni di prassi di questa legge, abbiamo verificato il funzionamento dei 4 livelli di cura, l’efficacia della cura a casa (da familiari o con assistenza domiciliare) o del ricovero in case di cura o di riposo (dove si registra una diminuzione delle persone al 3° e 4° livello e crescenti difficoltà finanziarie delle strutture), abbiamo sperimentato diversi modelli tariffari dei servizi.

Vi sono stati già in questi 5 anni sensibili cambiamenti: nei criteri di determinazione del bisogno di cura, nelle modalità di accoglienza nelle strutture e nel loro finanziamento, nel tipo di diritto che viene di conseguenza riconosciuto, nella tendenza crescente all’assistenza a casa.

D’altra parte, il previsto “fondo di garanzia” non è stato istituito e in certi casi – come nel 2013 – si è dovuto ricorrere a riserve del bilancio provinciale per far fronte a difficoltà di finanziamento dell’assegno di cura.

La stessa legge prevede il puntuale aggiornamento del piano decennale. Ma per lavorare a questo aggiornamento bisogna sapere con precisione quanto denaro è stato speso, in che modo, con quali finalità e con quali risultati. A sette anni dalla legge e dopo cinque anni di sua concreta applicazione è arrivato il momento di fare questo bilancio, evitando di continuare ad apportare aggiustamenti parziali e di corto respiro senza un criterio di lungo periodo.

 Tutto ciò considerato, il Consiglio Provinciale impegna la Giunta Provinciale

a predisporre una valutazione attenta dei risultati dei cinque anni di applicazione della legge sull’assegno di cura e a presentare al Consiglio provinciale, entro sei mesi dall’approvazione della presente mozione, un rapporto completo nel quale si approfondiscano i diversi aspetti del problema, in modo da rispondere in ogni caso alle seguenti domande:

  1. L’assegno di cura ha raggiunto l’obbiettivo che l’assistenza a casa si svolga in modo durevole in una forma qualitativamente alta e senza sovraccarico per le famiglie, per i familiari della persona assistita e in particolare per le donne della famiglia?
  2. Come avviene nella pratica l’assunzione privata di personale di sostegno (es. le/i cosiddette/i badanti)? E’ diffuso il lavoro nero e come si è evoluto il fenomeno nel tempo: si è ridotto, è aumentato?
  3. Esistono sufficienti offerte da parte dell’ente pubblico di possibilità di “alleggerimento” e sostegno per i familiari della persona assistita? Se sì, quali e quale efficacia hanno dimostrato?
  4. L’ammontare dell’assegno di cura è sufficiente per coprire le necessità?
  5. 5. Le tariffe dei servizi sono adeguate?
  6. Le modifiche apportate ai criteri per la valutazione del bisogno di cura sono state tecnicamente e professionalmente giustificate oppure hanno portato ulteriori ingiustificate difficoltä alle persone interessate?
  7. Il ritiro dell’assegno di cura in caso di ricovero in casa di riposo e la sua sostituzione con un finanziamento forfettario del servizio ha portato a un ingiustificato indebolimento del diritto delle persone interessate?
  8. Quali conseguenze ha avuto quanto sopra citato nel finanziamento nel caso di cura in altre strutture?
  9. Quali conseguenze ha avuto sul finanziamento a medio e lungo periodo del fondo per la cura (Pflegefonds)?
  10. L’assegno di cura è garantito nel medio e lungo periodo considerando che il previsto “fondo di garanzia” non è stato mai istituito?
  11. Quali misure e quali correttivi sono da prendere, per fare in modo che venga garantito nel medio e lungo periodo il sistema dell’assistenza alle persone non autosufficienti, così come previsto nella legge nr. 9/2007?

Firmato cons. provinciali

Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hans Heiss

Bolzano, 10 febbraio 2014

NO! Referendum 09-02-2014Prendiamo atto con soddisfazione del risultato del referendum sulla legge sulla partecipazione popolare targata SVP.

Abbiamo contrastato fin da subito questa legge in quanto avrebbe reso la partecipazione popolare una vera corsa ad ostacoli rendendo di fatto impossibile l’esercizio della democrazia diretta.

Il 65% dei partecipanti al voto ieri si è espresso contro la legge, ponendo quindi le basi perché la discussione sulla partecipazione possa finalmente iniziare. Confermiamo, anche per il futuro, il nostro impegno affinché possa essere concretizzato il desiderio di maggior partecipazione espresso con forza dai cittadini.

