Giunta regionale sede Trento

Dopo che finalmente, in seguito a una lunga ed estenuante attesa, i posti del governo provinciale sembrano essere stati assegnati in maniera definitiva, guardiamo ora alla bagarre per i posti rimanenti nelle svendite della politica.

L’assessore uscente Widmann, articolo ormai fuori moda, verrà confinato alla Presidenza del Consiglio, cosa che abbiamo già avuto modo di commentare qualche settimana fa. Gli ultimi posti sono ora quelli, non proprio allettanti, della Giunta regionale. Con un certo stupore osserviamo come, ad oggi, ci siano in lizza solamente uomini (maschi). Nell’ultimo governo regionale, con Martha Stocker, c’era per lo meno una (1) donna. La rappresentanza di entrambi i sessi nelle istituzioni non è solo prevista dal decreto pari opportunità, ma dovrebbe essere da tempo ancorato come principio e priorità nelle teste e nei calcoli soprattutto di coloro che si spacciano per “innovatori”.

Chiediamo quindi già da ora ai partner della coalizione di formare una squadra di governo regionale equilibrata nella rappresentanza dei sessi.

Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba, Hans Heiss – Consiglieri provinciali

Bolzano, 08/01/2014

MOZIONE

PerniceBiancaLa pernice bianca è a rischio estinzione, soprattutto nella zona dolomitica. Questa specie è nella lista rossa dal 1994 e soffre sempre di più. Per questo molte regioni hanno vietato la caccia a questa specie, come ad esempio il vicino Trentino.

Questa specie è tipica della tundra artica ed è presente anche sulle Alpi come una sorta di “relitto glaciale” tra i 1800 e i 2700 metri di quota, su rocce e ghiaioni fino al limite della neve.

A livello mondiale la specie non è in via di estinzione ma le “popolazioni” delle zone marginali di diffusione, come appunto le Alpi e i Pirenei, sono in declino da diversi decenni. Le cause sono molteplici: i mutamenti climatici, che riducono drasticamente l’habitat favorevole alla specie, la predazione (corvidi e volpi) e le attività umane come l’antropizzazione in quota, le piste da sci portate sempre più il alto, il trekking, lo scialpinismo e il prelievo venatorio.

Ma anche la caccia alla pernice bianca è da anni in declino, poiché è sempre più difficile trovare questo uccello. Gli abbattimenti consentiti sul nostro territorio all’inizio degli anni Novanta erano quasi mille all’anno, nel 2010 sono stati 290 e non tutti effettuati perché l’incontro con questa specie è sempre più raro.

A proposito dell’area dolomitica, l’Ispra, l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ha sottolineato che “i dati censuali nel 2011 evidenziano densità medio basse di maschi al canto in primavera (in media 2,1 maschi ogni 100 ettari), mentre i dati del periodo riproduttivo, riferiti al 2010, evidenziano un valore di 0,27, in decremento rispetto allo 0,56 del 2008. L’Ispra ha invitato a fermare la caccia alla pernice soprattutto nella zona dolomitica, dove è maggiormente a rischio. Seguendo il principio di precauzione – ha affermato l’Istituto – sarebbe opportuna l’esclusione del prelievo nella quasi totalità delle riserve delle Dolomiti e in quelle dell’arco alpino centrale, caratterizzate dalla presenza di nuclei isolati e marginali.

Sulla base dei preoccupanti dati emersi dal “Rapporto sulla situazione della pernice bianca in Alto Adige” curato nel 2011 dall’Ufficio caccia e pesca della Provincia e dall’Associazione cacciatori Alto Adige, da cui emergeva un calo progressivo e rilevante delle covate e del numero di giovani esemplari censiti, lo stesso Ufficio caccia e pesca, a firma del direttore Dr. Heinrich Erhard, scriveva il 30 giugno 2011 nella sua “Valutazione dell’incidenza del prelievo della pernice bianca sulla consistenza ed evoluzione delle popolazioni di appartenenza”: “Si ritiene giustificato di escludere per il 2011 ogni prelievo della pernice bianca in tutte le Dolomiti, fatta eccezione per le riserve dell’Alta Pusteria nonché di quelle situate fra la valle di Luson e di Gardena. Inoltre, assegnazioni di abbattimento di pernice bianca non possono essere sostenute per quelle riserve lungo l’arco alpino centrale ove sono confermati solo nuclei isolati e marginali all’areale di diffusione principale”.

