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Una lunga storia avvincente

COMUNICATO STAMPA.

È un progetto che portiamo avanti da alcuni anni. L’ammissione al Partito Verde Europeo (EGP) non è un gioco da ragazzi, ma una faccenda molto seria. Soprattutto per un piccolo partito regionale come il nostro dei Verdi Grüne Vërc. Solo in pochi paesi è stato ammesso più di un partito all’interno dell’EGP: per ora solo Inghilterra/Scozia, Catalogna/Spagna e il Belgio – da domenica anche l’Italia.
Tutto è iniziato nel 2014, quando i Verdi altoatesini lasciarono la “Federazione dei Verdi”, perché l’anno precedente non avevano voluto presentarsi in Alto Adige per le elezioni parlamentari con il partito di sinistra “Rivoluzione Civile”.
Questa scelta per noi sarebbe stata impossibile da spiegare. La trasformazione a partito regionale autonomo fu poi una naturale conseguenza.
In questi anni l’autonomia dei Verdi altoatesini ha portato con sé sicuramente delle conseguenze positive, ma anche alcuni aspetti negativi. Oltre al peso economico dell’autogestione ci è venuta soprattutto a mancare l’appartenenza a qualcosa di più grande. Abbiamo cercato così di riequilibrare questa mancanza attivando e curando la rete con i Verdi austriaci e con i Verdi tedeschi. Grazie a questo lavoro costante sono nati contatti importanti con Tirolo, Baviera, Baden-Württemberg, Hessen, Mecklenburg-Vorpommern, ecc.
Poi arrivò l’idea di Anna Hupel e Valentino Liberto dei Giovani Verdi, che proposero di diventare parte dei Verdi Europei. Una proposta audace che entusiasmò gli allora co-portavoce Brigitte Foppa e Giorgio Zanvettor. Ci mettemmo così al lavoro e presentammo la richiesta di ammissione. Ma mica bastava, capimmo ben presto che questo era solo un primo indispensabile passo per ottenere la prima “Fact Finding Mission” avvenuta nel 2016. Il vertice dell’EGP (entrambi i co-portavoce, Reinhard Bütikofer e Monica Frassoni, la segretaria generale Mar García e diversi membri del direttivo) venne in Alto Adige per verificare se i Verdi Sudtirolesi fossero un partito serio e meritevole di essere accolto. Non parlarono solo con le persone attive all’interno dei Verdi, non si limitarono solo a visitare la nostra sede, ma fecero dei lunghi colloqui anche con persone esterne al partito, per farsi un’idea la più completa possibile. La missione si svolse in modo molto positivo e sei mesi dopo, grazie a un convegno sul turismo organizzato in collaborazione con l’EGP, potemmo constatare direttamente la dimensione e la forza internazionale dei Verdi Europei: delegati da tutta Europa vennero a Merano per discutere di Overtourism.
A dicembre 2017 superammo quindi il primo ostacolo: l’ammissione ufficiale come “candidate member”, avvenuta a Karlstad in Svezia. L’ammissione fu votata dal congresso all’unanimità. Prima però abbiamo dovuto bussare a molte porte, abbiamo contattato delegati da tutti i paesi europei per chiedere il sostegno alla nostra candidatura. E così alla fine abbiamo ottenuto un voto unanime per il primo passaggio alla nostra ammissione.
Due anni dopo, il 10 novembre, è arrivato il momento per l’ammissione definitiva dei Verdi Grüne Vërc nella grande famiglia dei Verdi Europei. Da poco è stata effettuata una seconda Fact Finding Mission, a cui ha partecipato anche il futuro co-portavoce dell’EGP Thomas Vaitz. E di nuovo il verdetto sui Verdi sudtirolesi è stato convintamente positivo.
Contemporaneamente, anche la Federazione dei Verdi italiani ha dato parere positivo al nostro ingresso nel partito verde europeo.
Così le delegate e i delegati Brigitte Foppa, Verena Frei, Riccardo Dello Sbarba, Tobias Planer, Anna Hupel e Rogerio Portanova questo fine settimana saranno a Tampere (Finlandia) – fiduciosi di tornare domenica come membri effettivi del Partito Verde Europeo.

Bolzano, 08/11/2019

Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Tobias Planer
Verena Frei
Anna Hupel

Author: Heidi

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