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COMUNICATO STAMPA.

È davvero deciso: la Val Gardena si candida a ospitare i Mondiali di sci del 2029. La località predestinata è una valle che già ora è un hotspot turistico. Situata in mezzo alle Dolomiti, ormai invase. Incorniciata da una situazione generale altoatesina che quest’estate ha registrato picchi mai visti prima (25% di traffico in più rispetto agli anni precedenti).

Peggiorare ulteriormente questa situazione non è sostenibile.

L’Alto Adige ha davvero bisogno di un evento di questo tipo? “No – è convinta Brigitte Foppa – ciò di cui abbiamo bisogno è una strategia globale su come salvare e conservare la bellezza e l’autenticità della nostra terra. I grandi eventi di massa contribuiscono molto poco a questa strategia”. Proprio in tempi di cambiamento climatico, il turismo invernale deve essere completamente ripensato. Deve essere trasformato e reso più dolce. Esperienze di successo in questo senso esistono già. Dovremmo puntare su di loro invece che sul turismo del turbo-sci. Una strategia per il clima significa fare un vero e proprio ripensamento. Vale a dire, tirare il freno a mano invece di premere sempre di più l’acceleratore. Ospitare una Coppa del Mondo di sci, invece, significa più traffico, più piste, più folla ed effetto calamita.

Ma i mondiali di sci in Val Gardena erano parte del documento strategico sulla sostenibilità della Giunta? Si parlava di „everyday for future“ o di „everyday for overtourism”?

Bolzano, 10.9.2021

Cons. prov.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

COMUNICATO STAMPA.

Il Gruppo Verde in Consiglio provinciale ha ricevuto l’invito ad accompagnare l’iniziativa “Salviamo api e agricoltori” all’udienza con Papa Francesco l’8 settembre a Roma. Da sempre i Verdi si impegnano per un approccio più rispettoso verso la natura e per la protezione della biodiversità. Che si tratti della svolta ecologica dell’agricoltura, della conservazione del territorio naturale o della lotta contro pesticidi ed erbicidi chimico-sintetici, i Verdi non si stancano mai di difendere tutte le forme di vita su questo pianeta. Il tempo ormai stringe. Non abbiamo più un attimo da perdere e dobbiamo agire subito per deviare quella spada di Damocle che è il cambiamento climatico. La buona notizia è che abbiamo ancora la possibilità per farlo: con intraprendenza e provvedimenti concreti e coraggiosi forse riusciremo a vivere bene e felici su questa terra anche tra 50 anni.

Di conseguenza, quando ci è stato chiesto di sostenere la petizione europea “Save Bees and Farmers” nella preparazione dell’udienza e della visita al Papa, non ci abbiamo pensato due volte.

Anche il portavoce dei Verdi del Tirolo, Christian Altenweisl accompagna la “delegazione verde.

Una volta a Roma, il gruppo Verde ha colto l’occasione per scambiare opinioni con altri politici tra cui l’ex ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti. I Verdi sono tornati a Bolzano fiduciosi di poter contare in futuro su un sostegno politico anche fuori dall’Alto Adige.

Roma, 8 settembre 2021

Cons. prov.
Brigitte Foppa
Riccardo Dello Sbarba
Hanspeter Staffler

 

Nella foto da sinistra a destra: Riccardo Dello Sbarba, Brigitte Foppa, Annemarie Markt Gluderer (agrcoltrice biologica della Val Venosta e rappresentante della petizione europea “Save bees and farmers”), Christian Altenweisl (Portavoce Verdi del Tirolo), Karl Bär (Umweltinstitut München), Hanspeter Staffler, Urban Gluderer (agricoltore biologico).

INTERROGAZIONE.

Da mesi il cantiere del WaltherPark dell’imprenditore austriaco René Benko è allagato. Il problema è gravissimo poiché gli scavi infatti hanno toccato la falda idrica che rifornisce di acqua potabile l’acquedotto di Bolzano. Sia nel parere dal comitato ambientale della PAB del 14.11.2018 nr. 21/2018 che nella delibera di Giunta Provinciale del 11.12.2018 nr. 1323 esistevano chiare prescrizioni su scavo e preservazione della falda acquifera (dal punto 21 al punto 29 della succitata delibera). Le prescrizioni impongono “il limite massimo consentito agli scavi di un metro sopra il livello della falda acquifera nei suoi limiti massimi”. L’attuale allagamento viene definito sulla stampa “anomalo”, ma la spiegazione non è credibile poiché sono proprio i “limiti massimi della falda” che vanno preventivamente calcolati e rispettati e un fenomeno anomalo può durare qualche giorno, ma non mesi!

A questo punto bisogna chiedersi che cosa non ha funzionato nel percorso di valutazione, autorizzazione e realizzazione del progetto.