Purtroppo tali indicazioni non sono state tenute nel debito conto dalla “Commissione provinciale pianificazioni abbattimenti”, che in diversi casi ha autorizzato la caccia alla pernice bianca anche nelle riserve che l’Ufficio caccia e pesca aveva escluso. Tali decisioni sono passate a maggioranza nella commissione, col voto contrario del rappresentante dell’Ufficio caccia e pesca della Provincia.

“La commissione non si è sempre allineata alla proposta contenuta nella valutazione d’incidenza”: così il direttore Erhard ha comunicato in una lettera del 18 agosto 2011 ai rappresentanti delle associazioni ambientaliste dell’Alto Adige.

Vista la situazione, occorre adesso che intervenga direttamente la Provincia: appare inderogabile infatti almeno una sospensione per un certo periodo della caccia alla pernice bianca su tutto il territorio provinciale e la fissazione di condizioni precise di ripopolamento affinché in futuro tale sospensione possa essere rivista.

Per questi motivi, il Consiglio provinciale impegna la Giunta provinciale

  1. a sospendere gli abbattimenti della pernice bianca su tutto il territorio provinciale per almeno 3 anni a partire dalla prossima stagione venatoria;
  2. a invitare l’ufficio caccia e pesca della Provincia a definire precisi criteri per quanto riguarda la diffusione e la presenza della pernice bianca sul territorio provinciale che possano rendere sostenibile la ripresa di una moderata attività di prelievo della specie nelle aree in cui tali condizioni dovessero verificarsi;
  3. a mantenere anche dopo i primi 3 anni di sospensione il divieto di abbattimento della pernice bianca in tutte quelle aree della provincia dove l’Ufficio caccia e pesca non ritenga esistano i presupposti indispensabili di popolamento e diffusione per consentire la ripresa del prelievo di questa specie.

Cons. provinciali

Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss
Brigitte Foppa

Bolzano, 8 gennaio 2014

 

MOZIONE

Muellverbrennungsanlage_artikelBoxDopo che il Trentino ha definitivamente rinunciato alla costruzione di un proprio inceneritore, il nuovo assessore trentino all’ambiente ha auspicato “una maggiore integrazione tra Alto Adige e Trentino” per quanto riguarda la politica dei rifiuti che si concretizzerebbe nel trasferimento dei rifiuti trentini all’inceneritore di Bolzano. Il governatore trentino Ugo Rossi ha confermato di aver inviato a Bolzano una simile proposta. Il progetto dovrebbe partire a metà 2014, anche in considerazione dell’imminente esaurimento delle discariche disponibili in Trentino.

A questo proposito, va ricordato che la nostra legge provinciale vieta l’importazione di rifiuti da fuori provincia, secondo il principio di responsabilità per cui ogni territorio deve farsi carico dei rifiuti che produce. Ciò si è tradotto nella norma citata e nell’impianto del piano provinciale rifiuti, secondo il quale il trattamento dei rifiuti deve basarsi su criteri strettamente ecologici, rifiutando soluzioni adottate altrove (vedi il noto caso di Brescia) dove si cerca di “fare cassa” incenerendo più rifiuti possibili, anche importandoli.

Inoltre, la norma che vieta l’importazione di rifiuti fu anche il frutto di un preciso accordo tra la Provincia e il Comune di Bolzano ai tempi della formulazione del piano provinciale: il Comune si faceva carico di “ospitare” il nuovo inceneritore sul proprio territorio, ma in cambio la Provincia garantiva (e fissava per legge) che l’inceneritore sarebbe servito esclusivamente per “chiudere” il ciclo dei rifiuti altoatesini, Tale principio va difeso nei confronti di qualsiasi eventuale richiesta di trasferimento di rifiuti non altoatesini ad impianti del nostro territorio.

Le sinergie col Trentino anche in questo campo sono naturalmente benvenute, ma solo se consentono di mettere in comune le migliori pratiche di ciascuna provincia. L’incenerimento – anche secondo la più recente normativa europea – non può essere considerata una “migliore pratica”.