All’iniziativa per più democrazia diretta va il nostro ringraziamento per il costante impegno in questa causa.

Brigitte Foppa e Giorgio Zanvettor
Co-Portavoce Provinciali Verdi Grüne Vërc

Bolzano, 10/02/2014

MOZIONE

HH-BF-RDSDa tempo si invoca un governo dell’Autonomia improntato ai criteri di trasparenza, separazione dei poteri e prevalenza della professionalità sulla nomina puramente politica. La nuova Giunta provinciale ha annunciato di voler adottare un “nuovo stile politico” ispirato agli stessi principi. Se così è, occorre subito cominciare a correggere le più eclatanti storture nelle istituzioni dell’Autonomia.

Una di esse – venuta recentemente alla ribalta – è quella della modalità di nomina dei e delle giudici del Tar di Bolzano. Come noto, essi/e sono tutti/e di nomina politica: 4 da parte del Governo (con l’intesa con il Consiglio provinciale sui due di lingua tedesca) e 4 da parte del Consiglio provinciale. Ciò è stabilito dall’articolo 2 della relativa Norma di Attuazione (Decreto del Presidente della Repubblica 6 aprile 1984, nr. 426).

La nomina politica della totalità dei/delle giudici del Tar di Bolzano è un’eccezione nell’intero ordinamento della Repubblica italiana, dove si diventa giudice con concorso, ed ha fatto parlare spesso di “giustizia domestica”. E’ una di quelle norme che indebolisce l’immagine del nostro sistema autonomistico agli occhi della popolazione e danneggia anche le persone nominate, che si ritrovano spesso al centro di spiacevoli polemiche, anche quando si tratta di persone assolutamente meritevoli di ricoprire quel ruolo.

Il sistema di totale nomina politica del Tar di Bolzano non trova eguali neppure nella vicina Provincia di Trento, che pure con noi condivide la stessa Norma di Attuazione.

Lo stesso Decreto del Presidente della Repubblica 6 aprile 1984, nr. 426, infatti, all’articolo 1 regola le nomine per il Tribunale di Giustizia amministrativa con sede a Trento. A questo sono assegnati 6 magistrati, ma solo due di questi sono quelli designati dal Consiglio provinciale di Trento, mentre gli altri 4 sono magistrati di carriera. Di più: la Norma stabilisce anche che il collegio giudicante sia composto di 3 magistrati e di questi solo uno sia scelto tra quelli di nomina politica. “Le funzioni di presidente – aggiunge la norma trentina – sono svolte in ogni caso da un magistrato di carriera”.

Va aggiunto inoltre che il fatto che invece a Bolzano tutti/e gli/le otto magistrati/e del Tar

siano di totale nomina politica non sembra neppure coerente con quanto previsto dallo stesso Statuto di Autonomia.

L’articolo 91 dello Statuto infatti così recita:

Art. 91.

I componenti della Sezione per la provincia di Bolzano di cui all’articolo 90 del presente Statuto devono appartenere in egual numero ai due maggiori gruppi linguistici.

La metà dei componenti la sezione è nominata dal Consiglio provinciale di Bolzano.

Si succedono quali Presidenti della sezione per uguale periodo di tempo un giudice di lingua italiana ed un giudice di lingua tedesca assegnati al collegio.

Il Presidente è nominato tra i magistrati di carriera che compongono il collegio, con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del consiglio dei Ministri.

Poiché dunque lo Statuto prevede che “Il Presidente è nominato tra i magistrati di carriera che compongono il collegio”, è evidente che debbano esistere anche nel Tar di Bolzano magistrati non di nomina politica ma di carriera, altrimenti questa previsione statutaria è inapplicabile (ed in effetti non si è mai potuta realizzare).

Nel clima di riforme con cui si è aperta la presente Legislatura, occorre dare immediatamente un segnale di rinnovamento e mettere subito rimedio a questa evidente anomalia. Lo si può fare anche a Statuto invariato, semplicemente con una nuova Norma di Attuazione che riformi quella del 1984, prevedendo che – fermo restando la previsione statutaria per cui la metà dei/delle magistrati/e viene nominata dal Consiglio provinciale – almeno l’altra metà dei/delle componenti del Tar di Bolzano siano scelti/e attraverso pubblico concorso, da disciplinare con la stessa Norma di Attuazione.