 

Si chiede quindi alla Giunta provinciale:

  1. È stato verificato se il cantiere ha rispettato le prescrizioni fissate dalla Provincia, in particolare che “il limite massimo consentito agli scavi sia di un metro sopra il livello della falda acquifera nei suoi limiti massimi”? Quando sono state fatte queste verifiche e quali esiti hanno dato?
  2. Se il cantiere ha rispettato i limiti massimi della falda, e la falda l’ha allagato ugualmente, allora qualcosa non va sui calcoli dei limiti di falda. Come e da chi è stato calcolato il limite massimo della falda acquifera in relazione al progetto WaltherPark e relativi scavi programmati nel sottosuolo?
  3. Quale limite massimo ha raggiunto la falda acquifera nell’estate 2021 tanto da provocare l’allagamento del cantiere?
  4. Per quanto tempo, e di quanto, il limite massimo della falda acquifera ha superato il limite massimo calcolato nel progetto WaltherPark?
  5. Se questo superamento permane, quali sono le previsioni in termini di tempi circa un suo abbassamento fino a recuperare quel margine di sicurezza di un metro al di sotto dello scavo, che è imposto dalle prescrizioni del comitato VIA e della giunta provinciale?
  6. Quali sono le cause per le quali il limite massimo della falda acquifera ha superato il limite massimo calcolato per il progetto WaltherPark?
  7. Si può continuare a parlare di “innalzamento anomalo” dopo mesi che il fenomeno permane? Oppure sono state sbagliate le valutazioni sul citato limite massimo della falda acquifera?
  8. Quali dati ha la Provincia sul limite massimo della falda acquifera sul territorio di Bolzano e in particolare sull’area interessata dal cantiere del WaltherPark?
  9. Questi dati della Provincia erano compatibili con le valutazioni contenute nel progetto WaltherPark?
  10. Quando sono stati aggiornati questi dati della Provincia l’ultima volta?
  11. Questi dati della Provincia sul limite massimo della falda nel territorio di Bolzano possono essere considerati ancora attuali e attendibili o, visto l’innegabile fenomeno dell’”acqua alta” nel cantiere, le valutazioni della Provincia sui limiti massimi della falda acquifera nel territorio interessati devono essere aggiornati e l’attuale innalzamento deve essere considerato non un fenomeno episodico ma permanente?
  12. L’innalzamento della falda non potrebbe essere in particolare considerato un fenomeno permanente causato dalle conseguenze dell’impatto dei cambiamenti climatici sul nostro territorio?
  13. Quali e quanti controlli, e in quali date, sono stati svolti per verificare l’impatto sulla falda idrica e sulla qualità dell’acqua potabile cittadina dell’allagamento del cantiere WaltherPark?
  14. Sono state rilevate ripercussioni negative sulla qualità dell’acqua potabile fornita dalla falda acquifera in questione? Se sì, di quale tipo ed entità?
  15. La Provincia, tramite l’Ufficio gestione sostenibile delle risorse idriche, ha intenzione di fissare ulteriori prescrizioni di sicurezza oppure ulteriori misure per il cantiere WaltherPark? Se sì, quali sono queste nuove prescrizioni o queste ulteriori misure di sicurezza?
  16. La Provincia intende chiedere ai promotori del progetto WaltherPark una modifica del progetto, di fronte a un fenomeno come l’allagamento del cantiere che dura da mesi?
  17. La Provincia ha ricevuto proteste per la situazione che si è creata da parte degli abitanti e delle attività economiche confinanti col cantiere? Se sì, quando e quali sono state e come ha risposto la Provincia?
  18. Si ritiene comunque sopportabile per chi abita e opera nei dintorni il prolungarsi di questa situazione di disagio? Quali norme tutelano abitanti ed attività economiche da “imprevisti” di questo tipo?
  19. La Provincia ha ricevuto segnalazioni di danni a edifici circostanti, oppure situazioni di disagio (rumore, polvere ecc..) a carico di chi vive e opera nella zona, dovute ai lavori del cantiere WaltherPark? Se sì, quando e quali sono i danni segnalati e cosa intende fare la Provincia, o quali sono le norme di tutela, per porvi rimedio o risarcire le persone danneggiate?

 

Bolzano, 2 settembre 2021

Cons. prov.
Riccardo Dello Sbarba
Brigitte Foppa
Hanspeter Staffler

 

Qui potete scaricare la risposta della giunta.

INTERROGAZIONE.

Da mesi il cantiere del WaltherPark dell’imprenditore austriaco René Benko è allagato. Il problema è gravissimo poiché gli scavi infatti hanno toccato la falda idrica che rifornisce di acqua potabile l’acquedotto di Bolzano. Sia nel parere dal comitato ambientale della PAB del 14.11.2018 nr. 21/2018 che nella delibera di Giunta Provinciale del 11.12.2018 nr. 1323 esistevano chiare prescrizioni su scavo e preservazione della falda acquifera (dal punto 21 al punto 29 della succitata delibera). Le prescrizioni impongono “il limite massimo consentito agli scavi di un metro sopra il livello della falda acquifera nei suoi limiti massimi”. L’attuale allagamento viene definito sulla stampa “anomalo”, ma la spiegazione non è credibile poiché sono proprio i “limiti massimi della falda” che vanno preventivamente calcolati e rispettati e un fenomeno anomalo può durare qualche giorno, ma non mesi!