Per migliori pratiche su cui ricercare sinergie coi vicini trentini possiamo invece considerare la raccolta differenziata e le sue diverse tecniche (su cui il Trentino per molti aspetti è più avanti della provincia di Bolzano), o la prevenzione della produzione dei rifiuti attraverso soluzioni che riducano a monte gli imballaggi, obbiettivo questo per cui servono accordi anche sovra provinciali con chi opera nella produzione delle merci e la loro vendita: in questo campo l’azione congiunta di due Province può essere più efficace di una sola.

Tutto ciò considerato,

il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano

ribadisce con forza la decisone presa a suo tempo e fissata in legge provinciale di non importare né trattare alcun tipo di rifiuto proveniente dall’esterno della provincia

e impegna la Giunta provinciale

a comunicare immediatamente alla giunta provinciale del Trentino questa decisione di non importare né trattare in Alto Adige alcun tipo di rifiuto dall’esterno, proponendo invece alla vicina provincia ogni possibile sinergia sia nell’azione per prevenire e ridurre a monte la produzione di rifiuti, sia per rendere sempre più efficace la raccolta differenziata, il riciclaggio e il riutilizzo del rifiuto considerato come risorsa.

Bolzano, 7 gennaio 2014

Cons. provinciali

Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss
Brigitte Foppa

Thomas-WidmannThomas Widmann alla presidenza del Consiglio Provinciale sarebbe una scelta disastrosa.

Si intensificano i sospetti che l’assessore Widmann verrà escluso dalla Giunta Provinciale e che, per indorare la pillola, gli verrà offerto il posto di Presidente del Consiglio Provinciale.

Per il Consiglio questo sarebbe un disastro, visto che nessun assessore nelle scorse legislature ha brillato per assenza quanto proprio Thomas Widmann. Lo stesso Widmann più di una volta ha manifestato il suo disprezzo per le regole e le procedure parlamentari. Widmann avrà molte competenze – tra queste però non si annoverano certo la gestione delicata di un’istituzione parlamentare e il rispetto per le procedure democratiche.

Non solo i partiti presenti in Consiglio, ma anche i cittadini e le cittadine dovranno sentirsi presi in giro, se un noto spregiatore del Consiglio sarà posto alla sua presidenza.

Sarebbe un duro colpo nei confronti degli sforzi per rivalutare e rafforzare il lavoro del parlamento provinciale. I partiti di maggioranza faranno quindi bene a non prendere seriamente in considerazione questa opzione.

Il fatto che la presidenza del Consiglio Provinciale degeneri a materia di trattativa negli equilibri interni alla Volkspartei ci indigna profondamente.

Hans Heiss
Riccardo dello Sbarba
Brigitte Foppa

Bolzano/Bozen, 19.12.2013

 

Inceneritore Bolzano

È noto che l’inceneritore di Bolzano è stato progettato e costruito con una dimensione eccessiva – contro ogni previsione e contro i ripetuti avvertimenti degli ambientalisti e degli stessi Verdi.

Negli ultimi mesi, e soprattutto dopo che la città di Bolzano ha adottato il nuovo sistema di raccolta, la quantità di rifiuti residui è calata drasticamente, qualcuno ripete che l’inceneritore ha necessità di una “quantità adeguata” rifiuti, anche a costo di importarne da fuori.

La prova che questo rischio è reale l’ha data il nuovo assessore trentino all’ambiente Mauro Gilmozzi . Sul quotidiano ” L’Adige ” del 18 Dicembre 2013 l’assessore ha scritto in un suo editoriale che, nel senso di ” una migliore cooperazione e rafforzamento dell’Euregio ( ! )” sono già stati presi contatti con la Giunta provinciale di Bolzano per trovare soluzioni che consentano di bruciare i rifiuti del Trentino, almeno parzialmente, in Alto Adige. Gilmozzi sottolinea che la proposta è finalizzata a creare sinergie tra Trentino ed Alto Adige nel campo dell’ambiente.

Questo potrebbe “aiutare” la Provincia Autonoma di Bolzano ad affrontare il dilemma di un forno che “ha fame” e che non sappiamo più come nutrire .

L’inceneritore è progettato per 135.000 tonnellate, ma attualmente il territorio “produce” molti meno rifiuti. Le 66.000 tonnellate di Trentino potrebbero compensare questa “lacuna”.

Il fatto che ciò comporterebbe un volume di traffico molto superiore all’attuale, o che crescerebbe di molto l’impatto ambientale totale dell’inceneritore e che esso peserebbe sulla conca di Bolzano non trova posto nelle “preoccupate riflessioni” dell’assessore trentino.