Tutto ciò considerato,

il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano invita la Commissione dei Sei

ad adeguare la procedura di nomina dei giudici amministrativi del Tar di Bolzano ai principi democratici e universali di separazione dei poteri e di trasparenza attraverso una riforma della relativa Norma di Attuazione (Decreto del Presidente della Repubblica 6 aprile 1984, nr. 426), prevedendo che i/le quattro magistrati/e non designati/e dal Consiglio provinciale siano nominati/e in base a concorso pubblico locale, da disciplinare con la stessa Norma di Attuazione.

Bolzano, 7 febbraio 2014

Cons. provinciali

Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss
Brigitte Foppa

Gentili deputate/i e senatori dell’Alto Adige/Südtirol,

con la presente, Vi chiediamo di dichiarare la Vostra posizione riguardo alle seguenti due modifiche alla bozza di legge “Italicum”, proposte dalla campagna “50/50 – se non è paritaria non è democrazia” e volte a garantire la presenza paritaria di donne e uomini nelle liste elettorali:

  1. l’alternanza di candidate/i 1 a 1, quindi candidata donna e poi uomo, (oppure candidato uomo e poi donna) alternandosi in tutta la lista. La bozza di legge arrivata in aula prevede invece di alternare 2 a 2 le/i candidate/i per genere, col rischio che due uomini occupino le prime posizioni in lista.
  2. l’alternanza delle/dei capolista nei collegi plurinominali, 50% donne e 50% uomini.
  3. implicazioni della bozza di legge per il Trentino-Alto Adige. Cosa intende fare per la parità di genere nei collegi uninominali e nei seggi assegnati coi resti nella nostra regione?

Ringraziamo sin d’ora per la Sua risposta e La informiamo che renderemo pubblica la Sua risposta (o non risposta).

Con l’auspicio di una legge elettorale migliore per tutte e tutti,
un saluto cordiale
le Donne Verdi

Informazioni: Evelyn Gruber-Fischnaller, Brigitte Foppa
[email protected]

La campagna: www.senonoraquando.eu/?p=14358

Giunta regionale sede TrentoIn questi giorni assistiamo allibiti alle trattative per la formazione della Giunta regionale. Il punto cruciale, è ormai chiaro a tutti, si chiama Roberto Bizzo. Per quanto importante possa essere una sistemazione soddisfacente per il Vicepresidente del Consiglio provinciale all’interno della coalizione di governo, facciamo notare che il destino di un solo politico non può bloccare in questo modo scandaloso la formazione di una giunta.

Il Consiglio regionale è bloccato, la discussione politica sta degenerando e l‘opinione pubblica scrolla le spalle e si distanzia sempre piú da questa cultura politica che dovrebbe appartenere al passato, così come troppe volte annunciato.

Il diabattito deprimente sulle quote di genere poi non è un dettaglio, ma un aspetto importante di tutta la vicenda. Così come viene trasmesso, sembra quasi che il rispetto delle quote rosa sia un peso ingombrate da rifilare ai vari partner piú deboli. Che la presenza di una (1) assessora nel governo possa essere vista come un arricchimento della squadra non passa nemmeno per l‘anticamera del cervello di chi al momento detiene il potere.

Chiediamo ai partner di governo di chiudere al più presto queste trattative deprimenti e indegne e di presentare finalmente una squadra di governo degna di questo nome, che rispetti le aspettative di cittadini e cittadine.

Brigitte Foppa
Hans Heiss
Riccardo Dello Sbarba

Consiglieri regionali Verdi Grüne Verc

Bolzano Bozen, 6.2.2014

Muell_artikelBoxINTERROGAZIONE

Giustamente la legge provinciale altoatesina vieta l’importazione dei rifiuti da bruciare nell’inceneritore di Bolzano. Giustamente, poiché si basa sull’elementare principio di responsabilità secondo cui ogni territorio ha il dovere di “chiudere” il ciclo dei propri rifiuti sul territorio stesso, senza scaricarne i costi su altri territori. Non si può infatti fare i virtuosi con gli inceneritori degli altri, come fanno diverse province e regioni italiane.

Il divieto di importazione va dunque assolutamente mantenuto. Ma il principio di responsabilità vale anche per chi lo proclama. Insomma: accanto al divieto di importazione, per la Provincia di Bolzano dovrebbe anche valere il divieto di esportazione dei propri rifiuti verso territori esterni. Tale divieto non vale naturalmente per i materiali recuperati nella raccolta differenziata e avviati al riciclo e al riutilizzo, anche attraverso la loro trasformazione in altro tipo di materiale.