A questo punto bisogna chiedersi che cosa non ha funzionato nel percorso di valutazione, autorizzazione e realizzazione del progetto.

 

Si chiede quindi alla Giunta provinciale:

  1. È stato verificato se il cantiere ha rispettato le prescrizioni fissate dalla Provincia, in particolare che “il limite massimo consentito agli scavi sia di un metro sopra il livello della falda acquifera nei suoi limiti massimi”? Quando sono state fatte queste verifiche e quali esiti hanno dato?
  2. Se il cantiere ha rispettato i limiti massimi della falda, e la falda l’ha allagato ugualmente, allora qualcosa non va sui calcoli dei limiti di falda. Come e da chi è stato calcolato il limite massimo della falda acquifera in relazione al progetto WaltherPark e relativi scavi programmati nel sottosuolo?
  3. Quale limite massimo ha raggiunto la falda acquifera nell’estate 2021 tanto da provocare l’allagamento del cantiere?
  4. Per quanto tempo, e di quanto, il limite massimo della falda acquifera ha superato il limite massimo calcolato nel progetto WaltherPark?
  5. Se questo superamento permane, quali sono le previsioni in termini di tempi circa un suo abbassamento fino a recuperare quel margine di sicurezza di un metro al di sotto dello scavo, che è imposto dalle prescrizioni del comitato VIA e della giunta provinciale?
  6. Quali sono le cause per le quali il limite massimo della falda acquifera ha superato il limite massimo calcolato per il progetto WaltherPark?
  7. Si può continuare a parlare di “innalzamento anomalo” dopo mesi che il fenomeno permane? Oppure sono state sbagliate le valutazioni sul citato limite massimo della falda acquifera?
  8. Quali dati ha la Provincia sul limite massimo della falda acquifera sul territorio di Bolzano e in particolare sull’area interessata dal cantiere del WaltherPark?
  9. Questi dati della Provincia erano compatibili con le valutazioni contenute nel progetto WaltherPark?
  10. Quando sono statui aggiornati questi dati della Provincia l’ultima volta?
  11. Questi dati della Provincia sul limite massimo della falda nel territorio di Bolzano possono essere considerati ancora attuali e attendibili o, visto l’innegabile fenomeno dell’”acqua alta” nel cantiere, le valutazioni della Provincia sui limiti massimi della falda acquifera nel territorio interessati devono essere aggiornati e l’attuale innalzamento deve essere considerato non un fenomeno episodico ma permanente?
  12. L’innalzamento della falda non potrebbe essere in particolare considerato un fenomeno permanente causato dalle conseguenze dell’impatto dei cambiamenti climatici sul nostro territorio?
  13. Quali e quanti controlli, e in quali date, sono stati svolti per verificare l’impatto sulla falda idrica e sulla qualità dell’acqua potabile cittadina dell’allagamento del cantiere WaltherPark?
  14. Sono state rilevate ripercussioni negative sulla qualità dell’acqua potabile fornita dalla falda acquifera in questione? Se sì, di quale tipo ed entità?
  15. La Provincia, tramite l’Ufficio gestione sostenibile delle risorse idriche, ha intenzione di fissare ulteriori prescrizioni di sicurezza oppure ulteriori misure per il cantiere WaltherPark? Se sì, quali sono queste nuove prescrizioni o queste ulteriori misure di sicurezza?
  16. La Provincia intende chiedere ai promotori del progetto WaltherPark una modifica del progetto, di fronte a un fenomeno come l’allagamento del cantiere che dura da mesi?
  17. La Provincia ha ricevuto proteste per la situazione che si è creata da parte degli abitanti e delle attività economiche confinanti col cantiere? Se sì, quando e quali sono state e come ha risposto la Provincia?
  18. Si ritiene comunque sopportabile per chi abita e opera nei dintorni il prolungarsi di questa situazione di disagio? Quali norme tutelano abitanti ed attività economiche da “imprevisti” di questo tipo?
  19. La Provincia ha ricevuto segnalazioni di danni a edifici circostanti, oppure situazioni di disagio (rumore, polvere ecc..) a carico di chi vive e opera nella zona, dovute ai lavori del cantiere WaltherPark? Se sì, quando e quali sono i danni segnalati e cosa intende fare la Provincia, o quali sono le norme di tutela, per porvi rimedio o risarcire le persone danneggiate?

 

Bolzano, 2 settembre 2021

 

Cons. prov.

Riccardo Dello Sbarba

Brigitte Foppa

Hanspeter Staffler