Chiediamo alla futura Giunta provinciale altoatesina di non considerare assolutamente l’ipotesi di importare dei rifiuti dalle province limitrofe. La norma della legge provinciale che vieta tale importazione va mantenuta e rafforzata e va chiaramente ribadita nel nuovo piano di gestione dei rifiuti che avrebbe dovuto redatto in conformità coi requisiti dell’Unione Europea entro fine 2013.

Sul tema abbiamo presentato un’interrogazione in Consiglio provinciale.

Cons. provinciali

Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba, Hans Heiss

 

Riccardo Dello SbarbaIl Governo nomina i membri della Commissione dei 6 e dei 12: “proroghe” abusive ed espropriazione delle competenze del Consiglio provinciale

Egregia Presiedente del Consiglio provinciale, cara Martha,

per lunedì 23 ci hai convocato come Collegio dei Capigruppo del Consiglio provinciale e tra i punti all’ordine del giorno c’è anche: “Proposte per la valorizzazione del Consiglio provinciale”.

La mia prima proposta è questa: “IMPEDIRE L’ESPROPRIO DI COMPETENZE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE!”.  A questo fine Ti chiedo un intervento immediato presso il Presidente della Giunta provinciale e il Governo di Roma, in particolare Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Graziano Delrio.

Il tema è quello della nomina comunicata oggi dallo stesso Ministero dei componenti delle commissioni dei Sei e dei Dodici, cioè gli organi fondamentali per la preparazione e l’approvazione delle Norme di attuazione dello Statuto di autonomia.

Organi più importanti non potrebbero esserci. E dunque non potrebbe esserci competenza più importante per i Consigli provinciali e regionale della nomina, che loro spetta, di una parte dei membri di tali Commissioni.

La nomina è regolata dall’articolo 107 dello Statuto che così recita:

107. Con decreti legislativi saranno emanate le norme di attuazione del presente Statuto, sentita una commissione paritetica composta di dodici membri di cui sei in rappresentanza dello Stato, due del Consiglio regionale, due del Consiglio provinciale di Trento e due di quello di Bolzano. Tre componenti devono appartenere al gruppo linguistico tedesco.In seno alla commissione di cui al precedente comma è istituita una speciale commissione per le norme di attuazione relative alle materie attribuite alla competenza della Provincia di Bolzano, composta di sei membri di cui tre in rappresentanza dello Stato e tre della Provincia. Uno dei membri in rappresentanza dello Stato deve appartenere al gruppo linguistico tedesco; uno di quelli in rappresentanza della Provincia deve appartenere al gruppo linguistico italiano.

Dunque: tre membri della Commissione dei Sei per la Provincia di Bolzano devono essere eletti dal Consiglio provinciale, che così ha fatto all’inizio di ogni Legislatura.

Il comunicato del Ministro Delrio di oggi è in palese contrasto con tale norma. Lo riporto per chiarezza:

IL MINISTRO DELRIO NOMINA LE COMMISSIONI PARITETICHEDI FRIULI VENEZIA GIULIA E TRENTINO-ALTO ADIGEIl Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Graziano Delrio ha provveduto alla nomina delle Commissioni paritetiche delle Regioni a statuto speciale Friuli Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige. Il Ministro ha nominato i componenti governativi e ratificato i componenti indicati dalle Autonomie, dando via libera alle Commissioni.La Commissione paritetica del Trentino-Alto Adige risulta composta da: on. Lorenzo Dellai, on. Gianclaudio Bressa, Brunhilde Platzer, on. Daniel Alfreider, Franca Penasa, on. Michele Nicoletti nominati dal Governo, Siegfried Brugger e Roberto Pinter nominati dal Consiglio regionale, on. Karl Zeller e Alberto Zocchi nominati dal Consiglio provinciale di Bolzano, Mario Magnani e Diego Pintarelli, nominati dal Consiglio provinciale di Trento.

Non si capisce che senso abbia la frase, che ho sottolineato, sulla “ratifica” dei componenti indicati dalle “Autonomie locali”. Non mi risulta che il Consiglio provinciale abbia rinnovato queste nomine, come è suo diritto e dovere a ogni inizio Legislatura, né che abbia “indicato” alcunché, né tantomeno che sia stato consultato in merito dal Governo. I Nomi indicati sono quelli dei componenti eletti nella scorsa Legislatura, precisamente nel lontano 3 febbraio del 2009 (Zocchi e Zeller).