Vale invece assolutamente per il deposito in discarica e per lo “smaltimento” attraverso trattamento termico, cioè attraverso incenerimento, sia in inceneritori che in cementifici o altro. In questo caso si tratterebbe semplicemente di “esportare l’inquinamento” provocando emissioni in altri territori. Questo contraddice il principio di responsabilità, che va applicato in un’ottica globale.

Sarebbe politicamente e eticamente ipocrita avviare a discarica o incenerimento all’esterno della provincia rifiuti di cui noi siamo responsabili.

Per questo al ciclo dei rifiuti va applicata la “verità dei costi ambientali”.

Negli ultimi tempi infatti sono apparse sulla stampa diverse affermazioni secondo le quali rifiuti della nostra provincia, addirittura raccolti inizialmente nelle campane della “differenziata”, verrebbero poi comunque avviati all’incenerimento in Austria o in altre regioni italiane. Su questi fatti va fatta assoluta chiarezza.

Per tutti questi motivi,

Si chiede:

  1. Quanti rifiuti e di quale categoria vengono attualmente esportati verso territori esterni alla provincia di Bolzano per essere alla fine avviati a discariche, incenerimento o qualsiasi altro tipo di smaltimento (ad eccezione di quelli che entrano nel riciclaggio e vengono trasformati in altri prodotti) in impianti sia pubblici che privati?
  2. Tra i rifiuti da considerare: fanghi, impurità da raccolta differenziata (soprattutto plastiche, e se sì, di che tipo), quote di rifiuto organico che non riescono a trattare i nostri impianti, e qualsiasi altro tipo di frazione).
  3. Si richiede di indicare le quantità con un criterio omogeneo, che consenta di farsi un’idea precisa di quanti e quali rifiuti “esporti” la provincia di Bolzano in un significativo lasso di tempo (possibilmente all’anno).
  4. Se possibile, si chiede anche di indicare i costi economici di questi smaltimenti, sia che ricadano a carico di privati che di enti pubblici, nostri o esterni.

Bolzano, 4.2.2014

Cons. Provinciali

Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hans Heiss

Gentile Presidente della Camera,
On.le Laura Boldrini,
esprimiamo indignate la nostra più profonda solidarietà, offese dal comportamento misogino e sessista che umilia tutte le donne del Parlamento e del Paese.
La misoginia e il sessismo sono sempre un indizio di arretratezza civile e di fallimento culturale che portano alla deriva antidemocratica.

Le donne Verdi del Sudtirolo

Evelyn Gruber-Fischnaller
Portavoce delle donne Verdi del Sudtirolo

[email protected]

Giorgio Zanvettor - Brigitte Foppa

L’assemblea provinciale dei Verdi-Grüne-Verc del 01 febbraio 2014 ha eletto Brigitte Foppa (82% dei voti) e Giorgio Zanvettor (75% dei voti) come nuovi portavoce provinciali.

Per questo compito, oltre ai due eletti, si erano candidati anche Marialaura Lorenzini, Andreas Unterkircher e Martin Mahlknecht.

L’assemblea ha ringraziato Riccardo Dello Sbarba per il prezioso lavoro svolto come portavoce ad interim durante le primarie e la campagna elettorale. Un caloroso ringraziamento è andato anche a Hubert Sparer per il suo accurato servizio svolto in questi anni in qualità di tesoriere. Alla nuova tesoriera, Erica Fassa, vanno i migliori auguri di buon lavoro.

Dopo l’elezione, la mattinata è proseguita con una discussione tematica con Florian Kronbichler, Francesco Palermo, Katherina Longariva, Stephan Lausch e i nuovi portavoce Brigitte Foppa e Giorgio Zanvettor su “Nuova democrazia – nuova autonomia”.

Congratulazioni al nostro nuovo e alla nostra nuova portavoce e in bocca al lupo a entrambi!

Qui sono a disposizione i curricula di Brigitte Foppa e Giorgio Zanvettor.

Qui si possono scaricare i discorsi di Brigitte Foppa e Giorgio Zanvettor in occasione dell’assemblea provinciale.

E alcune foto dell’assemblea:

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Qui trovi ulteriori foto, gentilmente ricevute da  Hubert Gasser: foto assemblea provinciale

INTERROGAZIONE

Concessioni idroelettriche: Procedura d’infrazione UE 2011/2026 – Governo e Provincia hanno risposto?

