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COMUNICATO STAMPA.

Oggi celebriamo i 50 anni del Secondo Statuto di Autonomia. Un’occasione per festeggiare e per essere orgogliosi del fatto che l’Alto Adige abbia saputo trasformare la sua dolorosa storia di annessioni e dittature in un modello di autonomia di successo. E una ragione per essere grati a tutti coloro che hanno reso servizi eccezionali alla sua creazione e alle sue fondamenta: i principali protagonisti Magnago e Benedikter, Moro e Berloffa, l’Austria e il Tirolo, la Chiesa e non ultima la sinistra nel Parlamento italiano, il cui voto ha reso in primo luogo possibile il riconoscimento costituzionale dell’autonomia. E ricordiamo la volontà di pace di cittadine e cittadini di tutti i gruppi linguistici, che ne hanno creato una solida base.

“Noi Verdi rendiamo onore a questa nostra storia – dichiarano i Consiglieri Verdi in Consiglio provinciale Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba e Hanspeter Staffler – non solo ci ha dato la possibilità di autogovernarci ampiamente, ma ci ha offerto anche l’occasione per trovare una nuova, moderna identità e identificazione. E soprattutto ha reso possibile una relazione prospera tra i gruppi linguistici, anche se non priva sacrifici, tensioni e con molte domande aperte.”

I Consiglieri e la Consigliera sottolineano quanto sia stato importante, restando parte dell’Italia, aver sviluppato una nuova qualità di rapporti con lo Stato e aver trovato un equilibrio e una via d’uscita anche internamente.

Oggi, 50 anni dopo questo momento storico, è il momento di festeggiare e di guardare avanti. L’autonomia è un processo continuo che deve procedere di pari passo con la democrazia. L’autonomia dovrà sempre prendersi cura dello sviluppo delle sue forme democratiche se non vuole finire come un piccolo “principato” regionale. Per l’Alto Adige questo pericolo è sempre in agguato –per questo è importante stare sempre allerta, usando tutti gli spazi d’azione disponibili.

Il tentativo fallito della Convenzione sull’autonomia, il rovesciamento del risultato del referendum sull’aeroporto, gli attuali sforzi per indebolire la legge sulla democrazia diretta, sono tutti segnali di quanto partecipazione e coinvolgimento della cittadinanza siano visti ancora con sospetto e usati in modo ancora troppo immaturo. Le difficoltà nell’accettare diverse costellazioni di governo nelle giunte comunali, nel confronto tra maggioranza e minoranza, mostrano quanto sia complicato vivere una vera democrazia nella nostra provincia e separarsi dalle vecchie abitudini di egemonia. È difficile lasciare andare schemi di potere cementati e permettere nuove forme di partecipazione e di partenariato.

Democrazia e pace sono pilastri importanti dell’autonomia. Tuttavia, pace significa anche un rapporto pacifico con la natura e il paesaggio, base fondamentale della nostra vita. Un compito importante per il futuro dell’autonomia sta nella loro tutela, nell’affrontare la crisi climatica con uno sguardo rivolto al futuro e alle generazioni che verranno.

Un compito costante resta il tessere relazioni sempre più strette e fiduciose tra i gruppi linguistici, a cui devono rivolgersi gli sforzi di tutte e tutti. L’Alto Adige deve essere una terra di accoglienza, in cui tutti si sentono a casa, nella fiducia reciproca, in un rapporto più profondo e nella consapevolezza che qui vivono persone provenienti da tutti i continenti, con bisogni che meritano rispetto e attenzione.

Noi crediamo nell’autonomia e le auguriamo molti altri decenni di sviluppo. Le auguriamo anche che venga capita e riconosciuta da tutte e tutti. Per questo continueremo a impegnarci. Riempiamola di ricca vita democratica!

Bolzano, 20/01/2022

Cons. prov.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

Grazie a Hans Heiss per il prezioso contributo.

COMUNICATO STAMPA

Il Consiglio provinciale approva la proposta del Gruppo Verde di un progetto di ricerca che spieghi la grande presenza di plastica nei nostri fiumi

Oceani, mari, laghi e corsi d’acqua sono invasi da milioni di tonnellate di plastica. Anche i nostri fiumi presentano quantità consistenti di macroplastiche che emergono soprattutto dopo le piene. “La plastica è una delle grandi aberrazioni del nostro tempo e mette in serio pericolo la qualità delle nostre acque e la sopravvivenza di animali e interi ecosistemi” ha commentato unanime il Gruppo Verde nel corso della trattazione. Il problema è stato riconosciuto da buona parte del Consiglio provinciale.

Il Consiglio provinciale ha approvato all’unanimità la proposta del Gruppo Verde, primo firmatario Hanspeter Staffler, per la realizzazione di “un progetto di ricerca che indaghi la causa delle notevoli quantità di rifiuti di plastica presenti nell’Adige e nei suoi affluenti”.