Non vorrei che questa “indicazione” fosse venuta non dal Consiglio provinciale, che è l’unico organo che ha sovranità in materia, ma dal Presidente della Giunta provinciale. Sarebbe una gravissima espropriazione dei poteri dell’Organo Legislativo dell’Autonomia!

Purtroppo ho motivo di pensare che sia andata proprio così. Lo deduco da un comunicato stampa diffuso dall’Ufficio stampa della Giunta lo scorso 9 dicembre 2013, che riportava le seguenti affermazioni del Presidente Durnwalder:

DALLA GIUNTA: OK ALLA PROROGA DELLE COMMISSIONI PARITETICHE. Dalla Giunta provinciale è arrivata oggi (9 dicembre) l’intesa alla proroga nell’incarico per qualche mese degli attuali membri di nomina provinciale e regionale nelle Commissioni partetiche dei 6 e dei 12. Si potrà pertanto lavorare da subito alle nuove norme di attuazione sul finanziamento dell’autonomia. Le Commissioni dei 6 e dei 12 sono chiamate ad elaborare le norme di attuazione che aggiornano l’autonomia speciale e sono in attesa di rinomina in coincidenza della nuova legislatura. Considerato però che l’agenda politica di Governo e Province prevede un varo in tempi rapidi di alcune norme essenziali – tra cui quelle sul futuro finanziamento dell’autonomia e sul nuovo assetto del parco nazionale dello Stelvio – il Governo valuta l’opportunità di prorogare nella carica le attuali Commissioni, come prospettato nei giorni scorsi dal ministro alle Regioni Graziano Delrio al presidente Luis Durnwalder. La Giunta provinciale ha dato oggi il suo assenso: “Le commissioni paritetiche resteranno nell’attuale composizione presumibilmente per un paio di mesi, prima di essere nominate ex novo da Governo, Province e Regione, ma nel frattempo potranno garantire l’operatività per predisporre le nuove norme”, ha detto il presidente Durnwalder. Gli attuali rappresentanti locali nella Commissione dei 6 sono Alberto Zocchi e Karl Zeller (nominati dal Consiglio provinciale) nonché Siegfried Brugger (di nomina regionale).

Egregia Presidente, cara Martha,

credo tu comprenda quale “vulnus” è stato portato ai poteri del Consiglio se davvero risultasse che sulla testa di tutti e tutte noi Governo e Presidente della Provincia hanno concordato una proroga di fatto di nomine che spettano al Consiglio provinciale. E’ a questo organismo che il Governo semmai doveva rivolgersi per ogni decisione in merito ai nominati nelle Commissioni paritetiche.

Vorrei anche ricordare che nell’ultima riunione dei/delle Capigruppo tu stessa, Presidente, ci hai consegnato un “Elenco di punti istituzionali da trattare” subito dopo l’elezione della Giunta provinciale in cui, al punto nr. 3, è prevista la “Designazione di due persone in rappresentanza del Consiglio provinciale quali membri delle Commissioni paritetiche (Commissione dei Sei e dei Dodici)”.

La vicenda è troppo seria e va immediatamente chiarita.

Per questo ti chiedo con urgenza:

  1. Di metterti immediatamente in Contatto col Ministro Delrio per chiarire le prerogative del Consiglio provinciale in materia e avere informazioni certe su cosa sia successo. Al Ministro va chiesto se, e se sì perché, si sia rivolto al Presidente della Provincia e non al Consiglio provinciale (e a Te, Martha, come nostra Presidente). Va chiesto in quale forma egli si sia rivolto, e se esista un carteggio ufficiale tra Governo e Provincia di Bolzano in materia. Se esiste, va richiesta la consegna di questo carteggio al Consiglio provinciale, attraverso la Tua persona, in modo che Tu poi possa farne avere copia a ogni capogruppo.
  2. Di metterti immediatamente in contatto ciol Presidente della Provincia Durnwalder per fargli le stesse domande e acquisire ogni documentazione utile per chiarire che cosa sia successo. A Durnwalder va chiesto perché si sia appropriato di un potere che spettava al Consiglio, perché non ci abbia neppure consultato e in base a quale norma giuridica abbia agito. Gli va anche ricordato che i poteri devono rispettare le reciproche prerogative e che in una democrazia è gravissimo che l’esecutivo espropri il legislativo di una competenza fondamentale.
  3. Ti chiedo altresì di confermarci che la designazione dei rappresentanti del Consiglio provinciale nelle commissioni dei Sei e dei Dodici sarà fatta al più presto come terzo punto all’ordine del giorno dopo l’elezione della Giunta provinciale. Ti chiedo di informare di questo Ministro e Presidente della Giunta, nonché i vecchi membri – ormai scaduti – designati nel lontano marzo 2009, affinché possano valutare l’opportunità di decisioni prese in fretta e furia prima che il Consiglio abbia potuto procedere alle nomine.