GrosswasserkonzeptionenCon lettera del 26.09.2013 il Commissario europeo per il Mercato Interno Michel Banner ha inviato al ministro italiano Emma Bonino l’avviso della procedura di infrazione nr. 2011/2026 (“Normativa italiana in materia di concessioni idroelettriche – Costituzione in mora complementare”) riguardante norme di proroga o proroghe di fatto di grandi concessioni idroelettriche sia sul territorio italiano sia su quello della Provincia autonoma di Bolzano. Oggetto della procedura di infrazione europea sono infatti sia leggi nazionali sia leggi provinciali:

Il Decreto legge 22.6.12 nr. 83, “Misure urgenti per la crescita del paese”, il cosiddetto “Decreti Monti”.

La Legge provinciale nr. 4 del 1998 della Provincia di Trento.

La Legge provinciale nr. 7 del 2006, articolo 19 bis (introdotto dalla LP nr. 122/2010) della Provincia di Bolzano.

Tutte queste normative, secondo la Commissione Europea, hanno l’effetto di prorogare “automaticamente” concessioni idroelettriche ormai scadute (ad esempio le concessioni Hydros di Brunico, Visse, Marlengo), senza alcuna gara, e questo contrasta diverse norme europee sovra ordinate, tra cui l’articolo 12 della direttiva 2006/123/CE che vieta rinnovi automatici di qualsiasi autorizzazione per una determinata attività, oppure l’articolo 49 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea sul “diritto alla libertà di stabilimento” compreso il diritto a partecipare senza subire alcuna discriminazione a gare o rinnovi di concessioni come quelle idroelettriche.

Il Commissario Barnier dava all’Italia, e attraverso l’Italia anche alle province di Bolzano e Trento, due mesi di tempo per rispondere a questa notifica.

I due mesi sono scaduti il 26 novembre 2013, ma non si ha notizia delle risposte che sono state date.

Si chiede:

  1. Risulta che la Repubblica italiana abbia risposto alla citata procedura di infrazione europea?
  2. Se sì, quando e con quali argomentazioni? Si richiede gentilmente la trasmissione del documento o dei documenti con cui la risposta è stata redatta.
  3. La Provincia di Bolzano è stata consultata sulla vicenda? Se sì, ha trasmesso al Governo italiano e/o all’Unione Europea una sua risposta, o un qualsiasi documento o argomentazione che riguardi la procedura di infrazione citata o comunque le circostanze e le norme oggetto di tale procedura? Si richiede gentilmente la trasmissione del documento o dei documenti con cui la risposta o l’argomentazione della Provincia è stata redatta.
  4. A che punto è la procedura di infrazione? Vi sono stati altri passi formali, da parte dei soggetti coinvolti (governo italiano e province autonome)? Se sì, quali e quando, e con quali esiti? Si richiede gentilmente la trasmissione della documentazione esistente al proposito.
  5. A che punto è la procedura di infrazione?

Bolzano, 31.1.2014

Cons. Provinciali

Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hans Heiss

Ti invitiamo alla prima Assemblea Provinciale del 2014 per l’elezione dei nuovi portavoce!

L’assemblea si svolgerà sabato, 01 febbraio 2014 dalle 10.00 alle 13:00 nella Sala 2 della Casa Kolping a Bolzano, Via Adolph‐Kolping 3.

Con il seguente Ordine del giorno:

1. Apertura dei lavori
2. Elezione dei nuovi portavoce dei Verdi Grüne Vërc
Pausa
3. Discussione “Nuova Democrazia – nuova Autonomia” con Francesco Palermo (Senatore PD‐SVP), Florian Kronbichler (Deputato SEL‐Verdi), Stephan Lausch (iniziativa per più democrazia), Katherina Longariva (Rete per la Partecipazione) e i nuovi portavoce dei Verdi
4. Eventuali mozioni (*)
5. Varie ed eventuali

(*) Mozioni redatte in entrambe le lingue possono essere presentate entro venerdì, 31 gennaio 2014, ore 12.

Ricordiamo che possono partecipare al voto solo gli/le iscritti/e al partito. È possibile iscriversi o rinnovare l’iscrizione dalle 9.00 alle 9.45.

Ti aspettiamo!

Riccardo Dello Sbarba
Portavoce provinciale Verdi Grüne Vërc

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