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Appalti pubblici “plastic free”

MOZIONE.

Agli “Stati generali dell’economia” organizzati dal Governo italiano a Roma per individuare nuove strade per un futuro sostenibile, i e le rappresentanti del movimento “Fridays For Future” hanno presentato un dettagliato documento intitolato “Ritorno al futuro”. In questo documento un punto fondamentale è quello della eliminazione delle materie plastiche soprattutto nel ciclo del commercio e della fornitura di alimenti, disincentivando in ogni modo – si legge – “il massiccio utilizzo di materie plastiche nel settore alimentare e delle bevande.”

Le bottiglie di plastica in Pet, per esempio, hanno una vita media stimata di circa mille anni. Non sono biodegradabili e solo una piccola parte di esse viene raccolta e avviata al riciclo. La maggior parte viene dispersa nell’ambiente e ci resta per secoli. Gli oceani sono invasi da oltre 150 milioni di tonnellate di plastica, in buona parte costituite proprio da bottiglie Pet monouso.

Se si aggiunge che la produzione stessa di questo materiale richiede l’utilizzo di grandi quantità di acqua e di petrolio, si capisce subito che si sta percorrendo una via non più sostenibile. Prendiamo l’esempio concreto dell’Italia, che è fra i primi consumatori di acqua in bottiglia al mondo: con 12,5 miliardi di litri d’acqua imbottigliati ogni anno in contenitori di plastica vengono prodotte 330mila tonnellate di Pet, pari a un utilizzo di 650 mila tonnellate di petrolio e 6 miliardi di litri d’acqua.

Certo, spesso le bottiglie vengono riutilizzate riempiendole con l’acqua del rubinetto di casa, che in Italia è buona. Ma riciclare le bottiglie di plastica non è la soluzione ottimale: come tutte le plastiche, anche il PET subisce l’aggressione di luce e calore e nel tempo potrebbe perdere resistenza e impermeabilità ed esporre il suo contenuto a contaminazione.

La via maestra è dunque quella di eliminare il più possibile l’uso della plastica. La Provincia potrebbe dare un importante contributo in questa direzione, se pensiamo a quante forniture di alimenti e bevande avvengono all’interno di edifici e istituzioni pubbliche come scuole, ospedali, edifici e luoghi propri dell’amministrazione. Provincia, Comunità comprensoriali e Comuni potrebbero introdurre uno speciale punteggio ottenibile grazie all’eliminazione o all’impiego il più ridotto possibile di plastica (contenitori, stoviglie ecc.…) nei bandi di fornitura di alimenti e bevande, di gestione di mense e bar, di istallazione di distributori automatici di prodotti alimentari e bibite che riguardino gli edifici pubblici di ogni tipo, dalle scuole all’università, dagli ospedali agli assessorati, dai distretti sociali ai servizi di ogni genere. Se si pensa all’importanza e alla dimensione del settore pubblico nella nostra provincia, si capisce quanto appalti pubblici plastic free potrebbero contribuire a un futuro più sostenibile. Se a questo aggiungiamo un’altra voce di punteggio per questi bandi, legata alla fornitura di prodotti alimentari a chilometro zero, ciò contribuirebbe ulteriormente a ridurre imballaggi di ogni genere.

Questi principi applicati al settore dell’alimentazione costituirebbero anche una garanzia per la salute di bambine e bambini, di studenti e studentesse e di tutte le persone che lavorano, studiano, si fanno curare o semplicemente frequentano le istituzioni pubbliche nel nostro territorio.

L’amministrazione provinciale negli ultimi anni si è mossa nella direzione auspicata, ma con lentezza e con parecchie differente tra situazioni anche analoghe, come dimostra la risposta data alla interrogazione di attualità n. 1/aprile/2020 del nostro gruppo Verde. In questa risposta, limitata alla sola situazione degli ospedali, ci è stato comunicato che “la gestione del bar dell’ospedale di Bolzano e Merano è stata assegnata a un’azienda privata, e secondo le disposizioni del bando l’aggiudicatario può vendere bottiglie di plastica”. Per i bar degli ospedali di Bressanone e Vipiteno, invece, la bottiglia di plastica non è prevista se non richiesta esplicitamente dal cliente. Al bar dell’ospedale di Brunico è prevista la bottiglia di plastica solo per l’uso esterno, ma il nuovo bando (2021) prevederà il divieto dell’uso di bottiglie di plastica.

Da questo quadro risulta dunque necessario e possibile uniformare le scelte della pubblica amministrazione portandole al livello delle pratiche più virtuose, quelle in cui la plastica è eliminata.

Per tutti questi motivi, il consiglio della Provincia autonoma di Bolzano impegna la Giunta provinciale:

  1. A introdurre d’ora in poi, come condizioni che determinano una parte rilevante del punteggio, in tutti i bandi con cui la Provincia stessa indice gare che riguardano forniture di alimenti e bevande di ogni tipo, di gestione di mense bar e ristorazione, di installazione di distributori automatici di cibi e bibite per istituzioni pubbliche provinciali come scuole, università, ospedali, servizi sociali, edifici dell’amministrazione e simili, i due seguenti punti:
    • Eliminare del tutto, o comunque ridurre il più possibile, l’uso di bottiglie, contenitori o strumenti in plastica, PET, tetrapak dai servizi e dalle forniture oggetto della gara.
    • Utilizzare esclusivamente, o comunque il più possibile, prodotti a chilometro zero, regionali o del commercio equo e solidale.
  2. A cercare intese con il Consorzio dei Comuni affinché anche i Comuni e le Comunità comprensoriali facciano scelte analoghe nella predisposizione dei propri bandi di gara.

 

Bolzano, 06/07/2020

 

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba, Brigitte Foppa, Hanspeter Staffler

Author: Heidi

Alexander Langer, po
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