La mia preoccupazione riguarda anche la legittimità di atti compiuti da Commissioni i cui membri siano stati in modo anomalo “indicati” da un potere diverso da quello.

Riccardo Dello Sbarba

Bolzano, 17.12.2013

 

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Prendiamo atto della decisione della Svp di formare per la XV Legislatura una Giunta provinciale col solo Pd e con una maggioranza risicata.

E’ una scelta in continuità col passato, segno soprattutto della debolezza e dei conflitti interni sia della Svp che del Pd. Il rinnovamento di cui tanto si è parlato in campagna elettorale è per adesso rinviato: per realizzarlo serve evidentemente molto più tempo e un lavoro di smantellamento del vecchio sistema, cui dovremo ancora dedicarci nei prossimi 5 anni.

A questo lavoro noi Verdi daremo un contributo con un’opposizione forte e propositiva, con la qualità che abbiamo dimostrato anche in passato di garantire.

Bolzano, 02.12.2013
Riccardo dello Sbarba, Brigitte Foppa, Hans Heiss

INTERROGAZIONE

Muell_artikelBoxSembra che il nuovo inceneritore di Bolzano riceva dal 30% al 40% di rifiuti in meno rispetto alla quantità ottimale per il suo funzionamento. Com’è noto il Trentino ha intanto rinunciato a costruire un suo inceneritore. Il nuovo assessore trentino Mauro Gilmozzi ha perciò auspicato “una maggiore integrazione tra Alto Adige e Trentino” per quanto riguarda la politica dei rifiuti. Altrimenti detto: il Trentino trasformerebbe il suo rifiuto secco in Css, cioè combustibile da rifiuto – Combustibile solido secondario (CSS) – , che potrebbe essere poi incenerito a Bolzano. Anche il governatore trentino Ugo Rossi ha dichiarato di aver inviato a Bolzano una simile proposta. Il progetto partirebbe a metà 2014, anche in considerazione dell’imminente esaurimento delle discariche disponibili in Trentino.

Va ricordato che la nostra legge provinciale vieta l’importazione di rifiuti da fuori provincia.

Considerato tutto ciò,

Si chiede:

  • Gli amministratori Gilmozzi e/o Rossi hanno davvero avanzato alla Provincia proposte che prevedano l’incenerimento del loro rifiuto secco, come tale o in forma di Css, nell’inceneritore di Bolzano?
  • Se sì, qual’era esattamente la proposta e che cosa ha risposto la Provincia di Bolzano?
  • A quali normative generali è sottoposto il Css? Non è più considerato vero e proprio rifiuto? E che trattamento è consentito?
  • Il Css è compreso dalla norma di legge altoatesina che vieta l’importazione di rifiuti da fuori provincia, oppure tali materiali non rientrano nelle fattispecie pdella nostra legge, per cui non ne sarebbe vietata l’importazione?
  • Ritiene la provincia di Bolzano che, se perdurasse l’attuale penuria di “carburante” per l’inceneritore di Bolzano, l’utilizzo di Css o “combustibile da rifiuto” possa essere presa in considerazione per portare l’impianto al suo funzionamento ottimale? Se sì, con quali ragioni e in base a quali bilanci ambientali, energetici ed economici?

Cons. provinciali

Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hans Heiss

Bolzano, 22.11.2013

DSC_0279Il coordinamento provinciale dei Verdi ha analizzato ieri il risultato delle elezioni e dato precise indicazioni in vista dei futuri colloqui con gli altri partiti e con Arno Kompatscher, candidato presidente della Svp.