La proposta portata da Riccardo Dello Sbarba per indire tutti gli appalti pubblici che riguardano forniture di alimenti e bevande di ogni tipo in modo che queste siano “plastic free” è stata invece bocciata. La motivazione è stata che si fa già o lo si farà presto. Speriamo. Noi saremo vigili.

Bolzano, 19/01/2022

Cons. prov.
Hanspeter Staffler
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa

COMUNICATO STAMPA.

Oceani, mari, laghi e corsi d’acqua sono invasi da milioni di tonnellate di plastica. Il settore alimentare ne fa un uso spesso eccessivo e sconsiderato. Lo smaltimento scorretto di imballaggi e oggetti di plastica, attuale e soprattutto del passato, è un problema che mette in serio pericolo la qualità delle nostre acque e la sopravvivenza di animali e interi ecosistemi.

Il Gruppo Verde presenta in Consiglio provinciale due mozioni per dare un segnale verso una provincia plastic free.

Appalti pubblici plastic free

Con il movimento internazionale Fridays for future i/le giovani ci stanno dando segnali importanti, che rafforzano e rilanciano le richieste che i movimenti ambientalisti fanno da decenni. La richiesta di eliminare le materie plastiche soprattutto dal ciclo del commercio e della fornitura alimentare è uno dei punti più importanti del documento “Ritorno al futuro” presentato da Fridays for future agli ultimi “Stati generali dell’economia”. Se pensiamo a tutte le forniture di alimenti e bevande per scuole, ospedali, edifici e luoghi propri dell’amministrazione, ci rendiamo conto che la nostra Provincia può fare molto. Introducendo nei bandi dei punteggi speciali sulla riduzione dell’uso della plastica (contenitori, imballaggi, stoviglie, ecc.) la Provincia può davvero dare un contributo importante a un futuro più sostenibile e “plastic free”.

Per questo chiediamo alla Giunta provinciale di introdurre, come condizioni che determinano una parte rilevante del punteggio in tutti i bandi della Provincia per forniture di alimenti e bevande, l’eliminazione o la riduzione drastica dell’uso della plastica e l’utilizzo di prodotti a km 0, regionali o del mercato equo e solidale.

Ricercare le cause dei rifiuti di plastica presenti nei corsi d’acqua

Nonostante un sistema efficiente di raccolta e smaltimento rifiuti, nei corsi d’acqua dell’Alto Adige vengono ritrovate quantità relativamente consistenti di macroplastiche, e questo soprattutto dopo le piene, quando la plastica rimane visibilmente appesa alla vegetazione riparia. Tra Merano e Salorno, il fiume Adige sembra soffrire in modo particolare dell’inquinamento da plastiche. Discariche illegali di rifiuti domestici e industriali e altre discariche legali mal gestite risalenti agli anni ’70 e mai bonificate potrebbero essere l’origine di questo inquinamento. A quanto sembra la Provincia non dispone di alcun tipo di monitoraggio e controllo di queste vecchie e pericolose discariche.

Per questo chiediamo alla Giunta di commissionare un progetto di ricerca che indaghi la causa delle notevoli quantità di rifiuti di plastica presenti nell’Adige e nei suoi affluenti.

 

Bolzano, 18/01/2022

 

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Hanspeter Staffler

Brigitte Foppa

ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE.

Ein in Brixen gelegener Auwald nahe der Industriezone wurde vor einigen Monaten von der Firma Progress gekauft und soll nun von dieser bebaut werden.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

  1. An welchem Punkt sind die Verhandlungen mit der Firma Progress bezüglich der Ausgleichsfläche?
  2. Wie groß ist / sind die Ausgleichsfläche/n und wo liegt / liegen sie?
  3. Wann wird es voraussichtlich zur Umwidmung des jetzigen Auwaldes kommen?
  4. Wann wird voraussichtlich mit den Rodungsarbeiten begonnen?

Bozen, 12.01.2022

 

Landtagsabgeordnete

Hanspeter Staffler

Brigitte Foppa

Riccardo Dello Sbarba

 

COMUNICATO STAMPA.

Alla fine dell’anno, la Commissione Europea ha presentato una proposta per riconoscere il gas naturale e l’energia nucleare, in determinate circostanze, come fonti energetiche “sostenibili” e ammissibili per la transizione verso un futuro senza CO2. Anche se è prevedibile che la maggioranza degli stati dell’UE sia d’accordo con la proposta, la spinta per una nuova offensiva dell’energia nucleare non è futuribile. Noi la rifiutiamo, per ragioni di sicurezza, stoccaggio e costi:

  1. la sicurezza del funzionamento delle centrali nucleari non è garantita, anche con la tecnologia avanzata. I “rischi residui” sono alti, come dimostrano, oltre ai grandi incidenti di Chernobyl e Fukushima, anche numerosi incidenti minori.
  2. Non esiste ancora un solo deposito sicuro al mondo per lo stoccaggio finale delle barre di combustibile che continuano a irradiare per secoli; per non parlare dei costi. Il solo stoccaggio intermedio e finale delle barre di combustibile delle centrali nucleari tedesche costa circa 170 miliardi di Euro.
  3. Infine, i tempi e i costi di costruzione dei nuovi reattori sono enormi, per cui entrerebbero in funzione solo quando gli obiettivi climatici saranno già stati mancati. Per esempio, i tempi e i costi di costruzione di Flamanville in Francia si sono moltiplicati (da 3,3 miliardi di euro a 19 miliardi di Euro), i tempi di realizzazione per la centrale nucleare di Hinkley Point in Inghilterra si sono allungati di ulteriori 10 anni e costerà miliardi in più, e la centrale di Olkiluoto in Finlandia entrerà in funzione 13 anni dopo la data di completamento prevista nell’estate del 2022. Infine, la quota di energia nucleare sta diminuendo in tutto il mondo: dal 17,5% (1996) al 10% attuale.

Questo vale a maggior ragione per l’Italia, dove la realizzazione di proprie centrali nucleari è stata esclusa per via referendaria già nel 1987. Finché verrà approvata una nuova legge e ci saranno progetti con conseguenti realizzazioni e attivazioni di nuove centrali nucleari, tra qualche decennio avremo superato il limite di 1,5 gradi se non di 2 nel riscaldamento globale.

Come grande produttore di energia rinnovabile, l’Alto Adige ha una grande responsabilità, dato che il consumo di elettricità, ad esempio nei settori del trasporto e del riscaldamento, è in continuo aumento. La produzione di elettricità deve continuare a essere assicurata per coprire il consumo locale e anche per contribuire alla domanda nazionale. Anche gli impianti di energia eolica in luoghi giustificabili dal punto di vista paesaggistico ed energetico non sono un tabù. Nel nuovo piano-clima della Provincia deve essere espresso però chiaramente il rifiuto dell’energia nucleare, così come devono essere ben specificati gli obiettivi e le strategie per ridurre sistematicamente l’acquisto di energia nucleare.

Il „Klimaland-Südtirol” non ha bisogno di un ritorno al passato. Sarebbe molto meglio tenere la barra ben dritta verso un mondo a misura di nipoti e pronipoti.

 

Bolzano, 11.01.2022

Landtagsabgeordnete
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE.

Wir erfahren, dass in den Gemeinden Südtirols von den letzten Testkampagnen noch viele Nasenflügeltests lagernd sein sollen. Das Verfallsdatum sei der August 2022, und es handle sich um Tausende Tests, die dazumal angekauft und verteilt worden seien und die derzeit nicht verwendet werden könnten. Eine Umverteilung an Schulen und Vereine wäre sinnvoll.

Daher richten wir folgende Fragen an die Südtiroler Landesregierung

  1. Wie viele Nasenflügeltests haben die einzelnen Gemeinden noch auf Lager und werden nicht verwendet?
  2. Welchem Kostenpunkt für den damaligen Einkauf entspricht dieser Bestand?
  3. Können die Tests auf Gemeindeebene einfach an die Schulen und Vereine abgegeben werden, oder braucht es hierfür eine Genehmigung seitens des Landes/des sabes?
  4. Was ist der Plan der Landesregierung für diese Tests?

BZ, 11.01.2022

 

Landtagsabgeordnete

Brigitte Foppa

Riccardo Dello Sbarba

Hanspeter Staffler

ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE.

In der letzten Legislaturperiode, und auch in der gegenwärtigen waren die Methangastankstellen immer wieder Thema im Landtag, da die verschiedenen Landtagsfraktionen in ihren Sprechstunden des Öfteren auf Problematiken angesprochen wurden. Insbesondere der Raum Burggrafenamt weist hierzu immer wieder Probleme bzw. Lücken in der Versorgung auf. Die Anlagen sind zwar ausgeschildert, dann aber nur teilweise oder überhaupt nicht funktionsfähig. Man muss bis Bozen Süd fahren, um zu tanken

Daher richten wir folgende Fragen an die Südtiroler Landesregierung

  1. Wie ist der Stand der Dinge im Hinblick auf die Versorgung mit Methangas für Kraftfahrzeuge in Südtirol im Allgemeinen und im Raum Burggrafenamt im Speziellen?
  2. Welche Pläne hat die Landesregierung in dieser Frage?
  3. Wird es im Burggrafenamt eine Verbesserung der Lage geben? Wenn ja, wann?

 

BZ, 11.01.2022

 

Landtagsabgeordnete

Brigitte Foppa

Riccardo Dello Sbarba

Hanspeter Staffler

 

Hier könnt ihr die Antwort der Landesregierung und unsere Replik dazu nachlesen.