Di fronte alle diverse ipotesi comparse sui media, i Verdi ritengono importante precisare che finora non c´è stato alcun contatto con la Svp o altri partiti e attendiamo ancora l´invito al confronto piú volte annunciato da Arno Kompatscher. In tale confronto i Verdi parteciperanno sulla base dei seguenti punti:

1. Rinnovamento.
Il risultato elettorale ha mostrato che la popolazione altoatesina desidera un profondo rinnovamento. Noi siamo disposti a parteciparvi, essendo convinti che i Verdi sono essenzialmente i garanti di un autentico rinnovamento.

2. Contenuti.
Dunque per i Verdi è possibile una partecipazione alla futura Giunta provinciale. Per noi non contano tanto incarichi e “poltrone”, quanto piuttosto un chiaro orientamento sul programma e i contenuti. Noi vogliamo cambiare l´Alto Adige per garantire più giustizia, più democrazia, più ecologia, più convivenza. Questo è il mandato che ci hanno dato gli elettori e le elettrici e a questo ci sentiamo vincolati. Venerdì prossimo si terrá una riunione straordinaria del Coordinamento verde che dovrà fissare la piattaforma programmatica che porteremo negli eventuali colloqui di coalizione.

3. Metodo.
Noi apprezziamo la promessa di Arno Kompatscher di coinvolgere tutte le forze politiche e avviare uno stile partecipativo. L´indicazione di questo metodo processuale ci trova d´accordo. Per questo ci attendiamo un confronto sulla base della pari dignità. Noi siamo disponibili solo come partner a uno stesso tavolo. In nessun caso accetteremo di essere ridotti a “ruota di scorta” e messi di fronte a fatti compiuti o ad essere “aggiunti” alla fine di un processo svoltosi senza di noi.

4. O dentro, o fuori.
In base a quanto detto sopra, é chiaro che non siamo disponibili a sostenere una Giunta semplicemente „dall´esterno“. Noi vogliamo attuare le nostre idee per un Alto Adige migliore. Dunque abbiamo bisogno delle condizioni, politiche e di lavoro, per poterlo fare. Per noi le uniche opzioni possibili sono: o in Giunta o all´opposizione.

Con queste premesse siamo disposti/e a mettere a disposizione le nostre competenze per adempiere in condizioni del tutto nuove al mandato che ci è stato conferito dalle elettrici e dagli elettori.

Bolzano, 05.11.2013
Riccardo Dello Sbarba, Brigitte Foppa, Hans Heiss

Brigitte, Hans e Riccardo

 

 Con l’8,7 % e più di 25.000 voti i Verdi raggiungono il miglior risultato della loro storia. Con un 2,9% in più diventano il terzo partito del Sudtirolo e incarnano una provincia ecologica, sociale e aperta.

 +16.600 preferenze per Hans, Brigitte e Riccardo

I Verdi Grüne Vërc SEL si congratulano con i consiglieri rieletti e la nuova consigliera, Hans Heiss, Brigitte Foppa e Riccardo Dello Sbarba per il loro ingresso in Consiglio provinciale!

Il notevole numero di preferenze ottenuto dai consiglieri appena eletti danno loro un mandato forte per il lavoro che li aspetta nei prossimi 5 anni. Hans Heiss, con ca. 12.700 preferenze è tra i più votati, Brigitte Foppa raggiunge quota 9.200 preferenze e Riccardo Dello Sbarba brilla quale italiano più votato con 8.400 voti.

Gli young greens fanno piazza pulita!

 Tobe Planer e Evelyn Gruber-Fischnaller, come candidati del gruppo dei giovani, hanno ottenuto uno splendido risultato raggiungendo rispettivamente le 2.671 e 2.166 preferenze. Un segnale davvero positivo per il futuro dei Verdi.

 Le Star dei Verdi nei rispettivi comuni

Martina Goller, Elena Calliari, Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba, Hans Heiss e Hans Peter Stauder si sono piazzati alla testa dei Verdi nei rispettivi comuni di appartenenza, da vere star. Questo splendido risultato è stato possibile solo grazie al grande impegno delle singole persone, allo spirito di gruppo creatosi all’interno dei Verdi e alla correttezza reciproca!

I Verdi Grüne Vërc SEL ringraziano tutti gli elettori e le elettrici di tutto il Sudtirolo e promettono di continuare nel loro impegno a favore dell’ambiente, delle democrazia e dell’equità sociale.

Verdi Grüne Vërc SEL
Bolzano, 30/10/2013